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Domani vertice Italia-Romania, focus su rafforzamento partenariato

Domani vertice Italia-Romania, focus su rafforzamento partenariatoRoma, 14 feb. (askanews) – Dopo 13 anni Italia e Romania tornano a incontrarsi ai massimi livelli con l’obiettivo di rafforzare e ampliare il partenariato strategico tra i due Paesi. Domani a Villa Doria Pamphilj si terrà il vertice intergovernativo, presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il primo ministro Marcel Ciolacu e un’ampia delegazione di ministri: Esteri, Interni, Difesa, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Sicurezza Energetica, Infrastrutture e Trasporti. Nell’ambito del summit – quello precedente si tenne a Bucarest nel 2011, governo Berlusconi – è prevista la firma di una Dichiarazione congiunta, che amplia la portata della collaborazione in molteplici settori di comune interesse, con la sottoscrizione di diverse intese. Al termine del Vertice si terrà un Business Forum alla Farnesina, con la partecipazione di oltre duecento imprese italiane e romene.


L’Italia – viene sottolineato – attribuisce grande importanza ai rapporti con la Romania, in virtù anche dei profondi legami storico-culturali, della presenza di oltre un milione di cittadini romeni in Italia (la maggior comunità straniera residente in Italia), dell’accresciuta intensità del dialogo politico e delle eccellenti relazioni economico-commerciali. I rapporti bilaterali tra Roma e Bucarest sono caratterizzati da “ampie sintonie e convergenze di vedute” sui principali temi dell’agenda europea e internazionale. Da parte italiana si evidenzia il “forte impegno” di Roma alla sicurezza del fianco orientale e alla stabilizzazione dei Balcani occidentali. La Romania rappresenta, inoltre, un importante partner in ambito Nato e Ue. Per quanto riguarda i rapporti economici, l’interscambio commerciale è in forte crescita (+20,8% nel 2022, circa 20 mld) e conferma l’Italia quale il secondo fornitore e secondo cliente della Romania. L’Italia è anche primo investitore in Romania per numero di imprese registrate (oltre 23mila attive), pari al 21% del totale delle imprese straniere. La presenza italiana – che genera nel complesso circa 130mila posti di lavoro – è fondamentale in comparti strategici, dall’energia alle grandi infrastrutture, dall’agroalimentare all’acciaio, dai servizi bancari alla sanità. Nonostante una presenza così diffusa, vi è ancora un ampio potenziale per espandere il nostro sistema produttivo in vari settori: difesa, digitalizzazione, agroindustria. In particolare il settore energetico è considerato tra quelli più promettenti per lo sviluppo del partenariato. In questo ambito vanno registrate la partecipazione di Ansaldo Nucleare al progetto di ammodernamento e ampliamento della centrale di Cernavoda; la firma in occasione del Vertice di un’intesa tra la stessa Ansaldo Nucleare, Sace e l’impresa romena Nuclearelectrica; la recente aggiudicazione da parte di Saipem della gara per lavori di progettazione, approvvigionamento, costruzione, installazione e collaudo per il progetto Neptun Deep nel Mar Nero, principale progetto di sfruttamento di gas naturale in Romania, del valore di 1,6 miliardi di euro. Il Paese è strategico per l’Italia, visto che si sta sempre più affermando come hub energetico con un mix ben bilanciato che oltre al gas vede anche la produzione da rinnovabili, il nucleare, l’accordo con l’Azerbaigian e la Georgia per il cavo sottomarino di traporto di energia elettrica verde da Baku e il gasdotto che collegherà Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria (Brua) un accesso quasi diretto al gas del Tap.


Altro segmento da non sottovalutare per le opportunità che si aprono per le aziende italiane in Romania è quello delle infrastrutture: Bucarest punta buona parte del suo Piano nazionale di ripresa e resilienza sul tema, con 3,9 miliardi di euro per la modernizzazione della rete ferroviaria attraverso la costruzione di nuove tratte, l’acquisto di materiale rotabile, il rinnovamento di oltre 110 stazioni e la costruzione di oltre 400 chilometri di nuove strade a scorrimento veloce, oltre a stazioni di carica per veicoli elettrici. Su questo fronte in Romania operano aziende italiane leader nel settore come Astaldi-Webuild, Pizzarotti, Todini, e Rizzani de Eccher, molte delle quali si sono aggiudicate importanti commesse negli ultimi anni: a luglio scorso Webuild ha inaugurato il ponte di Braila, realizzato da un consorzio internazionale di imprese guidato dal gruppo italiano. Altre opportunità possono essere esplorate e realizzate anche nel settore della digitalizzazione, dell’ICT dell’aerospaziale e delle biotecnologie. La Romania, infatti, offre un ambiente molto ricettivo, la presenza dei colossi dell’innovazione, migliaia di start-up e un capitale umano da valorizzare anche grazie al know-how italiano. E infine, ma non meno importante, l’agroindustria, con la necessità romena di modernizzare la rete di irrigazione e il parco dei macchinari e nello stesso tempo le opportunità per la creazione della catena di trasformazione degli alimenti e quella del freddo. La Romania, infatti, è uno dei maggiori produttori ed esportatori di materie prime agricole in Europa, ma allo stesso tempo è un importatore netto di prodotti alimentari.

Superficie a biologico in Europa cresce del 5,1% nel 2022

Superficie a biologico in Europa cresce del 5,1% nel 2022Roma, 14 feb. (askanews) – Continua lo sviluppo del biologico in Europa, con la superficie di terreni biologici che nel 2022 ha registrato un incremento del 5,1% nei Paesi dell’Unione Europa, raggiungendo globalmente 16,9 milioni di ettari bio. L’aumento di SAU biologica ha toccato, invece, il 10% considerando l’intero perimetro europeo, con una superficie che ha superato 18,5 milioni di ettari.


Questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai dati presentati a Biofach 2024 “The World of Organic Agriculture 2024”, riferiti al 2022, dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. A riportare i dati è Federbio. L’Italia si conferma tra i Paesi più biologici in Europa, con 2,3 milioni di ettari, dopo la Francia (2,9 milioni di ettari) e la Spagna (2,7 milioni di ettari), con una SAU bio del 18,7% circa il doppio della media europea. Inoltre, il nostro Paese ha fatto registrare uno dei maggiori sviluppi nel 2022, più 0,2 milioni di ettari rispetto al 2021, subito dopo la Grecia. L’Italia mantiene il primato per quanto concerne il numero di produttori bio con oltre con 82.593 unità sui 480.000 attivi in Europa. Podio anche per quanto riguarda il numero di trasformatori, quasi 24.000.


L’unica nota negativa viene dai consumi di alimenti bio, che nel 2022 fanno registrare un decremento del 2,2% nel mercato europeo e del 2,8% nei Paesi dell’Ue. Globalmente le vendite di biologico ammontano a 53,1 miliardi di euro in Europa, 45,1 miliardi di euro nell’Unione Europea, che si conferma anche nel 2022 il secondo mercato di biologico dopo gli Stati Uniti che ha registrato vendite per 58,6 miliardi di euro. “La transizione verso il biologico, fondato sull’agroecologia, è in grado di affrontare le criticità che sta vivendo il sistema agroalimentare – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio – Risponde alla domanda di cibo salutare e sostenibile garantendo la preservazione della fertilità del suolo, la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici e capace, al tempo stesso, di mettere al centro gli agricoltori e le comunità locali puntando sui distretti biologici e su filiere etiche basate sul giusto prezzo per produttori e consumatori”.

Nuova Lancia Ypsilon, inizia il rinascimento del brand

Nuova Lancia Ypsilon, inizia il rinascimento del brandMilano, 14 feb. (askanews) – Con la presentazione della nuova Ypsilon inizia la nuova era del marchio Lancia. La nuova Ypsilon si colloca nel segmento B con una lunghezza di 4.08 metri e debutta con l’edizione limitata Cassina in 1906 esemplari, in versione 100% elettrica. Il prezzo di lancio è di 39.999 euro, inclusa la wall box per la ricarica. La vettura costruita sulla piattaforma eCmp, la stessa di Peugeot 208 e Opel Corsa, e sarà prodotta nello stabilimento Stellantis di Saragozza in Spagna.


Lancia Ypsilon edizione Cassina rappresenta un’eccellenza in termini di design, comfort e benessere a bordo. L’abitacolo diventa un vero e proprio “salotto”, caratterizzato dalla tonalità blu di sedili, dashboard e degli inserti dei pannelli porta e della plancia. L’inedito tavolino multifunzionale Cassina permette anche di ricaricare il telefono. “Con la Nuova Lancia Ypsilon, la prima vettura della nuova era del marchio, ripartiamo dall’Italia. Il suo design è ispirato al glorioso passato del marchio, che viene ora reinterpretato in chiave moderna. Il modello rappresenta la massima espressione del comfort e del design a bordo, caratterizzato da tecnologia e connettività ai vertici della categoria, ma sempre semplici e intuitive, in perfetto stile Lancia. Un risultato ottenuto anche grazie alla collaborazione con Cassina che, insieme al Centro Stile di Torino, ha progettato un vero e proprio salotto”, ha dichiarato Luca Napolitano, Ceo di Lancia.


Nuova Lancia Ypsilon punta a essere prima della classe nel segmento B hatchback premium, grazie a un allestimento caratterizzato da un ampio display da 10.25 pollici, da un avanzato sistema di ausilio al parcheggio e di illuminazione esterna e dalla guida autonoma di livello 2. Al debutta su un veicolo Stellantis il sistema Sala, un’interfaccia virtuale e intelligente per migliorare l’esperienza di guida. La versione elettrica ha un motore da 156 CV abbinato a una batteria da 51 kWh per un’autonomia fino a 403 km (ciclo Wltp). Con la ricarica rapida impiega 24 minuti per passare dal 20 all’80% e 10 minuti per ricaricare 100 km. Nuova Lancia Ypsilon è supportata da Free2move Charge, l’ecosistema Stellantis di ricarica a casa e in viaggio.


Lancia Yspilon edizione limitata Cassina è già ordinabile con un’offerta finanziaria Stellantis Financial Services con anticipo di 9.800 euro (incluso Ecobonus con rottamazione EU4) rata da 200 euro al mese inclusa la Easy Wallbox per 3 anni e maxi-rata finale di 22.854 euro. La Nuova Ypsilon è il primo dei tre nuovi modelli al 2028 (gli altri sono Gamma e Delta) del piano strategico di Lancia che punta su elettrificazione, un nuovo modello distributivo e il ritorno in Europa a partire dal 2024.   Parte essenziale del percorso di Rinascimento del marchio è rappresentata da Casa Lancia, una community dedicata ai 240 venditori italiani certificati, gestita direttamente da Luca Napolitano. A partire dalla prima metà del 2024, il marchio Lancia entrerà in Europa con una rete di oltre 70 nuovi concessionari in altrettante grandi città. I primi mercati coinvolti, a metà dell’anno, saranno il Belgio con 10 concessionari e l’Olanda con 6 dealer. A seguire Francia e Spagna e, nel 2025 da Germania. Lancia prevede di realizzare il 50% delle vendite online.

Euro digitale, Cipollone: “Solo imprese europee” per fornire sistemi

Euro digitale, Cipollone: “Solo imprese europee” per fornire sistemiRoma, 14 feb. (askanews) – Sulla selezione di fornitori di sistemi e infrastrutture per il futuro euro digitale la Bce intende assicurare che si tratti di “imprese europee possedute da cittadini europei”. E nell’ipotesi di contenziosi è pronta a puntare i piedi su questo aspetto. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Bce, rispondendo ad una domanda durante una audizione al Parlamento europeo.


“Non è un argomento semplice”, ha detto in riferimento alle polemiche che negli anni scorsi avevano circondato la partecipansie di Amazon a una delle tappe della fase esplorativa sulll’euro digitale. Ora la Bce è passata alla fase preparatoria e ha approntato uno schema di gara per selezionare operatori su sistemi e infrastrutture. “In questa processo stiamo molto attenti e spieghiamo che solo compagnie europee, possedute da cittadini europei possono partecipare. Non si potrà ripetere il ‘caso Amazon’. Non sarà facile, lo sappiamo, e sono certo che saremo chiamati in causa su questo – ha detto Cipollone – ma siamo pronti a difendere la nostra posizione”.


Più in generale, quello della preparazione dell’euro digitale “è un processo molto complesso e molto articolato. Dobbiamo in qualche modo assicurare che i nostri provider siano i migliori possibili, ci sono molti modi con cui si può fare e uno è guardare ai ‘curricula’ delle imprese”. E’ una modalità piuttosto standard” e passa dal fissare, ad esempio, criteri minimi di fatturato. “Cerchiamo di fare il giusto bilanciamento”. E se questo può escludere alcune Pmi innovative, ha spiegato l’esponente Bce, le stesse possono rientrare in gara partecipando con aggregazioni di imprese che abbiano come capofila una azienda Ue che ha i parametri necessari.

Gran Cancelliere dell’Ordine Malta riceve premier Romania Ciolacu

Gran Cancelliere dell’Ordine Malta riceve premier Romania CiolacuRoma, 14 feb. (askanews) – Il Gran Cancelliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, ha ricevuto oggi al Palazzo Magistrale il Primo Ministro della Romania, Marcel Ciolacu in visita a Roma.


Nel corso dell’incontro, durato 40 minuti, le due delegazioni hanno discusso dell’eccellente stato delle relazioni bilaterali, della cooperazione dell’Ordine di Malta con le istituzioni romene di primo soccorso, dell’aggiornamento degli accordi di cooperazione, del lavoro svolto a sostegno di diverse comunità svantaggiate in Romania e del ruolo che il Corpo di soccorso romeno dell’Ordine (Serviciu de Ajutor Maltez din Romania) sta svolgendo a favore dell’Ucraina, in prima linea nell’offrire assistenza agli sfollati. Il Gran Cancelliere e il Primo Ministro romeno hanno inoltre discusso i diversi modi per ottimizzare e rafforzare la collaborazione, anche a livello regionale, alla luce dei due Accordi di Cooperazione siglati rispettivamente nel 2002 e nel 2018. “Siamo lieti di confermare le eccellenti relazioni e i legami amichevoli tra la Romania e il Sovrano Ordine di Malta e confidiamo che una più forte collaborazione operativa con le autorità centrali e locali romene possa aumentare il sostegno ai nostri Signori Malati e poveri”, ha detto Riccardo Paternò di Montecupo, al quale il premier romeno ha rinnovato parole di “sentito ringraziamento per l’impareggiabile impegno proferito dai volontari e dalle diverse entità” dell’Ordine di Malta nel suo Paese.


L’incontro si è concluso con l’auspicio condiviso di rafforzare ulteriormente le relazioni diplomatiche tra Ordine di Malta e Romania. Il Primo Ministro ha invitato il Gran Cancelliere ad effettuare presto una visita nel suo Paese. Stabilite nel 1991, in questi trent’anni di relazioni diplomatiche sono state numerose le visite effettuate e ricevute dalle due delegazioni, a testimonianza degli ottimi rapporti in corso. L’ultima visita di un Primo Ministro romeno al Sovrano Ordine di Malta risale al 2018. Oltre al Corpo di soccorso romeno dell’Ordine di Malta, nel Paese opera l’Associazione dell’Ordine di Malta la quale gestisce oltre cento progetti, molti in collaborazione con le autorità locali, dalla Protezione Civile alla Croce Rossa romena. Creata nel 1962, l’Associazione opera in diverse località del Paese con una rete di oltre 1.200 volontari. Tra le sue attività principali programmi di assistenza per anziani e disabili, progetti di integrazione per la comunità Rom, formazione nella preparazione all’emergenza, e da due anni assistenza per i profughi ucraini sia alla frontiera con l’Ucraina che in Ucraina stessa in collaborazione con le altre entità dell’Ordine di Malta impegnate nel Paese.


All’incontro hanno partecipato anche il Vicepremier della Romania Marian Neacsu, la Ministra degli Affari Esteri Luminita Odobescu, e altri membri del governo romeno. Presente anche l’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci.

UN Global Compact Italia: bene direttiva Ue su supply chain

UN Global Compact Italia: bene direttiva Ue su supply chainMilano, 14 feb. (askanews) – Il Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo, auspica il pieno sostegno da parte degli stati membri dell’Unione europea alla direttiva che introduce per la prima volta nell’UE l’obbligo per le imprese di effettuare una due diligence in materia di diritti umani e ambiente.


I membri del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) sono chiamati ad esprimersi sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D). Il provvedimento prevede per le aziende di identificare, prevenire, mitigare, comunicare e porre fine agli impatti negativi sull’ambiente e sui diritti umani causati dalle loro attività economiche e dalla loro catena del valore (supply chain). “Protect, Respect & Remedy sono i pilastri dei Principi guida delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, ai quali le imprese che aderiscono all’UN Global Compact sono già chiamate a uniformarsi, al pari dei Dieci Principi che promuove la nostra iniziativa, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia (UNGCN). In piena coerenza con il Global Compact Office – sosteniamo l’adozione di un quadro legislativo mandatorio su questi temi, in Italia come nel resto mondo, per offrire il corretto supporto formale agli sforzi già in essere del settore privato. Fondamentale un contesto normativo chiaro ed implementabile, per dare nuovo impulso all’impegno delle aziende sui Diritti Umani.” Il Global Compact delle Nazioni Unite ha costantemente espresso un forte sostegno all’obbligatorietà della due diligence in questo campo, rilevando i limiti delle misure volontarie che da sole non sono sufficienti a responsabilizzare le imprese rispetto alle violazioni dei diritti umani. L’UN Global Compact ritiene che iniziative volontarie da parte delle imprese insieme a misure obbligatorie allineate con i principi guida al livello internazionale, daranno maggiore impulso alla responsabilità delle imprese in un momento cruciale in cui è più che mai necessaria un’azione collettiva.


Come iniziativa di sostenibilità delle imprese più grande al mondo, il Global Compact delle Nazioni Unite continua a sostenere le imprese affinché siano pronte ad affrontare leggi e regolamenti in continua evoluzione, allineando le azioni su base volontaria in materia di diritti umani con gli standard ambientali e sui diritti umani accettati al livello internazionale, tra cui i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, le Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali e le Convenzioni dell’OIL.

Tajani: abbiamo chiesto un processo equo e rapido per Salis, messaggio recepito

Tajani: abbiamo chiesto un processo equo e rapido per Salis, messaggio recepitoRoma, 14 feb. (askanews) – Il governo italiano ha chiesto “un processo equo e rapido per la nostra connazionale” Ilaria Salis detenuta in Ungheria, “il Tribunale di Budapest ha anticipato al 28 marzo l’udienza che era prevista per il 24 maggio, è uno sviluppo molto positivo che indica la volontà di accelerare i tempi del procedimento come richiesto fortemente dall’Italia”, quindi i “messaggi inviati da Roma sono stati recepiti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Question time alla Camera.


“Sabato scorso ho chiesto al nostro ambasciatore in Ungheria di verificare i fatti relativi alla comparsa di un murales che raffigura Ilaria Salis impiccata, l’ambasciatore ha confermato alle autorità ungheresi che la priorità della tutela della sicurezza di Salis riveste per il governo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Question Time aggiungendo che Ilaria Salis ha “confermato all’ambasciatore un netto miglioramento delle condizioni detentive”, risultati ottenuti “lavorando con discrezione e gradualità, evitando polemiche e forzature”. Ilaria Salis “è in detenzione in Ungheria, tutti auspichiamo che possa essere trasferita in Italia ai domiciliari, ma l’unica via è che vengano prima concessi in Ungheria”, sull’opzione che la connazionale possa essere destinata ai domiciliari nei locali dell’ambasciata italiana a Budapest “ho già detto che ove i ministeri di Giustizia e dell’interno l’avallassero non mi opporrei, va però notato che offrire l’ambasciata non accresce di per sè la probabilità che l’istanza dei domiciliari venga accolta, perché equivarrebbe de facto alla concessione diretta dei domiciliari in Italia”, ha detto al Question time il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


“Vista qual è la situazione prevista da tutti gli accordi internazionali, che prevede l’inviolabilità delle ambasciate”, “l’ambasciata non appare un luogo idoneo all’esecuzione di misure coercitive”, e quindi “l’inviolabilità di tali locali si pone in contrasto con i poteri delle autorità ungheresi di far rispettare eventuali provvedimenti giudiziari o di polizia, le autorità ungheresi non potrebbero entrare senza permesso e non potrebbero avere il potere di sorveglianza”, ha aggiunto, e per “conformarsi integralmente ai provvedimenti del giudice ungherese, potrebbe essere chiesto all’Italia di rinunciare all’inviolavilità, la questione si pone quindi oltre che sul piano del diritto internazionale anche su quello dell’opportunità, sempre nell’interesse della signora Salis che abbiamo sempre perseguito”. Tajani, prima del question time, in una conferenza stampa aveva sottolineato: “Mi pare che la decisione della signora Salis di chiedere gli arresti domiciliari in Ungheria facilita i domiciliari in Italia”, rivendicando che l’anticipo della prossima udienza è “un risultato – ha aggiunto – che ha ottenuto questo governo grazie alla serietà, grazie anche al lavoro che ha fatto la nostra ambasciata. Evidentemente i magistrati ungheresi hanno recepito le sollecitazioni che venivano dall’Italia”.


Stamani il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista a SkyTg24 ha detto che i familiari di Ilaria Salis “purtroppo hanno perso un anno. Se avessero chiesto subito hli arresti domiciliari in Ungheria, tutto questo non sarebbe successo”. Lo ha detto puntualizzato: “E’ un grande risultato che familiari di Ilasia Salis si siano convinti di chiedere arresti domiciliari in Ungheria”. Secondo il Guardasigilli, “il passaggio agli domiciliari in Ungheria è un passaggio necessario. Chiedere gli arresti domiciliari in Italia a un giudice ungherese è passo giuridicamente sbagliato, perché la legge non lo consente. Invece, una volta ottenuti gli arresti domiciliari in Ungheria, può scattare la norma che ci permette di chiedere di far scontare gli arresti domiciliari in Italia”, ha concluso.

Masaf: con 6 mln euro al via bando per “Latte nelle scuole”

Masaf: con 6 mln euro al via bando per “Latte nelle scuole”Roma, 14 feb. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha pubblicato oggi il decreto che dà il via al nuovo programma “Latte nelle scuole”. La dotazione finanzieria è di 6 milioni di euro.


Da domani al 13 marzo i produttori del settore lattiero-caseario, le loro associazioni, cooperative o consorzi, potranno presentare i progetti per promuovere il consumo di latte e dei prodotti lattiero-caseari fra gli alunni nelle scuole primarie. Analogamente al bando già avviato per “Frutta e verdure nelle scuole”, anche questa misura europea per la promozione del latte negli istituti sarà realizzata dal Masaf non più attraverso appalti a imprese attive nella distribuzione, ma con un modello che si rivolge direttamente al settore primario.


Con una dotazione di 6 milioni di euro e contributi a fondo perduto fino al 90% delle spese, il programma “Latte nelle Scuole”, spiega il Masaf in una nota, finanzia la fornitura e la distribuzione di prodotti lattiero-caseario fra gli alunni degli istituti scolastici primari, nonché azioni educative di accompagnamento tra cui corsi di degustazione, attività ludico-ricreative, visite a fattorie e azioni informative sull’agricoltura, sulle sane abitudini alimentari e sulle filiere. L’obiettivo è promuovere anche un approccio sostenibile, sensibilizzando gli alunni sul consumo equilibrato e le filiere corte, con un effetto protettivo sulla salute e di contrasto agli sprechi. “Il coinvolgimento diretto dei produttori potrà andare incontro all’efficienza della spesa, alla predilezione delle filiere locali e alla territorialità dei prodotti, oltre che a un minor impatto della logistica e della distribuzione”, conclude il Masaf.

Birre artigianali Baladin: crowdfunding da 5 mln, in Borsa nel 2028

Birre artigianali Baladin: crowdfunding da 5 mln, in Borsa nel 2028Milano, 14 feb. (askanews) – Le birre artigianali Baladin si aprono alla comunità dei “baladiniani” attraverso una campagna di equity crowdfunding e si preparano, nel 2028, a sbarcare in borsa. Parte domani, infatti, la fase di pre-lancio della campagna ribattezzata “Beer Revolution” sulla piattaforma Mamacrowd che ha l’obiettivo di raccogliere fino a un massimo di 5 milioni di euro a sostegno della crescita. Ad annunciarlo a Milano il fondatore langarolo del birrificio, Teo Musso e suo figlio Isaac, recentemente entrato in azienda col ruolo di crowdfunding manager e investor relation.


“Siamo un’azienda che sta bene, siamo sani, ma vogliamo contribuire a fare un passaggio ulteriore nella rivoluzione della birra artigianale – ha detto – Avremmo potuto seguire altri percorsi, per esempio con l’ingresso di un fondo di investimento o di altre famiglie ma abbiamo scelto l’equity crowdfunding perchè abbiamo una comunità molto importante di ‘baladiniani’ quelli che sono molto legati a noi e vogliamo renderli partecipi di questo piano di sviluppo”. Gli obiettivi di sviluppo per il birrificio, partito nel 1996 da un piccolo comune del cuneese, Piozzo, terra di vini con un migliaio di abitanti appena, sono precisi: di qui ai prossimi 5 anni punta a raggiungere un fatturato di 50 milioni, dai 18 toccati nel 2023, e un Ebitda atteso dal 22% al 25%. In termini di produzione l’obiettivo è di portare gli attuali 26 mila ettolitri prodotti ogni anno a 100mila nel 2028, considerando che per legge un birrificio artigianale può produrne un massimo di 200mila. Due i birrifici al centro dello sviluppo: quello originario di Piozzo e quello acquisito nel 2022 da Heineken a Bernareggio, in Brianza.


“Il piano a supporto di questa crescita è basato su tre pilastri – ha spiegato Teo Musso – il primo integrare una serie di figure professionali per poter crescere, poi a livello operativo a Piozzo facciamo un ulteriore passo per l’indipendenza nell’approvvigionamento dell’acqua. Abbiamo visto che scavando tra i 250-300 metri di profondità abbiamo una falda antica che ci renderebbe autonomi per l’acqua e poi ci consentirà grazie a un impianto di biodepurazione di restituire tutta l’acqua ai campi intorno”. Non solo. Per accrescere la capacità produttiva verrà sviluppato un progetto innovativo nello stabilimento di Bernareggio: “Nel 2022 abbiamo acquisito un birrificio con una capacità produttiva simile alla nostra in Brianza e lì abbiamo deciso di creare un open hub, il primo birrificio condiviso d’Italia dove portiamo nella prima fase cinque birrifici più piccoli di noi, tra i più interessanti del panorama italiano. Con loro andremo a fare cinque birre più la nostra Nazionale che saranno solo alla spina destinate al mondo della distribuzione della birra alla spina”. Il progetto, al via dalla seconda metà del 2024, coinvolgerà Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria ed è destinato alla rete commerciale dei grossisti che operano nel mercato del fuori casa. Il progetto, che segna anche un passaggio generazionale nella gestione dell’azienda, prosegue nel solco della tradizione di Baladin che ha rivoluzionato il mondo della birra artigianale italiana e arriva in un momento sfidante per il mercato: se la birra nel 2022 vale 660 miliardi di dollari e si prevede cresca a un tasso medio annuo del 2%, per le artigianali le previsioni al 2027 sono di una crescita media annua di circa il 15% a livello mondiale e del 6% a livello europeo.


“Abbiamo previsto un minimo investimento, direi democratico, di 250 euro e da lì in poi si può diventare soci. Questo è il nostro sogno al 2028 – ha detto Isaac Musso in conferenza stampa – Dopo il crowdfunding la nostra direzione preferita è quella di andare in borsa. E’ un tema che si porrà tra qualche anno ma la direzione è quella: sogniamo di fare un piccolo pezzo di storia. Io ho detto a Teo: ‘prima di andare in pensione facciamola ancora una cazzata insieme’”. Oggi il birrificio Baladin, prima realtà a produrre una birra 100% italiana, con oltre il 95% delle materie prime che arriva dai campi coltivati direttamente dall’azienda, è per il 70% in mano alla famiglia Musso, il 16% è di Oscar Farinetti, patron di Eataly, mentre la restante quota è in mano al management. La valutazione su cui si baserà la raccolta fondi, è compresa tra “i 40 e i 60 milioni di euro”.

Coldiretti: esenzione totale Irpef per 9 aziende agricole su 10

Coldiretti: esenzione totale Irpef per 9 aziende agricole su 10Roma, 14 feb. (askanews) – Dell’esenzione totale dell’Irpef agricola beneficeranno 9 aziende agricole su 10, pari a 387mila, mentre altre 20mila vedranno l’imposta dimezzata. È quanto emerge da una stima Coldiretti su dati Inps diffusa in occasione del via libera al provvedimento sul taglio dell’Irpef agricola per due anni. Sul resto della platea l’esenzione verrà calcolata, sottolinea Coldiretti, in forma progressiva e riguarderà il totale delle 430mila imprese agricole professionali e coltivatori diretti.


L’emendamento approvato prevede l’introduzione di una franchigia di esenzione al 100% ai fini Irpef fino a 10.000 euro della somma dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap). Per la parte eccedente i 10.000 euro, ma non superiore a 15.000 euro, l’esenzione è del 50%. “E’ una prima risposta alle nostre richieste presentate al Governo nel corso del tavolo tecnico a Palazzo Chigi – commenta in una nota il presidente della Coldiretti Ettore Prandini da Bruxelles, dove è impegnato in una serie di incontri con le istituzioni comunitarie – la riduzione delle imposte e degli oneri fiscali e previdenziali è una necessità per rilanciare la competitività delle imprese. Una esigenza che – conclude Prandini – richiede una forte presenza a livello europeo dove si combatte la battaglia decisiva per dare un futuro alla nostra agricoltura”.