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Al parco Grand Tour Italia focus su pera dell’Emilia Romagna Igp

Al parco Grand Tour Italia focus su pera dell’Emilia Romagna IgpRoma, 9 set. (askanews) – Maxi videowall dedicati alle otto varietà di pere dell’Emilia Romagna Igp all’ingresso del parco Gran Tour Italia di Bologna, dedicato alle eccellenze agroalimentari. Novanta secondi di video valorizzare i concetti di riferimento di questa produzione così rappresentativa della frutticoltura regionale e della pericoltura nazionale, visto che dall’Emilia Romagna provengono il 70% delle pere italiane.


Ad accompagnare le immagini degli agricoltori in campo, alcune parole chiave: la passione e competenza degli agricoltori che, nonostante le difficoltà dettate soprattutto dalle avversità metereologiche, continuano a credere e ad investire in questo settore; l’innovazione e tradizione, necessarie per migliorare la produttività senza rinunciare alla identità del prodotto; il lato gourmet, che rende questo frutto un perfetto ingrediente in cucina; il suo gusto ricco e dolce, in abbinata ad una grande leggerezza; e la sua unicità, figlia del territorio in cui nasce. I messaggi sono accompagnati da una carrellata sulle 8 varietà: Conference, Carmen, Kaiser, Abate Fetel, Williams, Decana, Max Red Barlett e Santa Maria. Per ognuna, un focus sulle caratteristiche organolettiche, di consistenza e di utilizzo.


“Siamo felici di ospitare a Grand Tour Italia uno dei prodotti più iconici dell’agricoltura emiliano-romagnola – commenta in una nota Oscar Farinetti – Un frutto dalla lunga storia e dalle incredibili qualità, che merita di essere conosciuto e valorizzato sempre di più. Ci auguriamo di poter contribuire a questo obiettivo con la nostra vetrina pensata proprio per attirare le persone interessate ad approfondire la varietà e ricchezza delle produzioni italiane”.

Draghi: “L’Europa è di fronte a una sfida esistenziale”

Draghi: “L’Europa è di fronte a una sfida esistenziale”Roma, 9 set. (askanews) – L’Europa si trova di fronte a una “sfida esistenziale” e “l’unico modo” di superarla, senza dover rinunciare ad alcuni dei suoi valori fondamentali, è quello di perseguire più crescita economica e maggiore produttività. Lo afferma l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, nella prefazione del rapporto sulla competitività dell’Ue presentato oggi a Bruxelles assieme alla Commissione europea.


Secondo Draghi il costo necessario per decarbonizzare e digitalizzare l’economia e al tempo stesso aumentare le capacità di difesa in Europa “dovrà essere aumentato di circa 5 punti percentuale di Pil, a livelli che non si vedevano dagli anni 70 e 60” del secolo scorso. A titolo di paragone ricorda che gli investimenti del Piano Marshall dal ’48 al ’51 ammontaronono “a circa l’1-2% del Pil l’anno”. “Se l’Europa non può diventare più produttiva saremo costretti a fare delle scelte. Non potremo essere in grado di diventare al tempo stesso leader sulle tecnologie, un polo di responsabilità climatica e un player indipendente su scala globale. Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremmo ridimensionare alcune se non tutte le nostre ambizioni”, avverte l’ex premier.


“Questa è una sfida esistenziale”, prosegue Draghi. L’Unione europea, sottolinea, “esiste per assicurare che i suoi cittadini possano beneficiare dei suoi valori fondamentali”, prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. “Se l’Europa non può più assicurarli ai suoi popoli perderà la sua ragione di essere”. “L’unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. E l’unica strada per diventare più produttivi in Europa – conclude Draghi – è di cambiare radicalmente”.

Ue, i punti chiave del rapporto Draghi sulla competitività

Ue, i punti chiave del rapporto Draghi sulla competitivitàRoma, 9 set. (askanews) – Innovazione, energia, sicurezza geopolitica e degli approvvigionamenti di materie prime e critiche; assieme a competitività, da portare avanti assieme alla decarbonizzazione, riduzione delle dipendenze e delle vulnerabilità esterne, rafforzamento delle capacità industriali su spazio e difesa, potenziamento dei mezzi di finanziamento e, infine, dei processi di governo dell’Unione europea. Sono gli elementi chiave toccati dal rapporto presentato oggi da Mario Draghi, in occasione di una conferenza stampa congiunta assieme alla presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen.


L’analisi, di circa 65 pagine, intitolata “Il futuro della competitività europea” parte da un esame del quadro in cui si trova l’Europa e delle sfide che ha davanti, sintetizzate in tre capitoli: accelerare l’innovazione e trovare nuovi “motori” di crescita; abbassare i prezzi dell’energia continuando il processo di decarbonizzazione e di aumento dell’economia circolare; terzo, adattarsi a un mondo di geopolitica meno stabile in cui le dipendenze esterne stanno diventando vulnerabilità e in cui non ci si può più permettere di affidare ad altri a propria sicurezza. Lo studio presentato dall’ex presidente del Consiglio e della Bce analizza possibili strategie per chiudere il divario di innovazione che l’Europa accusa rispetto ai suoi maggiori competitori, guarda alle cause degli elevati prezzi dell’energia e a possibili soluzioni parallelamente alle sfide.


Un capitolo è dedicato alle vulnerabilità e alle dipendenze sugli approvvigionamenti esterni, ma anche alla necessità di procedere a un rafforzamento delle capacità industriali nei settori di difesa e aerospaziale. Il penultimo capitolo, il quinto, riguarda il tema di come finanziare gli investimenti in cui un elemento critico individuato è quello dell’attuale incompletezza dell’Unione dei mercati dei capitali, così come la necessità di trovare alcuni strumenti di finanziamento comune per massimizzare la crescita di produttività.


L’ultimo capitolo riguarda il rafforzamento dei processi di governo dell’Unione europea, partendo dalla considerazione che una nuova strategia industriale non riuscirà ad avere successo senza cambiamenti in parallelo nell’architettura e nel funzionamento dell’Unione. In particolare viene raccomandata la creazione di un nuovo quadro di coordinamento sulla competitività che dovrebbe focalizzarsi sulle priorità strategiche, la necessità di semplificazione delle procedure, nell’ambito del quale viene raccomandata di la creazione di un nuovo vicepresidente della Commissione responsabile della semplificazione, e un taglio degli oneri burocratici a favore delle Pmi.

Migliaccio (Sisa): merenda sana abitudine alimentare per affrontare rientro

Migliaccio (Sisa): merenda sana abitudine alimentare per affrontare rientroMilano, 9 set. (askanews) – Settembre per la maggior parte degli italiani significa ritorno alla routine quotidiana. E con essa quello che gli inglesi chiamano “back-to-work blues”, una naturale difficoltà di adattamento che colpisce, secondo l’Istat, oltre il 35% della popolazione adulta: in particolare la fascia di età tra i 25 e i 45 anni e coloro che svolgono attività lavorative ad alto contenuto intellettuale1.


Per combattere questo stress da rientro occorre riadattarsi gradualmente regolarizzando il ritmo sonno-veglia, tornando a svolgere attività fisica e ristabilendo corrette abitudini alimentari, come la merenda. Silvia Migliaccio, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione (Sisa), in collaborazione con Unione italiana food, ha suggerito anche 10 tipologie di merende, ideali in questo momento di transizione. “È utile, come prima regola, rientrare dalle vacanze un paio di giorni prima della ripresa lavorativa, permettendo al corpo di riadattarsi alla quotidianità – afferma Migliaccio – È importante ristabilire sane abitudini alimentari con 5 pasti di cui due merende, che permettono di rilassare la mente ritagliando quel momento di coccola che permetterà di riprendere le attività sospese con maggiore energia. Regolarizzare il ritmo sonno-veglia, andando a letto e svegliandosi a orari costanti, è fondamentale. Infine, riprendere l’attività fisica, meglio se all’aria aperta, aiuta a ridurre l’ansia da ripresa, lo stress da rientro e migliora la qualità del sonno”.


Tra le 10 proposte di merende consigliate dalla professoressa Migliaccio, che aiutano a limitare lo stress da back to work, troviamo spuntini sia dolci che salati. Si va da un frutto fresco di stagione con 3-4 noci a un mini-panino con prosciutto e formaggio, da una merendina a un piccolo gelato. E poi ancora una macedonia di frutta fresca con mandorle o una fetta di dolce come ciambellone o crostata. Valide alternative sono anche uno yogurt intero con frutta e biscotti integrali, un mini-panino integrale con ricotta o un frullato di frutta fresca con latte di avena. “Concedersi del tempo per gustare uno spuntino gradevole – spiega Migliaccio – è un modo per gratificarsi e per prendersi una breve pausa dagli impegni quotidiani. Allo stesso tempo ristabilire gli orari dei pasti, compresi quelli della merenda, può rappresentare un punto di partenza per ricominciare a cadenzare le giornate lavorative. Infine, cercare di variare il più possibile la propria alimentazione, anche a merenda, con alimenti buoni e nutrizionalmente corretti permette di migliorare l’umore, di affrontare gli impegni con meno ansia e meno stress migliorando le prestazioni lavorative”.

Vino, mercato fiacco nel I semestre ma con segnali di ripresa all’estero

Vino, mercato fiacco nel I semestre ma con segnali di ripresa all’esteroMilano, 9 set. (askanews) – Emergono situazioni in chiaro-scuro con trend differenti da mercato a mercato dall’ultimo Report Wine Monitor di Nomisma, soprattutto per quanto riguarda le vendite in Italia. Relativamente ai primi sei mesi dell’anno, l’analisi, realizzata da Nomisma in collaborazione con NIQ-NielsenIQ, evidenzia per le vendite nel canale retail italiano un calo a volume di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo 2023, a fronte di una crescita di poco meno dell’1% a valore. Nel complesso di evince una riduzione nelle quantità vendute comune a tutti i format distributivi, ma non alle diverse categorie. Nello specifico, per i vini fermi e frizzanti il calo nei volumi risulta maggiore nell’e-commerce mentre è meno accentuato nel segmento discount. Al contrario, per gli spumanti la variazione è di segno positivo in tutti i comparti (più elevata nel discount) salvo che nel segmento Cash&Carry.


“Questi numeri evidenziano una volta di più come il fattore che sta influenzando maggiormente le vendite del vino in Italia sia rappresentato dal perdurare dell’incertezza economica che si riflette nella capacità di spesa dei consumatori” dichiara Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, parlando di “un’incertezza che ha interessato anche i consumi fuori-casa, in particolare quelli al ristorante”. A tale proposito, basti pensare che dopo una crescita dei consumi alimentari (food&beverage) nel canale Horeca pari a +7% nel primo trimestre di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2023), il secondo trimestre ha visto invece un rallentamento, portando la variazione a +4,5%. Su questa dinamica ha inciso indubbiamente anche il minor afflusso di turisti, con la crescita degli arrivi dall’estero che non sono riusciti a compensare del tutto il calo dei turisti italiani. Sui mercati esteri, invece, si scorge qualche segnale di ripresa. Se è vero che al giro di boa del primo semestre 2024 le importazioni cumulate di vino nei principali 12 mercati globali, rappresentativi di oltre il 60% degli acquisti mondiali di vino in valore, si mantengono ancora in territorio negativo (-4%), va segnalato un miglioramento rispetto al cumulato del primo trimestre (quando il calo risultava pari al -9%). Per altro le importazioni di vino dall’Italia registrano performance migliori rispetto al trend generale: in particolare, rispetto allo stesso semestre del 2023 gli acquisti di vini italiani a valore risultano positivi negli Stati Uniti (+5,7%), nel Regno Unito (+4,7%), in Canada (+1,3%) e in Brasile mentre soffrono in Germania (-9%) e nei Paesi asiatici (Giappone, Cina e Corea del Sud).


In merito alle singole categorie, per i vini fermi e frizzanti italiani si evince un “miglioramento” rispetto al primo trimestre di quest’anno. Il calo degli acquisti nei top mercati mondiali si riduce di intensità, arrivando ad un -2% a valore, con performance in controtendenza (e quindi positive) negli Stati Uniti, UK, Canada e Brasile. Rispetto al primo semestre 2023, le importazioni di spumanti italiani mostrano un +4,5% a valori, con performance in crescita negli Stati Uniti, UK, Francia, Canada, Australia e Brasile. Al contrario, continuano le riduzioni degli acquisti di spumanti italiani in Germania, Svizzera e Giappone. Tra i nostri principali vini a Denominazione, continua la crescita dell’export di Prosecco (+12% a valore nel cumulato dei primi cinque mesi di quest’anno) e recuperano i rossi Dop della Toscana (+6%) dopo il calo dell’anno scorso, mentre soffrono ancora quelli piemontesi (-2%). Infine, il report di Nomisma propone anche uno sguardo ai competitor. Il grande malato, in questo momento storico, sembra essere il vino francese che più di altri soffre gli effetti di questa congiuntura economica negativa a livello mondiale: -10% il valore dell’export dalla Francia nel primo semestre 2024, con una flessione che tocca il -17% nel caso dello Champagne e il -16% i rossi di Bordeaux, ma non risparmia neppure quelli della Borgogna (-7%). In negativo anche l’export della Nuova Zelanda (-3%), mentre viaggiano in territorio positivo Spagna, Cile e Stati Uniti. In forte crescita l’Australia (+28%), in recupero dopo il crollo nell’export di vino dell’anno scorso. “Il recupero messo a segno dai vini australiani – conclude Pantini – si spiega interamente con la fine dei super-dazi che il governo di Pechino ha revocato da marzo di quest’anno: al netto del ritorno sul mercato cinese, l’export dell’Australia nel resto del mondo registra, infatti, un ulteriore calo cumulato dell’11% nel primo semestre 2024”.

Dal 14 al 17 settembre Reggio Calabria capitale gelato artigianale

Dal 14 al 17 settembre Reggio Calabria capitale gelato artigianaleRoma, 9 set. (askanews) – Reggio Calabria per 4 giorni, dal 14 al 17 settembre, diventerà la capitale italiana del gelato artigianale. Si svolgerà infatti sul lungomare il festival Scirubetta, organizzato da Conpait, la Confederazione dei pasticceri italiani, insieme alla Città Metropolitana.


Il festival prende il nome da una specialità calabrese, la Scirubetta, che deriva dalla parola araba “Sherbet”: una bevanda fatta raccogliendo la neve fresca e aromatizzandola con miele di fichi, mosto cotto e, in tempi più recenti, con succo di agrumi, frutta, caffè e cioccolata. Oltre 34 maestri gelatieri provenienti da tutta Italia e non solo, si danno qui appuntamento per presentare gusti esclusivi e innovativi. I visitatori hanno l’opportunità di assaggiare una varietà di gelati artigianali, votando per il loro preferito attraverso un sistema di gettoni.


Con questa edizione gli organizzatori puntano a consolidare Scirubetta come uno dei festival più importanti nel panorama gelatiero nazionale. “In questa edizione avremo iscritti dal Giappone e dagli Stati Uniti. Siamo estremamente soddisfatti della partnership con la Città metropolitana che ci sostiene”, spiega in una nota il presidente Angelo Musolino.

A L’Aquila il festival DiParola: linguaggio chiaro e accessibile

A L’Aquila il festival DiParola: linguaggio chiaro e accessibileMilano, 9 set. (askanews) – A seguito del successo della prima edizione del 2023, con oltre 5000 partecipanti, e con la volontà di continuare ad approfondire e stimolare la cultura dei linguaggi chiari e accessibili, torna il DiParola Festival. La seconda edizione è in programma giovedì 3 e venerdì 4 ottobre, sarà accessibile a tutti gratuitamente online e quest’anno anche dal vivo in una location d’eccellenza: la città di L’Aquila, Capitale della Cultura Italiana 2026. Il tema di quest’anno è la precisione e il programma indagherà, con gli approfondimenti degli speaker e workshop dedicati, il valore della precisione del linguaggio quale strumento democratico per raccontare la complessità con parole comprensibili e mai banali.


La precisione è l’elemento chiave di una comunicazione efficace utile a diminuire l’ambiguità di un messaggio, qualunque sia l’argomento della conversazione. Il programma verterà ad approfondirne l’importanza in diversi contesti comunicativi tra cui la scuola, la sanità, il giornalismo e l’informazione, la scienza, il mondo del lavoro e delle Risorse Umane, la Pubblica Amministrazione, i viaggi e l’etnografia, la sicurezza, la finanza e l’arte. Da quest’anno il festival è prodotto da Officina Microtesti e organizzato dalla neonata Associazione Linguaggi Chiari ETS: presieduta da Valentina Di Michele, ideatrice dell’iniziativa ed esperta di comunicazione, con un comitato scientifico composto da esperte del settore come Alice Orrù, Elena Panciera, Letizia Sechi e Roberta Zantedeschi. L’Associazione intende proporre un approccio collaborativo con i suoi associati al fine di migliorare la ricerca e promuovere la cultura del linguaggio chiaro, inclusivo e accessibile oltre che l’uso della parola come formativa, terapeutica, di inclusione e di promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali.


Una delle novità di questa edizione è l’istituzione dell’Osservatorio sui Linguaggi Chiari, i cui dati saranno presentati in occasione dell’evento e che nel suo primo anno indagherà l’applicazione del linguaggio chiaro e accessibile nei siti web della Pubblica Amministrazione. Tra i 14 relatori di quest’anno, ci sono nomi di spicco come Donata Columbro, giornalista per La Stampa e Internazionale e data humanizer, Edwige Pezzulli, astrofisica, divulgatrice e autrice di programmi scientifici (Superquark, Noos), Marina Pietrangelo, ricercatrice senior del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGSG-CNR, condirettrice del Centro di ricerca LinDeLab Laboratorio su Linguaggi e democrazia e Presidente dell’Associazione per la qualità degli Atti amministrativi e Shata Diallo, Inclusion Lead in Mida, fondatrice di YOBBO – Youth Beyond Borders e membro dell’intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona.


Il Festival sarà anticipato a settembre da “Aspettando DiParola”, tre presentazioni online di libri pubblicati di recente: “La finanza chiara e semplice” della notissima divulgatrice finanziaria Ginevra Zucconi Galli Fonseca, “Scrivere storie di guarigione”, della psicologa e psicoterapeuta Nicoletta Cinotti e “Neurodivergente. Capire e coltivare la diversità dei cervelli umani” della ricercatrice e psicolinguista Eleonora Marocchini.

Assocamp: al Salone del Camper per promuovere turismo inclusivo

Assocamp: al Salone del Camper per promuovere turismo inclusivoMilano, 9 set. (askanews) – Secondo i dati ISTAT, nel nostro Paese le persone disabili sono quasi 13 milioni, delle quali oltre 3 milioni sono in condizione di grave disabilità. Tra queste, quasi 1 milione e 500 mila hanno un’età superiore a 75 anni; sono persone che vivono quotidianamente la difficoltà di ottenere una mobilità ricreativa accessibile per le proprie vacanze e che rinunciano a viaggiare, per paura di non essere a proprio agio negli spostamenti. Il Ministero per le disabilità ha di recente previsto un finanziamento di 50 milioni per progetti connessi al turismo sostenibile e inclusivo, ma non ha ancora preso in considerazione la voce di oltre 6.000 firmatari della battaglia che Assocamp porta avanti dal 2021 e che ripropone a gran voce anche all’edizione 2024 del Salone del Camper di Parma, dal 14 al 22 settembre.


Assocamp, Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio, parte di Confcommercio e che rappresenta il 98% dei concessionari di camper e caravan italiani, rilancia durante l’evento la raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni a estendere l’agevolazione IVA al 4% al fine di supportare le persone con disabilità nel sostenere l’acquisto di autocaravan e le spese di adattamento strutturali necessarie e in grado di far diventare il mezzo perfetto per ogni tipo di disabilità. Nel suo stand, Assocamp allestirà in fiera un’intera area dedicata al turismo inclusivo, dove sarà possibile prendere informazioni e avere supporto per organizzare una vacanza open air alla portata di tutti. Il pubblico potrà aderire alla raccolta firme direttamente in Fiera oppure online. Nelle giornate del 14 e 15 settembre sarà presente allo stand di Assocamp, per supportare la raccolta firme e raccontare la sua esperienza, Danilo Ragona, influencer, designer e documentarista italiano che, nonostante sia costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente, è diventato portavoce del turismo accessibile e inclusivo on the road insieme all’amico Luca Paiardi. La loro amicizia è iniziata nei corridoi dell’Unità Spinale di Torino: i due si sono conosciuti lì dopo aver avuto entrambi un incidente che li ha costretti in carrozzina a 21 anni; un evento drammatico che Danilo e Luca hanno scelto di vivere come l’inizio di una nuova vita. La loro amicizia è proseguita sui campi da tennis, grande passione in cui si sono cimentati insieme e che ha poi portato Luca a diventare Campione d’Italia di tennis in carrozzina. Nasce poi il desiderio di non vedere più nel viaggio un limite e di andare a documentare on the road come la tecnologia possa essere la soluzione per consentire alle persone disabili di non privarsi di tante esperienze della quotidianità. Il camper, utilizzato nel loro viaggio alla scoperta dell’Emilia-Romagna nel 2018, si è distinto a loro parere come il mezzo per eccellenza più adattabile alle necessità quotidiane.


“Il vero problema nello scegliere una vacanza o mettersi in viaggio, per chi ha una disabilità motoria o psichica, è la paura. La paura di non essere a proprio agio negli spostamenti, nelle necessità di ogni giorno. Mangiare, dormire, andare in bagno, sono gesti che possono diventare impossibili nel luogo sbagliato; ogni disabilità ha le sue necessità e diventa seriamente complicato andare a caccia dell’albergo perfetto, del ristorante ideale e quant’altro. Il camper è il mezzo inclusivo per eccellenza, restituisce autonomia grazie alla massima personalizzazione degli spazi, sia nella vita quotidiana sia negli spostamenti. Consente di non essere legati a una casa, a un luogo e di poter davvero viaggiare senza timori,” spiegano Danilo e Luca. “Considerata la libertà che è in grado di restituire, soprattutto ai disabili più fragili, che possono viaggiare insieme ai famigliari ed essere assistiti in un contesto intimo senza dover essere limitati negli spostamenti, riteniamo veramente assurdo che non sia ancora stata presa in considerazione l’agevolazione dell’IVA al 4%! Per questo ci facciamo portavoce di questa battaglia di Assocamp, e a gran voce. Perché le disabilità sono tante, diverse, non generalizzabili, e favorire l’acquisto di uno strumento che consente a chi ha perso la propria sicurezza di tornare a non avere paura di viaggiare, dovrebbe essere una priorità di chi si occupa di rendere più inclusivo il nostro Paese”.

Arrestato nelle Filippine il “Figlio nominato di Dio”, ricercato FBI

Arrestato nelle Filippine il “Figlio nominato di Dio”, ricercato FBIRoma, 9 set. (askanews) – Il televangelista Apollo Quiboloy, ricercato dall’FBI per crimini che vanno dallo stupro al traffico di esseri umani, si è consegnato alla polizia filippina. Lo segnalano i media di Manila.


“Sono contento che tutto questo sia finito”, ha commentato con sollievo il presidente filippino Ferdinand Marcos jr. dopo la notizia dell’arresto del 73enne che ama autodefinirsi “Figlio di Dio nominato” e che guida la chiesa del “Regno di Gesù Cristo, il suo Nome sopra ogni Nome”. Secondo quanto riferisce il New York Times, il ministro degli Interni filippino Benjamin Abalos Jr. ha annunciato che il predicatore è stato catturato, mentre l’avvocato del pastore ha agginto che Quiboloy si è consegnato arreso volontariamente, circostanza questa confermata dalla polizia.


Quiboloy, originario delle Filippine, sapeva di avere nell’Arcipelago del Sudest asiatico appoggi potenti. Lì, infatti, era stato consigliere spirituale di Rodrigo Duterte, il fumantino ex presidente del paese. D’altronde, il “Padrone dell’Universo”, altro nome con cui ama farsi definire, rivendica di essere a capo di una chiesta presente in 200 paesi, con milioni di seguaci. Oltre al mandato d’arresto statunitense, Quiboloy era soggetto anche a ordini di cattura da parte di un paio di corti filippine.


La resa di Quiboloy è venuta dopo un lungo negoziato, con la polizia che aveva circondato la sede della megachiesa a Davao. Migliaia di poliziotti aveva assediato la sede, mentre i seguaci avevano rinforzato le difese. C’era chi temeva che potesse verificarsi uno scontro finale. Nel 2021, un gran giurì federale americano – scrive il NYT – ha incriminato Quiboloy e altri membri della chiesa per associazione a delinquere volta al traffico sessuale, la frode e la coercizione, lo sfruttamento sessuale di bambini e il contrabbando di enormi quantità di denaro. Secondo l’accusa, c’erano anche ragazze di 12 anni che lavoravano come “assistenti personali” dell’autoproclamato messia. Alcune di queste ragazze minorenni hanno affermato che, tra i loro compiti, c’erano anche servizi notturni da fornire al capo della chiesa.

Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio Marras

Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio MarrasMilano, 9 set. (askanews) – Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio Marras, storico brand di moda fondato dall’omonimo designer di Alghero e acquisito da Oniverse nel 2022.


La manager, che dal 2019 aveva ricoperto la posizione di amministratore delegato in Marni, ha assunto l’incarico all’interno dell’azienda sarda da inizio settembre. In precedenza, la dirigente ha assunto ruoli di rilievo in Giorgio Armani, Jil Sander e Prada. La nomina del nuovo ceo, spiega in una nota il gruppo di moda, si inserisce in un percorso di sviluppo strategico per Antonio Marras.


“Barbara Calò è un ingresso strategico nel board Antonio Marras e sono convinto che la sua esperienza e il suo talento saranno un valore aggiunto per il marchio – ha commentato Sandro Veronesi, presidente di Oniverse – Barbara, con il suo importante percorso nella moda, ci aiuterà nell’espansione in atto per Antonio Marras, soprattutto a livello internazionale. Proseguiremo con lei il piano retail che dall’acquisizione del 2022 è stato uno dei nostri obiettivi principali”.