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Formula, nel 2026 possibilità di circuiti ad anni alterni

Formula, nel 2026 possibilità di circuiti ad anni alterniRoma, 12 set. (askanews) – “Nel 2026 assisteremo a qualcosa di interessante per quanto riguarda i GP europei; stiamo discutendo con gli organizzatori e al momento abbiamo tante opzioni in tal senso”. Lo assicura l’amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali in una intervista al quotidiano tedesco Bild. Con la volontà di contenere il numero di gare in calendario, circuiti come Spa e Zandvoort, ancora a caccia di un rinnovo per il 2026, potrebbero così presenziare ad anni alterni. Discorso non dissimile anche per la tappa spagnola di Barcellona che, nonostante disponga di un contratto per il 2026, dovrà fare i conti con l’esordio del circuito cittadino di Madrid. La rotazione, infine, potrebbe coinvolgere anche i due GP italiani. A Monza il numero uno dell’ACI, Sticchi Damiani, ha confermato l’avvio delle trattative, con la speranza di strappare un rinnovo per entrambi i GP entro fine anno, ma sulle sorti del contratto pesa la necessaria conclusione dei lavori di ristrutturazione delle due sedi. Qualora il progetto allo studio della F1 dovesse concretizzarsi, non è da escludere un ritorno del Mondiale in Germania, dove il GP manca dal 2019. “La Germania – spiega Domenicali – ha sempre fatto parte del calendario. Oggi purtroppo manca un GP ma questo non perché non lo vogliamo. Piuttosto, è la situazione nel Paese a essere cambiata”. La presenza dal 2026 di ben due costruttori tedeschi, Audi e Mercedes, potrebbe tuttavia favorire il ritorno di Hockenheim (o del Nurburgring) in calendario. “Stiamo cercando di trovare i partner giusti per creare un dialogo che sia costruttivo – chiarisce l’a.d. della F1 – disponiamo di un partner forte come Mercedes e a breve anche l’Audi sarà in F1. Tutti fanno pressione per trovare una soluzione, che per il momento ancora manca”.

Unicredit, Orcel: acquisizione Commerzbank è una delle opzioni

Unicredit, Orcel: acquisizione Commerzbank è una delle opzioniMilano, 12 set. (askanews) – Un’acquisizione di Commerzbank è tra le opzioni che Unicredit sta considerando. Lo ha detto il Ceo Andrea Orcel, nel corso in un’intervista a Bloomberg tv, all’indomani dell’annuncio dell’acquisizione di una quota del 9% nella banca tedesca. Sulle prossime mosse “vogliamo flessibilità, perchè come investitore privato al momento potremmo salire, potremmo scendere e potremmo unirci”, ha detto spiegato. “Tutte le opzioni sono sul tavolo, l’obiettivo è creare valore”. La mossa su Commerzbank, ha aggiunto, “non credo che debba sorprendere nessuno, la nostra strategia sulla crescita esterna era chiara, quando il governo si è deciso a ridurre la propria partecipazione noi abbiamo partecipato a un processo trasparente, siamo stati selezionati a comprare le azioni e ora siamo qui. L’opportunità è arrivata, i termini erano corretti e abbiamo pensato che fosse qualcosa che era coerente con gli obiettivi che abbiamo detto per lungo tempo”. Rar

Camera approva stretta su detenute madri,protesta e cartelli Avs in aula

Camera approva stretta su detenute madri,protesta e cartelli Avs in aulaRoma, 12 set. (askanews) – Protesta dei deputati di Alleanza Verdi sinistra in aula alla Camera dopo l’approvazione con 163 sì, 116 contrari e 2 astenuti dell’articolo 15 del ddl sicurezza che rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno. I parlamentari hanno alzato cartelli con lo slogan “Fuori i bambini dalle sbarre”. Tra i banchi del governo è presente il ministro della Giustizia Carlo Nordio.


L’articolo 15 modifica gli articoli 146 e 147 del codice penale, rendendo facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno e disponendo che le stesse scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Inoltre è previsto che l’esecuzione non sia rinviabile se sussiste il rischio, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Nel corso dell’esame in aula alla Camera è stato approvato un emendamento della Commissione che prevede che entro il 31 ottobre di ciascun anno il governo presenti al Parlamento una relazione sull’attuazione delle misure cautelari nei confronti delle detenute madri. Una norma frutto del compromesso in maggioranza che ha portato al dietrofront di Forza Italia sulla questione: inzialmente i forzisti infatti volevano il ripristino del differimento di pena quanto meno per le donne con figli fino a un anno. Secondo il Pd si tratta di una norma “irrilevante” perché esiste già una legge per il monitoraggio delle misure detentive”, la legge n.47 del 2015.

Mattarella: i morti sul lavoro sono una intollerabile offesa alla coscienza collettiva

Mattarella: i morti sul lavoro sono una intollerabile offesa alla coscienza collettivaRoma, 12 set. (askanews) – “Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato, in occasione della presentazione della Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, alla Presidente, Chiara Gribaudo.


“Svolgere un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società – prosegue Mattarella – non può e non deve implicare rischi per l’integrità degli individui. La sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute, tutelato dalla Costituzione, che non può trovare limiti nella mancanza o nella inadeguatezza di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove esso si svolge sani e privi di pericoli. Non sarà mai sufficiente l’impegno a questo scopo delle Istituzioni e delle parti sociali”. “La Relazione della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia – conclude Mattarella – potrà offrire un significativo contributo di conoscenza e analisi. Nel rinnovare vicinanza ai familiari dei caduti nella tragedia ferroviaria di Brandizzo, alcuni presenti all’odierna iniziativa, rivolgo sentimenti di solidarietà alle vittime e ai familiari di tutti gli incidenti sul lavoro”.

Mattarella: morti sul lavoro intollerabile offesa coscienza collettiva

Mattarella: morti sul lavoro intollerabile offesa coscienza collettivaRoma, 12 set. (askanews) – “Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato, in occasione della presentazione della Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, alla Presidente, Chiara Gribaudo.


“Svolgere un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società – prosegue Mattarella – non può e non deve implicare rischi per l’integrità degli individui. La sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute, tutelato dalla Costituzione, che non può trovare limiti nella mancanza o nella inadeguatezza di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove esso si svolge sani e privi di pericoli. Non sarà mai sufficiente l’impegno a questo scopo delle Istituzioni e delle parti sociali”. “La Relazione della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia – conclude Mattarella – potrà offrire un significativo contributo di conoscenza e analisi. Nel rinnovare vicinanza ai familiari dei caduti nella tragedia ferroviaria di Brandizzo, alcuni presenti all’odierna iniziativa, rivolgo sentimenti di solidarietà alle vittime e ai familiari di tutti gli incidenti sul lavoro”.

Papa: quella di Singapore è una storia di crescita e resilienza, non dimenticare i poveri

Papa: quella di Singapore è una storia di crescita e resilienza, non dimenticare i poveriCittà del Vaticano, 12 set. (askanews) – “Quella di Singapore è una storia di crescita e resilienza” ma occorre sempre non dimenticare i poveri e adottare politiche inclusive. A sottolinearlo, davanti alle autorità politiche e alle realtà sociali del paese, è stato Papa Francesco nell’incontro all’University of Singapore.


Francesco ha ricordato che “da umili origini, questa Nazione ha raggiunto un alto livello di sviluppo, dimostrando che esso è frutto di decisioni razionali e non del caso: è il risultato di un costante impegno nel portare a termine progetti e iniziative ben ponderate e in sintonia con le caratteristiche specifiche del luogo”. “È importante inoltre che Singapore non solo abbia prosperato economicamente, ma che si sia sforzata di costruire una società nella quale la giustizia sociale e il bene comune sono tenuti in grande considerazione. – ha poi proseguito Francesco – Penso in particolare alla vostra dedizione nel migliorare le condizioni di vita dei cittadini attraverso politiche abitative pubbliche, un’istruzione di alta qualità e un sistema sanitario efficiente”. “Auspico che questi sforzi – è stato il suo richiamo – continuino fino a coinvolgere pienamente tutti gli abitanti di Singapore”.


In questo senso ha voluto richiamare l’attenzione sul “rischio che un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito comportano, vale a dire la conseguenza non intenzionale di legittimare l’esclusione di coloro che si trovano ai margini dei benefici del progresso”. “Su questo fronte, riconosco e lodo le varie politiche e iniziative messe in atto per sostenere i più deboli, e auspico – ha concluso il Papa nel suo discorso – che venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani – le cui fatiche hanno gettato le fondamenta per la Singapore che conosciamo oggi – e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, che molto contribuiscono alla costruzione della società, e ai quali occorre garantire un salario equo”.

L’Istat: il tasso di disoccupazione nel II trimestre cala al 6,8%

L’Istat: il tasso di disoccupazione nel II trimestre cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Istat. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti). L’occupazione, nel secondo trimestre 2024, cresce anche in termini tendenziali (+329 mila, +1,4% in un anno), coinvolgendo, pure in questo caso, i dipendenti a tempo indeterminato (+3,3%) e gli indipendenti (+0,6%) a fronte della diminuzione dei dipendenti a termine (-6,7%); prosegue il calo dei disoccupati (-194 mila in un anno, -10,2%) e, a ritmi meno sostenuti rispetto al trimestre precedente, quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-32 mila, -0,3%). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+0,7 punti rispetto al secondo trimestre 2023) e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione (-0,8 punti) e di inattività (-0,2 punti).

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Itsta. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti).

E’ morto Luca Giurato, il giornalista e conduttore aveva 84 anni

E’ morto Luca Giurato, il giornalista e conduttore aveva 84 anniRoma, 11 set. (askanews) – E’ morto oggi il giornalista e conduttore televisivo Luca Giurato. Nato a Roma il 23 dicembre 1939, aveva 84 anni.


Figlio di Giovanni Giurato, un diplomatico siciliano che fu agente consolare in Uruguay, nipote del drammaturgo e regista Giovacchino Forzano, esordì a vent’anni come cronista a Paese Sera. Nel 1986 passò alla direzione del GR1, poi fu vicedirettore del TG1 fino al 1990. La sua prima apparizione televisiva fu nel 1992 in A tutta stampa, rassegna stampa all’interno del TgUno notte. Nell’autunno del 1993 giunse a Domenica in, con Mara Venier che oggi su Instagram lo ricorda con una foto insieme: “Ciao Luca – scrive – ti ho voluto tanto bene. Per me un giorno molto triste”. Volto storico di UnoMattina, in molti hanno ricordato con affetto la sua ironia. “Luca Giurato – ha scritto la premier Giorgia Meloni sui social – ha accompagnato per anni le giornate di milioni di italiani, entrando virtualmente nelle loro case come giornalista e conduttore televisivo, con competenza, simpatia, genuinità e anche con la rara e preziosa virtù dell’autoironia. Sono certa che oltre che per la tua professione, il tuo pubblico ti ricorderà anche come un amico. Che la terra ti sia lieve”.


Commosso il cordoglio dell’Ad e presidente Rai Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi: “La scomparsa di Luca Giurato addolora profondamente tutta l’azienda che si stringe affettuosamente alla moglie Daniela e a tutti i suoi cari, con un sentimento di profonda riconoscenza. Perché Luca Giurato è stato un giornalista che ha incarnato al meglio – basti ricordare Unomattina, ma non solo – l’essere volto e voce del servizio pubblico, entrando nelle case degli italiani quasi come uno ‘di famiglia’, con uno stile inconfondibile, sorridente e ‘accogliente’, accompagnato da altrettanto inconfondibili simpatia, leggerezza e ironia. Doti umane e professionali che restano patrimonio prezioso del servizio pubblico”.

Camere convocate il 26 per il nuovo cda. Meloni: ora basta rinvii

Camere convocate il 26 per il nuovo cda. Meloni: ora basta rinviiRoma, 11 set. (askanews) – La nuova data è quella concordata nell’ultimo vertice dei leader di maggioranza di lunedì. Le capigruppo di Camere e Senato l’hanno ufficializzata, rendendo effettivo quel rinvio di due settimane che ormai appariva scontato. Dunque, giovedì 26 settembre i due rami del Parlamento sono convocati per l’elezione dei quattro componenti – due ciascuno – del consiglio di amministrazione della Rai. Una accelerazione voluta in primo luogo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che, a chi nel suo partito si sta occupando della pratica, ha affidato un messaggio chiaro: basta rinvii. D’altra parte, fosse stato per lei, la questione si sarebbe chiusa ancora prima che deputati e senatori partissero per le ferie.


Ma i problemi che hanno bloccato finora l’avvio dell’iter di rinnovo del Consiglio di amministrazione della tv di Stato, in realtà, restano intatti e hanno a che fare tanto con gli equilibri interni alla maggioranza quanto con il rapporto con l’opposizione. La stessa deadline del 26 settembre viene vissuta diversamente dalle forze della coalizione di governo. Perentoria per Fratelli d’Italia, ancora passibile di slittamenti per Forza Italia che deve gestire il problema più intricato: ovvero il voto sulla sua candidata presidente, Simona Agnes, in commissione di Vigilanza dove sono necessari i due terzi dei consensi e dove quindi si impone la necessità di uscire fuori dai confini della maggioranza. Non a caso, infatti, tra gli alleati alcuni leggono il diktat della presidente del Consiglio più come un modo per mettere pressione che non come una chiamata alle armi. Nel vertice di lunedì, infatti, una delle ipotesi prese in considerazione era proprio quella che gli azzurri rinunciassero alla loro candidata a favore di un nome di garanzia, che potesse ‘ammiccare’ all’opposizione. Formalmente Forza Italia continua a dire che su Agnes non si fanno passi indietro, ma chi si occupa della trattativa per conto di Meloni è convinto che il vero obiettivo sia ottenere una compensazione soddisfacente tra le varie direzioni che dovranno essere segnate successivamente. A sua volta, sul piatto resta la richiesta della Lega di avere in quota il direttore generale (figura facoltativa).


Se questo è lo stallo di partenza, dentro Fratelli d’Italia chi insiste sulla indisponibilità a ulteriori rinvii spiega che ci sono a questo punto due scenari. Il primo è, appunto, che Forza Italia rinunci al suo candidato per aprire una trattativa su una personalità di garanzia come presidente (tra i vari nomi circolati anche De Bortoli o Gabanelli). Da qui le due settimane supplementari. Le opposizioni, tuttavia, solo ieri hanno ribadito in una nota unitaria di essere “indisponibili” al rinnovo del cda “in assenza della riforma della governance”. “Loro continuano a parlare di posti mentre noi parliamo di politica e ci aspettiamo un segnale sul recepimento del media Freedom act nel nostro Paese”, sintetizza Stefano Graziano del Pd. “Chi dovesse smarcarsi da questa posizione ribadita con ben due comunicati – spiega poi un parlamentare di opposizione – assumerebbe su di sé un carico politico difficile da portare. Quindi è inutile che dalla maggioranza continuino a chiamare i vari membri della commissione per convincerli”.


L’altro scenario, invece, è quello dello scontro frontale. Ossia, procedere il 26 settembre alla nomina dei consiglieri di amministrazione di espressione del Parlamento, nel frattempo a cose fatte tentare un’ultima quadratura del cerchio in Vigilanza e in alternativa andare avanti lo stesso. “Forse l’opposizione – osserva un esponente di spicco della maggioranza – dimentica che la Rai è una Spa”. Ergo, una soluzione ci sarebbe anche in caso di bocciatura perché il ruolo di presidente andrebbe al consigliere più anziano. Lo show down è però una prospettiva che Forza Italia vorrebbe evitare, ed ecco perché la questione continua ad essere anche interna alla coalizione di governo. C’è poi un’altra provocazione che arriva alla minoranza che minaccia l’aventino in Vigilanza: “Voglio proprio vedere se lo fanno anche quando dovranno votare i loro consiglieri o se a quel voto parteciperanno, Non è una differenza da poco”.