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Manovra, M5s: sugli stipendi dei ministri l’aumento rimane, vergogna

Manovra, M5s: sugli stipendi dei ministri l’aumento rimane, vergognaRoma, 17 dic. (askanews) – “Altro che retromarcia e ‘semplici’ rimborsi viaggio: in legge di Bilancio l’aumento di stipendio di ministri, vice e sottosegretari resta eccome. In un momento in cui chiedono sacrifici a tutti, Meloni e Giorgetti trovano mezzo milione di euro da qui ai prossimi anni da spartire fra i 17 esponenti di Governo non eletti in Parlamento”. Lo afferma in una nota la capogruppo del M5S in commissione Bilancio alla Camera Daniela Torto.


“Questa è la loro indelebile impronta digitale – attacca ancora – su un provvedimento che non destina un euro in più ai poveri, che dà miseri 1,8 euro ai pensionati minimi e che zavorra il Paese alla crescita da zero-virgola. Stanotte la commissione Bilancio è stata ferma ore per discutere di come trovare il modo di aumentare le prebende dei soliti noti. Un ridicolo gioco delle tre carte che non cambia la sostanza. Si devono vergognare”.

Bce: banche europee resilienti, indice solidità Cet1 sale a 15,8%

Bce: banche europee resilienti, indice solidità Cet1 sale a 15,8%Roma, 17 dic. (askanews) – Il settore bancario in Europa è rimasto resiliente sull’insieme di quest’anno e in media le banche hanno mantenuto posizioni patrimoniali e di liquidità “solide, ben al di sopra dei requisiti regolamentari”. Lo certifica la vigilanza bancaria della Bce, che oggi ha pubblicato i risultati aggregati della sua procedura di valutazione per l’intero anno (Srep o Supervisory Review and Evaluation Process), assieme alle priorità che intende perseguire sul periodo 2025-2027.


Il livello aggregato della misura chiave sulla solidità patrimoniale Cet1 (Common Equity Tier 1) sia è attestato al 15,8% a metà 2024, che secondo la Bce rappresenta un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno. Il livello medio di leva è leggermente salito al 5,8%. Secondo la Bce, gli elevati tassi di interesse continuano a sostenere la redditività delle banche. Tuttavia, l’autorità di vigilanza – che svolge questa funzione in maniera separata rispetto alla conduzione della politica monetaria – avverte che guardando avanti l’indebolimento delle prospettive economiche e i cambiamenti strutturali in corso richiedono “una accresciuta vigilanza. Spesso i rischi geopolitici non sono prezzati dai mercati finanziari fino a quando non si materializzano, portando potenzialmente a bruschi riprezzamenti dei rischi – si legge – che possono aumentare la tensione sulle liquidità e condurre a perdite supplementari”.


Inoltre, un altro elemento di attenzione riguarda la governance, la gestione dei dei rischi, tra cui quelli “climatici” e correlati ai disastri naturali e la resilienza operativa: tutto questo richiede tempestivi interventi dato il contesto in cui si opera. La vigilanza Bce riporta che nel quadro generale l’attuale ciclo Srep non ha implicato grandi grandi cambiamenti sui punteggi raggiunti dalle banche: in media è rimasto stabile a 2,6 punti, tre banche su quattro (74%) che hanno raggiunto lo stesso punteggio del 2023, una su 10 (11%) ha ottenuto un punteggio più basso e poco meno di una su 6 (15%) un punteggio più alto.


Nei giorni scorsi, alcune banche avevano anticipato i risultati relativi alle loro singole situazioni sul ciclo Srep. Per i requisiti Cet1 la Bce riporta un leggero incremento dall’1,1% all’1,2% degli asset ponderati per il rischio e il livello Cet1 inclusa la guidance è salito dall’11,2 all’11,3%.


Infine, per le priorità di vigilanza sul periodo menzionato, la Bce indica la necessità di rendere le banche più resilienti alle minacce macro finanziarie incombenti e a eventuali shock geopolitici, assicurando che siano in grado di porre rimedio a eventuali problemi in maniera rapida. Le banche devono anche essere pronte alla trasformazione digitale e delle nuove tecnologie, garantendo al tempo stesso una gestione prudente dei rischi associati.

Governo, Meloni: straordinaria stabilità Italia è valore in Ue

Governo, Meloni: straordinaria stabilità Italia è valore in UeMilano, 17 dic. (askanews) – “La nostra straordinaria condizione di stabilità, non solo rispetto al passato della nostra Repubblica ma anche rispetto alle turbolenze politiche che diverse grandi nazioni euuropee si trovano ad attraversare, penso sia un importante capitale che l’Italia può e deve sapere mettere a frutto perchè è nel nostro interesse nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consigliio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio Europeo.


“Consolidare l’idea di un’Italia stabile, consente di rafforzare la cooperazione con i partner, attrarre investimenti, riportare a casa i troppi cervelli in fuga. Naturalmente il primo dovere per garantire questa stabilità spetta alla maggioranza, che ringrazio per la compattezza che sta dimostrando nella quotidiana azione di governo e nel’attività parlamentare, ma il valore aggiunto della stabilità è carta preziosa da giocare anche al Consiglio europeo”, ha aggiunto.

Svizzera, gruppo esperti taglia stime Pil 2024 +0,9% e 2025 +1,5%

Svizzera, gruppo esperti taglia stime Pil 2024 +0,9% e 2025 +1,5%Roma, 17 dic. (askanews) – Il gruppo di esperti della Confederazione elvetica per le previsioni economiche (Seco) ha rivisto leggermente al ribasso la crescita attesa nel 2025: Pil al netto degli eventi sportivi al +1,5 %, a fronte del +1,65 indicato lo scorso settembre. Secondo quanto riporta un comunicato, la ripresa europea procede più lentamente del previsto, e la congiuntura internazionale dovrebbe normalizzarsi soltanto nel 2026. Solo allora l’economia svizzera riprenderebbe a crescere a un ritmo più sostenuto (+1,7 %).


Al momento i rischi di ribasso superano il potenziale di rialzo e la politica economica e commerciale mondiale è dominata da un clima di grande incertezza. Anche a causa di alcune revisioni di dati, per l’anno in corso si prevede una crescita dello 0,9%, laddove a settembre veniva previsto un più 1,2%. In questo contesto, affermano gli esperti, la struttura settoriale dell’economia svizzera e la grande diversificazione dei partner contribuiscono a stabilizzare l’andamento economico. Tuttavia, i settori dell’export esposti alle oscillazioni della congiuntura e dei tassi di cambio registrano un rallentamento. Attualmente, infatti, le capacità produttive dell’industria sono sottoutilizzate e la situazione degli ordini non è favorevole, il che per il momento continuerebbe a frenare gli investimenti.

Manovra, prosegue a oltranza l’esame della Commissione. Stop ai rincari dei pedaggi in autostrada

Manovra, prosegue a oltranza l’esame della Commissione. Stop ai rincari dei pedaggi in autostradaRoma, 17 dic. (askanews) –  E’ stata sospesa la seduta della commissione bilancio della Camera impegnata da ieri, in una maratona proseguita per tutta la notte, nell’esame degli emendamenti alla manovra. Le votazioni riprenderanno questo pomeriggio alle 15 con l’obiettivo di arrivare al mandato al relatore nel tardo pomeriggio. La manovra è attesa in Aula alla Camera alle 14 di
domani.


Tra gli emendamenti votati, in molti casi frutto di riformulazioni lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali, i fondi alle scuole paritarie che accolgono disabili, il via libera alla nuova convenzione Mit-Anas, l’istituzione dello psicologo nella scuola e l’aumento del fondo per il Trasporto pubblico locale. In arrivo anche incentivi per l’acquisto di elettrodomestici nuovi ad alta efficienza energetica.  Inoltre, salta dalla manovra la discussa equiparazione degli stipendi dei ministri non eletti con i loro colleghi parlamentari. E’ quanto prevede un emendamento riformulato dei relatori. Nella norma resta solo un fondo da 500mila euro per il rimborso delle spese di trasferta dei ministri non eletti.  In particolare la norma prevede che i ministri ed i sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma “hanno il diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”.  Per questo scopo viene istituito dal 2025 un fondo da 500mila euro presso la Presidenza del consiglio le cui risorse sono destinate alle amministrazioni interessate con un Dpcm su proposta del Ministro dell’Economia.  E il M5S attacca: la retromarcia è solo finta. “Si vergognano a tal punto di questo aumento dello stipendio per i ministri, che stanno provando a ingannare i cittadini arrampicandosi sugli specchi e difendendo l’indifendibile. In realtà, questo emendamento riformulato è un`impronta indelebile del Governo sulla Legge di bilancio e ne segna l`essenza: lontana dai problemi del Paese, concentrata sui privilegi di pochi. Prima inserito, poi ripensato, infine riscritto, l`aumento degli stipendi dei ministri resta, eccome, sotto forma di rimborso delle spese di trasferta. Nel bilancio dello Stato, da ora e per sempre, entra un fondo da 500mila euro l`anno, che oggi può significare 2.500 euro in più al mese per
gli attuali ministri non eletti, domani chissà”. Lo dichiara la  deputata Chiara Appendino, vicepresidente M5S.  “Sono senza vergogna, anche se provano a vergognarsi facendo passare un aumento per un rimborso spese. Operazione oscena, che marchia a fuoco questa Legge di bilancio
lontana anni luce dalle esigenze del Paese”. Lo afferma in una nota Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5S della Camera. 

M.O., Meloni: caduta Assad e tregua Libano opportunità per pace

M.O., Meloni: caduta Assad e tregua Libano opportunità per paceRoma, 16 dic. (askanews) – “Il Medio Oriente merita una prospettiva nuova di uscita da questa crisi permanente. La tregua in Libano e la caduta del regime di Assad in Siria sono opportunità su cui dobbiamo lavorare, insieme ai nostri partner, per raggiungere una pace giusta e sostenibile in tutta la regione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio agli Stati generali della diplomazia.


“L’Italia – ha assicurato – continuerà ad essere in prima linea per chiedere un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani e per porre le basi per una soluzione politica duratura, possibile soltanto attraverso una soluzione a due Stati, che garantisca a israeliani e palestinesi sicurezza e mutuo riconoscimento”.

I Pinguini Tattici Nucleari diventano d’oro con Hello World

I Pinguini Tattici Nucleari diventano d’oro con Hello WorldMilano, 16 dic. (askanews) – È inarrestabile il successo dei Pinguini Tattici Nucleari, band che ogni giorno dà al pop nuova linfa vitale, riportandolo ai vertici del successo. Dopo aver debuttato al #1 di tutte le classifiche FIMI/GfK Italia (#1 Classifica Album; #1 Classifica CD & Vinili; #1 Classifica Singoli con Islanda) fanno en plein di certificazioni: il nuovo album Hello World (EpicSony Music Italy) è stato certificato disco d’oro in una sola settimana – unico album pop a raggiungere questo risultato nel 2024, un traguardo eccezionale per il genere, che sta vivendo la sua epoca magica – e il singolo Islanda è certificato Disco D’Oro. Ad oggi sono 75 dischi di Platino e 13 gli Oro collezionati in poco meno di quattro anni dalla band di Bergamo, diventata un punto di riferimento assoluto nel mondo del pop e della musica italiana.


Una crescita inarrestabile per la band dei record, capace di fotografare sentimenti profondi con una narrazione semplice, diretta ma ricca di sottotesti, alternando canzoni da cantare a squarciagola a un live, brani carichi di un’ironia fresca e leggera, citazioni pop – che negli anni sono diventate il tratto distintivo della band – e ballad più intime, dove vengono esplorati con lucidità e delicatezza alcuni temi cruciali della contemporaneità. Hello World, un rinnovato e caloroso abbraccio che parte dalla band di Bergamo per arrivare a tutto il resto del mondo, è un viaggio di 15 brani che invita l’ascoltatore a mettersi “scomodo”, a lasciarsi coinvolgere, a essere pronto ad alzarsi per ballare, a sedersi per riflettere, e a intraprendere un percorso caleidoscopico tra emozioni, esperienze e riflessioni. Un album che vuole regalare una prospettiva, come sempre estremamente personale e sentita, sulla complessità del presente, ancora una volta attraverso gli occhi di una band.


“Hello World è la prima frase che gli studenti di programmazione, per tradizione, imparano a far ‘dire’ a un programma. Queste due semplici parole sono la sintesi di tutto: soggetto e contesto, input e output. Ogni volta che una band pubblica un album é come se salutasse il mondo, portando fuori quello che é stato chiuso ‘dentro’ per anni, le canzoni. Hello World é il nostro nuovo viaggio e accoglieremo chiunque si voglia unire a noi. É un viaggio tortuoso, dove a volte ci si deve adattare, ma promettiamo che ne varrà la pena: mettetevi scomodi.” Hello World ha dentro di sé tutto, “hello” – ciao – l’azione e “world” la platea, e con Hello World ci si può riferire a tutti nel mondo indiscriminatamente. Dentro queste due semplice parole unite c’è tutto quello che serve. Non è solo la prima frase che si insegna ai programmatori, ma può affascinare chiunque perché rappresenta un sincero saluto al mondo.

Mattarella difende il diritto d’asilo, i drammi migratori vengono strumentalizzati

Mattarella difende il diritto d’asilo, i drammi migratori vengono strumentalizzatiRoma, 16 dic. (askanews) – Di fronte a un mondo “segnato dal proliferare di conflitti, da una corsa alla frammentazione, anche economica” in cui “le istituzioni multilaterali faticano ad agire in modo efficace” e “gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte” l’Italia sa bene come posizionarsi perchè è la Costituzione che indica quali siano i nostri valori e i nostri principi come il diritto di asilo. E’ il richiamo fatto oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Per il capo dello Stato oggi ci troviamo “di fronte al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano”. E il pericolo, avverte Mattarella viene anche da quegli “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”. Un riferimento neanche tanto velato a Elon Musk con cui il capo dello Stato ha già avuto modo di “scontrarsi” in un botta e risposta quando alcune settimane fa il miliardario attaccò la magistratura italiana. Mattarella rinnova la sua fiducia nella diplomazia e nel ruolo del dialogo interculturale e per quanto riguarda il nostro paese ricorda che “la stabilità di un posizionamento è nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11: diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercito delle libertà democratiche, ripudio della guerra, perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati. Di qui l’integrazione d’Europa, le Convenzioni internazionali, di qui le Corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell’applicazione degli ordinamenti”.


“Lo sforzo incessante della nostra azione è stato diretto, quindi, a prevenire i conflitti, a elaborare soluzioni idonee a ricostruire il capitale di fiducia tra gli Stati, oggi pericolosamente eroso. Questo – ribadisce il Presidente della Repubblica – ha consentito alla Repubblica di acquisire influenza e credibilità, in numerosi organismi multilaterali, a partire dalle Nazioni Unite, strumento ampiamente imperfetto ma prezioso. Paziente e determinata ricerca della pace, difesa dei diritti inviolabili della persona, capacità di sintesi tra le posizioni dei nostri principali partner sui temi prioritari dell’agenda globale, sono gli sforzi evidenti, messi in campo anche nell’esercizio della Presidenza del G7”. Nel suo discorso ai diplomatici riuniti alla Farnesina il capo dello Stato non ha mancato di riferirsi ai più drammatici eventi bellici di questa stagione invocando per il Medi Oriente da un lato la liberazione degli ostaggi israeliani e dall’altro la soluzione a due Stati per garantire “al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro”. Così come per l’Ucraina a cui va confermato il sostegno convinto e la prospettiva europea.


Ma la preoccupazione di Mattarella è per le sfide dell’epoca moderna “globalizzazione e digitalizzazione” che se da un lato hanno reso il mondo “molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti” dall’altro ha fatto emergere “nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione”. La diplomazia quindi “ha il non facile compito di analizzare e comprendere costantemente la realtà internazionale, i movimenti al suo interno, e di costruire proficue relazioni con i nostri interlocutori esteri a tutela degli interessi fondamentali della Repubblica e di quello generale della Comunità degli Stati. Un interesse che ritengo oggi coincida più che mai con il rispetto del quadro di principi e norme dell’ordinamento internazionale”, ha concluso.

Mattarella difende il diritto d’asilo, drammi migratori strumentalizzati

Mattarella difende il diritto d’asilo, drammi migratori strumentalizzatiRoma, 16 dic. (askanews) – Di fronte a un mondo “segnato dal proliferare di conflitti, da una corsa alla frammentazione, anche economica” in cui “le istituzioni multilaterali faticano ad agire in modo efficace” e “gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte” l’Italia sa bene come posizionarsi perchè è la Costituzione che indica quali siano i nostri valori e i nostri principi come il diritto di asilo. E’ il richiamo fatto oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Per il capo dello Stato oggi ci troviamo “di fronte al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano”. E il pericolo, avverte Mattarella viene anche da quegli “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”. Un riferimento neanche tanto velato a Elon Musk con cui il capo dello Stato ha già avuto modo di “scontrarsi” in un botta e risposta quando alcune settimane fa il miliardario attaccò la magistratura italiana. Mattarella rinnova la sua fiducia nella diplomazia e nel ruolo del dialogo interculturale e per quanto riguarda il nostro paese ricorda che “la stabilità di un posizionamento è nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11: diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercito delle libertà democratiche, ripudio della guerra, perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati. Di qui l’integrazione d’Europa, le Convenzioni internazionali, di qui le Corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell’applicazione degli ordinamenti”. “Lo sforzo incessante della nostra azione è stato diretto, quindi, a prevenire i conflitti, a elaborare soluzioni idonee a ricostruire il capitale di fiducia tra gli Stati, oggi pericolosamente eroso. Questo – ribadisce il Presidente della Repubblica – ha consentito alla Repubblica di acquisire influenza e credibilità, in numerosi organismi multilaterali, a partire dalle Nazioni Unite, strumento ampiamente imperfetto ma prezioso. Paziente e determinata ricerca della pace, difesa dei diritti inviolabili della persona, capacità di sintesi tra le posizioni dei nostri principali partner sui temi prioritari dell’agenda globale, sono gli sforzi evidenti, messi in campo anche nell’esercizio della Presidenza del G7”.


Nel suo discorso ai diplomatici riuniti alla Farnesina il capo dello Stato non ha mancato di riferirsi ai più drammatici eventi bellici di questa stagione invocando per il Medi Oriente da un lato la liberazione degli ostaggi israeliani e dall’altro la soluzione a due Stati per garantire “al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro”. Così come per l’Ucraina a cui va confermato il sostegno convinto e la prospettiva europea. Ma la preoccupazione di Mattarella è per le sfide dell’epoca moderna “globalizzazione e digitalizzazione” che se da un lato hanno reso il mondo “molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti” dall’altro ha fatto emergere “nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione”.


La diplomazia quindi “ha il non facile compito di analizzare e comprendere costantemente la realtà internazionale, i movimenti al suo interno, e di costruire proficue relazioni con i nostri interlocutori esteri a tutela degli interessi fondamentali della Repubblica e di quello generale della Comunità degli Stati. Un interesse che ritengo oggi coincida più che mai con il rispetto del quadro di principi e norme dell’ordinamento internazionale”, ha concluso.

Bce, Schnabel “colomba”: avanti gradualmente verso tassi neutrali

Bce, Schnabel “colomba”: avanti gradualmente verso tassi neutraliRoma, 16 dic. (askanews) – Anche secondo Isabel Schnabel, l’esponente tedesca del Comitato esecutivo della Bce, ritenuta dell’ala più intransigente nel direttorio, il ripristino della stabilità dei prezzi nell’area euro “è a portata di mano”. E “considerati rischi e incertezze che continuiamo ad affrontare, la linea di azione più appropriata è abbassare i tassi di riferimento gradualmente verso un livello neutrale”.


Schnabel ha rilasciato i suoi commenti, insolitamente accomodanti, durante un simposio organizzato a Parigi dal Cepr. Ma ha anche messo le mani avanti su quella che sarà la fase successiva per la Bce: non si potrà tornare a politiche monetarie di stimolo ultra espansive, dato che si sono dimostrate incapaci di risolvere i problemi strutturali della bassa crescita: questo spetta piuttosto a riforme e governi. Al momento “la crescente fiducia di un calo sostenibile dell’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% ha consentito al Consiglio direttivo di rimuovere una parte consistente della restrizione monetaria negli ultimi sei mesi. Con la nostra decisione della scorsa settimana (giovedì scorso la Bce ha tagliato nuovamente i tassi di interesse dell’eurozona di 0,25 punti percentuali) il tasso sui depositi, al 3%, è un punto percentuale al di sotto del suo picco”.


“Con i tassi di interesse che si avvicinano al territorio neutrale e con i rischi sulle prospettive di inflazione che appaiono ampiamente bilanciati, la politica monetaria deve procedere gradualmente e restare legata ai dati”, ha detto. Secondo Schnabel, in questo modo si può assicurare che l’inflazione non si stabilizzi sopra l’obiettivo del 2% ed evitare al tempo stesso indebolire oltre il necessario mercati del lavoro e economia.


Più avanti, “una volta che la stabilità dei prezzi sarà stata ripristinate in maniera sostenibile, i comportamenti rispetto all’inflazione muteranno in misura tale da consentire alle banche centrali di tollerare deviazioni moderate dell’inflazione rispetto al valore obiettivo, in ambo le direzioni”. Secondo la banchiera centrale tedesca, dati i limitati margini di manovra, la politica monetaria dovrà quindi concentrarsi sul “rispondere energicamente” a eventuali shock che dovessero avere la capacità di destabilizzare le aspettative di inflazione.


Infine “la politica monetaria non è uno strumento per sostenere l’offerta. Non può risolvere problemi strutturali che pesano sulle pressioni dei prezzi, come è stato nel 2010 quando una linea altamente accomodante sul lungo periodo – ha sostenuto – è stata incapace di risollevare l’economia dalla bassa crescita, bassa inflazione. Di questo sono responsabili le politiche strutturali che vengono decise dai governi”. (fonte immagine: ECB 2024).