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Meloni: sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa

Meloni: sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persaRoma, 28 mar. (askanews) – “Devo dire che sono d’accordo” con le parole del vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, secondo cui l’Europa ha abbandonato il suo impegno per la libertà di parola e la democrazia. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista pubblicata oggi sul Financial Times.


“Lo dico da anni… l’Europa si è un po’ persa”, sottolinea la premier, aggiungendo che le critiche di Trump all’Europa non erano rivolte al suo popolo, ma alla sua “classe dirigente… e all’idea che invece di leggere la realtà e trovare modi per dare risposte alle persone, si possa imporre la propria ideologia”.

Una scossa di magnitudo 7,7 ha investito Myanmar

Una scossa di magnitudo 7,7 ha investito MyanmarRoma, 28 mar. (askanews) – Un potente terremoto di magnitudo 7,7 sulla scala Richter ha colpito la parte centrale di Myanmar. Lo ha annunciato il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs).


La scossa è stata registrata 16 chilometri a nord-ovest della città di Sagaing, a una profondità di 10 chilometri, intorno alle 14.20 ora locale (le 7.20 italiane), ha dichiarato lo Usgs. Danni sono stati segnalati anche a Bangkok, la capitale della vicina Thailandia. Nella capitale Naypyidaw, le strade sono state deformate dal movimento tellurico e pezzi di soffitto sono caduti dagli edifici, hanno osservato i cronisti sul posto. I terremoti sono relativamente comuni in Myanmar, dove tra il 1930 e il 1956 si sono verificati sei sismi di magnitudo 7 o superiore in prossimità della faglia di Sagaing, che attraversa il centro del Paese da nord a sud. Nel 2016, un terremoto di magnitudo 6,8 sulla scala Richter ha scosso l’antica capitale Bagan, nel centro del Paese, uccidendo tre persone e provocando il crollo delle pareti dei templi di questa destinazione turistica. Nel novembre 2012, un terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito il centro del Paese, uccidendo 26 persone e ferendone altre centinaia.


Secondo gli esperti, la carenza di infrastrutture, l’inadeguatezza dei servizi sanitari, soprattutto nelle zone rurali, e lo sviluppo incontrollato delle aree urbane hanno reso la popolazione delle regioni abitate particolarmente vulnerabile in caso di calamità naturali. Forti scosse sono state inoltre avvertite in Thailandia, causando scene di panico a Bangkok, dove sono stati evacuati uffici e negozi, a seguito di un terremoto che ha colpito il centro del vicino Myanmar. A Bangkok sono stati sospesi alcuni servizi della metropolitana. Il primo ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra ha immediatamente annunciato una “riunione di emergenza”. Altre scosse sono state avvertite anche nella provincia cinese dello Yunnan (sud-ovest), secondo l’agenzia sismica cinese, che ha registrato una scossa di magnitudo 7,9.


Un video su X mostra il crollo di un edificio in costruzione a Bangkok. La polizia ha spiegato che l’edificio era alto trenta piani e gli operatori di emergenza hanno riferito che almeno 43 operai sono rimasti intrappolati nel crollo.

Bce, inflazione percepita da consumatori eurozona ai minimi dal 2021

Bce, inflazione percepita da consumatori eurozona ai minimi dal 2021Roma, 28 mar. (askanews) – Si sono smorzate in media le aspettative dei consumatori nell’area euro sull’inflazione futura, mentre la percezione sulla dinamica dei prezzi negli ultimi 12 mesi è a sua volta nettamente diminuita, ai minimi da oltre 4 anni. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla Bce, migliorano anche le aspettative su redditi e su spese per consumi. All’opposto peggiorano le attese su crescita economica e disoccupazione. Questa la fotografia scattata dall’ultima inchiesta condotta dall’istituzione di Francoforte (Ecb Consumer Expectations Survey).


Per quanto riguarda i prezzi, l’inflazione percepita sui passati 12 mesi dai consumatori nell’area valutaria si è attenuata a febbraio al 3,1%, dal 3,4% di gennaio. La Bce riporta che si tratta del livello più contenuto dal settembre del 2021, in base a questa indagine. L’aspettativa mediana di inflazione per i prossimi 12 mesi è rimasta invariata al 2,6% mentre quella sui prossimi 3 anni stabile al 2,4%. Nel frattempo l’attesa dei consumatori sulla crescita nominale dei redditi sui prossimi 12 mesi è salita al +1%, dal +0,9% della rilevazione di gennaio. La percezione della crescita delle spese sui prossimi 12 mesi si è smorzata al 4,9% a febbraio, dal 5,1% di dicembre.


Sempre secondo l’indagine della Bce, le aspettative sulla crescita economica per i prossimi 12 mesi si sono però fatte più negative, ora al meno 1,2%, a fronte del -1,1% di gennaio. Le aspettative sulla disoccupazione sono salite al 10,5%, dal 10,4% del mese precedente. Va ribadito e chiarito che questi dati non sono indicatori macroeconomici misurati da qualche istituto di statistica, ma una rilevazione sulla percezione che i consumatori dei paesi dell’area euro hanno in merito ai vari aspetti dell’economia.


Infine, secondo la Bce l’attesa media dei consumatori sull’aumento dei prezzi delle case è rimasta invariata al +3% per i prossimi 12 mesi mentre le attese sui tassi dei mutui si sono smorzate al 4,4%, dal precedente 4,5%.

Ad Agrigento AEMED, il Congresso Mediterraneo di Agroecologia

Ad Agrigento AEMED, il Congresso Mediterraneo di AgroecologiaRoma, 28 mar. (askanews) – Ha preso ufficialmente il via AEMED- 1° Congresso Mediterraneo di Agroecologia che si svolgerà ad Agrigento, dal 9 al 12 giugno 2025 presso il Palacongressi di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Il Congresso è promosso dal Coordinamento Agroecologia Sicilia, in collaborazione con AIDA (Associazione Italiana Agroecologia) e AIAF (Associazione Italiana Agroforestazione) col patrocinio di Agroecology a sostegno dell’importante dialogo tra il Congresso di Agroecologia del Mediterraneo e L’Agroecology Europe Forum di Europe a Malmo che si terrà dal 2 al 4 ottobre.


Un’opportunità unica per condividere conoscenze, discutere questioni chiave e costruire collaborazioni strategiche nel campo dell’agroecologia e della rigenerazione. Un Congresso Internazionale con adesioni e pubblicazioni (250) provenienti oltre che da 23 paesi del Mediterraneo, da Stati Uniti, America del Sud e Asia. Guido Bissanti, presidente del Coordinamento Agroecologia Sicilia, nel presentare l’evento, dichiara: “Sarà senza dubbio un evento scientifico, ma anche connessione tra scienza, pratiche e movimento. Participeranno quindi agricoltori, movimenti dei cittadini e scienziati in un nuovo raccordo. Quale raccordo? Ce lo insegna la rete della Natura che è iper-connessa e non solo. Una rete che ci dà dei codici per farci capire come la società del futuro sarà diversa. Un futuro dove il concetto vero di sostenibilità avrà un senso compiuto nella cosiddetta ecologia integrale dove si capirà davvero che cosa significa preservare la natura e rispettarla. Un concetto olistico nuovo e un’occasione di narrazione e riscoperta del territorio, attraverso l’antica connessione tra uomo e natura, alla luce delle recenti scoperte scientifiche”.


Tre giornate tematiche sul tema (9, 10 e 12 giugno) ed una giornata speciale di visite aziendali (11 giugno), durante la quale gli agricoltori illustreranno direttamente sul campo le loro pratiche ed i risultati conseguiti. Sull’esperienza maturata dal Coordinamento Agroecologia Sicilia (promotore della Legge Regionale 21 del 29 luglio 2021 sull’agroecologia) il congresso si propone di elaborare, nell’ultima giornata, tre documenti chiave. Attraverso un processo partecipativo e tavole rotonde, verranno definiti indirizzi e direttive per i seguenti ambiti: Scientifico, per orientare la ricerca verso le reali necessità dell’agroecologia nel Mediterraneo; Tecnico, per promuovere soluzioni e pratiche innovative applicabili alle realtà agricole mediterranee; Politico, per offrire linee guida e proposte per politiche pubbliche mirate allo sviluppo dell’agroecologia. I temi di AEMED 2025 sono: Biodiversità e sistemi agricoli e alimentari resilienti. Agroecologia, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Sistemi alimentari sostenibili e giustizia sociale. Innovazione tecnologica in agroecologia e agroforestazione. Un cambiamento epocale che parte dalla Sicilia che è la prima regione in Europa ad avere una legge specifica sull’agroecologia ed è capofila del processo di transizione agroecologica in tutto il Mediterraneo che connette le buone pratiche del passato con le nuove tecniche scientifiche che guardano al futuro. Il Primo Congresso Internazionale sull’Agroecologia del Mediterraneo, nella splendida cornice della Valle dei templi, si arricchirà di un padiglione espositivo/divulgativo, l’Agroecology Open Space che metterà al centro i princìpi di Scienza, Movimento e Pratica dell’agroecologia, ma con un approccio innovativo che integrerà anche l’arte e lo storytelling per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, più accessibile e raccontare l’antica connessione tra uomo e natura: un momento fondamentale per costruire una visione comune e sostenibile per l’agricoltura mediterranea, valorizzando le risorse e il patrimonio culturale di un territorio ricco di storia e biodiversità.

Ucraina, Meloni: su forza rassicurazione dobbiamo stare attenti

Ucraina, Meloni: su forza rassicurazione dobbiamo stare attentiRoma, 28 mar. (askanews) – Sulla “forza di rassicurazione” proposta da Francia e Regno Unito per l’Ucraina “dobbiamo stare attenti. Può essere vista più come una minaccia”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista pubblicata oggi sul Financial Times.


Secondo la premier, l’estensione della clausola di mutua difesa dell’articolo 5 della Nato all’Ucraina, senza effettivamente ammettere Kiev nell’alleanza, sarebbe invece una proposta “più facile ed efficace”. Sul fatto che molti governi europei, tra cui la Germania, stiano intraprendendo piani di riarmo di vasta portata, convinti che, qualunque cosa accada in Ucraina, la Russia sarà il più grande problema di sicurezza dell’Europa, Meloni si mostra più prudente. Alla domanda se considerasse la Russia una minaccia a lungo termine, la premier – scrive il FT – afferma di credere che “potrebbe esserlo, penso che potrebbe. Ma in ogni caso, credo che dobbiamo trovare un modo per essere pronti a difenderci da ogni tipo di minaccia che possiamo avere”. “Bisogna capire – aggiunge – che le minacce possono arrivare da 360 gradi. Quindi se si pensa semplicemente di potersi difendere, prendendosi cura del fianco orientale, e non si considera ad esempio cosa succede nel fianco meridionale, si avrà un problema”.

Meloni: “infantile” l’idea che Italia dovrà scegliere tra Usa e Ue

Meloni: “infantile” l’idea che Italia dovrà scegliere tra Usa e UeRoma, 28 mar. (askanews) – L’idea che l’Italia dovrà prima o poi scegliere da che parte stare, se con gli Stati Uniti o con l’Europa, è “infantile” e “superficiale”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista pubblicata oggi sul Financial Times e rilasciata poche ore prima che Trump annunciasse tariffe del 25% sulle importazioni di auto.


Secondo la premier è “nell’interesse di tutti” superare le gravi tensioni nelle relazioni transatlantiche, aggiungendo che le reazioni di alcuni leader europei agli annunci di Trump sono spesso “un po’ troppo politiche”. “A volte – dice Meloni – ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto”. “In questi argomenti bisogna dire ‘Manteniamo la calma, ragazzi. Pensiamoci’”. Sui dazi, in particolare, tra Usa e Ue “ci sono grandi differenze sui singoli beni”. “È su questo – sostiene -che dobbiamo lavorare per trovare una buona soluzione comune”. Di certo, secondo Meloni, nel rapporto con gli Usa di Trump l’Ue sconta la lentezza del suo processo decisionale: “Non è facile competere con qualcuno che in un giorno può firmare 100 ordini esecutivi”. Per quanto riguarda il nostro Paese, “l’Italia – sostiene la premier – può avere buoni rapporti con Stati Uniti e se c’è qualcosa che l’Italia può fare per evitare uno scontro degli Stati Uniti con l’Europa e per costruire ponti, lo farò, ed è nell’interesse degli europei”. Gli Usa, sottolinea, sono il “primo alleato” dell’Italia. “Sono conservatrice. Trump è un leader repubblicano. Sicuramente sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali. Io – rimarca Meloni – difendo i miei”.

Germania, clima fiducia consumatori invariato a livelli negativi

Germania, clima fiducia consumatori invariato a livelli negativiRoma, 28 mar. (askanews) – Clima di fiducia dei consumatori in Germania praticamente invariato a livelli negativi, meno 24,5 punti in vista di aprile secondo l’indice GfK, 0,1 punti in più rispetto alla precedente rilevazione.


L’indicatore, elaborato dal Nuremberg Institute for Market Decisions e dal Gfk , mostra quindi scarsi effetti positivi dall’accordo storico tra cristiano democratici, socialdemocratici e verdi in Germania che, allo scopo di tenere fuori la destra di Afd, hanno eliminato dei limiti chiave costituzionali su deficit e debito. Il tutto allo scopo di aumentare spese militari e su infrastrutture. Secondo l’indagine a frenare un miglioramento del clima è stato l’aumento della propensione al risparmio dei tedeschi (elemento che previene più spese in consumi).

Wang Yi in visita in Russia tra il 31 marzo e il 2 aprile

Wang Yi in visita in Russia tra il 31 marzo e il 2 aprileRoma, 28 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi visiterà la Russia su invito dell’omologo russo Sergey Lavrov dal 31 marzo al 2 aprile. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.


I colloqui verteranno “sulle questioni più urgenti all’ordine del giorno internazionale, comprese le prospettive per risolvere la crisi attorno all’Ucraina”, ha detto dal canto suo il ministero degli Esteri russo in una nota, oltre a temi di rilevanza bilaterale. Nel comunicato russo, c’è anche un cenno al fatto che i capi delle due diplomazie parleranno di “contatti al più alto livello”, un cenno a una possibile visita del presidente cinese Xi Jinping.

Borsa Italiana, Tajani: resti centrale, no a svuotamenti di funzioni

Borsa Italiana, Tajani: resti centrale, no a svuotamenti di funzioniRoma, 28 mar. (askanews) – “La Borsa italiana di Milano resti a supporto della economia italiana e milanese” e “senza svuotamenti di funzioni”. Perché “è uno dei pilastri del nostro sistema economico e una delle più antiche borse valori al mondo” e “rappresenta un motore essenziale per lo sviluppo economico del Paese”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani in un articolo sul Sole 24 Ore.


Borsa Italiana fa parte del gruppo Euronext, che ingloba anche le Borse di Francia, Belgio, Portogallo, Olanda, Norvegia e Irlanda. “E che ha in Cassa Depositi e Prestiti un azionista di rilievo. Va assicurato che anche nei prossimi anni Milano resti centrale – prosegue Tajani – senza svuotamenti di funzioni”. Anzi “suggeriamo di far di Milano l’hub europeo della quotazione di Pmi”. La piazza milanese “Funziona come un ponte tra aziende in cerca di capitali per crescere ed investitori che vogliono far fruttare i propri risparmi”. Secondo Tajani “Euronext deve rimanere un gruppo di borse federate, come descritte nell’accordo del 2021, ed evitare spinte centralizzatrici, lontano dai territori di riferimento”.


“Per questo chiedo che venga confermata la centralità e la funzionalità della Borsa di Milano e venga mantenuta la sua autonomia nel listing azionario e obbligazionario, con la giusta vigilanza. Possiamo fare di Milano una grande piazza finanziaria europea che guardi con attenzione ad attrarre e quotare le PMI e non ridurla ad una appendice secondaria. Siamo la terza economia e la seconda manifattura dell’Ue. Queste grandezze – conclude il titolare della Farnesina – devono essere supportate da un sistema finanziario che abbia testa (e cuore) in Italia”.

”Orizzonti condivisi”, monografia su Italia dei giovani immigrati

”Orizzonti condivisi”, monografia su Italia dei giovani immigratiMilano, 28 mar. (askanews) – Si è tenuta a Roma il 27 marzo, all’Auditorium di Via Rieti 13, la presentazione nazionale della nuova monografia del Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici S. Pio V “Orizzonti condivisi. L’Italia dei giovani immigrati e con background migratorio”. Di seguito alcuni contenuti:


Cittadinanza e nuove generazioni: un’opportunità per l’Italia del futuro L’Italia è a un bivio cruciale: il referendum dell’8-9 giugno 2025, che propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza continuativa necessario a ottenere la cittadinanza italiana per naturalizzazione, rappresenta il primo passo verso un’inclusione più equa e strutturale, ma non è sufficiente. La vera sfida è garantire ai figli degli immigrati nati e/o cresciuti nel nostro Paese un riconoscimento giuridico e identitario che rispecchi la loro già vitale partecipazione alla vita collettiva nazionale. I numeri di una generazione invisibile Secondo l’Istat, all’inizio del 2024 oltre 1,9 milioni di residenti italiani hanno un background migratorio (1 ogni 30 abitanti in Italia) e 1,3 milioni di minorenni sono di origine straniera (il 13% di tutti i minori residenti nel Paese), dei quali più di un milione non ha ancora la cittadinanza italiana, pur essendo nati in Italia o essendovi arrivati in tenerissima età. Nelle scuole della Penisola, due alunni stranieri su tre vi sono nati, ma restano esclusi dai pieni diritti di cittadinanza. Questo dato dimostra chiaramente l’inadeguatezza dell’attuale normativa, che non riconosce l’effettiva appartenenza di questi giovani alla società italiana.


Una legge anacronistica e un paradosso storico L’attuale legge (n. 91 del 1992) impone un percorso lungo e tortuoso per ottenere la cittadinanza, penalizzando soprattutto i giovani, che possono acquisirla o per naturalizzazione (10 anni di residenza ininterrotta cui se ne aggiungono mediamente altri 3-4 per le pratiche burocratiche), o per elezione ai 18 anni d’età (con una finestra temporale di soli 12 mesi) o per trasmissione dai genitori divenuti italiani. È un sistema più rigido persino della precedente legge del 1912, che già prevedeva la naturalizzazione dopo soli 5 anni di residenza (è esattamente il termine che il prossimo referendum intende reintrodurre). Ne deriva che il numero di acquisizioni di cittadinanza da parte di minori è sorprendentemente basso rispetto al loro presenza quantitativa nel Paese: nonostante i record registrati nel 2022 e 2023, con quasi 214.000 acquisizioni complessive in Italia per ciascuno dei due anni, nel quinquennio 20192023 i minorenni stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana sono stati in totale solo 295.000, per una media di appena 59.000 all’anno, a fronte di oltre 1 milione di loro che risiedono in Italia. Ciò significa che, a prescindere dal numero complessivo di naturalizzazioni, i giovani con background migratorio restano per la maggior parte stranieri anche ben oltre la maggiore età.


Identità plurali, un valore per il Paese Uno studio Istat del 2023 rivela che oltre l’80% dei giovani di origine straniera si sente “anche italiano”, un dato che sale all’85% tra quelli nati in Italia. Proprio perché il senso di appartenenza di questi giovani è forte, dato che parlano italiano, vivono la cultura del Belpaese e condividono sogni e aspirazioni con i loro coetanei italiani “di ceppo”, il mancato riconoscimento giuridico della loro identità può alimentare frustrazione e conflitti identitari anche pesanti. Molti di loro si trovano a dover scegliere tra l’appartenenza alla cultura d’origine della famiglia e a quella italiana, innescando tensioni con la società ospitante o con i propri genitori. Inoltre, la difficoltà di ottenere la cittadinanza può influenzare le loro prospettive future: solo il 45% di questi giovani prevede di vivere in Italia da adulti, mentre il 34% preferirebbe trasferirsi all’estero. È un dato che dovrebbe far riflettere: un Paese che disconosce il contributo, l’attaccamento e il valore delle nuove generazioni rischia di compromettere le proprie speranze di ripresa e di sviluppo.


Verso un’Italia più inclusiva “È il momento di superare un impianto normativo obsoleto e di gettare le basi per una società italiana più aperta e ancorata al tessuto multiculturale del Paese – affermano Luca Di Sciullo e Antonio Ricci, presidente e vicepresidente di IDOS e curatori della ricerca Orizzonti condivisi -. Consentire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza ai giovani con background migratorio, nati o arrivati presto in Italia e qui cresciuti, significa investire in capitale umano, rafforzare il senso di appartenenza e promuovere la coesione sociale. È nell’interesse di tutta la comunità nazionale e dell’intero sistema Paese, e quindi dovere della politica, rimuovere gli ostacoli alla partecipazione piena e attiva di tutte le componenti della società, per lo sviluppo di un’Italia moderna, capace di valorizzare al meglio le diverse competenze e i differenti retaggi socio-culturali di chi, cresciuto nel tessuto sociale italiano, ne è oggi parte integrante e imprescindibile”.