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Il Papa: l’amore non si compra e Cristo ci insegna come donarlo

Il Papa: l’amore non si compra e Cristo ci insegna come donarloCittà del Vaticano, 9 apr. (askanews) – L’amore autentico non si compra ma si dona e Cristo ci insegna come farlo veramente”. Questo il pensiero di Papa Francesco espresso nel testo della catechesi preparata per per l’appuntamento dell’udienza generale e consegnata per la lettura dei fedeli.


Francesco, aggiunge che “siamo veramente felici quando ci rendiamo conto di essere amati così, gratuitamente, per grazia. E questo vale anche nelle relazioni tra noi: fin quando cerchiamo di comprare l’amore o di elemosinare l’affetto, quelle relazioni non ci faranno mai sentire felici”, aggiunge. “C’è una ferita che ci appartiene come esseri umani, la ferita attraverso cui può passare l’amore. – prosegue Francesco nel testo della catechesi – Per colmare questa mancanza non bisogna ‘comprare’ riconoscimenti, affetto, considerazione; occorre invece ‘vendere’ tutto quello che ci appesantisce, per rendere più libero il nostro cuore. Non serve continuare a prendere per noi stessi, ma piuttosto dare ai poveri, mettere a disposizione, condividere”.


Francesco, infine, chiede di “affidare al Cuore di Gesù tutte le persone tristi e indecise, perché possano sentire lo sguardo d’amore del Signore, che si commuove guardando con tenerezza dentro di noi”.

Screenings Rai Com 2025: a Spoleto Luisa Ranieri e Alessandro Gassmann

Screenings Rai Com 2025: a Spoleto Luisa Ranieri e Alessandro GassmannSpoleto, 9 apr. (askanews) – Parata di stelle, ieri, al Teatro Caio Melisso di Spoleto, per la serata inaugurale degli Screenings 2025 di Rai Com, un evento che ha portato nella città umbra oltre novanta buyers delle televisioni e delle piattaforme digitali di tutto il mondo, pronti ad acquistare serie, film tv, documentari, eventi artistici e programmi per ragazzi realizzati dalla Rai.


A dare loro il benvenuto sono stati artisti amati dal grande pubblico in Italia e all’estero: da Luisa Ranieri, protagonista de “Le indagini di Lolita Lobosco” e ora sul set de “La preside” (serie ispirata alla coraggiosa dirigente scolastica di Caivano), giunta a teatro per un veloce saluto e ripartita subito dopo per Roma; Alessandro Gassmann, che dopo avere conquistato la platea italiana e internazionale con “I Bastardi di Pizzofalcone” è ora sul set de “I casi dell’avvocato Guerrieri”. Ad alternarsi di fronte alla platea di dirigenti Tv c’erano anche tanti altri volti delle serie più amate trasmesse dal Servizio Pubblico: da Giuseppe Battiston (“Stucky”) a Giulia Bevilacqua e Massimiliano Gallo (“Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso”), Antonia Liskova, Diane Fleri, Romana Maggiora Vergano e Andrea Arcangeli. Ad accogliere gli ospiti, tra cui molti rappresentanti delle istituzioni, c’erano la Presidente di Rai Com Claudia Mazzola e l’Ad di Rai Com Sergio Santo.


“Gli Screenings – dice la Presidente di Rai Com Claudia Mazzola – non rappresentano solo una possibilità commerciale per Rai e per Rai Com, ma costituiscono anche un’opportunità per il nostro paese, nello specifico di questa edizione per la regione Umbria, per mettere in luce la ricchezza del nostro patrimonio culturale e artistico. In qualche maniera Rai Com si fa ambasciatrice di un paesaggio e di una cultura che meritano di essere conosciuti e valorizzati”. “A Spoleto – dice l’Ad di Rai Com Sergio Santo – accogliamo buyers provenienti da ogni angolo del mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, dal Giappone a tutta l’Europa. Professionisti del settore che avranno l’opportunità di scoprire le eccellenze del prodotto audiovisivo trasmesso dalla Rai, con un’offerta che include circa 4.000 titoli, oltre 600 film da catalogo, 700 film classici e più di 8.000 ore di contenuti televisivi. In questo contesto, Rai Com si conferma come uno dei principali fornitori globali di contenuti per broadcaster e aziende di distribuzione”.


Ad ospitare i lavori degli Screenings 2025 di Rai Com fino a venerdì 11 aprile è il Complesso Monumentale San Nicolò (via Gregorio Elladio, 10). Gli Screenings sono realizzati in collaborazione con la Regione Umbria e con il supporto organizzativo del Comune di Spoleto.

Le Borse europee aprono in netto calo, oggi in vigore i dazi Usa: Milano -3%

Le Borse europee aprono in netto calo, oggi in vigore i dazi Usa: Milano -3%Milano, 9 apr. (askanews) – Apertura pesante per le Borse europee nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi Usa su 60 Paesi, sulla scia della chiusura in rosso di Wall Street e di Tokyo. A Milano, ai primi scambi, il Ftse Mib perde il 3,1%, a Parigi il Cac40 il 2,5%, a Francoforte il Dax il 3%.


Ieri i listini europei avevano interrotto la scia negativa di crolli, chiudendo in netto rialzo, ma il tentativo di rimbalzo sembra essere durato un solo giorno. Già in serata, gli indici americani si erano sgonfiati e avevano archiviato la seduta in ribasso sui timori di un’escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina, pesantemente colpita con dazi fino al 104%.

Calcio, Impresa Inter: Bayern battuto 2-1 all’Allianz

Calcio, Impresa Inter: Bayern battuto 2-1 all’AllianzRoma, 8 apr. (askanews) – Impresa dell’Inter che vince 2-1 l’andata dei quarti, battendo il Bayern all’Allianz Arena (dove non perdeva da 4 anni). Tante occasioni nel primo tempo, tra cui il palo colpito da Kane, ma a trovare la rete è Lautaro Martinez. Nella ripresa l’argentino ha anche la chance per la doppietta, entra Muller e fa 1-1 all’85’. Frattesi la decide a due minuti dal termine.


Nell’altro match della serata prova strepitosa dell’Arsenal che batte il Real Madrid 3-0 dopo una gara attenta difensivamente e di grande qualità. Dopo un primo tempo equilibrato, il match si sblocca nella ripresa con una gran punizione di Rice. Dopo una manciata di minuti ancora Rice raddoppia sempre su punizione. Real in difficoltà, ne approfitta anche Merino che segna il gol del 3-0. Al ritorno, servirà un’impresa alla squadra di Ancelotti per ribaltare il risultato. Al 94′ rosso a Camavinga.

Sci, Brignone dimessa dall’ospedale: “Alle Olimpiadi solo se al 100%”

Sci, Brignone dimessa dall’ospedale: “Alle Olimpiadi solo se al 100%”Roma, 8 apr. (askanews) – “L’unica cosa… non toccatemi la gamba, vi prego”. Federica Brignone si presenta così, con il sorriso e con una battuta, davanti alla schiera di giornalisti che la attendeva subito dopo le dimissioni dalla clinica “La Madonnina” di Milano dove è stata operata lo scorso 3 aprile in seguito alla brutta caduta in Val di Fassa, durante i Campionati Italiani, in cui aveva riportato la rottura del piatto tibiale, della testa del perone e del crociato anteriore della gamba sinistra. “Per prima cosa vorrei ringraziare chi mi ha soccorso a Trento, i Carabinieri, la Federazione: mi sono resa conto solo post intervento di quanto ho rischiato e di tutto quello che è successo, perché io pensavo fosse una cosa veloce. Li ringrazio per tutto quello che hanno fatto per permettermi di operarmi subito e per evitare delle complicazioni grandi che magari mi avrebbero portata ad avere dei problemi per tutta la vita. Hanno fatto di tutto per curarmi subito e li ringrazio. Ero in uno dei momenti più belli della mia vita ed è successa questa cosa, però succede; se fai lo sciatore, succede. Così tosta forse è un po’ troppo, però dall’altra parte ho ricevuto così tanto affetto: mi hanno mandato messaggi, fiori, regali… Sono stati cinque giorni in cui ho ricevuto un sacco di energia e affetto da parte di tutti”.


Sulle Olimpiadi dice: “Non lo possiamo sapere oggi. È uno stimolo ma perché era uno stimolo prima. Io volevo continuare la mia carriera ovviamente per le Olimpiadi in casa. Dall’altra parte, io in questo momento non voglio che questa cosa mi distrugga il mio percorso: l’importante adesso è guarire nel modo giusto perché io sarò competitiva solo nel momento in cui la mia gamba sarà guarita completamente, altrimenti non puoi andare sugli sci, osare e giocarti delle vittorie e delle medaglie. Lo puoi fare solo stando al 100%”.

Meloni il 17 da Trump per dazi. E mette su tavolo 25 mld per imprese

Meloni il 17 da Trump per dazi. E mette su tavolo 25 mld per impreseRoma, 8 apr. (askanews) – Giorgia Meloni volerà a Washington il 17 aprile e a Donald Trump proporrà la formula “zero per zero” sui dazi. Intanto il governo mette sul tavolo 25 miliardi di euro, tra risorse Pnrr e fondi di coesione, a sostegno di imprese e lavoratori a cui propone un “nuovo patto” per fare “fronte comune”. Lo ha annunciato la stessa presidente del Consiglio, che a Palazzo Chigi ha incontrato le categorie economiche per un confronto sulle misure e le strategie da mettere in campo per affrontare il problema dei dazi. Con lei, al tavolo della Sala Verde di Palazzo Chigi, i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini (in videocollegamento), i ministri competenti (Giorgetti, Urso, Foti, Lollobrigida) e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.


Meloni nel suo intervento ha ribadito che ritiene quella del tycoon una decisione “assolutamente sbagliata” che finirà per “danneggiare l’Europa quanto gli Stati Uniti”. Però, al momento, gli impatti per l’Italia non sono quantificabili: “Le esportazioni italiane negli Stati Uniti valgono cica il 10% delle nostre esportazioni totali. L’introduzione di dazi può, chiaramente, ridurre questa quota di export ma non la azzera ed è oggettivamente presto per quantificarne l’effetto e per capire quanto i nostri prodotti saranno effettivamente penalizzati”. Dunque in questa fase occorre evitare “panico” e “allarmismo” che “rischiano di fare molti più danni della misura in sé”. Tre le direttrici su cui si basa la strategia del governo. In primo luogo il negoziato con gli Usa e la “sfida” è “lavorare con l’Unione Europea per definire un accordo positivo”. L’Ue, ha sottolineato, adesso ha scelto una reazione “propedeutica ad una trattativa non escalatoria”, che Meloni apprezza, mentre “se la posizione fosse stata quella di una escalation, l’Italia non l’avrebbe supportata”. La via da esplorare è quella della formula “zero per zero” già proposta da Ursula von der Leyen. “È questo – sostiene – il negoziato che deve vederci tutti impegnati e a tutti i livelli, che vede impegnati noi e che impegna me che sarò a Washington il prossimo 17 aprile e ovviamente intendo affrontare anche questa questione con il presidente degli Stati Uniti”.


Il secondo punto riguarda il ‘cambio di passo’ che il governo italiano chiede all’Europa. Una necessità “ineludibile” nella situazione attuale perchè “se l’Europa pensa di sopravvivere a questa fase continuando a far finta di niente o a pretendere di iper regolamentare tutto, semplicemente non sopravviverà e abbiamo un problema più grande dei dazi americani”. Dunque le sue proposte, già anticipate nei giorni scorsi, riguardano in primo luogo “fortissime correzioni” al Green Deal, le cui regole “ideologiche e non condivisibili” non “erano sostenibili ieri, non lo sono a maggior ragione oggi”. Occorre inoltre “rafforzare la competitività delle nostre imprese, accelerare il percorso verso il mercato unico, accelerare la riforma del mercato elettrico, e penso alla semplificazione, visto che l’Unione europea è soffocata dalle regole e le regole sono alla fine delle tasse, dei dazi autoimposti”. Dunque tra le ipotesi c’è quella di una “moratoria regolatoria” fino a quando non sarà chiaro il quadro di riferimento. L’Europa, infine, deve salvaguardare il mercato interno per evitare gli impatti dovuti alla “sovrapproduzione della Cina e di altri Paesi soprattutto asiatici”. Parallelamente, il governo intende intervenire a sostegno dell’economia italiana, reperendo fondi “che non hanno un impatto sulla finanza pubblica”. La via annunciata da Meloni alle associazioni delle imprese è quella di utilizzare 25 miliardi di risorse fresche, dalla rimodulazione di Pnrr e fondi di coesione. In particolare, ha precisato, “abbiamo individuato nell’ambito della dotazione finanziaria del Recovery italiano e della sua prossima revisione circa 14 miliardi di euro che possono essere rimodulati per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza della produttività”. Altri soldi potranno venire dalla revisione della politica di coesione approvata la scorsa settimana dalla Commissione su proposta del vicepresidente Fitto. Per l’Italia “circa 11 miliardi di euro possono essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero essere più colpiti. Anche in questo caso la riprogrammazione deve essere definita d’intesa con la Commissione Europea”. Inoltre, ha concluso, “in questi mesi stiamo poi programmando, è infatti in corso una consultazione pubblica, il Piano Sociale per il Clima, con una dotazione UE di 54 miliardi (2026-2032), che prevede per il nostro Paese circa 7 miliardi di euro complessivi, destinato a ridurre i costi dell’energia per famiglie e microimprese, attraverso misure per compensare i costi logistici e incentivare le tecnologie pulite”. Infine “il governo intende portare avanti il rafforzamento degli strumenti di sostegno all’export delle nostre imprese, potenziando quelli già esistenti a partire dal sistema fondato sull’Agenzia Ice, Simest e Sace”.

Tennis, uno straordinario Berrettini ha battuto Zverev a Montecarlo

Tennis, uno straordinario Berrettini ha battuto Zverev a MontecarloRoma, 8 apr. (askanews) – È Berrettini show sul campo Ranieri III di Monte Carlo. Il romano è agli ottavi di finale grazie alla vittoria sul n. 1 del seeding Sascha Zverev con il punteggio di 2-6, 6-3, 7-5 in due ore e 28 minuti di gioco. Una meravigliosa rimonta di Matteo, alla vittoria più importante in carriera per classifica e la prima contro un top 2 dopo otto sconfitte consecutive. Tre set che raccontano tre partite diverse. Berrettini è il primo italiano a battere un top 2 sulla terra rossa da Lorenzo Musetti che nel 2023, proprio a Montecarlo, eliminò Novak Djokovic. Berrettini tornerà in campo giovedì contro uno tra Lorenzo Musetti e Jiri Lehecka, impegnati domani.


“È stata una partita pazzesca, soprattutto mentalmente ho fatto un lavoro per girarla – ha spiegato Berrettini dopo il match – Non mi sentivo benissimo, anche per meriti suoi. Ho cambiato l’atteggiamento e cercato di credere nel mio gioco nonostante non stessi benissimo. I primi game del secondo set sono stati fondamentali. Sono cresciuto sulla terra, è una delle mie superfici preferite. Per tre anni consecutivi non ho giocato i tornei più importanti sulla terra, adesso sono contento perché qui mi sento a mio agio”.

Il grande ritorno della rock band canadese Arcade Fire

Il grande ritorno della rock band canadese Arcade FireMilano, 8 apr. (askanews) – A distanza di 3 anni dal precedente progetto discografico “WE”, la rock band canadese Arcade Fire (Win Butler, Régine Chassagne, Jeremy Gara, Tim Kingsbury e Richard Reed Parry) è tornata con un nuovo singolo disponibile da oggi in digitale, “Year of the snake”, che anticipa il loro settimo progetto discografico, “Pink Elephant” (Columbia Records / Sony Music), in uscita il 9 maggio.


“Pink Elephant”, disponibile da ora in pre-order, è composto da 10 nuove tracce con un sound che alterna sonorità punk a momenti quasi cinematografici, dalla durata complessiva di 42 minuti, è prodotto da Win Butler, Régine Chassagne e Daniel Lanois e registrato allo Good News Recording Studio di Win e Régine, a New Orleans. Il titolo dell’album, “Pink Elephant” (Elefante Rosa), si ricollega a quell’effetto paradossale del fare di tutto per non pensare a un concetto che però diventa impossibile da evitare.


Quando viene ascoltato nella sua interezza, “Pink Elephant” invita l’ascoltatore in un’odissea sonora, una ricerca della vita, che esiste all’interno della percezione dell’individuo, una meditazione sia sull’oscurità che sulla luce, la bellezza interiore. A ogni ascolto successivo, i livelli di questo viaggio epico si svelano sempre di più per rivelare nuove dimensioni. Il primo brano estratto dall’album, “Year of The Snake” è arricchito dal calore avvolgente della voce di Régine, e vede per la prima volta nella storia degli Arcade Fire Régine al basso e Win Butler alla batteria. Il titolo della canzone si riferisce al 2025, l’anno lunare del serpente, che rappresenta un momento di rinnovamento, una trasformazione positiva e un nuovo inizio mentre la band cambia di nuovo pelle e rinasce, offrendo comunque il suono unico e distintivo degli Arcade Fire.

Dazi, Meloni: per le imprese 25 mld da Pnrr e fondi coesione

Dazi, Meloni: per le imprese 25 mld da Pnrr e fondi coesioneRoma, 8 apr. (askanews) – Il governo metterà in campo 25 miliardi di euro per sostenere le aziende in difficoltà per i dazi, di cui 14 da fondi del Pnrr e 11 dai fondi di coesione. Lo ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all’incontro con le categorie economiche sui dazi.


“La Commissione europea – ha spiegato – sta incoraggiando gli Stati membri a modificare i Pnrr, individuando soluzioni per investire al meglio le risorse stanziate nel nuovo scenario, ovviamente senza ridurre l’ambizione dei piani in termini di traguardi e obiettivi da conseguire. Parallelamente la stessa Commissione, su proposta del vicepresidente Fitto, ha avviato una importante fase di riprogrammazione delle politiche di coesione che, in complementarietà con la revisione del Pnrr, potranno essere utilizzate per sostenere il nostro sistema produttivo. In ultimo potrebbero essere mobilitate le risorse del Piano sociale per il Clima, che prevedono misure per famiglie e microimprese finalizzate a sostenere la transizione energetica. Come già accaduto nel 2023 e annunciato nella campagna elettorale del 2022, il nostro Governo, in sintonia e collaborazione con la Commissione Europea, intende promuovere una revisione del PNRR. Quanto ne parlavamo nella campagna elettorale tutti ci dicevano che non era possibile farlo. Non soltanto lo abbiamo fatto ma lo hanno fatto insieme a noi tutti i singoli Paesi europei”. “Nel corso della revisione del 2023, come sapete, la nostra azione – ha detto ancora Meloni – si è concentrata principalmente a favore delle imprese. A fronte di una riprogrammazione complessiva di 22 miliardi di euro alle imprese sono andati circa 13,4 miliardi di euro. Come in quella occasione, vogliamo che anche oggi l’eventuale riprogrammazione delle risorse sia il frutto di un intenso lavoro di ascolto e di collaborazione con voi, che intendiamo avviare oggi. Ed è proprio nella flessibilità del Pnrr, che intendiamo chiedere alla Commissione, come già fatto nel 2023, che possiamo individuare le soluzioni per dare risposte tempestive e concrete al sistema produttivo. Abbiamo individuato nell’ambito della dotazione finanziaria del Recovery italiano e della sua prossima revisione circa 14 miliardi di euro che possono essere rimodulati per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza della produttività. Una ulteriore opportunità che intendiamo cogliere è quella della revisione della politica di coesione che la scorsa settimana è stata approvata dalla Commissione su proposta del vicepresidente Fitto. Il nostro paese ha 75 miliardi di euro (42,7 europei, gli altri cofinanziamenti nazionali) da spendere fino al 2029 distinti in 26 miliardi di euro assegnati ai programmi nazionali e 43 ai programmi regionali. In questo ambito, circa 11 miliardi di euro possono essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero essere più colpiti. Anche in questo caso la riprogrammazione deve essere definita d’intesa con la Commissione Europea”, ha concluso.

Dazi, Meloni: non avremmo supportato un’escalation da parte Ue

Dazi, Meloni: non avremmo supportato un’escalation da parte UeRoma, 8 apr. (askanews) – “L’Ue si è assestata su una reazione che io considero propedeutica ad una trattativa non escalatoria. Lo dico perché se invece la posizione fosse stata quella di una escalation, l’Italia non l’avrebbe supportata”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle categorie economiche e imprenditoriali sul tema dei dazi.


“La sfida da esplorare – ha aggiunto – è invece quella che l’Italia è stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula ‘zero per zero’”. “Credo – ha detto ancora – che siamo tutti concordi nel dire che una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti non conviene a nessuno. Dunque, la sfida è lavorare con l’Unione Europea per definire un accordo positivo che possa avere come soluzione quella di integrare ancora di più le nostre econome, invece di separarle, in un’ottica di mutuo beneficio e di crescita reciproca. Chiaramente un distanziamento dell’economia europea e di quella americana porta a una compressione e indebolimento dell’Occidente, che non è mai una buona notizia”.


“In questo mi pare che ci sia da parte della presidente della Commissione e da parte del Commissario al Commercio che sta trattando una disponibilità”, ha concluso.