Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Agea: aperte domande 2024 per le assicurazioni agricole

Agea: aperte domande 2024 per le assicurazioni agricoleRoma, 28 gen. (askanews) – Apertura immediata delle domande 2024 con procedura semplificata e precompilazione per avviare i pagamenti dal 28 febbraio 2025; sblocco dei pagamenti delle assicurazioni agevolate delle annate pregresse, in particolare per il 2023, pari a circa 50 milioni di euro entro 10 giorni.


Inoltre, entro febbraio 2025 saranno emessi i decreti di pagamento per le assicurazioni agevolate per le produzioni vegetali, pari a circa 150 milioni di euro per la campagna 2024 e i decreti di pagamento per le assicurazioni agevolate zootecnia e colture per un ammontare di circa 10 milioni di euro, di cui 6 milioni per le colture e 4 milioni per la zootecnia tra cui anche gli avicoli. Per la prima volta sarà compresa la specie avicola, mai pagata prima, per un importo pari a circa 1 milione di euro. Entro aprile 2025, saranno poi erogati circa 8 milioni di assicurazioni agevolate zootecnia e 3 milioni di euro relativi alle strutture di campagna, entrambe relative alla campagna 2023. Infine, nell’ambito delle assicurazioni agevolate per le produzioni vegetali, a partire dal mese di maggio fino al mese di dicembre 2025, ci sarà un’emissione mensile di decreti di pagamento del valore unitario di circa 2 milioni, per un totale di 16 milioni, a completamento e chiusura della campagna 2015-2022 (relativa alla vecchia programmazione).


Sono questi gli impegni di Agea, presentati alla prima riunione della Task Force sulla gestione del rischio convocata il 27 gennaio su indicazione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. In merito alle domande 2024, il direttore di Agea, Fabio Vitale, ha proposto alla Task Force di semplificare le procedure, attivando la precompilazione dei PGIR (piani individuali di gestione del rischio) attraverso l’acquisizione delle polizze dal sistema dei Condifesa. La procedura è stata aperta ed è pronta per il caricamento delle domande. Novità fondamentale: sarà la stessa Agea, attraverso i dati delle polizze, a condividere la domanda precompilata per velocizzare i pagamenti a partire dal 28 febbraio e chiudere l’iter dell’erogazione dei 150 milioni previsti nel 2024.


Nel 2025 il Fascicolo Aziendale sarà aperto tutto l’anno, altra novità introdotta da Agea. In questo modo, una volta definiti sia il PGA (piano generale assicurazioni) sia gli standard value (i criteri di rifermento dell’indice assicurativo di una determinata coltura), sarà possibile, già entro febbraio, avviare tutta la procedura operativa per l’elaborazione del PGIR (piano gestionale del rischio) ed emettere le polizze assicurative. Tutto ciò permetterà ad Agea di pagare entro il 2025, per la prima volta nella storia delle assicurazioni in agricoltura, i relativi premi agli agricoltori. Il prossimo appuntamento della Task force è per lunedì 3 febbraio.

Insediato al Masaf il nuovo Comitato nazionale vino Dop e Igp

Insediato al Masaf il nuovo Comitato nazionale vino Dop e IgpRoma, 28 gen. (askanews) – Si è svolta oggi nella Sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la riunione di insediamento del Comitato Nazionale Vini DOP e IGP, presieduta dal presidente Michele Zanardo. Il Comitato, organo del Masaf, è composto da venti membri in rappresentanza delle istituzioni e della filiera vitivinicola e ha approvato il regolamento interno e definito le prime linee operative per il triennio 2025-2027.


Il Comitato, al quale è giunto in apertura l’augurio di buon lavoro del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “si conferma uno strumento fondamentale del Masaf – si legge in una nota – per promuovere la qualità, l’innovazione e la sostenibilità del comparto vitivinicolo nazionale, settore che con 529 denominazioni riconosciute e un valore alla produzione di 11 miliardi di euro rappresenta un pilastro dell’economia agroalimentare nazionale”.

Federvini e Discus “United in Spirits” contro l’ipotesi di dazi

Federvini e Discus “United in Spirits” contro l’ipotesi di daziMilano, 28 gen. (askanews) – La Federazione Italiana dei Produttori di Vini, Spiriti e Aceti (Federvini) e Distilled Spirits Council of the United States (Discus), hanno lanciato un appello per scongiurare la reintroduzione dei dazi sugli spiriti nel commercio transatlantico nel corso di un incontro all’Associazione della stampa estera a Roma. Le due realtà associative hanno sottolineato che il comparto degli spiriti negli Stati Uniti e in Italia sostiene circa 2 milioni di posti di lavoro, ricordando che dal 1997 al 2018, in assenza di dazi, il commercio degli spiriti tra USA e Unione Europea è aumentato di quasi il 450%, arrivando a generare un valore di circa 200 miliardi di dollari.


L’imposizione dei dazi tra il 2018 e il 2021, innescata da controversie estranee al settore, come quelle sull’alluminio, sull’acciaio e sulla querelle Airbus-Boeing, ha causato danni significativi: le esportazioni di whiskey americano verso l’UE sono diminuite del 20%, mentre le esportazioni di liquori italiani verso gli Stati Uniti hanno subìto una flessione del 41%. Secondo Federvini e Discus “gli spiriti sono simbolo di tradizioni, culture e qualità, con molte produzioni protette da indicazioni geografiche e fortemente radicate con i territori e le comunità locali”. Il comparto sostiene inoltre “un ampio di indotto, rappresentando un importante volano di crescita economica, negli Usa e in Europa”.


“Le industrie degli spiriti statunitense e italiana sono profondamente interconnesse e mantenere un commercio equo e reciproco senza dazi attraverso l’Atlantico è fondamentale per garantire che i nostri settori, che stanno affrontando mercati incerti e impegnativi, non subiscano ulteriori pressioni economiche” ha dichiarato Chris Swonger, presidente e Ceo di Discus, aggiungendo che “apprezziamo il rapporto stretto tra il presidente Trump e la premier Meloni e li esortiamo a lavorare insieme per trovare un terreno comune tra Stati Uniti e Ue e prevenire l’imposizione di dazi sugli spiriti distillati” “La nostra industria ha già sofferto pesantemente a causa di dazi che hanno colpito ingiustamente il comparto: è essenziale che produttori e istituzioni collaborino a livello internazionale per proteggere una filiera che rappresenta un importante patrimonio economico e culturale” ha dichiarato Micaela Pallini, presidente di Federvini, evidenziando che “lavorare insieme significa prevenire ostacoli e alimentare una crescita condivisa e sostenibile. Il settore degli spiriti è un’eccellenza globale tra Stati Uniti e Italia e ogni barriera commerciale rischia di avere impatti sul sistema produttivo e sui lavoratori, oltre che sui consumatori per via di un inevitabile effetto inflattivo” ha continuto, auspicando che “non vi siano nuovi dazi da parte statunitense e che l’Unione europea, a sua volta, non riattivi dazi sulle importazioni di whiskey dagli Usa”.


“Se la sospensione dei dazi di riequilibrio nel contenzioso riguardante l’acciaio e l’alluminio non verrà prolungata, a partire dal 1 aprile 2025, le importazioni di whiskey statunitense nell’UE saranno nuovamente soggette a dazi del 50%, vanificando la ripresa, +60%, registrata tra il 2021 e il 2023 a seguito della sospensione dei dazi” ha proseguito Federvini, rimarcando che “se non sarà scongiurata una nuova imposizione di dazi sull’importazione negli Usa di spiriti prodotti in Europa, gli effetti si faranno sentire pesantemente sull’intera filiera produttiva e distributiva europa. Basti considerare – ha concluso – che gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato intercontinentale di sbocco per gli spiriti italiani: 13% del totale export per un valore, nei 10 mesi gennaio-ottobre 2023, pari a quasi 190 mln di euro, in crescita del 7,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente”.

Iper passa allo scontrino digitale: in 6 mesi risparmiati 2mila km di carta

Iper passa allo scontrino digitale: in 6 mesi risparmiati 2mila km di cartaMilano, 28 gen. (askanews) – Iper La grande i, catena della gdo parte del gruppo Finiper Canova, ha introdotto lo scontrino digitale tramite QR code o completamente digital in tutti i punti vendita Iper con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e preservare le risorse naturali. L’iniziativa, già attiva, da giugno a dicembre 2024, ha permesso di risparmiare più di 4,6 milioni di scontrini, il corrispettivo di oltre 2.000 chilometri di carta, come un viaggio andata e ritorno tra Milano e Parigi. Inoltre, solo nel mese di dicembre 2024, sono stati quasi 250.000 i clienti che hanno scelto questa modalità più sostenibile nei 22 punti vendita Iper sparsi in 4 regioni italiane.


La digitalizzazione dello scontrino rappresenta un cospicuo risparmio sotto il profilo ambientale e non solo: basti pensare che, secondo dati diffusi dall’insegna, ogni settimana in media vengono emessi nei punti vendita Iper 900 mila scontrini con una lunghezza media della striscia di 50 centrimetri che, se messi in fila, equivale a 450 chilometri, in un anno pari a 23.400 chilometri, ovvero un viaggio di andata e ritorno da San Francisco a Sydney. I clienti in possesso della carta vantaggi e dell’app Iper possono aderire allo scontrino digitale (tramite sito e app) oppure scegliere lo scontrino in formato QR code. In ogni caso, è possibile archiviare e visualizzare in qualsiasi momento gli scontrini digitali nell’area riservata. Tutti gli altri clienti, al momento del pagamento, possono richiedere lo scontrino in formato ridotto con QR Code. Scansionando questo codice con lo smartphone, è possibile visualizzare lo scontrino in formato digitale, completo di tutti i dettagli dell’acquisto.


“Come Gruppo Finiper Canova confermiamo il nostro impegno verso l’adozione di attività volte alla tutela e alla rigenerazione dell’ambiente, scegliendo un approccio circolare per l’uso responsabile delle risorse e la riduzione degli sprechi. Come attori della gdo, abbiamo sentito il dovere di ridurre l’impatto ambientale dei nostri scontrini – spiega Michela Riva, Esg manager del gruppo Finiper Canova – In una prima fase del progetto, abbiamo reso tutti i nostri scontrini Bpa free, sostanza chimica nociva per l’ambiente e la salute, stampandoli su carta certificata Fsc. Dalla fine del 2023 abbiamo lavorato per eliminare il problema alla radice, digitalizzando tutti gli scontrini emessi nei nostri punti vendita, offrendo diverse modalità di conversione alle casse in modo da coinvolgere il maggior numero possibile di clienti nell’adozione della modalità full digital. Proprio in quest’ottica, abbiamo scelto di chiedere ai clienti, ad ogni passaggio in cassa, se desiderassero passare al formato QR code o allo scontrino full digital. I risultati ottenuti finora ci spingono a proseguire in questa direzione, promuovendo attivamente la transizione verso soluzioni sempre più sostenibili”.

Domani al via Fieragricola tech a Verona, focus su innovazione

Domani al via Fieragricola tech a Verona, focus su innovazioneRoma, 28 gen. (askanews) – Al via domani a Veronafiere la quarta edizione di Fieragricola Tech, l’expo-conference dedicata a digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolutionriflettori puntati sull’innovazione in agricoltura. L’evento si tiene fino al 30 gennaio al Palaexpo della Fiera di Verona, con 102 espositori, più di 50 convegni e 125 relatori.


L’apertura dei lavori di Fieragricola Tech è in programma domani, alle 10, alla Tech Arena; per i saluti intervengono l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, il presidente della Commissione Cultura del Comune di Verona, Alberto Battaggia, il presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini, e l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Federico Caner. Il giorno seguente, giovedì 30 gennaio, ci sarà un focus sulle Tea: opportunità che il nostro Paese deve cogliere in pieno, alle 14, nel Tech Forum Arancio con la presenza del presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, del direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini, del presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo; con loro Silvio Salvi (presidente della Società italiana di genetica agraria), Eugenio Tassinari (presidente di Assosementi), il professor Mario Pezzotti (genetista dell’Università di Verona), i rappresentanti nazionali delle organizzazioni agricole Ettore Prandini (Coldiretti), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Gianmichele Passarini (Cia-Agricoltori Italiani), Tommaso Battista (Copagri); Elena Sgaravatti (vicepresidente Assobiotec).

Ue, Confeuro: no a Comitato Ebaf, aumenta livelli burocrazia

Ue, Confeuro: no a Comitato Ebaf, aumenta livelli burocraziaRoma, 28 gen. (askanews) – Non piace a Confeuro l’istituzione del Comitato europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione (Ebaf), una proposta che “sebbene con finalità lodevoli – spiega in una nota Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo – rischia di introdurre ulteriori livelli di complessità e burocratizzazione a livello europeo. La presenza di numerosi nuovi attori, infatti, potrebbe complicare ulteriormente il quadro normativo e politico-istituzionale, già gravoso per gli agricoltori, rallentando decisioni cruciali per il settore e ostacolando interventi tempestivi”-


Sono invece positive per la confederazione le recenti dichiarazioni del Commissario europeo all’Agricoltura, Hansen, che ha sottolineato l’importanza di rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori e promuovere una maggiore cooperazione tra loro. “Si tratta – dice Tiso – di un passo necessario per garantire una filiera agricola più equa e competitiva, in cui i piccoli e medi produttori possano davvero avere un ruolo centrale anche nella determinazione dei prezzi e nella tutela del proprio lavoro”. Per Confeuro dunque servono politiche agricole che mettano al centro gli agricoltori, “con strumenti chiari, snelli e realmente efficaci per sostenere il loro lavoro e promuovere uno sviluppo sostenibile del settore primario. Bisogna passare subito dalle parole ai fatti”.

De Castro: riforma Ig mostra Ue più vicina ad aree rurali

De Castro: riforma Ig mostra Ue più vicina ad aree ruraliRoma, 28 gen. (askanews) – La riforma del Regolamento sulle Indicazioni Geografiche segna “una tappa fondamentale per il settore agricolo e agroalimentare europeo, dimostrando come l’Unione Europea, grazie a una chiara volontà politica, possa sostenere agricoltori e produttori verso sistemi sempre più resilienti e competitivi”. Tuttavia, “l’Europa non può fermarsi qui. Per cogliere il potenziale di crescita delle produzioni di qualità, sarà essenziale il contributo dei produttori e delle filiere ma l’Unione Europea dovrà fare la sua parte. In questo contesto, si attende che l’impegno del Commissario Hansen per la creazione di un piano d’azione dedicato diventi realtà, seguendo l’esempio del settore biologico”. Così in una nota Paolo De Castro, professore ordinario di economia e politica agraria all’Università degli Studi di Bologna.


Secondo De Castro il nuovo Regolamento “rappresenta un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti legati ai territori, sinonimo di eccellenza e unicità” ma ora serve un piano “che valorizzi il patrimonio non delocalizzabile delle IG agroalimentari e che coinvolga milioni di operatori, senza confonderlo con esperienze del tutto differenti, come quelle dei sistemi IG artigianali”. “Questa riforma – spiega De Castro – rappresenta l’unico atto legislativo della scorsa legislatura a favore di un settore agroalimentare europeo più competitivo e sostenibile”.


Tra le principali novità del testo unico europeo sulle produzioni di qualità, c’è il rafforzamento dei consorzi, che vedono ampliato il loro ruolo con nuove responsabilità, come la lotta contro le pratiche svalorizzanti e la promozione del turismo legato ai prodotti a denominazione di origine. Ancora, la riforma garantisce una maggiore tutela delle Indicazioni Geografiche a livello globale, con particolare attenzione all’utilizzo online, nel sistema dei domini internet e come ingredienti. Sono inoltre state introdotte misure per chiudere le falle che permettevano lo sfruttamento indebito delle IG, anche attraverso menzioni tradizionali.


Sul fronte della semplificazione amministrativa viene ridotto a meno di un anno il termine massimo per l’esame, da parte della Commissione, delle richieste di registrazione o modifica dei disciplinari delle Indicazioni Geografiche, rendendo il sistema più rapido ed efficiente. Infine, l’etichettatura dei prodotti DOP e IGP dovrà indicare obbligatoriamente il nome del produttore, accompagnata da un rapporto che evidenzi la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del prodotto, oltre al rispetto del benessere animale.

Carloni: da Comagri indagine conoscitiva impatto accordo Mercosur

Carloni: da Comagri indagine conoscitiva impatto accordo MercosurRoma, 28 gen. (askanews) – La Commissione Agricoltura della Camera è al lavoro per avviare una indagine conoscitiva sull’impatto nel sistema agroalimentare italiano dell’Accordo tra UE e Paesi del Mercosur. Lo annuncia in una nota il presidente della Comagri e deputato della Lega Mirko Carloni.


Obiettivo è “analizzare criticamente gli effetti di un accordo sul quale abbiamo da sempre sollevato le nostre perplessità, a partire dall’assenza delle tutele necessarie per i prodotti dell’eccellenza della filiera agroalimentare italiana. Questo settore infatti rischia di pagare lo scotto di scelte ideologiche o di convenienza che poi ricadranno su imprese e cittadini”. Per questo, la Commissione agricoltura della Camera audirà i principali stakeholder del settore agricolo, a partire dalle associazioni degli agricoltori per poi procedere con i rappresentanti delle principali istituzioni competenti in materia, sia italiane che europee, oltre al ministro dell’Agricoltura “per fare la dovuta chiarezza su questo accordo e tutelare senza esitazioni imprese ed eccellenze dei nostri territori”.

Da Comm. Ue ok alla prima Dop di Malta, un formaggio fresco

Da Comm. Ue ok alla prima Dop di Malta, un formaggio frescoRoma, 28 gen. (askanews) – La Commissione Europea ha registrato il primo prodotto alimentare maltese, il “Gbejna tan-naghag”, come denominazione di origine protetta (DOP). Il “Gbejna tan-naghag” è un formaggio fresco a base di latte intero crudo di pecora, prodotto nelle tre isole dell’arcipelago maltese: Malta, Gozo e Comino.


Ne esistono tre varietà: può essere fresco (‘Gbejna tan-naghag’ friska), essiccato all’aria (‘Gbejna tan-naghag’ niexfa) o in salamoia e pepato (‘Gbejna tan-naghag’ tal-bzar). Il processo produttivo richiede una formazione e viene tramandato di generazione in generazione. La ‘Gbejna tan-naghag’ è parte integrante del patrimonio culinario maltese ed è inclusa in diverse ricette tradizionali maltesi. La Commissione ha anche approvato l’iscriione al registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) del ‘Trnavský slad’ della Repubblica Slovacca. Si tratta di un malto d’orzo chiaro destinato principalmente alla produzione di birra ottenuto da varietà di orzo coltivate nella pianura di Trnava, nella parte nord-orientale delle pianure danubiane. La coltivazione dell’orzo da malto ha una lunga storia tradizione nella regione, risalente al XVI secolo.

Lollobrigida: prodotti latte crudo, tavolo tecnico a tutela salute

Lollobrigida: prodotti latte crudo, tavolo tecnico a tutela saluteRoma, 28 gen. (askanews) – “Il Governo Meloni è al lavoro per definire in tempi brevi una soluzione che metta in sicurezza i bambini dal rischio di infezioni gravi da escherichia coli contratte mangiando prodotti da latte crudo. In particolare, abbiamo disposto un tavolo tecnico composto da membri del ministero della Salute, del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dell’Istituto Superiore di Sanità, degli Istituti Zooprofilattici e delle associazioni di categoria per individuare l’etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi”.


Lo hanno annunciato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al ministero della salute, a margine della pubblicazione del decreto. “L’obiettivo – concludono i due esponenti del Governo Meloni – è andare oltre le misure obbligatorie di etichettatura attualmente disposte dall’Unione Europea prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta. Intendiamo così tutelare la popolazione pediatrica nei primi anni di vita e rendere le scelte dei consumatori pienamente consapevoli del rischio di infezione intestinale da ceppi di escherichia coli”.