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Zelensky: spero non si valutino ipotesi di un accordo di pace “umiliante”

Zelensky: spero non si valutino ipotesi di un accordo di pace “umiliante”Roma, 26 mar. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non ha escluso del tutto la possibilità teorica di un accordo di pace “umiliante” sul conflitto in Ucraina, ma ha avvertito che il paese “cadrebbe in depressione” in caso di tale scenario.


“Ma se la fase successiva sarà una pace forzata, umiliante, se l’Ucraina, Dio non voglia, verrà lasciata sola e se i nostri partner, per qualsiasi motivo, non saranno nostri partner, allora l’Ucraina cadrà in depressione… Non credo che sarà così. Sarebbe un tradimento da parte dei nostri partner. E penso che le possibilità che ciò accada siano praticamente pari a zero”, ha detto Zelenskyy in un’intervista con Time Magazine martedì sera. Martedì, un altro round di negoziati tra Stati Uniti e Ucraina ha avuto luogo a Riyadh. Parlando dopo i colloqui, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato che le parti hanno concordato di vietare qualsiasi attacco alle infrastrutture energetiche russe e ucraine. Ha anche confermato un accordo per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. La Casa Bianca ha affermato che le parti hanno concordato a Riyadh di escludere l’uso della forza contro le navi commerciali nel Mar Nero.


Lo stesso giorno, il Cremlino ha pubblicato una dichiarazione sui risultati di un incontro tra le delegazioni russa e statunitense a Riyadh. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump hanno concordato di fornire l’attuazione dell’iniziativa del Mar Nero. Questa iniziativa include la fornitura di sicurezza della navigazione nel Mar Nero, l’esclusione dell’uso della forza contro le navi commerciali e il divieto di utilizzo di tali navi per scopi militari. Il controllo sull’esecuzione di tali misure è pianificato per essere condotto tramite l’ispezione delle navi. Tuttavia, l’accordo entrerà in vigore solo quando saranno soddisfatte determinate condizioni. Una di queste condizioni è la revoca delle sanzioni alla Banca agricola russa (Rosselkhozbank).

Scuola, Valditara: vogliamo l’arresto in flagranza di chi aggredisce i prof

Scuola, Valditara: vogliamo l’arresto in flagranza di chi aggredisce i profRoma, 26 mar. (askanews) – Nelle scuole italiane “abbiamo avuto circa 40 episodi di aggressione nei confronti del personale scolastico. Per contrastare questo fenomeno abbiamo deciso di intervenire rafforzando il valore del voto in condotta, sostituendo le vecchie sospensioni con l’attività di cittadinanza solidale, le sanzioni economiche nei confronti dei genitori che aggrediscano un docente o personale della scuola, da 500 a 10mila euro e, infine, poi l’ultima proposta che intendiamo portare in un prossimo consiglio dei ministri, l’arresto il flagranza nei confronti di chi aggredisce”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a ‘Mattino Cinque News’.

Brand USA: “l’Italia è un mercato strategico”, turismo in crescita

Brand USA: “l’Italia è un mercato strategico”, turismo in crescitaMilano, 26 mar. (askanews) – Si è tenuto ieri a Milano “The Great USA Road Trip Roadshow”, l’evento di Brand USA che celebra i viaggi on the road, da sempre simbolo degli Stati Uniti. L’Italia è stata la seconda tappa di un tour che toccherà i principali mercati europei tra Spagna, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Francia, Irlanda e Regno Unito, in vista del centenario della storica Route 66 che cade nel 2026. Al Roadshow hanno partecipato per Brand USA Chris Heywood, senior vice president, public relations & chief communications officer e Amanda Davis, director, global trade development (UK & Europe). Dieci i DMO dagli Stati Uniti hanno presentato ad un pubblico selezionato di tour operator e agenti di viaggio le bellezze dei loro territori, per un indimenticabile viaggio on the road: Choose Chicago, Cruise America, Fredericksburg TX CVB, New Mexico Tourism Dept., Santa Monica Travel & Tourism, Travel Texas, Tulsa Regional Tourism, Visit Albuquerque, Visit California e Visit Oklahoma City.


L’emozionante viaggio è reso possibile e supportato da United Airlines, principale airline sponsor a livello globale, che opera più voli diretti dall’Europa agli Stati Uniti rispetto a qualsiasi altra compagnia aerea: United offre voli giornalieri tutto l’anno da Milano e Roma per New York/Newark, servizi quasi annuali da Roma per Washington Dulles, oltre a voli stagionali da Milano per Chicago O’Hare, da Roma per Chicago O’Hare e San Francisco e da Napoli e Venezia per New York/Newark. E in questo 2025 grandi novità: United introdurrà nuove rotte stagionali da Roma per Denver a partire dal 2 maggio, da Palermo per New York/Newark dal 22 maggio e da Venezia per Washington D.C. dal 23 maggio. Dal 2019, United ha aumentato la capacità di posti offerti dall’Italia agli Stati Uniti di oltre il 125%. I dati confermano l’importanza del mercato italiano in termini di arrivi negli Stati Uniti: 1,1 milioni di viaggiatori italiani nel 2024, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente, dato che conferma l’Italia come nono mercato a livello mondiale e quarto in Europa. Questo trend positivo è rafforzato dai primi dati del 2025, con 127.799 arrivi (gennaio-febbraio) e un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.


Tali flussi positivi sono supportati da un network, ancora in espansione, di collegamenti aerei: oggi l’Italia può contare su sette aeroporti con voli diretti verso quindici destinazioni degli Stati Uniti. In totale, vengono operati 36 collegamenti aerei tra l’Italia e gli Stati Uniti, garantendo un’ottima copertura per estensione e frequenze, con un totale di 3.837.639 posti sui voli diretti verso gli USA. Heywood ha dichiarato che “l’Italia è un mercato strategico per Brand USA. Continuano a crescere i visitatori italiani negli Stati Uniti e l’importanza dell’Italia è testimoniata sia dai numeri positivi degli arrivi che dal numero in continuo aumento di rotte e collegamenti diretti tra i due paesi. Questo appuntamento a Milano è stata un’occasione per celebrare i viaggi ‘on the road’, che così tanto caratterizzano l’esperienza di viaggio negli Stati Uniti. Con il centenario della storica Route 66 alle porte e i molti eventi internazionali e ricorrenze da celebrare – in particolare il 250esimo anniversario della nascita degli USA, il nostro impegno nell’offrire esperienze autentiche e indimenticabili si rinnova e continueremo a investire in iniziative mirate per consolidare ulteriormente questo legame che ci unisce. Attraverso eventi come ‘The Great USA Road Trip Roadshow’, siamo felici di offrire ai professionisti del settore e ai viaggiatori italiani l’opportunità di scoprire gli angoli più suggestivi e meno conosciuti degli Stati Uniti, rafforzando la nostra visione di un turismo sostenibile, inclusivo e sempre più esperienziale”.


Secondo Walter Cianciusi, country sales manager Italia di United Airlines la compagnia aerea “è entusiasta di collaborare con Brand USA per il lancio della campagna The Great USA Road Trip Europe, che celebra alcuni dei percorsi più iconici e panoramici degli Stati Uniti”, ha dichiarato . “Per l’estate 2025, siamo orgogliosi di offrire fino a 14 voli diretti al giorno dall’Italia agli Stati Uniti, garantendo ai nostri clienti un’ampia scelta di viaggio e collegamenti verso oltre 200 destinazioni americane”.

Oggi confronto Meloni-Tajani-Salvini prima del vertice di Parigi

Oggi confronto Meloni-Tajani-Salvini prima del vertice di ParigiRoma, 26 mar. (askanews) – Un “vertice”, anche in modalità ibrida, per fare il punto nel governo sulla politica estera, alla vigilia del summit dei “volenterosi” domani a Parigi. È quello voluto per questa mattina, secondo quanto riferito da fonti di governo, dalla premier Giorgia Meloni con i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini.


Non sarà un faccia a faccia per problemi di agenda (il ministro degli Esteri è a Trieste) ma Meloni vuole un chiarimento sulla linea di politica estera, dopo le tensioni causate nei giorni scorsi dalle prese di posizione e dalle mosse di Matteo Salvini, come la telefonata con il vice presidente Usa J.D. Vance. La riunione di Parigi è stata convocata da Emmanuel Macron, presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per “identificare opzioni operative, a sostegno degli sforzi americani, per raggiungere una pace solida e duratura in Ucraina, nel rispetto degli interessi di sicurezza di ucraini ed europei”. Questo “includerà la discussione del rafforzamento immediato dell’assistenza all’Ucraina, di come attuare ed estendere un cessate il fuoco, delle modalità di sostegno a lungo termine per Kiev e il suo esercito e delle garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina”.


Le garanzie, in particolare, riguardano una missione di peace-keeping da schierare sul terreno in caso di un cessate il fuoco. Secondo una prima ipotesi, potrebbero esserci quattro linee di interposizione: la prima vedrebbe impegnati i caschi blu di Paesi non europei membri dell’Onu; la seconda sarebbe occupata dalle forze ucraine; la terza dai volenterosi. Agli Usa sarebbe assegnata una funzione di “backstop” oltre il confine. La premier si è sempre detta contraria a una missione europea, assicurando che l’invio di soldati italiani “non è all’ordine del giorno”, ma il coinvolgimento dell’Onu potrebbe essere decisivo per dare il via libera all’impegno italiano. Alle 18,30 Meloni è attesa alla manifestazione “Agricoltura È” prima di volare nella capitale francese.

Nato, oggi Rutte a Varsavia, atteso discorso a Warsaw School of Economics

Nato, oggi Rutte a Varsavia, atteso discorso a Warsaw School of EconomicsMilano, 26 mar. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, visiterà Varsavia, la capitale della Polonia oggi. Il segretario generale incontrerà il presidente della Polonia, Andrzej Duda, il primo ministro, Donald Tusk, il vice primo ministro e ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, oltre al Ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski.


Rutte terrà anche un discorso, molto atteso e seguito da dibattito, alla Warsaw School of Economics nel pomeriggio. In precedenza Rutte ha espresso il suo apprezzamento per gli investimenti polacchi nella difesa, presentando il paese come un membro modello della NATO in questo senso.

Milano, raccolte da Fdi 1400 firme contro prossimi divieti per moto

Milano, raccolte da Fdi 1400 firme contro prossimi divieti per motoMilano, 25 mar. (askanews) – Fdi ha raccolto più di 1.400 firme in città contro i prossimi divieti di accesso in Area B, che coincide con la maggior parte del territorio comunale, per le moto euro 0, 1, 2. “Da Responsabile del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia Milano ho seguito personalmente la vicenda dei divieti per moto euro 0, 1 e 2 in area B, confrontandomi con numerose associazioni di categoria, comitati e motoclub: se in prima battuta, grazie a questo lavoro di concerto il Comune di Milano – durante una commissione comunale specifica – si è detto disponibile a posticipare i divieti di un anno, ora l’assessorato competente ha precluso ogni via al dialogo e la possibilità di salvaguardare i diritti di migliaia di motociclisti, pendolari, negozianti e meccanici” ha scritto in una il Consigliere di Municipio 3 e Responsabile del Dipartimento Trasporti a Milano di Fdi, Mattia Ferrarese.


“Affronteremo questa battaglia insieme a tutti i milanesi che rivendicano con orgoglio di poter circolare a Milano con moto e scooter, diminuendo le pressioni sul traffico veicolare e le emissioni. Se l’assessorato alla mobilità spera in una risposta silente, prevediamo una profonda delusione a Palazzo Marino, dove dovranno poi fare i conti con migliaia di firme necessarie ad indire un referendum che permetta finalmente di spezzare le catene dei divieti ideologici. Firme che supporteremo con fermezza in ogni piazza cittadina, a tutela della libertà di movimento dei milanesi. I deliri ideologici ed il greenwashing comunale questa volta dovranno vedersela con l’incredibile forza di volontà dei centauri, mossi da inesauribile passione e spirito di aggregazione. Il confronto, a suon di firme e manifestazioni, è appena iniziato” ha aggiunto.

SCci, il tris straordinario di Federica Brignone: sua anche la coppa di gigante

SCci, il tris straordinario di Federica Brignone: sua anche la coppa di giganteRoma, 25 mar. (askanews) – Federica Brignone cala il tris. Dopo la classifica generale di Coppa del Mondo e la coppa di discesa libera, la valdostana conquista anche la coppa di gigante. La quinta coppa di specialità della carriera, conquistata grazie al secondo posto nell’ultimo appuntamento stagionale a Sun Valley. A Federica bastava chiudere nelle 13 dopo la scivolata di Alice Robinson nella prima manche, ma come sempre non si è risparmiata: seconda a metà gara (con una sbavatura in fondo), Brignone ha fatto registrare il miglior crono nella seconda manche. Non è bastato, però, per la vittoria della gara che va a Lara Gut-Behrami, al centesimo podio in carriera. Completa il podio la svedese Sara Hector. Una gara oltremodo selettiva – soprattutto per le condizioni difficili neve – con sole 17 atlete che hanno concluso la gara. Oltre a Robinson, non ha concluso la gara anche Sofia Goggia. Quarta dopo la prima manche, la bergamasca è uscita nella seconda manche. Miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo, invece, per Giorgia Collomb, quattordicesima.


 

Mossa di Meloni, sabato sarà da Calenda al congresso di Azione

Mossa di Meloni, sabato sarà da Calenda al congresso di AzioneRoma, 25 mar. (askanews) – Per fare il suo ‘debutto’ da premier a una manifestazione di un partito non di governo Giorgia Meloni ha scelto Carlo Calenda: la premier sarà sabato mattina a Roma per il congresso nazionale di Azione. L’ipotesi, dopo l’invito, circolava da qualche giorno ma oggi da Palazzo Chigi è arrivata la conferma ufficiale con un’aggiornamento dell’agenda settimanale. Se Meloni da Calenda è una prima volta, non vale lo stesso per il contrario: il segretario di Azione è stato ospite da Atreju sia nel 2024 che nel 2023. “Non ho paura, non vedo né il lupo né la tana” disse rispondendo, nel dicembre scorso, a chi gli chiedeva come si sentisse nella tana del lupo, la festa di Fdi.


“E’ stata invitata, ha accettato e interverrà”, la spiegazione ufficiale che viene data per questo appuntamento. Ma dietro la scelta della presidente del Consiglio è difficile non vedere una motivazione “politica”. In primo luogo nei confronti dell’opposizione. Calenda ha sempre rivendicato di voler fare un’opposizione “dura” e “senza sconti” ma “costruttiva”. Come avvenne già nel 2022, quando una delegazione del partito arrivò a Palazzo Chigi con una serie di contro-proposte per la messa a punto della prima manovra dell’esecutivo di centrodestra. Per venire all’attualità, un segnale in questo senso è la decisione di non firmare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio e domani al momento del voto alla Camera i parlamentari calendiani usciranno dall’Aula. “Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – ha spiegato il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè”. Dunque il messaggio di Meloni sarà che è possibile un dialogo tra maggioranza e opposizione, ma se si discute “nel merito” e non partendo da posizioni “ideologiche”. La scelta di Meloni, però, può avere anche una lettura interna alla maggioranza, in un momento di persistente tensione con Matteo Salvini. Al di là delle smentite di facciata, la premier – e anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani – hanno vissuto con sempre maggiore insofferenza il continuo ‘controcanto’ del vice premier leghista su Ucraina, dazi, difesa europea. Messaggi che, è l’opinione della premier, minano l’immagine di compattezza dell’esecutivo e anche la sua credibilità ai tavoli internazionali. “Aprire un canale di confronto con l’opposizione più responsabile e costruttiva – riflette un parlamentare di maggioranza – è anche un avvertimento recapitato alla Lega”.


Intanto la premier, che oggi non è stata a Palazzo Chigi, ha avuto un colloquio con il Commissario per i partenariati internazionali dell’Unione Europea Josef Sikela in visita in Italia. Tra i temi sul tavolo, lo sviluppo di collaborazioni ad ampio spettro tra l’Unione Europea e le nazioni del Vicinato meridionale e dell’Africa nonché le sinergie tra il Piano Mattei e la Strategia del Global Gateway dell’Unione Europea. Ma soprattutto Meloni prepara la missione di giovedì a Parigi, quando parteciperà al vertice dei “volenterosi” convocato da Emmanuel Macron, presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come spiega l’Eliseo, in linea con l’iniziativa lanciata nella capitale francese il 17 febbraio e “come continuazione delle discussioni avviate con i nostri partner britannici” l’incontro “mirerà a identificare opzioni operative, a sostegno degli sforzi americani, per raggiungere una pace solida e duratura in Ucraina, nel rispetto degli interessi di sicurezza di ucraini ed europei”. Questo “includerà la discussione del rafforzamento immediato dell’assistenza all’Ucraina, di come attuare ed estendere un cessate il fuoco, delle modalità di sostegno a lungo termine per l’Ucraina e il suo esercito e delle garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina”.


Le garanzie, in particolare, riguardano una missione di peace-keeping da schierare sul terreno in caso di un cessate il fuoco. Secondo una prima ipotesi, potrebbero esserci quattro linee di interposizione: la prima vedrebbe impegnati i caschi blu di Paesi non europei membri dell’Onu; la seconda sarebbe occupata dalle forze ucraine; la terza dai volenterosi. Agli Usa sarebbe assegnata una funzione di “backstop” oltre il confine. La premier si è sempre detta contraria a una missione europea, assicurando che l’invio di soldati italiani “non è all’ordine del giorno”, ma il coinvolgimento dell’Onu potrebbe essere decisivo per dare il via libera all’impegno italiano. Cosa che, comunque, non sarebbe facile far digerire a Salvini.

Franceschini propone cognome madri ai figli, dubbi alleati e ironie social

Franceschini propone cognome madri ai figli, dubbi alleati e ironie socialRoma, 25 mar. (askanews) – Dare ai figli solo il cognome della madre. E’ la proposta che Dario Franceschini, senatore del Pd, ex segretario ed ex ministro della Cultura lancia all’assemblea dei senatori Dem su un tema, quello del doppio cognome, che ha sempre fatto discutere senza mai giungere ad essere disciplinato da una legge. Di scritto c’è solo la sentenza della Corte Costituzionale del 2021 secondo la quale ogni figlio ha diritto ad un’identità che rispecchi paritariamente entrambi i genitori.


Per Franceschini “anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi, dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo il cognome della madre. E’ una cosa semplice – spiega – ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico ma è stata una delle fonti culturali delle disuguaglianze di genere”. Vari esponenti Pd, da Valeria Valente a Laura Boldrini fanno quadrato intorno alla proposta del collega e anche Anna Rossomando, relatrice per il Pd della legge sul doppio cognome, lo ringrazia auspicando comunque “un’ampia convergenza, anche della maggioranza, superando resistenze” sul testo in discussione. In Senato le proposte di legge all’esame della commissione Giustizia per disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli sono quattro e portano la firma di Julia Unterberger del gruppo delle Autonomie, di Simona Malpezzi del Pd, di Alessandra Maiorino dei Cinquestelle e di Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra La proposta Franceschini lascia freddi, se non apertamente ostili i possibili alleati – ad eccezione di Avs che però, con Luana Zanella, ammette che sarebbe un iter faticoso – e anche i centristi. La vice presidente dei senatori 5Stelle Alessandra Maiorino bolla l’idea del collega Dem come “una provocazione, una boutade” perchè, dice, “non si risponde a una discriminazione, sia pur millenaria, con un’altra discriminazione”. Carlo Calenda, segretario di Azione, è ironico: “Altre priorità non ne abbiamo?Boh”. E una ex parlamentare Pd ma anche attivista su questi temi come Anna Laura Concia si chiede, pur essendo in via di principio favorevole al cognome materno, “perchè fare una proposta che non verrà mai approvata, invece di proporre la scelta o il doppio cognome che invece potrebbero esserlo?”.


Dal fronte centrodestra piovono critiche. A cominciare da Matteo Salvini: “Ecco le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre! Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi… Ma dove le pensano ste idee geniali?”, attacca il segretario. Di “genialata” parla l’ex senatore leghista Simone Pillon, mentre l’attuate capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami commenta sotto il post di Franceschini: “Quindi invece del cognome del padre gli diamo il cognome del nonno…”. E poi c’è il mondo dei social. Le reazioni non sono affatto benevole e quelle più pungenti non sembrano provenire da elettori di centrodestra. “Il mondo va in fiamme e noi non ce la faremo mai. La migliore assicurazione per Meloni” scrive un utente mentre un altro osserva: “Grazie onorevole perché la destra era a corto di argomenti per buttarla in caciara e non parlare delle cose serie ed era quindi importante intervenire tempestivamente”.Delusa un’elettrice dichiarata: “Voto sinistra ma questa proposta woke è penosa”.


A metà pomeriggio i giornali di area centrodestra hanno già pronti i titoli: “Franceschini vuole cancellare i papà” scrive Il Giornale nell’edizione on line, mentre Il secolo d’Italia parla di “matriarcato Pd”.

Centrosinistra, Renzi: il candidato premier lo vedremo a tempo debito

Centrosinistra, Renzi: il candidato premier lo vedremo a tempo debitoRoma, 25 mar. (askanews) – “Il mio riferimento è chiaramente Tony Blair ma in questo momento sono tra gli italiani molto preoccupati della crisi mondiale, delle bollette che aumentano, delle pensioni che non aumentano e degli stipendi che crollano. Dunque tutta questa discussione del centrosinistra la lascio a voi addetti ai lavori e io mi preoccupo di fare proposte sul gas, sulle bollette, sugli stipendi: il resto lo vedremo a tempo debito”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a Cinque minuti su Raiuno commentando l’ipotesi di Elly Schlein come futura candidata premier e rispondendo sulle affinità tra Schlein e Blair.


Quanto alle divisioni del centrosinistra sulla politica estera, Renzi ha osservato: “In questo momento al governo c’è il centrodestra, quelli che decidono sul futuro dei nostri figli non sono quelli del centrosinistra ma Meloni che due mesi fa tutti voi consideravate la grande leader ponte tra Usa e Europa e che invece è l’unica leader che ancora non si è fatta ricevere da Trump”.