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Dopo Sanremo, i La Sad annunciano le date del SummerSad Tour 2024

Dopo Sanremo, i La Sad annunciano le date del SummerSad Tour 2024Milano, 12 feb. (askanews) – La Sad – il trio formato da Theø, Plant e Fiks – dopo la partecipazione alla 74° edizione del Festival di Sanremo con il brano Autodistruttivo (La Sad Ent./in licenza esclusiva M.A.S.T./Believe), annuncia le date del SummerSad Tour 2024.


Dal 19 giugno al via il SummerSad Tour 2024, prodotto da Magellano Concerti (date in aggiornamento): 19/06 Roma – Rock In Roma 02/07 Bologna – BOnsai 07/07 Perugia – L’Umbria che Spacca 10/07 Collegno (TO) – Flowers Festival 12/07 Brescia – Brescia Summer Music 13/07 Caorle (VE) – Suonica Festival 30/07 Gallipoli (LE) – Oversound Festival 08/08 Cinquale (MS) – Arena della Versilia 04/09 Pescara – Terrasound 07/09 Sesto San Giovanni (MI) – Carroponte Per info e biglietti: https://www.magellanoconcerti.it/tour/120/summersad-tour-2024 Con un’attitudine punk, chitarre distorte e testi immediati, La Sad si fa portavoce delle difficoltà di un’intera generazione e dell’importanza di imparare dagli errori e di rialzarsi, con uno sguardo di speranza verso il futuro. Sull’onda di una fortunata estate, che ha visto il trio impegnato sui palchi di tutta Italia, la Sad ha fatto il suo esordio al Festival di Sanremo con Autodistruttivo.

Nato, Tajani: non condivido parole Trump ma non entro in elezioni Usa

Nato, Tajani: non condivido parole Trump ma non entro in elezioni UsaRoma, 12 feb. (askanews) – “Non entro nella campagna elettorale degli Stati Uniti. Ovviamente non condivido quello che ha detto il candidato Trump però non tocca a me interferire nella campagna elettorale degli stati Uniti. Noi siamo amici e alleati degli Stati Uniti indipendentemente da chi sarà domani il presidente”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla Camera per una conferenza stampa di Fi.


“A noi quello che interessa è il rapporto strategico transatlantico con gli Stati Uniti, è stella polare della nostra politica estera come lo è l’Unione europea”, ha aggiunto.

Vino, il 19 febbraio L’Altra Toscana: 18 Denominazioni e 350 etichette

Vino, il 19 febbraio L’Altra Toscana: 18 Denominazioni e 350 etichetteMilano, 12 feb. (askanews) – Giornalisti e operatori del settore si riuniranno il 19 febbraio a Palazzo Affari a Firenze per la terza edizione de “L’Altra Toscana”, evento che chiuderà la Settimana delle Anteprime di Toscana. Diciotto Denominazioni porteranno in degustazione le nuove annate: oltre 350 etichette che raccontano sfaccettature diverse della Toscana enologica meno conosciuta ma di grande qualità.


“L’Associazione L’Altra Toscana, ad oggi, rappresenta ben il 40% dell’imbottigliato regionale” spiega Francesco Mazzei alla guida dell’Associazione e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, capofila del progetto, sottolineando che “per questa terza edizione dell’evento vi è grande curiosità e interesse da parte di stampa e operatori che sanno che il nostro appuntamento consente di avvicinarsi ad un mosaico di territori e vini di qualità che arricchiscono la proposta enologica della nostra regione”. In degustazioni i vini delle Dop e Igp: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.


Cinque i percorsi di degustazione per chi volesse farsi guidare nella selezione dei numerosi assaggi disponibili: i bianchi ottenuti da vitigni autoctoni e internazionali, bollicine comprese; il Sangiovese, con rossi e rosati prodotti con minimo 85% di questo vitigno; i blend di Sangiovese con altre varietà autoctone e/o internazionali; vini rossi e rosati prodotti con varietà internazionali sia in purezza che in blend; e gli autoctoni: Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo, Vermentino nero, Canaiolo. Alle 12 si terrà invece la seconda edizione del Premio Torrini – in memoria della giornalista Beatrice Torrini, che sarà assegnato ad un giovane professionista che si sia distinto con i suoi scritti sul vino e la viticoltura toscana. Alle 15.30 andrà in scena il focus “Valdarno di Sopra: dalle modifiche al Disciplinare ai vini ‘Vigna’, l’evoluzione di una D.O. basata su vocazione territoriale, viticoltura bio e qualità”, con una masterclass sui vini con menzione “Vigna” guidata da Daniele Cernilli.


Come di consueto la Settimana delle Anteprime di Toscana verrà inaugurata il 14 febbraio da “PrimAnteprima”, l’evento promosso da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana.

L’ambasciatrice Dancau: il vertice Italia-Romania apre un nuovo capitolo

L’ambasciatrice Dancau: il vertice Italia-Romania apre un nuovo capitoloRoma, 12 feb. (askanews) – ‘Il Vertice intergovernativo Romania-Italia rappresenta la cornice ottimale per dare impulso alle relazioni bilaterali, relazioni speciali basate su importanti legami storici, culturali e umani, ma anche sul fatto che entrambi i Paesi condividono l’obiettivo di un’Unione europea forte e di rilevanza globale e, allo stesso tempo, un’Unione in grado di rispondere alle aspettative dei suoi cittadini’ e ‘a tredici anni dall’ultimo Vertice dei Governi tenutosi a Bucarest, vogliamo aprire un nuovo capitolo della cooperazione bilaterale, con un maggiore dinamismo, sviluppando formule di collaborazione in diversi ambiti, sia politico-diplomatici che settoriali, nel tentativo di valorizzare al massimo il potenziale del Partenariato Strategico Consolidato, ma anche di soddisfare le aspettative dei cittadini e del mondo imprenditoriale dei due Paesi’. E’ così che l’ambasciatrice di Romania in Italia Gabriela Dancau presenta in un’intervista ad askanews il Vertice che si terrà il 15 febbraio a Roma e che vedrà la partecipazione dei primi ministri, Giorgia Meloni e Marcel Ciolacu, accompagnati dai ministri degli Interni, degli Esteri, della Difesa, dei Trasporti e dell’Economia.


‘In un contesto globale sempre più complicato, in cui assistiamo alla recrudescenza dell’aggressione di alcuni attori globali e all’ascesa dell’autoritarismo, che mina l’ordine internazionale basato sul diritto internazionale, abbiamo l’obbligo come autorità, al di là della cooperazione diplomatica e in materia di sicurezza, di dare un nuovo impulso ad alcune aree settoriali strategiche come l’energia, l’agroalimentare, la digitalizzazione, la sicurezza informatica, le infrastrutture critiche e altro ancora – spiega l’ambasciatrice Dancau nell’intervista – Alcune di queste aree saranno oggetto di interesse anche al Forum economico organizzato a margine del Vertice intergovernativo, con la partecipazione di alti funzionari e dirigenti, a cui si aggiungono rappresentanti del mondo imprenditoriale dei due Paesi. L’organizzazione del Forum economico lancia il segnale che vogliamo una cooperazione economica bilaterale basata sulla componente politico-diplomatica, sulla visione condivisa in termini di politica estera e, successivamente, sull’intera struttura di cooperazione settoriale che sarà rafforzata dalla Dichiarazione Congiunta sullo Sviluppo del Partenariato Strategico Consolidato italo-romeno e da una serie di Memorandum d’Intesa settoriali, che saranno firmati in occasione del Vertice intergovernativo. Si tratta di documenti che andranno a beneficio sia delle nostre istituzioni che delle società nel loro complesso, ma anche, nello specifico, della presenza della comunità romena in Italia o di quella italiana, imprenditoriale e non, in Romania’. L’ambasciatrice sottolinea che al di là degli aspetti economici e in materia di sicurezza, ‘estremamente rilevanti nell’attuale contesto globale, con la firma della Dichiarazione Congiunta sullo Sviluppo del Partenariato Strategico italo-romeno intendiamo rafforzare la cooperazione settoriale in una serie di aree di impatto immediato per i cittadini, quali: turismo, energia, ambiente, cambiamenti climatici, agricoltura, giustizia e affari interni, sanità, cultura, ricerca e istruzione, lavoro e protezione sociale, statistiche, sostegno alle comunità di cittadini romeni in Italia e di cittadini italiani in Romania’.


‘Alcune di queste aree saranno oggetto di interesse anche al Forum economico organizzato a margine del Vertice intergovernativo, con la partecipazione di alti funzionari e dirigenti, a cui si aggiungono rappresentanti del mondo imprenditoriale dei due Paesi. L’organizzazione del Forum economico lancia il segnale che vogliamo una cooperazione economica bilaterale basata sulla componente politico-diplomatica, sulla visione condivisa in termini di politica estera e, successivamente, sull’intera struttura di cooperazione settoriale che sarà rafforzata dalla Dichiarazione Congiunta sullo Sviluppo del Partenariato Strategico Consolidato italo-romeno e da una serie di Memorandum d’Intesa settoriali, che saranno firmati in occasione del Vertice intergovernativo. Si tratta di documenti che andranno a beneficio sia delle nostre istituzioni che delle società nel loro complesso, ma anche, nello specifico, della presenza della comunità romena in Italia o di quella italiana, imprenditoriale e non, in Romania. Nell’ultimo anno si è lavorato sia a Roma che a Bucarest per l’aggiornamento del Partenariato strategico tra i due Paesi. Che risultati sono stati raggiunti nell’ultimo anno? ‘Come già menzionato, sia nel caso della Dichiarazione sul Partenariato Strategico Consolidato che dei Memorandum, ci riferiamo a documenti complessi che rispondono alle esigenze delle istituzioni statali e delle nostre società, in relazione al Vicinato europeo e al resto del mondo. Essi rispondono anche alle aspettative della comunità romena in Italia o della comunità italiana in Romania. A livello politico-diplomatico, diamo priorità al coordinamento dei nostri Stati per difendere l’ordine internazionale basato sulle regole e sul diritto internazionale, promuovendo società e istituzioni resilienti che rispettino la dignità umana, i diritti umani e le libertà fondamentali, la democrazia, il pluralismo, l’uguaglianza, la solidarietà e lo Stato di diritto.


Un esempio concreto, che ci aiuta a comprendere come il Partenariato bilaterale italo-romeno contribuisce ad accrescere il ruolo globale dell’UE, è il cambio di paradigma in materia di politica estera e in relazione al Vicinato. Se qualche anno fa la Romania e l’Italia si rapportavano ognuna agli obiettivi del proprio vicinato, orientale e meridionale, agendo spesso in una logica di competizione per attrarre fondi europei, con la Dichiarazione aggiornata proponiamo un approccio comune in cui sia le minacce che le opportunità di queste regioni limitrofe siano comprese in una logica comune. Ciò che ci colpisce a Est o a Sud riguarda la Romania e l’Italia nella stessa misura. Al di là degli aspetti economici e in materia di sicurezza, estremamente rilevanti nell’attuale contesto globale, con la firma della Dichiarazione Congiunta sullo Sviluppo del Partenariato Strategico italo-romeno intendiamo rafforzare la cooperazione settoriale in una serie di aree di impatto immediato per i cittadini, quali: turismo, energia, ambiente, cambiamenti climatici, agricoltura, giustizia e affari interni, sanità, cultura, ricerca e istruzione, lavoro e protezione sociale, statistiche, sostegno alle comunità di cittadini romeni in Italia e di cittadini italiani in Romania.


Oltre ai due premier parteciperà anche un gruppo ristretto di ministri e quindi si discuterà di temi specifici. Ci sono anche altri accordi che verranno siglati in occasione di questo vertice? “Al Vertice intergovernativo, ospitato nella prestigiosa Villa Pamphili, la delegazione romena che accompagna il primo ministro Marcel Ciolacu sarà composta da due vicepremier, uno dei due al dicastero Affari interni, dai ministri degli Affari esteri, della Difesa, dei Trasporti e dell’Economia. Stiamo parlando di dicasteri con un peso molto rilevante nell’esecutivo di Bucarest, a testimonianza della serietà con cui affrontiamo i temi dell’agenda bilaterale, in particolare quello relativo alla crescita economica, nonché le attuali sfide geopolitiche regionali e globali. I Memorandum d’intesa o le lettere d’intenti che saranno firmati in tale occasione riguardano i principali settori di competenza dei ministri partecipanti, ossia affari esteri, affari interni, difesa, energia, imprenditoria e turismo, ma saranno firmati anche documenti di cooperazione che eccedono i dicasteri partecipanti, come la cooperazione nel campo della sicurezza cibernetica, della formazione dei funzionari pubblici o della protezione civile, settori di grande importanza per il corretto funzionamento dell’amministrazione statale e per la sicurezza delle nostre società. Ciò non significa che abbiamo trascurato la cooperazione in altri settori. Colgo l’occasione per ricordare che i due ministri della Cultura si sono recentemente incontrati a Roma per l’inaugurazione della più grande mostra archeologica romena all’estero, ‘Dacia. L’Ultima frontiera della Romanità’, mentre, negli ultimi due anni, i ministri del Lavoro e della Sanità hanno firmato, a loro volta, documenti di cooperazione bilaterale, aggiornando così il quadro della cooperazione bilaterale in questi settori. Dal 2011 ad oggi la Romania è cambiata, il mercato interno si è evoluto, da Paese di delocalizzazione è diventato anche Paese di consumo e stabilizzazione degli investimenti. Lei parla di ulteriore rafforzamento del rapporto con l’Italia: quali settori intendete mettere al centro? ‘In effetti, l’economia romena si è evoluta in modo significativo negli ultimi 12-13 anni e la Romania è passata da un’economia di transizione con un alto livello di mobilità della manodopera a un’economia attraente con molte opportunità e un significativo potenziale di crescita, attraente sia per i lavoratori che per gli investitori. Il PIL è cresciuto di oltre il 60% tra il 2011 e il 2023 e le opportunità offerte dal mercato interno – consumi in crescita, manodopera qualificata e un quadro fiscale favorevole allo sviluppo delle imprese – hanno portato a un aumento del valore nominale degli investimenti diretti esteri in Romania da 55 a 109 miliardi di euro. Da diversi anni, l’Italia è il secondo partner commerciale della Romania e, a fine 2023, stimiamo un totale di interscambi di oltre 20 miliardi di euro, un valore record nelle relazioni bilaterali. D’altro canto, l’Italia è il sesto investitore straniero in Romania, con un capitale sociale investito in imprese romene di 4,91 miliardi di euro, principalmente nei settori dell’industria manifatturiera e della produzione di attrezzature, delle infrastrutture, nel settore bancario, della moda, dell’industria agroalimentare, nel settore energetico e altro. La presenza di aziende italiane in Romania contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico del Paese, essendo l’Italia il Paese di residenza degli investitori nella maggior parte delle aziende attive con partecipazione straniera al capitale sociale – attualmente circa 21.000. Sulla base delle esperienze di successo delle aziende e degli imprenditori italiani in Romania, nonché della capacità dei partner romeni, siano essi privati o pubblici, di portare progetti complessi a buon fine, auspichiamo di moltiplicare questo volume di investimenti, anche diventando attraenti per quelle aziende che vogliono riportare le proprie capacità produttive dall’Asia al continente europeo, in un contesto di instabilità politica e o delle catene di approvvigionamento. Vorrei ricordare che la Romania si trova in una regione europea con un tasso di crescita economica costantemente superiore alla media dell’Europa occidentale e una notevole necessità di sviluppo di progetti infrastrutturali, sia che si parli di trasporti, energia o di infrastrutture digitali. Questi settori presentano particolari opportunità di coinvolgimento per le aziende italiane. Al Vertice seguirà anche un Forum economico. Perché è così importante che i due appuntamenti vadano di pari passo? “Il rafforzamento della cooperazione economica è uno dei principali temi del Vertice intergovernativo. Sullo sfondo delle crisi degli ultimi quattro anni, che hanno avuto e continuano ad avere un impatto negativo sulle catene di approvvigionamento globali, vogliamo spostare l’attenzione del Forum economico sull’approfondimento della cooperazione economica a livello regionale. Il Forum si concentrerà su alcuni settori prioritari per la cooperazione bilaterale: energia, IT&C, infrastrutture/industria metalmeccanica e industria agroalimentare. Siamo certi che le aziende italiane presenti all’evento riceveranno informazioni di interesse sulle opportunità che l’economia della Romania offre in questi settori. D’altra parte, la presenza al Forum di una delegazione di oltre 35 aziende romene di alto livello attive nei suddetti settori di attività dimostra il loro interesse per il mercato italiano e per l’ulteriore sviluppo della collaborazione con i partner italiani. La presenza del fattore politico accanto a quello imprenditoriale è la garanzia dello sviluppo di tali relazioni economiche in un ambiente prevedibile, beneficiando sia dalla ‘rete di sicurezza’ delle norme e dei regolamenti dell’UE che dall’ombrello di sicurezza della NATO”. (di Daniela Mogavero).

Cnpr forum: riequilibrare rapporto tra sostenibilità e produttività

Cnpr forum: riequilibrare rapporto tra sostenibilità e produttivitàMilano, 12 feb. (askanews) – “Le proteste degli agricoltori sono condivisibili perché ci sono una serie di problematiche che appartengono non solo ai singoli stati ma anche alle politiche europee che stanno rendendo sempre più difficile il mestiere di produrre e allevare. L’Europa ha sempre considerato gli agricoltori gli inquinatori del mondo ma in realtà non è così. Hanno bisogno di essere considerati al centro delle politiche agricole e non più considerati come i cattivi di turno”. Queste le parole di Salvatore De Meo (Forza Italia), presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento Europeo, nel corso del Cnpr forum “La grande crisi del settore agroalimentare: l’Italia e l’Europa sotto assedio dei trattori”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Parliamo di un settore strategico per l’Italia e dobbiamo riaprire al dialogo come la Presidente Von der Leyen sta facendo nelle ultime settimane. L’Europa – ha aggiunto De Meo – mette a disposizione una parte importante di risorse economiche, quasi un terzo delle risorse complessive, oltre 50 mld di euro in sette anni permettendo il miglioramento delle qualità produttive. Dobbiamo incoraggiare gli agricoltori ad applicare procedure di sostenibilità senza incidere sulla produttività in modo da non mettere a rischio il nostro sistema di sicurezza alimentare”. Di dialogo con gli agricoltori ha parlato anche Paolo De Castro (eurodeputato del Pd in Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale a Strasburgo): “Si sono accumulati diversi problemi nel settore dell’agricoltura – ha detto – Da due anni in Parlamento europeo abbiamo sottolineato come si stesse procedendo sul terreno del new green deal e sulla transizione ecologica senza coinvolgere gli agricoltori che si sono così sentiti imputati e non protagonisti. L’Europa ha il tasso di emissioni più basso rispetto agli altri continenti, è stato ridotto l’uso di antibiotici e di fitofarmaci, ma ora serve un progetto che li coinvolga. Gli agricoltori non sono il problema ma parte della soluzione. In più si sono aggiunti una serie di mal di pancia sull’eliminazione degli aiuti per il gasolio in Germania e il piano di abbattimento dei capi in Olanda e la situazione è diventata difficile”. “Dobbiamo chiederci – ha poi aggiunto De Castro – come accompagnare gli agricoltori con alternative concrete alla limitazione della chimica in agricoltura, ad esempio con l’uso della genetica. In Italia siamo leader in questo settore per la vitivinicoltura. Innovando le tecniche meccaniche e il precision farming potremmo ottenere ottimi risultati”.


Fare chiarezza con l’Europa è la priorità per Calogero Pisano, esponente di Noi Moderati e segretario della Commissione Politiche dell’Unione Europea alla Camera dei Deputati. “Gli agricoltori non ce la fanno più. Con questo governo sono state introdotte politiche per aiutarli tutelando i prodotti italiani ma servono regole chiare in Europa soprattutto nei confronti dei paesi extraeuropei – ha detto Pisano – Tra il caro benzina e il costo dei prodotti a prezzi bassissimi nel Nord Africa che arrivano sui nostri mercati a prezzi molto più competitivi, c’è il serio rischio di fallimento per le nostre realtà agricole. Il nostro mercato agroalimentare, che è collegato anche al settore del turismo enogastronomico impone la salvaguardia dei nostri prodotti, dei nostri cibi, della nostra cucina. Abbiamo votato la non adozione delle carni sintetiche che è un primo passo importante per lanciare un segnale chiaro all’Europa che abbiamo bisogno di salvaguardare i nostri allevamenti e il made in Italy. Il governo sta lavorando bene su questo punto aiutando gli agricoltori a essere competitivi su questi mercati”. “Dobbiamo recuperare un gap importante – ha concluso Pisano – in termini di peso politico nell’UE e tornare a salvaguardare i nostri interessi”. Critico nei confronti del governo Alessandro Caramiello, deputato del M5s in Commissione Agricoltura a Montecitorio. “Gli agricoltori sono scesi in piazza per far sentire la loro voce protestando contro le politiche europee e quelle dei singoli paesi – ha detto il deputato pentastellato – Nel nostro caso stanno manifestando per i costi della produzione e per il mancato rinnovo dell’esonero Irpef da parte di questo governo che implicherà un pagamento di circa 250 ml di euro in più. Cancellate le decontribuzioni per i giovani imprenditori agricoli e tagliato il credito d’imposta da noi introdotto con agricoltura 4.0. Alcune politiche green vanno rinegoziate in Europa, come quelle relative al 4% dei terreni a riposo. Penso anche ai fondi dalle armi per l’Ucraina che potrebbero invece essere dirottati sull’agricoltura”.


“Anche in Italia – ha rimarcato Caramiello – gli agricoltori vanno ascoltati senza ipocrisie, ricordando al ministro Lollobrigida che molti di loro non si sentono rappresentati. Oggi alcuni partiti cercano di intestarsi questa battaglia ma io chiedo dove fossero Salvini e Giorgetti mentre il Consiglio dei Ministri eliminava l’esonero dell’irpef?”. Antonio Moltelo, commercialista dell’Odcec di Nola, ha esposto il punto di vista dei professionisti. “Gli agricoltori sono in rivolta in tutta Europa e protestano contro le politiche europee del green deal. Trattori in strada, arresti, bandiere UE bruciate. Scene che probabilmente potevano essere evitate se solo si fossero ascoltate le loro esigenze in sede di approvazione delle norme sul green deal – ha detto Moltelo – La cosa auspicabile è che l’Europa e l’Italia aprano subito un dialogo con gli agricoltori per sostenere il settore dell’agroalimentare che vale miliardi di euro e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del made in Italy”.


Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto Nazionale Esperti Contabili. “Gli agricoltori protestano in tutta Europa e in Italia sono tutti d’accordo con loro- ha detto Longoni – Ci sarebbe allora da chiedersi come mai protestano. La verità è che tutte le decisioni in materia di agricoltura passano attraverso Bruxelles e non Roma e l’agricoltura stessa è ritenuta la figlia povera all’interno del comparto della produzione. Se consideriamo però anche il settore agroalimentare l’incidenza sul pil sale al 16%. I prodotti agricoli scontano sul campo tutta una serie di passaggi soprattutto nei confronti della grande distribuzione dove sono contraenti deboli. Quindi bisogna favorire tutta una serie di aggregazioni tra compagini agricole per consentirgli di avere maggior peso contrattuale rispetto agli acquirenti e agli intermediari. L’agricoltura da sempre gode di una serie di agevolazioni notevoli con dei vantaggi competitivi importanti ed è abituato a sentirsi un soggetto privilegiato. Quando i privilegi vengono messi in discussione ecco che scatta la protesta. Nella redazione del green deal è stato un errore gravissimo non sentire gli agricoltori. Alcune di queste misure andavano mediate consentendo di salvaguardare entrambi gli interessi. Speriamo che dal confronto e dal dialogo vengano fuori soluzioni condivise”.

Pd: a Sanremo brutta pagina Rai, libertà espressione è sacrosanta

Pd: a Sanremo brutta pagina Rai, libertà espressione è sacrosantaRoma, 12 feb. (askanews) – “La libertà di espressione degli artisti è sacrosanta e va rispettata. Ieri abbiamo assistito a una brutta pagina della Rai con l’Ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul palco e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono”. Lo affermano, in una nota, i componenti del Pd in commissione di Vigilanza Rai.


“La questione – osservano – non è la condanna della strage del 7 ottobre, che ci vede tutti uniti, come ci vede tutti uniti a chiedere il cessate il fuoco umanitario a Gaza, ‘quanto il rispetto degli artisti e la salvaguardia del pluralismo del servizio pubblico, la distinzione e la prerogativa dei ruoli, il rispetto del codice etico, del contratto di servizio e del Tusma’. Non compete all’AD entrare sui contenuti, addirittura in prima persona, interpretando arbitrariamente dichiarazioni o performance artistiche e imponendo la lettura di un proprio comunicato in diretta tv per informare gli italiani del proprio pensiero”.

Migranti, Fedriga: hotspot in Friuli? Ad oggi nessuna indicazione

Migranti, Fedriga: hotspot in Friuli? Ad oggi nessuna indicazioneTrieste, 12 feb. (askanews) – Hotspot per immigrati in Friuli Venezia Giulia? “Ad oggi non c’è nessuna indicazione in tal senso. E’ chiaro che nei mesi invernali i passaggi attraverso la rotta balcanica sono diminuiti, ma ci aspettiamo un incremento quando arriverà la bella stagione”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, a margine di un convegno a Trieste.


“Noi dobbiamo avere la sicurezza che i profughi in Friuli Venezia Giulia non possono rimanere perché siamo la regione che accoglie più di tutta Italia rispetto alla popolazione e non ci possiamo accollare numeri che crescono in maniera così spropositata, quindi dobbiamo lavorare sicuramente con il blocco degli arrivi e in questo serve la collaborazione con gli altri Paesi europei”, ha concluso Fedriga.

Autogrill collabora con To good to go per ridurre spreco cibo invenduto

Autogrill collabora con To good to go per ridurre spreco cibo invendutoMilano, 12 feb. (askanews) – Autogrill ha avviato una collaborazione con Too good to go per contrastare lo spreco alimentare, informando sulle opportunità di recupero delle eccedenze nei punti vendita Autogrill a livello nazionale. Attraverso la campagna In viaggio con Autogrill e Too good to go, si possono acquistare delle bag con prodotti variegati, sia provenienti dal banco bar sia confezionati normalmente in assortimento al market.


La partnership, la prima per questo settore a prevedere un’espansione sulla rete autostradale e aeroportuale, partita a novembre dello scorso anno con una fase pilota che ha coinvolto progressivamente 20 punti vendita si sta attivando in maniera graduale su quasi tutti i punti vendita Autogrill del territorio, presenti nei canali di viaggio autostradale, aeroportuale e ferroviario. Con la sola fase pilota, la collaborazione finora ha permesso di salvaguardare dallo spreco oltre 8.000 surprise bag di prodotti invenduti, per un totale di circa 8 tonnellate di alimenti, consentendo un risparmio in termini di emissioni di CO2e di oltre 20 tonnellate, pari alle emissioni generate per percorrere in auto 112 volte la tratta Roma – Milano.


“L’integrazione della sostenibilità nelle proprie attività di business è per Autogrill un obiettivo prioritario, in linea con la nostra visione e quella di Avolta di cui siamo parte – ha commentato Massimiliano Santoro, Ceo Italy F&B di Avolta – La collaborazione con Too good to go rientra nel nostro percorso volto a contrastare il fenomeno dello spreco alimentare, evitando scarti e dispersioni di prodotti invenduti e innescando un circolo virtuoso grazie al coinvolgimento dei consumatori”. “Siamo orgogliosi ed entusiasti della collaborazione siglata con Autogrill, leader nei servizi di ristorazione per i viaggiatori – commenta Mirco Cerisola, Italy country director di Too good to go – Siamo contenti di poter finalmente offrire la possibilità di contrastare lo spreco alimentare anche a tutti coloro che si mettono in viaggio in Italia, salvando del cibo ancora buono all’interno degli store Autogrill”.

Autonomia, Fedriga: per il Sud nessun danno

Autonomia, Fedriga: per il Sud nessun dannoTrieste, 12 feb. (askanews) – Con l’autonomia differenziata “per il Sud assolutamente nessun problema, nessun danno. Anzi, le Regioni che vorranno richiedere l’autonomia differenziata avranno un’opportunità in più. Chi non la richiederà rimarrà nella situazione esattamente come è oggi, quindi non capisco il danno che subirebbero”. Lo afferma Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a margine di un convegno a Trieste.


“Le Regioni a statuto speciale rimangono come sono oggi, avranno il vantaggio che se una Regione a statuto ordinario chiederà una competenza non propria delle Regioni a statuto speciale, quella Regione a statuto speciale potrà avere un trattamento di favore e più veloce per acquisire quella medesima competenza”. “Io penso che il Paese deve essere guidato – ha concluso Fedriga – per portare tutti territori ad essere competitivi. Deve andare meglio per tutti e l’autonomia differenziata va in quella direzione”.

Parte da Roma il Giro d’Italia della CSR edizione 2024

Parte da Roma il Giro d’Italia della CSR edizione 2024Milano, 12 feb. (askanews) – Parte da Roma l’edizione 2024 del “Giro d’Italia della CSR” – evento itinerante de “Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale” – che ha l’obiettivo di valorizzare le esperienze concrete di sostenibilità da parte di imprese e territori, di promuovere la cultura della sostenibilità e stimolare un’emulazione virtuosa. Anche quest’anno saranno in tutto dieci le tappe in programma per offrire a esperti del territorio e organizzazioni la possibilità di confrontarsi e di approfondire tematiche riguardanti lo sviluppo sostenibile. La tappa di Roma – organizzata in collaborazione con l’Università LUMSA e Anima per il sociale nei valori d’impresa – si svolgerà il 14 febbraio 2024 a partire dalle 9.30 nella sala Giubileo dell’Università LUMSA di Roma, in via Porta Castello 44. Seguiranno poi gli incontri a Torino, Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Genova, Bologna, Bari e Cagliari.


I lavori ospitati alla Lumsa hanno come titolo “Sostenibilità: quando si crea valore per gli stakeholder” e offriranno l’occasione per approfondire, nel confronto con i relatori, il ruolo degli stakeholder nella costruzione di un progetto di sostenibilità, con una visione a 360 gradi che includa sia il punto di vista delle aziende che delle organizzazioni non profit e dei consumatori. Un sistema di relazioni sempre più complesso e per questo cruciale, come spiega Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone. “Bisogna essere consapevoli che la complessità porta in sé tante contraddizioni che prima di essere risolte devono essere comprese – dice Sobrero – Riconoscere queste contraddizioni può migliorare anche la relazione con gli stakeholder in una logica di confronto e di scambio con l’obiettivo di riuscire a costruire soluzioni condivise”.


Il tema delle contraddizioni oltre d essere il punto focale dell’edizione 2024 del Salone -che ha scelto come titolo proprio “Sfidare le contraddizioni” – sarà dunque centrale fin dalla prima tappa del Giro per svilupparsi come come fil rouge nel corso dei successivi incontri, mettendo in evidenza di volta in volta criticità e possibile soluzioni dinanzi al loro manifestarsi. “La sostenibilità è un processo di trasformazione dell’economia non privo di criticità e contraddizioni – commenta il professor Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA -. Per creare valore realmente condiviso è necessario recuperare la dimensione etica e valoriale. La formazione è fondamentale per favorire un corretto approccio a questi temi”. Per Anima per il sociale nei valori d’impresa, a intervenire alla prima tappa del “Giro d’Italia della CSR ” sarà la presidente Sabrina Florio. “Con entusiasmo e convinzione rinnoviamo la partnership ultradecennale con il Salone della CSR – commenta – L’appuntamento romano rappresenta per le imprese del territorio un’occasione importante di aggiornamento e riflessione. Il contesto attuale caratterizzato da complessità e contraddizioni richiede infatti alle nostre imprese di ricercare nella relazione virtuosa con gli stakeholder gli strumenti per rinnovare la propria vitalità e capacità di guardare con fiducia al futuro”.


Dopo i saluti di apertura di Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA, di Sabrina Florio, presidente Anima per il sociale nei valori d’impresa e di Rossella Sobrero, del Gruppo promotore Il Salone della CSR, i lavori della tappa romana del Giro proseguiranno con un primo intervento di scenario con Luigino Bruni, Economista e storico del pensiero economico dell’Università LUMSA. Alle 10.15, si aprirà il focus sull’ambiente con Gennaro Iasevoli, prorettore alla Ricerca e all’internazionalizzazione dell’Università LUMSA, Benedetta Flammini, drettrice Marketing e Comunicazione di WWF Italia e Rossella Bozzini, External Relations & Sustainability Aeroporti di Roma. A seguire, il secondo panel dedicato al sociale con Simonetta Giordani, segretario generale di Civita, Mara Bucciarelli, head of Risk Management e Reporting Integrato Poste Italiane e Roberto Ziliani, presidente SLAMP. Alle 11.45 sarà la volta del dibattito sul ruolo dei consumatori, con Filippo Giordano, membro del Comitato scientifico de Il Salone della CSR e Professore ordinario di Economia Aziendale dell’Università LUMSA, Biagio Oppi, direttore Comunicazione esterna Pfizer Italia, Federico Cavallo, head of Public Affairs & Communication di Altroconsumo e Francesco Garufi, chief commercial director MT Caffè Borbone. Le conclusioni saranno lasciate a Giovanni Ferri, direttore del Master Management of Sustainable Development di LUMSA Master School.