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Comunali, Schlein: bella vittoria a Anzio e Nettuno, l’alternativa c’è

Comunali, Schlein: bella vittoria a Anzio e Nettuno, l’alternativa c’èRoma, 2 dic. (askanews) – “Complimenti ad Aurelio Lo Fazio e a Nicola Burrini per la loro elezione a sindaco di Anzio e Nettuno. Una bella vittoria che dimostra che l’unità paga e altri due importanti comuni vedono il centrosinistra vincente. Voglio ringraziare il Pd di Anzio e Nettuno per il grande impegno che è stato premiato. L’alternativa a questa destra c’è e dai territori arriva il messaggio che le persone danno fiducia a chi si occupa con serietà e determinazione delle loro preoccupazioni e delle loro speranze”. Lo dichiara la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Lombardia, inaugurati a Pirellone presepe e albero di Natale

Lombardia, inaugurati a Pirellone presepe e albero di NataleMilano, 2 dic. (askanews) – È stato inaugurato al Pirellone il tradizionale presepe natalizio, allestito nel foyer del Consiglio regionale della Lombardia e messo a disposizione fino all’8 gennaio dall’Associazione Amici del Presepio di Bareggio (MI). Due le opere presenti, una intitolata ‘Alla ricerca di un alloggio’, e una Natività, realizzati con vari materiali, dal legno al polistirolo al gesso: le tegole della casa ricostruita in stile lombardo sono circa 7.000 e realizzate in materiale modellabile.


Alla cerimonia sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, il vicepresidente Giacomo Cosentino, Monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura e altri consiglieri regionali tra cui Silvia Scurati che si è resa promotrice dell’iniziativa. “Il Consiglio regionale è la casa dei Lombardi, il luogo della rappresentanza – ha sottolineato il presidente Fontana – e oggi vogliamo semplicemente ricordare le nostre tradizioni, la nostra cultura la nostra religione: tutti temi che si declinano con il presepe e con l’albero di Natale, proprio per ribadire quanto vogliamo rimanere legati alla nostra storia e alla nostra identità”.


L’albero di Natale, un pino autoctono del territorio lombardo fornito da Ersaf, sarà poi ripiantato nel suo luogo di provenienza.

In Francia si apre la crisi: i partiti di Le Pen e Melenchon pronti a votare la sfiducia al governo Barnier

In Francia si apre la crisi: i partiti di Le Pen e Melenchon pronti a votare la sfiducia al governo BarnierRoma, 2 dic. (askanews) – Il Rassemblement national (Rn) presenterà una mozione di sfiducia al governo di Michel Barnier dopo che il premier ha fatto ricorso all’articolo 49 della Costituzione per far passare la legge di bilancio per la previdenza sociale del 2025. Lo ha annunciato Marine Le Pen.


“Le cose erano chiare, Michel Barnier non ha voluto rispondere alle richieste degli 11 milioni di elettori del Rassemblement national, noi faremo le nostre”, ha aggiunto Marine Le Pen. “Presenteremo una mozione di censura. Voteremo le mozioni di censura e prima di tutto la nostra”, ha aggiunto ancora. Prima di Rn, anche il partito di sinistra estrema la France Insoumise di Mélenchon aveva invocato il ricorso al voto di sfiducia all’esecutivo guidato da Barnier. “Di fronte a questa ennesima negazione della democrazia, sfiduceremo il governo. Michel Barnier passerà alla storia come colui che ha avuto il mandato più breve. Viviamo nel caos politico a causa del governo di Michel Barnier e della presidenza di Emmanuel Macron”. Così la deputata Mathilde Panot all’Assemblea nazionale dopo l’annuncio del premier.


Il capo del governo francese, Michel Barnier, invocando “il momento della verità che metta ciascuno di fronte alle proprie responsabilità”, ha fatto scattare l’articolo 49.3 della Costituzione sulla legge di bilancio per la previdenza sociale 2025. “D’ora in poi, signore e signori, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e io mi prendo le mie”, ha detto a conclusione del suo intervento davanti ai deputati. Subito dopo l’annuncio, i deputati di sinistra e di estrema sinistra hanno lasciato il parlamento. Mathilde Panot, della France Insoumise, ha detto a Le Figaro che il suo partito voterà la sfiducia al governo di Barnier. Poi anche il Rassemblement national ha evocato la possibilità di far cadere l’esecutivo.


“Il primo ministro ha appena fatto scattare l’articolo 49.3 della Costituzione per far passare il budget della previdenza sociale”, ha scritto Rn su X. “Questo testo, come il governo, meritano la sfiducia”, ha aggiunto.

Nel Nord Est il 54% del valore delle Dop Economy, frena Centro

Nel Nord Est il 54% del valore delle Dop Economy, frena CentroRoma, 2 dic. (askanews) – Resta il Nord Est il territorio dove è maggiore il valore della Dop Economy, mentre il Centro frena e Sud e Isole proseguono nel trend di crescita che le caratterizza da ormai 5 anni. Dopo due anni consecutivi che hanno visto crescere la Dop economy in diciotto regioni su venti, stavolta il quadro descritto dal XXII Rapporto Ismea-Qualivita sull’impatto territoriale delle filiere del cibo e del vino DOP IGP nel 2023 si presenta più variegato. Frena infatti la crescita di regione simbolo dell’agroalimentare come l’Emilia Romagna, la Toscana, la Puglia e il Piemonte e crescono invece regioni come il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e l’Abruzzo.


Su 107 province italiane 61 hanno valore più alto, il 17% delle con crescite a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est nel complesso mostrano risultati stabili (-0,6% sul 2022) e rappresentano il 54% del settore nazionale DOP IGP con un valore che sfiora gli 11 miliardi di euro: a frenare è soprattutto il calo dell’Emilia-Romagna (-2,4%), mentre crescono Friuli Venezia Giulia (+1,4%) e Veneto (+0,4%) che, con 4,85 miliardi di euro , si conferma leader rappresentando quasi un quarto del valore del comparto DOP IGP italiano. Bene il Nord-Ovest (+1,5%) in cui la Dop economy vale 4,33 miliardi di euro, trainato in particolare dalla Lombardia, che supera per la prima volta i 2,5 miliardi € e con il +3,3% registra una crescita per il terzo anno consecutivo; frenano il Piemonte (-1,2%), dopo la forte crescita del 2022, e la Liguria (-2,0%), sale invece la Valle d’Aosta (+3,2%).


L’area Sud e Isole, sempre in crescita negli ultimi 5 anni, ha il risultato migliore in termini assoluti (120 milioni di euro in più del 2022) e relativi (+4,0% su base annua). A trainare è soprattutto la Sardegna (+19,0%), ma registrano ottimi risultati anche Abruzzo (+10,6%), Campania (+2,9%) e Sicilia (+2,2%); frena la Puglia (-7,5%). Il Centro ha i risultati peggiori con un calo complessivo del -3,9%, condizionato principalmente dalla Toscana (-5,5%), che rappresenta la gran parte del valore economico dell’area. Unica eccezione positiva il Lazio, in crescita (+8,8%).


Fra le prime venti province per valore, i risultati migliori del 2023 in termini assoluti sono quelli di Brescia (+52 mln), Treviso (+33 mln), Vicenza (+31 mln), Cremona (+24 mln) e Udine (+20 mln). In calo soprattutto Modena (-8,6%), Verona (-4,8%), Siena (-4,4%) e Reggio nell’Emilia (-3,4%). Il Veneto (4,85 mld) e l’Emilia-Romagna (3,87 mld) si confermano prime regioni per valore economico, seguite dalla Lombardia (2,58 mld), che supera per la prima volta i 2,5 miliardi e cresce per il terzo anno consecutivo, e dal Piemonte (1,64 mld). Seguono la Toscana (1,36 mld) e le altre due regioni del Nord-Est: Friuli Venezia Giulia (1,22 mld) e Trentino-Alto Adige (1,02 mld).


L’area Sud e Isole cresce per il quinto anno consecutivo trainata dalla Sardegna (+19,0%) e dalla Campania (+2,9%) Tra le province, si conferma al primo posto Treviso (2,22 mld), seguita da Parma (1,67 mld) e Verona (1,40 mld). Vicine al miliardo di euro anche Cuneo (974 mln) e Brescia (929 mln). Siena (648 mln), in nona posizione, è la prima provincia del Centro mentre Caserta (329 mln ), in 15esima posizione, è la prima del Sud. Fra le prime dieci province per valore del cibo e le prime 10 per valore del vino, sono rappresentate ben 12 regioni italiane.

Tavares (con buona uscita da 100 milioni) lascia Stellantis, mercato e politica s’interrogano sul futuro

Tavares (con buona uscita da 100 milioni) lascia Stellantis, mercato e politica s’interrogano sul futuroMilano, 2 dic. (askanews) – Con le sue dimissioni inattese, il Ceo Carlos Tavares lascia il gruppo Stellantis in una fase di difficoltà per il gruppo e per l’intero settore alla prese con una transizione che non decolla e che sta logorando i bilanci delle case auto. Uno scenario che preoccupa il mercato: le dimissioni di Tavares “creano incertezza in un momento particolarmente critico”, scrivono gli analisti di Equita, mentre il titolo in Borsa è arrivato a cedere il 10% scendendo sui minimi degli ultimi due anni e mezzo (-40% da inizio anno). Mentre il mercato si interroga sul successore di Tavares di cui si sta occupando un Comitato speciale, già circolano le prime indiscrezioni sulla buona uscita del manager portoghese che potrebbe arrivare fino a 100 milioni di euro, considerando che negli ultimi due anni il suo stipendio è stato di circa 40 milioni di euro l’anno.


A gestire Stellantis fino alla nomina del nuovo Ceo sarà un Comitato esecutivo presieduto da John Elkann, azionista di riferimento tramite Exor, che di fatto assume la guida del gruppo. Sui potenziali candidati circolano diversi nomi. Alcuni da tempo come quello del Ceo di Renault, Luca de Meo, che però viene associato a una complicata ipotesi di aggregazione fra Renault e Stellantis. Sempre nel settore circolano i nomi di top manager o ex top manager di case auto tedesche e americane, fra cui Mary Barra, Ceo di GM e responsabile comunicazione ai tempi della trattativa con Marchionne per sciogliere l’alleanza fra i due gruppi. Ma la scelta potrebbe ricadere anche su manager di altri settori, come fatto da Ferrari con la nomina di Benedetto Vigna proveniente dal produttore di chip Stm. Resta poi in piedi anche l’ipotesi di nomine interne, come Jean-Philippe Imparato e Antonio Filosa nominati responsabili Europa e Nord America del gruppo nell’ultimo riassetto manageriale che ha portato anche alle dimissioni della Cfo Nathalie Night sostituita da Doug Ostermann. Sulle cause invece della brusca rottura che si è consumata durante un Cda negli Usa, circolano diverse ipotesi fra cui il peggioramento dei conti (-27% i ricavi nel terzo trimestre) a causa del calo delle vendite in Nord America (-17% nei primi 9 mesi) e in Europa (-7%) da che hanno portato al pesante allarme utili di settembre con il target di margine operativo ridotto dal 10 al 5,5-7%. Ma anche la strategia sull’elettrico, il ritardo nel lancio di nuovi modelli, e, forse, anche scelte drastiche da adottare sull’assetto produttivo del gruppo. Sicuramente Stellantis fra i gruppi auto è quello che ha sofferto di più soprattutto in Europa e in particolare in Italia dove la produzione è crollata del 40% con previsione di chiudere l’anno intorno alle 500mila unità inclusi i furgoni, sui minimi da decenni, mentre Fiat a ottobre è scesa sotto la soglia psicologica del 10% del mercato.


Uno scenario che spaventa governo, subito informato da John Elkann, e sindacati che non rimpiangono l’uscita del manager e chiedono la convocazione dell’atteso tavolo a Palazzo Chigi per discutere del futuro del gruppo in Italia. L’eredità lasciata da Tavares è pesante: diversi stabilimenti fra cui Mirafiori chiusi fino a gennaio e una mancanza di prodotto che sarà compensata solo in parte con le produzioni di Lancia, DS, Jeep e Alfa Romeo a Melfi e Cassino sulle nuove piattaforme Stla Medium e Large. Intanto però diversi modelli del gruppo, fra cui alcuni best seller, come Grande Panda, Lancia Ypsilon, Alfa Junior e Jeep Avenger sono già state allocato in altri stabilimenti europei. Intanto, il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto questo pomeriggio, nel corso della visita di Stato in India a Nuova Delhi, un colloquio telefonico con il presidente di Stellantis John Elkann, collegato dagli Stati Uniti. Il confronto è avvenuto a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares. Lo affermano fonti del Mimit. Le stesse fonti riportano che “il tavolo Stellantis, convocato per il prossimo 17 dicembre al Mimit, è confermato con l’intenzione di chiudere in modo positivo così come da mandato parlamentare, con un ‘Piano Italia’ che riaffermi la centralità del nostro Paese nei progetti di sviluppo di Stellantis”. Al tavolo il gruppo automobilistico “sarà rappresentato da Jean Philippe Imparato, responsabile Europa, che ha avuto dal presidente, nonché guida del Comitato esecutivo, il mandato di chiudere in modo positivo le interlocuzioni”.

Sanità, in Lombardia programma investimenti straordinari da 219 mln

Sanità, in Lombardia programma investimenti straordinari da 219 mlnMilano, 2 dic. (askanews) – La Giunta regionale della Lombardia ha approvato un programma straordinario di investimenti in sanità per il 2024, destinando oltre 219 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture, la sicurezza e l’efficientamento energetico del sistema sanitario regionale. La delibera, proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, prevede interventi strategici per migliorare la qualità dell’assistenza e la sicurezza delle strutture sanitarie.


Gli investimenti includono progetti di riqualificazione di vari ospedali. Tra questi, l’ampliamento del Pronto Soccorso del San Gerardo di Monza (30,5 milioni di euro) e la ristrutturazione dell’Ospedale di Voghera (52 milioni di euro). Particolare attenzione è rivolta anche alla salute mentale e alla neuropsichiatria infantile, con la realizzazione di una nuova struttura a Dalmine per 6,5 milioni di euro. E ancora oltre 31 milioni per l’Ospedale Sacco di Milano, 13,7 milioni per l’avvio della prima fase della riqualificazione degli Spedali Civili di Brescia, altri fondi per l’acquisto della PET al Papa Giovanni di Bergamo e l’angiografia digitale all’ospedale di Mantova. Tra le altre misure finanziate, il potenziamento del parco tecnologico biomedicale con l’acquisto di apparecchiature diagnostiche avanzate, come sistemi di angiografia digitale e acceleratori lineari; interventi di adeguamento normativo e sicurezza antincendio per le strutture sanitarie regionali e progetti di efficientamento energetico per una gestione più sostenibile e moderna delle risorse.


“Con questa delibera – ha detto l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – Regione Lombardia dimostra ancora una volta il suo impegno verso una sanità di eccellenza, in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e di essere all’altezza delle sfide future. I nostri ospedali e i nostri servizi territoriali saranno sempre più sicuri e moderni. Un investimento sulla salute è un investimento sul futuro di tutti noi”.

In Sicilia progetto di conservazione per l’asino grigio

In Sicilia progetto di conservazione per l’asino grigioRoma, 2 dic. (askanews) – Al via in Sicilia un progetto per la conservazione dell’asino grigio, una specie che appartiene alla memoria dell’entroterra siciliano. In tutta la regione si contano oggi meno di un centinaio di esemplari e che ora è al centro del progetto “Recupero, Conservazione e Caratterizzazione delle Risorse Genetiche Equine e Asinine Siciliane”, realizzato dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, con la collaborazione dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, delle Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Di3A) e di Messina (Dipartimento di Scienze Veterinarie.


Si tratta di un progetto, finanziato attraverso la Misura 10.2.b “Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura” del Piano di Sviluppo Rurale per la Sicilia 2014-2022, che si pone due obiettivi, attraverso una doppia caratterizzazione genetica e morfologica: da un lato lo sviluppo di un Piano di conservazione per le razze equine già riconosciute, quali il Cavallo Sanfratellano, il Cavallo Puro Sangue Orientale, l’Asino Pantesco e l’Asino Ragusano; dall’altro, un Piano di caratterizzazione per i Tipi Genetici Autoctoni (TGA) che non hanno ancora status di razza, tra cui l’Asino Grigio Siciliano, e il cavallo siciliano che invece dopo un lungo iter di circa 20 anni, ha ottenuto il riconoscimento, lo scorso aprile. Ed è proprio sull’asino grigio siciliano che nei giorni scorsi è stata organizzata una giornata divulgativa, a Masseria Specchi, situata all’interno della Riserva Naturale Orientata Pantalica, dove cresce un piccolo allevamento di 7 asini e 2 puledrini, frutto di un’attività congiunta del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale con il supporto dell’Istituto Incremento Ippico. Nell’occasione, sono stati presentati i primi risultati del progetto.

Stellantis, Gusmeroli a Elkann: tutti i gruppi chiedono audizione

Stellantis, Gusmeroli a Elkann: tutti i gruppi chiedono audizioneRoma, 2 dic. (askanews) – E’ con una breve lettera di una pagina che il Presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, ha rinnovato al presidente di Stellantis, John Elkann, la richiesta di una audizione per discutere in Parlamento del piano industriale del gruppo automobilistico.


Gusmeroli, richiama la sua precedente lettera del 30 ottobre con la richiesta a Elkann di intervenire in audizione (dopo il rifiuto già espresso da parte del presidente di Stellantis) e nella missiva di oggi, visionata da Askanews, sottolinea “la volontà di tutte le forze politiche di conoscere la visione strategica del socio di riferimento di Stellantis” e “l’esigenza di proseguire in Parlamento un dialogo positivo e costruttivo tra i cittadini, le istituzioni e gli attori industriali che hanno fatto la storia del nostro Paese”. In considerazione delle “importanti novità” emerse ieri, con le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlo Tavares, e l’istituzione di un nuovo comitato esecutivo “per completare il processo di nomina del nuovo Ceo”, Gusmeroli chiede “ancora una volta” a Elkann di “partecipare ad una audizione congiunta dinanzi alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, per discutere in Parlamento del piano industriale del gruppo Stellantis, della continuità produttiva e del mantenimento dei posti di lavoro nel nostro Paese”.

Diagram rafforza partnership con Agritech e apre sede a Napoli

Diagram rafforza partnership con Agritech e apre sede a NapoliRoma, 2 dic. (askanews) – Sostenere l’innovazione, la ricerca e la formazione nel settore agritech, sviluppando soluzioni tecnologiche per aiutare le aziende agricole e tutta la filiera agroalimentare ad affrontare la transizione ecologica. Per questo Diagram, il primo polo agritech italiano e tra i principali operatori in Europa, rafforza la partnership con Agritech, Centro Nazionale di ricerca per le tecnologie dell’agricoltura.


Il Centro Agritech è nato con l’obiettivo di mettere a sistema le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile, in grado cioè di affrontare i cambiamenti climatici, ridurre l’impatto ambientale nel campo dell’agrifood, garantendo la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. Il Centro Nazionale raggruppa cinquantuno partner, tra cui ventotto università, promuovendo la transizione ecologica e digitale e la formazione dei giovani per creare le conoscenze necessarie in questo ambito strategico, arrivando ad oggi a 2000 ricercatori.


Il giorno 4 dicembre, in occasione della consegna dei diplomi della Seconda Edizione dell’Agritech Academy, si terrà l’Agritech Job Fair, un’opportunità per gli studenti dell’ateneo partenopeo di incontrare i rappresentanti delle aziende partecipanti e leader nel settore agroalimentare e agritech. Durante l’evento, Diagram Group selezionerà studenti motivati e di talento per coinvolgerli attivamente nei progetti e nelle sfide tecnologiche, consolidando il legame tra formazione accademica e mondo del lavoro. Inoltre, Diagram Group inaugurerà nelle prossime settimane una nuova sede a Napoli, situata presso il campus dell’Università Federico II. Questo rappresenta il primo passo di un piano strategico di espansione nel Sud Italia, che prevede l’apertura di ulteriori sedi e oltre 50 assunzioni nei prossimi tre anni.

A Roma la 176esima sessione del consiglio della Fao

A Roma la 176esima sessione del consiglio della FaoRoma, 2 dic. (askanews) – Al via oggi a Roma la 176esima sessione del Consiglio della FAO e, con l’avvicinarsi dell’80esimo anniversario dell’Organizzazione, QU Dongyu, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ha rinnovato il suo appello a rendere l’Organizzazione più efficiente, più efficace e più coerente con “una guida ancora più significativa, trasparente e visionaria” nel perseguimento di strategie concordate per i decenni a venire.


Il presidente ha esortato i membri ad assicurarsi che la FAO svolga il suo “giusto ruolo di leader nel galvanizzare gli sforzi collettivi per un mondo migliore e un futuro migliore per l’umanità, come concordato collettivamente dal “Patto per il futuro” al Summit delle Nazioni Unite sul futuro di settembre. “Il mondo ha fame, gli agricoltori del mondo, i consumatori del mondo, tutti contano su di noi per realizzare la loro visione di un mondo migliore”, ha affermato. Il mandato della FAO è diventato sempre più urgente in vista dell’aumento della prevalenza globale della denutrizione, che ora stima che circa 733 milioni di persone, ovvero una su 11, soffriranno la fame nel 2023. Nel discorso di apertura del Consiglio il direttore generale ha evidenziato una serie di azioni, iniziative e risultati della FAO, tra cui contributi efficaci ai principali forum internazionali come il G7 e l’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), nonché il G20, che a novembre ha lanciato la Global Alliance Against Hunger and Poverty, per la quale la FAO ospiterà il Meccanismo di supporto dell’Alleanza.


Qu ha sottolineato che la FAO continua a impegnarsi negli interventi in caso di emergenza nei punti caldi della fame in cui si prevede che l’insicurezza alimentare acuta potrebbe aumentare al massimo livello, tra cui Palestina, Sudan, Sudan del Sud, Haiti e Mali.