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Da domenica arriva la bordata polare russa, calo di 10°C

Da domenica arriva la bordata polare russa, calo di 10°CRoma, 4 apr. (askanews) – Crollo termico di 10°C da domenica mattina: si passerà dalla primavera all’inverno in poche ore. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma la discesa di una bordata polare dalla Russia: in queste ore il nocciolo freddo staziona ancora sul Mar Bianco, tra Finlandia e Russia, ma nei prossimi giorni scivolerà velocemente verso sud.


La discesa del nocciolo russo sarà la risposta alla risalita dell’anticiclone fino alla Scozia: come nel movimento del pendolo, l’alta pressione salirà verso il Paese delle cornamuse, mentre il nocciolo freddo polare russo crollerà verso sud, fino ai Balcani e all’Italia. Nelle prossime ore avremo, comunque, ancora condizioni primaverili con prevalenza di sole; tra l’altro, il proverbio meteo quotidiano recita ‘Quattro aprilante, giorni quaranta’, cioè se piove il 4 aprile, pioverà anche per i successivi 40 giorni. Visto che il tempo sarà invece asciutto su quasi tutta l’Italia, non dovrebbe piovere fino al 13 maggio, stando al proverbio suddetto; e anche sabato vedremo fiori, cieli azzurri, sentiremo cinguettare gli uccellini e saremo inondati dallo spirito primaverile con temperature massime fino a 25°C da Nord a Sud.


Ma, come a volte accade, da domenica mattina cambierà tutto: il nocciolo russo colmo di aria fredda di origine polare provocherà dapprima dei rovesci tra basso Veneto ed Emilia Romagna poi verso tutte le regioni adriatiche centrali già in mattinata; entro il tardo pomeriggio alcuni acquazzoni a macchia di leopardo bagneranno gran parte del Sud e del Centro Italia, mentre al Nord si prevedono solo locali scrosci in spostamento dal Nord-Est verso il Nord-Ovest. Si tratterà di fenomeni isolati al Nord e non particolarmente diffusi nemmeno al Centro-Sud, ma localmente assumeranno carattere temporalesco con possibili grandinate e colpi di vento a causa dello scontro violento tra due masse d’aria completamente diverse, la massa d’aria nordafricana e quella russa.


La nota più importante di questo cambiamento di stagione, dalla Primavera all’Inverno in poche ore, sarà la drastica diminuzione delle temperature: nell’arco di 24 ore tutto lo Stivale registrerà un calo di 10°C sia nei valori massimi sia nei valori minimi. L’inizio della nuova settimana vedrà dunque tempo instabile sulle Isole Maggiori e la Calabria, ma avremo lo spauracchio delle gelate tardive sia lunedì sia martedì: le gelate ad Aprile, durante la fioritura, sono molto pericolose e purtroppo sono previste in Pianura Padana e su alcuni fondovalle del Centro.


Prestiamo dunque attenzione a questi sbalzi termici e prepariamoci alla bordata polare russa.

Formula1, Vasseur: “Tutti molto vicini alla McLaren”

Formula1, Vasseur: “Tutti molto vicini alla McLaren”Roma, 4 apr. (askanews) – Frederic Vasseur analizza il venerdì di Suzuka della Ferrari ai microfoni di Sky: “E’ stato difficile mettere tutto insieme oggi, i piloti sono contenti del bilanciamento. Non siamo troppo lontani, ma sarà così anche sabato perché si fa fatica. Ci manca qualcosa nelle Curve 9-11, lavoreremo su quello. Hamilton sembrava molto forte visto il passo, ma siamo molto vicini a Russell e alla Red Bull. La McLaren è un piccolo passo avanti, ma in gara potrà anche esserci la pioggia e cambierà tutto. Il vento sarà un fattore e dovremo essere pronti”.

Il Papa: accogliere il disegno di Dio apre orizzionti di pace e speranza

Il Papa: accogliere il disegno di Dio apre orizzionti di pace e speranzaCittà del Vaticano, 4 apr. (askanews) – Accogliere il disegno di Dio “non significa avere già tutte le risposte, ma confidare che, là dove Egli ci guida, ci precede anche con la sua grazia”, mentre “dire ‘sì’” a Dio soprattutto “oggi può permettere di aprire nuovi orizzonti di fede, di speranza e di pace, per noi e per quanti il Signore ci fa incontrare”. Lo ricorda Papa Francesco in un Messaggio inviato ai partecipanti al Pellegrinaggio Nazionale Giubilare Slovacco, letto nel corso della Messa nella Basilica Vaticana.


Francesco nel suo messaggio,che porta la data del 27 marzo scorso, invita, quindi la Chiesa slovacca “con stile sinodale”, ad ascoltare “ciò che lo Spirito dice alle vostre Chiese, senza temere il nuovo ma discernendo in esso l’iniziativa di Dio che sempre ci sorprende”.

Da oggi il singolo che anticipa l’album “Lo-Fi” di Valerio Billeri

Da oggi il singolo che anticipa l’album “Lo-Fi” di Valerio BilleriRoma, 4 apr. (askanews) – Esce oggi su tutte le piattaforme di streaming musicale il nuovo singolo di Valerio Billeri, ‘Bellerophon’, che anticipa il disco ‘Lo-Fi’, in uscita il 10 maggio per Moonlight Records. Il disco è stato registrato voce e chitarra su un vecchio multitraccia degli anni ’90 in presa diretta, e nulla è stato ritoccato in fase di missaggio.


Nell’era dell’intelligenza artificiale e del digitale, Billeri ha registrato un album di otto tracce, composto da sette composizioni originali e una cover di un brano folk di epoca napoleonica, avvalendosi di un multitraccia analogico degli anni ’90. Partendo dall’idea dell’esilio di Napoleone a Sant’Elena, il disco si sviluppa come una ricerca di Billeri sulla solitudine, in cui l’esilio diventa mentale e spirituale, in contrapposizione al rumore odierno. “Tutti i rumori – anche quelli captati da altre dimensioni”, afferma, “gli scricchiolii, i sospiri, le corde che vibrano sono stati lasciati inalterati in fase di missaggio per rendere l’atmosfera sospesa e fuori dal tempo”. Mentre in “Verso Bisanzio” la ricerca di Billeri si affacciava su una città bronzea e celeste, in questo nuovo lavoro la nebbia dell’incertezza avvolge ogni cosa, lasciando solo l’io narrante con i suoi dubbi; la solitudine, ricercata o imposta, è l’unico modo per scoprire la verità.


Il processo di svanire per divenire parte è, d’altronde, il tema centrale di tutto il disco, che ruota attorno alla frase della poetessa Sara Teasdale: “Lascia che io sfumi nell’oblio silente come un fiore o un fuoco una volta ardente”, contenuta nel brano “Distese”.

La tipologia principio della fotografia e il cuore della Germania

La tipologia principio della fotografia e il cuore della GermaniaMilano, 4 apr. (askanews) – La fotografia, che Fondazione Prada ha raccontano finora nelle mostre nell’Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, arriva anche negli spazi di Largo Isarco e lo fa con un progetto poderoso dedicato alla fotografia tedesca del XX secolo, che parte dall’idea della “tipologia”, ossia della documentazione ripetuta di un solo tipo di soggetti. Il principio, nato nel Seicento per la classificazione botanica delle piante, in ambito fotografico è stato reso celebre e seminale da Bernd e Hilla Becher, che hanno formato generazioni di fotografi e artisti, ma che a loro volta hanno tratto ispirazione dal lavoro sulle tipologie di Karl Blossfeldt e August Sander, che, rispettivamente in ambito botanico e sociale, hanno segnato la storia della fotografia.


Di tutti questi progetti la mostra “Typologien: Photography in 20th Century Germany”, curata da Susanne Pfeffer, dà un’ampia testimonianza. La mostra occupa i due livelli del Podium, la cui struttura appare completamente cambiata da una serie di interventi allestitivi mobili, ed è vastissima, con oltre 600 opere di 25 artisti. SI può dire che lo stesso approccio al progetto sulle tipologie non poteva che essere tipologico, anche nel rispetto di una volontà, per così dire, mimetica, che Fondazione Prada ha sempre avuto nei confronti delle proprie mostre. Ma quello che colpisce di più è come la densità seriale dei lavori, anziché risolvere una tematica, ne amplifichi invece il mistero, ne allarghi lo spazio simbolico e apra le porte a una serie di domande che partono dai soggetti delle opere, per poi allargarsi al medium fotografico e infine, per esempio di fronte all’Atlas di Gerhard Richter, arrivare alle questioni più profonde sulla sconfinata oscurità del cuore umano. Grande spazio, e grande formato fotografico, è riservato ai lavori di alcuni dei più celebri allievi dei Becher all’Accademia di Dusseldorf, come Andreas Gursky, Candida Hofer, Thomas Ruff o Thomas Struth, tutti presenti con le loro opere più celebri, che si inseriscono alla perfezione nel tema della tipologia, in una maniera che è così evidente da farci sospettare che proprio questo principio seriale possa essere il motore di tutta la fotografia contemporanea intesa come arte. Perché poi ci sono anche gli sconfinamenti nel territorio del concettuale, per esempio con le raccolte di immagini di Hans-Peter Feldman, ma perfino con i ritratti di famiglia di Christian Borchert o dello stesso Struth. O ancora con i commoventi e inafferrabili Concorde fotografati da Wolfgang Tillmans.


Ma è possibile che la sensazione più forte con cui si lasci la mostra, che per ricchezza e intensità richiederebbe probabilmente anche una serialità nelle visite, sia quella di un’esposizione che è anche un esame di coscienza della stessa Germania, dei suoi artisti, o, forse, più che un esame, una sorta di messa a nudo di ciò che ha significato essere tedeschi nel Novecento, o perfino, per dirlo ancora in un altro modo, un catalogo di cosa si proverebbe se vivessimo dentro un saggio filosofico di Walter Benjamin. Che poi equivale a essere costretti a guardare con lucidità dentro noi stessi, come se tutto il progetto espositivo ad un tratto si rivelasse essere un misterioso e segreto grande specchio per ognuno di noi. (Leonardo Merlini)

Wall Street, indici a picco dopo dazi. Dow -3,98%, Nasdaq -5,97%

Wall Street, indici a picco dopo dazi. Dow -3,98%, Nasdaq -5,97%Roma, 3 apr. (askanews) – Indici in picchiata a Wall Street dopo che l’annuncio dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha innescato timori per l’avvio di una guerra commerciale su scala globale.


Il Dow Jones ha perso oltre 1.600 punti chiudendo con un -3,98% a 40.545 punti, lo S&P500 ha ceduto il 4,84% a 5.396 punti mentre in Nasdaq è andato a picco del 5,97% a 16.550 punti. Una serie di report da parte delle principali banche d’affari hanno stimato forti impatti su crescita e inflazione Usa dalla politica dell’amministrazione Trump innescando un’ondata di vendite sui titoli delle aziende più esposte con l’estero per le produzioni tra cui Apple (-10%) e Nike (-13%).


L’effetto dazi si è fatto sentire anche sulle commodities con il petrolio che ha perso quasi 7 punti percentuali per il timore di una caduta della domanda. A picco anche il dollaro che ha perso un punto e mezzo sull’euro che è salito fino a quota 1,11 sul biglietto verde.

Meloni: dazi problema ma non catastrofe. E “frena” su risposta Ue

Meloni: dazi problema ma non catastrofe. E “frena” su risposta UeRoma, 3 apr. (askanews) – I dazi decisi dal presidente americano Donald Trump sono un “problema” ma non una “catastrofe”. Al termine di una giornata al lavoro sul dossier, insieme a una ‘task force’ di ministri, Giorgia Meloni rilascia un’intervista al Tg1 per rassicurare cittadini e imprese. E il messaggio è anche quello di una ‘frenata’ alle contromisure che sta mettendo a punto l’Unione europea.


La premier, dopo un primo commento a caldo ieri sera su Facebook, questa mattina ha annullato gli impegni della giornata (era attesa alle 17 in provincia di Vibo Valentia per l’inaugurazione della stazione dei carabinieri di Limbadi) per “poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere”. Subito dopo ha convocato a Palazzo Chigi una riunione a cui hanno partecipato i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, degli Affari europei Tommaso Foti, delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, quest’ultimo collegato da Bruxelles. Proprio il ministro degli Esteri ha relazionato i colleghi sull’incontro che aveva appena avuto con il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, che domani discuterà con il proprio omologo americano, in videoconferenza, sui dazi Usa e sulla risposta dell’Ue. Per la premier, quella degli Usa è una scelta “sbagliata” che danneggia sia l’economia europea che quella americana ma non sarà una “catastrofe” perchè “non smetteremo di esportare negli Stati Uniti”. Dunque no all’”allarmismo” delle opposizioni che – accusa – “fanno il loro lavoro però da loro attualmente non è arrivata neanche una proposta”. Il governo, spiega, farà uno “studio sull’impatto reale” delle nuove tariffe settore per settore e la prossima settimana si confronterà con le categorie produttive per “cercare le soluzioni migliori”. Poi le scelte vanno “condivise” con i partner europei (magari con un Consiglio europeo straordinario) e per lei “rispondere ai dazi con altri dazi” non è “la scelta migliore” perché “l’impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini”. Dunque serve un dibattito “franco” con gli americani con l’obiettivo “di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli”.


Ma da parte sua l’Ue può fare anche altro ovvero “rimuovere i ‘dazi’ che si è autoimposta”. Quindi rivedendo un Grean Deal “ideologico” in particolare sull’automotive; procedendo con la semplificazione perchè “siamo soffocati dalle regole”; agendo con “più coraggio” sull’energia e aprendo a una “revisione” del Patto di stabilità. A Bruxelles, rimarca, “il ruolo dell’Italia è portare gli interessi italiani”. La premier è consapevole che “è possibile” che le sue proposte “non siano perfettamente sovrapponibili con i partner ma abbiamo il dovere di farlo”. Nella maggioranza, anche per Tajani “bisogna evitare una guerra dei dazi” e “andare avanti nella trattativa con gli Stati Uniti”. Certo, ammette, “è chiaro che poi dovrà essere presa una decisione con delle scelte di imporre dazi ad alcuni prodotti americani per rispondere ai dazi che sono stati imposti”. La Lega, come Meloni, auspica a un ripensamento profondo dell’Ue (“prima di pensare a guerre commerciali o contro-dazi che sarebbero un suicidio, l’Unione Europea tagli burocrazia, vincoli e regole europee che soffocano le imprese italiane, azzerando il Green Deal e il tutto elettrico”, afferma il Carroccio in una nota) ma si spinge anche oltre, ventilando l’ipotesi di aprire anche trattative ‘separate’. Questa mattina, Matteo Salvini ha avuto un confronto con il ‘gruppo economico’ del partito, ribadendo “che se gli Stati Uniti hanno deciso di tutelare le proprie imprese, è necessario che l’Italia continui a difendere con determinazione il proprio interesse nazionale anche alla luce dei troppi limiti dell’Europa”. Un invito a ‘fare da soli’ che non piace a Forza Italia: “Dobbiamo rimanere compatti e uniti come Unione europea – avverte il vice ministro azzurro del Mimit Valentino Valentini – perché singolarmente non ce la facciamo. Ci può essere la volontà di singoli di utilizzare rapporti privilegiati ma coscienti del fatto che noi siamo dentro l’Ue, non possiamo distaccarci, nessun paese può pensare di farcela da solo”.


Del tema Meloni parlerà sicuramente con J.D. Vance, che proprio oggi ha definito “necessari” i dazi. Il vice presidente Usa è atteso a Roma nei giorni della Pasqua. Le diplomazie sono al lavoro per preparare il faccia a faccia, che potrebbe portare anche a un contatto con Ursula von der Leyen.

Dazi, Meloni: confronto con Ue, altri dazi non risposta migliore

Dazi, Meloni: confronto con Ue, altri dazi non risposta miglioreRoma, 3 apr. (askanews) – “Noi stiamo facendo e dobbiamo fare uno studio sull’impatto reale che settore per settore ha questa scelta” dei dazi. “Ci confronteremo la settimana prossima con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontarci anche con le stime che hanno loro, cercare le soluzioni migliori. Dopodiché bisogna ovviamente condividere le nostre proposte con i partner europei, qui sì ci sono scelte che possono essere diverse. Io non sono convinta che la scelta migliore sia quella di rispondere ai dazi con altri dazi perché l’impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini e bisogna aprire una discussione franca nel merito con gli americani con l’obiettivo dal mio punto di vista di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg1.

Dazi, Meloni: scelta Usa sbagliata ma non è una catastrofe

Dazi, Meloni: scelta Usa sbagliata ma non è una catastrofeRoma, 3 apr. (askanews) – “Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata, penso che sia una scelta che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso anche che non dobbiamo alimentare l’allarmismo che sto sentendo in queste ore”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg1.


“Il mercato degli Stati Uniti – aggiunge – è un mercato importante per le esportazioni italiane, vale alla fine il 10% del complessivo delle nostre esportazioni e noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti. Significa che abbiamo un altro problema che dobbiamo risolvere, ma non è la catastrofe che alcuni stanno raccontando”.

Apre un miart vivace, Ricciardi: fiera è complementare alla città

Apre un miart vivace, Ricciardi: fiera è complementare alla cittàMilano, 3 apr. (askanews) – C’è, e si percepisce, una energia particolare, una vivacità che passa dai lavori presenti negli stand e arriva ai collezionisti e agli operatori del settore. Miart 2025, che si apre al MiCo di Fiera Milano, è l’evento intorno al quale è stata strutturata tutta la Art Week del capoluogo lombardo. “A me – ha detto ad askanews il direttore artistico di miart Nicola Ricciardi – piace pensare che miart 2025 sia complementare alla città. C’è un collegamento diretto tra quello che succede dentro la fiera e quello che succede nelle principali istituzioni. Ad esempio la mostra di Rauschenberg al Museo del 900: noi abbiamo anche molti Rauschenberg come quello all’interno della fiera. Lo stesso accade con Rondinone o con Adrian Paci. Complementarietà vuol dire che se un visitatore vuole vedere tutta l’opera di artisti come quelli che ho citato deve venire dentro la fiera e poi dentro i musei, dentro il museo e poi dentro la fiera. Questo movimento è molto biunivoco, l’abbiamo costruito così apposta, abbiamo cercato di restituire alla città di Milano anche progetti di grande qualità, l’abbiamo fatto con Fiera Milano che ha sostenuto proprio direttamente alcune delle mostre che ci sono all’interno delle istituzioni cittadine quest’anno”.


Le suggestioni delle 179 gallerie, quindi, si muoveranno per la città, ma anche il mercato è pronto a muoversi, trattandosi comunque di un evento che ha una importante componente commerciale “È un momento non facilissimo, diciamo così, per il mercato dell’arte – ha aggiunto Ricciardi – ma il fatto che gallerie così importanti, penso a Sadie Coles, penso al ritorno di Massimo De Carlo, penso a Vittoria Miro, Esther Schipper, Meyer Riegger, che queste realtà così importanti europee decidano di venire a Miart vuol dire che c’è fiducia nel sistema che con Fiera Milano stiamo allestendo e costruendo. Io credo che la parola giusta sia proprio ‘responsabilità’ da parte nostra di cercare di costruire una piattaforma che possa offrire un ritorno a tutti i galleristi che decidono di investire su di noi”. Un investimento che è, più in generale, quello di una città che ormai occupa uno spazio riconoscibile nello scenario culturale europeo e prova, anche attraverso l’arte, a non fermarsi.