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Granchio blu, fondo solidarietà nazionale esteso acquacoltori

Granchio blu, fondo solidarietà nazionale esteso acquacoltoriRoma, 22 feb. (askanews) – L’accesso al fondo di solidarietà nazionale è stato esteso anche alle imprese di acquacoltura colpite dal granchio blu. “Bene le nuove disposizioni del Masaf che estendono agli acquacoltori colpiti dai danni provocati dal granchio blu l’accesso ai fondi di indennizzo previsti dal decreto legislativo 102/2004 e l’avvio delle procedure per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale”. E’ il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, alla comunicazione del Ministero alle Regioni Emilia-Romagna e Veneto sulle nuove disposizioni di modifica della legge 102/2004 introdotte dalla legge 213/2023 per contribuire a far fronte ai danni alle produzioni della pesca e dell’acquacoltura causati dal granchio blu.


“Noi siamo già pronti a procedere con le delimitazioni delle aree per il conteggio dei danni non appena il Ministero metterà a disposizione i decreti attuativi che illustrano le modalità di raccolta dei danni”, aggiunge. “In attesa dei necessari decreti attuativi – aggiunge Mammi – abbiamo messo a disposizione delle imprese un milione di euro ulteriore per il 2024, per indennizzare i pescatori che raccolgono il granchio blu a 1,5 euro. Continua anche così il nostro impegno al fianco degli imprenditori e dei lavoratori di un comparto strategico per la nostra economia”.

Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”

Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”Roma, 22 feb. (askanews) – Duro attacco della Bce contro il Bitcoin, il più noto dei criptoasset. Un approfondimento sul blog dell’istituzione rileva che non ci sono dati sui fondamentali di mercato dello stesso, che non c’è un valore di riferimento in base al quale si possano fare previsioni. Che rischia di essere in una nuova bolla speculativa e che la recente risalita dei prezzi mostra più che altro “l’efficacia della lobby” che gli sta dietro. Inoltre si presta a usi illeciti e a danni all’ambiente.


La “capitalizzazione di mercato” del Bitcoin in realtà “quantifica il danno sociale che si verificherà quando il castello di carte crollerà”. E in definitiva vale “zero”. Sono le argomentazioni usate da due funzionari della divisione Infrastrutture di mercato e di pagamento della Bce, Ulrich Bindseil e Juergen Schaaf, in un articolo intitolato “L’approvazione dell’Etf sul Bitcoin-i nuovi vestiti nascosti dell’imperatore”. Fanno una lunga lista di valutazioni negative, per usare un eufemismo. “Il Bitcoin non è riuscito a mantenere la promessa di essere una valuta decentralizzata digitale e ancora oggi difficilmente si può utilizzare per trasferimenti legali. L’ultima approvazione di un Etf – affermano gli autori – non cambia il fatto che il Bitcoin non è auspicabile come mezzo di pagamento o come investimento”.


Per i sostenitori del noto criptoasset l’approvazione lo scorso 10 gennaio da parte della Securities and Exchange Commission (l’equivalente Usa della Consob) di un Etf sul Bitcoin “conferma che è un investimento sicuro e che il rally è la prova di un trionfo inarrestabile. Contestiamo entrambe le tesi e riteniamo che il valore reale del Bitcoin resti zero. Per la società un nuovo ciclo di bolla del Bitcoin è una prospettiva cupa. E il danno collaterale sarà massiccio, incluso a livello ambientale e sulla redistribuzione di ricchezza alle spese dei meno preparati”. “E’ importante che le autorità proteggano la società da riciclaggio, dai Cyber crimini e altri reati, dalle perdite finanziarie per le persone meno preparate e da estesi danni ambientali”, aggiungono i due economisti della Bce.


La presa di posizione giunge mentre la Bce resta impegnata nei preparativi per il possibile lancio dell’euro digitale, sulla cui creazione non è stata ancora raggiunta una decisione formale ma che sembra sempre più negli intenti dell’istituzione e di altre autorità europee. Da anni diversi esponenti della Bce negano che i cripto possano essere catalogati tecnicamente come valute, perché non ne avrebbero le caratteristiche. A fronte di queste argomentazioni, dal settore dei criptoasset giungono tesi in senso opposto e il rilievo che le banche centrali vedono nei cripto una sorta di rivale alle monete ufficiali. Tanto più alle future versioni digitali.

Vaticano: nasce il mini-sito dedicato alle quattro Basiliche Papali

Vaticano: nasce il mini-sito dedicato alle quattro Basiliche PapaliMilano, 22 feb. (askanews) – Nasce oggi il mini-sito “From Tourist to Pilgrim”, con l’obiettivo di accompagnare i fedeli in un cammino alla scoperta delle quattro Basiliche Papali e scoprirsi così “pellegrini” oltreché “turisti”.


Nell’ambito del progetto “Faith Communication in the Digital World” 16 giovani professionisti da 10 paesi diversi selezionati dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, hanno potuto scoprire le Basiliche, non solo come monumenti architettonici, ma come testimonianza vivente della nostra fede: “Ci siamo commossi quando abbiamo visitato le Basiliche. Ognuno di noi ha vissuto un coinvolgimento profondo almeno con una di esse. Alcuni di noi hanno persino capito qualcosa di veramente importante per la loro vita – hanno commentato i giovani comunicatori -. Vogliamo che i visitatori vivano la stessa esperienza, ma nel mondo digitale. Più siamo in grado di capire le origini della nostra fede, più siamo in grado di comunicare bene il Messaggio per toccare i cuori delle persone”. Il mini-sito multilingue è la risposta alla sfida di tradurre questa esperienza in una proposta digitale per far scoprire le Basiliche anche a un pubblico più giovane. Le figure dei santi e degli artisti, la cui vita e le cui opere hanno plasmato questi luoghi simbolici, accolgono chi accede al sito, e lo invitano a “sedersi a tavola con loro”. La tavola come spazio comune di condivisione, non solo di cibo, ma di sguardi, racconti, esperienze, invita dunque a fermarsi un attimo e dedicare del tempo a una breve riflessione.


Il linguaggio principale scelto per trasferire l’esperienza vissuta in prima persona è la voce: gli spazi sacri con le loro opere d’arte sono raccontati da chi frequenta quotidianamente questi luoghi e accoglie i pellegrini: curatori d’arte, responsabili di scavi e restauri, docenti e religiosi, “testimoni” che, con il calore delle loro voci, riescono a comunicare il loro amore per ciò che le quattro Basiliche papali rappresentano. Così “From Tourist to Pilgrim” diventa anche un podcast con l’idea di accompagnare il pellegrino per mano attraverso i luoghi più significativi del pellegrinaggio romano, con “tappe” e approfondimenti speciali legati agli spot più significativi delle Basiliche: “Quella che al turista può sembrare solo una piazza, agli occhi del pellegrino si trasforma in una tappa, in un itinerario, in un simbolo divino. Queste piccole visite sono pensate per mostrare le bellezze nascoste di Roma, rivelate attraverso la lente del pellegrinaggio”.


Infine, così come i “pellegrini-comunicatori” hanno lasciato le loro testimonianze personali, anche il visitatore del sito è invitato a condividere a sua volta, attraverso i propri account social, la sua esperienza e a lasciare una testimonianza del suo pellegrinaggio, reale o digitale che sia, attraverso l’hashtag #FromTouristToPilgrim. L’auspicio è che, nella prospettiva di un percorso che porterà al Giubileo 2025, questa esperienza contribuisca e sia d’incoraggiamento per rilanciare il racconto della millenaria tradizione di pellegrinaggio “Ad Limina Apostolorum”.

Tra Usa e Russia è guerra di insulti

Tra Usa e Russia è guerra di insultiMilano, 22 feb. (askanews) – “La prossima volta che Joe Biden decide di usare l’espressione ‘pazzo figlio di p***ana’, cerchi di ricordare che gli americani la associano a suo figlio Hunter Biden”. Lo ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram. Zakharova butta benzina sul fuoco. Biden ha definito il presidente russo Vladimir Putin un “pazzo bastardo” durante un incontro a San Francisco (California) con i donatori del Partito Democratico, un’affermazione “vergognosa” secondo il Cremlino. Biden ha usato le tre lettere “SOB”, una scorciatoia per “son of a bitch”. “È chiaro che il signor Biden, a beneficio degli interessi politici nazionali, mostra un comportamento nello stile di un cowboy di Hollywood” ha replicato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Turchia, Banca centrale stoppa rialzi tassi dopo cambio governatore

Turchia, Banca centrale stoppa rialzi tassi dopo cambio governatoreRoma, 22 feb. (askanews) – Al primo direttorio utile dopo il siluramento della governatrice, la Banca centrale della Turchia ha immediatamente arrestato la manovra di rialzo i tassi di interesse conferma, confermando al 45% il riferimento sulle operazioni di rifinanziamento a sette giorni. Con un comunicato, l’istituzione sostiene che la dinamica dell’inflazione di fondo”è salita in linea con le aspettative e che l’inflazione totale è aumentata”. Ma che “i recenti indicatori suggeriscono che la domanda interna continua moderarsi”.


Il direttorio di politica monetaria “valuta che l’attuale livello dei tassi sarà mantenuto fino a quando non ci sarà un calo significativo e sostenuto dell’inflazione di fondo e fino a quando le aspettative di inflazione convergeranno verso i livelli previsionali”. Una formula che indica il raggiungimento di un picco. Ad ogni modo lascia aperta la porta a eventuali inasprimenti della linea se il quadro inflazionistico dovesse peggiorare. Lo scorso 4 febbraio a capo dell’istituzione era stato nominato il vicegovernatore, Fatih Karahan, in sostituzione di Hafize Gaye Erkan, prima donna a capo della istituzione e che era stata nominata solo nel giugno precedente. A inizio febbraio Erkan aveva rassegnato le dimissioni lamentando una campagna di odio contro di lei e i suoi familiari, mentre era impegnata una una aggressiva manovra di inasprimento monetario contro la galoppante inflazione.


In Turchia l’inflazione sfiora il 65%. Il caso della Erkan, con trascorsi a Goldman Sachs e alla Fed, non è tuttavia il primo, ma piuttosto l’ennesimo di una lunga lista di avvicendamenti a capo dell’istituzione, il cui operato risente dell’interventismo del presidente Recep Tayyip Erdogan e delle sue idee eterodosse sulla politica monetaria. Il comunicato sul decreto di nomina del nuovo governatore non menzionava nemmeno la Erkan e il comunicato sulla sua nomina non compare più sul sito internet dell’istituzione.

Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, riso

Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, risoRoma, 22 feb. (askanews) – Nonostante gli accordi di libero scambio aprano nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei, è anche vero che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Lo si legge nello studio condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione e pubblicato oggi che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.


Per la prima volta, lo studio della Commissione esamina anche l’impatto sull’agricoltura dell’UE degli accordi commerciali recentemente conclusi dal Regno Unito con Australia, Nuova Zelanda e i paesi membri dell’Accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico (CPTPP). Lo studio mostra che questi partner commerciali prenderanno alcune quote dei produttori europei nel mercato del Regno Unito. L’impatto risultante sarebbe limitato e si prevede che l’UE rimarrà tra i principali fornitori del Regno Unito. Tuttavia, si prevedono alcuni impatti per settori quali la carne bovina, il vino e altre bevande (e tabacco), gli alimenti trasformati, i latticini e la carne ovina. “Tuttavia – si legge nello studio – l’impatto complessivamente positivo dei dieci accordi commerciali che potrebbero entrare in vigore compenserebbe le perdite di mercato derivanti dall’agenda commerciale del Regno Unito. Ciò dimostra l’importanza di diversificare sia i mercati di esportazione che le fonti di importazione”.


Lo studio pubblicato oggi è il secondo aggiornamento dello studio iniziale del 2016 sull’impatto economico cumulativo dei prossimi accordi commerciali sull’agricoltura dell’UE. Il primo aggiornamento è stato pubblicato nel 2021. Lo studio mira a fornire preziosi spunti a policy maker e negoziatori sul legame tra l’agenda commerciale dell’UE e l’agricoltura dell’UE, valutando due diversi scenari a seconda dell’entità degli sforzi di liberalizzazione e non sostituisce le valutazioni d’impatto più ampie e dettagliate effettuate per ogni singolo negoziato di accordi commerciali.

In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentare

In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentareRoma, 22 feb. (askanews) – L’approccio commerciale della Ue, basato di accordi di libero scambio, apre nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato oggi, che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.


Secondo lo studio, l’impegno in relazioni commerciali preferenziali diversifica le fonti di importazione, migliorando così la resilienza delle catene di approvvigionamento alimentare dell’UE. E le stime dello studio dicono che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Lo sviluppo di nuovi mercati attraverso relazioni commerciali preferenziali contribuirà infatti a consolidare la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari: nel 2022, la bilancia commerciale agricola positiva dell’UE ha raggiunto i 58 miliardi di euro. E il rapporto sulla diversificazione del commercio agroalimentare dell’UE dimostra che la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale e uno dei principali importatori di prodotti agroalimentari consente relazioni commerciali equilibrate e favorevoli con i paesi terzi.


Condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione, lo studio pubblicato oggi si concentra sugli accordi con Australia, Cile, India, Indonesia, Malesia, Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), Messico, Nuova Zelanda, Filippine e Thailandia. accordi che sono tutti attualmente negoziati o conclusi ma non ancora attuati. Si stima che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Si prevede che si svilupperanno opportunità commerciali per i prodotti agroalimentari dell’UE, come i prodotti lattiero-caseari (+780 milioni di euro), vino e altre bevande (+654 milioni di euro) e i prodotti agroalimentari trasformati (+1,3 miliardi di euro).


All’entrata in vigore dei dieci accordi commerciali oggetto dello studio, si prevede che nel 2032 il valore delle importazioni dell’UE sarà compreso tra 3,1 e 4,1 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi accordi. Ciò si tradurrebbe in un aumento equilibrato sia delle esportazioni che delle importazioni, con il risultato che la bilancia commerciale complessiva dell’UE aumenterebbe leggermente. Lo studio riconosce però che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Questa conclusione “convalida l’attuale approccio dell’UE volto a proteggere sistematicamente i settori sensibili con contingenti tariffari (TRQ) attentamente calibrati. Questo strumento essenziale negli accordi commerciali può contribuire a mitigare possibili perturbazioni del mercato, fornendo così protezione agli agricoltori e ai produttori agroalimentari dell’UE”, si legge.

Il gotha dell’imprenditoria e della formazione italiana ‘in cattedra’ a Milano

Il gotha dell’imprenditoria e della formazione italiana ‘in cattedra’ a MilanoRoma, 22 feb. (askanews) – Erano 300 i manager che hanno preso parte all’incontro organizzato a da Universo Impresa. Sul palco, big della formazione come Gabriella Rania, Roberto Re e Alfio Bardolla, il Ceo di Panino Giusto Antonio Civita, il Founder di Satispay Dario Brignone, il Ceo di Remax Italia Dario Castiglia, il Ceo e Founder di FitActive Eduardo Montefusco e il socio fondatore di Spindox Paolo Costa, hanno spiegato come si realizzano imprese di successo.


“Imparare dai migliori” è stata questa, informa una nota, la filosofia alla base di una giornata di approfondimento nella quale i partecipanti hanno avuto l’opportunità di ascoltare e interagire con gli imprenditori che hanno trasformato le loro visioni in realtà di successo italiane e internazionali. I formatori Gabriella Rania, Roberto Re e Alfio Bardolla, il Ceo di Panino Giusto Antonio Civita, il Founder di Satispay Dario Brignone, il Ceo di Remax Italia Dario Castiglia, il Ceo e Founder di FitActive Eduardo Montefusco, l’esperto in Franchising Fabio Pasquali e Simone Marietta Durelli, titolare di Ockham Group, sono stati solo alcuni dei manager di successo che, nel corso dell’incontro “L’arte dell’imprenditoria: strategie per elevare il tuo business verso l’eccellenza” organizzato da Universo Impresa, si sono trasformati in “docenti per un giorno” e hanno raccontato le loro storie imprenditoriali segnate da spirito di iniziativa, capacità e competenze. Un evento nel quale i segreti del fare impresa sono stati trasmessi direttamente da chi ha raggiunto traguardi significativi nel mondo degli affari.


Un incontro che anticipa altri eventi e che rientra nel percorso di studi del “Master in “Scienze Imprenditoriali”, primo e unico corso di specializzazione in Italia per garantire agli imprenditori competenze manageriali concrete, promosso da I-AER, Istituto di Ricerca Economica Applicata, ed Uniscientia Academy, istituto di alta formazione per le certificazioni ICT “Trasmettere il sapere, che è frutto di studio ed esperienza sul campo, ha dato la possibilità agli imprenditori presenti in sala – spiega la coordinatrice dell’evento, Gabriella Rania – di conoscere le strategie e i segreti che portano al successo aziendale. Ma l’incontro non è servito solo a livello teorico ma anche pratico con sessioni di apprendimento calibrate e di sicuro interesse. Alcuni docenti di punta come Fabio Papa della Business School del Sole 24 ore, esperto di gestione di controllo, o come Valeria Toia, esperta di selezioni del personale con metodo scientifico, con approfondimenti sui loro temi di competenza, hanno spiegato come saper leggere i numeri in azienda per attuare scelte ponderate, di assumere in modo strategico senza perdere tempo e denaro, di affrontare questioni delicate come la negoziazione, il passaggio generazionale e le strategie d’impresa. L’ambiente imprenditoriale di oggi – spiega ancora la Rania – richiede competenze specifiche e aggiornate. Durante l’evento, sono state esplorate le skills essenziali che ogni imprenditore deve possedere per navigare con successo nel panorama attuale del business. Dai metodi innovativi di gestione aziendale agli strumenti digitali avanzati, i partecipanti acquisiranno conoscenze fondamentali per essere competitivi.”


L’esperienza è stata immersiva e interattiva, con workshop pratici e sessioni di networking mirato, offrendo l’opportunità di mettere in pratica le competenze apprese e di creare connessioni preziose nel mondo degli affari. Ci sono stati anche tanti ospiti speciali tra i più influenti imprenditori italiani che hanno arricchito questa giornata di studi. Dalle conferenze mattutine ai workshop pomeridiani, ogni momento è stato disegnato per massimizzare al massimo l’apprendimento, migliorare le competenze e potenziare le strategie aziendali. “Abbiamo voluto ispirare tutti i partecipanti – conclude la Rania – spiegando loro l’arte dell’imprenditoria ed elevando il loro business verso l’eccellenza”.

Parigi, torre Eiffel chiusa per il quarto giorno di seguito

Parigi, torre Eiffel chiusa per il quarto giorno di seguitoRoma, 22 feb. (askanews) – La Torre Eiffel di Parigi resta chiusa per il quarto giorno consecutivo a causa del prolungamento dello sciopero dei dipendenti del monumento, riporta il quotidiano Le Parisien. I dipendenti della torre denunciano l’insufficiente finanziamento del monumento da parte delle autorità comunali.


La leader del sindacato della Confederazione Generale del Lavoro (CGT), Sophie Binet, ha chiesto alle autorità di rilanciare i negoziati nelle prossime ore. I sindacati avevano inizialmente indetto lo sciopero per il 19 febbraio a causa dei disaccordi con il Comune della capitale, che detiene il 99% delle azioni della Società Operativa della Torre Eiffel (Sete).


Gli scioperanti accusano le autorità cittadine di “cattiva gestione” della torre e di unmodello di finanziamento insostenibile. I sindacati ritengono che l’attuale contratto, firmato nel 2017, presuppone un livello irraggiungibile di presenze turistiche di 7,4 milioni, e non tiene conto delle perdite subite durante il periodo del coronavirus, così come ignora i costi necessari per mantenere lo stato corrispondente a il monumento.


La Torre Eiffel era già chiusa a causa di uno sciopero dei dipendenti il 27 dicembre dello scorso anno, in occasione del centenario della morte del suo creatore, l’ingegnere Gustave Eiffel.

Terzo mandato, la Lega: ci riproveremo, la partita non è chiusa

Terzo mandato, la Lega: ci riproveremo, la partita non è chiusaRoma, 22 feb. (askanews) – “Ci riproveremo: per noi la partita non è chiusa. Siamo convinti che l’ineleggibilità di un rappresentante dei cittadini deve passare solo da un voto popolare. Non può essere una norma a dire che un governatore che ha fatto bene, gradito ai cittadini, non può essere eletto a causa della decisione dei partiti”. Lo ha detto il senatore della Lega Paolo Tosato al termine della commissione Affari costituzionali che ha bocciato l’emendamento del Carroccio al decreto elezioni che chiedeva il terzo mandato per i governatori di Regione.


Il fatto che la maggioranza si sia divisa, ha aggiunto, “non è un problema, il governo ha lasciato libertà di voto correttamente, non c’è frattura né ripercussione sulle attività di governo, riproporremo il tema in futuro in altri provvedimenti. In Aula sul decreto elezioni non avrebbe senso vista la bocciatura registrata in commissione”.