Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Strage in famiglia ad Altavilla Milicia, il procuratore: la ragazza ha partecipato al rito

Strage in famiglia ad Altavilla Milicia, il procuratore: la ragazza ha partecipato al ritoPalermo, 16 feb. (askanews) – “Miriam Barreca è stata coinvolta in questa situazione di parossismo religioso, ha partecipato a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli. Per quanto riguarda la sua responsabilità nella strage non compete a noi ma alla procura dei minorenni di Palermo. Noi trasmettiamo gli atti. Possiamo dire che è una ragazza molto Intelligente, superiore alla media”. Lo ha detto Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, durante la conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia. “Sembra che la partecipazione alle torture sia stata corale – ha aggiunto- l’unica che mi sento di escludere è la madre. Confermo che il piccolo di 5 anni è stato torturato prima di essere ucciso”. “Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per capirlo” ha detto il procuratore. “Quando ci siamo trovati sulla scena della terribile tragedia è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita”. “Vedere il cadavere di un ragazzo di 15 anni e di un bambino di cinque ridotti in quelle condizioni non è uno strazio che è possibile raccontare senza emozionarsi”.

Casa, Fimaa: italiani riprendono a pianificare acquisto immobili

Casa, Fimaa: italiani riprendono a pianificare acquisto immobiliRoma, 16 feb. (askanews) – Gli italiani riprendono a pianificare l’acquisto della casa. Il numero delle persone interessate a comprare un’abitazione nel giro di un anno cresce del 13,8%, spinte sia dall’andamento del mercato delle locazioni, che dal minor costo del tasso di interesse sui mutui. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Indagine sul Mercato Immobiliare Residenziale effettuato dall’Ufficio Fimaa-Confcommercio.


Una serie di fattori, “ripresi anche dall’Istat nel report di gennaio sulla Fiducia di Consumatori e Imprese, confermano, in particolare, che la diminuzione dei tassi di interesse sui mutui restituiscano linfa alla fiducia dei consumatori”. Per quanto riguarda le vendite, gli associati Fimaa ribadiscono che il mercato nel corso del 2023 ha attraversato una fase di transizione, ma il sentiment sull’ultimo quadrimestre mette in luce un miglioramento. I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate infatti evidenziano che nei primi nove mesi dell’anno le vendite sono calate dell’11,8% ma, stando alle rilevazioni degli associati Fimaa, il divario nell’arco dell’intero anno si ridurrà al 10,6%.


I prezzi della abitazioni “in generale registrano un aumento dell’1,8%, grazie soprattutto alla spinta delle abitazioni nuove (che a ottobre 2023, secondo l’Istat, hanno registrato un +8%)”. “Questo dato – commenta Santino Taverna, presidente Fimaa Italia – dimostra che chi cerca casa presta sempre più attenzione a unità immobiliari efficientate energeticamente per un risparmio sui costi di gestione. L’elaborazione dall’Ufficio Fimaa-Confcommercio su dati Istat dimostra che dal 2010 le abitazioni nuove hanno accresciuto il loro valore del 22,6% al lordo dell’inflazione. Nonostante il forte aumento della domanda, tuttavia, risulta dimezzata la percentuale delle case nuove vendute rispetto al totale, per una carenza di offerta (17,7% nel 2023 contro il 34,8% del 2010)”. Tra i fattori che trainano il mercato ci sono i canoni di locazione alti e la forte richiesta di abitazioni in locazione che spingono molti piccoli e medi investitori a puntare sull’acquisto di abitazioni da mettere a reddito (58,4%). I grandi investitori cercano invece immobili da mettere a reddito nelle prime location urbane o turistiche (6%). Il 22,9% degli associati Fimaa ritiene determinante l’alto tasso di inflazione, mentre il 6% degli intervistati ritiene che un eventuale calo dei tassi bancari determinerà un aumento di transazioni.


A frenare gli scambi, invece, ci sono gli alti costi di ristrutturazione (44,7%), il timore per la congiuntura economica, i tassi dei mutui e l’occupazione (36,1%). Il 17,6% degli agenti associati a Fimaa ritiene che il mercato sia penalizzato dal quadro normativo e fiscale, come la classificazione energetica e la tassazione sulle plus-valenze per gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110%. Per quanto riguarda le attese sulla prima parte del 2024, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,2%) ritiene che il numero di transazioni calerà. La percentuale comunque si riduce in maniera sensibile rispetto alla rilevazione precedente (era al 61,5%), mentre crescono sia le aspettative di stabilità (38,7%) e sia quelle di un aumento (16%). La maggior parte degli associati (65,1%) ritiene inoltre che i prezzi non subiranno particolari variazioni. Il 19,5% prevede un calo, il 15,3% un aumento. Inoltre, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,1%) ritiene che la domanda di abitazioni si manterrà stabile, il 27% confida in un miglioramento. Pressoché identica, tuttavia, la percentuale di chi si attende un peggioramento. Per quanto concerne l’offerta di immobili, invece, la maggioranza assoluta degli agenti (57,7%) ritiene che il livello rimarrà stabile, il resto si divide equamente tra quanti confidano in un aumento e quanti temono una diminuzione.


Il mercato delle locazioni invece registra un aumento dei canoni del 5%, con i contratti transitori che beneficiano dell’aumento maggiore (6,7%), mentre quelli concordati crescono del 2,4%. Il canone medio, secondo le elaborazioni dell’ufficio studi FIMAA Italia su dati dell’Agenzia delle Entrate, è di 532 Euro mensili. I proprietari degli immobili preferiscono i contratti di lunga durata (49%) o convenzionati (27,4%), le percentuali si riducono notevolmente per chi opta per un contratto transitorio (19,1%), o per le locazioni agli studenti (4,4%). “Gli agenti Fimaa, inoltre – commenta Andrea Oliva, coordinatore Uffici Studi Fimaa – ritengono che per i mesi a venire il mercato delle locazioni sarà caratterizzato da un forte mismatch. Praticamente due associati su tre (per l’esattezza il 62,4%) ritengono che la domanda di immobili in affitto crescerà nei mesi a venire, probabilmente a causa della difficoltà di accedere a un mutuo e agli alti tassi d’interesse. Il 34,2% ritiene invece che la domanda si manterrà stabile. Il 3,3% ipotizza un calo. Sul lato dell’offerta di immobili, quasi la metà degli associati (43,9%) teme che la disponibilità si ridurrà ulteriormente. Il 48,8% ritiene che si manterrà stabile, appena il 7,3% parla di un aumento. Per quanto riguarda i canoni, infine, il 58% ritiene che ci saranno ulteriori aumenti, il 37,1% che rimarranno stabili, meno del 4,9% ipotizza un rilassamento”, conclude Oliva.

Crollo in un cantiere a Firenze: “Alcuni morti, 3 sotto le macerie”

Crollo in un cantiere a Firenze: “Alcuni morti, 3 sotto le macerie”Roma, 16 feb. (askanews) – “Tre persone sono state estratte vive e trasportate al nostro ospedale di Careggi. Tutte le forze stanno lavorando al massimo per estrarre altre 3 persone al momento sotto le macerie del grave crollo in un cantiere avvenuto a Firenze. Ci sono purtroppo delle persone senza vita”. Così su Facebook il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. I vigili del fuoco informano su X che è “crollato il solaio di un prefabbricato in un cantiere edile a Nord-Ovest della città” e che “dai vigili del fuoco USAR sono stati estratti in vita tra le macerie 3 operai. Squadre al lavoro dalle 9 per le operazioni di soccorso”.

Unipol e UnipolSai si fonderanno, il mercato esulta

Unipol e UnipolSai si fonderanno, il mercato esultaMilano, 16 feb. (askanews) – Unipol incorporerà UnipolSai e le due società si fonderanno. L’annuncio del progetto di fusione che accorcia la catena di controllo tra la holding e la sua controllata assicurativa – a lungo auspicato dagli analisti del settore – ha infiammato il mercato, che letteralmente esulta. Dopo aver faticato a far prezzo in apertura per eccesso di rialzo, i titoli hanno preso il volo. Intorno alle 10.20, Unipol guadagna il 20,33% a 6,912 euro e UnipolSai sale del 10,85% a 2,656 euro.


La razionalizzazione societaria del gruppo, annunciata questa mattina prima dell’apertura dei mercati sarà ealizzata mediante la fusione per incorporazione in Unipol Gruppo di UnipolSai Assicurazioni”, nonché di Unipol Finance, UnipolPart I e Unipol Investment, le cosiddette “holding intermedie” interamente partecipate da Unipol Gruppo che detengono partecipazioni in UnipolSai. Il rapporto di cambio della fusione, è stato determinato dagli organi amministrativi di Unipol e UnipolSai in 3 azioni Unipol per ogni 10 azioni UnipolSai. La fusione sarà sottoposta al via libera dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Unipol, convocata per il 21 ottobre 2024, e il suo completamento “è previsto entro la fine del 2024”. Nel contesto dell’operazione, Unipol promuoverà inoltre un’Offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di UnipolSai non detenute, riconoscendo un corrispettivo di 2,7 euro per ciascuna azione portata in adesione all’Opa. L’offerta riguarderà massime 417.386.600 azioni UnipolSai, pari al 14,75% del capitale sociale e sarà finanziata da Unipol Gruppo “mediante l’utilizzo di risorse finanziarie proprie”. Il corrispettivo sarà “cum dividendo”. In caso di adesione integrale all’Opa, l’esborso massimo per Unipol Gruppo sarà quindi di 1,126 miliardi di euro.


Il corrispettivo dell’Opa incorpora un premio pari al 12,6% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni UnipolSai alla data del 15 febbraio 2024 (ultimo giorno di borsa aperta precedente la comunicazione dell’offerta al mercato) e del 16,3% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati da UnipolSai nei 6 mesi precedenti alla data di comunicazione dell’Offerta al mercato. L’offerta, costituisce “un’opzione aggiuntiva concessa agli azionisti UnipolSai, che consentirà a coloro i quali non intendano partecipare alla fusione di monetizzare, prontamente e a condizioni definite, il proprio investimento”. L’esito positivo dell’offerta “permetterà a Unipol Gruppo di consolidare ulteriormente la propria partecipazione di controllo detenuta in UnipolSai”. Nell’ambito dell’operazione è previsto, tra l’altro, il cambio di denominazione dall’attuale Unipol Gruppo in “Unipol Assicurazioni”.


Per Unipol Gruppo, l’operazione è volta a perseguire gli obiettivi di: “razionalizzare la struttura societaria del Gruppo Unipol, semplificando nel contempo i processi decisionali di direzione unitaria e governo del gruppo stesso”. La società risultante dalla fusione “sarà una delle principali compagnie assicurative italiane, quotata nei mercati regolamentati, che rivestirà anche il ruolo di capogruppo del Gruppo Unipol, in linea con le migliori practice nazionali e internazionali e con le aspettative del mercato”. La fusione consentirà di “ottimizzare il profilo di cassa e di funding di Unipol Gruppo; conseguire alcune sinergie di costo connesse all’ottimizzazione delle strutture centrali e delle relative attività; ottimizzare la solida posizione di solvibilità di Gruppo, anche in chiave prospettica”. Ai titolari di azioni ordinarie Unipol Gruppo che non abbiano concorso all’approvazione del progetto di fusione e, quindi, alla modifica dell’oggetto sociale, spetterà il diritto di recesso (a 5,27 euro per azione). L’eventuale approvazione della delibera di fusione non darà invece luogo ad alcuna ipotesi di diritto di recesso in favore degli azionisti di UnipolSai.

Ucraina, FT: Euroclear lancia allarme contro uso di asset Russia

Ucraina, FT: Euroclear lancia allarme contro uso di asset RussiaRoma, 16 feb. (askanews) – Euroclear, il gruppo che svolge la funzione di depositario centrale in Europa lancia un chiaro monito contro l’ipotesi di utilizzare i titoli sequestrati alla Russia come garanzie per l’emissione di debito con cui finanziare l’Ucraina:: “sarebbe come una confisca indiretta” e sui mercati avrebbe “lo stesso effetto” di una confisca. Lo spiega l’amministratore delegato del gruppo, Lieve Mostrey in una intervista al Financial Times, mettendo in guardia sul rischio che una mossa di questo genere metterebbe a repentaglio la reputazione di tutta l’Ue come mercato in cui depositare valore.


Il quotidiano spiega che l’ipotesi di effettuare una manovra spericolata di questo genere è stata ventilata dal Belgio, il paese che la presidenza di turno dell’Ue, per cercare di venire incontro alle pressioni degli Stati Uniti (che intanto ancora non hanno approvato il loro pacchetto gli aiuti Kiev). Euroclear detiene la parte più consistente, 191 miliardi dei 260 miliardi di dollari di titoli internazionali che sono stati stati congelati alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.


Secondo il quotidiano finanziario, Germania, Francia, Italia e la Bce si sono opposte all’ipotesi di usare gli asset russi come garanzia per l’emissione di debito, rilevando che essendo titoli pubblici sono soggetti a particolari tutele dalle normative internazionali e che muoversi in tal senso potrebbe minare la fiducia nell’euro, creando l’idea che i depositi nell’area non sarebbero sicuri. “Dobbiamo stare molto attenti alla attrattività dell’euro e delle capitali internazionali per gli investitori”, ha det Mostrey. “Usare titoli congelati che non ti appartengono come collaterale è molto simile a una confisca indiretta o a un impegno a confiscare in futuro, che per gli effetti sul mercato equivale esattamente a una confisca diretta.Non vediamo come la banca centrale russa possa accettarlo. Sono fiducioso che alla fine la prudenza e il buon senso prevarranno”.

Jurgen Teller e Martin Parr, due mostre “umane” a Milano

Jurgen Teller e Martin Parr, due mostre “umane” a MilanoMilano, 16 feb. (askanews) – Due fotografi che guardano al mondo in modo impietoso, ma, proprio per questo, arrivano in fondo a suscitare una forma di nuova empatia, magari complessa, ma reale. A Milano hanno aperto due mostre di fotografia diverse, ma unite dal talento evidente degli autori: Jurgen Teller in Triennale e Martin Parr al Mudec.


“I need to live” è la grande esposizione su Teller, artista caleidoscopio dotato di spirito irriverente, capace di dare una forma visiva a pulsioni e intimità, con un linguaggio contemporaneo e di forte impatto. Il tono grottesco è spesso evidente, ma è altrettanto chiaro che c’è una vicinanza ai soggetti, spesso lo stesso fotografo o suoi familiari, che unisce ironia e affetto. Pur nella frequente nudità dei corpi, che sembra più un monito sulla fragilità umana anziché una forma di provocazione, i messaggi che arrivano sono esistenziali, toccano le grandi questioni della morte, dell’amore, della vita e dell’essere vivi, come dice il titolo dell’esposizione in Triennale. C’è un fondo di follia in ogni cosa, sembrano sottolineare le sue fotografie, del resto serve follia anche da parte di chi ha il coraggio, come fanno le immagini del fotografo tedesco, di affrontare la vita vera per quello che è, ossia, come diceva David Foster Wallace, “semplicemente troppa”. Teller gioca lo stesso tipo di partita, e anche la sua fotografia sembra “troppa”, ma proprio per questo ha la forza di apparirci poi “vera”. “Martin Parr – Short & Sweet” è invece il titolo della mostra allestita negli spazi dedicati alla fotografia del Museo delle Culture: un progetto curato dallo stesso fotografo britannico con Magnum Photos che si inserisce nella vocazione antropologica del Mudec utilizzando i linguaggi del contemporaneo. Anche qui con una forte componente grottesca, ma, di nuovo, senza giudizio, anzi con una sorta di ruvida tenerezza per i protagonisti delle sue fotografie quasi sempre coloratissime e così realistiche da sembrare perfino impossibili. Ma nonostante la vena surreale degli scatti, Martin Parr resta un fotoreporter, un cronista visivo che realizza reportage, come quello sulla spiaggia di Brighton, che sono al tempo stesso saggi visuali e indagini sociologiche amare, ma raccontate con una postura che possiamo definire comica, nel senso profondo e letterario del termine. L’umanità ritratta da Parr, sia che si tratti della regina Elisabetta, sia di ballerini improvvisati e sopra le righe, è senza filtro, ma è umanità, non lo dimentica, anzi sembra accettare i propri limiti e farli diventare quasi delle qualità. Che le fotografie riescono a farci intuire sotto tutto il rumore e la frequente volgarità del mondo che ci sta intorno.

Calcio, Europa League: Lisbona e Qarabag a valanga

Calcio, Europa League: Lisbona e Qarabag a valangaRoma, 15 feb. (askanews) – Milan e Qarabag a un passo dagli ottavi di Europa League. I match di ritorno serviranno, a meno di clamorose rimonte solo a certificare il passaggio del turno. Il Benfica ribalta il Tolosa e vince. Questo il tabellone completo: Spareggi Europa League (Andata 15 febbraio, ritorno il 22 febbraio)


Feyenoord-Roma 1-1, Galatasaray-Sparta Praga 3-2, Shakhtar-Marsiglia 2-2, Young Boys-Sporting Lisbona 1-3, Milan-Rennes 3-0, Lens-Friburgo 0-0, Benfica-Tolosa 2-1, Sp. Braga-Qarabag 2-4 L’Europa League proseguirà poi a marzo con gli Ottavi ai quali sono già qualificate: Bayer Leverkusen, Atalanta, West Ham, Brighton, Villarreal, Liverpool, Slavia Praga, Glasgow Rangers. I Quarti sono in programma ad aprile. Semifinale e Finale si disputeranno nel mese di maggio. Ecco il calendario completo delle prossime partite di Europa League 2024:

Calcio, Milan-Rennes 3-0: rossoneri a un passo dagli ottavi

Calcio, Milan-Rennes 3-0: rossoneri a un passo dagli ottaviRoma, 15 feb. (askanews) – Il Milan annienta il Rennes e mette una seria ipoteca sul passaggio agli ottavi di Europa League. Decidono una doppietta di Loftus-Cheek ed una rete di Leao. Retour match giovedì prossimo, 22 febbraio, alle ore 18.45 in Francia. Rossoneri aggressivi fin dalle prime battute, alla ricerca del gol. Al 7′ Florenzi da destra sventaglia pescando Leao, che in corsa stoppa di petto e poi conclude: traversa. Poco dopo Loftus-Cheek sfonda a destra e mette al centro, ma Musah non inquadra la porta con la deviazione. Il Rennes spaventa Maignan solo alla mezz’ora con una conclusione piazzata di Bourigeaud, di poco fuori, ma 3′ dopo il Milan passa. Florenzi, tra i più attivi, crossa alla perfezione da destra, Loftus-Cheek a centroarea non deve nemmeno staccare ma solo girarla di testa, piazzandola. Poi ancora Milan: ci prova anche Giroud da fuori, ma con un sinistro debole. Il raddoppio al 48′: dal calcio d’angolo, Kjaer di testa gira in porta, Mandanda respinge con un grande riflesso ma sulla ribattuta si avventa di testa in tuffo Loftus-Cheek, per il 2-0. Al 53′ il Milan fa 3-0 sull’asse Theo-Leao. A sinistra Theo ruba palla in anticipo e la cede in area a Leao che di tacco restituisce in profondità al compagno. Palla a rimorchio nuovamente per Leao, che piazza di piatto destro in rete. Al 73′ Milan vicino al 4-0: Pulisic se ne va da solo nel corridoio centrale e conclude davanti a Mandanda che respinge: palla sul piede di Okafor che di prima tira a botta sicura e trova la respinta questa volta di un difensore, quasi sulla linea di porta. Poi più nulla, pass per gli ottavi quasi in cassaforte. Giovedì a Rennes il retour match

Migranti, Meloni: immagino modello ‘Caivano’ per Tunisia e Libia

Migranti, Meloni: immagino modello ‘Caivano’ per Tunisia e LibiaRoma, 15 feb. (askanews) – Sulla questione migratoria “dobbiamo tenere alta l’attenzione” e “insistere con le Nazioni della regione del Mediterraneo allargato e dell’Africa Sub-Sahariana, per un metodo di lavoro condiviso che faccia contrastare insieme gli sbarchi sulle nostre coste, cooperando per colpire la rete dei trafficanti e aiutando le economie più fragili per rimuovere le cause che spingono a migrare”. Lo ha detto – secondo quanto si apprende – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’informativa sulle politiche migratorie in Consiglio dei ministri.


Su questo fronte, ha sottolineato la premier, “ho bisogno di tutto il governo poiché quello che immagino operativamente, e mediaticamente, è un modello ‘Caivano’ da proporre per il nord del continente africano, in modo particolare per la Tunisia e la Libia, ben consapevoli delle differenze sussistenti tra Tripolitania e Cirenaica”. “Dobbiamo sforzarci – ha esortato Meloni – di far sentire ad entrambe le Nazioni la nostra vicinanza e il nostro reale spirito di solidarietà. Pensiamo innanzitutto a impostare tavoli ministeriali che rafforzino la collaborazione”.


Entrando più nel dettaglio sul modello ‘Caivano’ da lei immaginato, la premier avrebbe affermato – sempre secondo quanto si apprende -: “Andiamo tutti in Libia e Tunisia, sviluppiamo progetti, controlliamone l’esecuzione, coordinando, come per Caivano, le presenze, in modo che siano cadenzate e diano il senso della continuità”.

Draghi: Europa finanzi investimenti emettendo debito comune

Draghi: Europa finanzi investimenti emettendo debito comuneRoma, 15 feb. (askanews) – L’Europa dovrebbe affrontare il cambiamento economico in corso, con politiche fiscali che rispettino “i valori sociali europei” e ampliare il finanziamento degli investimenti in una dimensione collettiva, anche attraverso l’emissione di debito comune. L’ha detto l’ex presidente del consiglio Mario Draghi, intervenendo in occasione del conferimento del Paul A. Volcker Lifetime Achievement Award nel contesto della 40th Annual NABE Economic Policy Conference “Navigating Geopolitical Turbulence and Domestic Uncertainty” a Washington.


Draghi ha sottolineato come “questa fase di profondo cambiamento nell’ordine economico globale porta con sé sfide altrettanto profonde per la politica economica”. Cambierà “la natura degli shock ai quali sono esposte le nostre economie” ed è “probabile che, nella fase di adattamento delle nostre economie a questo nuovo contesto, si presentino shock di offerta negativi più frequenti, più irregolari e anche più ampi” non “solo da nuove frizioni nell’economia globale – ad esempio conflitti geopolitici o disastri naturali – ma ancor più dalle risposte di policy che noi stessi metteremo in atto per mitigare quelle frizioni”. Inoltre “la politica fiscale sarà chiamata a svolgere un ruolo più significativo, il che significa – a quanto posso aspettarmi – deficit pubblici persistentemente più alti”, perché dovrà “incrementare gli investimenti pubblici per soddisfare la gamma di nuove esigenze di investimento”. I governi dovranno “affrontare – ha sostenuto ancora Draghi – le disuguaglianze in materia di ricchezza e reddito” ed è “probabile che la politica fiscale si trovi a dover svolgere anche un maggior ruolo di stabilizzazione – un ruolo che in precedenza avevamo attribuito principalmente alla politica monetaria”. Ancora, visto che “stiamo entrando in un’era di maggiori rivalità geopolitiche e relazioni economiche internazionali più transattive, i modelli di business basati su ampi surplus commerciali potrebbero non essere più sostenibili politicamente”. Queste sfide richiedono, al fine di “stabilizzare il potenziale di crescita e ridurre la volatilità dell’inflazione”, un “cambiamento nella strategia di policy complessiva, che si concentri sia sul completamento delle transizioni in corso sul lato dell’offerta, sia sullo stimolo alla crescita della produttività, campo in cui un’ampia adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe essere d’aiuto”, secondo Draghi. Ma per fare tutto questo a una certa velocità “sarà necessario un policy mix adeguato: un costo del capitale sufficientemente basso per anticipare la spesa per gli investimenti, una regolamentazione finanziaria che supporti la riallocazione di capitale e l’innovazione, politiche della concorrenza che facilitino gli aiuti di Stato laddove siano giustificati”.


Si tratta di un nuovo approccio, che richiederà un aumento del coordinamento tra le politiche, al quale “l’architettura della nostra politica macroeconomica non è progettata”, spiega Draghi, sottolineando come “l’indipendenza non deve significare separazione, e le diverse autorità possono unire le forze per aumentare lo spazio politico senza compromettere i rispettivi mandati”. Draghi ha fatto l’esempio della risposta alla pandemia “quando le autorità monetarie, fiscali e di vigilanza bancaria hanno unito le forze per limitare i danni economici dei lockdown e prevenire una recessione deflazionistica”. Una strategia coerente di policy, in questo senso dovrebbe prevedere, per Draghi, “un percorso fiscale chiaro e credibile che si concentri sugli investimenti e al contempo, nel nostro caso, preservi i valori sociali europei”. Ciò darebbe alle banche centrali “maggiore fiducia nel fatto che la spesa pubblica oggi, aumentando la capacità di offerta, porterà a un’inflazione più bassa domani”. E, in Europa in particolare, dove le politiche fiscali sono decentralizzate, “possiamo anche fare un ulteriore passo avanti finanziando una quota maggiore di investimenti in modo collettivo, a livello di Unione”. In tal senso – ha insistito Draghi – “l’emissione di debito comune per finanziare gli investimenti amplierebbe lo spazio fiscale collettivo a nostra disposizione, allentando così almeno in parte la pressione sui bilanci nazionali”. Allo stesso tempo, poiché il modo di spendere dell’Ue è più programmatico – spesso su un orizzonte pluriennale – “investire a livello di Unione rappresenterebbe un più forte impegno a far sì che la politica fiscale sia in ultima analisi non inflazionistica, il che si potrebbe riflettere nelle proiezioni delle banche centrali sull’inflazione a medio termine”.


In secondo luogo, secondo l’ex premier, “se le autorità fiscali delineassero in questo modo percorsi fiscali credibili, alle banche centrali spetterebbe il compito di assicurarsi che la bussola principale per le loro decisioni sia rappresentata dalle aspettative di inflazione”. Nei prossimi anni la politica monetaria – ha spiegato Draghi – “si troverà ad affrontare un ambiente difficile in cui, più che mai, dovrà distinguere tra inflazione temporanea e inflazione permanente, tra crescita di recupero dei salari e spirali self-fulfilling, tra le conseguenze inflazionistiche della spesa pubblica buona e di quella cattiva”. In questo contesto, “una misurazione accurata e un focus meticoloso sulle aspettative di inflazione sono il modo migliore per garantire che le banche centrali possano contribuire a una strategia di policy complessiva senza compromettere la stabilità dei prezzi o l’indipendenza. Questa bussola consente di distinguere con precisione gli shock temporanei al rialzo dei prezzi – come ad esempio gli spostamenti dei prezzi relativi tra settori o l’aumento dei prezzi delle commodity derivanti da maggiori investimenti – dai rischi di inflazione generalizzata”.