Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Bernini: l’agricoltura è una fabbrica che produce futuro

Bernini: l’agricoltura è una fabbrica che produce futuroRoma, 26 mar. (askanews) – “L’agricoltura è una fabbrica che produce futuro ma non solo tramite la terra, anche attraverso tutte quelle tecnologie che l’innovazione e il progresso mettono a disposizione”. Lo ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervenendo ad Agricoltura E’ al convegno “Agricoltura è Ricerca”.


“L’agricoltura oggi si fa con i droni, con i satelliti e noi vogliamo darle la possibilità di produrre un futuro inclusivo e sostenibile, scoprendo nuovi modi per contrastare il cambiamento climatico”, ha spiegato. Bernini ha poi ricordato il ruolo fondamentale della ricerca in agricoltura: “il modo migliore per trattenere e fare tornare i cervelli italiani e stranieri è creare infrastutture di ricerca come Agritech a Napoli, alla Federico II. Quando abbiamo fatto la grande operazione di Caivano, l’operazione periferie che al prossimo consiglio dei Ministri estenderemo ad altre periferie disagiate – ha detto – l’agricoltura è stata un elemento fondamentale, perché è in grado di produrre risultati subito ma duraturi per il futuro. E in queste realtà noi vogliamo investire”, ha concluso Bernini.

Giuli: agricoltura è attrezzata per sfide contemporaneità

Giuli: agricoltura è attrezzata per sfide contemporaneitàRoma, 26 mar. (askanews) – “L’agricoltura è un settore che molto più di altri ha saputo attrezarsi per le sfide della contemporaneità e l’agricoltura diventa ‘cool’ quando la si rende comprensibile in modo elementare. Oggi i giovani che sono altamente tecnologici possono facilmente comprendere cos’è l’agricoltura di precisione”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giulia intervenendo ad Agricoltura E’ al convegno “Agricoltura è Ricerca”, al quale partecipano anche i ministri dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, Andrea Rocchi, presidente del Crea e Massimo Vincenzini, presidente dei Georgofili. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.


“Noi vogliamo mettere a servizio delle aree interne, di quelle svantaggiate e delle periferie – ha detto Giuli – un lavoro di monitoraggio da parte del Governo intero per dare accesso ai sistemi culturali per chi normalmente è svantaggiato, ad esempio trasformando una biblioteca in un centro culturale. Fare cultura e fare agricoltura sono due processi paralleli che si intersecano e sono un deterrente rispetto al fare la valigia e abbandonare il territorio”. Per questo, “il piano Olivetti vuol dire lavorare con i ministri Bernini, Valditara, Lollobrigida – ha concluso Giuli – aprendo le porte a un disegno complessivo interministeriale che coinvolge il Governo nel suo insieme nel rapporto con il privato per riaccendere le energie dei territori. Dove ci sono radici c’è qualcosa che germoglia. Noi sosteniamo il lavoro del ministero dell’Agricoltura”.

Il Papa: mai perdere la speranza anche se la vita appare rovinata

Il Papa: mai perdere la speranza anche se la vita appare rovinataCittà del Vaticano, 26 mar. (askanews) – “Non perdiamo la speranza! Anche se la nostra storia ci appare pesante, complicata, forse addirittura rovinata, abbiamo sempre la possibilità di consegnarla a Dio e di ricominciare il nostro cammino. Dio è misericordia e ci attende sempre!”. Così Papa Francesco nel testo della catechesi, preparata per l’Udienza Generale di oggi e dedicata al testo evagelico dell’incontro del Cristo con la Samaritana.


Francesco, ancora in convalescenza protetta alla Domus di Santa Marta in Vaticano, ha voluto incentrare la sua riflessione sul tema dell’incontro con il Cristo che, ha sottolineato, come fa anche con la donna Samaritana al pozzo, ci mette sempre a nostro agio. “Gesù – ha ricordato nello scritto – ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza. Il pozzo, nel Medio Oriente antico, è un luogo di incontro, dove a volte si combinano matrimoni, è un luogo di fidanzamento. Gesù vuole aiutare questa donna a capire dove cercare la risposta vera al suo desiderio di essere amata”.

Lollobrigida a studenti alberghieri e agrari: fatta scelta giusta

Lollobrigida a studenti alberghieri e agrari: fatta scelta giustaRoma, 26 mar. (askanews) – “Ai tanti studenti degli istituti agrari e alberghieri che sono qui voglio dire: avete fatto una scelta giusta, perchè voi avrete più occasioni di lavoro della media di qualsiasi altra scuola, un reddito maggiore di qualsiasi altra prospettiva che si potrà raggiungere con il diploma e chi farà un percorso universitario ne avrà ancora più vantaggi in termini di conoscenza e di offerte di lavoro a alto reddito, quasi il 300% di occasioni di lavoro durante il corso di studi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, aprendo ad Agricoltura E’ il convegno “Agricoltura è Ricerca”, al quale partecipano anche i ministri dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Andrea Rocchi, presidente del Crea e Massimo Vincenzini, presidente dei Georgofili. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.


“Non esistono altre scuole che diano le opportunià degli istituti agrari e degli alberghieri – ha aggiunto il ministro – E’ bene che lo sappiano i genitori, che quando sentono le parole agrario e alberghiero pensano quasi che il figlio non voglia studiare. Loro invece avranno un buon lavoro e diventeranno ambasciatori della qualità del made in Italy agroalimentare”.

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in Argentina

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in ArgentinaRoma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.


Renderemo pubblici i documenti sui “nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista al canale televisivo DNews. Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.


Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica. Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.


Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

L’Istat: nel 2024 è cresciuto il rischio di povertà o di esclusione sociale

L’Istat: nel 2024 è cresciuto il rischio di povertà o di esclusione socialeMilano, 26 mar. (askanews) – Nel 2024, il 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (nel 2023 era il 22,8%), si trova cioè in almeno una delle tre seguenti condizioni: a rischio di povertà, in grave deprivazione materiale e sociale oppure a bassa intensità di lavoro. E’ quanto rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”. Nel 2023, il reddito annuale medio delle famiglie (pari a 37.511 euro) aumenta in termini nominali (+4,2%) e si riduce in termini reali (-1,6%). E’ quanto rileva l’Istat.


Nel 2023, segnala l’Istat, l’ammontare di reddito percepito dalle famiglie più abbienti è 5,5 volte quello percepito dalle famiglie più povere (in aumento dal 5,3 del 2022). E’ in aumento la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”, dove spiega che per misurare la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi è possibile ordinare gli individui dal reddito equivalente più basso a quello più alto, classificandoli in cinque gruppi (quinti). Il primo quinto comprende il 20% degli individui con i redditi equivalenti più bassi, l’ultimo quinto il 20% di individui con i redditi più alti. Il rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dall’ultimo quinto e quello ricevuto dal primo quinto (rapporto noto come s80/s20) fornisce una misura sintetica della disuguaglianza. Se si fa riferimento alla distribuzione dei redditi equivalenti netti senza affitti figurativi, nel 2023, l’indicatore s80/s20 è pari a 5,5, in lieve peggioramento rispetto al 2022 (quando era pari a 5,3), ma al di sotto del valore pre-pandemia del 2019 (5,7). Se si includono gli affitti figurativi, il rapporto nel 2023 si attesta a 4,8 (era 4,7 nel 2022), arrivando a 5 nel Mezzogiorno (era 4,7 nel 2022). Il livello di disuguaglianza è invece inferiore al dato medio nazionale nel Nord-ovest (4,4), seppur in peggioramento rispetto al 2022 (quando era 4,1), e nel Centro (4,5) dove rimane sostanziamente stabile rispetta al 2022 (4,4); nel Nord-est il livello di disuguaglianza resta stabile e più basso della media nazionale (3,7, mentre nel 2022 era 3,8).


Il Nord-ovest presenta il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi più alto tra le quattro macro ripartizioni geografiche (47.429 euro contro un valore medio nazionale pari a 42.715 euro) e la crescita maggiore in termini nominali rispetto al 2022 (quando era 44.564 euro). Nel Mezzogiorno il livello di reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è il più basso (34.972 euro), nonostante il forte incremento rispetto all’anno precedente (era 33.140 euro nel 2022), seguito dal Centro (44.001 euro da 42.742 euro nel 2022) e dal Nord-est, dove il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è decisamente superiore al valore medio nazionale e in crescita rispetto al 2022 (47.279 euro da 46.933 del 2022). Una delle misure principalmente utilizzate nel contesto europeo per valutare la disuguaglianza tra i redditi degli individui è l’indice di concentrazione di Gini. Se calcolato sui redditi netti senza componenti figurative e in natura (definizione armonizzata a livello europeo), nel 2023, il valore stimato per l’Italia è pari a 0,323, in peggioramento rispetto all’anno precedente (quando era 0,315). L’indice di concentrazione di Gini calcolato per Sud e Isole (0,339) è sensibilmente più elevato del dato medio nazionale. Centro (0,314) e soprattutto Nord-ovest (0,303) e Nord-est (0,276) presentano invece un valore marcatamente più basso. Tra il 2022 e il 2023, l’indice di concentrazione di Gini misura un incremento lieve della disuguaglianza fra i redditi nel Nord-ovest (0,303 da 0,295 del 2022) e nel Centro (0,314 da 0,305 del 2022) e un aumento più ampio nel Mezzogiorno (0,339 da 0,321 del 2022).


Il Nord-est, rileva l’Istat, è l’unica ripartizione geografica dove si registra invece un lieve miglioramento rispetto al 2022 (l’indice di concentrazione del Gini è pari a 0,276 da 0,282 del 2022).

Milei desecreta file su nazisti che si rifugiarono in Argentina

Milei desecreta file su nazisti che si rifugiarono in ArgentinaRoma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.


Rrenderemo pubblici i documenti sui “Nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista esclusiva al canale televisivo DNews. Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.


Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica.


Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.


Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

Bifest, presentato L’infinito di Contarello, scritto con Sorrentino

Bifest, presentato L’infinito di Contarello, scritto con SorrentinoRoma, 26 mar. (askanews) – Presentato in concorso al Bifest di Bari “L’infinito”, esordio alla regia di Umberto Contarello, co-sceneggiato e prodotto da Paolo Sorrentino con Numero 10, The Apartment una società del gruppo Fremantle, UMI Films e distribuito in Italia e all’estero da PiperFilm.


Racconta di un uomo aggrappato ai successi del passato che si trova a fare i conti con un presente nostalgico e solitario. Una storia dolce e malinconica, ma che lascia luce alla speranza. La vita di uno sceneggiatore di un certo successo crolla come un terremoto dal quale sopravvive a fatica, lasciandolo senza nulla. “L’infinito” racconta il trascorrere dei giorni vagabondi e dolenti di questo superstite che tenta di ricostruire un senso all’esistenza. Tenta di ritrovare un lavoro sebbene la sua carriera sia in irreversibile declino, tenta di riconquistare il rapporto con sua figlia spazzato via dal recente divorzio, tenta di aiutare una giovane sceneggiatrice di talento. Si adatta alla sua nuova casa, vuota e troppo spaziosa per la sua solitudine, si occupa delle incombenze burocratiche da cui era sempre fuggito. Alle volte piange e alle volte sorride delle cose assurde che accadono a chi vaga la vita senza una meta. Il caso gli regala fugaci incontri con persone sconosciute. L’unica compagnia stabile è una certa malinconia leggera come l’assenza di gravità degli astronauti e affiora anche una speranza sottile come un suono lontano. Alla fine di questi giorni scoprirà che la vita era crollata molto tempo prima e non si ricostruisce. Ma, saldati i conteggi e pagati i debiti, scopre che c’è in agguato un futuro anche per lui.


“Un mercoledì solenne come un semaforo, durante una telefonata pomeridiana con Paolo, a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all’improvviso che ‘stavolta’ l’avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto. Con l’incoscienza degli uomini adulti incoscienti accettai e ci accordammo sul fare un film libero e intimo. Ma un film su cosa? Su di te, visto che farai anche il protagonista” ha raccontato il regista. È nata così l’idea de “L’Infinito”, di cui è interprete principale lo stesso Umberto Contarello nel ruolo di “Umbe”, insieme a Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca, Alessandro Pacioni, Tahnee Rodriguez, Lena Guerre, con Bruno Cariello, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Tony Laudadio, Antonio Piovanelli e con l’amichevole partecipazione di Dario Cantarelli.


La fotografia è a firma di Daria D’Antonio, il montaggio di Federica Forces, le musiche originali di Danilo Rea, la scenografia di Erika Aversa, i costumi di Olivia Bellini. Umberto Contarello, 66 anni, padovano, laureato in filosofia, al suo debutto nella regia, con Paolo Sorrentino ha già firmato i copioni “This Must Be The Place”, “La grande bellezza” e “Loro”. Nel corso di una lunga carriera da sceneggiatore, ha scritto per vari autori di rilievo del cinema italiano come Carlo Mazzacurati (“Il toro”, “Vesna va veloce”, “La lingua del Santo”, “La Passione”); Gabriele Salvatores (“Marrakech Express”, “Tutto il mio folle amore”, Il ritorno di Casanova”); Bernardo Bertolucci (“Io e Te”) e Gianni Amelio (“La stella che non c’è”).

Governo, Schlein a Nordio: sua difesa tra pagine più vergognose

Governo, Schlein a Nordio: sua difesa tra pagine più vergognoseRoma, 26 mar. (askanews) – “La sua difesa d’ufficio di un torturatore libico rappresenta una delle pagine più vergognose a cui questo Parlamento è stato sottoposto” nonostante su “pagine vergognose il governo di cui fa parte non si è mai risparmiato”. Così la segretaria del Pd Elly Schlien, in sede di dichiarazioni di voto, nell’aula della Camera, sulla mozione di sfiducia nei confronti di Carlo Nordio, presentata dalle opposizioni.


“Per quante omissioni, falsità e tentativi di sviare avete provato a mettere in campo, i fatti restano chiari: contravvenendo a una esplicita richiesta di arresto da parte di Cpi e a causa della sua mancata risposta, l’arresto non è stato convalidato e Almasri è stato riportato a Tripoli con tutti gli onori. Libero di continuare, e a me toglierebbe il sonno, di uccidere e stuprare”.

Filiera italiana vino a Governo: trattare per evitare i dazi

Filiera italiana vino a Governo: trattare per evitare i daziRoma, 26 mar. (askanews) – La filiera vitivinicola italiana composta da Federdoc, Federvini, Confagricoltura, Copagri, Cia-Agricoltori italiani, Alleanza delle Cooperativa, Uiv e Assoenologi chiede al Governo di mantenere sulla questione dei dazi Usa “una posizione ferma in sede europea, invitando ad una trattativa di buon senso per il raggiungimento di un accordo volto ad evitare che si proceda all’applicazione dei dazi”.


In un comunicato congiunto la filiera ricorda che gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato export per il vino europeo, con un dato italiano che si è attestato intorno ai 2 miliardi di euro nel 2024. “Non possiamo rischiare – concludono – che la minaccia Trump diventi effettiva, dato che avrebbe effetti economici devastanti su un settore strategico come il nostro che genera un fatturato di 17 miliardi di euro, pari a circa il 10% del fatturato del F&B italiano, e che rappresenta una fonte cruciale di occupazione per i nostri territori, con circa 870.000 persone tra operatori diretti ed indiretti”.