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Giappone, partito di Ishiba nella tempesta a ridosso elezioni

Giappone, partito di Ishiba nella tempesta a ridosso elezioniRoma, 24 ott. (askanews) – Il Partito Liberaldemocratico (LDP) giapponese, la formazione che esprime il primo ministro Shigeru Ishiba, è finito nuovamente nella tempesta, a pochi giorni da cruciali elezioni per il rinnovo della camera bassa, dopo che si è saputo che ha fornito fondi ad alcune sezioni locali guidate da membri coinvolti nello scandalo dei fondi politici usati irregolarmente. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


Secondo una fonte del partito, l’LDP ha destinato 20 milioni di yen (circa 121mila euro) a ciascuna sezione, indipendentemente da chi la guida. Tuttavia, questa pratica ha subito attirato critiche da parte dei leader dei partiti di opposizione, che l’hanno vista come un modo per sostenere segretamente i membri coinvolti nello scandalo, nonostante il partito abbia loro ritirato l’endorsement. Si tratta di un colpo per le ambizioni di Ishiba di ricostituire attorno alla formazione che guida il Giappone in maniera quasi ininterrotta dagli anni ’50 del secolo scorso una fiducia dell’opinione pubblica.


L’ultimo sondaggio dell’agenzia di stampa Kyodo, pubblicato all’inizio di questa settimana, ha mostrato che la coalizione di governo formata dall’LDP e dal partito buddista legato alla Soka Gakkai Komeito, pur essendo in vantaggio sull’opposizione, potrebbe non riuscire a mantenere la maggioranza assoluta nella Camera dei Rappresentanti, composta da 465 membri. Hiroshi Moriyama, segretario generale dell’LDP, ha insistito sul fatto che i fondi in questione non sono stati forniti ai candidati che partecipano alle elezioni, ma sono destinati alle sezioni locali come “spese di attività per l’espansione della forza del partito.”


Yoshihiko Noda, leader del principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico del Giappone, ha accusato il partito di Ishiba di “ingannare gli elettori” e ha sostenuto che dare soldi alle sezioni “non è diverso dal dare endorsement ufficiali (ai membri coinvolti nello scandalo)”. I membri del partito che non ricevono l’endorsement ufficiale devono candidarsi come indipendenti e non possono ricevere lo stesso livello di supporto finanziario di cui godono i candidati ufficiali durante la campagna elettorale. Tuttavia, la somma di 20 milioni di yen ricevuta dalle sezioni è equivalente a quella ricevuta da una sezione dell’LDP con un candidato approvato dal partito dalla sede centrale.


Secondo un funzionario dell’LDP, i fondi provengono dai sussidi del partito, ovvero denaro dei contribuenti destinato a promuovere le attività politiche. Shigeru Ishiba, diventato primo ministro il primo ottobre, che cerca un mandato pubblico. Il premier ha deciso di ritirare l’endorsement per 15 membri coinvolti nello scandalo dei fondi neri che ha scosso il partito nell’ultimo anno ed è costato probabilmente il posto al suo predecessore Fumio Kishida. Tra gli esponenti liberaldemocratici coinvolti nello scandalo ci sono importanti personalità del partito, spesso legati alla fazione del defunto ex primo ministro Shinzo Abe. Dieci di loro si candidano nei distretti uninominali per le elezioni. L’erogazione di fondi da parte dell’LDP alle sezioni locali è stata riportata per la prima volta da Akahata shimbun, il quotidiano del Partito comunista giapponese. In un articolo questo giornale afferma che il denaro è stato distribuito dopo l’inizio della campagna ufficiale per la camera bassa, il 15 ottobre.

Lavoro, Mattarella a Confindustria: bene l’impegno per la tutela degli studenti

Lavoro, Mattarella a Confindustria: bene l’impegno per la tutela degli studentiRoma, 24 ott. (askanews) – “La sottoscrizione della ‘Carta di Lorenzo’, in una sede significativa come il Consiglio Generale di Confindustria, sottolinea l’impegno che il sistema delle imprese intende assumere nei confronti della sicurezza negli ambienti di lavoro per una maggiore tutela degli studenti impegnati in percorsi di formazione in azienda”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.


“La tragica morte di Lorenzo Parelli durante uno stage a Udine – prosegue Mattarella, ricordando la vicenda del ragazzocui è intitolata la Carta – ha drammaticamente richiamato l’attenzione dell’intera società italiana sui processi che accompagnano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro. Mentre rivolgo un pensiero ai suoi genitori e a quanti lo ebbero caro, esprimo apprezzamento per il solenne impegno che viene assunto oggi affinché accorciare la distanza tra giovani e lavoro si accompagni al rispetto della loro dignità di persone, di lavoratori, di cittadini”.

M.O., Hamas: Mosca prema su Abu Mazen per un governo di unità nazionale

M.O., Hamas: Mosca prema su Abu Mazen per un governo di unità nazionaleRoma, 24 ott. (askanews) – Hamas ha chiesto a Mosca di intervenire con il presidente palestinese Abu Mazen, perché lanci un negoziato che porti alla creazione di un governo di unità nazionale per la Palestina. Lo ha detto il vice capo dell’ufficio politico dell’organizzazione palestinese, Musa Abu Marzouk, riferendo del suo incontro avuto ieri a Mosca con il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov.


Oggi il presidente russo Vladimir Putin avrà un incontro con Abu Mazen a margine del vertice dei paesi Brics, in corso a Kazan. In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa Ria e rilanciata dai media israeliani, Marzouk ha detto di aver discusso con Bogdanov di “questioni relative all’unità nazionale palestinese e alla creazione di un governo che dovrebbe governare la Striscia di Gaza dopo la guerra” e che è stato “espresso il nostro desiderio che la parte russa parli con Abbas per incoraggiarlo ad avviare i negoziati in modo che possiamo arrivare a un risultato a questo riguardo”.

Festa Roma, anteprima ad Alice della serie “Gormiti – The New Era”

Festa Roma, anteprima ad Alice della serie “Gormiti – The New Era”Roma, 24 ott. (askanews) – Già fenomeno della cultura pop, tornano i Gormiti con “Gormiti – The New Era”, in prima visione su Rai 2 dal 28 ottobre (dal lunedì al venerdì alle ore 18.50) e in boxset su RaiPlay. Successivamente la serie sarà trasmessa anche su Rai Gulp. Questa nuova produzione Rainbow porta sul piccolo schermo la prima trasposizione in live action con straordinari effetti speciali in CGI di uno dei franchise più iconici degli ultimi 15 anni.


La partenza della serie sarà anticipata da un evento speciale, sabato 26 ottobre alle ore 16, durante la 22esima edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni. Verranno proiettati in anteprima i primi due episodi della nuova serie al Cinema Adriano a Roma. All’evento, hosted by Alice e organizzato da Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission all’interno di un calendario d’iniziative dedicate al cinema marchigiano, parteciperanno Iginio Straffi, il regista Mario Parruccini e il cast. Reboot dei Gormiti, questa nuova sfida intrapresa da Rainbow in collaborazione con Giochi Preziosi che contemporaneamente lancia la nuova collezione giocattolo, ha richiesto una lunga preproduzione, per poter creare nei minimi dettagli atmosfere ed effetti speciali e offrire al pubblico un prodotto di alto livello qualitativo. La regia si è dovuta confrontare con un linguaggio raramente utilizzato in Italia, ossia quello del live-action con CG/VFX, che prevede l’integrazione di elementi filmici come location vere e personaggi rappresentati da attori reali, con elementi fantastici creati con la CGI e con i Visual Effect. Il risultato è davvero sorprendente e promette di stupire il pubblico.


Come tutte le produzioni Rainbow, anche “Gormiti – The New Era” è ricco di valori universali ed educativi. Il messaggio principale della serie è che l’amicizia, la fiducia reciproca e il coraggio sono le vere forze che permettono di superare le sfide della vita, e che non si vince mai da soli, perché è la l’unione a fare la differenza. La serie invita ad affrontare le proprie paure e i propri limiti, imparare a fidarsi degli altri, rispettare la natura. Messaggi potenti per i giovani, specialmente in un’età delicata come l’inizio dell’adolescenza. La serie è stata girata in lingua inglese e interamente in Italia, in location esclusive mai utilizzate come set per una serie tv, come le Grotte di Frasassi e il Tempio del Valadier, utilizzando sistemi di illuminazione ad hoc come le ‘Muse della Luce’ di De Sisti e Storaro, che garantiscono il massimo rispetto dell’ambiente. Tra le altre location troviamo il borgo fantasma di Craco, in provincia di Matera, la Casa Madre dei Mutilati di Guerra nel centro storico di Roma, la Valle del Sorbo alle porte di Roma.


La regia e la fotografia sono firmate da Mario Parruccini, regista e sceneggiatore nel mondo dello spettacolo dal 1995. Il cast principale è formato dai giovanissimi attori Federico Cempella (Zane – Scion), Millie Fortunato Asquini (Skye – Scion), Francesco Petit (Carter – Scion), Robel Tesfamichael (Glen – Scion) e Claire Palazzo (Myridell). Nella serie sono state impiegate oltre 500 comparse.

Premio Nobel Mourou, genio dei laser, si trasferisce in Cina

Premio Nobel Mourou, genio dei laser, si trasferisce in CinaRoma, 24 ott. (askanews) – Un tempo università di tutto il mondo si contendevano i “cervelli” cinesi in fuga. Ma le cose cambiano e oggi accade che anche scienziati di punta (e in settori sensibili) decidano di optare per la Repubblica popolare come luogo in cui proseguire la loro ricerca e la loro carriera. Uno dei casi più eclatanti è quello del fisico francese premio Nobel Gérard Mourou che, secondo quanto scrive oggi il South China Morning Post, si è unito alla Scuola di fisica dell’Università di Pechino come professore ordinario.


Il progetto è quello che Mourou diventi l’iniziatore e il cuore di un nuovo istituto focalizzato sulla ricerca all’avanguardia e sulle collaborazioni internazionali. L’incarico di Mourou è stato annunciato lunedì sul sito dell’istituzione accademica. L’ottantenne fisico ha iniziato a lavorare dal 12 ottobre e, secondo quanto riportato, sta trascorrendo le prime settimane incontrando studenti e ricercatori di spicco presso le strutture d’insegnamento e ricerca.


Il nuovo istituto si occuperà di settori quali la fisica dei laser, la fisica delle particelle e nucleare, la fisica medica e l’astrofisica. Mourou ha condiviso il premio Nobel per la Fisica nel 2018 per il suo lavoro pionieristico sull’amplificazione a impulsi chirpati (CPA), una tecnica che ha permesso l’applicazione dei laser ultraveloci in campi come la chirurgia oculare e la produzione di precisione. Nel corso della sua carriera, Mourou ha collaborato con numerose università e istituzioni in Cina e ha parlato positivamente dei progressi scientifici del paese.


Mourou ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di una struttura multi-beam alimentata a laser — un progetto congiunto tra l’Università di Pechino, l’École Polytechnique di Parigi e la società tecnologica globale Thales. Durante un evento pubblico a Pechino, poco dopo aver ricevuto il premio Nobel, Mourou aveva espresso la sua ammirazione per i progressi scientifici della Cina: “Il divario si sta davvero riducendo. Sono rimasto sorpreso nel vedere i progressi. Non so come si possa fare meglio di così”.


Il fisico ha condiviso il premio Nobel con la sua allieva, la canadese Donna Strickland, che è stata la prima donna a vincere il premio per la fisica in 55 anni. Mourou ha poi lavorato all’Università del Michigan, dove ha fondato il Centro per la Scienza Ottica Ultraveloce, e successivamente all’École Polytechnique, prima di trasferirsi a Pechino. E’ anche noto per aver avviato l’Extreme Light Infrastructure, la più grande e avanzata infrastruttura laser ad alta potenza del mondo, che comprende strutture nella Repubblica ceca, in Ungheria e in Romania. (L’immagine è uno screenshot da profili social del Premio Nobel)

M.O.,Idf: arrestati “oltre 200 terroristi” in una operazione a Jabaliya

M.O.,Idf: arrestati “oltre 200 terroristi” in una operazione a JabaliyaRoma, 24 ott. (askanews) – L’esercito israeliano ha riferito oggi di aver “eliminato decine di terroristi” e di aver arrestato “oltre 200 terroristi” durante l’operazione lanciata a inizio ottobre nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza.


“Nella Striscia di Gaza, le truppe della 162esima Divisione continuano la loro attività operativa nell’area di Jabaliya, eliminando decine di terroristi e smantellando le infrastrutture terroristiche – hanno dichiarato oggi le Forze di difesa israeliane (Idf) – dall’inizio dell’operazione nell’area, un gran numero di palestinesi è stato evacuato in aree più sicure, nonostante gli sforzi di Hamas per impedire ai civili di lasciare l’area, e oltre 200 terroristi sono stati arrestati. Inoltre, le truppe hanno eliminato un certo numero di terroristi e localizzato e smantellato armi, tra cui AK-47, lanciarazzi ed esplosivi”.

Ministro della Sudcorea: soldati Nordcoreani contro l’Ucraina? Carne da cannone

Ministro della Sudcorea: soldati Nordcoreani contro l’Ucraina? Carne da cannoneRoma, 24 ott. (askanews) – I soldati nordcoreani che, secondo Seoul, sarebbero stati inviati in Russia per essere addestrati e poi utilizzati nel conflitto ucraino, saranno “mercenari, carne da cannone”. Lo ha affermato il ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun, accusando il leader nordcoreano Kim Jong Un di vendere il suo esercito “per una guerra illegale di aggressione”.


Kim ha fatto queste dichiarazioni durante una sessione di controllo parlamentare, un giorno dopo che il Servizio nazionale d’intelligence (INS) ha informato i legislatori di ritenere che circa 3mila soldati nordcoreani siano stati inviati in Russia per sostenere la guerra in corso con l’Ucraina e che altri 10mila siano in attesa di dispiegamento. “Quando le truppe vengono inviate all’estero, di solito mantengono la catena di comando del loro paese e conducono le attività con orgoglio, indossando la propria uniforme militare, i propri distintivi e la bandiera,” ha dichiarato Kim, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap. “I soldati della Corea del Nord vengono camuffati con un’uniforme russa e agiscono sotto il comando militare russo, senza alcuna autorità operativa”. E ha aggiunto: “Riteniamo che siano semplici mercenari, carne da cannone”. Secondo lui, quindi, “Kim Jong Un ha venduto l’esercito del suo popolo per una guerra illegale di aggressione”.


La settimana scorsa, un’organizzazione affiliata al governo ucraino ha rilasciato un video che mostra soldati asiatici, che parlano con accento nordcoreano, mentre ricevono equipaggiamenti in quello che è stato descritto come un campo di addestramento nell’Estremo Oriente russo. Ieri anche dagli Stati uniti sono arrivate conferme rispetto al dispiegamento di 3mila soldati nordcoreani in Russia in vista di un eventuale uso nel conflitto ucraino, mentre il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin “non farebbe mai una cosa del genere”.

Ministro Sudcorea: soldati Nordcorea contro Ucraina? Carne da cannone

Ministro Sudcorea: soldati Nordcorea contro Ucraina? Carne da cannoneRoma, 24 ott. (askanews) – I soldati nordcoreani che, secondo Seoul, sarebbero stati inviati in Russia per essere addestrati e poi utilizzati nel conflitto ucraino, saranno “mercenari, carne da cannone”. Lo ha affermato il ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun, accusando il leader nordcoreano Kim Jong Un di vendere il suo esercito “per una guerra illegale di aggressione”.


Kim ha fatto queste dichiarazioni durante una sessione di controllo parlamentare, un giorno dopo che il Servizio nazionale d’intelligence (INS) ha informato i legislatori di ritenere che circa 3mila soldati nordcoreani siano stati inviati in Russia per sostenere la guerra in corso con l’Ucraina e che altri 10mila siano in attesa di dispiegamento. “Quando le truppe vengono inviate all’estero, di solito mantengono la catena di comando del loro paese e conducono le attività con orgoglio, indossando la propria uniforme militare, i propri distintivi e la bandiera,” ha dichiarato Kim, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap. “I soldati della Corea del Nord vengono camuffati con un’uniforme russa e agiscono sotto il comando militare russo, senza alcuna autorità operativa”. E ha aggiunto: “Riteniamo che siano semplici mercenari, carne da cannone”. Secondo lui, quindi, “Kim Jong Un ha venduto l’esercito del suo popolo per una guerra illegale di aggressione”.


La settimana scorsa, un’organizzazione affiliata al governo ucraino ha rilasciato un video che mostra soldati asiatici, che parlano con accento nordcoreano, mentre ricevono equipaggiamenti in quello che è stato descritto come un campo di addestramento nell’Estremo Oriente russo. Ieri anche dagli Stati uniti sono arrivate conferme rispetto al dispiegamento di 3mila soldati nordcoreani in Russia in vista di un eventuale uso nel conflitto ucraino, mentre il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin “non farebbe mai una cosa del genere”.

Eni, accordo per l’ingresso di KKR nel capitale sociale di Enilive

Eni, accordo per l’ingresso di KKR nel capitale sociale di EniliveRoma, 24 ott. (askanews) – Eni e KKR hanno firmato il contratto per l’ingresso di KKR nel 25% del capitale sociale di Enilive. Lo riferisce un comunicato. Il corrispettivo complessivo convenuto è pari a 2,938 miliardi di euro, da corrispondere attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale in Enilive riservato a KKR pari a 500 milioni di euro; l’acquisto di azioni Enilive da Eni a fronte del pagamento di 2,438 miliardi di euro, corrispondente ad una valutazione post-money pari a 11,75 miliardi di euro in termini di Equity Value per il 100% del capitale sociale di Enilive.


L’accordo prevede che prima del completamento dell’operazione Eni effettuerà un aumento di capitale pari a 500 milioni di euro per azzerare la posizione finanziaria netta. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, sottolinea che “questo accordo rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica. Enilive, insieme con Plenitude, è fondamentale per il nostro impegno nel fornire soluzioni energetiche decarbonizzate e ridurre progressivamente le emissioni generate dall’uso finale dei nostri prodotti: entrambe le società hanno incontrato un grande interesse da parte di partner internazionali di primo piano e conseguito valutazioni di mercato importanti, e questo significa che c’è apprezzamento per come stiamo affrontando la transizione energetica. E crediamo che per affrontarla con successo questa sia la strada giusta: creare dei business low o zero carbon che rispondano a una domanda reale ed esistente di prodotti energetici e crescano in modo autonomo, in ragione del successo dei loro modelli e dei loro prodotti. Con il supporto di KKR, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita e proseguirà nell’offerta di soluzioni reali e scalabili, legate alla transizione energetica”. Alberto Signori, partner del team European infrastructure di KKR, afferma che “siamo lieti di questa collaborazione strategica con Eni attraverso l’investimento in Enilive, un player chiave nella transizione energetica. Questa operazione si allinea perfettamente con la nostra visione di sostenere progetti trasformativi nel settore energetico in Europa. Grazie alla nostra piattaforma d’investimento globale dedicata al mondo delle infrastrutture ed expertise locale, siamo pronti a sostenere Enilive nell’accelerare il proprio impatto nella decarbonizzazione dei trasporti e ad espandersi a livello internazionale. Siamo entusiasti di contribuire alla crescita e al successo dell’azienda”.

Torinodanza, i lupi mannari sfrenati e analogici di Laskaridis

Torinodanza, i lupi mannari sfrenati e analogici di LaskaridisTorino, 24 ott. (askanews) – Uno spettacolo senza freni e senza confini, provocatore e ingenuo, affascinante e disorientante, divertente e ibrido. Alle Fonderie Limone di Moncalieri ha debuttato in prima nazionale a Torinodanza “Lapis Lazuli” dell’artista e performer greco Euripides Laskaridis. Un’esperienza surrealista e gotica, d’avanguardia, ma al tempo stesso ammiccante, sospesa tra tante pratiche senza incarnarne nessuna in modo completo, se non quella, vastissima e comunque imprescindibile, del “teatro”, nell’accezione più ampia dell’idea.


Il protagonista è un lupo mannaro e le ambientazioni sono spesso gotiche, ma lo spettacolo ha la dote di cambiare appena si pensa di averlo in qualche modo decifrato, per quanto sia possibile decifrarlo solo in parte e, probabilmente, solo con interpretazioni che non possono prescindere dall’esperienza individuale e personale di ogni spettatore. E quindi anche definire solo in questa chiave moderatamente horror la messa in scena sarebbe molto limitante e, in fondo, non sarebbe vero. Perché “Lapis Lazuli” è un lavoro che rilancia di continuo, che, forse anche in maniere troppo vistose, con molto mestiere e una brillante furbizia, spinge con ogni scena un po’ più in là il confine della stravaganza, che però vive anche di riferimenti costanti ed espliciti al mainstream, all’immaginario collettivo e agli archetipi culturali della nostra società globalizzata. In più di un momento è possibile pensare che si stia vedendo la trasposizione grottesca di uno spettacolo della Disney, ma uno spettacolo scritto da uno sceneggiatore pazzo. Il che rende tutto più movimentato, ma anche straniante. Dov’è la danza, si sente chiedere in sala, e in effetti ce n’è meno di quanta, probabilmente, in molti si sarebbero aspettati. In realtà poi c’è: sotto il rumore dei ruggiti del lupo, degli spari e delle urla della ragazza in fuga nella notte ci sono infatti molti movimenti corografici che il fatto di avvenire in un contesto caotico non rende meno impegnativi e consapevoli. Più che ai protagonisti la corografia è affidata alle figure sullo sfondo, che in quello strano mondo fantastico della storia impersonano alberi oppure cani o ancora proprio il buio che cala e abbraccia le nostre angosce. Come cade una pianta nella tempesta, oppure come avanza un cane invasato: sono questi alcuni dei movimenti chiesti ai performer, e sono gesti che hanno un peso, a prescindere dal resto.


Secondo il foglio di sala del teatro torinese “Lapis Lazuli evidenzia la lotta interiore dell’uomo tra gli istinti primitivi e le facoltà superiori dell’intelletto e dello spirito”: questa componente sicuramente è presente, ma forse non è così rilevante nella somma emotiva dello spettacolo. Perché se queste sensazioni stanno sulla superficie della drammaturgia, scavando più in profondità si possono trovare molti riferimenti culturali, molto gioco anche, ma pure un continuo confronto con le manifestazioni dell’arte e soprattutto con la cultura popolare, nel senso di ciò che raggiunge il grande pubblico. E una fanciulla in abito bianco inseguita da un mostro licantropo è sicuramente parte di questo immaginario, ma il modo in cui la scena viene porta sul palco è talmente eccessivo e a più strati da andare immediatamente al di là del mainstream, potremmo azzardare addirittura a scrivere che ci porta nel meta-mainstream. Che è il territorio dei Mc Luhan, ma anche di Roland Barthes e Umberto Eco, se vi piace: un territorio profondamente culturale nel suo essere radicato sul palcoscenico di massa. A questo, più che ad altre filosofie, sembra guardare il lavoro di Laskaridis, che nella parte finale fa ripetere al suo protagonista una sorta di mantra: “What a wonderful, wonderful show; what a difficult, difficult life”. Lo show è meraviglioso prescindere, la vita, a prescindere, è complicata. Sembra lapalissiano, e infatti stiamo parlando di mainstream, luogo per eccellenza dell’ovvietà trasformata in oggetto culturale, più o meno di valore. “Lapis Lazuli” potrebbe ragionare esattamente su questo passaggio, ma in fondo è probabile che, pure questa, sia solo un’illazione personale. Quello che invece è indubitabile è la componete analogica che sostiene i molti, moltissimi “effetti speciali” dello spettacolo. Tutto è fatto senza ricorrere al digitale, tutto è “reale”, ci sono delle persone che stanno dentro un albero, o che fanno volare con un lungo bastone degli uccelli, che muovono le luci sulla scena, che sostengono la luna oppure fanno sembrare infuocata e incandescente una semplice carta metallizzata. E funziona, funziona meravigliosamente. Nell’assurdità surreale dei personaggi e del racconto, questi oggetti e i gesti che li rendono possibili si conquistano una dimensione ontologica di realtà, sono un antidoto all’intossicazione tecnologica e alla pretesa che senza (tecnologia) non si possa fare nulla. Il teatro di “Lapis Lazuli” è fatto interamente così, e anche questa forse è una delle caratteristiche che lo rendono uno show gioiosamente consapevole e trasgressivo. Ben di più degli ululati ammiccanti del licantropo. (Leonardo Merlini)