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Studio: fumo passivo sigarette elettroniche può incidere su salute bambini

Studio: fumo passivo sigarette elettroniche può incidere su salute bambiniRoma, 13 feb. (askanews) – Il fumo passivo è considerato un fattore dannoso per la salute dei non fumatori, soprattutto bambini. Un concetto ben noto, ma fino ad oggi rimasto legato solo alle sigarette “tradizionali”. Ora una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Pollution ha evidenziato come anche le sigarette “heat-not-burn” (HNBC), quelle che riscaldano il tabacco senza bruciarlo, potrebbero influenzare negativamente la salute cardiovascolare dei bambini ed adolescenti esposti.


Lo studio, che ha visto la collaborazione tra Sapienza Università di Roma, I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) e Mediterranea Cardiocentro di Napoli, ha preso in esame tre gruppi di bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 18 anni, divisi in base all’esposizione al fumo che potevano avere in famiglia: non esposti ad alcun tipo di fumo, esposti a fumo tradizionale, esposti a fumo di tabacco riscaldato. Una serie di esami, eseguiti su prelievi ematici e prove strumentali, ha quindi misurato lo stress ossidativo, la funzione endoteliale (un indicatore chiave della salute dei vasi sanguigni) e l’attivazione delle piastrine (un fattore di rischio per la formazione di trombi). “Il dato più importante emerso dalla nostra ricerca – dicono gli autori, Lorenzo Loffredo e Anna Maria Zicari, Sapienza Università di Roma, e Roberto Carnevale, Sapienza Università di Roma e I.R.C.C.S. Neuromed – è che non ci sono differenze significative tra fumo di sigaretta tradizionale e fumo da tabacco riscaldato. In entrambi i casi, i bambini e gli adolescenti esaminati presentavano, rispetto a quelli non esposti ad alcun tipo di fumo, un più elevato stress ossidativo, una maggiore attivazione piastrinica ed una alterazione della funzione endoteliale e quindi un maggior rischio cardiovascolare”.


“Questi risultati – continuano gli Autori – mostrano che anche le sigarette di nuova generazione, universalmente considerate meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, possano configurarsi come un potenziale pericolo per la salute di chi è a fianco dei fumatori, soprattutto i più giovani. L’obiettivo finale deve quindi rimanere quello della incentivazione alla cessazione della pratica tabagica in tutte le sue forme ed i suoi surrogati compresa una tolleranza zero verso il fumo passivo, di qualsivoglia tipologia”.

Vino, Gruppo Meregalli chiude 2023 sfiorando i 100 milioni: +7,99%

Vino, Gruppo Meregalli chiude 2023 sfiorando i 100 milioni: +7,99%Milano, 13 feb. (askanews) – Si chiude un altro anno in positivo per Gruppo Meregalli che raggiunge oltre 99,4 mln di euro di fatturato, il +7,99% rispetto al 2022. Lo storico distributore di vini e spirit nazionali e internazionali, spiegando di stare attuando “una politica di premiumizzazione che negli ultimi anni ha avuto un’importante accelerazione”, ha sottolineato la crescita di tutte le sue aziende, tra cui spicca il +27% di Visconti43, società trasformata l’anno scorso in Spa da da Srl, che “nel 2024 introdurrà sorprendenti novità”. Leggero aumentato di fatturato (1,6%) anche per le consociate estere Meregalli France e Meregalli Monaco.


In merito alle tendenze che hanno caratterizzato il mercato 2023, il Gruppo monzese, nel 2023 diventato Società Benefit, evidenzia che i vini fermi sono la categoria più venduta, con il rosé che conferma la crescita degli ultimi anni. I bianchi viaggiano sopra la media con maggiore incidenza sulle vendite al Nord Est e nel Centro Italia, a differenza del vino rosso che si distingue nelle aree del Nord Ovest e del Sud. Gli spumanti hanno sempre una richiesta elevata e costante, che si concentra nelle aree del Nord Est e del Sud in maniera equivalente. Per quanto riguarda i distillati tradizionali si osserva un’importante crescita della vodka (+18%) e tra le nuove tendenze è il Tequila a emergere con forza con un aumento del 18,5% rispetto all’anno precedente. Nel mondo whisky si evidenzia una crescita esponenziale dei marchi giapponesi con +120% sul 2022. Bene anche la categoria degli amari che segna +26%, in scia alla crescita degli ultimi anni, e, assieme a liquori e grappa, si conferma il distillato più venduto nel Nord Est. Infine la grappa, che ha storicamente una forte incidenza al Nord Est, “evidenzia un’interessante percentuale al Sud”. In merito all’andamento del consumo fuori casa, la mescita in ristoranti, hotel e bar ha segnato un +10%% rispetto alla vendita a corpo (+3,58%), dove però la qualità si conferma tra le scelte di acquisto dei consumatori. Ne risente invece la vendita online con una piccola flessione delle vendite.


“Il 2023 è stato un anno complesso per l’economia e la geopolitica, ma il mondo del vino di qualità e il nostro Gruppo in particolare ne escono rafforzati” ha dichiarato l’Ad di Gruppo Meregalli, Marcello Meregalli, sottolineando che ci sono stati “tanti e continui investimenti obbligatori per crescere, e tanti ne saranno messi in atto nel 2024″. Guardiamo positivamente al futuro e speriamo che non solo il mondo premium salga, ma che ci sia un ritorno del ceto medio, vera forza dell’Italia.”

L’atteggiamento di Elon Musk sulla guerra della Russia contro l’Ucraina

L’atteggiamento di Elon Musk sulla guerra della Russia contro l’UcrainaRoma, 13 feb. (askanews) – Nel corso di uno “spazio” organizzato sul suo social network X, in compagnia di senatori repubblicani, il miliardario Elon Musk ha espresso i suoi dubbi su una vittoria dell’Ucraina contro la Russia.


La posizione di Elon Musk sulla guerra in Ucraina è sempre stata ambigua. Se il miliardario ha consegnato a Kiev diverse migliaia di terminali Starlink, consentendo alle truppe di accedere a Internet, ha anche proposto che il Paese ceda dei territori alla Russia per ottenere la pace. Lunedì 12 febbraio, durante uno “spazio” organizzato sul suo social network X, il miliardario americano ha affermato questa volta che non c’è “nessuna possibilità” che il presidente Vladimir Putin perda la guerra. L’amministratore delegato di Tesla e SpaceX ha risposto al senatore repubblicano del Wisconsin Ron Johnson, il quale credeva che coloro che vedevano l’Ucraina uscire vittoriosa dal conflitto “vivessero in un mondo fantastico”. Diversi altri repubblicani eletti hanno partecipato alla conversazione, tra cui il senatore dell’Ohio J.D. Vance e il senatore dello Utah Mike Lee, che da tempo si oppongono alla fornitura di ulteriori aiuti all’Ucraina. Tra i relatori c’era anche l’ex candidato presidenziale repubblicano Vivek Ramaswamy.


Come i suoi ospiti, Elon Musk si è dichiarato contrario al disegno di legge del Senato volto a fornire ulteriori 60 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina. “Questa spesa non aiuta l’Ucraina. Prolungare la guerra non li aiuta”, ha insistito. Non è la prima volta che il miliardario prende posizione sull’argomento. Nell’ottobre del 2023 pubblicò su X un ironico fotomontaggio, che avrebbe dovuto mostrare un tesissimo Volodymyr Zelenskyj, accompagnato dalla didascalia: “Quando sono passati cinque minuti da quando avete chiesto miliardi di dollari in aiuti”. Sebbene all’inizio della guerra l’uomo d’affari abbia utilizzato numerosi satelliti Starlink per aiutare l’Ucraina, ora adotta posizioni più controverse sul conflitto. Recentemente, l’intelligence ucraina, ad esempio, ha accusato Elon Musk di aver consegnato il sistema a Mosca, cosa che lui formalmente nega, così come il Cremlino. A settembre il miliardario aveva anche affermato di aver impedito un attacco ucraino a una base navale russa rifiutando la richiesta di Kiev di attivare l’accesso a Internet tramite Starlink nel Mar Nero, vicino alla Crimea annessa a Mosca.


Inoltre, Elon Musk è regolarmente accusato di ‘pacificazione’ nei confronti di Vladimir Putin. Durante il suo lunedì “spaziale”, ha definito l’accusa “assurda”, sostenendo che le sue aziende “hanno probabilmente fatto più di chiunque altro per indebolire la Russia”. Nel corso della sua lunga intervista al giornalista americano Tucker Carlon, il presidente russo ha espresso la sua ammirazione per il miliardario americano, che ha definito “una persona intelligente”, “eccezionale” e un “uomo d’affari di talento”.

Musk: non c’è alcuna possibilità che Putin perda guerra in Ucraina

Musk: non c’è alcuna possibilità che Putin perda guerra in UcrainaRoma, 13 feb. (askanews) – Nel corso di uno “spazio” organizzato sul suo social network X, in compagnia di senatori repubblicani, il miliardario Elon Musk ha espresso i suoi dubbi su una vittoria dell’Ucraina contro la Russia.


La posizione di Elon Musk sulla guerra in Ucraina è sempre stata ambigua. Se il miliardario ha consegnato a Kiev diverse migliaia di terminali Starlink, consentendo alle truppe di accedere a Internet, ha anche proposto che il Paese ceda dei territori alla Russia per ottenere la pace. Lunedì 12 febbraio, durante uno “spazio” organizzato sul suo social network X, il miliardario americano ha affermato questa volta che non c’è “nessuna possibilità” che il presidente Vladimir Putin perda la guerra. L’amministratore delegato di Tesla e SpaceX ha risposto al senatore repubblicano del Wisconsin Ron Johnson, il quale credeva che coloro che vedevano l’Ucraina uscire vittoriosa dal conflitto “vivessero in un mondo fantastico”. Diversi altri repubblicani eletti hanno partecipato alla conversazione, tra cui il senatore dell’Ohio J.D. Vance e il senatore dello Utah Mike Lee, che da tempo si oppongono alla fornitura di ulteriori aiuti all’Ucraina. Tra i relatori c’era anche l’ex candidato presidenziale repubblicano Vivek Ramaswamy.


Come i suoi ospiti, Elon Musk si è dichiarato contrario al disegno di legge del Senato volto a fornire ulteriori 60 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina. “Questa spesa non aiuta l’Ucraina. Prolungare la guerra non li aiuta”, ha insistito. Non è la prima volta che il miliardario prende posizione sull’argomento. Nell’ottobre del 2023 pubblicò su X un ironico fotomontaggio, che avrebbe dovuto mostrare un tesissimo Volodymyr Zelenskyj, accompagnato dalla didascalia: “Quando sono passati cinque minuti da quando avete chiesto miliardi di dollari in aiuti”. Sebbene all’inizio della guerra l’uomo d’affari abbia utilizzato numerosi satelliti Starlink per aiutare l’Ucraina, ora adotta posizioni più controverse sul conflitto. Recentemente, l’intelligence ucraina, ad esempio, ha accusato Elon Musk di aver consegnato il sistema a Mosca, cosa che lui formalmente nega, così come il Cremlino. A settembre il miliardario aveva anche affermato di aver impedito un attacco ucraino a una base navale russa rifiutando la richiesta di Kiev di attivare l’accesso a Internet tramite Starlink nel Mar Nero, vicino alla Crimea annessa a Mosca.


Inoltre, Elon Musk è regolarmente accusato di ‘pacificazione’ nei confronti di Vladimir Putin. Durante il suo lunedì “spaziale”, ha definito l’accusa “assurda”, sostenendo che le sue aziende “hanno probabilmente fatto più di chiunque altro per indebolire la Russia”. Nel corso della sua lunga intervista al giornalista americano Tucker Carlon, il presidente russo ha espresso la sua ammirazione per il miliardario americano, che ha definito “una persona intelligente”, “eccezionale” e un “uomo d’affari di talento”.

Antimicrobico resistenza: circa 1 mld il costo annuo legato a infezioni

Antimicrobico resistenza: circa 1 mld il costo annuo legato a infezioniRoma, 13 feb. (askanews) – Educare i cittadini ad un uso consapevole degli antibiotici e formare i professionisti sanitari, sviluppare nuovi antibiotici e nuove strategie, monitorare e controllare la resistenza agli antibiotici: sono queste alcune delle priorità identificate all’interno della Roadmap per l’Antimicrobico Resistenza, diffusa oggi da Cittadinanzattiva con l’obiettivo di contribuire alle decisioni di politica sanitaria attraverso un’analisi delle principali problematiche ed elaborando considerazioni e proposte mirate. Il documento, fra i vari argomenti trattati, analizza e riassume le conoscenze attuali sull’antimicrobico resistenza (AMR) in Italia, il suo impatto economico, il coinvolgimento dei pazienti e la comunicazione sul tema, l’importanza dei test diagnostici rapidi, presentando infine 10 diverse strategie che possono essere adottate in forma di priorità per combattere l’antimicrobico resistenza. A livello globale, le infezioni da batteri resistenti causano circa 1,5 milioni di morti all’anno, tale numero sale a quasi 5 milioni considerando i decessi indiretti legati all’AMR. In Italia ci sono tra 10.000 e 15.000 morti ospedaliere annue dovute a infezioni da batteri multiresistenti, ma stime realistiche suggeriscono numeri ancora più elevati (considerando sia i decessi ospedalieri diretti che quelli indirettamente legati all’antimicrobico resistenza). Per quanto concerne l’impatto economico delle infezioni sostenute da microrganismi multi-resistenti in generale e delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA), una recente analisi rivela un costo annuo di circa 800 milioni di euro dovuto all’aumento dei ricoveri per acuti in regime ordinario conseguenti alle infezioni. Inoltre, emerge anche la perdita di produttività dei pazienti, in particolare quelli in età lavorativa, con un impatto economico stimato di circa 200 milioni di euro dovuto alle giornate aggiuntive di ricovero.


La Roadmap per l’Antibiotico Resistenza è stata elaborata con la collaborazione di 14 esperti – rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e delle associazioni dei pazienti – e con l’obiettivo di individuare 10 priorità potenziali per affrontare il problema: -utilizzare gli antibiotici in modo responsabile e completare il ciclo di trattamento; -educare la cittadinanza e i professionisti sanitari; sviluppare nuovi antibiotici e nuove strategie, tramite finanziamenti diretti alla ricerca, sovvenzioni e agevolazioni fiscali, premi o incentivi economici per la commercializzazione di nuovi trattamenti efficaci; -promuovere misure di prevenzione delle infezioni per la cittadinanza; -promuovere l’igiene nelle strutture sanitarie attraverso rigorosi protocolli di controllo delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria; -coinvolgere attivamente i pazienti nelle ricerche cliniche e nelle strategie di trattamento, in particolare per malattie che richiedono trattamenti a lungo termine; -implementare l’uso di test diagnostici rapidi per identificare i microrganismi responsabili di infezione e attuando di una terapia germe-orientata; -implementare sistemi di sorveglianza per monitorare la diffusione della resistenza agli antibiotici; -promuovere un nuovo paradigma di salute che comprenda l’educazione sanitaria, -la gestione personalizzata delle terapie e una maggiore partecipazione dei pazienti e delle loro associazioni nei processi decisionali relativi alla loro salute; -promuovere e finanziare la ricerca internazionale, secondo un approccio One Health. “Il fenomeno dell’antimicrobico resistenza rappresenta una emergenza per la sanità pubblica non solo per l’impatto epidemiologico, economico e sociale che ne deriva, ma in più perché è evidente il rischio determinato dalla rapida perdita di efficacia da parte di un numero sempre più elevato di antibiotici e dal ridotto sviluppo di nuove molecole antibiotiche nel corso dell’ultimo decennio. Per questo è prioritario individuare una strategia condivisa ed unitaria per contrastarla, che veda forte la sinergia e la valorizzazione di tutti gli attori coinvolti, affidando ad ognuno responsabilità e impegni. La nostra Roadmap nasce proprio per contribuire ad identificare le priorità d’azione che vanno dalla sensibilizzazione ed empowerment della cittadinanza, al coinvolgimento attivo dei pazienti nella ricerca clinica e nelle strategie di trattamento, al ruolo dei professionisti sanitari nell’uso appropriato degli antibiotici, per arrivare all’introduzione di politiche e incentivi volti a favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici”, dichiara Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.

Startup giapponese consegna primi maialini per xenotrapianti

Startup giapponese consegna primi maialini per xenotrapiantiRoma, 13 feb. (askanews) – La startup giapponese PorMedTec, in collaborazione con la società di biotecnologie Usa eGenesis, ha annunciato oggi la consegna di tre maialini geneticamente alle istituzioni mediche nipponiche per effettuare la ricerca pre-clinica volta agli xenotrapianti.


I tre suini sono nati l’11 febbraio e sono stati generati geneticamente modificati per avere organi adatti al trapianto nell’uomo. Negli ultimi anni, in Giappone, solo il 3% circa di coloro che richiedono un trapianto di organi ne ricevono effettivamente uno, e uno dei motivi è l’estrema carenza di donatori di organi (meno di 1/60 negli Stati Uniti, meno di 1/60 in Corea del Sud). 1/9). Questo ha portato a grandi aspettative per l’applicazione clinica degli xeno-organi.


PorMedTec è una startup uscita dall’Università Meiji di Tokyo, con base a Kawasaki. eGenesis, invece, è una società americana con base nel Massachusetts. Nel 2023 la startup nipponica ha importato cellule di maiale geneticamente modificate da eGenesis e ha creato suinetti clonati utilizzando la tecnologia di trasferimento nucleare di cellule somatiche sviluppata presso l’Istituto internazionale per la ricerca sulle biorisorse dell’Università Meiji. L’anno scorso i ricercatori delle due società hannno pubblicato sulla rivista Nature un articolo in cui si mostra come una scimmia a cui erano stati trapiantati reni di maiale sia sopravvissuta per più di due anni.


Si prevede che vengano condotti test clinici per trapianti interspecie tra maiali ed esseri umani già a partire dall’anno fiscale 2025, dopo che saranno completi i test sperimentali su scimmie e altre cavie.

Omicidio ambasciatore Attanasio, prosciolti funzionari del Pam

Omicidio ambasciatore Attanasio, prosciolti funzionari del PamRoma, 13 feb. (askanews) – Prosciolti i due dipendenti del Pam-Programma alimentare mondiale, che erano accusati di omicidio colposo in relazione alla organizzazione del viaggio in cui persero la vita, in Congo, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio ed il carabiniere Vittorio Iacovacci. Era il 22 febbraio 2021. La delegazione fu oggetto di un agguato vicino al villaggio di Kibumba, non lontano dalla città di Goma. Il gup ha riconosciuto il “difetto di giurisdizione” e la applicazione del principio di immunità diplomatica per i due accusati.

Schlein attacca sul Ponte sullo Stretto

Schlein attacca sul Ponte sullo StrettoRoma, 13 feb. (askanews) – Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è “sbagliato, anacronistico, dannoso e costoso. Pericoloso. Senza garanzie” sul fronte della “sicurezza” e sotto il profilo del “rischio antisismico”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, durante una conferenza stampa congiunta con i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il governo, ha sottolineato la segretaria, nega qualsiasi “trasparenza” su quest’operazione. Le richieste dei parlamentari sono state respinte dall’esecutivo Meloni e dal ministro Matteo Salvini che “dovrebbe spiegare perché ha cambiato idea” sul Ponte.

Ponte Stretto, Schlein: sbagliato, anacronistico e pericoloso

Ponte Stretto, Schlein: sbagliato, anacronistico e pericolosoRoma, 13 feb. (askanews) – Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è “sbagliato, anacronistico, dannoso e costoso. Pericoloso. Senza garanzie” sul fronte della “sicurezza” e sotto il profilo del “rischio antisismico”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, durante una conferenza stampa congiunta con i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.


Il governo, ha sottolineato la segretaria, nega qualsiasi “trasparenza” su quest’operazione. Le richieste dei parlamentari sono state respinte dall’esecutivo Meloni e dal ministro Matteo Salvini che “dovrebbe spiegare perché ha cambiato idea” sul Ponte.

Senato Usa approva pacchetto aiuti per Ucraina, Israele, Taiwan

Senato Usa approva pacchetto aiuti per Ucraina, Israele, TaiwanRoma, 13 feb. (askanews) – Questa notte il Senato Usa ha approvato un pacchetto di aiuti da 95,3 miliardi di dollari per Ucraina, Israele e Taiwan, dopo mesi di difficili negoziati e in mezzo alle crescenti divisioni politiche nel Partito repubblicano sul ruolo degli Stati Uniti all’estero. Il provvedimento ora però deve passare al vaglio della Camera.


Il voto è arrivato dopo che un piccolo gruppo di repubblicani contrari ai 60 miliardi di dollari per l’Ucraina ha tenuto bloccata l’aula del Senato tutta la notte, utilizzando le ultime ore di dibattito per sostenere che gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sui propri problemi prima di inviare più denaro all’estero. Ma più di una dozzina di repubblicani hanno votato insieme a quasi tutti i democratici per approvare il pacchetto , con i sostenitori del provvedimento che sostengono che abbandonare l’Ucraina potrebbe incoraggiare il presidente russo Vladimir Putin e minacciare la sicurezza in tutto il mondo. “Sono anni, forse decenni, che il Senato non approva un disegno di legge di tale impatto non solo sulla nostra sicurezza nazionale, non solo sulla sicurezza dei nostri alleati, ma anche sulla sicurezza della democrazia occidentale”, ha affermato il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer, che ha lavorato a stretto contatto con il leader repubblicano Mitch McConnell.


L’approvazione del disegno di legge al Senato è stato un segnale positivo per l’Ucraina in un contesto di gravi carenze sul campo di battaglia. Il voto finale ha visto 22 repubblicani votare a sostegno del suo passaggio, mentre due democratici, i senatori Jeff Merkley dell’Oregon e Peter Welch del Vermont, così come il senatore Bernie Sanders, un indipendente, hanno votato contro. I legislatori progressisti si sono opposti all’invio di armi offensive a Israele. Eppure il pacchetto si trova ad affrontare un futuro profondamente incerto alla Camera, dove i repubblicani intransigenti allineati con l’ex presidente Donald Trump – il favorito per la nomina presidenziale del GOP e critico del sostegno all’Ucraina – si oppongono alla legislazione.


Il portavoce Mike Johnson ha espresso nuovi dubbi sul pacchetto in una dichiarazione lunedì sera, chiarendo che potrebbero passare settimane o mesi prima che il Congresso invii la legislazione sulla scrivania del presidente Joe Biden . Tuttavia, il voto è stato una vittoria per entrambi i leader del Senato. Schumer ha notato il forte sostegno bipartisan e ha previsto che se il presidente della Camera lo avesse portato avanti, avrebbe avuto lo stesso forte sostegno in quella Camera. McConnell ha fatto dell’Ucraina la sua massima priorità negli ultimi mesi, ed è stato risoluto di fronte alle considerevoli resistenze da parte della sua stessa conferenza GOP.


Parlando direttamente ai suoi detrattori in un discorso di domenica, McConnell ha detto che “gli occhi del mondo” erano puntati sul Senato degli Stati Uniti. I dollari forniti dalla legislazione permetterebbero di acquistare attrezzature di difesa prodotte negli Stati Uniti, comprese munizioni e sistemi di difesa aerea che le autorità ucraine ritengono siano disperatamente necessarie mentre la Russia attacca il paese. Comprende anche 8 miliardi di dollari per il governo di Kiev e altri aiuti.