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Dazi, Zaia: dazi devastanti per Veneto, no a muro contro muro Ue-Usa

Dazi, Zaia: dazi devastanti per Veneto, no a muro contro muro Ue-UsaRoma, 2 apr. (askanews) – “I dazi per noi avrebbero un impatto devastante. Il Veneto ha un export verso gli Usa che vale quasi otto miliardi di euro. Ma la soluzione non è il muro contro muro. L’Ue deve investire su un canale diplomatico sempre aperto con Washington”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega), in una intervista al Foglio.


“Von der Leyen dice che ci saranno contro-dazi? Le abbiamo viste in questi anni – dice ancora Zaia – le strategie dell’Ue, a partire dalla guerra in Ucraina, dove si sono spesi centinaia di miliardi e continuano a morire migliaia di persone. Con le minacce non si va da nessuna parte”.

Istat, Meloni: con noi oltre 1 mln occupati in più e non ci fermeremo

Istat, Meloni: con noi oltre 1 mln occupati in più e non ci fermeremoRoma, 1 apr. (askanews) – “Quando questo Governo ha iniziato il proprio mandato, nell’ottobre del 2022, il numero di occupati in Italia era di 23 milioni e 231 mila. Oggi, la rilevazione dell’Istat ci dice che, a febbraio 2025, quel numero era già salito a 24 milioni e 332 mila: oltre un milione di occupati in più. È il frutto del lavoro di tanti, in primis delle imprese. Come Governo abbiamo cercato di fare la nostra parte: in poco più di due anni, abbiamo lavorato con l’obiettivo di creare opportunità, sostenere le imprese e ridare dignità al lavoro. È la nostra idea di Italia che prende forma, passo dopo passo. Molto c’è ancora da fare e non ci fermeremo, perché il lavoro è la prima risposta a chi vuole una Nazione più forte e un futuro più prospero”. Così, sui social, la premier Giorgia Meloni, sui dati Istat.

Francia, Marine Le Pen: ricorso anche a Corte giustizia diritti umani (Cedu)

Francia, Marine Le Pen: ricorso anche a Corte giustizia diritti umani (Cedu)Roma, 1 apr. (askanews) – Marine Le Pen intende percorrere “ogni strada possibile” per fare “appello” dopo la sentenza del tribunale di Parigi che l’ha condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici e che le sbarrerebbe così la strada per la corsa all’Eliseo. In un’intervista esclusiva su ‘Le Parisien’, Marine Le Pen, ha annunciato che si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) e al Consiglio costituzionale.


La leader dell’ultradestra del Rassemblement National ha accolto come “un’ottima notizia” la comunicazione della Corte d’Appello di Parigi secondo cui dovrebbe “emettere una decisione nell’estate del 2026”. Se questi termini saranno rispettati, ciò significherebbe che il secondo processo si terrebbe al più tardi agli inizi del 2026, e che la decisione verrebbe emessa molti mesi prima delle elezioni presidenziali del 2027, come richiesto da diversi esponenti politici.

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Roma, 1 apr. (askanews) – Meloni ha un buon rapporto con il presidente Usa Donald Trump? “C’è una follia in tutto questo, l’articolo 5 del trattato della Nato è ancora lì. Quando si tengono “i piedi in troppe scarpe” si “rischia, nella divaricazione, di farsi male”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte a Di Martedì su La7.

“Sono due anni e mezzo che Meloni ci riempie di chiacchiere e fa delle ottime battute ma lei pensa davvero che essendosi assunta la responsabilità storica di sottoscrivere questo folle piano di riarmo garantirà i cittadini europei?”, aggunge Conte.

Dazi,opposizione chiede informativa urgente Meloni a Camere su Trump

Dazi,opposizione chiede informativa urgente Meloni a Camere su TrumpRoma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo chiesto una informativa urgente della presidente del Consiglio. Ho presentato una richiesta, che è stata sottoscritta da tutti i capigruppo dell’opposizione, per parlare urgentemente dei dazi: avete visto che Trump ha appena annunciato le decisioni sui dazi per domani e quindi è un fatto molto urgente e non si può in alcun modo derogare a questa richiesta”. Lo ha detto la presidente dei senatori di Italia viva, Raffaella Paita, conversando con i cronisti dopo la conclusione della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

Il vicepresidente Usa Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani (e il caso Le Pen imbarazza)

Il vicepresidente Usa Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani (e il caso Le Pen imbarazza)Roma, 1 apr. (askanews) – Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma una visita a Roma e ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo segnala Bloomberg, secondo cui l’ambasciata statunitense a Roma ha comunicato oggi al Ministero degli Affari Esteri italiano i piani del vice di Trump. “I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati”, ha detto un funzionario Usa.


Il programma provvisorio prevede che Vance sia a Roma dal 18 al 20 aprile (nel ponte di Pasqua) e i diplomatici statunitensi hanno chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro con la Meloni. Al momento da Palazzo Chigi non arrivano indicazioni, ma gli uffici – secondo quanto si apprende – sono al lavoro per organizzare l’incontro. Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere un passaggio dell’intervista della premier al Financial Times, in cui si era detta d’accordo con le dure parole contro l’Europa che il numero due americano aveva pronunciato a febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Vance (che a margine dei lavori aveva anche incontrato la leader di Afd Alice Weidel) aveva, tra l’altro, accusato l’Europa di “perdere i valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti”, irritando non poco la Germania (ma non solo) per una “ingerenza” negli affari interni del Paese e dell’Ue. Meloni, però, ha un’altra opinione: “Sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa”, aveva commentato la premier a FT, sorvolando (ma probabilmente non le era stato chiesto) sul fatto che poche ore prima il vicepresidente Usa avesse dato della “scroccona” all’Europa in fatto di difesa. Un giudizio poi condiviso dallo stesso Donald Trump, che aveva rincarato la dose definendo gli europei “parassiti”. Se il tema dell’incontro con Vance è quindi un dossier da maneggiare con cura e da preparare attentamente, la notizia riapre anche le tensioni nella maggioranza. Matteo Salvini rilancia subito la sua “diplomazia parallela”. Il leader leghista aveva avuto una conversazione telefonica con Vance lo scorso 21 marzo. Tra i temi trattati, aveva riferito la Lega, i migranti, l’Ucraina e “l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare” (ovvero Starlink). Il vice premier aveva anche anticipato “la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori”. Un’iniziativa considerata una ‘fuga in avanti’, ma che Salvini rilancia anche oggi, dando preventiva disponibilità a vedere il vice di Trump. “Avere buoni rapporti con l’amministrazione Trump è fondamentale, ritengo che Vance sia una persona di assoluto spessore. Io l’ho invitato a venire in Italia per le Olimpiadi, se venisse anche prima sarebbe per me un’opportunità incontrarlo”, ha detto oggi a Torino, ricordando che “sto lavorando ad una delegazione di imprese italiane per portare business e sviluppo sul tema infrastrutture e trasporti, quindi i miei dossier così nessuno polemizza, il prima possibile negli Stati uniti”.


Su Vance Forza Italia tace, ma gli azzurri tengono anche un profilo bassissimo su un altro tema che nelle ultime ore sta evidenziando una divisione nella maggioranza: la condanna di Marine Le Pen. Salvini, ieri sera, ha subito dato il suo supporto – come Orban, Elon Musk e il Cremlino – alla compagna di ‘famiglia’ europea (i Patriots), la cui condanna è “una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles”. Meloni, da parte sua, si è rifugiata dietro una dichiarazione diplomatica: “Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte – ha detto al ‘Messaggero’ – ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini”. Forza Italia, con Antonio Tajani, ribadisce il “garantismo” che è uno dei principi fondamentali del partito per cui “tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, alla condanna definitiva, e anche la signora Le Pen per me è innocente”. Il ministro degli Esteri non risparmia però una ‘frecciata’ al sempre più scomodo alleato leghista. “E’ una sentenza della giustizia francese e l’Europa non c’entra niente”, ha detto rispedendo al mittente l’accusa lanciata da Salvini. Altro tema divisivo è quello dei dazi, proprio alla vigilia del ‘liberation day’ il giorno in cui saranno ufficializzate le nuove tariffe doganali decise da Trump. Per Salvini, che qualche tempo fa aveva parlato di “opportunità”, è sbagliata l’idea di “vendicarsi” che attribuisce alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e auspica negoziati bilaterali tra Roma e Washington, senza seguire la risposta europea. “Le guerre commerciali o militari non portano nulla di buono – ha detto ancora a Torino – le questioni vanno risolte al tavolo. Come europei? Io sono italiano, mi pagano lo stipendio gli italiani, ho il dovere di difendere le imprese e gli operai italiani”. Dunque tavoli ‘uno a uno’? “Sì, dal mio punto di vista sì”. Una linea totalmente diversa da quella di Forza Italia (ma anche da quanto previsto dai Trattati). “Non possiamo andare per conto nostro a trattare sui dazi – ha ricordato ancora Tajani -. Tocca all’Unione Europea trattare le regole sui dazi. Possiamo avere una certa politica commerciale, decidendo dove esportare di più o meno, ma le regole le fa la Commissione Europea. Stiamo nell’Unione Europea e ne siamo parte”.


Insomma, se ‘tregua’ fra i tre leader del centrodestra c’era stata, sembra durata ben poco. La speranza di Meloni è che dopo il congresso del Carroccio (sabato e domenica a Firenze) la tensione si smorzi un po’. Non resta che attendere.

Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani

Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-TajaniRoma, 1 apr. (askanews) – Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma una visita a Roma e ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo segnala Bloomberg, secondo cui l’ambasciata statunitense a Roma ha comunicato oggi al Ministero degli Affari Esteri italiano i piani del vice di Trump. “I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati”, ha detto un funzionario Usa.


Il programma provvisorio prevede che Vance sia a Roma dal 18 al 20 aprile (nel ponte di Pasqua) e i diplomatici statunitensi hanno chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro con la Meloni. Al momento da Palazzo Chigi non arrivano indicazioni, ma gli uffici – secondo quanto si apprende – sono al lavoro per organizzare l’incontro. Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere un passaggio dell’intervista della premier al Financial Times, in cui si era detta d’accordo con le dure parole contro l’Europa che il numero due americano aveva pronunciato a febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Vance (che a margine dei lavori aveva anche incontrato la leader di Afd Alice Weidel) aveva, tra l’altro, accusato l’Europa di “perdere i valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti”, irritando non poco la Germania (ma non solo) per una “ingerenza” negli affari interni del Paese e dell’Ue. Meloni, però, ha un’altra opinione: “Sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa”, aveva commentato la premier a FT, sorvolando (ma probabilmente non le era stato chiesto) sul fatto che poche ore prima il vicepresidente Usa avesse dato della “scroccona” all’Europa in fatto di difesa. Un giudizio poi condiviso dallo stesso Donald Trump, che aveva rincarato la dose definendo gli europei “parassiti”. Se il tema dell’incontro con Vance è quindi un dossier da maneggiare con cura e da preparare attentamente, la notizia riapre anche le tensioni nella maggioranza. Matteo Salvini rilancia subito la sua “diplomazia parallela”. Il leader leghista aveva avuto una conversazione telefonica con Vance lo scorso 21 marzo. Tra i temi trattati, aveva riferito la Lega, i migranti, l’Ucraina e “l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare” (ovvero Starlink). Il vice premier aveva anche anticipato “la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori”. Un’iniziativa considerata una ‘fuga in avanti’, ma che Salvini rilancia anche oggi, dando preventiva disponibilità a vedere il vice di Trump. “Avere buoni rapporti con l’amministrazione Trump è fondamentale, ritengo che Vance sia una persona di assoluto spessore. Io l’ho invitato a venire in Italia per le Olimpiadi, se venisse anche prima sarebbe per me un’opportunità incontrarlo”, ha detto oggi a Torino, ricordando che “sto lavorando ad una delegazione di imprese italiane per portare business e sviluppo sul tema infrastrutture e trasporti, quindi i miei dossier così nessuno polemizza, il prima possibile negli Stati uniti”.


Su Vance Forza Italia tace, ma gli azzurri tengono anche un profilo bassissimo su un altro tema che nelle ultime ore sta evidenziando una divisione nella maggioranza: la condanna di Marine Le Pen. Salvini, ieri sera, ha subito dato il suo supporto – come Orban, Elon Musk e il Cremlino – alla compagna di ‘famiglia’ europea (i Patriots), la cui condanna è “una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles”. Meloni, da parte sua, si è rifugiata dietro una dichiarazione diplomatica: “Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte – ha detto al ‘Messaggero’ – ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini”. Forza Italia, con Antonio Tajani, ribadisce il “garantismo” che è uno dei principi fondamentali del partito per cui “tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, alla condanna definitiva, e anche la signora Le Pen per me è innocente”. Il ministro degli Esteri non risparmia però una ‘frecciata’ al sempre più scomodo alleato leghista. “E’ una sentenza della giustizia francese e l’Europa non c’entra niente”, ha detto rispedendo al mittente l’accusa lanciata da Salvini. Altro tema divisivo è quello dei dazi, proprio alla vigilia del ‘liberation day’ il giorno in cui saranno ufficializzate le nuove tariffe doganali decise da Trump. Per Salvini, che qualche tempo fa aveva parlato di “opportunità”, è sbagliata l’idea di “vendicarsi” che attribuisce alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e auspica negoziati bilaterali tra Roma e Washington, senza seguire la risposta europea. “Le guerre commerciali o militari non portano nulla di buono – ha detto ancora a Torino – le questioni vanno risolte al tavolo. Come europei? Io sono italiano, mi pagano lo stipendio gli italiani, ho il dovere di difendere le imprese e gli operai italiani”. Dunque tavoli ‘uno a uno’? “Sì, dal mio punto di vista sì”. Una linea totalmente diversa da quella di Forza Italia (ma anche da quanto previsto dai Trattati). “Non possiamo andare per conto nostro a trattare sui dazi – ha ricordato ancora Tajani -. Tocca all’Unione Europea trattare le regole sui dazi. Possiamo avere una certa politica commerciale, decidendo dove esportare di più o meno, ma le regole le fa la Commissione Europea. Stiamo nell’Unione Europea e ne siamo parte”.


Insomma, se ‘tregua’ fra i tre leader del centrodestra c’era stata, sembra durata ben poco. La speranza di Meloni è che dopo il congresso del Carroccio (sabato e domenica a Firenze) la tensione si smorzi un po’. Non resta che attendere.

Torino, Giuseppe Culicchia nuovo direttore del Circolo dei lettori

Torino, Giuseppe Culicchia nuovo direttore del Circolo dei lettoriTorino, 1 apr. (askanews) – Giuseppe Culicchia è il nuovo direttore della Fondazione Circolo dei lettori: guiderà la direzione culturale e operativa della Fondazione, del Circolo dei lettori nelle sue sedi di Torino, Novara e Verbania con il Circolo della musica a Rivoli per il triennio 2025-2028.


Il profilo di Giuseppe Culicchia – spiegano dalla Fondazione – è risultato il più adatto a dirigere il lavoro della Fondazione Circolo dei lettori, per proseguire e innovare un’istituzione centrale in Italia per produzione culturale, di pensiero e promozione del libro. Il Consiglio di gestione della Fondazione Circolo dei lettori, composto dal presidente Giulio Biino e dai consiglieri Elena D’Ambrogio Navone e Massimo Pedrana, ha nominato Giuseppe Culicchia a seguito dell’avviso di selezione pubblicato il 2 febbraio scorso, al quale hanno risposto 40 professionisti ai vertici della cultura, del mondo editoriale e del libro in Italia. Le candidature e i progetti sono stati oggetto di valutazione da una apposita commissione che ha selezionato i cinque migliori profili, i quali hanno presentato ieri il loro progetto di sviluppo della Fondazione davanti al Consiglio, che ha nominato Giuseppe Culicchia, informando la Regione Piemonte, socio unico della Fondazione Circolo dei lettori. “È per me un grande onore – ha dichiarato Culicchia, che succede a Elena Loewenthal – essere chiamato alla direzione della Fondazione Circolo dei lettori e delle lettrici di Torino: la città che amo, la città di La donna della domenica e dell’Einaudi, della Utet e della Paravia, della Edt e del Salone Internazionale del Libro… e sì, di Torino è casa mia, nostra, di tutte e tutti voi che amate la lettura, e che avete eletto il Circolo a luogo del cuore. In passato ho lavorato a quindici diverse edizioni del Salone Internazionale del Libro, ricoprendo vari ruoli: a cominciare, nel 1988, anno in cui prese il via la manifestazione, da quello di addetto alla reception. Non me lo sono dimenticato. La prima cosa che farò sarà ascoltare quanto avranno da dirmi coloro che ogni giorno contribuiscono con il loro impegno a fare del Circolo una realtà che nel resto d’Italia non ha eguali”.


“Sono felice di poter comunicare che la Fondazione Circolo dei lettori ha un nuovo direttore – ha aggiunto Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori -. Uno scrittore, un uomo di cultura con un forte legame al territorio ma con una visione dai larghi orizzonti. Non credo si potesse fare scelta migliore”. Giuseppe Culicchia, torinese di nascita e con una carriera che si è sviluppata tra la scrittura e il mondo editoriale, prende il testimone in un momento di grande fermento per la Fondazione Circolo dei lettori. Il suo percorso letterario, che lo ha visto pubblicare una trentina di libri tradotti in dieci lingue, è arricchito da una continua ricerca e passione per il racconto delle storie e delle identità. Inoltre, Culicchia ha tradotto alcuni tra i maggiori autori in lingua inglese, da Mark Twain a Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis, portando la sua visione critica e la sua sensibilità culturale anche nel campo della traduzione. Culicchia frequenta il Circolo dei lettori dalla sua nascita nel 2006: per l’istituzione culturale ha proposto progetti, ideato gruppi di lettura e curato le prime due edizioni di Radici, il festival dell’identità (coltivata, negata, ritrovata) che ha visto tra i diversi protagonisti autori mondiali come Michel Houllebecq, Bret Easton Ellis, Irvine Welsh, il regista Palma d’oro Emir Kusturica affrontare le tematiche del nostro tempo e delle relazioni con l’altro da sè. Per numerose edizioni è stata prolifica di idee e dialoghi la collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino.

Coez continua il suo viaggio con la ballad Ti manca l’aria

Coez continua il suo viaggio con la ballad Ti manca l’ariaMilano, 1 apr. (askanews) – Coez continua il suo viaggio con Ti manca l’aria, il secondo brano del 2025, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio da venerdì 4 aprile. L’annuncio del singolo è stato anticipato dalla pubblicazione sui social dell’artista di un video trailer realizzato da Kris and Kris, due storiche VJ di MTV italia, che in una clip in pieno stile anni ’90 rivelano l’arrivo di un nuovo album di Coez nel mese di giugno contenente 12 nuove tracce.


Dopo il successo di “Mal di Te”, “Ti manca l’aria” è una ballad che fonde il pop e l’urban, mantenendo il sound che ha reso COEZ una delle voci più influenti del cantautorato pop italiano. Nel brano, scritto dallo stesso Coez e prodotto da Esseho, l’artista esplora il senso di smarrimento e la difficoltà di lasciarsi andare al termine di una relazione, con un sound delicato che richiama lo stile intimo delle sue ballad più celebri. Con 63 dischi di platino e 23 dischi d’oro all’attivo, Ti manca l’aria rappresenta il secondo passo della ripartenza di Coez, che è pronto a trasportare il suo pubblico in un nuovo viaggio introspettivo e sincero. Con oltre 15 anni di carriera, questo nuovo progetto arriva dopo la collaborazione con Frah Quintale – nata dalla loro intesa artistica e dalla condivisione delle origini musicali oltre che da un’amicizia decennale – con il quale a calcato anche i palchi dei principali palazzetti italiani collezionando numerosi sold out con il Lovebars Tour. Il progetto ha ulteriormente consolidato il prestigio di Coez nel panorama musicale contemporaneo, dopo il precedente successo del suo l’album “Volare” (2021) e il tour nei club italiani, con 15 date sold out e i principali brani come “La musica non c’è “, certificato otto volte platino, “È sempre bello”, riconosciuto come il brano più ascoltato su Spotify Italia nel 2019 e “Faccio un casino”, brano certificato cinque volte platino.

Cinema, nelle sale il docufilm su Margaret Moth “Never Look Away”

Cinema, nelle sale il docufilm su Margaret Moth “Never Look Away”Roma, 1 apr. (askanews) – Arriva nelle sale cinematografiche il documentario “Never Look Away” della regista neozelandese Lucy Lawless, al suo debutto dietro la macchina da presa, ritratto appassionato e coinvolgente della pioniera del giornalismo di guerra Margaret Moth.


La distribuzione è stata possibile grazie al progetto di mentoring LED – Leader Esercenti Donne, ideato e promosso dalla presidenza nazionale Anec che, nell’ambito della 45esima edizione del Festival Cinema e Donne di Firenze dello scorso novembre, ha consegnato per la prima volta il Premio Led Distribuzione. Il premio si è tradotto, grazie agli accordi con il Festival e la distribuzione internazionale, nella proiezione nei cinema gestiti da alcune delle mentor e delle allieve della seconda edizione di Led. Dopo il debutto lo scorso 17 marzo all’Eliseo di Cesena, si prosegue il 7 aprile al DB d’Essai di Lecce e al The Space Cinema di Parma; l’8 aprile sarà la volta del Rosebud di Reggio Emilia, del Paolillo di Barletta, dell’Intrastevere di Roma e dell’UCI Bicocca di Milano; seguirà la proiezione al Partenio di Avellino il 13 aprile.


Un altro traguardo per il programma di mentoring dedicato alle professioniste dell’esercizio cinematografico, che nel corso delle due edizioni ha suscitato entusiasmo e interesse in tutto il settore, diventando un progetto in continua espansione, come dimostra la partecipazione nella giuria del Festival Cinema e Donne e i risultati raggiunti grazie all’istituzione del Premio. Il documentario premiato racconta in modo sorprendente la carriera di una donna simbolo di anticonformismo, forza e talento. Una camerawomen temeraria, in un ambiente lavorativo quasi unicamente maschile, che ha dedicato interamente la sua vita a documentare la guerra e il suo impatto sulle persone civili, attraverso uno sguardo coraggioso, limpido e controcorrente.