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Copa Cogeca: su import fertilizzanti correggere proposta Comm.

Copa Cogeca: su import fertilizzanti correggere proposta Comm.Roma, 12 mar. (askanews) – In vista del voto del Coreper del 14 marzo, Copa e Cogeca ribadiscono le loro preoccupazioni sulla proposta di difesa commerciale della Commissione europea sulle importazioni di fertilizzanti. Pur riconoscendo il contesto geopolitico alla base di queste misure, secondo i sindacati gli agricoltori europei subiranno ancora una volta in prima persona le conseguenze economiche, con costi crescenti che hanno già un impatto sul mercato.


La proposta, per il Copa Cogeca, “non dispone di una valutazione d’impatto e di una chiara strategia a medio e lungo termine per garantire agli agricoltori l’accesso a fertilizzanti a prezzi accessibili. Senza emendamenti mirati, queste misure rischiano di danneggiare l’agricoltura europea e di incidere sulla sicurezza alimentare e sull’inflazione”. In una lettera inviata oggi agli Stati membri, Copa e Cogeca esortano la Presidenza del Consiglio e gli Stati membri a sostenere gli adeguamenti fondamentali e necessari, tra cui un rinvio di un anno, un meccanismo di salvaguardia affidabile, aliquote di quota più elevate e una clausola di revisione annuale. Inoltre, l’ambito delle misure dovrebbe escludere i componenti essenziali dei fertilizzanti. Oltre a questi emendamenti, per il Copa Cogeca è essenziale una strategia di diversificazione più ampia che dovrebbe includere la rimozione dei dazi anti-dumping sui fertilizzanti chiave, la sospensione delle tariffe convenzionali e la concessione di deroghe ai sensi della direttiva sui nitrati (ReNure, digestato e pascoli) per supportare fonti di nutrienti alternative.

Schlein: “Rearm Eu” va cambiato, la posizione Pd resta questa

Schlein: “Rearm Eu” va cambiato, la posizione Pd resta questaRoma, 12 mar. (askanews) – Il voto del gruppo dem in Europa non cambia la linea del Pd, il piano “Rearm Eu” va cambiato e “la posizione del Pd “è e resta questa”. Lo dice la segretaria democratica Elly Schlein in una nota.


La segretaria democratica ribadisce quanto detto nei giorni scorsi: “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd”. “Oggi – aggiunge – al Parlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano ‘Rearm Eu’ proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla”.


Insomma, “quel piano va cambiato. All’Unione europea serve una svolta di integrazione politica e di investimenti comuni – per un piano industriale, sociale, ambientale, digitale e per la difesa comune, ma non solo e non a scapito del sociale e della coesione – serve aumentare capacità industriale e coordinamento, con l’orizzonte federalista di un esercito comune al servizio di una politica estera comune e di un progetto di pace. Obiettivi per cui continueremo a impegnarci ogni giorno”.

Cosa è l’etichetta italiana contro la shrinkflation finita nel mirino Ue

Cosa è l’etichetta italiana contro la shrinkflation finita nel mirino UeMilano, 12 mar. (askanews) – Con l’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia, la Commissione europea ha messo nel mirino la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 all’articolo 23, che interviene a regolamentare il fenomeno della shrinkflation, detta anche sgrammatura o riporzionamento. La misura prevede l’obbligo di indicare in etichetta la riduzione del peso a parità di prezzo e confezione e va a modificare il Codice del consumo all’articolo 15 (introduce un articolo 15 bis) sulle modalità di indicazione del prezzo per unità di misura.


Per capire cosa sia questo fenomeno occorre partire dall’etimologia del termine inglese shrinkflation che nasce dall’unione di due parole: “shrink”, che significa restringere, e “inflation”, inflazione appunto. E sta a indicare una pratica commerciale, diffusa ampiamente nell’ultimo periodo, attraverso cui l’azienda riduce quantità o volume di un prodotto mantenendo invariato il prezzo finale per il consumatore. Di fatto, è un modo per aumentare i prezzi. Il governo è intervenuto sulla materia con la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023, entrata in vigore il 18 dicembre scorso. L’articolo 23 modifica, infatti, il Codice del consumo, normando questa pratica commerciale e introducendo un obbligo informativo che dovrebbe scattare il primo ottobre prossimo, come da modifica prevista col decreto Milleproroghe, proprio per evitare di incorrere in procedure di infrazione.


Nello specifico l’articolo stabilisce che “I produttori che immettono in commercio, anche per il tramite dei distributori operanti in Italia, un prodotto di consumo che, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, ha subito una riduzione della quantità nominale e un correlato aumento del prezzo per unità di misura da essi dipendenti, informano il consumatore dell’avvenuta riduzione della quantità, tramite l’apposizione, nel campo visivo principale della confezione di vendita o in un’etichetta adesiva, della seguente dicitura: ‘Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità’”. Questo obbligo informativo, secondo la norma introdotta dal governo, vale per “sei mesi a decorrere dalla data di immissione in commercio del prodotto”. Ora la Commissione, con una lettera di messa in mora, invita l’Italia a garantire il rispetto delle norme europee sulla libera circolazione delle merci dal momento che ritiene non abbia “affrontato l’incompatibilità dei suoi requisiti di etichettatura con gli articoli 34-36 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. Nello specifico giudica l’obbligo introdotto dall’Italia “non proporzionato”. Pur riconoscendo infatti “l’importanza di informare i consumatori in merito a tali cambiamenti, non sembra proporzionato richiedere che tali informazioni siano riportate direttamente su ciascun prodotto interessato” scrive la Commissione. I requisiti per l’etichettatura rappresenterebbero quindi “un importante ostacolo al mercato interno e comprometterebbero seriamente la libera circolazione delle merci”. La Commissione, a tal proposito, ritiene che “le autorità italiane non abbiano fornito prove sufficienti sulla proporzionalità della misura, poiché sono disponibili altre opzioni meno restrittive come l’affissione delle stesse informazioni vicino ai prodotti interessati”. Ora il governo ha due mesi “per rispondere e colmare le lacune sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato”.

La Niña pubblica Figlia d”a Tempesta che anticipa Furèsta

La Niña pubblica Figlia d”a Tempesta che anticipa FurèstaMilano, 12 mar. (askanews) – Dopo aver pubblicato i singoli Guapparìa e Mammama’ Live session at Auditorium Novecento, La Niña pubblica oggi Figlia d”a Tempesta, nuova speciale anticipazione – su tutte le piattaforme digitali e su YouTube – di Furèsta, il nuovo progetto discografico della cantautrice, musicista e performer partenopea in uscita il 21 marzo 2025 per BMG, già disponibile in preorder.


Figlia d”a Tempesta è un brano esplicito e fortemente schierato che affronta la condizione della donna nella società con una rabbia intensa e viscerale. Il pezzo è una vera e propria parabola di vita femminile che mette in evidenza le pressioni sociali e i ruoli imposti alle donne fin dalla nascita. Figlia d”a Tempesta si sviluppa su un impianto corale e ritmicamente travolgente, arricchito da strumenti tradizionali come la chitarra battente, il clavicembalo, il mandolino e i tamburi. Questa fusione tra modernità e tradizione amplifica il senso di radicamento culturale del brano, mantenendo però una carica contemporanea e universale. È un brano che non offre consolazioni, è una rivolta cantata, un’accusa diretta contro un sistema che continua ad opprimere senza reali progressi. Con la regia di Alfredo Maddaluno, che ha affiancato LA NIÑA anche nella composizione e nella produzione dell’intero disco, il videoclip di Figlia d”a Tempesta è un racconto visivo intenso. Le protagoniste sono donne immerse in un’atmosfera cupa e simbolica. Il gomitolo che appare nel video richiama la metafora del filo di Arianna, simbolo di ricerca e salvezza ispirato alla mitologia greca. La Niña presenterà Furèsta – che sarà disponibile fisicamente in vinile trasparente ed. limitata e numerata (con traccia bonus) e CD – in occasione di sei speciali instore.

Difesa Ue, al via a Parigi summit ministri: c’è anche Crosetto

Difesa Ue, al via a Parigi summit ministri: c’è anche CrosettoParigi, 12 mar. (askanews) – Al via a Val de Grace a Parigi il summit a cinque per gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma al summit che vede coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.


Al Summit pomeridiano presenti in un clima disteso Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica. I ministri hanno fatto il loro arrivo, tra abbracci e sorrisi, nella sede della Scuola militare francese. Partecipano anche un rappresentante dell’Unione europea e un delegato della Nato.

Pasqua Vini: 100 anni di crescita, nel 2024 fatturato a 63,5 mln, +6%

Pasqua Vini: 100 anni di crescita, nel 2024 fatturato a 63,5 mln, +6%Milano, 12 mar. (askanews) – Pasqua Vini celebra il suo centenario chiudendo il 2024 con un fatturato consolidato di 63,5 milioni di euro (in crescita del 6% rispetto al 2023) e aumenta la propria quota di export, che passa dall’87,6% al 90,2%, presidiando 71 mercati nel mondo.


Nel 2014, sotto l’impulso di una nuova governance e l’ingresso in azienda della terza generazione della famiglia Pasqua, la Cantina ha avviato un profondo rinnovamento. Sostenuta da importanti investimenti dentro e fuori il vigneto, il raddoppio del fatturato degli ultimi 10 anni è riconducibile al consolidamento del know how acquisito, all’impegno di adattare il proprio business ai singoli mercati attraverso strategie mirate e verticali e alla premiumizzazione delle linee in portafoglio, culminata nella nascita delle “Icons” che oggi rappresentano la spinta innovatrice di Pasqua. Le brillanti performance nel mercato statunitense registrano una crescita di quasi il 40%, grazie anche a nuove partnership commerciali. “Festeggiare il nostro centenario con i risultati brillanti del Nord America ci rende particolarmente orgogliosi” ha detto Alessandro Pasqua, presidente di Pasqua Americas, rimarcando che “stiamo lavorando per costruire un posizionamento unico e distintivo nel panorama enologico mondiale, grazie alla capacità non solo di proporre visioni nuove ma sempre fedeli alla nostra storia, ma anche di intercettare i cambiamenti dei trend di consumo. Conoscere le esigenze del mercato e i desideri dei consumatori, senza intermediari e attraverso il nostro team presente sui mercati – ha concluso – ci ha premiato ed è un elemento determinante del successo della nostra strategia commerciale”.


Le celebrazioni dei cento anni compiuti dalla Cantina, sono state presentate oggi in conferenza stampa al Pac, il Padiglione d’arte contemporanea di Milano, a testimonianza dell’interesse e del legame dell’azienda che, che negli ultimi otto anni, ha alimentato molteplici conversazioni intorno al brand, attraverso diverse discipline artistiche e collaborazioni con una trentina di artisti. In occasione del prestigioso compleanno il il dialogo tra Pasqua e l’arte si struttura in un progetto complesso di collaborazioni sia editoriali sia artistiche che, da Verona, coinvolgerà numerosi mercati, a partire dal Regno Unito dove è stato rinnovato l’accordo di partnership per la realizzazione di un’installazione con Saatchi Gallery. L’azienda ha poi pubblicato con Rizzoli, il volume “Ode al futuro”, che raccoglie le opere d’arte con cui cinque artisti, lo statunitense Michael Mapes, la portoghese Sofia Crespo e gli italiani Gaia Alari, Enzo e Giuseppe Ragazzini, hanno interpretato altrettanti vini del brand: “Famiglia Pasqua”, “Mai Dire Mai”, “11 Minutes”, “Hey French”, “Terre di Cariano” e “Cecilia Beretta”. Cinque approcci diversi con la direzione di Marco Cisaria (Foll.ia) e con i testi dello scrittore, sceneggiatore e regista Filippo Bologna. Opere realizzate su commissione appositamente per questo anniversario che si trasformeranno in un “percorso installativo” che sarà presentato a Vinitaly, dove sarà aperto gratuitamente al pubblico. Con questo ultimo progetto, salgono a circa 6 milioni di euro gli investimenti complessivi a sostegno dell’arte, dal 2018 a oggi. “La nostra azienda ha sempre spinto il proprio sguardo oltre le convenzioni, e le celebrazioni che abbiamo in programma per questo secolo di vita ne sono la testimonianza” hanno dichiarato Umberto Pasqua e Riccardo Pasqua, rispettivamente presidente e Ad di Pasqua Vini, spiegando che “il progetto ‘Ode al futuro’ rappresenta un ponte ideale tra il nostro ieri, le cui radici affondano in saperi artigianali e conoscenza profonda del terroir, e il nostro domani, in cui vogliamo continuare a essere un laboratorio di sperimentazione dove immaginare e creare. È nel nostro Dna”.

Pesca, dal 13 al 15 marzo visita commissario Ue Kadis in Italia

Pesca, dal 13 al 15 marzo visita commissario Ue Kadis in ItaliaRoma, 12 mar. (askanews) – A partire da domani, il Commissario europeo per la Pesca e gli Oceani Costas Kadis farà una visita ufficiale di due giorni in Italia, dal 13 al 15 marzo, allo scopo di coinvolgere le comunità costiere e le parti interessate in vista dell’adozione dell’Ocean Compact a giugno.


Il programma inizia con una visita ufficiale a Roma al Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Seguirà un convegno organizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida, con i rappresentanti del settore ittico italiano, per approfondire le sfide e le opportunità che il settore ittico deve affrontare. Dopo questa conferenza, il commissario Kadis terrà una conferenza stampa con il ministro Lollobrigida. Kadis ncontrerà anche il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). La giornata si concluderà con un incontro sul settore dell’acquacoltura, ospitato dal sindaco di Ascoli e dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.


Nel secondo giorno della sua visita, il Commissario Kadis si recherà con il ministro Lollobrigida a San Benedetto del Tronto, dove sarà accolto dalle autorità locali presso la Capitaneria di Porto della Guardia Costiera. Successivamente visiterà l’Università Politecnica delle Marche. La visita si concluderà con un incontro con i rappresentanti dei pescatori locali, il sindaco di San Benedetto e il presidente della Regione Marche.

Tv, il docufilm “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” su Netflix

Tv, il docufilm “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” su NetflixRoma, 12 mar. (askanews) – A 45 anni dall’assassinio di Piersanti Mattarella, arriva su Netflix dal 12 marzo “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”, un docufilm che riapre una delle ferite più profonde della storia italiana. Diretto da Giorgia Furlan, il film intreccia omicidi politici, depistaggi, tradimenti di Stato, trasportando il pubblico nel cuore di alcuni fra i fatti più oscuri degli anni di piombo. Dall’omicidio Mattarella, successore ideale di Aldo Moro, fino alla strage alla stazione di Bologna avvenuta in quello stesso 1980, sette mesi dopo l’assassinio del presidente della Regione Sicilia.


Dopo le anteprime nei cinema di Roma, Bologna, Palermo e Torino – che hanno riscontrato un ottimo successo di pubblico – e la messa in onda su La7 – con una puntata speciale di La Torre di Babele di Corrado Augias – dal 12 marzo il film arriva anche su Netflix. “Magma” non è solo un documentario: è un’indagine costruita con il ritmo di un thriller e il peso, a tratti lacerante, della realtà. Al centro della narrazione, l’assassinio del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio 1980 sotto gli occhi della moglie e dei figli, in una Palermo intrappolata tra corruzione e violenza, considerata – nel bene e nel male – il “laboratorio politico” dell’Italia di quegli anni.


Il film ricostruisce il tragico assassinio in modo meticoloso, rimettendo ordine fra i fatti e portando lo spettatore dentro un vortice di domande alle quali gli investigatori non sono mai riusciti a dare risposta: chi ha davvero voluto la morte di Mattarella? Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna? Il docufilm mostra come Mattarella, uomo simbolo di un progetto politico che voleva unire Democrazia Cristiana e Partito Comunista, rappresentasse un pericolo per i poteri occulti che volevano mantenere immutati gli equilibri della Guerra Fredda. Depistaggi, silenzi e omicidi: ogni passo compiuto dal Presidente verso un’idea di cambiamento sembrava avvicinarlo al suo destino, fino a trasformarlo in uno degli uomini migliori d’Italia colpiti, probabilmente, per destabilizzare il Paese. Grazie a testimonianze dirette e l’accesso a documenti recentemente desecretati, il film intreccia testimonianze e voci potenti. Una su tutte: quella di Giovanni Falcone, giudice istruttore che indagò sul delitto e in una confidenza all’amico e collaboratore Pino Arlacchi definì l’assassinio del presidente della Regione Sicilia un “caso Moro bis”.


Tra i narratori scelti spiccano anche figure come il giornalista Attilio Bolzoni, Rosy Bindi, all’epoca assistente di Vittorio Bachelet, Luciano Violante, membro della commissione antimafia nel 1988 e nel 1990 quando Falcone rivela di essere convinto che nell’omicidio Mattarella si intreccino mafia e terrorismo neofascista, e Andrea Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo per la strage alla stazione di Bologna. “Magma” non offre risposte facili, ma pone domande essenziali: perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Soprattutto, come sottolinea Attilio Bolzoni: “Non lo sappiamo noi e non lo sa nemmeno suo fratello Sergio, oggi presidente della Repubblica, il primo degli italiani. Se vi pare una cosa normale…”.

Varietà di olive turca Aydin Memecik entra in registro Ue Dop

Varietà di olive turca Aydin Memecik entra in registro Ue DopRoma, 12 mar. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato l’inserimento della denominazione “Aydin Memecik Zeytini” nel Registro delle Denominazioni di Origine Protette (DOP).


La “Aydin Memecik” è una varietà di olive che può essere utilizzata per produrre olio o come oliva da tavola. Viene coltivato nella provincia di Aydin e presenta tre colori principali: oliva verde, oliva rosa e oliva nera. Il clima mediterraneo della regione, l’esperienza degli agricoltori e la tradizione storica della coltivazione dell’olivo hanno un forte impatto sull’”Aydin Memecik Zeytini” e sulla sua qualità. La particolarità di questa oliva è dovuta principalmente al suo sapore amaro e al suo aroma.

In 2024 import cereali +11,9% in quantità e -6,9% a valore

In 2024 import cereali +11,9% in quantità e -6,9% a valoreRoma, 12 mar. (askanews) – Sono aumentate nelle quantità nell’intero 2024 in Italia le importazioni nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche, arrivate a quota 2.735.000 tonnellate (+11,9%), mentre sono diminuite nei valori di 652,6 milioni di euro (-6,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono i dati elaborati da Anacer sulla base delle rilevazioni Istat.


Le importazioni in Italia di cereali in granella aumentano complessivamente di 1,87 milioni di tonnellate (+12%) con un controvalore in diminuzione di 504,7 milioni di euro (-10% rispetto al 2023): l’incremento è dovuto soprattutto al grano tenero (+1,19 mio/t, pari a +22%) ed al mais (+905.000 t, pari a +14%), quest’ultimo registra valori in calo di 172 milioni di euro (-9,4%). Tra gli altri cereali in granella risulta aumentare l’import di orzo (+23.700 t nelle quantità e -44,0 milioni di euro nei valori), di avena (+17.500 t) e di sorgo (+66.000 t), mentre per il grano duro l’anno si chiude con arrivi dall’estero in diminuzione del 10,6% (-332.000 tonnellate) ed un controvalore pure in calo del 25% (-315,8 milioni di euro). Le importazioni di riso aumentano di 14.000 t (+4,7% considerando nel complesso risone, riso semigreggio, lavorato e rotture). Tra gli altri prodotti presi in esame, destinati prevalentemente all’alimentazione animale, si mette in evidenza l’incremento dell’import dei prodotti trasformati/sostitutivi (+218.000 t, pari a +18%), dei mangimi a base cereali (+60.000 t, pari a +15%) e la riduzione della crusca (-33.000 t, pari a -33%). Per quanto riguarda le farine proteiche e vegetali si registra un aumento nelle quantità di 385.000 tonn (di cui +363.000 t di farina di soia) per un valore in diminuzione di 58,2 milioni di euro (-5,5%), così anche per i semi e frutti oleosi aumentano le quantità di 218.000 tonnellate (di cui +213.000 t di semi di soia), per un controvalore in diminuzione di 158,9 milioni di euro (-9,8%).


In aumento invece sia in quantità sia in valore nel 2024 le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore: crescono in quantità di 395.000 t (+8,7%) e in valore di 46,5 milioni di euro (+0,8%) rispetto allo stesso periodo 2023. L’incremento delle esportazioni si deve principalmente alle paste alimentari (+194.000 tonnellate, pari a +9,5%, per un controvalore in aumento di 116,9 milioni di euro, pari a +3,8%). Risultano aumentare anche le vendite all’estero di farina di grano tenero (+43.600 tonnellate, pari a +27,7 milioni di euro) e di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato) di 59.500 tonnellate (+9%), con valori in diminuzione di 3,5 milioni di euro (-0,4%). Tra gli altri prodotti si registra l’incremento delle esportazioni dei prodotti trasformati (+22% nelle quantità e -8% nei valori), dei mangimi a base di cereali (+3,6% nelle quantità e -0,8% nei valori) e della semola di grano duro (+2% nelle quantità e -6% nei valori). L’export dei cereali in granella risulta in calo sia nelle quantità (-85.500 t), sia nei valori (-31,4 milioni di euro).