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Vino, Uiv-ismea: nel 2024 bollicine oltre record di 1 mld di bottiglie

Vino, Uiv-ismea: nel 2024 bollicine oltre record di 1 mld di bottiglieMilano, 11 dic. (askanews) – Le bollicine italiane si apprestano a superare la quota record di un miliardo di bottiglie prodotte e commercializzate nel 2024. Di queste, 355 milioni (+7%) saranno stappate tra Natale e Capodanno in Italia e nel mondo. Un record, rileva l’Osservatorio del vino Uiv-Ismea nel consueto report di fine anno, che dimostra la forza di una tipologia refrattaria a crisi economiche, conflitti e a difficoltà ormai strutturali del settore.


Nel dettaglio, secondo l’analisi targata Unione italiana vini e Istituto per i servizi del mercato agricolo alimentare attraverso l’incrocio di fonti ufficiali, tra Natale e Capodanno i consumi di sparkling tricolori si concentreranno soprattutto all’estero con 251 milioni di bottiglie stappate (+9% sul 2023) e 104 milioni in Italia (+2%). In sensibile calo invece il mercato dello champagne, che chiuderà a -8% (5,1 milioni). Il consuntivo 2024 (1,015 miliardi di bottiglie, +8%) rileva la forte controtendenza della tipologia spumanti non solo rispetto ai vini fermi ma anche ai consumi di altre bevande alcoliche, dalla birra agli spiriti, fatta eccezione per il segmento cocktail, che anzi rappresenta una leva di crescita sempre più strategica anche per le bollicine made in Italy. La “tendenza Spritz”, in accelerazione in tutte le aree chiave della domanda a partire dagli Usa, secondo le stime dell’Osservatorio si è tradotta in 2,8 miliardi di cocktail a base di spumante italiano (in particolare Prosecco e altri Charmat), per un totale di circa 340 milioni di bottiglie dedicate al mix. Un fattore determinante per l’export di quest’anno, che si profila in una crescita stimata, lato volumi, del 9%, complice in particolare l’ennesimo exploit del Prosecco, con il Doc e l’Asolo, e la crescita in doppia cifra degli altri “metodo Charmat”.


Per l’Osservatorio del vino Uiv-Ismea, a dominare il mercato sono comunque gli spumanti a Denominazione di origine controllata (Doc) e garantita (Docg), che rappresentano circa l’80% dell’imbottigliato. E se fino a 20 anni fa la linea del Po non veniva quasi mai oltrepassata, oggi si fa spumante in tutta Italia, con 70 Denominazioni a origine controllata e 17 a origine controllata garantita.

Fao: il 10,7% dei terreni nel mondo è colpito dalla salinità

Fao: il 10,7% dei terreni nel mondo è colpito dalla salinitàRoma, 11 dic. (askanews) – Quasi 1,4 miliardi di ettari di terra, pari a poco più del 10& della superficie terrestre globale totale, sono già colpiti dalla salinità, con un ulteriore miliardo di ettari a rischio sia a causa della crisi climatica e della scarsità di acqua, sia della cattiva gestione umana. Un grave problema in primis per l’agricoltura e la sicurezza alimentare, visto che l’eccessiva salinità riduce la fertilità dei terreni e ha un impatto grave sulla sostenibilità ambientale. Nei paesi più colpiti da questo problema, lo stress da salinità può portare a perdite di resa delle colture, come riso o fagioli, fino al 70%.


Il rapporto della Fao sullo stato globale dei suoli contaminati dal sale è stato presentato oggi durante l’International Soil and Water Forum 2024 a Bangkok. L’evento, co-organizzato dalla Fao e dal ministero dell’Agricoltura e delle cooperative della Thailandia, ha discusso un piano d’azione per arrestare e invertire il degrado del suolo e la scarsità d’acqua. ù Il rapporto stima l’area dei terreni interessati dal sale a 1381 milioni di ettari (Mha), ovvero il 10,7% della superficie terrestre globale totale. Stima inoltre che il 10% dei terreni coltivati e irrigati e il 10% dei terreni coltivati e non irrigati siano interessati dalla salinità, sebbene l’incertezza rimanga elevata a causa della limitata disponibilità di dati. I modelli di tendenze globali dell’aridità indicano che, con l’attuale tendenza all’aumento della temperatura, l’area interessata potrebbe aumentare tra il 24 e il 32% della superficie terrestre totale.


Si prevede che la stragrande maggioranza dell’aridizzazione si verifichi nei paesi in via di sviluppo. Oggi, 10 paesi (Afghanistan, Australia, Argentina, Cina, Kazakistan, Russia, Stati Uniti, Iran, Sudan e Uzbekistan) rappresentano il 70% dei terreni mondiali contaminati dal sale. La crisi climatica sta aumentando l’aridità e la scarsità di acqua dolce. Si prevede che l’innalzamento del livello del mare metterà più di un miliardo di persone nelle zone costiere a rischio di inondazioni progressive e salinizzazione entro la fine del secolo. Inoltre, il riscaldamento globale sta contribuendo alla salinizzazione attraverso lo scioglimento del permafrost.


Anche le pratiche agricole inadeguate svolgono un ruolo significativo. Tra queste rientrano l’irrigazione delle colture con acqua di scarsa qualità, il drenaggio inadeguato, la deforestazione e la rimozione di vegetazione con radici profonde, il pompaggio eccessivo di acqua nelle aree costiere e interne, l’uso eccessivo di fertilizzanti, agenti antighiaccio e l’attività mineraria. In particolare, l’uso globale di acqua dolce è aumentato di sei volte nel corso dell’ultimo secolo, contribuendo alla salinizzazione delle falde acquifere a causa dello sfruttamento eccessivo delle falde acquifere per scopi irrigui.

Accordo in Agrifish opportunità pesca 2025, anche Mar Mediterraneo

Accordo in Agrifish opportunità pesca 2025, anche Mar MediterraneoRoma, 11 dic. (askanews) – E’ stato raggiunto nella notte un accordo politico tra i ministri europei della Pesca ulle opportunità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2025. L’accordo, raggiunto per consenso dopo due giorni di negoziati, stabilisce limiti di cattura, i cosiddetti “totali ammissibili di cattura” (TAC), e limiti di sforzo di pesca per gli stock ittici commerciali più importanti. Lo sforzo di pesca si riferisce alle dimensioni e alla potenza del motore di un’imbarcazione combinate con il numero di giorni trascorsi a pescare. Il Consiglio adotterà i regolamenti in una prossima riunione e saranno poi pubblicati nella Gazzetta ufficiale e applicati a partire dal primo gennaio 2025.


István Nagy, ministro ungherese dell’agricoltura, ha spiegato che le riunioni dell’Agrifish di quest’anno per stabilire le opportunità di pesca “sono state particolarmente impegnative, ma siamo riusciti a ottenere un accordo equilibrato. Ci consentirà di mantenere gli stock ittici a livelli sostenibili e di proteggere l’ambiente marino, tenendo anche conto della redditività del settore. Definire i limiti dello sforzo di pesca nel Mediterraneo occidentale è stato particolarmente impegnativo, ma siamo riusciti a trovare un compromesso costruttivo”. Proprio per l’area Mediterranea Italia, Francia e Spagna in un documento congiunto avevano chiesto uno stop alla riduzione degli sforzi di pesca. Per quanto riguarda il Mediterraneo occidentale, i ministri hanno concordato di ridurre gli sforzi di pesca dei pescherecci a strascico del 66% nelle acque spagnole e francesi e del 38% nelle acque francesi e italiane per proteggere gli stock demersali, considerando anche l’impatto socioeconomico sulle flotte.


Questa riduzione, si spiega in una nota, è in linea con gli obiettivi del Piano pluriennale del Mediterraneo occidentale (MAP) per gli stock demersali, che entrerà nella sua fase permanente il primo gennaio 2025, dopo un periodo transitorio di cinque anni. Durante la fase permanente del MAP del Mediterraneo occidentale, si applicheranno intervalli di rendimento massimo sostenibile (MSY). Pescare a livelli MSY significa catturare la massima proporzione di uno stock ittico che può essere rimosso in sicurezza dallo stock, mantenendo allo stesso tempo la sua capacità di produrre i massimi rendimenti sostenibili a lungo termine. Inoltre, i ministri hanno concordato di continuare a utilizzare il meccanismo di compensazione istituito per la prima volta per il 2022, assegnando giorni aggiuntivi ai pescherecci che optano per attrezzi più selettivi o che sono coperti da una misura di conservazione nazionale, come incentivo per aumentare la protezione dele stock.


Rispetto al 2024, il Consiglio ha inoltre concordato di ridurre i limiti massimi di cattura per il gambero blu e rosso nelle acque spagnole e francesi del 10% e del 6% nelle acque italiane e francesi. Per il gambero rosso gigante, ha concordato di ridurre i limiti di cattura del 6% rispetto al 2024 nelle acque italiane e francesi.

Lollobrigida: da Ue cambio passo inimmaginabile prima

Lollobrigida: da Ue cambio passo inimmaginabile primaRoma, 10 dic. (askanews) – “Dalle interlocuzioni che ho avuto in queste ore con diversi Ministri e Commissari Europei, emerge un cambio di passo significativo nei confronti del comparto agricolo, inimmaginabile fino a qualche tempo fa”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida sul proprio profilo Facebook. Il ministro da due giorni è impegnato a Bruxelles nella riunione dei ministri dell’Agricoltura europei.


“Le nuove proposte che arrivano dall’UE – ha detto commentando quanto annunciato oggi da Ursula von der Leyen – sono un primo segnale in risposta a richieste che da anni gli agricoltori europei portano avanti per riacquistare la centralità che meritano come custodi del territorio, garanti della qualità del cibo e della nostra Sovranità alimentare”.

Coldiretti da Ue primi passi su pratiche commerciali sleali e Ocm

Coldiretti da Ue primi passi su pratiche commerciali sleali e OcmRoma, 10 dic. (askanews) – “Nelle nostre mobilitazioni di febbraio a Bruxelles avevamo chiesto il rafforzamento delle tutele degli agricoltori contro le pratiche sleali. Oggi la presidente Von der Leyn annuncia primi passi in questa direzione e un cronoprogramma di azioni. Vigileremo affinché siano effettivamente salvaguardati gli agricoltori e siamo pronti a collaborare per filiere più eque valorizzando il modello dei contratti di filiera sperimentato in Italia”. Così in una nota Coldiretti e Filiera Italia in merito alla proposta della Commissione europea su pratiche sleali e organizzazione comune dei mercati.

Lollobrigida: su Psa azione italiana considerata molto efficace

Lollobrigida: su Psa azione italiana considerata molto efficaceRoma, 10 dic. (askanews) – “Dobbiamo fare un salto di qualità sia in termini di risorse a disposizione degli allevatori sia per cambiare alcune regole sulla biosicurezza degli impianti o la lista dei prodotti che possono essere considerati immuni da rischi, commrcializzati o lavorati. Ci lavoriamo con la Germania”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine dei lavori dell’Agrifish in corso a Bruxelles spiegando che è stato presentato un documento congiunto con la Germania sul problema della Psa, la peste suina africana e che “l’azione italiana è stata considerata molto seria ed efficace da Bruxelles”.

Lollobrigida: su Tea chiesta accelerazione, non sono Ogm

Lollobrigida: su Tea chiesta accelerazione, non sono OgmRoma, 10 dic. (askanews) – “Le nuove tecniche genomiche sono lo strumento per garantire un migliore uso dell’acqua, ridurre e forse anche azzerare gli agro-farmaci e non sono da confondere con gli organismi geneticamente modificati, come qualcuno tenta di fare”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine dei lavori dell’Agrifish in corso a Bruxelles spiegando che l’Italia e molti altri paesi hanno chiesto una accelerazione sul dossier che riguarda le Tea.


“Mentre noi ci ragioniamo – ha aggiunto – nel resto del mondo già applicano queste tecnologie”. “Ieri e stanotte abbiamo trattato tanti punti anche su foreste, agricoltura, tecniche evolutive avanzate, droni in agricoltura per abattere l’uso dei pesticidi e aiutare a coltivare anche in territori difficlmente raggiungibili in passato – ha poi detto – l’Italia è protagonista nella innovazione tecnologica e se la legislazione Ue distingue i droni dagli aeromobili è qualcosa di significativo”.

Lollobrigida: riequilibrare proposta Ue pesca, marinerie sfinite

Lollobrigida: riequilibrare proposta Ue pesca, marinerie sfiniteRoma, 10 dic. (askanews) – “Da due giorni dialoghiamo sulla pesca nel Mediterraneo per garantire ai pescatori reddito e pari opportunità con i paesi terzi che attingono nel Mediterraneo. Il dato della proposta europea va riequilibrato: c’è la volontà comune di arrivare a un accordo ma si deve concordare la redditività del sistema pesca con la riduzione degli sforzi di pesca”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della riunione dell’Agrifish in corso a Bruxelles commentando le misure annunciate oggi dalla Commissione Europea sull’agricoltura.


Sul nodo della pesca nel mar Mediterraneo sono quindi “in corso continue riunioni tecniche e politiche, e c’è l’indirizzo di tre nazioni inmportanti, Italia, Francia e Spagna, poi sostenuto anche da altre che chiedono di evitare ulteriori drammatiche riduzioni”, ha proseguito il ministro. “La pesca – ha sottolineato ancora il ministro – è un settore che va tutelato per tante ragioni, l’Italia pesca solo nel Mediterraneo e se le marineria si riducono del 50% in 30 anni e del 23% in 10 anni ci si deve chiedere cosa è accaduto. Evidentemente le regole europee sono state così rigide da impedire loro di fare il proprio mestiere, di conseguenza il nostro import di pesce è aumentato e il pesce è stato pescato dal nostro mare Mediterraneo da paesi terzi e da altri luoghi in cui non ci sono le stesse regole”.


“Abbiamo sottolineato che le nostre marinerie sono sfinite – ha concluso Lollobrigida – e abbiamo trovato grande comprensione da parte del Commissario Costas Kadis. Si partiva da una proposta della Commissione che era stata formulata prima dell’insediamento della Commissione stessa e che deve essere riformulata. Abbiamo fatto grandi passi avanti in queste ore ma non siamo ancora arrivati a un punto di equilibrio giusto per le nostre marinerie: si deve dare un segnale di inversione di tendenza molto puntuale”.

Lollobrigida: misure Ue per settore agricolo sono primo segnale

Lollobrigida: misure Ue per settore agricolo sono primo segnaleRoma, 10 dic. (askanews) – “Tutti i provvedimenti di questa natura sono bene accolti, è un primo segnale rispetto alle richieste degli agricoltori europei per riavere una centralità che meritano”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della riunione dell’Agrifish in corso a Bruxelles commentando le misure annunciate oggi dalla Commissione Europea sull’agricoltura.


“Siamo orientati ad approfondire gli aspetti di queste proposte con un confronto con le nostre associazioni, ne ho incontrate molte in questi giorni – ha aggiunto – ho incontrato anche Giansanti di Confagricoltura e del Copa Cogeca e Prandini di Coldiretti. C’è un quadro nuovo in Europa che ho constatato anche in queste ore nelle relazioni con molti commissari. Ho dialogato anche con il commissario Hansen e ho trovato grandi punti di raccordo sugli indirizzi per il prossimo quinquennio”.

Oggi tappa Agronetwork sul riso con Confagri Biella e Vercelli

Oggi tappa Agronetwork sul riso con Confagri Biella e VercelliRoma, 10 dic. (askanews) – Il Salone degli Affreschi di Vercelli ha ospitato oggi l’evento dedicato al riso nell’ambito del tour di Agronetwork “L’oro in bocca”, finalizzato alla promozione dei prodotti agroalimentari e dei territori. L’incontro, realizzato insieme a Confagricoltura Vercelli e Biella, non poteva aver sede migliore. La zona detiene il primato di provincia più risicola d’Italia, la cosiddetta “Capitale Europea del Riso”, con una superficie di oltre 70.000 ettari di risaia.


Anche se l’Italia non è tradizionalmente conosciuta come una nazione di coltivatori di riso al pari di Cina o Giappone, il nostro Paese vanta una lunga storia, una produzione di eccellenza di questo cereale, valorizzato nelle ricette locali ormai celebri in tutto il mondo. Le superfici destinate al riso in Italia ricoprono circa 220 mila ettari. Il Piemonte occupa il 51,9% della superficie totale. La Lombardia segue da vicino, contribuendo al 42,5%. Seguono il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Sardegna. L’Italia, con 1,4 milioni di tonnellate annue, è il principale produttore di riso in tutta Europa con un numero significativamente superiore (3,5 volte la Spagna e quasi 6 volte la Grecia, seconda e terza) rispetto agli altri Paesi, e che, pur collocandosi al trentasettesimo posto a livello mondiale, risulta settimo per esportazioni in valore, dato che riflette la preferenza per le varietà speciali e l’alta qualità del riso italiano.


I principali destinatari delle esportazioni sono i Paesi europei, Germania e Francia in testa, con una percentuale significativa del totale, rispettivamente il 22,5% e il 21,6%. Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio seguono da vicino, mostrando un interesse considerevole per il riso italiano. Infine, Austria, Svizzera e Spagna contribuiscono a completare il quadro delle esportazioni del nostro riso. Nel 2023 l’Italia ha esportato riso per 895 milioni di euro, confermandosi un comparto agricolo forte e competitivo, che è tuttavia chiamato ad affrontare molteplici sfide e criticità. Da un lato, infatti, il significativo aumento delle importazioni in Europa di riso dai Paesi asiatici desta notevole preoccupazione, dall’altro, altrettanto allarmante è la volatilità dei prezzi legata a molti fattori, non ultimi i cambiamenti climatici con periodi prolungati di siccità alternati a eccessi di piogge e, non di meno, alla carenza di un’efficace organizzazione della filiera. Una seria programmazione tra tutti gli attori, dal produttore di semi alla grande distribuzione, consentirebbe di stabilizzare i prezzi.


“La risicoltura vercellese – afferma Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella, – è a una svolta. I crescenti costi di produzione, i sempre maggiori adempimenti amministrativi e ambientali e la necessità di fornire al consumatore un prodotto di qualità sempre migliore, pongono la necessità di percorrere nuove strade commerciali e organizzative”. “I contratti di filiera con le riserie ricadenti nel triangolo del riso (Vercelli, Novara e Pavia) possono rappresentare un buon punto di inizio per raggiungere nuovi obiettivi di qualità, sostenibilità e profittabilità, garantendo anche la tutela del famoso ‘mare a quadretti’ che tutto il mondo ci invidia – prosegue – Le aziende agricole di Confagricoltura Vercelli e Biella coltivano circa 40.000 ettari in totale. L’alta specificità, l’elevata propensione all’innovazione delle nostre aziende e la forte rappresentatività del territorio, posizionano Confagricoltura Vercelli e Biella come un interlocutore primario del settore risicolo regionale e nazionale”.


Il comparto costituisce un caso esemplare di innovazione nella tradizione; macchinari e attrezzature si sono sempre più rinnovati e adeguati al fine di facilitare la gestione delle coltivazioni, ridurre i costi e favorire la tutela del paesaggio e dell’ambiente. La risaia è un sistema complesso che, con il suo “mare a scacchi” protegge la biodiversità dell’ecosistema attraverso una corretta gestione delle risorse idriche, coniugando in tal modo la sostenibilità economica e quella ambientale. Il riso è anche un importantissimo alleato della nostra salute, come ha ribadito nel suo intervento la presidente di Agronetwork Sara Farnetti, medico nutrizionista: “il riso italiano offre numerosi benefici nutrizionali grazie alla sua digeribilità e all’assenza di glutine. E’ importante saper scegliere risi di qualità per massimizzare i vantaggi per la salute. Il riso italiano si distingue per le sue varietà pregiate che offrono caratteristiche nutrizionali superiori rispetto alla maggior parte delle varietà estere. Inoltre, il riso italiano, che è spesso coltivato con metodi che valorizzano la biodiversità, è un alimento sicuro e ricco di micronutrienti”. “La programmazione della filiera, anche per il settore del riso, può avvantaggiare sia l’industria trasformatrice, che può avere garanzie sulle varietà più richieste dal mercato, sia l’agricoltore, che può avere certezze sul prezzo e sul ritiro del prodotto, orientando le semine in base alla domanda – ha affermato il vicepresidente di Confagricoltura, Luca Brondelli di Brondello, a cui sono state affidate le conclusioni dell’incontro – Per quanto riguarda il Mercosur, così com’è attualmente, penalizza diversi comparti dell’agricoltura italiana, tra cui il riso. Sicuramente bisognerà trattare con la presidente von der Leyen che ha fatto delle promesse molto precise in sede di campagna elettorale nei confronti degli agricoltori europei”. Agronetwork ha infine colto l’occasione per rilanciare il tour ‘L’oro in bocca’ anche in vista del 2025 con altri appuntamenti finalizzati a provuovere le eccellenze agroalimentri italiane.