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Fondazione Beyeler, i sogni surrealisti illuminati da Max Ernst

Fondazione Beyeler, i sogni surrealisti illuminati da Max ErnstBasilea, 14 mar. (askanews) – Al centro di tutto ci sono le sale dedicate a Max Ernst, con una serie importantissima di dipinti e tutta la sensazione di un mistero che è prossimo e insondabile allo stesso tempo. Opere che, dentro di noi, abbiamo già visto, anche se le stiamo guardando per la prima volta. La Fondation Beyeler di Basilea è uno dei grandi musei d’Europa, sia per la splendida architettura di Renzo Piano sia per la capacità di affrontare ogni tema con progetti espositivi che sono ricchi e colti. Non fa eccezione la mostra “La chiave dei sogni”, che per la prima volta presenta al pubblico le opere surrealiste della Collection Hersaint. Una raccolta che comprende, oltre a Ernst, anche dei Magritte decisivi, Picasso, ma ancora di più dei Dorothea Tanning e pure Henri Rosseau e Wilfredo Lam. Il tutto nella luce, comunque sorprendente, anche nei giorni grigi, del museo svizzero.


La mostra punta, ovviamente, sul tema onirico così caro ai surrealisti, ma con naturalezza si spinge oltre, si muove come si muove una collezione, ossia seguendo percorsi che sono culturali, ma anche personali e, per così dire, segreti. Per poi esplodere in tutta la sua chiarezza narrativa nelle sale finali che ospitano una serie di stupefacenti Giacometti, sculture che, realmente, attraversano lo spazio come in una visione, quella sì, che potrebbe essere nata da un sogno. E accanto a queste sculture una serie di dipinti di Balthus, che nel suo mistero ambiguo diventano un’altra forma del modo in cui l’arte ci permette di essere e non essere in uno spazio che potremmo anche chiamare semplicemente il mondo. Reale o sognato non fa differenza alla fine.

Tracey Emin a Palazzo Strozzi, l’arte come racconto della vita

Tracey Emin a Palazzo Strozzi, l’arte come racconto della vitaFirenze, 14 mar. (askanews) – Tracey Emin è un’artista che ha fatto del racconto senza filtri della propria vita una cifra stilistica, una vera e propria pratica, in qualche modo. Questa narrazione esplicita e non indulgente l’ha resa una star nel sistema dell’arte, ma non per questo sembra averne fatto un personaggio omologato. Palazzo Strozzi a Firenze le dedica ora la prima grande mostra in un’istituzione italiana, che non è una retrospettiva ci tiene a precisare il direttore del museo Arturo Galansino, ma che comunque ruota, fin dal titolo, intorno a due dei grandi temi della sua ricerca: “Sex and solitude”, il sesso e la solitudine.


“Quando ero più giovane – ha spiegato Emin – il sesso era veramente importante: mi svegliava la mattina, mi faceva pensare, mi scatenava e innescava la mia vita. Ma ora che sono più vecchia è la solitudine, la solitudine mentale che diventa lo spazio per la creazione, a essere diventata una delle cose più importanti per me”. In mostra grandi dipinti e sculture che hanno dentro tutta l’intensità del corpo, dei suoi fluidi, della sua primordialità. Ma hanno anche uno sguardo artistico che allontana il morboso, che espone questi corpi, spesso frammentari e isolati, a un occhio che li vede in tutti i loro aspetti, comprese le profonde fragilità. Accanto ai corpi, poi, e qui la mostra si fa ancora più interessante, ci sono le parole, i testi che compaiono nei quadri e nelle installazioni al neon. Messaggi che sono spesso forti, a volte disperatamente intimi e commoventi, come nel caso della piccola tela che trasforma la parola “hurt” ossia fare del male in “heart”, cuore. E il messaggio che Tracey Emin vuole lanciare da Firenze è anche un messaggio più universale, che guarda al mestiere e al ruolo degli artisti nel nostro complesso presente.


“L’arte – ha aggiunto – non è mai stata importante come oggi: quando gli uomini delle caverne disegnavano nelle loro grotte smettevano di uccidersi l’un l’altro. Se capiamo che come esseri umani possiamo creare qualcosa di bellissimo, che ha elementi spirituali, che ci parla di amore e ci parla del nostro essere fisico ed emotivo, allora probabilmente potremmo smettere di attaccarci e combatterci. È semplice”. Il racconto che Tracey Emin fa di se stessa è molto diretto, la sua vita è la sua arte. Ma è chiaro che la forza dei suoi lavori, che negli spazi non facili di Palazzo Strozzi risuona con intensità, soprattutto nelle sale più raccolte, deriva anche dal fatto che sono comunque opere d’arte e non sono solo “vita”. Qui c’è l’importanza di Emin, la sua rilevanza: nella capacità di essere realmente “vera” e al tempo stesso un’artista di valore, che conosce i propri strumenti e li usa per creare lavori difficili da dimenticare.

Su difesa Ue tensione Meloni-Lega, Palazzo Chigi nega contrasti

Su difesa Ue tensione Meloni-Lega, Palazzo Chigi nega contrastiRoma, 13 mar. (askanews) – Se non c’è stato nessun “contrasto” o scontro tra Giorgia Meloni e i leghisti Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (come assicurano insieme Palazzo Chigi e Mef), sicuramente la difesa comune europea e il piano “ReArm Europe” continuano a creare tensione tra gli alleati di governo. In particolare in vista delle comunicazioni di Giorgia Meloni martedì prossimo in Senato, prima del Consiglio europeo, quando ci sarà da presentare una risoluzione su cui è molto difficile trovare la quadra.


Certo non ha contribuito a distendere il clima la riunione del Consiglio federale della Lega convocata in concomitanza del Cdm per discutere, tra l’altro, proprio del tema della pace in Ucraina e della difesa. Motivo per cui Salvini si è trattenuto poco alla seduta e avrebbe avuto solo un breve scambio di opinioni con la premier. Più lungo e approfondito, invece, sarebbe stato il colloquio (“acceso” secondo alcuni, “franco” secondo altri) con Giorgetti sul tema della difesa. Rumors che costringono fonti di Palazzo Chigi e del Mef a intervenire congiuntamente smentendo “categoricamente qualsiasi ipotesi di contrasto” tra la premier e il ministro, che “continuano a lavorare in piena sintonia e con la massima condivisione sui vari dossier aperti, inclusa la difesa europea”. Certo è che la premier non può aver gradito la nota diffusa dalla Lega al termine del Consiglio federale che invita, tra l’altro, “alla prudenza” senza “deleghe in bianco su imprecisati eserciti europei”, concludendo che “l’Europa non ha bisogno di ulteriori debiti, di riarmo nucleare o di ulteriori cessioni di sovranità bensì di sostegno a famiglie, sanità e lavoro”. Parole che non facilitano la premier nell’affrontare il passaggio di martedì e soprattutto i tavoli internazionali.

Europa League, Athletic Bilbao-Roma 3-1, giallorossi eliminati

Europa League, Athletic Bilbao-Roma 3-1, giallorossi eliminatiRoma, 13 mar. (askanews) – La Roma è sconfitta 3-1 nel match di ritorno degli ottavi di Europa League dall’Athletic Bilbao ed è eliminata dalla competizione. In un San Mames infuocato i giallorossi giocano quasi tutta la gara in 10 (espulso Hummels dopo 11′) e l’Athletic ribalta il risultato dell’andata. In avvio l’imperdonabile errore del difensore tedesco, che sbaglia un passaggio e poi stende Sannadi. L’Athletic colpisce un palo con Nico Williams, che sblocca nel recupero del primo tempo. Nella ripresa Berchiche di testa fa 2-0, poi Nico Williams trova la sua doppietta personale. Inutile il gol di Paredes su rigore nel recupero

Ligabue festeggia 30 anni di “Buon Compleanno Elvis”, bumba c’è ancora!

Ligabue festeggia 30 anni di “Buon Compleanno Elvis”, bumba c’è ancora!Milano, 13 mar. (askanews) – Certe notti sono fatte per cantare, Luciano Ligabue nel giorno del suo sessantacinquesimo compleanno festeggia dando il via alle celebrazioni di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025” con l’uscita di un’opera omnia che propone diversi progetti speciali realizzati per celebrare i 30 anni del leggendario album del 1995 su etichetta Warner Music Italia. Sui social il Liga ha condiviso con i fan questa frase: “C’è ancora bumba per noi” e parlando ai giornalisti durante la presentazione del progetto chiarisce: “La bumba è il carburante quello che ti fa andare avanti, la voglia di fare musica c’è sempre” spiega raccontando la genesi del suo album “Buon compleanno Elvis, che ha segnato la sua carriera e che torna in una veste completamente nuova. “Non è una semplice riedizione, è un disco ripensato, rivalorizzato e rivitalizzato”. Definirlo in acustico è riduttivo: “Si chiama Buon compleanno Elvis Naked, vuol dire praticamente che mi spoglio. Ho voluto riportare quelle canzoni alla versione più vicina a come le ho scritte ossia su una chitarra acustica, senza basso, batteria, senza chitarre elettriche, trasformandole un po’ e cercando di dargli anche una vita leggermente diversa”.


Non si tratta di un’operazione nostalgia ma di qualcosa di nuovo: “Abbiamo ritrovato materiali che non sapevamo neanche di avere compresi provini in cui canto solo vocalizzi perché i testi non erano ancora pronti, ma non ho modificato i testi originali dell’album ma solo gli arrangiamenti che però danno una vita diversa ai brani”. Un compleanno che gli chiedono i giornalisti lo fa sentire: “Vivo, morto, X…”, e lui risponde sorridendo: “Boh! All’epoca il brano era una provocazione, una riflessione sulla società che tende a etichettare le persone, a farle sentire dentro o fuori. Come mi sento adesso? Stamattina ho chiamato l’ufficio anagrafe per dire che c’è un errore sulla mia età!. Comunque per me fare musica oggi significa ancora una cosa: stare con una band in sala prove per preparare un tour e salire sul palco. Finché potrò farlo, continuerò”.


Cresce infatti l’attesa per “La notte di certe notti”, i due grandi eventi live prodotti e organizzati da Friends&Partners e ZooAperto. Il 21 giugno Luciano Ligabue tornerà sul palco della RCF Arena di Regio emilia a 20 anni dal primo concerto a Campovolo per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti”, che nel 1995 ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera. “La notte di certe notti” continuerà anche alla Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone il 6 settembre quando, per la prima volta, uno dei luoghi più belli e iconici del mondo farà da sfondo al primo grande evento al sud della carriera del Liga. Tornando a “Buon Compleanno Elvis”, l’album che gli ha dato la fama, Ligabue ha raccontato che è nato in un momento difficile della sua carriera quando addirittura aveva pensato di mollare: “Avevo chiuso con la mia band, con il mio manager, con una parte della mia vita. Ma grazie a musicisti che erano vicini di casa, ho ritrovato il suono di una nuova band, più potente e senza tempo. Buon compleanno Elvis non era un disco alla moda nel 1995 e non lo è nemmeno adesso. È un album senza tempo e questo è uno dei motivi per cui ha funzionato”, ha affermato spiegando che è stato scritto dopo il suo lungo viaggio negli Stati Uniti. “Non sono mai stato filoamericano. Mi sono sempre interessato alla cultura musicale, cinematografica e letteraria degli Stati Uniti, ma senza idealizzarla, anzi le cose che mi piacciono di più sono quelle che criticano gli eccessi della società americana. Buon compleanno Elvis racconta quel mondo in modo critico. Elvis, in fin dei conti, è stato un simbolo di rivoluzione e declino: ha abbattuto tabù, ma alla fine è morto di eccessi, di solitudine, di troppo, è morto sul “cesso”. E questa, in fondo, è una grande metafora del sogno americano”.


Ligabue sì è esibito lo scorso anno davanti a Papa Francesco di cui dice: “In un periodo in cui pochi parlavano di pace, lui è stato l’unico a farlo con forza”, della sua fede anche tornado al brano “Hai un momento, Dio?”. “Non sono cattolico, ma ho un grande rispetto per chi crede. Quello è un pezzo che nasce da domande che mi pongo ancora oggi. La fede per me resta una ricerca continua”. Di Alessandra Velluto

Gli Usa di Trump agitano il G7, in Canada si lavora a un fronte comune

Gli Usa di Trump agitano il G7, in Canada si lavora a un fronte comuneLa Malbaie (Canada), 13 mar. (askanews) – Il momento è “complicato”, le posizioni hanno sfumature diverse: al G7 di Charlevoix, il primo sotto la presidenza di Ottawa, c’è ancora bisogno di lavorare per trovare unità di intenti e un approccio condiviso sulle sfide comuni. Ma alla fine il comunicato finale della ministeriale Esteri in corso in Canada “ci sarà”, riferiscono fonti diplomatiche italiane, precisando che il testo è in fase di negoziazione e che stanotte proseguirà il lavoro degli sherpa sul documento.


Tra le sale dell’hotel Fairmont Le Manoir Richelieu di La Malbaie, dove i ministri degli Esteri del Gruppo sono riuniti sotto la guida di Melanie Joly (riconfermata nel nuovo governo canadese che giurerà domani), per buona parte del giorno si rincorrono voci di disaccordi ampi. Da una parte gli Stati Uniti, dall’altra il resto dell’Occidente. C’è chi avanza l’ipotesi di un gelo tra le parti pari almeno a quello delle rigide temperature esterne, ampiamente sotto zero. C’è chi professa maggiore ottimismo: ci sono delle differenze, è vero, ma saranno superate con il negoziato, secondo fonti diplomatiche italiane. Mentre Antonio Tajani, che in Canada porta “la voce dell’Italia per la pace”, si dice convinto che da La Malbaie “uscirà certamente un messaggio forte di sostegno all’Ucraina” e “di apprezzamento per i lavori svolti in Arabia Saudita grazie anche alla meditazione americana”. Secondo quanto riportato da Bloomberg, però, i capi della diplomazia dei paesi membri potrebbero addirittura trovarsi nella condizione di non riuscire a concordare una dichiarazione congiunta. Le obiezioni principali sarebbero dell’amministrazione Usa, rappresentata al tavolo dei negoziati dal segretario di Stato Marco Rubio. Il governo Trump si oppone a un linguaggio “antagonistico” nei confronti della Russia, chiamata a decidere sulla proposta di tregua di 30 giorni concordata a Gedda da Stati Uniti e Ucraina. E le politiche commerciali ed estere del presidente Donald Trump non hanno certo contribuito alla distensione, aprendo piuttosto qualche crepa nella tradizionale unità del G7.


La bozza della dichiarazione finale sarà discussa ancora questa sera dagli sherpa dei Sette Grandi. L’ultima versione, che fonti di Bloomberg hanno definito “annacquata”, mostra che i ministri starebbero valutando di accogliere l’accordo tra Ucraina e Stati Uniti, invitando la Russia a ricambiare “incondizionatamente”. Il Gruppo starebbe anche valutando di chiedere “misure di rafforzamento della fiducia”, come il rilascio di prigionieri di guerra, detenuti civili e militari, nonché il ritorno dei bambini ucraini. I riferimenti all’aggressione russa non sarebbero invece presenti. Allo stesso modo, anche il linguaggio sul Medio Oriente sarebbe stato ammorbidito, con la richiesta di un “percorso che porterà a una soluzione a due stati” in Israele e nei territori palestinesi occupati. Quanto all’Indo-Pacifico, i ministri starebbero valutando di invitare la Cina a “impegnarsi in modo sostanziale nel controllo delle armi nucleari” e ricorderanno le tensioni nel Mar Cinese Orientale e Meridionale. Sulla sicurezza marittima, invece, i capi della diplomazia emetteranno un comunicato a parte. “Tutta la stabilità del Medio Oriente per noi è fondamentale e nel documento finale” della ministeriale “abbiamo chiesto ci sia anche un messaggio molto chiaro per la sicurezza dei trasporti nel Mar Rosso, dov’è presente la nostra Marina militare, la missione europea Aspides, a protezione dei mercantili italiani che portano i nostri prodotti verso i mercati orientali”, ha spiegato Antonio Tajani, che ha portato all’attenzione dei colleghi riuniti nella regione canadese di Charlevoix anche la questione di Alberto Trentini, “detenuto ingiustamente” in Venezuela.


Alla fine, dunque, si troverà un accordo, secondo fonti italiane, che riferiscono di un clima più disteso, in particolare dopo i risultati dei colloqui di Gedda tra le delegazioni americana e ucraina. Ed è chiaro che tutti guardano con interesse alle prossime mosse del Cremlino. Vladimir Putin ha spiegato oggi che la Russia è “d’accordo con la proposta di cessate il fuoco in Ucraina”, precisando però che un eventuale accordo di pace “dovrebbe rimuovere le cause profonde di questa crisi”. “Ci sono questioni di cui dobbiamo discutere e penso che dovremmo negoziare con i nostri colleghi e partner americani, magari con una telefonata al Presidente Trump”, ha precisato, mentre dalla Casa Bianca hanno giudicato “molto promettente” la dichiarazione odierna del leader russo. Domani, intanto, Tajani vedrà a Rubio a margine del G7. Il tema dei dazi non è argomento della ministeriale, ma i due ministri potrebbero discuterne in bilaterale. Al segretario di Stato americano, Marco Rubio, “dirò soltanto che una guerra commerciale non conviene a nessuno”, ha spiegato il titolare della Farnesina, secondo il quale “l’Italia può importare di più dagli Stati Uniti e può investire di più in Usa”. Il nostro Paese sta comunque lavorando a un piano di contrasto ad eventuali dazi americani: “pensiamo a mercati dove possiamo esportare di più, per mantenere il livello di export che abbiamo”. Messico, Turchia, Paesi del Golfo, Giappone, India potrebbero essere le nuove frontiere del nostro export, ha sottolineato il ministro, confermando comunque che gli Stati Uniti restano comunque un mercato per le nostre esportazioni. (di Corrado Accaputo)

Ue-Usa domani tentativo di negoziato sui dazi su whisky e vino

Ue-Usa domani tentativo di negoziato sui dazi su whisky e vinoBruxelles, 13 mar. (askanews) – “I dazi non ci piacciono perché pensiamo che siano tasse, che siano negativi per le imprese e per i consumatori. Abbiamo sempre detto che avremmo difeso i nostri interessi, lo abbiamo affermato e lo lo abbiamo dimostrato. Ma allo stesso tempo voglio sottolineare che siamo aperti ai negoziati” con gli Stati Uniti. Lo ha detto questo pomeriggio, a Città del Capo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del summit Ue-Sudafrica, a cui ha partecipato insieme al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.


Von der Leyen rispondeva a una domanda sui dazi americani del 200% sulle importazioni di vini dall’Europa, che il presidente Donald Trump ha minacciato oggi, in risposta alle contromisure annunciate dall’Ue rispetto agli altri dazi Usa già introdotti su acciaio e alluminio. Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, “è in contatto con il suo omologo statunitense”, il segretario al Commercio Howard Lutnick, e i due “avranno una chiamata telefonica domani esattamente su questo caso”, ha annunciato la presidente della Commissione.


Trump ha minacciato di portare al 200% i dazi sui vini europei “se non sarà rimossa immediatamente” una particolare misura dell’Ue che dovrebbe entrare in vigore il primo aprile e che colpisce il bourbon, il whisky americano: un dazio aggiuntivo del 25% all’importazione, che si aggiungerebbe a quello già esistente del 25%, portando il totale al 50%. Da parte dell’Ue, in questo caso non si tratta di una nuova decisione, ma della riattivazione automatica delle contromisure europee che erano state decise per rispondere ai dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio della prima Amministrazione Trump, nel 2018 e nel 2020, contromisure che erano state poi sospese durante l’Amministrazione Biden, fino al primo aprile 2025. Oltre al bourbon, c’è una serie di altri prodotti americani a cui verranno applicati i contro-dazi aggiuntivi del 25%, dalle imbarcazioni alle motociclette.


Va precisato che la Commissione non ha deciso l’introduzione di questi contro-dazi a partire dal primo aprile, ma semplicemente non ha proposto alcuna proroga, oltre quella data, alla loro sospensione. Non è prevista dunque, alcuna consultazione o discussione con gli Stati membri su questo punto (la fine del periodo di sospensione), e quindi sull’entrata in vigore dei dazi al 50% sul whisky americano dal primo aprile. Al contrario, gli Stati membri saranno consultati e potranno anche tentare di opporsi riguardo alle altre “misure di salvaguardia” che la Commissione propone di attivare dopo metà aprile, in risposta alle nuove misure protezionistiche annunciate da Trump, che non erano previste nel 2018 e 2020: ovvero l’aumento al 25% dei dazi sull’alluminio (invece del 10% previsto nel 2018) e l’estensione dei dazi americani a tutti i prodotti derivati contenenti acciaio e alluminio, come macchinari, attrezzature da palestra, alcuni elettrodomestici o mobili.


In questo caso, la consultazione degli Stati membri è già iniziata, e a fine marzo la Commissione dovrebbe presentare una proposta di atto esecutivo che individuerà la lista dei prodotti presi i mira dai nuovi contro-dazi aggiuntivi. Le misure dovranno essere approvate secondo le procedure di “comitologia”, in base alle quali, in sostanza, le proposte della Commissione possono essere respinte solo da una maggioranza qualificata di Stati membri. L’entrata in vigore è prevista a metà aprile.

Findus, Roca: volumi 2024 +2,6% sopra media mercato, fiduciosi su futuro

Findus, Roca: volumi 2024 +2,6% sopra media mercato, fiduciosi su futuroMilano, 13 mar. (askanews) – Findus ha chiuso il 2024 con un giro d’affari a 670 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno prima, e guarda con “ragionevole fiducia al futuro”, come ha detto Renato Roca, country manager di Findus Italia, in occasione dell’evento a Milano, presso l’Acquario Civico, dedicato al raggiungimento del traguardo del 100% dei prodotti ittici da pesca certificata.


“Il mercato domestico è in leggera crescita sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti a volume più del mercat, un +2,6% contro il 2% del mercato – ha detto Roca – L’Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food, però è un mercato che sta continuando a dare buona soddisfazione. Usciti dai momenti un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022-23 nel 2024 si è normalizzato anche grazie a iniziative come la nostra di riposizionamento prezzi e quindi siamo molto fiduciosi”. Oltretutto, osserva Roca, “il surgelato intercetta una serie di trend come l’anti-spreco, poi il nostro portafoglio prodotti è per l’80% composto da pesce, vegetali, ora il pollo che intercettano trend alimentari crescenti per cui guardiamo con ragionevole fiducia al futuro”. L’aspetto che il country manager dell’azienda parte del gruppo Nomad Foods ritiene “confortante è che il mercato ha riconquistato l’1% delle famiglie che erano uscite, e noi 2 punti di famiglie acquirenti, un dato che per il pesce sale a quattro. E’ il segnale più importante perchè crea un alone che si allunga sui mesi successivi”.


Questo ottimismo non è incrinato dalla minaccia della guerra commerciale scatenata dal presidente americano. “E’ una situazione da tenere sotto controllo – ha detto – al momento non abbiamo evidenze immediate, noi in genere abbiamo contratti che ci coprono per un numero di mesi. Non c’è alcuna evidenza concreta ma monitoriamo. E’ una situazione molto fluida”

Gran Cancelliere Ordine Malta in Libano per sostegno impegno umanitario

Gran Cancelliere Ordine Malta in Libano per sostegno impegno umanitarioRoma, 13 mar. (askanews) – Il Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, ha iniziato oggi una visita di tre giorni in Libano, ribadendo l’impegno e il sostegno di lunga data dell’Ordine al popolo libanese, durante la fase critica di ripresa del Paese.


Una missione diplomatica di alto livello che sottolinea i 70 anni di impegno continuo dell’Ordine di Malta in Libano, in particolare nei settori della sanità, del welfare e dell’agricoltura, incarnando lo spirito unico di coesistenza e resilienza del Paese. Nel primo giorno di visita, il Gran Cancelliere ha partecipato a una serie di incontri chiave. Ha incontrato il Presidente del Libano Joseph Khalil Aoun, alla presenza del Ministro degli Esteri Joe Rajji, e poi ha incontrato il Primo Ministro Nawaf Salam, e il Presidente dell’Assemblea Nazionale Nabih Berri. Le conversazioni hanno posto l’accento sul rafforzamento dell’accordo di cooperazione tra il Libano e il Sovrano Ordine di Malta, con l’obiettivo di diversificare ed espandere le iniziative di collaborazione in ambito umanitario e sanitario. Le istituzioni libanesi hanno espresso apprezzamento per il lavoro dell’Ordine di Malta a sostegno del popolo libanese.


Il Gran Cancelliere si è congratulato calorosamente con il Presidente Aoun per la sua elezione e con il Primo ministro Salam per la recente nomina. Ha espresso i migliori auguri dell’Ordine per il successo nel compimento del suo mandato, accogliendo con favore la nuova fase della politica interna e gli sforzi di stabilizzazione in corso. “La comunità internazionale e i principali attori regionali dovrebbero sostenere appieno il processo di stabilizzazione e ricostruzione”, ha dichiarato il Gran Cancelliere. “Il Sovrano Ordine di Malta non risparmierà i propri sforzi per partecipare a tale sostegno internazionale al Libano. I nostri legami storici con questa regione sono profondi e affondano le proprie radici a Gerusalemme da quasi mille anni: così il nostro impegno a servire il suo popolo continua senza sosta”.


Nel corso della tre giorni, il Gran Cancelliere visiterà i principali progetti umanitari e di sviluppo gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine di Malta, sottolineando il profondo impegno dell’Ordine e la sua attiva collaborazione con i partner locali e internazionali al servizio delle comunità più vulnerabili del Libano.

Findus: dal 2025 100% dei prodotti ittici arriva da pesca certificata

Findus: dal 2025 100% dei prodotti ittici arriva da pesca certificataMilano, 13 mar. (askanews) – La totalità dei prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile certificata Msc o da acquacoltura responsabile certificata Asc. Findus taglia questo traguardo, otto anni dopo l’annuncio, portando sul mercato le sue oltre 60 referenze con il marchio blu di MSC e quello verde di ASC. E consolida così il suo ruolo di leader di mercato nel segmento del surgelato ittico con circa 20 mila tonnellate di prodotto, pari al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro (esclusi i prodotti ricettati).


“Per noi è un traguardo emozionante e molto importante perché rappresenta un po’ la chiave della nostra interpretazione di leadership di mercato che è anche responsabilità – ci ha detto Renato Roca, country manager di Findus Italia – lavorare per la certificazione di sostenibilità delle oltre 20 specie ittiche di pesce e frutti di mare che trattiamo è stato un traguardo che ci ha visto lavorare alacremente, superando tantissime complessità di tipo logistico organizzativo, produttivo e finanziario, particolarmente esacerbate negli ultimi anni”. La strada green imboccata da Findus nel 2017 è stata trasformativa per il mercato. La sua esperienza pionieristica ha innescato un cambiamento lungo la filiera che trova riscontro nei numeri: il volume dei prodotti ittici certificati MSC in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione, con una crescita del 170% tra il 2017 e il 2024. E restringendo il raggio di osservazione ai soli surgelati, la crescita è del 92%. “Siamo molto orgogliosi di celebrare questo traguardo di Findus – ha commentato Paola Guglielmo, responsabile della relazione con le aziende di Msc Italia – perché da quando hanno iniziato nel 2017 questo percorso verso il 100% certificato hanno lavorato in modo tale da influenzare tutti i loro stakeholder, quindi tutta la filiera, i consumatori e hanno portato una trasformazione effettiva nel mercato retail. Sono stati in grado di influenzare il mercato, ma anche i consumatori perché questi ultimi hanno contribuito a rendere riconoscibile il marchio e capirne l’importanza”.


L’impegno di Findus è anche una risposta alla crescente sensibilità degli italiani verso la sostenibilità alimentare. Quasi 7 su 10 la considerano un fattore importante, stando all’indagine condotta da Consumerismo No Profit su questi temi. Ed è una attenzione che è cresciuta rispetto a 10 anni fa per il 66% dei consumatori. “Gli italiani ritengono che anche per la spesa ittica diventa fodndamentale la sosteniblità che si trasforma in una attenzione maggiore all’etichetta dove andiamo a cercare le certificazioni – ha spiegato Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo – certo il fattore economico rimane determinante ma il fattore della sostenibilità, il modo in cui è stato prodotto, diventano un altro elemento fondamentale”. Per Findus questo traguardo, però, è solo una tappa di un percorso ancora lungo verso la sostenibilità. Il suo impegno è sintetizzato nel manifesto “Fish for Good”, che punta a garantire una filiera responsabile e trasparente, a prendersi cura attivamente dell’oceano e a salvaguardare l’ambiente. E proprio in questa direzione va la collaborazione con Lifegate con cui questa primavera prenderà vita un progetto volto a contrastare gli effetti degli sversamenti di oli e idrocarburi in mare.


“Riteniamo di aver dato contributo fondamentale alla trasformazione di questo mercato perché la sostenibilità non è qualcosa su cui sia possibile discutere – ha concluso Roca – È un dovere per le aziende leader, per le aziende responsabili perché si tratta di preservare la salute degli oceani, dei mari o dei campi quando parliamo di agricoltura, ma si tratta anche di mettere in sicurezza le risorse per il futuro per tutti noi”.