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Sardegna, Polo (Fdi): nessuna resa di Truzzu, siamo testa a testa

Sardegna, Polo (Fdi): nessuna resa di Truzzu, siamo testa a testaMilano, 26 feb. (askanews) – “Siamo abituati ad arrivare, e i dati lo stanno dimostrando, fino all’ultima scheda. Il trend delle prime ore era basato su pochissimi seggi scrutinati, non assolutamente attendibile, e sarebbe stato sciocco per noi dare la resa con bassa copertura di spoglio per cui attendiamo”. Lo ha detto la deputata di Fdi Barbara Polo, a RaiNews24, smentendo le voci di un’ipotetica resa del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Sardegna, Paolo Truzzu, sulla candidata del centrosinistra Alessandra Todde.


“I dati stanno già cambiando, siamo in testa a testa, a volte siamo avanti noi, a volte Todde, ci sono tutti i presupposti per rimanere fermi e fiduciosi in attesa del risultato. Qualora non fosse quello che ci auguriamo avremo la responsabilità di accettarlo come devono fare forze di partito che si mettono in gioco. Siamo sereni”, ha aggiunto.

Rai, Giletti: amareggiato per assenza di Fazio a “La tv fa 70″

Rai, Giletti: amareggiato per assenza di Fazio a “La tv fa 70″Roma, 26 feb. (askanews) – “Sono un po’ rammaricato, avrei voluto Fabio Fazio come ospite, gli ho scritto, poteva esserci, ma non mi ha mai risposto. Sono rimasto un po’ deluso umanamente, ma riesco a capire… Io e lui ci siamo confrontati in prima linea per tanto tempo, ci sono state delle tensioni”. Lo ha detto Massimo Giletti, durante la presentazione di “La tv fa 70”, evento speciale in onda mercoledì 28 febbraio alle 21.30 su Rai 1 per celebrare il compleanno della tv italiana.


“Però è un personaggio molto importante nella storia della televisione e sarebbe stato importante per me raccontare le sue qualità e la sua bravura. Questa mancanza mi lascia perplesso e amareggiato, dico peccato”, ha aggiunto.

Auto: caro vita frena interesse per bev, salgono benzina e diesel

Auto: caro vita frena interesse per bev, salgono benzina e dieselMilano, 26 feb. (askanews) – Il caro vita pesa sulla propensione all’acquisto di auto elettriche ed altre opzioni “green”. Nell’ultimo anno, infatti, più consumatori sono tornati a considerare l’acquisto di veicoli diesel e benzina, passando dal 19% al 30% (43% la media europea). È quanto emerge dalla Global Automotive Consumer Survey di Deloitte 2024, condotta in 26 Paesi.


“A fronte degli elevati prezzi dei veicoli elettrici, i persistenti limiti infrastrutturali e la perenne incertezza economica, l’interesse dei consumatori per i veicoli elettrici in molti mercati, tra cui l’Italia, continua ad essere limitato ed è addirittura sceso rispetto allo scorso anno. La corsa verso l’elettrificazione del settore automotive dopo gli early-adopters segna il passo”, commenta Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte. A pesare sulle vendite di elettrico: autonomia, tempi e modalità di ricarica, sostituzione delle batterie. Come emerge dal report di Deloitte, la maggioranza degli italiani si aspetta di spendere meno di 50mila euro per l’acquisto del veicolo elettrico. Oltre al caro-vita, i consumatori italiani sono preoccupati dell’autonomia (45%), del tempo di ricarica delle batterie (40%) e del costo di sostituzione della batteria (38%) – preoccupazioni che, però, sono in calo rispetto ai valori del 2023. Inoltre, la mancanza di una adeguata rete di ricarica si fa sentire: sia in Italia (54%) che nel resto dei Paesi europei esaminati (media europea 59%) più della metà dei consumatori prevede di dover ricaricare il proprio veicolo a casa.


Nonostante stia frenando la diffusione delle auto elettriche, l’attenzione dei consumatori italiani per la sostenibilità ambientale rimane alta. Anche nel 2024, infatti, nel nostro Paese la preoccupazione per l’ambiente sarà la prima ragione (51%) per scegliere un veicolo elettrico, mentre a livello europeo prevale, in media, l’aspettativa di un risparmio sui costi del carburante (53%). Il 70% dei consumatori italiani è preoccupato per l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita di una batteria Ev. Un numero significativo di consumatori italiani sta inoltre pensando di cambiare marca di veicolo (70% in Italia vs 54% media europea). Il prezzo come fattore chiave per la scelta di un nuovo marchio è passato dal 31% del 2023 al 56% del 2024. La qualità del prodotto (-10 p.p.) mantiene la sua rilevanza come secondo driver chiave (54% in Italia).


I consumatori italiani affermano di aver bisogno di interagire fisicamente con l’auto da acquistare (79% vs 82% media europea) o con venditori in persona (82% in linea con media europea), di negoziare l’offerta migliore di persona (81% vs 78% media europea) e di fare un giro di prova (69% vs 79% media europea), dimostrando che potrebbe essere difficile passare a un processo di acquisto interamente online. In un contesto di incertezza economica, un numero significativo di consumatori più giovani (18-34 anni) è almeno in parte (28% in Italia) interessato a rinunciare completamente alla proprietà del veicolo a favore di un modello di abbonamento.

Gli agricoltori a Bruxelles, Prandini: ecco le nostre richieste all’Ue

Gli agricoltori a Bruxelles, Prandini: ecco le nostre richieste all’UeBruxelles, 26 feb. (askanews) – “Oggi siamo di nuovo a Bruxelles per ribadire con forza quello che 15 giorni fa avevamo chiesto a Ursula von der Leyen”, la presidente della Commissione europea, da parte della quale, ha riconosciuto, “c’è stata un’apertura in termini di proposte che sono state avanzate”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, parlando con i giornalisti a margine delle nuove manifestazioni delle organizzazioni agricole stamattina a Bruxelles, dove si svolge oggi il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue.


“Ma noi – ha puntualizzato Prandini – abbiamo la necessità di avere la certezza dei tempi rispetto all’attuazione di queste proposte”, e in particolare “i regolamenti modificati in termini di semplificazione, le risorse economiche stanziate” e poi anche “nel senso di andare oltre quello che è il limite agli aiuti di Stato che fino a oggi abbiamo avuto, e di poter intervenire nei confronti anche di tutte quelle filiere produttive che hanno forti criticità”. “Tutto questo diventa necessario – ha rilevato – anche rispetto alla semplificazione di carattere burocratico”; perché la troppa burocrazia “strozza la vita dei nostri imprenditori”. Ma soprattutto, l’attuale situazione “non dà certezze, anche ai giovani agricoltori, di poter continuare a svolgere l’attività agricola”.


Riguardo alla tempistica, il presidente di Coldiretti ha spiegato di attendersi che ci sia una svolta partendo dal Consiglio Agricoltura di oggi ed entro fine marzo, quando ci sarà a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, in modo che si comincino a vedere gli effetti delle nuove misure già prima delle elezioni europee di giugno. “A tutto questo – ha aggiunto Prandini – si unisce poi anche una richiesta di fondamentale importanza, di giustizia, che è il tema della reciprocità. Le regole che vengono imposte alle imprese agricole italiane ed europee devono essere le stesse che devono essere rispettate dai prodotti che importiamo, provenienti da altri continenti”. I prodotti importati che non rispettano le regole europee in campo sociale e ambientale “fino a oggi hanno creato un meccanismo di concorrenza sleale”, perché “vengono venduti a un prezzo più basso”, ha sottolineato. Questa mancanza di reciprocità nelle norme applicate dai paesi terzi, ha ricordato il presidente di Coldiretti, riguarda tutto il continente europeo, ma “in particolar modo l’Italia, che è il paese più attento a livello globale su ciò che viene fatto nella prassi produttiva in agricoltura, e che rischia ovviamente di essere fortemente penalizzata, perché i suoi prodotti hanno costi e impatti decisamente più alti”.


Riguardo a una possibile revisione anticipata della Politica agricola comune europea (Pac) da parte delle istituzioni Ue, Prandini ha osservato: “Siamo per semplificare la vita delle nostre imprese. Questa Pac non ci è mai piaciuta. L’unico aspetto positivo che eravamo riusciti a modificare, all’inizio, era quello che parlava di una convergenza in termini di valori per tutti gli Stati membri, ed eravamo riusciti a difendere una convergenza interna per i singoli Stati; si tratta di tecnicismi, che però hanno una ricaduta significativa in termini di valore economico”. Ma il presidente di Coldiretti ha insistito soprattutto sulla necessità di una semplificazione burocratica. “Questa è una Politica agricola comune piena di cavilli e di burocrazia, piena di vincoli per le imprese agricole, che in tanti casi, soprattutto per le piccole e medie imprese, non riesce ad avere attuazione rispetto a come storicamente era stato pensato l’utilizzo delle risorse nella Pac”.


Infine, a una domanda sulla dinamica dei prezzi, per cui la la grande distribuzione e altri attori della filiera alimentare spesso assorbono gran parte del valore aggiunto, con forti ricarichi nella vendita al pubblico di prodotti pagati a prezzi non remunerativi agli agricoltori, Prandini ha risposto: “Noi riteniamo che debba essere fatto un grande lavoro, non solo con la distribuzione ma con l’intera filiera agroalimentare. In questi anni l’agricoltura è stato il soggetto più debole, sul quale si sono fatte ricadere tutte le inefficienze del sistema legato alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti. E’ una situazione che non è più assolutamente sostenibile”. “Basti vedere quali sono i prezzi pagati dei nostri agricoltori, e quelli che sono i prezzi che poi i cittadini e i consumatori a loro volta devono sostenere”, ha osservato. Accanto a lui, un manifestante di Coldiretti esponeva un cesto di radicchio rosso con un cartello che ne indicava il prezzo al produttore (0,70 euro al Kg) e quello finale al consumatore (3 euro al Kg), con un ricarico del 329%. “A fronte di tutto questo – ha riferito il presidente di Coldiretti – nelle scorse ore noi abbiamo denunciato una catena della grande distribuzione, riguardo alle pratiche che vengono attuate sui prezzi esposti, proprio perché riteniamo che questi sistemi non ci debbano più essere. Abbiamo delle regole che li vietano, e dobbiamo pretendere che anche le nostre istituzioni facciano rispettare quelle leggi e quelle regole”, in modo da “avere una trasparenza all’interno dell’intera filiera agroalimentare, partendo da un giusto reddito – ha concluso – che deve essere riconosciuto ai nostri agricoltori”.

Piantedosi:condivido parole Mattarella contro violenze e insulti

Piantedosi:condivido parole Mattarella contro violenze e insultiRoma, 26 feb. (askanews) – Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ne corso dell’incontro con i vertici sindacali al Vininale ha poi ribadito di “condividere pienamente le parole del Presidente Mattarella”.


Anche il titolare del Viminale si è detto convinto che “l’autorevolezza delle forze di Polizia non si nutre dell’uso della forza ma affonda nel sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana”. Il titolare del Viminale ha poi sottolineato di condividere anche l’altro richiamo precedente da parte dello stesso Capo dello Stato contro la “intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese”.

Cortei studenti, Giani: a Pisa scene raccapriccianti

Cortei studenti, Giani: a Pisa scene raccapricciantiFirenze, 26 feb. (askanews) – “Mi allineo totalmente” a quanto affermato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che “anche in questo caso è stato espressione più autentica, al di là delle parti politiche, del sentimento diffuso di tutti gli italiani nel vedere quelle scene raccapriccianti, di manganellate su ragazzi di 17, 18 anni”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti, sugli scontri di venerdì scorso a Firenze e Pisa.


“La direttrice generale dell’ospedale di Cisanello a Pisa mi ha detto che dal pronto soccorso sono passate 13 persone, di cui 10 minorenni. E i fatti si commentano da soli. Quindi ritengo che sia stato molto importante l’appello che ha dato il presidente della Repubblica, anche sul piano dell’accertamento delle responsabilità”, ha aggiunto Giani.

Confagri in assemblea a Bruxelles: serve modifica profonda Pac

Confagri in assemblea a Bruxelles: serve modifica profonda PacRoma, 26 feb. (askanews) – “Siamo qui per presentare un documento programmatico alle istituzioni europee, a tutela della produttività e della competitività delle nostre imprese. Gli agricoltori europei soffrono il costo del denaro, i gravosi adempimenti legati agli ecoschemi, una situazione geopolitica instabile. Serve una modifica profonda della PAC, serve multilateralismo, serve la salvaguardia dei prezzi per i produttori e i consumatori”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’apertura dell’assemblea con i delegati regionali e provinciali della Confederazione giunti dall’Italia a Bruxelles nella sede del Copa Cogeca, dove sono intervenuti anche i due presidenti, la francese Christiane Lambert (Copa) e lo svedese Lennart Nilsson (Svezia).


L’assemblea, che è in corso, vede la partecipazione di numerosi europarlamentari ed esponenti delle istituzioni. Prima della riunione, Giansanti, in qualità di vicepresidente del Copa, insieme ai presidenti Lambert e Nilsson, ha incontrato il ministro all’agricoltura belga, David Clarinval, presidente del Consiglio Agrifish, al quale è stato consegnato un documento condiviso sulle proposte del Copa Cogeca per il futuro del settore. Il Copa ha chiesto per il prossimo Commissario Ue all’agricoltura la vicepresidenza esecutiva, in modo da rimettere al centro delle politiche europee il settore primario. Per l’Italia, inoltre, sarebbe importante esprimere il Commissario. Concetto che è stato ribadito all’assemblea in corso a Bruxelles, dove sono state presentate le dieci priorità di Confagricoltura a livello europeo.

Piantedosi esprime la massima fiducia del governo nelle forze di polizia

Piantedosi esprime la massima fiducia del governo nelle forze di poliziaRoma, 26 feb. (askanews) – Durante la riunione di oggi al Ministero dell’Interno con i vertici delle organizzazioni sindacali confederali, a quanto si apprende da fonti del Viminale, il ministro Matteo Piantedosi ha sottolineato “l’importanza e la necessità di mantenere un confronto costante con le organizzazioni sindacali, certo del loro consueto contributo”. Piantedosi ha poi espresso la “massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia”. Gli uomini e le donne in divisa sono “servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità”.


All’incontro in corso al Viminale sono presenti il segretario della Cgil, Maurizio Landini, il segretario della Cisl, Pierluigi Bombardieri e la segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola. C’è anche il capo della Polizia, Vittorio Pisani.

Piantedosi: massima fiducua governo nelle forze di polizia

Piantedosi: massima fiducua governo nelle forze di poliziaRoma, 26 feb. (askanews) – Durante la riunione di oggi al Ministero dell’Interno con i vertici delle organizzazioni sindacali confederali, a quanto si apprende da fonti del Viminale, il ministro Matteo Piantedosi ha sottolineato “l’importanza e la necessità di mantenere un confronto costante con le organizzazioni sindacali, certo del loro consueto contributo”. Piantedosi ha poi espresso la “massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia”. Gli uomini e le donne in divisa sono “servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità”.


All’incontro in corso al Viminale sono presenti il segretario della Cgil, Maurizio Landini, il segretario della Cisl, Pierluigi Bombardieri e la segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola. C’è anche il capo della Polizia, Vittorio Pisani.

Same: brand trattori di Treviglio diventa marchio storico Mimit

Same: brand trattori di Treviglio diventa marchio storico MimitMilano, 26 feb. (askanews) – Il marchio di trattori Same entra nella storia dell’industria italiana. Il brand ha ottenuto l’iscrizione nel Registro speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di valorizzare e tutelare marchi di eccellenza con una continuità operativa di oltre 50 anni e storicamente collegati al territorio nazionale.


Same (Società Accomandita Motori Endotermici) nasce a Treviglio in provincia di Bergamo nel 1942 e, in oltre 80 anni di storia, grazie ai suoi trattori di colore rosso, è stata motore della meccanizzazione agricola italiana. La storia dell’azienda, in realtà, affonda le sue radici più indietro nel tempo, quando i fratelli Francesco ed Eugenio Cassani nel 1927 sviluppano la Trattrice Cassani, uno dei primi esempi al mondo di trattore dotato di motore diesel. L’azienda è ancora oggi controllata dagli eredi della famiglia Cassani: il genero di Francesco Cassani, Vittorio Carozza è presidente, mentre l’Ad è Ludovico Bussolati. Oggi i trattori Same sono contraddistinti dal celebre logo della tigre ridisegnata nell’ultima versione nel 2012 da Giorgetto Giugiaro.


Il percorso dell’azienda, controllata ancora oggi dagli eredi dei fondatori, la famiglia Cassani, si è sviluppato negli anni attraverso diverse acquisizioni in Italia e in Europa, dando vita al gruppo Sdf che controlla i brand Same, Deutz-Fahr, Hürlimann, Grégoire e VitiBot. Con 9 stabilimenti fra Europa ed Asia che producono ogni anno circa 38mila, 12 filiali commerciali, 1 joint venture in Cina, 155 importatori, 3.100 concessionari, oltre 4.400 dipendenti nel mondo, di cui 1.460 in Italia nello stabilimento di Treviglio (headquarters della società) e un fatturato (2022) pari a 1,8 miliardi di euro, Sdf è fra i principali produttori di trattori, macchine da raccolta e motori diesel al mondo.