Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migranti

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migrantiRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” AlbaniaRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Migranti, Meloni-Orban: nuovo quadro giudiridico Ue Paesi sicuri

Migranti, Meloni-Orban: nuovo quadro giudiridico Ue Paesi sicuriRoma, 4 dic. (askanews) – “L’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. E’ quanto hanno condiviso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban, nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi.


L’incontro ha “permesso di riaffermare l’importanza di contrastare la migrazione irregolare. I due Capi di Governo hanno auspicato un rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e di transito, per affrontare le cause profonde e per combattere il traffico e la tratta di essere umani al fine di prevenire perdite di vite e le partenze irregolari. In particolare, hanno condiviso l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri. Infine, hanno sottolineato l’importanza di esplorare nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto UE e internazionale, sulla base del percorso avviato dall’accordo Italia-Albania”.

Aperto tavolo Rai-Cinecittà per sviluppo sinergie strategiche

Aperto tavolo Rai-Cinecittà per sviluppo sinergie strategicheRoma, 4 dic. (askanews) – Trovare forme di vicinanza al ruolo produttivo e distributivo del polo cinematografico più importante del Paese ed esso stesso, come la Rai, parte integrante della storia italiana. È la mission che Rai e Cinecittà si sono date nel prevedere un tavolo di lavoro volto a cercare insieme le possibili sinergie per valorizzare le attività delle due aziende nell’ottica del rilancio dell’industria audiovisiva italiana.


“La giornata di oggi – dice l’Amministratore Delegato Rai, Giampaolo Rossi – vuole ribadire il profondo legame Rai-Cinecittà: entrambe fabbriche dell’immaginario della nostra Nazione ed entrambe pilastri del nostro settore audiovisivo. Rai – prima industria culturale italiana, nonché palcoscenico di molti nomi provenienti da Cinecittà – si impegna a diffondere e promuovere sempre, attraverso la sua potenza comunicativa e creativa, le storie, i talenti e le iniziative di un ecosistema come questo, unico in Italia.” “Per Cinecittà la collaborazione con Rai è strategica -afferma l’AD di Cinecittà, Manuela Cacciamani- È molto importante che due delle più grandi aziende culturali del paese, centrali per il mondo dell’audiovisivo, decidano per la prima volta di unire i loro talenti, le loro straordinarie maestranze e la creatività per fare sistema e dare un impulso importante all’intero settore. Da decenni le donne e gli uomini che lavorano a Cinecittà e alla Rai hanno provato, e sono spesso riuscite, a realizzare sogni e a scrivere parti importanti della nostra storia. Sono convinta che, mettendo assieme le nostre forze, riusciremo ad avere risultati significativi, sinergie di comunicazione e distribuzione e a realizzare il sogno comune di crescere insieme”.

Stellantis,Urso:attendo novità concrete, altri se ne lavarono mani

Stellantis,Urso:attendo novità concrete, altri se ne lavarono maniRoma, 4 dic. (askanews) – Al tavolo Stellantis del 17 dicembre il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, attende “novità concrete, che riaffermino la centralità del nostro Paese nel piano industriale del gruppo, come anticipato nel recente colloquio che ho avuto avuto con il presidente John Elkann”.


Urso ha poi criticato il Governo Conte, accusato di aver fatto da spettatore durante la nascita del gruppo Stellantis: “Fu quel Governo a lavarsene le mani, ritenendo quelle procedure non esercitabili (golden power, ndr). Questa è la verità. Oggi dobbiamo riparare e lo stiamo facendo”. “Siamo convinti che il tavolo del 17 possa rappresentare un nuovo inizio per gli stabilimenti italiani – ha concluso – siamo impegnati con tutte le forze sociali e produttive. Siamo al tavolo nella consapevolezza che questa non è la sfida di un Governo, ma la sfida di un Paese, della nostra Italia”.

Stellantis, Cfo: su uscita Tavares pesano tensioni con stakeholders

Stellantis, Cfo: su uscita Tavares pesano tensioni con stakeholdersMilano, 4 dic. (askanews) – “Fra Tavares e il board ci sono state divergenze negli ultimi 3-6 mesi sulle priorità del gruppo e sulle azioni da intraprendere nei prossimi 15-16 mesi fino alla fine del suo mandato. Non c’erano invece disaccordi sulla strategia di lungo periodo basate sulle piattaforme multienergy”. Lo ha detto il Cfo di Stellantis Doug Ostermann all’Industrials & Autos Week di Goldman Sachs.


Fra le criticità principali il ritardo nel lancio di nuovi prodotti legato all’implementazione delle nuove piattaforme e a problemi software che ha lasciato il gruppo “sguarnito in segmenti chiave” e il “rapporto conflittuale” creato con tutte le principali controparti: fornitori, dealer, sindacati e governi. “Dobbiamo ricostruire la fiducia con tutti i nostri interlocutori, dobbiamo metterci subito al lavoro. Richiederà tempo, ma è una priorità”, ha detto il Cfo.


Sulle strategie a lungo termine “non c’erano divergenze e non prevedo cambiamenti”. Fra queste, le piattaforme Stla multienergy che alla luce dell’andamento incerto dell’elettrico “si sono rivelate una scelta azzeccata”, la strategia asset light in Cina con la partnership con Leapmotor e lo sviluppo del terzo motore (tutti gli altri mercati eccetto Ue e Usa).

Calcio, Bove sta meglio stasera vedrà Fiorentina-Empoli in tv

Calcio, Bove sta meglio stasera vedrà Fiorentina-Empoli in tvRoma, 4 dic. (askanews) – Terzo giorno di ricovero per Edoardo Bove, che ha trascorso una notte tranquilla all’ospedale Careggi. Il centrocampista viola per adesso rimane ricoverato nel reparto di terapia intensiva cardiologica. Nelle prossime ore sono previsti altri esami accurati per stabilire le cause del malore durante Fiorentina-Inter. Proprio il fatto che il giocatore sia in miglioramento ha convinto Fiorentina ed Empoli a scendere in campo stasera negli ottavi di Coppa Italia che Bove vedrà in tv. Tra l’altro, proprio Bove aveva chiesto ai suoi compagni di squadra di scendere in campo contro l’Empoli.

Tennis, Sinner: “Ho visto il buio, non lo auguro a nessuno”

Tennis, Sinner: “Ho visto il buio, non lo auguro a nessuno”Roma, 4 dic. (askanews) – “Non auguro a nessuno di passare i momenti che ho trascorso io. Ho visto il buio. Non potevo parlarne con nessuno. Non potevo sfogarmi o farmi aiutare. Mi sono sentito perso”. Questo uno dei passaggi salienti dell’intervista di Jannik Sinner a Esquire Italia, realizzata a settembre e pubblicata solo ieri (lunedì 3 dicembre, ndr). L’azzurro, che ha appena chiuso un 2024 trionfale con la vittoria della Coppa Davis con la Nazionale, parla anche dei momenti di difficoltà che ha dovuto attraversare durante gli scorsi mesi in relazione alla vicenda doping: “Tutte le persone che mi conoscevano e mi guardavano giocare capivano che c’era qualcosa in me che non girava bene – dice Sinner -. Ho passato notti insonni, perché anche se sei certo della tua innocenza, sai che queste vicende sono complesse”. “Tutti hanno detto subito la verità e questo mi ha permesso di giocare – prosegue -. Ma a Wimbledon, in campo, ero bianco come un fantasma, le cose non giravano. Anche dopo, il mio feeling con le persone è rimasto timoroso. Sono entrato ad allenarmi nel circolo di Cincinnati e pensavo: come mi stanno guardando? Cosa pensano davvero di me? Lì ho capito chi mi è veramente amico”. ? E ancora: “Medvedev mi ha fatto crescere tanto”. “Come descriverei il mio tennis? È un misto tra solido e aggressivo. Ed è polivalente, ma per esempio il gioco a rete non lo so praticare ancora bene. Un giocatore che mi ha fatto crescere tanto è Medvedev. Lo schema del serve and volley non mi appartiene, ma lui mi ha costretto a praticarlo per provare a batterlo. Nel tennis si impara a crescere proprio dal rapporto con il rivale”. ? Sinner aggiunge: “Perdere spesso con Djokovic mi ha insegnato tanto. Io sono della scuola che o si vince o si impara. A me perdere spesso con Novak Djokovic ha insegnato tanto. Fa bene, mi sveglia”.

Usa, +146.000 posti di lavoro nel settore privato a novembre

Usa, +146.000 posti di lavoro nel settore privato a novembreNew York, 04 dic. (askanews) – L’occupazione nel settore privato statunitense, nel mese di novembre, ha registrato un rialzo, ma ha deluso di molto le attese degli analisti, segnalando un mercato del lavoro che ha cambiato passo ma ancora resiliente. Secondo il rapporto mensile redatto da Automatic Data Processing (Adp), l’agenzia che prepara le buste paga, sono stati creati 146.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre le previsioni erano per la creazione di 163.000 nuove posizioni.


Il dato di ottobre è stato rivisto da +233.000 a +184.000. I salari sono cresciuti del 4,8% su base annuale. “Mentre la crescita complessiva nel mese è stata sana, la performance dei settori è stata mista Il settore manifatturiero è stato il più debole dalla primavera. Segnali di debolezza anche per i servizi finanziari e il settore del tempo libero e dell’ospitalità”, ha detto Nela Richardson, capo economista di ADP.

Lagarde: non ci vincoliamo a un percorso predeterminato sui tassi

Lagarde: non ci vincoliamo a un percorso predeterminato sui tassiRoma, 4 dic. (askanews) – Alla Bce “non ci vincoliamo a un particolare percorso predeterminato” sui tassi di interesse. Al Consiglio direttivo della prossima settimana “rivaluteremo nuovamente la nostra linea, seguendo un approccio decisionale di volta per volta legato ai dati”. Lo afferma la presidente, Crhistine Lagarde, secondo il testo della audizione al parlamento europeo.


Lagarde ha ricordato che a ottobre la Bce ha nuovamente tagliato i tassi di interesse di riferimento dell’eurozona per 25 punti base. “Le informazioni disponibili allora hanno confermato che il processo disinflazionistico era ben avviato”. Per l’inflazione media dell’area euro la Bce prevede che aumenti temporaneamente nel corso di questo quarto trimestre ddel 2024, a causa del venir meno di alcuni effetti statistici, per poi tornare a declinare il prossimo anno.