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Forum Italia-Giappone: consegnate onorificenze Honorary advisor

Forum Italia-Giappone: consegnate onorificenze Honorary advisorRoma, 11 dic. (askanews) – “Italia e Giappone sono su parti opposte del globo, lontane per geografia, storia e cultura. Eppure, sono tanti i tratti comuni che le avvicinano e le uniscono. Entrambe con una grande storia alle spalle, ma con la capacità di guardare avanti, coltivando eccellenza, talenti, creatività e innovazione. Al nostro governo va dato il merito di aver dato una stretta fortissima al rapporto tra le due Nazioni, promuovendo il dialogo sullo specifico tema dell’agricoltura, ormai cruciale, ma secondario fino a qualche anno fa”. Lo ha detto Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, oggi a Roma, in occasione del Forum Italia-Giappone 2024, organizzato dal Japan Italy Economic Federation (JIEF) in collaborazione con il CREA, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Japan Business Federation (Confindustria giapponese) e della Camera di Commercio e Industria giapponese in Italia, e con il supporto di CIA Agricoltori Italiani, Camera di Commercio Italo Orientale e IUSS (International Union of Soil Sciences).


Sul fronte agroalimentare, secondo i dati CREA, l’Italia è esportatore netto di prodotti verso il Giappone (il nostro 12esimo mercato di destinazione), con circa 900 milioni di euro di export a fronte di poco meno di 30 milioni di import nel 2023. Di assoluto rilievo è il ruolo del “Made in Italy agroalimentare”, le cui prime quattro voci di esportazione verso il mercato nipponico sono le conserve di pomodoro, la pasta, l’olio extravergine di oliva e i vini rossi Dop. Nel corso dell’evento, in cui sono state illustrate le collaborazioni in corso tra i due Paesi negli ambiti disciplinari più diversi (dal suolo al ricambio generazionale in agricoltura, dall’energia al verde urbano fino agli scambi commerciali), sono state consegnate le onorificenze “Honorary Advisor”.


“Si tratta di un riconoscimento che come JIEF, la nostra associazione che fa da ponte tra i due Paesi, assegniamo a personalità che si siano particolarmente distinte nel promuovere le relazioni tra Italia e Giappone. Quest’anno, per la prima volta, lo abbiamo dato a personalità italiane, segno di un dialogo sempre più fitto e vitale, soprattutto su temi di interesse comune come l’ambiente e l’agricoltura” ha spiegato Daniele di Santo, presidente JIEF. Oltre al presidente De Carlo, sono stati premiati il presidente CREA Andrea Rocchi; il presidente CIA Cristiano Fini; il prof. Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e Responsabile del Segretariato IUSS; Micaela Giambanco – la sushi chef più popolare di Roma, punto di riferimento della comunità italo-giapponese – e Cristina Giannetti, capo Ufficio stampa CREA.


“In questo momento – ha dichiarato Andrea Rocchi, presidente del CREA – la ricerca è sempre più focalizzata su aspetti legati alla produzione di piante e animali sani e di cibi sani e in quantità sufficiente, e, di conseguenza, sempre più impegnata per rendere suoli, agro-ecosistemi e sistemi agricoli sani e resilienti. Con il JIEF abbiamo il comune obiettivo di un’agricoltura sostenibile, resiliente e innovativa, capace al tempo stesso di garantire un reddito dignitoso agli agricoltori, di custodire e valorizzare il territorio e di essere attrattiva per le giovani generazioni”. “Costruiamo insieme soluzioni innovative a problemi comuni, dall’impatto della crisi climatica sulle produzioni alla riduzione di suolo agricolo – ha detto Cristiano Fini, presidente CIA – senza contare che proprio Giappone e Italia hanno la popolazione più anziana del mondo, con effetti negativi sul ricambio generazionale. Puntiamo sui giovani e le aree interne, creiamo sinergie costanti su formazione specializzata, digitalizzazione e ricerca”.

Coldiretti Pesca misure Ue meno severe un bene per il settore

Coldiretti Pesca misure Ue meno severe un bene per il settoreRoma, 11 dic. (askanews) – C’è soddisfazione da parte di Coldiretti Pesca a seguito dell’esito positivo dei negoziati europei sulla riduzione dell’attività di pesca. Le misure adottate dal Consiglio UE Agricoltura e Pesca, infatti, risultano meno severe rispetto alle iniziali proposte della Commissione Europea.


“Il risultato raggiunto è fondamentale per la pesca italiana – sottolinea Daniela Borriello, responsabile nazionale Coldiretti Pesca – Grazie al lavoro fatto dalle nostre istituzioni e alla collaborazione con i nostri partner europei, come Spagna e Francia, si è riusciti a mitigare tagli che avrebbero gravemente penalizzato il comparto che già sta attraversando diverse difficoltà.” Per lo strascico le riduzioni avanzate dalla Commissione sono state mitigate dalle misure di compensazione proposte che ne hanno azzerato gli effetti. Ad esempio per i gamberi di profondità, viola e rosso, la riduzione si attesta al 6%, un livello che non avrà un’incidenza significativa sul settore, considerato anche che le quote 2024 non sono state interamente sfruttate. Anche per il nasello è stata fissata una soglia di cattura più favorevole, pari a 261,5 tonnellate, anziché le 215,5 tonnellate proposte inizialmente dalla Commissione che per la prima volta tocca anche la piccola pesca artigianale e “ci sarà quindi da monitorare come si muoverà in futuro la Commissione anche in questo ambito”, aggiunge la Borriello.


Questo risultato, fa sapere Coldiretti Pesca, rappresenta una boccata d’ossigeno per la flotta italiana, tutelando l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere. L’attenuazione delle restrizioni dimostra come una solida azione diplomatica e il coordinamento con gli altri Stati membri possano difendere efficacemente gli interessi nazionali.

In Spagna no riduzione giorni pesca nel 2025, Planas: buon accordo

In Spagna no riduzione giorni pesca nel 2025, Planas: buon accordoRoma, 11 dic. (askanews) – In base all’accordo politico raggiunto ieri in sede di Agrifish, nel Mediterraneo, la Spagna è riuscita a mantenere nel 2025 gli stessi giorni di pesca del 2024 attraverso l’applicazione di alcune misure di gestione, mentre l’accoro per la pesca nell’Atlantico ha centrato le aspettative ottenendo buone quote. Il ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, si dice soddisfatto per i risultati ottenuti dalla Spagna sulle possibilità di pesca della flotta per il 2025, dopo due giorni intensi di negoziati molto complessi nel Consiglio dei ministri della Pesca dell’Unione Europea.


Planas ha riconosciuto la complessità dei negoziati in un Consiglio che considera uno dei “più complessi, difficili e intricati” da quando è ministro, sottolineando in una nota come, durante i due giorni del Consiglio, la Spagna abbia cercato alleanze e sostegno per trovare soluzioni alla drastica proposta della Commissione Europea e per trovare alternative, per mantenere l’attività dei pescatori del Mediterraneo. Il negoziato sul Mediterraneo è infatti culminato con l’unione di Spagna e Italia contro la proposta iniziale della Commissione Europea, che proponeva una riduzione del 79% dei giorni di pesca entro il 2025. “Abbiamo lavorato molto duramente per neutralizzare una proposta che era inaccettabile”, ha sottolineato Planas. La proposta della Commissione di consentire solo 27 giorni di pesca avrebbe significato lasciare praticamente inutilizzabili le 570 imbarcazioni spagnole che pescano nel Mediterraneo.


Il ministro ha sottolineato “i grandi sforzi compiuti dal settore della pesca spagnolo per proteggere le risorse ittiche del Mediterraneo”, che non erano stati considerati dalla Commissione nella sua proposta iniziale. L’accordo finale prevede che per mantenere gli stessi giorni di pesca del 2024 si debbano applicare alcune misure di gestione che riguardano la dimensione delle maglie, i periodi di chiusura e gli attrezzi da pesca. Le misure proposte sono sei e l’applicazione di due di esse basterebbe per recuperare tutte le giornate di pesca. Pertanto, è possibile recuperare fino al 30% dei giorni se si effettua un cambio di maglia a 45 millimetri per la pesca costiera e fino al 50% per la pesca d’altura con una maglia di 50 millimetri. Per quanto riguarda i divieti, l’applicazione di quello temporaneo di quattro settimane consentirà di recuperare il 15% delle giornate lavorative. Sarà inoltre possibile recuperare il 3% dei giorni stabilendo una chiusura tra 800 e 1.000 metri di profondità, misura che la flotta spagnola già attua, e un altro 10% con una sosta di sei settimane tra 100 e 500 metri di profondità. Allo stesso modo, un altro 3% di giorni può essere recuperato se il settore installa porte volanti che una parte della flotta già utilizza con successo.


La Commissione è impegnata a facilitare l’accesso ai fondi europei per finanziare le misure previste dal meccanismo di compensazione giornaliera. Per quanto riguarda i gamberi rossi, nel corso dei negoziati si è riusciti a ridurre la riduzione proposta per la Spagna dal 30% al 10%.

Cons. Ue:ok mandato negoziale pesca non sostenibile paesi extra Ue

Cons. Ue:ok mandato negoziale pesca non sostenibile paesi extra UeRoma, 11 dic. (askanews) – Gli ambasciatori UE degli Stati membri hanno concordato oggi la posizione negoziale del Consiglio su una proposta per migliorare gli strumenti europei che possono essere utilizzati contro i paesi extra-UE che consentono pratiche di pesca non sostenibili in relazione agli stock ittici di interesse comune. L’accordo raggiunto oggi consentirà alla presidenza del Consiglio di avviare i negoziati con il Parlamento europeo, una volta che il Parlamento avrà votato sul suo mandato.


“Le norme riviste aiuteranno a contrastare la pesca eccessiva da parte dei paesi extra-UE e a migliorare la sostenibilità a lungo termine degli stock ittici che condividiamo con i paesi al di fuori dell’UE. Grazie al quadro migliorato, stiamo anche garantendo una concorrenza leale tra pescatori e operatori UE ed extra-UE”, ha detto il ministro ungherese István Nagy. Il mandato negoziale del Consiglio mantiene gli elementi principali della proposta della Commissione, che modifica le attuali norme per affrontare situazioni in cui i paesi terzi non collaborano alla gestione degli stock di interesse comune o non adottano le necessarie misure di gestione della pesca. La revisione mirata chiarisce le regole utilizzate per identificare un paese come uno che consente la pesca non sostenibile, aumentando così la certezza del diritto.


Più specificamente, la proposta chiarisce la nozione di “mancata cooperazione” e specifica che un paese può essere considerato come uno che consente la pesca non sostenibile se non attua le misure necessarie, comprese le misure di controllo. Una volta che un paese è identificato come uno che consente pratiche di pesca non sostenibili, l’UE può imporre restrizioni, come divieti di importazione. Un altro obiettivo della proposta è migliorare la cooperazione con il paese extra-UE interessato prima e dopo che l’UE adotti misure appropriate. Il Consiglio migliora inoltre la proposta della Commissione, in particolare specificando ulteriormente i casi che sono esempi di “mancata cooperazione” nella gestione di uno stock ittico di interesse comune.

Lollobrigida al qt Camera su carne coltivata e pistacchio Bronte

Lollobrigida al qt Camera su carne coltivata e pistacchio BronteRoma, 11 dic. (askanews) – Oggi, mercoledì 11 dicembre, alle 17.30, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, interverrà al question time trasmesso in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio su Rai Parlamento.


Il ministro risponderà a interrogazioni su temi riguardanti le iniziative in materia di divieto di produzione e commercializzazione della carne coltivata e di divieto di denominazione di carne per prodotti contenenti proteine vegetali, in relazione a recenti pronunciamenti della Commissione europea e della Corte di giustizia dell’Ue (Della Vedova – Misto-+Europa). E ancora, sulle iniziative per la tutela del Dop Consorzio pistacchio verde di Bronte (Castiglione – FI-PPE); sulle misure per lo scorrimento integrale della graduatoria del V bando dei contratti di filiera al fine di assicurare trasparenza e stabilità alle aziende coinvolte (Gadda – IV-C-RE); sulle iniziative in sede nazionale ed europea, volte al rafforzamento del mercato unico e alla tutela del reddito degli agricoltori (Lupi – NM(N-C-U-I)M-CP) e infine sullo stato di avanzamento della misura del Pnrr denominata «Parco Agrisolare» (Bignami – FDI).

Salva l’Italia della pesca: nessuna riduzione giorni per il 2025

Salva l’Italia della pesca: nessuna riduzione giorni per il 2025Roma, 11 dic. (askanews) – Non ci sarà alcuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico made in Italy nel 2025. Grazie alla tenace azione diplomatica del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida l’Italia della pesca esce così quasi indenne dall’ultimo consiglio Agrifish, tenutosi il 9 e 10 dicembre a Bruxelles, nel corso del quale è stato trovato un difficile accordo politico tra i ministri europei della Pesca sulle opportunità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mar Nero e soprattutto nel Mar Mediterraneo per il 2025.


L’accordo, raggiunto dopo due giorni di intensi negoziati, stabilisce limiti di cattura, i cosiddetti “totali ammissibili di cattura” (TAC), e limiti di sforzo di pesca per gli stock ittici commerciali più importanti. Le maggiori difficoltà hanno riguardato proprio l’area Mediterranea: nel precedente Agrifish Italia, Francia e Spagna in un documento congiunto avevano chiesto uno stop alla riduzione degli sforzi di pesca per il 2025 nel Mediterraneo per non penalizzare ulteriormente le proprie marinerie, già logorate da anni di restrizioni. A fronte della richiesta di stop chiesta da Francia, Italia e Spagna, la proposta messa sul tavolo dall’Esecutivo europeo prevedeva il 38% di riduzione dei giorni di pesca per il 2025 per l’intera area coperta dalle GSA 9, 10 e 11 (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) per gli attrezzi trainati, ovvero lo strascico. Era inoltre previsto un taglio della quota gambero viola e del gambero rosso rispettivamente del 18% e del 29% rispetto al livello 2024. A difesa del nasello, erano poi previste altre misure che interessano alcuni sistemi di pesca, introducendo per la prima volta un limite di cattura. Posizioni inevitabilmente molto lontane, quelle tra la Commissione e i tre Paesi membri.


Al termine del Consiglio, invece, il risultato ottenuto è positivo perchè, grazie ad un articolato set di misure di compensazione incrementato rispetto al 2024, come spiega dettagliatamente Fedagripesca, l’Italia potrà di fatto annullare l’intero taglio proposto dalla Commissione Ue. E sarà solo del 6% il taglio della quota di gamberi di profondità, sia viola che rosso. Sulla piccola riduzione della pesca del gambero “sono già allo studio misure di compensazione per attenuare ulteriormente l’impatto”, ha fatto sapere il ministro Lollobrigida. “Una riduzione che in queste percentuali avrà un impatto pressoché neutro sulla flotta coinvolta visto che già la quota 2024 non è stato interamente consumata e che entro il luglio cesserà l’attività di circa il 15% dell’intera capacità della flotta che effettua questo tipo di pesca per effetto del bando delle demolizioni”, spiega il vicepresidente di Fedagripesca Paolo Tiozzo.


Sarà solo del 13%, invece del 25% proposto, il taglio dei giorni di pesca per i palangari. Per il nasello, pescato con diversi sistemi di pesca, dal 2025 ci sarà un tetto alle catture pari a 261,5 tonnellate rispetto alle 215,5 tonnellate proposte in partenza dalla Commissione europea. Quanto alle altre aree di pesca (Adriatico, Ionio, canale di Sicilia e mare di levante) restano valide le decisioni assunte in ambito FAO/GCPM adottate un mese fa. Il ministro Lollobrigida spiega quindi che “per tutto il 2025 non ci sarà nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana. È la prima volta che l’Italia ottiene un simile successo, proteggendo concretamente il futuro del settore ittico e delle marinerie nazionali”.

La Pietra (Masaf): esito Agrifish sulla pesca è successo Italia

La Pietra (Masaf): esito Agrifish sulla pesca è successo ItaliaRoma, 11 dic. (askanews) – “L’esito dei negoziati del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca evidenzia un successo su tutta la linea da parte dell’Italia, che grazie all’impegno del ministro Lollobrigida, è riuscita a salvaguardare il futuro delle nostre marinerie”. Così in una nota il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra commentando le decisione prese nella notte in sede di Agrifish sulla pesca.


“Nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana per tutto il prossimo anno è una vittoria italiana ed è un segnale di chiara inversione di tendenza nel prendere decisioni, in sede europea, che per troppo tempo sono stati orientate da politiche ai limiti dell’estremismo ambientalista”, spiega La Pietra sottolineando che le linee di indirizzo fino ad oggi adottate dall’Unione Europea “non hanno prodotto risultati significativi dal punto di vista ambientale, ma sono riuscite, purtroppo, a decimare le flotte di pescherecci europee ed in particolare le marinerie italiane”. “Oggi si cambia passo – evidenzia il sottosegretario – si torna finalmente a ragionare in termini di sostenibilità ambientale senza disgiungerla dall’imprescindibile sostenibilità economica, che è il binomio sul quale vanno affrontate tutte le scelte di cui si deve far carico Bruxelles. Oggi il settore ittico italiano può nutrire fiducia nel futuro del settore, un risultato che, come componente del governo, mi inorgoglisce perché evidenzia la volontà di mettere la politica al servizio del futuro del nostro Paese”, conclude La Pietra.

Raffaele Drei nuovo presidente di Fedagripesca Confcooperative

Raffaele Drei nuovo presidente di Fedagripesca ConfcooperativeRoma, 11 dic. (askanews) – È Raffaele Drei il nuovo presidente di Fedagripesca Confcooperative. La nomina è avvenuta al termine del Consiglio Nazionale della federazione, svoltosi oggi, che ha provveduto come da statuto ad eleggere il nuovo presidente dopo le dimissioni di Carlo Piccinini presentate lo scorso 30 ottobre, a cui è seguito un periodo di reggenza guidato dal vicepresidente Davide Vernocchi. Fedagripesca associa 3.000 imprese cooperative agroalimentari e della pesca, con oltre 410.000 soci e 75.900 addetti, per un fatturato che sfiora i 35 miliardi di euro, pari a più del 20% del Made in Italy agroalimentare.


Cinquantanove anni, faentino e titolare di un’azienda frutticola e viticola, Drei è stato presidente della cooperativa Agrintesa di Faenza ed è attualmente presidente di Valfrutta Fresco, società commerciale di Apo Conerpo e Vicepresidente del Gruppo cooperativo Conserve Italia. Nel 2022 è stato eletto presidente di Fedagripesca Confcooperative Emilia Romagna. “Assumo quest’incarico con la consapevolezza di essere chiamato a rappresentare un sistema economico di assoluto rilievo nel comparto agroalimentare del paese – ha detto il neo presidente – Lavorerò per riportare le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura cooperative al centro del dibattito politico ed economico del nostro paese e per aprire un confronto e un dialogo forte con le altre organizzazioni su tutte le principali questioni del settore”.


“Tra gli obiettivi principali del mio mandato – ha proseguito Drei – c’è la difesa del modello di aggregazione e concentrazione dell’offerta rappresentato dalle cooperative e dalle organizzazioni di produttori, un modello imprenditoriale virtuoso attraverso il quale centinaia di produttori riescono a valorizzare le loro produzioni agricole, della pesca e dell’acquacoltura nazionali in tutto il mondo. Continueremo a difendere e valorizzare il modello d’impresa cooperativa, sia nell’ortofrutta che nel vino e cercheremo di incrementarne la diffusione anche nel comparto lattiero-caseario, sostenendo l’introduzione a livello UE e nazionale di interventi settoriali, già sperimentati in altri comparti come l’ortofrutta, per aiutare le imprese a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità e di innovazione tecnologica che le nuove sfide ci impongono”. “Sarà fondamentale – prosegue Drei – intensificare il nostro sostegno alle cooperative forestali e zootecniche che rappresentano un prezioso presidio per le aree marginali e rurali. Ci faremo promotori e sostenitori di ogni iniziativa necessaria al rafforzamento delle filiere e delle cooperative cerealicole, le cui produzioni devono essere valorizzate come colonne portanti della nostra identità e tradizione, del nostro Made in Italy. Continueremo a difendere la pesca e l’acquacoltura, settori vitali della nostra economia che necessitano di un approccio urgente e sostenibile. Collaboreremo attivamente per promuovere pratiche responsabili, garantire un giusto compenso ai cooperatori e costruire un modello di sviluppo solidale, con particolare attenzione alle comunità costiere italiane, fiore all’occhiello del Mediterraneo”.

Fedagripesca: norme Ue meno dure grazie ad azione diplomatica

Fedagripesca: norme Ue meno dure grazie ad azione diplomaticaRoma, 11 dic. (askanews) – La pesca italiana “tira un sospiro di sollievo” perché le nuove norme di riduzione dell’attività di pesca previste in ambito europeo saranno meno pesanti del previsto grazie all’azione diplomatica dispiegata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dal Governo italiano. Lo rende noto Confcooperative Fedagripesca che ha seguito da vicino i lavori del Consiglio Ue agricoltura e pesca.


“Dopo un lungo e complesso negoziato, grazie a un eccellente lavoro diplomatico del ministro Lollobrigida, supportato dal lavoro dello staff della Direzione generale e dei tecnici presenti a Bruxelles, abbiamo potuto evitare il peggio. Una vittoria dell’Italia sostenuta anche dai colleghi spagnoli e francesi che hanno condiviso la nostra stessa battaglia”. Così il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo al termine del Consiglio Ue Agrifish che si è concluso nella notte. La proposta messa sul tavolo dall’Esecutivo Ue prevedeva il 38% di riduzione dei giorni di pesca per il 2025 per l’intera area coperta dalle GSA 9, 10 e 11 (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) per gli attrezzi trainati, ovvero lo strascico. Era inoltre previsto un taglio della quota gambero viola e del gambero rosso rispettivamente del 18% e del 29% rispetto al livello 2024. A difesa del nasello, erano poi previste altre misure che interessano alcuni sistemi di pesca, introducendo per la prima volta un limite di cattura.


Al termine del Consiglio, invece, sottolinea Fedagripesca, il risultato ottenuto è positivo ed è stato possibile contenere i danni. Grazie ad un articolato set di misure di compensazione, fa sapere l’associazione, incrementato rispetto al 2024, l’Italia potrà di fatto annullare l’intero taglio proposto dalla Commissione Ue. E sarà solo del 6% il taglio della quota di gamberi di profondità, sia viola che rosso. “Una riduzione che in queste percentuali avrà un impatto pressoché neutro sulla flotta coinvolta visto che già la quota 2024 non è stato interamente consumata e che entro il luglio cesserà l’attività di circa il 15% dell’intera capacità della flotta che effettua questo tipo di pesca per effetto del bando delle demolizioni”, precisa Tiozzo.


Sarà solo del 13%, invece del 25% proposto, il taglio dei giorni di pesca per i palangari. Per il nasello, pescato con diversi sistemi di pesca, dal 2025 ci sarà un tetto alle catture pari a 261,5 tonnellate rispetto alle 215,5 tonnellate proposte in partenza dalla Commissione europea. Quanto alle altre aree di pesca (Adriatico, Ionio, canale di Sicilia e mare di levante) restano valide le decisioni assunte in ambito FAO/GCPM adottate un mese fa.

Lollobrigida: in 2025 giorni pesca non ridotti a flotta strascico

Lollobrigida: in 2025 giorni pesca non ridotti a flotta strascicoRoma, 11 dic. (askanews) – “I negoziati del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca si sono conclusi con un risultato senza precedenti: per tutto il 2025 nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana. È la prima volta che l’Italia ottiene un simile successo, proteggendo concretamente il futuro del settore ittico e delle marinerie nazionali”. Lo annuncia sul proprio profilo Facebook il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lolloobrigida, commentando l’accordo raggiunto nella notte in Agrifish sulle opportunità di pesca per il 2025.


“Un altro importante risultato riguarda le quote di pesca del gambero – aggiunge ancora Lollobrigida – la Commissione aveva proposto un taglio devastante del -29%, che avrebbe colpito duramente il settore. Grazie a un’azione decisa, la riduzione è stata limitata al -6%. Sono già allo studio misure di compensazione per attenuare ulteriormente l’impatto”. “Ogni anno la Commissione Europea propone tagli che minacciano la sopravvivenza della flotta peschereccia – spiega il ministro – ma questa volta gli interessi della Nazione sono stati difesi con fermezza, dimostrando l’efficacia della strategia negoziale adottata. Le ragioni italiane sono state fatte valere in Europa, garantendo stabilità e prospettive di crescita a un comparto essenziale per l’economia”.


Per il ministro “questi risultati straordinari confermano l’impegno nella tutela della filiera ittica italiana, costruendo un equilibrio virtuoso tra salvaguardia ambientale e sviluppo economico. Una vittoria di cui essere fieri, che rafforza il ruolo dell’Italia in Europa e apre nuove opportunità per il futuro”.