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Ddl sicurezza, la partita sui contenuti si sposta al Senato

Ddl sicurezza, la partita sui contenuti si sposta al SenatoRoma, 26 mar. (askanews) – L’esame, nell’aula del Senato sul ddl sicurezza sarà il momento della verità sulle intenzioni di Palazzo Chigi. In particolare, sui rilievi sollevati dal Quirinale in merito ad alcune misure del provvedimento-bandiera, in salsa securitaria, del centrodestra. Oggi le commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato hanno dato il via libera a un testo, rimasto invariato nella sostanza, ma con alcune modifiche necessarie per allineare le annualità delle coperture di un testo che la maggioranza non è riuscita ad approvare entro il 2024. Cosa che impone comunque la terza lettura alla Camera, che la Lega aveva respinto sinora come fumo negli occhi.


La partita sui contenuti del provvedimento si sposta dunque nell’assemblea di Palazzo Madama, con le opposizioni sul piede di guerra che hanno già annunciato centinaia di emendamenti in aula. E rischia di fare da detonatore al ‘nodo’ politico rimasto irrisolto nel corso del lunghissimo iter parlamentare (il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri a novembre del 2023 e dalla Camera in prima lettura il 18 settembre del 2024). ‘Nodo’ che si era reso evidente quando prima di Natale il ministro per i Rapporti con il Parlamento Nicola Ciriani aveva aperto a ritocchi incontrando però l’immediato alt leghista. Una differenza di posizioni che per il momento non sembrano essere stati risolti. Oggi, mentre Ciriani ha ribadito che il governo si riserva “di fare qualche ultimo intervento in aula, piccoli interventi di natura chirurgica” tali da non mettere “in discussione l’impianto”, il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, uscendo dalla riunione delle commissioni, ha risposto secco: occorre ora “accelerare e non frenare”, si tratta di un ddl che “non può essere ostaggio dell’ostruzionismo e dell’approccio ideologico delle opposizioni. La maggioranza è stra-compatta, il ddl nasce dalla volontà politica del presidente del Consiglio, dei quattro partiti di maggioranza, di dare una risposta importante al Paese sul tema della sicurezza e sulla tutela delle nostre forze di polizia”.


A chi gli ricorda che Palazzo Chigi aveva aperto su alcune norme come le madri detenute, Molteni difende lo stop all’automatismo del divieto del carcere per le madri incinte o con figli minori di un anno (“una norma sacrosanta che vogliamo tutelare”). Sull’articolo 31 che riguarda i servizi segreti e che le opposizioni hanno definito come “una schedatura in massa dei cittadini”, il sottosegretario ha preferito glissare. Nel caso di modifiche, ha replicato con un “si vedrà” sulla possibilità ventilata dalla Lega di presentare, allora, le sue contro-proposte. La sintesi del partito di Matteo Salvini la offre il capogruppo Massimiliano Romeo: fatte le modifiche sulle coperture, il testo deve passare “così com’è”, la “terza lettura” sia una “formalità, siamo per un’approvazione rapida”. Poi “vediamo il governo che intenzioni ha”. Il ddl deve ancora essere calendarizzato e nei corridoi del Senato si parla di un probabile approdo davanti all’assemblea nella secondo settimana di aprile. Poco dopo il congresso della Lega del 5 e 6 aprile, cosa che dovrebbe consentire un clima più stemperato nella ‘gara’ con Fdi sui temi della sicurezza. Tra le misure sotto il faro del Colle: l’articolo 15 sulle detenute madri, l’articolo 19 su violenze o resistenza al pubblico ufficiale che prevede aggravanti senza attenuanti in caso di violenze o resistenza a pubblico ufficiale se il fatto è commesso al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la richiesta che sia il Parlamento e non un organo amministrativo a stilare la lista delle opere strategiche, il nuovo reato di resistenza passiva in carcere e nei Cpr, il divieto di Sim per cittadini extracomunitari senza il permesso di soggiorno.


Le opposizioni chiedono intanto che si riapra la discussione. “Siamo di fronte ad una destra illiberale e superficiale. Per fortuna c’è il Parlamento. A questo punto il testo sarà modificato e nella discussione in aula riproporremo i nostri emendamenti. La maggioranza si fermi, riapra la discussione, ascolti i tanti rilievi critici emersi in commissione, stralci l’art 31 che potenzia in maniera del tutto irragionevole e preoccupante i poteri dei servizi di sicurezza; insomma abbandoni la prospettiva panpenalistica e demagogica, e provi ad affrontare una questione importante come è quella della sicurezza, in modo serio”, ha sottolineato Andrea Giorgis, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali. “Quello del governo non è stato un errore di battitura ma di arroganza”, è il commento di Peppe de Cristofaro, presidente dei senatori di Avs. “Non hanno sbagliato a scrivere l’anno. Erano certi di chiudere entro il 2024, si sono trovati davanti il muro delle opposizioni e questo errore è la conseguenza di questa arroganza”, sottolinea.

Eurocommissario Sefcovic prevede dazi Usa al 20% su tutti i Paesi Ue

Eurocommissario Sefcovic prevede dazi Usa al 20% su tutti i Paesi UeRoma, 26 mar. (askanews) – Il commissario europeo al commercio internazionale, Maros Sefcovic si attende che i dazi degli Stati Uniti sulle importazioni dall’Unione Europea si attestino a un livello “nell’ordine del 20%” e che vengano applicati in maniera indifferenziata su tutti e 27 i Paesi membri. Lo riporta il Financial Times, citando quanto lo stesso Savic avrebbe detto a due fonti anonime al termine di alcune riunioni a Washington.


In questi incontri gli i negoziatori Usa non hanno fornito indicazioni su eventuali esenzioni rispetto ai dazi. Per parte sua Sefcovic ha avvertito che dazi di questa portata avrebbero effetti “devastanti” sull’economia Ue, hanno aggiunto le fonti citate dal quotidiano.

Firmato accordo tra Rse e Cnr-Ino sulla fusione nucleare

Firmato accordo tra Rse e Cnr-Ino sulla fusione nucleareMilano, 26 mar. (askanews) – Rse e l’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ino) hanno siglato oggi un accordo di collaborazione per sviluppare congiuntamente studi, attività di ricerca e sperimentazione nel campo della fusione nucleare per confinamento inerziale (Inertial Fusion Energy – Ife). Il protocollo, si legge in una nota, mira a realizzare attività di ricerca e a promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energia da fusione nucleare a confinamento inerziale attraverso laser di alta potenza, con lo scopo di incrementare le conoscenze scientifiche in un settore strategico per la transizione energetica. L’accordo, della durata di 36 mesi, vedrà Rse e Cnr-Ino collaborare utilizzando infrastrutture di eccellenza, come i laboratori di caratterizzazione meccanica e strutturale dei materiali di Rse e l’Intense Laser Irradiation Laboratory (Ilil) del Cnr-Ino.


“Questo accordo segna un importante passo avanti nella ricerca sulla fusione nucleare, tra le tecnologie più sfidanti per garantire al nostro Paese un sistema energetico sostenibile e competitivo” ha dichiarato Franco Cotana, Amministratore Delegato di Rse. “La collaborazione con il Cnr-Ino si inserisce in un percorso avviato da Rse sul tema della fusione nucleare a confinamento inerziale, che dopo l’accordo con Blue Laser Fusion (Blf) del premio Nobel Shuji Nakamura, ci vede coinvolti in un crescente impegno per lo sviluppo di competenze e di tecnologie in questo ambito, confermando l’importante ruolo della ricerca e di RSE per il futuro energetico mondiale”, ha aggiunto Cotana. A valorizzare l’iniziativa anche Paolo De Natale, Direttore f.f. Cnr-Ino, che ha così spiegato: “L’Istituto Nazionale di Ottica ha sviluppato con il Pnrr la più grande Infrastruttura di Ricerca italiana nell’ambito della Fotonica, I-Phoqs, che include l’infrastruttura laser ad alta energia. Le competenze e le strumentazioni sviluppate saranno essenziali per la sperimentazione italiana nell’ambito della fusione inerziale”.


Le attività di ricerca si concentreranno su simulazioni avanzate, generazione di particelle ad alta energia, sviluppo di sistemi di misura e diagnostica dei plasmi laser, oltre all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione della gestione e dell’utilizzo di dati in facility laser ad alta ripetizione (high repetition rate laser facilities). Luciano Martini, Direttore del Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di Rse, ha dichiarato: “La formalizzazione della collaborazione tecnico-scientifica già in essere tra Rse e Cnr-Ino rappresenta un passo molto importante verso la creazione della strategia nazionale per l’accrescimento di conoscenze e competenze per lo sviluppo della fusione a confinamento inerziale in Italia e in Europa”.


“Questo accordo contribuirà a sviluppare attività di ricerca e formazione fondamentali per consolidare il ruolo di leadership della nostra comunità scientifica in vista dell’imminente avvio del programma HiPER+ per l’energia da fusione inerziale in Europa”, ha spiegato Leonida Antonio Gizzi, Head dell’Intense Laser Irradiation Laboratory e coordinatore delle attività su Fusione Inerziale presso Cnr-Ino.

Bpm scivola sul Danish compromise: “Ma l’Opa Anima va avanti, già al 48%”

Bpm scivola sul Danish compromise: “Ma l’Opa Anima va avanti, già al 48%”Milano, 26 mar. (askanews) – Francoforte irrompe nel risiko italiano: la Banca centrale europea dà parere negativo a Banco Bpm sull’utilizzo dei benefici patrimoniali previsti dal Danish compromise per l’offerta su Anima e la Sgr diventa improvvisamente più cara. I soci di piazza Meda dovranno rinunciare a 1 miliardo di distribuzione al 2027 e il Cet 1 della banca si fermerà al 13%, contro il 14,4% dello scenario più favorevole. La decisione definitiva sull’applicazione del Danish Compromise arriverà dall’Eba nei prossimi giorni, ma l’effetto in Borsa è immediato: Banco Bpm lascia sul parterre il 4,48% e scivola a 9,81 euro per azione, mentre Anima tiene botta e con il -0,43% si ferma a 6,94 euro per azione, ancorata ai sette euro offerti da Giuseppe Castagna.


Unicredit è spettatrice interessata, data l’Ops su piazza Meda: perde lo 0,47%, a 55,02 euro per azione. Tradotto: alla luce delle 0,175 azioni Unicredit proposte ai soci di Banco Bpm per ciascuna quota portata in adesione, lo sconto dell’Ops si riduce intorno al 2%. Banco Bpm ha fatto sapere di voler proseguire con l’Opa su Anima, anche senza Danish compromise. Domani è in agenda un consiglio di amministrazione, con al centro le evoluzioni dell’offerta. Intanto, le adesioni aumentano, avvicinando la banca alla soglia del 50%: oggi sono state consegnate azioni per l’1,16% del capitale, il totale che può controllare piazza Meda è salito al 48,4%.


I dubbi riguardano più le mosse di Unicredit e Andrea Orcel, grande protagonista delle manovre finanziarie in Italia e in Europa. Senza il Danish compromise per Anima, Banco Bpm diventa meno conveniente ma allo stesso tempo meno cara. Unicredit, come ha ricordato più volte nelle settimane scorse, potrebbe sfilarsi, appellandosi anche a una delle clausole di salvaguardia messe nero su bianco già a novembre, o potrebbe andare avanti, senza rilanci. Gli analisti sono divisi. Per Mediobanca, “il prezzo è la variabile chiave nel processo decisionale di Unicredit. Nonostante le notizie di oggi – scrivono gli analisti – man mano che il prezzo si allinea ai termini dell’offerta, vediamo sempre meno possibilità che Unicredit si ritiri dall’offerta di Banco Bpm, data la forte compatibilità industriale e strategica dell’operazione”.

Coldiretti incontra Vrecionova: no a fondo unico Pac

Coldiretti incontra Vrecionova: no a fondo unico PacRoma, 26 mar. (askanews) – L’impatto che i dazi e le tensioni internazionali potrebbero avere sul sistema agricolo europeo impone di garantire risorse adeguate agli agricoltori per assicurare la sovranità e la sicurezza alimentare e di evitare ogni ipotesi di accorpamento dei fondi della Politica agricola comune, che metterebbero in crisi tante aziende agricole. E’ uno degli spunti emersi dall’incontro tra il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e la presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Veronika Vrecionova, alla presenza anche del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, nell’ambito dell’evento “Agricoltura è”, organizzato a Roma dal Masaf.


Il cambio di passo nella vision dell’agricoltura europea per Coldiretti va ora supportato “assicurando sostegni adeguati alle imprese agricole, partendo dal concetto che i fondi Pac devono essere destinati solo ai veri agricoltori”. La Pac in Europa vale oggi 386 miliardi di euro in totale fino al 2027, di cui trentacinque miliardi di euro per l’Italia, ricorda la Coldiretti. Negli Usa il Farm Bill, il programma di sostegno all’agricoltura statunitense, vale 1400 miliardi di dollari in dieci anni e con la presidenza Trump potrebbe crescere ulteriormente. Ma se si guarda a un altro competitor dell’Europa, la Cina, questa attualmente produce il 70% in più dell’intera produzione agricola dell’Unione.


Un gap importante, sostiene Coldiretti, che penalizza gli agricoltori europei, già colpiti dagli effetti della concorrenza sleale. Le importazioni incontrollate dai Paesi Extra Ue, infatti, rappresentano di fatto un dumping insostenibile per le aziende agricole italiane e dell’Unione. Un principio da tenere in considerazione nella stipula degli accordi commerciali, come nel caso del Mercosur, conclude la confederazione agricola.

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danni

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danniRoma, 26 mar. (askanews) – “In queste ore i nostri tecnici stanno effettuando sopralluoghi nei territori del Forlivese e del Ravennate colpiti dalla grandine caduta martedì 25 marzo. Si tratta di un’area circoscritta tra la provincia ovest di Forlì e il Faentino, con fenomeni localizzati ma molto intensi. Stiamo comunque già effettuando le prime ricognizioni per venire a conoscenza di quante sono le aziende colpite e quanti ettari agricoli sono stati interessati dal fenomeno, e in seguito raccoglieremo le segnalazioni dei danni agli impianti produttivi, in particolare frutticoli”.


Lo annuncia in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, in seguito ai fenomeni metereologici intensi che ieri hanno interessato aree del territorio Forlivese e Faentino, colpendo in particolare, le coltivazioni e i frutteti. “Abbiamo già verificato che la grande quantità di grandine ha danneggiato addirittura le reti di protezione e per questo nei prossimi giorni raccoglieremo le segnalazioni di causa di forza maggiore per gli impianti danneggiati dall’evento e oggetto di finanziamenti del PSR o dell’OCM ortofrutta – aggiunge Mammi – Il recente evento ha messo ancora una volta in evidenza che occorre difendere le produzioni e con il progetto Frutteti Protetti”, che prevede bandi straordinari per la realizzazione di impianti per la protezione della frutticoltura, realizzati con il ricorso a materiale vegetale certificato e dotati di almeno due tipologie di dotazioni e impiantistiche volte all’adattamento ai cambiamenti climatici. “Stiamo mettendo a disposizione nel complesso 70 milioni di euro, con un’intensità di aiuto fino al 60% della spesa, per aiutare le imprese nella difesa attiva dai fenomeni climatici”, ha concluso Mammi.

La ‘zuppa della felicità’ vince Agrichef Festival 2025

La ‘zuppa della felicità’ vince Agrichef Festival 2025Roma, 26 mar. (askanews) – La cucina contadina è da sempre anche antispreco. A ricordarlo, la VII edizione di Agrichef Festival, l’evento itinerante promosso da Turismo Verde, l’Associazione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, per rilanciare i piatti tipici della tradizione contadina, chiamando ai fornelli agrichef e studenti degli istituti alberghieri. Oggi la finale nazionale all’Istituto alberghiero “Amerigo Vespucci” di Roma. Ad aggiudicarsi il podio 2025, “La zuppa della felicità” proposta dalla Puglia, realizzata dall’Agrichef Federica Sparascio (Agriturismo “Gli Ulivi” a Tricase, Le) insieme agli studenti dell’Istituto Alberghiero e Turistico – IPSEO “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme (Le).


Al secondo posto i tortelli “La mia terra” dell’Emilia-Romagna (Agrichef Federico Mei, Agriturismo “Corte dell’Abbadessa”, Istituto “Vergani Navarra”), terza l’”Anguilla in saor di porri” del Veneto (Agrichef Fiorella Zerbini, Agriturismi “Le Manciane”, “La Barena” e “Le Saline”, Istituto “Elena Cornaro”). Dopo la road map in tutta Italia, a contendersi il riconoscimento nazionale, i cuochi agricoltori vincitori delle 7 tappe regionali in: Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. “In tempi di guerre che destabilizzano intere comunità, soprattutto le più piccole, le loro abitudini e consuetudini a tavola, tutelare la qualità del cibo Made in Italy e, prima ancora, la sicurezza alimentare globale – hanno detto i presidenti nazionali di Turismo Verde, Mario Grillo, e di Cia, Cristiano Fini – vuol dire anche rinnovare l’impegno di Agrichef Festival nella promozione della cucina contadina e, soprattutto, tra le giovani generazioni. Inoltre, – hanno aggiunto – sentiamo l’urgenza di diffondere l’impegno costante, per natura, di agrichef e agricoltori per la sostenibilità e il riciclo, un patrimonio valoriale fatto di ricette che devono entrare nelle scuole, arrivare a futuri cuochi, restare nelle peculiarità degli agriturismi, pilastro importante nelle aree interne”.

Le eccellenze campane alla Cena delle stelle di Eataly Roma

Le eccellenze campane alla Cena delle stelle di Eataly RomaRoma, 26 mar. (askanews) – Una cena all’insegna delle eccellenze stellate della Campania: l’appuntamento è per lunedì 31 marzo, quando si svolgerà a Eataly Roma Ostiense una serata con 4 stelle Michelin e un World Pastry Star.


Un’occasione irripetibile per degustare piatti iconici, realizzati con maestria da Maicol Izzo (Piazzetta Milù, Castellammare di Stabia, 2 stelle Michelin), Luigi Tramontano (O me o il mare, Gragnano, 1 stella Michelin) e Giuseppe Molaro (Contaminazioni, Somma Vesuviana, 1 stella Michelin). Il gran finale sarà affidato al talento di Pasquale Marigliano, dell’omonima pasticceria, di Nola in provincia di Napoli, insignito delle Tre Torte Gambero Rosso dal 2011 e World Pastry Star 2023. La Cena delle Stelle, che si svolgerà presso il ristorante Terra al secondo piano, è un evento speciale per celebrare l’eccellenza enogastronomica della Campania attraverso il talento di chef e artigiani del gusto, accompagnati dai vini iconici di Feudi di San Gregorio.

Il Gemelli riorganizza l’emergenza per alleggerire Pronto Soccorso

Il Gemelli riorganizza l’emergenza per alleggerire Pronto SoccorsoMilano, 26 mar. (askanews) – La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma ha presentato una nuova Admission Room e la nuova Osservazione Breve Intensiva presso il Pronto Soccorso. Per l’occasione sono intervenuti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, accolti dal Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs Daniele Franco e dal Preside della Facoltà Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Antonio Gasbarrini. Con loro il Vicepresidente della Fondazione Gemelli Irccs Giuseppe Fioroni. La sfida è quella della riorganizzazione dell’emergenza per offrire al paziente il più adeguato percorso diagnostico – terapeutico, alleggerendo al contempo il carico sul Pronto Soccorso e rendendo più confortevole la permanenza dei pazienti in tale struttura.


“É un altro intervento importantissimo per il Giubileo – ha dichiarato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri -. Insieme alla Regione Lazio con il Policlinico Gemelli potenziamo il Pronto Soccorso, anche con strutture e strumenti innovativi per migliorare la qualità dell’accoglienza ai malati. Un lascito che il Giubileo fa alla città di Roma per i pellegrini e per tutte le romane e i romani. É uno dei tanti interventi per potenziare il sistema sanitario della città: sono 160 milioni di euro che, insieme alla Regione Lazio, abbiamo dedicato al potenziamento di tutti i Pronto Soccorso di Roma e del Lazio”. “Un bel lavoro, quello del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, frutto del corretto utilizzo dei fondi per il Giubileo stanziati dal Governo – ha affermato il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca -. La realizzazione di un’intera sala di 27 posti dove i pazienti che vengono dal Pronto Soccorso riceveranno tutte le cure e gli esami diagnostici propedeutici al ricovero e della nuova Osservazione Breve Intensiva infatti, permetteranno di velocizzare la permanenza del paziente dall’emergenza verso le dimissioni o il ricovero in reparto, riducendo la pressione sul Pronto Soccorso”.


“L’eccellenza internazionale espressa dal Gemelli aveva bisogno di rafforzare l’area dell’emergenza-urgenza. Come Regione Lazio abbiamo impiegato tutti i 155 milioni di euro a nostra disposizione per la messa in sicurezza, l’ammodernamento ed il potenziamento di tutti i Pronto Soccorso delle Aziende Sanitarie del Lazio. Tutto ciò resterà patrimonio della collettività anche quando il Giubileo sarà terminato garantendo così ai nostri cittadini le migliori cure possibili” ha aggiuto. L’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, monsignor Claudio Giuliodori ha impartito la benedizione alle nuove strutture alla presenza della autorità di Comune e Regione e di rappresentanti della comunità del Policlinico Gemelli. “L’Admission Room – ha spiegato il professor Francesco Franceschi, Ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – è un reparto con 27 postazioni, dotato di tutti i presidi per il ricovero, al quale verranno inviati pazienti provenienti dal Pronto Soccorso e già assegnati a un reparto di degenza. Questo ha un duplice vantaggio: da una parte va a decongestionare gli spazi del Pronto Soccorso, dall’altra, si possono anticipare gli accertamenti che verranno effettuati presso il reparto di destinazione per il ricovero”.


“Per la persona ricoverata nell’Admission Room, i medici possono infatti già avviare tutte le indagini del caso come gli esami non richiedibili dal Pronto Soccorso, la RMN o indagini molto specialistiche che possono essere richiesti solo una volta che il paziente è stato ricoverato presso un reparto. In questo processo di riorganizzazione dei ricoveri da Pronto Soccorso il Gemelli ha già realizzato alcuni mesi fa 2 unità di Admission Room coordinate dai professori Antonio Gasbarrini e Francesco Landi, Ordinari di Medicina Interna all’Università Cattolica, che hanno dimostrato di prendersi in carico precocemente dei pazienti messi in destinazione ricovero dal PS e di ricoverare come richiesto dalla Regione Lazio anche durante i festivi e i semifestivi. Grazie a questa nuova Admission Room dunque ci prefissiamo l’obiettivo di ridurre ulteriormente il tempo d’attesa in Pronto Soccorso dei pazienti in attesa del ricovero e di affidare prima possibile il paziente alle cure dei clinici dei reparti di degenza in modo da poterlo poi dimettere precocemente” ha continuato. “Il nuovo reparto, collocato al secondo piano dell’ala B è un reparto misto – ha sottolineato il dottor Andrea Cambieri, Direttore Sanitario della Fondazione -, con una zona uomini e una donne; ogni postazione è separata dalle altre da una tenda ed è dotata di tutti i presidi, compresa la ventilazione meccanica; dispone di personale medico e infermieristico dedicato e di stanze di lavoro comune disegnate per la massima efficienza nell’ottica di una assistenza di eccellenza”.


Nel 2024 sono stati 73.000 gli accesi globali al Pronto Soccorso, 65.122 gli accessi escluso il PS Ostetrico. Il 7% dei codici è stato rosso (codice 1), il 23% arancio (codice2), il 34% azzurro (codice3), il 35% verde (codice 4) e l’1% bianco (codice 5). Mentre i ricoveri sono stati 17.449.

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticoltura

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticolturaRoma, 26 mar. (askanews) – “Serve un piano nazionale strategico della frutticoltura, che contempli anche interventi nel settore logistica, l’abbassamento del costo del lavoro come si fa per i settori produttivi in difficoltà e altri provvedimenti”. Lo ha detto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, intervenendo al convegno organizzato oggi da Apo Conerpo, la principale Organizzazione di Produttori (OP) ortofrutticola europea.


“Il contrasto al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici è la vera sfida da vincere – ha sottolineato Mammi – L’agricoltura è tra i settori più colpiti da questi effetti come abbiamo potuto vedere in questi anni caratterizzati da alluvioni, gelate tardive, siccità, fitopatie, e la frutticoltura ne soffre in modo particolare”. L’assessore ha garantito che la Regione Emilia Romagna continuerà ad impegnarsi “per soluzioni strutturali grazie alla ricerca in campo, che finanziamo con convinzione, a chiedee in Europa reciprocità sull’export per mantenere la competitività, a soluzioni meccaniche sulle produzioni per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici come il progetto Frutteti Resilienti, che abbiamo lanciato come Regione lo scorso anno e nel quale abbiamo messo 70 milioni di euro per finanziare le protezioni meccaniche, con un’intensità di aiuto fino al 70%, poi al potenziamento del sistema assicurativo per le imprese agricole”.


“È necessario inoltre – ha concluso – rivedere il meccanismo di indennizzi supportato da Agricat perché ad oggi non sta dando i risultati sperati e le imprese frutticole non vedono riconosciuti i giusti indennizzi. Dobbiamo continuare a garantire il reddito alle imprese agricole e i nostri prodotti di grande qualità sulle nostre tavole”.