Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

La Slovenia: non è ancora tempo per l’adesione dell’Ucraina alla Nato

La Slovenia: non è ancora tempo per l’adesione dell’Ucraina alla NatoRoma, 5 dic. (askanews) – La ministra degli Esteri slovena Tanja Fajon ha chiesto un continuo supporto all’Ucraina, ma ha affermato che non è ancora il momento per l’adesione dell’Ucraina alla Nato, secondo quanto si legge oggi in una nota del ministero degli Esteri sloveno.


Fajon ha preso parte alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles. “La Slovenia si rammarica della retorica nucleare irresponsabile e dello spiegamento di truppe dalla Corea del Nord alla Russia, che crea un rischio di escalation… L’unica risposta a tali azioni è fornire un supporto permanente all’Ucraina in modo che possa esercitare efficacemente il suo legittimo diritto all’autodifesa”, ha affermato il ministero citando Fajon.


La ministra ha anche commentato le intenzioni delle autorità di Kiev di diventare un membro a pieno titolo dell’Alleanza del Nord Atlantico. “Credo che le circostanze non siano ancora mature per l’adesione a pieno titolo”, ha affermato Fajon, aggiungendo che la questione non è se l’Ucraina aderirà alla Nato, ma quando Kiev sarà pronta per questo.

M.O., l’inviato di Trump al Qatar: Hamas liberi gli ostaggi entro il 20 gennaio

M.O., l’inviato di Trump al Qatar: Hamas liberi gli ostaggi entro il 20 gennaioRoma, 5 dic. (askanews) – L’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente si è recato in Qatar e Israele per dare il via alla spinta diplomatica del presidente eletto degli Stati Uniti per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo di rilascio degli ostaggi prima di entrare in carica il 20 gennaio, ha detto a Reuters una fonte informata sui colloqui.


Steve Witkoff, che assumerà ufficialmente l’incarico sotto l’amministrazione Trump, ha incontrato separatamente a fine novembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha detto la fonte. Al Thani ha affermato a Sky News che i consiglieri di Trump gli hanno detto che il presidente eletto degli Stati Uniti vuole che si raggiunga un accordo sugli ostaggi prima di entrare in carica il 20 gennaio. Quando gli è stato chiesto dell’avvertimento di Trump di lunedì secondo cui ci sarà “tutto l’inferno da pagare” se gli ostaggi non saranno restituiti entro la sua inaugurazione, Al Thani ha risposto: “Una dichiarazione del genere speriamo che funzioni e venga trasmessa a entrambe le parti. Avevamo sentito questo dal suo team… che vogliono che questo” accordo sugli ostaggi “venga risolto ora, oggi stesso. Speriamo di superare la situazione prima che il presidente entri in carica perché abbiamo la priorità di stabilizzare la situazione a Gaza… e ripristinare la sicurezza regionale”.


Gli incontri avuti da Witkoff segnalano anche che lo stato del Golfo del Qatar ha ripreso il suo ruolo di mediatore chiave dopo aver sospeso il suo ruolo il mese scorso, ha detto la fonte, aggiungendo che i negoziatori di Hamas torneranno probabilmente nella capitale del Qatar Doha per altri colloqui a breve. Una fonte israeliana coinvolta nei negoziati ha confermato ad Haaretz che il Qatar avrebbe ripreso il suo ruolo di mediatore.Gli assistenti di Biden sono a conoscenza dei contatti di Witkoff con funzionari israeliani, qatarioti e di altri Paesi del Medio Oriente e hanno capito che l’inviato di Trump sostiene un accordo per Gaza in linea con le linee perseguite dall’amministrazione, ha affermato un funzionario Usa.


Witkoff è un investitore immobiliare e un donatore della campagna di Trump con legami commerciali con il Qatar e altri stati del Golfo, ma non ha precedenti esperienze diplomatiche. Ha incontrato lo sceicco Al Thani, che è anche ministro degli Wsteri, a Doha il 22 novembre. “Entrambi hanno concordato che è necessario un cessate il fuoco a Gaza prima dell’insediamento di Trump in modo che una volta che l’amministrazione Trump entrerà in carica possa passare ad altre questioni, come la stabilizzazione di Gaza e della regione”, ha affermato la fonte, che è stata informata sugli incontri di Witkoff e ha parlato a condizione di anonimato.


Witkoff ha poi incontrato Netanyahu in Israele il 23 novembre ed ha avuto colloqui con le famiglie degli ostaggi israeliani, ha detto un funzionario israeliano a Reuters. Ha “parlato con loro degli sforzi del Team Trump per cercare di mediare l’accordo prima dell’insediamento”. Lo sceicco Al Thani si è recato a Vienna il 24 novembre per incontrare il direttore del Mossad David Barnea, che ha guidato i colloqui di Israele con il Qatar negli ultimi 14 mesi. “Ci sono piani per un successivo round di colloqui indiretti tra Israele e Hamas che si svolgeranno potenzialmente a Doha presto, ma non è stata fissata una data specifica”, ha commentato la fonte.

Ucraina, il Cremlino: pronti ad accogliere ogni sforzo di mediazione

Ucraina, il Cremlino: pronti ad accogliere ogni sforzo di mediazioneRoma, 5 dic. (askanews) – La Russia è pronta ad accogliere tutti gli sforzi di mediazione per i negoziati sull’Ucraina, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.


“Siamo pronti ad accogliere tutti gli sforzi di mediazione”, ha detto Peskov, citato dalla stampa locale. La scorsa settimana, il presidente russo Vladimir Putin aveva spiegato durante una conferenza stampa ad Astana che non ci sono precondizioni per la Russia per avviare i negoziati sull’Ucraina, ma ci sono condizioni per la pace.

Un libro sull’evoluzione di Milano per i 50 anni di COIMA

Un libro sull’evoluzione di Milano per i 50 anni di COIMAMilano, 4 dic. (askanews) – E’ stato presentato all’ADI Design Museum a Milano “Inspiring Cities”, il volume realizzato in occasione dei primi 50 anni di COIMA che esplora il tema dello sviluppo urbano nei prossimi anni attraverso il racconto dell’evoluzione di Milano. Ne hanno discusso Fulvio Irace, curatore del libro, Patricia Viel e Cino Zucchi, due degli architetti che hanno collaborato in questi anni con COIMA. Con loro sono intervenute anche Kelly Russell Catella (Head of Communication and Sustainability di COIMA) e Alida Catella (CEO di COIMA Image).


Kelly Russell Catella ha affermato: “Con questo volume abbiamo voluto compiere un atto di restituzione, rivolgendoci ai più giovani e dando voce alle storie straordinarie che abbiamo avuto la fortuna di incrociare in questi anni. Perciò abbiamo fatto tre scelte: anzitutto, abbiamo raccolto gli insegnamenti dal nostro passato che i giovani volessero leggere e di cui secondo noi la società dovrebbe parlare: dall’importanza della collettività, alla necessità di continuare a imparare. In secondo luogo, abbiamo scelto di dare spazio agli sguardi che si sono affiancati al nostro in questi anni. In primis quello di Gabriele Basilico, il grande fotografo che ha raccontato con le sue immagini Porta Nuova dalla sua nascita, e che solo dopo la sua morte abbiamo scoperto aver immortalato l’area dell’ex Scalo di Porta Romana e di Sesto San Giovanni (Milano) – oggi in fase di riqualificazione da parte di COIMA -; e successivamente di Iwaan Baan, uno dei più grandi fotografi internazionali viventi. Infine, abbiamo lasciato che il cuore del volume fosse occupato dalle interviste a 27 architetti che con il loro lavoro hanno saputo dare forma alle nostre progettualità, e che negli anni sono diventati amici”. Alida Catella ha aggiunto: “Questo libro è stato un tuffo nella storia di COIMA, un’occasione per ricordare la partenza nel 1974, quando Riccardo sognava il cambiamento di quella che sarebbe diventata Porta Nuova, e quando Manfredi si è trovato ad affrontare un progetto scritto ma non realizzato. Oggi, dopo 50 anni, vedo uniti i puntini, e vedo ciò che COIMA sta contribuendo a realizzare, ovvero la città come architettura del vivere”.

Francia, Parlamento sfiducia governo Barnier

Francia, Parlamento sfiducia governo BarnierRoma, 4 dic. (askanews) – L’Assemblea nazionale francese ha approvato la mozione di sfiducia contro il governo di Michel Barnier, presentata dal Nuovo Fronte Popolare e dall’alleanza tra Rassemblement national e la formazione di Eric Ciotti. Hanno votato a favore della mozione 331 deputati, mentre la maggioranza è stata fissata a 289.


Barnier era stato nominato il 5 settembre. Il presidente francese Emmanuel Macron, rientrato da un viaggio in Arabia Saudita, ha già fatto sapere di voler nominare un successore di Barnier entro “24 ore”.

Francia, Barnier: “Siamo al momento della verità e della responsabilità”

Francia, Barnier: “Siamo al momento della verità e della responsabilità”Roma, 4 dic. (askanews) – “Siamo al momento della verità” e della “responsabilità”, ha affermato il primo ministro francese Michel Barnier in un discorso prima del voto di sfiducia in Parlamento.


“Due giorni fa ho ritenuto responsabile il mio governo. Ho preso questa decisione dopo aver dimostrato ascolto, rispetto e dialogo, che hanno portato il governo a migliorare ogni giorno il suo testo su diversi punti importanti”, ha dichiarato per primo. “Questa è la realtà. Ho provato ad affrontarla presentando testi finanziari difficili. Avrei preferito distribuire dei soldi, anche se non ne abbiamo. Ma questa realtà resta lì, non scomparirà per la magia di una mozione di sfiducia. Questa realtà sarà ricordata da qualsiasi governo, qualunque esso sia”. Rivolgendosi a Marine Le Pen, Barnier ha dichiarato di non avere “la sua stessa idea di sovranità e di patriottismo” “dopo aver visto le sue misure”.

Usa, ucciso a Manhattan il CEO di UnitedHealthcare Brian Thompson

Usa, ucciso a Manhattan il CEO di UnitedHealthcare Brian ThompsonNew York, 04 dic. (askanews) – Brian Thompson, Ceo di UnitedHealthcare, la più grande compagnia assicurativa sanitaria privata degli Stati Uniti è stato ucciso stamattina a colpi di arma da fuoco a Manhattan.


La società avrebbe tenuto oggi il suo Investor day, immediatamente cancellato a seguito della notizia. Non sono chiare le dinamiche dell’attentato. Brian Thompson è stato colpito al petto e alla gamba alle 6.45 del mattino davanti all’Hilton hotel a Midtown Manhattan. Gli agenti di polizia, intervenuti sul posto, lo hanno trovato privo di sensi. Thompson stato portato in ospedale in condizioni critiche e in seguito dichiarato morto. La polizia sta ancora cercando l’autore dell’omicidio e investigando sul movente, al momento non chiaro.


Thompson è diventato il CEO di UnitedHealthcare, la più grande compagnia assicurativa sanitaria del paese, nel 2021. È entrato a far parte della società madre UnitedHealth Group nel 2004 e ha lavorato su fusioni, acquisizioni e vari programmi governativi. Il sospettato dell’omicidio è descritto come un uomo bianco che indossava una felpa nera con cappuccio, pantaloni neri, scarpe da ginnastica nere con rifiniture bianche e uno zaino grigio, ha detto una fonte alla rete CNBC. Il sospettato sembra abbia usato un’arma da fuoco con silenziatore. Nè un venditore ambulante della zona, nè il portiere dell’Hilton hotel si sono accorti dell’attentato. Proprio all’Hilton UnitedHealthcare avrebbe dovuto tenere un incontro con gli investitori. Secondo le fonti di CNBC, il delitto sembra essere stato preparato in anticipo.

Festa Nazionale Romania raddoppia: a Roma e alla Fenice di Venezia

Festa Nazionale Romania raddoppia: a Roma e alla Fenice di VeneziaRoma, 4 dic. (askanews) – La Festa Nazionale della Romania e il 145esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia sono stati celebrati dall’Ambasciata di Romania in Italia, in collaborazione con l’Opera Nazionale di Bucarest e il Dipartimento per i Romeni all’Estero, il 28 novembre 2024 presso il celebre Teatro La Fenice di Venezia, con un concerto di gala eseguito dal soprano Valentina Nafornita, dal mezzosoprano Ruxandra Donose e dal tenore Stefan Pop, accompagnati dall’Orchestra dell’Opera Nazionale di Bucarest diretta da Daniel Jinga e a Roma con un concerto dei musicisti Ruxandra Donose e Sergiu Tuhutiu presso il Palazzo della Cancelleria.


Le “Stelle dell’Opera Romena a Venezia” hanno affascinato il folto pubblico con un’eccezionale interpretazione di capolavori del patrimonio musicale italiano e romeno, in una grandiosa performance di musica classica in perfetta armonia con la famosa sala del Teatro La Fenice. Nel suo intervento, l’ambasciatore Gabriela Dancau ha espresso la sua gioia per la celebrazione della Festa Nazionale della Romania a Venezia, ripercorrendo importanti tappe delle relazioni tra la Romania e la Regione Veneto. “La città di Venezia dista appena mille chilometri dalla Romania, dalle città di Arad e Timisoara. Un ponte di latinità lungo mille chilometri che attraversa le Alpi e i Balcani e che è sopravvissuto per due millenni, unendo romeni e italiani in molti momenti straordinari della storia.

Nato, Rutte: Russia sostiene programma nucleare Nordcorea

Nato, Rutte: Russia sostiene programma nucleare NordcoreaMilano, 4 dic. (askanews) – Ci sono “informazioni di intelligence” nelle mani degli Alleati che dimostrano che la Russia ora sta supportando i programmi missilistici e nucleari della Corea del Nord. “In cambio di truppe e armi, la Russia sta fornendo alla Corea del Nord supporto per i suoi programmi missilistici e nucleari. Questi sviluppi potrebbero destabilizzare la penisola coreana e persino minacciare gli Stati Uniti. Quindi la guerra illegale della Russia in Ucraina minaccia tutti noi, ed è per questo che continueremo a stare insieme, uniti”. Nelle dichiarazioni del Segretario generale della Nato Mark Rutte c’è un invito a “non essere ingenui”.


Il segretario generale al termine della milisteriale Esteri della Nato ha detto espressamente che esiste “ogni ragione per affermare che la tecnologia nucleare e missilistica sta fluendo nella Corea del Nord, e quindi c’è un rischio ora che la Corea del Nord la usi, non solo per essere una minaccia per noi qui (in Europa), ma anche per il territorio degli Stati Uniti e, naturalmente, per la regione, incluse la Corea del Sud e il Giappone”. Della penisola di Corea si è parlato molto durante la ministeriale del 3 e 4 dicembre a Bruxelles, in particolare dell’angolazione Russia – Nordcorea rispetto al conflitto in Ucraina. Ma non solo. Anche la situazione in Corea del Sud ha avuto spazio: “una situazione in rapida evoluzione”, a detta di Rutte. “La Repubblica di Corea è un partner importante per la NATO e quindi stiamo monitorando attentamente gli sviluppi di ciò che sta accadendo ora a Seoul e nella Corea del Sud in generale. Penso che l’annuncio della fine della legge marziale indichi l’impegno continuo della Corea del Sud nei confronti dello stato di diritto. Continuiamo a monitorare gli sviluppi. La Corea del Sud è una forte sostenitrice dell’Ucraina e mi aspetto che continuerà a esserlo. E la nostra partnership con Seoul si è approfondita con l’aumento delle minacce globali negli ultimi due anni e ci congratuliamo con la Repubblica di Corea per il suo significativo sostegno politico e pratico all’Ucraina. E come ho detto stamattina, il rapporto tra NATO e Corea del Sud è ferreo”.


Il 21 ottobre si era tenuto un incontro tra il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, e Rutte, sull’intensificazione dello scambio di informazioni in risposta all’invio di militari nordcoreani in Russia. Una settimana dopo una delegazione della Repubblica di Corea ha relazionato il Consiglio del Nord Atlantico e gli altri partner dell’Indopacifico Australia e Nuova Zelanda, sul crescente coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra in Ucraina. La delegazione includeva rappresentanti di alto livello dei servizi segreti sudcoreani e del Ministero della Difesa. Anche gli alleati hanno condiviso la loro intelligence. Da allora Rutte ha più volte ribadito la il fatto che la situazione rappresentava una minaccia per tutti. “Anche per il territorio statunitense”, ha ribadito anche oggi. Sempre oggi Rutte ha anche spiegato che la Nato non lascia nulla al caso, enfatizzando che la necessità di alzare l’asticella delle spese militari per i Paesi della Nato è proprio legata alla necessità di una difesa forte. “Innanzitutto vorrei dire che prendiamo le questioni nucleari estremamente seriamente. Non c’è dubbio. Ma concordiamo anche sul fatto che dalla Russia escono molte minacce di guerra, e la Russia vuole che discutiamo della sua capacità nucleare, ma non vogliamo perdere tempo su questo. Dobbiamo assicurarci che la nostra deterrenza sia forte, e che sia tanto forte che possiamo reagire a qualsiasi avversario, a qualsiasi nemico che cerchi di fare del male”.


Nella riunione di oggi, gli alleati hanno preso in considerazione una serie di misure per contrastare le azioni della Russia contro la NATO e i singoli alleati. Il segretario generale ha affermato che “sia la Russia che la Cina hanno cercato di destabilizzare i nostri Paesi e dividere le nostre società con atti di sabotaggio, attacchi informatici e ricatti energetici”. Ha osservato che i ministri hanno concordato una serie di misure per contrastare le attività ostili e informatiche della Russia, tra cui uno scambio di intelligence potenziato, più esercitazioni, una migliore protezione delle infrastrutture critiche, una migliore difesa informatica e un’azione più dura contro la “flotta ombra” russa di navi esportatrici di petrolio. Ha inoltre sottolineato che la NATO “lavorerà a stretto contatto con l’UE su queste questioni”. Rutte ha sottolineato che il crescente allineamento di Russia, Cina, Corea del Nord e Iran evidenzia la natura globale delle minacce che affrontiamo, tra cui i crescenti pericoli della guerra in corso in Ucraina. Ha osservato che in cambio di truppe e armi, la Russia sta fornendo alla Corea del Nord supporto per i suoi programmi missilistici e nucleari. “Questi sviluppi potrebbero destabilizzare la penisola coreana e persino minacciare gli Stati Uniti. Quindi la guerra illegale della Russia in Ucraina minaccia tutti noi”, ha affermato.


Durante l’incontro di due giorni, gli alleati della NATO hanno incontrato anche Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania per discutere della situazione in Medio Oriente e dell’importanza della cooperazione ancora più stretta della NATO con i suoi partner nella regione. Il Segretario generale ha ringraziato il Re di Giordania per la sua leadership personale e il suo supporto all’Alleanza e ha osservato che la NATO aprirà presto un Ufficio di collegamento ad Amman per approfondire ulteriormente questi legami. I ministri della NATO hanno anche incontrato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha e Kaja Kallas, il nuovo Alto rappresentante dell’UE, nel Consiglio NATO-Ucraina. Rutte ha osservato che il continuo supporto all’Ucraina è una priorità, assicurando che, quando arriverà il momento, l’Ucraina possa negoziare la pace da una posizione di forza. Ha inoltre evidenziato come la NATO stia rispettando i suoi impegni, anche attraverso una promessa finanziaria e il nuovo comando a Wiesbaden, NATO Security Assistance and Training for Ukraine. Il Segretario generale ha sottolineato che “dobbiamo fare di più che mantenere l’Ucraina nella lotta. Dobbiamo fornire un supporto sufficiente per cambiare la traiettoria di questo conflitto una volta per tutte”.

Sudcorea, cosa succede dopo il flop della legge marziale di Yoon?

Sudcorea, cosa succede dopo il flop della legge marziale di Yoon?Roma, 4 dic. (askanews) – Quale sarà lo sbocco della crisi politica sudcoreana, iniziata ieri sera con la proclamazione della legge marziale e proseguita nella notte con la revoca del provvedimento, dopo che l’Assemblea nazionale ha votato in questo senso? Il colpo di mano fallito del presidente Yoon Suk-yeol porta a diversi scenari, che nelle prossime settimane si concretizzeranno probabilmente in passaggi importanti e, forse, traumatici.


Il Partito democratico d’opposizione, che è maggioranza nel parlamento, stamani ha dato a Yoon 48 ore per dimettersi o affrontare l’impeachment. I partiti di opposizione hanno già presentato una mozione di impeachment oggi, dando ai membri dell’Assemblea nazionale un periodo tra 24 e 72 ore per votare sull’impeachment, altrimenti si dovrà procedere con un’indagine tramite il Comitato legislativo e giudiziario.


Lo scenario più plausibile al momento è che la mozione d’impeachment venga discussa in una riunione plenaria giovedì e che un risultato venga raggiunto entro venerdì o sabato. Se approvata, la mozione dovrà passare al vaglio della Corte costituzionale, la quale si pronuncerà nei prossimi mesi. Nel caso in cui venga confermata, la Corea del Sud si avvierà verso elezioni presidenziali anticipate. Durante questo periodo, i poteri presidenziali saranno sospesi dal momento in cui l’Assemblea Nazionale approverà la mozione di impeachment fino alla decisione della Corte costituzionale.


Per l’impeachment del presidente è necessario che la mozione venga proposta da oltre la metà dei rappresentanti totali dell’Assemblea nazionale e approvata dai due terzi o più dei parlamentari nel loro complesso (non quindi dei soli presenti al voto). In Corea del Sud ci sono 300 parlamentari, il che significa che 151 o più rappresentanti devono proporre la mozione, e che deve essere approvata da almeno 200 rappresentanti affinché la Corte Costituzionale possa iniziare a esaminare la mozione. Il Partito del potere del popolo (PPP), dalle cui fila proviene Yoon, dispone di 108 seggi nell’Assemblea Nazionale, mentre il Partito Democratico (DP) ne ha 170. Ieri, 190 parlamentari hanno votato contro la legge marziale. Ne mancano in tutto 10, otto del PPP, per avere i due terzi necessari. L’obiettivo è raggiungibile, anche perché diciotto parlamentari del PPP, che sono tra i 190 che hanno votato per revocare lo stato di emergenza e la legge marziale, sono noti per essere vicini a Han Dong-hoon, il leader del PPP, che ha definito la mossa di Yoon “sbagliata”. Tuttavia, il percorso è complesso e non ci sono garanzie che porti a meta.


Se l’Assemblea nazionale approverà la mozione di impeachment, Yoon non potrà più esercitare i suoi poteri presidenziali già a partire da questa domenica, pur restando nella residenza presidenziale di Yongsan. In questo caso, il primo ministro Han Duck-soo assumerà il ruolo di presidente ad interim, anche se questi ha offerto, con tutto il governo, le sue dimissioni al presidente. La Corea del Sud ha già avuto due casi recenti di impeachment dei leader. Uno è stato quello del defunto ex presidente Roh Moo-hyun, nel 2004, l’altro quello della presidente Park Geun-hye del 2017. Nel 2004, 193 dei 272 parlamentari votarono per l’impeachment di Roh, ma la Corte costituzionale respinse la mozione con un voto di tre contro sei. Nel caso della presidente Park, 234 dei 300 parlamentari votarono per l’impeachment, che fu poi ratificato da tutti e otto i giudici della Corte costituzionale. La Corte costituzionale ha 180 giorni per emettere una sentenza, ma potrebbe dare priorità all’impeachment e giungere a una decisione entro pochi mesi. Nel caso di Roh lo fece in due mesi, per Park tre. C’è tuttavia un altro problema. La Corte costituzionale è composta da nove giudici: tre nominati dall’Assemblea nazionale, tre dal presidente, tre dal capo della Corte suprema. Attualmente, però, tre seggi sono vacanti e, in base alla legge, per deliberare dovrebbero esservi sette giudici in carica. La Corte ha sospeso temporaneamente l’Articolo 23 della Legge sulla Corte costituzionale, che richiede la partecipazione di almeno sette giudici per esaminare una mozione, rendendo legale l’esame con sei giudici, ma non la deliberazione finale. L’Assemblea nazionale dovrà quindi nominare almeno un giudice per completare il processo di impeachment. Tra l’altro, anche il presidente deve ancora approvare la nomina di un giudice e, se ci sarà impeachment, toccherà al primo ministro Han di nominarlo. I possibili sbocchi finali della crisi dovrebbero essere elezioni presidenziali o il ritorno a pieno titolo della funzioni presidenziali per Yoon. Per legge, elezioni si dovrebbero tenere entro 60 giorni dall’eventuale sentenza della Corte costituzionale di approvazione dell’impeachment. Invece, se, alla fine, la Corte costituzionale bocciasse l’impeachment, la scadenza naturale del mandato quinquennale del presidente è nel 2027, con l’elezione fissata al 3 marzo.