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Cia: con dazi a rischio pecorino Romano, vini, Prosecco e sidro

Cia: con dazi a rischio pecorino Romano, vini, Prosecco e sidroRoma, 12 mar. (askanews) – Chianti e Amarone, Barbera, Friulano e Ribolla, Pecorino Romano, Prosecco e il sidro di mele. Sono i prodotti più a rischio di essere danneggiati nella guerra commerciale che rischia di aprirsi con l’arrivo dei dazi del presidente americano Donald Trump il 2 aprile prossimo. Sono più a rischio perché tanto dipendenti dall’export verso gli Stati Uniti. E lo stesso vale per regioni come Sardegna e Toscana che sono particolarmente esposte a perdite milionarie con le nuove tariffe a stelle e strisce. È quanto emerge dall’analisi di Cia-Agricoltori Italiani, presentata stamattina alla X Conferenza economica a Roma, sulla base dei dati di Nomisma e dell’Ufficio studi confederale.


Guardando ai prodotti Made in Italy che trovano negli Stati Uniti il principale sbocco, in termini di incidenza percentuale sulle vendite oltrefrontiera, al primo posto si colloca il sidro, una nicchia di eccellenza che destina il 72% del suo export al mercato americano, per un valore di circa 109 milioni di euro nel 2024. Al secondo posto troviamo il Pecorino Romano, prodotto al 90% in Sardegna, il cui export negli Usa vale il 57% di quello complessivo, ovvero quasi 151 milioni di euro. Due produzioni molto ricercate dall’industria a stelle e strisce, con “l’Apple Cider” tra le bevande più popolari tra i millenial e il nostro formaggio di pecora utilizzato soprattutto per insaporire le patatine in busta.


Ma con i dazi al 25%, il florido settore americano di chips e snack (2,5 miliardi) potrebbe sostituire il Pecorino nostrano con altri prodotti caseari più convenienti. L’arrivo di nuove tariffe rischia dunque di tagliare di netto il loro mercato, con quote difficilmente rimpiazzabili in altre aree geografiche. Discorso a parte sul vino italiano, per il quale gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro fatturati nel 2024, ma con “esposizioni” più forti di altre a seconda delle bottiglie. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono infatti i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare, lasciando strada libera ai competitor di aggredire una fetta di mercato molto appetibile: dal Malbec argentino, allo Shiraz australiano, fino al Merlot cileno.


Anche per l’olio d’oliva italiano gli Stati Uniti hanno un peso significativo, pari al 32% del proprio export (937 milioni di euro nel 2024), ma meno sostituibile nella spesa degli americani, e così a scendere per i liquori (26%, 143 milioni). Meno esposti al mercato Usa risultano invece Parmigiano Reggiano e Grana Padano, per una quota che pesa per il 17% del valore dell’export congiunto di questi due formaggi (253 milioni), così come pasta e prodotti da forno (13%, 1,1 miliardi).

Da Assica ‘Il taglio giusto’, podcast su carne suina e salumi

Da Assica ‘Il taglio giusto’, podcast su carne suina e salumiRoma, 11 mar. (askanews) – Un podcast in 10 episodi sul mondo della carne suina e dei salumi. Da domani, 12 marzo, sarà ‘on air’ Il Taglio Giusto”, il nuovo podcast realizzato da Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi in collaborazione con Onepodcast, nell’ambito della campagna europea Trust Your Taste, Choose European Quality, co-finanziata dall’Unione europea.


Il podcast sarà un viaggio alla scoperta del settore della carne suina e dei salumi italiani. A guidare gli ascoltatori le voci di Francesca Romana Barberini, conduttrice e autrice tv di programmi enogastronomici, e Giuseppe “Peppone” Calabrese, volto di ‘Linea Verde’ (Raiuno). I due conduttori non saranno soli, ma accompagnati in ogni episodio da un ospite scelto per le sue competenze nel mondo della salumeria. Oltre a Davide Calderone, direttore di Assica, ci saranno Marino Niola, antropologo della contemporaneità e docente all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli; Alessandra Scansani, tecnologa alimentare e docente all’Università di Parma; Giuseppe Pulina, Professore Ordinario presso l’Università di Sassari e Presidente dell’Associazione Carni Sostenibili; Eleonora Cozzella, direttrice de Il Gusto di La Repubblica; Luca Piretta, Gastroenterologo e Nutrizionista; Stefano Cavada, content creator. In ogni episodio si affronterà un tema specifico che aiuterà gli ascoltatori a fare chiarezza su alcuni argomenti, dai processi produttivi alle innovazioni tecnologiche che hanno reso un settore tradizionale come questo, fra i più innovativi a livello europeo, dai consigli per una corretta conservazione dei salumi alle tecniche per una degustazione ottimale. Non mancheranno poi curiosi cenni storici, approfondimenti nutrizionali, il rapporto con i territori e la sostenibilità, ed anche come sfatare i falsi miti e le fake news che circolano su questi prodotti.

In Giappone cibo made in Italy +14%, Expo 2025 grande occasione

In Giappone cibo made in Italy +14%, Expo 2025 grande occasioneRoma, 11 mar. (askanews) – L’agroalimentare italiano cresce a doppia cifra in Giappone (+14%), superando il valore di 1,9 miliardi, e guarda ora a Expo 2025 come un evento per consolidare e far crescere la presenza sul mercato nipponico. Il tema è stato al centro dell’incontro sull’internazionalizzazione organizzato da Coldiretti e Filiera Italia con la partecipazione dell’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per la partecipazione italiana ad Expo 2025 ad Osaka, di Simest e Cassa Depositi e Prestiti.


Nel 2024 il Giappone, ricordano Coldiretti e Filiera Italia, si è confermato un partner strategico per i prodotti agroalimentari italiani di eccellenza. La voce più importante è rappresentata dall’ortofrutta trasformata, con 193 milioni in valore, davanti a vino (184 milioni) e olio extravergine di oliva con 130 milioni, che è però il settore che ha messo a segno l’aumento più rilevante con un +56%. A seguire formaggi e latticini, con 107 milioni, pasta con 92 milioni. Con 28 milioni di visitatori attesi, l’Expo rappresenta ora un’opportunità unica per poter dare visibilità e rilevanza anche al Made in Italy agroalimentare. “L’Italia è conosciuta e apprezzata in Giappone per i suoi prodotti, anche perché condivide con la cultura giapponese un’affinità profonda: attenzione alla qualità degli ingredienti, stagionalità e un forte legame con la propria identità culinaria. A Expo 2025 Osaka affronteremo questi temi su un palcoscenico globale che accoglierà 30 milioni di visitatori – ha dichiarato l’ Ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka – Il Giappone è un punto di riferimento per tutta l’Asia: essere presenti su questo mercato significa essere riconosciuti come eccellenza. Expo 2025 Osaka è un’opportunità unica per rafforzare l’export e si inserisce in un momento di grande slancio nei rapporti tra Italia e Giappone”.


Nel corso della sessione tecnica, le imprese partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire le misure di finanza agevolata di Simest per l’internazionalizzazione, con un focus sui finanziamenti per la digitalizzazione e l’export, l’inserimento nei mercati esteri e la partecipazione agli eventi fieristici, ma anche attività di consulenza e di matchmaking tra le imprese italiane attraverso l’offerto di Cassa Depositi e Prestiti. L’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, intervenuto in apertura dell’incontro, ha sottolineato come “queste iniziative, con un orientamento verso Expo Osaka 2025, un focus sui mercati esteri, in particolare quello nipponico, e un approfondimento sugli strumenti per l’internazionalizzazione, rappresentano occasioni fondamentali per supportare le imprese italiane nel loro percorso di crescita internazionale, valorizzando filiere integrate che si distinguono per prodotti agricoli e alimentari fortemente legati ai territori”.


“Con il segnale di risveglio delle nostre esportazioni agroalimentari verso il Giappone a partire dal 2024, la quota diretta sul mercato nipponico ha sfiorato i 2 miliardi di euro, confermando così la strategicità di un Paese che riconosce l’Italia come un vero e proprio bacino di eccellenza agroalimentare e attribuisce ai nostri prodotti di alta qualità un valore premium”, ha concluso. “La crescita delle esportazioni agroalimentari italiane in Giappone – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – dimostra il valore e l’attrattività del Made in Italy nel mondo. Dobbiamo continuare a investire su internazionalizzazione e promozione per consolidare la presenza delle nostre eccellenze nei mercati esteri. Expo 2025 sarà un’occasione straordinaria per rafforzare la competitività delle imprese italiane e raccontare la qualità della nostra filiera agroalimentare”.

Lollobrigida: in 2024 record export vino italiano a 8,1 mld +5,5%

Lollobrigida: in 2024 record export vino italiano a 8,1 mld +5,5%Roma, 11 mar. (askanews) – “Il vino italiano non è solo un prodotto: è tradizione, cultura e lavoro. È un pilastro dell’economia nazionale e continueremo a lavorare affinché cresca e si affermi sempre di più a livello globale”. Così sul proprio profilo Facebook il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commenta i dati Istat sull’export pubblicati oggi che vedono crescere nel 2024 le esportazioni del settore vitivinicolo fino alla cifra record di 8,1 miliardi di euro, con un incremento del 5,5% rispetto al 2023.


“Un traguardo straordinario che dimostra la forza, la qualità e la competitività del vino italiano, autentico ambasciatore del Made in Italy nel mondo”, precisa il ministro. “Difendere e valorizzare le nostre eccellenze significa proteggere l’identità e la ricchezza dell’Italia. Il Governo Meloni è in prima linea per garantire strumenti concreti a sostegno delle nostre imprese, per rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali”, conclude Lollobrigida.

Ne 2026 Sigep anticipa a gennaio, si svolgerà dal 16 al 20

Ne 2026 Sigep anticipa a gennaio, si svolgerà dal 16 al 20Roma, 11 mar. (askanews) – Italian Exhibition Group (Ieg) ha fissato le nuove date di Sigep world per il 2026 il salone internazionale di gelateria, pasticceria e cioccolato, panificazione, caffè e pizza anticiperà e si terrà in fiera a Rimini dal 16 al 20 gennaio, dal venerdì al martedì.


In linea con l’anticipazione di un mese annunciata dal Gulfood di Dubai per l’edizione 2026, dettata dalle esigenze del Ramadan, anche Sigep World ha scelto di rivedere il proprio calendario per evitare sovrapposizioni con altri eventi internazionali e per massimizzare le opportunità di business garantendo un afflusso ottimale di visitatori sia nazionali, sia internazionali. Anche nel 2026 le aziende metteranno in mostra e presenteranno il futuro dell’industry ai buyers in arrivo da tutto il mondo, mentre i maggiori protagonisti globali dei comparti rappresentati all’interno della manifestazione offriranno momenti esclusivi – convegni, campionati, dimostrazioni e via enumerando – che accenderanno i riflettori sulle tendenze future e sui gusti ancora inesplorati.

Valorizzazione dei tesori Dop del Vulture, parte progetto TwoEu

Valorizzazione dei tesori Dop del Vulture, parte progetto TwoEuRoma, 11 mar. (askanews) – Olio di oliva extravergine e vino Aglianico: sono i due tesori dell’agroalimentare del Vulture che da oggi saranno promossi con il progetto TwoEu, finanziato dall’Unione Europea, per promuovere la ricchezza e l’unicità dei prodotti Dop di questo territorio sui mercati internazionali.


Una direzione, condivisa dai due Consorzi di tutela, che celebra non solo il paniere agroalimentare del Vulture ma, più in generale, la ricchezza enogastronomica dell’intera regione puntando su due grandi prodotti lucani. Da un lato l’Aglianico che, nella zona del Monte Vulture, ha trovato la sua terra d’elezione con una produzione d’eccellenza che comprende 35 produttori in oltre 15 comuni. Dall’altro l’Olio Extravergine d’Oliva Vulture Dop con protagonista l’Ogliarola, cultivar autoctona che domina le pendici sud orientali del Monte Vulture sin dal 65 a.C. “Con il progetto triennale TwoEu, intendiamo non solo valorizzare ma anche raccontare il nostro territorio e le sue eccellenze – ha sottolineato Antonietta Rucco, referente per il Consorzio Olio del Vulture DOP – Un’iniziativa che vuole rafforzare la conoscenza e l’apprezzamento dei nostri prodotti sui mercati esteri”.


Francesco Perillo, presidente del Consorzio dell’Aglianico del Vulture e Antonietta Rucco hanno presentato i punti principali su cui verte il piano di comunicazione: dallo sviluppo di campagne mirate per i social media alla partecipazione ai più importanti eventi enogastronomici come punto d’incontro tra i produttori del Vulture e il trade e la stampa internazionale.

Coldiretti: olio guida crescita export italiano con +45% in 2024

Coldiretti: olio guida crescita export italiano con +45% in 2024Roma, 11 mar. (askanews) – E’ l’olio extravergine di oliva a trainare la crescita in valore dell’export Made in Italy, con un aumento del 45% nel 2024, davanti a salumi (+10%) e formaggi e latticini (+9%), ma è il vino a restare la voce più pesante per un valore di 8,1 miliardi. E’ l’analisi fatta dalla Coldiretti sui dati Istat sulle esportazioni delle regioni italiane, che vedono l’agroalimentare tricolore chiudere l’anno a quota 69,1 miliardi, il record di sempre. Il segno positivo caratterizza anche tutti gli altri principali comparti del cibo tricolore, dal +6% per ortofrutta fresca e per quella trasformata al +5% della pasta.


Se guardiamo al valore dell’export, la prima voce resta il vino con 8,1 miliardi, seguita da ortofrutta fresca (6,5 miliardi), ortofrutta trasformata (5,7 miliardi), formaggi (5,4 miliardi), pasta (4,3 miliardi), olio (2,5 miliardi), salumi (2,3 miliardi), pesce (1 miliardo), riassume Coldiretti. Un patrimonio dell’economia nazionale che, secondo la Confederazione agricola, ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030, ma sul quale pesa però oggi la minaccia dei dazi americani.


L’ipotesi di una tariffa aggiuntiva del 25% sulle esportazioni agroalimentari Made in Italy, ricorda Coldiretti, rischia di causare un calo delle vendite in quello che è il secondo mercato di riferimento per il cibo Made in Italy. I consumatori a stelle e strisce si ritroverebbero a pagare due miliardi in più, di cui quasi 500 milioni solo per il vino, circa 240 milioni per l’olio d’oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi.

Nel cuore delle Madonie nasce l’ispirazione Fiasconaro per la Pasqua 2025

Nel cuore delle Madonie nasce l’ispirazione Fiasconaro per la Pasqua 2025Roma, 11 mar. (askanews) – Da tre generazioni, la Famiglia Fiasconaro attinge alla magia del territorio per trasformare i suoi frutti e i suoi aromi in autentiche opere d’arte pasticcera. Come moderni viaggiatori che si immergono nella natura e si lasciano guidare dal respiro e dalle luci del bosco, così i Maestri Fiasconaro, guidati da Nicola, si lasciano condurre dallo spirito selvaggio e rigoglioso delle Madonie per dar vita alle nuove proposte di Colombe pasquali.


Un viaggio sensoriale che è emozione, racconto di tradizione e maestria: dalla piccola pasticceria di Castelbuono alla celebrazione del Made in Sicily nel mondo. Un racconto che svela la passione, l’artigianalità e la bellezza unica di un luogo senza tempo. In questa collezione, ogni dolce – si legge in una nota – è un capitolo di un viaggio straordinario, una celebrazione dei sapori autentici della Sicilia: succosi canditi di arancia, ananas e albicocca, il gusto intenso del cioccolato, la dolcezza dell’uvetta e la croccantezza di nocciole e pistacchi. Per la Pasqua 2025, oltre alle collezioni tradizionali, Fiasconaro ha creato la Colomba con canditi di “Pesca di Leonforte IGP’, uno dei frutti più nobili dell’isola diventa il protagonista di una sinfonia di sapori, perfettamente arricchito dalla pasta pralinata di mandorle e impreziosito – prosegue il comunicato – da una croccante decorazione di mandorle a bastoncini.


Le altre Linee: – Specialità: una linea che fonde armoniosamente tradizione e innovazione, con una doppia copertura nata dalla ricerca d’eccellenza di Fiasconaro. I sapori: ciliegia e fragolina; rosa e fico d’India.


– Oro: colombe iconiche che sprigionano un’esplosione di gusto, esaltate dall’abbinamento con irresistibili creme alla mandorla, al caffè e al pistacchio. – Territoriale: lievitati che sprigionano i profumi autentici del nostro territorio, dalla preziosa Manna delle Madonie al cioccolato di Sicilia, accompagnati da irresistibili creme da spalmare.


– Frutta: colombe che accompagnano in un viaggio sensoriale tra i tesori della Sicilia, incontrando il cioccolato di Modica, i pistacchi e le mandorle dell’isola. – Classica: lievitati della tradizione italiana, esaltati dai migliori ingredienti di Sicilia per un gusto autentico e inconfondibile.

Domani Fitto, Schlein, Lollobrigida a Conferenza economica Cia

Domani Fitto, Schlein, Lollobrigida a Conferenza economica CiaRoma, 11 mar. (askanews) – “Obiettivo Agricoltura”. È questo il titolo della X Conferenza economica organizzata da Cia-Agricoltori Italiani, che si terrà domani 12 e il 13 marzo a Roma, all’Auditorium della Tecnica. Scenario internazionale, aree interne, competitività sono le parole chiave della due giorni di lavori, al via alle 10 con la relazione introduttiva del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e il report di Nomisma “L’agricoltura italiana tra nuovi scenari geopolitici e obiettivi di competitività” a cura di Denis Pantini.


Subito dopo spazio agli interventi istituzionali: Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica; Elly Schlein, segretaria del Partito democratico (tbc). Pausa alle 13 e ripresa della Conferenza con la sessione su “Il futuro dell’Italia e dell’Europa di fronte ai nuovi scenari geopolitici” assieme a Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell’ISPI.


Giovedì, 13 marzo, si torna all’Auditorium della Tecnica alle 9.30 per la sessione della Conferenza economica Cia dedicata a “La dimensione locale per competere nelle sfide globali: il ruolo delle aree interne”. La chiusura della X Conferenza economica di Cia è prevista alle 12.30 con le conclusioni del presidente nazionale, Cristiano Fini.

Confagri E.R.: operazioni in campo bloccate per la pioggia

Confagri E.R.: operazioni in campo bloccate per la pioggiaRoma, 11 mar. (askanews) – Trattori fermi e suoli che non si riescono a lavorare a causa della pioggia. Ed è allerta precipitazioni per i prossimi dieci giorni. “I terreni sono saturi, si rischiano di compromettere filiere strategiche: pomodoro da industria, cereali, barbabietola da zucchero, ortaggi e colture sementiere”, dichiara Confagricoltura Emilia Romagna elencando in particolare “i ritardi per orticole, mais e piante industriali, nella preparazione del letto di semina e nelle operazioni pre-trapianto del pomodoro da industria, le molteplici anomalie nel ciclo di crescita del grano dovute ai ristagni idrici o nel peggiore dei casi ad allagamenti frequenti, e le lavorazioni nelle risaie che sono indietro di un mese rispetto alla tabella di marcia”.


Priorità è mantenere alta l’attenzione sull’adattamento al cambiamento climatico, la gestione della risorsa idrica per fronteggiare gli eccessi del meteo, gli investimenti aziendali a tutela delle produzioni. “Servono sistemi di drenaggio e reti di scolo efficienti per tutte le colture non solo quelle specializzate, come pure impianti irrigui sempre più intelligenti nei periodi siccitosi, in condizioni di scarsità d’acqua”, sottolinea l’organizzazione agricola. Preoccupa soprattutto il comparto del pomodoro da industria che in regione conta 27.000 ettari sui 41.000 totali nel bacino del Nord. Le attività cominciano solitamente alcune settimane prima del trapianto che, per le varietà precoci, in taluni areali, è programmato già alla fine del mese di marzo. “Dalla preparazione del terreno alla concimazione, alla predisposizione delle manichette gocciolanti per l’irrigazione, al diserbo che va effettuato almeno una decina di giorni prima della messa a dimora delle piantine: ci sono tempi da rispettare nel pomodoro da industria – dicono i produttori – per scongiurare sovrapposizioni delle epoche di raccolta tra varietà precoci e medio-precoci, per evitare di lasciare il prodotto maturo in campo. L’attuale sistema di gestione del rischio poi è inadeguato a coprire un eventuale danno, le polizze sono sempre più costose e senza garanzie”.