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Alcune delle cose che ha detto Meloni nello stabilimento della 3Sun Gifactory di Enel a Catania

Alcune delle cose che ha detto Meloni nello stabilimento della 3Sun Gifactory di Enel a CataniaCatania , 3 feb. (askanews) – “Nel settore del fotovoltaico noi possiamo essere competitivi rispetto ai player internazionali. Dobbiamo crederci. La scommessa è far diventare Catania uno dei poli più importanti nel settore dei pannelli fotovoltaici”. Così il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni intervenendo all’interno dello stabilimento della 3Sun Gifactory di Enel a Catania.


Per il governo occorre “garantire l’approvvigionamento energetico, farlo lavorando sulla transizione ecologica, farlo senza rischiare di passare da una dipendenza ad un’altra dipendenza che può essere ugualmente problematica”. La sostenibilità ambientale deve essere anche “sostenibilità sociale ed economica”, ha ribadito la premier, perché “non ha molto senso – ha aggiunto – che mentre ci liberiamo dalla dipendenza della Russia ci consegnamo mani e piedi ad altre dipendenze catene di approvvigionamento che ugualmente non possiamo controllare. E a questo risponde il progetto di oggi. Dobbiamo essere in grado di produrre la tecnologia che è fondamentale per le nostre scelte strategiche se vogliamo essere padroni del nostro destino”. Per questo, ha concluso, “investiamo ancora di più su questa iniziativa”. “In Italia smetteremo di non spendere soldi disponibili. Ogni singolo euro che può essere speso andrà speso. Abbiamo rinegoziato il Pnrr per rendere le risorse più aderenti alle esigenze. Ci sono fondi per le imprese, per il comparto agricolo. Il mondo degli agricoltori per noi è molto importante, le risorse del Pnrr dedicate al mondo degli agricoltori passano ad 8 miliardi di euro”.

Vino, Consorzio Valpolicella: per l’Amarone serve cambio stilistico

Vino, Consorzio Valpolicella: per l’Amarone serve cambio stilisticoVerona, 3 feb. (askanews) – “L’Amarone è stato in passato un vino che ha soddisfatto una domanda di mercato: i produttori della Valpolicella sono stati tra i più bravi, soprattutto in alcuni mercati, a capire che c’era la necessità di un vino morbido, caldo e piacevole, e questo ha consentito un grande successo volumetrico. Per farlo si è però ecceduto con l’appassimento e con la necessità di rincorrere uno stile che questo segmento del mercato richiedeva. Oggi quel segmento non cresce più e regala molte più ombre che sicurezze per il futuro e dobbiamo quindi cambiare ed evolverci reindirizzando i nostri vini verso un cambiamento sia in termini di geografie di mercato, che di profilazione del consumatore, e per farlo occorre, anche ma non solo, un cambio stilistico. I vini commercialmente solidi sono infatti i fine wines, quelli che hanno un profondo legame con il territorio di origine, vini che hanno valori e un wording comunicativo specifico tali da renderli identitari. Occorre pensare ad un Amarone che rimetta in equilibrio i suoi fattori produttivi: il metodo (la messa a riposo), il territorio (suolo, vitigni, clima), le persone (produttori, imprese) e la comunicazione. La sfida è chiaramente complessa, dal volume al valore, e richiede dei cambi: culturali, produttivi, legislativi e comunicativi”. A dirlo è stato il vicepresidente del Consorzio Vini Valpolicella, Andrea Lonardi, durante il talk “Clima, produzione e mercati: la Valpolicella alla prova del cambiamento”, che ha inaugurato a Verona “Amarone Opera prima” (3-4 febbraio), l’importante appuntamento annuale dedicato al Re dei rossi veneti organizzato dal Consorzio, con 70 aziende partecipanti.


Il Consorzio dunque indica la strada ai suoi soci, prendendosi la responsabilità di proporre una lettura e una via d’uscita di fronte ai dati (impietosi) proposti dall’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che mostrano una costante e progressiva flessione del consumo di vino a livello mondiale, in particolare del rosso, che per questo territorio significa un Amarone tornato nel 2023 ai valori del 2019. Da qui la proposta coraggiosa dell’ente consortile di guardare insieme con i suoi produttori oltre il modello costruito in questi ultimi trent’anni, ragionando su un Amarone meno standardizzato e omologato, e più identitario e coerente con le sue uve e il terroir dove nasce. “Abbiamo scelto un approccio più critico che celebrativo per festeggiare la 20esima edizione dell’evento dedicato all’Amarone” ha precisato il presidente, Christian Marchesini, sottolineando che “come Consorzio crediamo però che il modo migliore per continuare a crescere sia quello di analizzare con serietà e puntualità le sfide che i cambiamenti climatici, le nuove dinamiche di consumo e gli sviluppi sui mercati pongono alla Denominazione. Dobbiamo, vogliamo e possiamo fare – ha concluso un Amarone sempre più competitivo, più contemporaneo”.


Questa edizione di “Amarone Opera Prima” è dedicata all’annata 2019. Un millesimo che, secondo il panel di degustazione del Consorzio, si aggiudica le 5 stelle grazie ad una “qualità sensoriale elevata, con profili olfattivi e gustativi che rispecchiano le caratteristiche della denominazione in modo centrato e moderno”. Per quanto riguarda la prospettiva di longevità, l’annata 2019 “presenta un grande potenziale di invecchiamento senza difettare in freschezza e bevibilità, collimando perfettamente con gli odierni trend di consumo”.

Riparte la stagione di Radici Ristorante in Vigna

Riparte la stagione di Radici Ristorante in VignaRoma, 3 feb. (askanews) – Dopo una breve pausa invernale, si riaccendono i fornelli delle cucine di Radici – Ristorante in Vigna, sulle colline di Costigliole d’Asti, guidato dallo chef torinese Marco Massaia. Parte del Relais Le Marne e dell’azienda agricola Mura Mura, di proprietà di Guido Martinetti e Federico Grom, Radici – Ristorante in Vigna, a poco più di un anno dalla sua apertura, ha già raggiunto importanti riconoscimenti dalla critica gastronomica, tra i più prestigiosi le 2 Forchette nella Guida Ristoranti d’Italia 2024 del Gambero Rosso.


La cucina che lo Chef Marco Massaia propone è elegante, precisa e profonda. Circondato da vigneti e alberi da frutto, immerso nella bellezza della natura e avvolto dal silenzio, Radici è il luogo per eccellenza dove cibo e natura si uniscono in armonia.

Sanremo 2024: il Premio Lunezia va ai Negramaro

Sanremo 2024: il Premio Lunezia va ai NegramaroMilano, 3 feb. (askanews) – In concomitanza alla diretta Instagram di FantaSanremo che ha svelato i vincitori, ecco il comunicato stampa che motiva la scelta, a pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo. Il Premio Lunezia esprime le indicazioni sui testi dei big in gara. Stefano De Martino, Patron della rassegna battezzata 29 anni fa da Fernanda Pivano e Fabrizio De André, rende nota la scelta. Una scelta quest’anno dibattuta su di una rosa di candidati più nutrita del solito, tra cui Fiorella Mannoia, Negramaro, Angelina Mango, Mr. Rain, BigMama, Loredana Bertè, Dargen D’Amico e i Santi Francesi. Alla fine è arrivata la fumata bianca. Il “Premio Lunezia per Sanremo 2024” va ai Negramaro per il brano “Ricominciamo tutto”. «Non manca la qualità dei testi a Sanremo, ed è così da diversi anni. Nell’impegno di una sola scelta indichiamo l’opera dei Negramaro – afferma il Patron Stefano De Martino. Grazia e leggerezza in visita a luoghi interiori ed esteriori del sentimento amoroso, per chiedere di ricominciare, un dilemma nel quale tutti dovremmo ritrovare fede. Un testo dalla perfetta resa formale che troverà sicura alchimia con la musica e la voce del suo Leader. Quindi una canzone di prenotata qualità musical-letteraria – conclude il Patron De Martino. A queste parole fa seguito la motivazione del critico musicale Dario Salvatori (membro Commissione del Premio Lunezia): «Il vero senso di una fine. La misura della perdita non si può colmare e le esperienze future non saranno mai nuove davvero. In fondo questo testo può essere utilizzato come amuleto, gravido dei migliori auspici e carico di notti insonni. Impara l’arte e poi indaga». Oltre al Patron Stefano De Martino, i portavoce della Commissione del Premio Lunezia sono Beppe Stanco, Loredana D’Anghera, Selene Pascasi, Dario Salvatori, Marina Pratici, Giuseppe Anastasi, Roberto Benvenuto, Mariella Nava, Riccardo Benini, Stefano Ferro, Lorenzo Varese, Fabio Gallo. La 29° edizione del Premio Lunezia (Festival della Luna) si svolgerà su più date nel periodo estate/autunno 2024 in varie tappe nazionali. Nelle recenti edizioni il Premio Lunezia è stato patrocinato dal Ministero della Cultura, Regione Toscana, Regione Liguria, Nazionale Italiana Cantanti e Siae. La manifestazione gode, inoltre, della collaborazione di Rai Isoradio e di servizi Rai Tv in tema di rubriche e notiziari per cura di Savino Zaba. Lo scorso Settembre si sono riaperte le iscrizioni alla Sezione Nuove Proposte del Premio Lunezia 2024.

Vino, Uiv: finita era rossi “mass market”, servono identità e coerenza

Vino, Uiv: finita era rossi “mass market”, servono identità e coerenzaVerona, 3 feb. (askanews) – La flessione del consumo di vino e in particolare del rosso, solo congelata dal rimbalzo post Covid ma resa evidente da un 2023 negativo, è un fenomeno in atto da tempo, dovuto ad un complesso mix di fattori generazionali e climatici. Per far fronte a questo cambiamento strutturale è necessario lavorare e proporre ai consumatori un’identità stilistica e una coerenza territoriale precisi. È l’istantanea scattata dall’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), oggetto del talk “Clima, produzione e mercati: la Valpolicella alla prova del cambiamento”, che si è tenuto a Verona nell’ambito di “Amarone Opera prima” (3-4 febbraio), l’appuntamento annuale dedicato al Re dei rossi veneti organizzato dal Consorzio vini della Valpolicella, con 70 aziende partecipanti.


“Per la prima volta dopo decenni di boom, il mercato del vino registra una sorta di restrizione del recinto in cui opera, anche se ci sono eccezioni importanti nei segmenti premium della nostra offerta” ha commentato il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini, spiegando che “negli Usa, per esempio, a fronte di vendite generali di vino rosso italiano a -9% nel canale più profittevole, quello dell’on-premise (ristorazione, locali, hotel), l’unica fascia di prezzo che è riuscita a strappare aumenti è quella all’ingrosso sopra i 25 dollari a bottiglia (+2%). Da qui devono ripartire i prodotti italiani – ha evidenziato – dimenticando il concetto di rosso da ‘mass market’ e coltivando forti valori di identità e coerenza territoriale e stilistica”. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv, nel 2023 l’Amarone ha subìto una battuta d’arresto nei volumi esportati (-12%, a circa 75mila ettolitri), dato comunque in linea (+1%) con il 2019 e sensibilmente in crescita negli ultimi dieci anni (+17%). Il calo tendenziale dell’export nell’ultimo anno è dovuto da una parte a riduzioni reali dei consumi (in particolare Scandinavia e Canada, in parte Germania, che ha comunque registrato un forte aumento delle vendite nel canale retail), mentre negli Stati Uniti, al trend generale dei vini rossi, si è affiancato l’effetto congiunturale del destocking di prodotto accumulato alla fase distributiva, che ha coinvolto tutto il vino italiano e non solo, rallentando in maniera significativa le richieste di vino dall’estero. Stabili, infine, le vendite sul canale retail italiano.


Un quadro, quello illustrato da Uiv durante il focus ad “Amarone Opera prima”, che mostra cali importanti per i principali vitigni dei cinque Continenti e i principali competitor, con l’export dei rossi francesi nell’ultimo biennio che si è contratto del 15% e quello spagnolo di oltre il 20%. Lo scorso anno i consumi globali della tipologia hanno fatto segnare un -7% rispetto al 2021, con forti ridimensionamenti negli ultimi 12 mesi nei primi mercati di sbocco, a partire da Usa (-9%), Canada (17%) fino ai Paesi Scandinavi, alla Cina e alla stessa Italia (-5%).

Possemato: la vita come dono di Dio, custodirla sempre

Possemato: la vita come dono di Dio, custodirla sempreMilano, 3 feb. (askanews) – “Ogni nuova nascita è un inno alla vita”. In occasione della 46° edizione della Giornata Nazionale della Vita che si celebrerà domenica 4 febbraio 2024, Impresa per la Vita Onlus, attraverso le parole della sua presidente Donatella Possemato, rilancia il messaggio “dell’accoglienza della vita come dono, l’innata forza generatrice dell’uomo e della donna”, e “la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate” come risposta alle tante paure umane.


“Lasciamoci sorprendere da ogni nuova vita che nasce nei reparti di ostetricia, perché segno di speranza per il futuro, che dona gioia e rinnovata forza”. Da qui l’impegno di Impresa per la Vita sulle politiche di rilancio della natalità, partendo dai giovani, attraverso interventi programmatici per aiutare la scelta genitoriale e favorire l’aumento delle nascite nel nostro Paese, interpretando così il messaggio lanciato dai vescovi italiani: “La forza della vita ci sorprende. Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?”. Per Impresa per la Vita “C’è bisogno di parlare e mostrare la nascita con messaggi positivi, rilanciare la dimensione vivifica di famiglia e del rapporto genitori-figli, di accompagnare i giovani nell’età in cui sono più fragili e prepararli alle inevitabili prove della vita attraverso l’educazione al sentimento e alla gestione delle emozioni; accogliere e curare le fragilità umane anche nell’età adulta: sono messaggi così importanti oggi nella nostra società, ripiegata su se stessa e sui propri drammi, incapace di alzare lo sguardo e tutelare la vita laddove è più feconda”.

Nordirlanda: il nuovo primo ministro O’Neill saluta “una nuova era”

Nordirlanda: il nuovo primo ministro O’Neill saluta “una nuova era”Roma, 3 feb. (askanews) – Il nuovo primo ministro dell’Irlanda del Nord, Michelle O’Neill, ha salutato oggi “un giorno storico” e “una nuova era” per la provincia britannica, dopo essere diventata la prima repubblicana a ricoprire la carica.


La leader dello Sinn Fein in Irlanda del Nord, Michelle O’Neill, è diventata ufficialmente oggi il primo leader repubblicano del governo locale, cioè a favore dell’unificazione dell’Irlanda, una svolta storica nella provincia britannica con un passato segnato da tre decenni di conflitto sanguinoso. “E’ un giorno storico e rappresenta una nuova era”, ha dichiarato Michelle O’Neill, parlando davanti all’Assemblea locale che l’aveva appena nominata a Belfast, sottolineando che sarebbe stato “inimmaginabile per la generazione dei suoi genitori” che un nazionalista sia a capo dell’esecutivo locale.

Percorso longevità, importanza formazione e solido approccio scientifico

Percorso longevità, importanza formazione e solido approccio scientificoRoma, 3 feb. (askanews) – Cosa hanno in comune un centro di crioterapia all’avanguardia che costruisce percorsi di benessere ad ampio spettro volti al miglioramento dello stile di vita e un metodo che deriva dall’esperienza “spaziale” del suo fondatore? La ferma convinzione che, per portare le persone a capire davvero quanto sia importante la cura della propria salute e stile di vita, servono maggiore scientificità e professionisti autorevoli che lavorano con la stessa visione: supporto fondamentale per tutti coloro che desiderano compiere un percorso di benessere completo, efficace e nel lungo termine. Nasce da tutto questo il sodalizio tra Cryovis, centro di crioterapia a Milano pioniere nell’aver portato in Italia la prima criocamera elettrica total body a – 110°, e il Dr. Filippo Ongaro – medico degli astronauti per oltre sette anni e primo italiano a essersi certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale negli USA. È così che Cryovis, attraverso uno specifico percorso di formazione dei propri specialisti, si evolve diventando un vero e proprio HUB DELLA LONGEVITÀ certificato Metodo Ongaro®.


Il centro pilota della longevità: studiare in profondità ogni persona per sviluppare il programma pro-longevity migliore e aiutare poi la persona a metterlo in pratica. “Essere il primo centro partner Metodo Ongaro® dedicato alla longevità, arricchisce i nostri i principi di un approccio dalla grande valenza scientifica, frutto di anni di studio e pratica da parte di Filippo Ongaro, in particolare quelli legati al cambiamento delle abitudini e dello stile di vita. Questo rappresenta per noi di Cryovis un momento cruciale. Si tratta infatti del naturale compimento di un percorso e di una visione che ha come focus il miglioramento della qualità di vita e che è possibile solo con un approccio integrato che lavori a vari livelli. Grazie al Metodo Ongaro® infatti, si lavora sulla persona in sinergia, guidandola nel cambiare le proprie abitudini, e individuando mancanze e possibilità di miglioramento sotto tutti i punti di vista: alimentazione, allenamento, lavoro interiore, cura del proprio stato di salute in generale. La crioterapia è parte centrale del percorso e agisce da potente “booster di nutrimento” per il corpo e l’anima”, afferma Simone Doti, longevity coach e founder di Cryovis, che conta due 2 centri multidisciplinari e all’avanguardia a Milano e professionisti con grande esperienza tra cui trainer, nutrizionisti, psicologi e life coach, medici funzionali, tutti certificati Metodo Ongaro®.


Utilizzata già ai tempi di Ippocrate nel 400 a.c. e portata in auge dai giapponesi, la terapia del freddo è ormai una pratica curativa consolidata, che sfrutta le basse temperature per ottenere numerosi benefici. Un tempo più associata all’ambito fisioterapico, dove veniva utilizzata prettamente per risolvere traumi acuti, è oggi invece dimostrato scientificamente che la crioterapia è in grado di portare benessere sotto molteplici aspetti che ruotano attorno allo stile di vita di una persona. Andando così, idealmente, ad aggiungersi ad alimentazione, allenamento, nutraceutica e meditazione, quelli che sono considerati i quattro pilastri del benessere, supportandoli e fungendo da acceleratore, per raggiungere un unico e grande risultato: costruire un percorso volto alla longevità. Il Metodo Ongaro®. Oggi la longevità sta assumendo un ruolo sempre più centrale, sia con finalità antiaging che di miglioramento dello stile di vita. L’avanzamento tecnologico, le nuove ricerche, i progressi nel campo della medicina moderna, ma soprattutto nuovi percorsi dedicati alla longevità si pongono sempre più come obiettivo quello “del vivere bene a lungo”. In questi percorsi diventa fondamentale “rendere il tema della longevità pratico e concreto ossia calarsi nella vita delle persone e aiutarle a cambiare le abitudini negative in gesti quotidiani salutari – conclude il Dr. Ongaro – noi puntiamo non solo sul valutare attentamente la condizione della persona ma anche sull’educarla ad acquisire e installare le nuove abitudini salutari. Per questo, oltre alla nostra attività verso il pubblico generale, ci siamo concentrati sulla formazione dei professionisti della salute, dal medico al farmacista, dallo psicologo al personal trainer, dal biologo nutrizionista al fisioterapista, per renderli più capaci di aiutare le persone a cambiare abitudini e stile di vita”.

’Jasmine e i suoi profumi, il nuovo libro di Italia Bocconi

’Jasmine e i suoi profumi, il nuovo libro di Italia BocconiRoma, 3 feb. (askanews) – “Un fiore, visto in Tunisia dentro un piccolo vaso di terracotta, il suo fusto leggero e forte adornava un angolo sino al tetto di una piccola casetta. Il profumo sprigionato riusciva a inebriare uno dei miei sensi. Gelsomino, fiore a cinque petali, di buon auspicio e profumatissimo. Nei paesi arabi il significato di questa graziosa corolla è l’amore divino. Sono certa che non avrei potuto scegliere un altro nome più appropriato per identificarla”. Si intitola “Jasmine e i suoi profumi” l’ultimo libero, edito dalla Di Carlo edizioni, è l’ultima fatica letteraria di Italia Bocconi, scrittrice siciliana, che ha deciso, forte della sua esperienza da infermiera, di sostenere, con l’attività autoriale, i progetti dell’Associazione di volontariato Pegaso Odv di Messina della quale fa parte da anni, in qualità di responsabile del disagio sociale.


“Il libro – spiega la Bocconi – racconta la storia di una donna fragile, le sue paure, la sua forza, il suo continuo fuggire e la sua voglia di aiutare il prossimo. Jasmine mi ha dato una meravigliosa opportunità di riflessione. Questa donna sempre alla ricerca di una dimensione, con i suoi sbagli, con i suoi bagagli sempre pronti per sfuggire dal suo difficile passato e spesso anche dal presente, ma sempre in piedi, nonostante le grosse difficoltà. Mi ha onorato, perché aprirsi così liberamente delle sue emozioni, delle sue lacrime che hanno colpito il mio essere e, per frangenti di tempo, sono diventate miei tutti i suoi racconti e le sue emozioni. Non nascondo che a ogni incontro ero sempre, alla fine, parecchio turbata, dovevo metabolizzare il suo dolore per poi trasmettere le sue emozioni, i suoi amori e le sue paure. Spero che la vita di Jasmine possa colpire il lettore, per far capire che si può rinascere e bisogna solo crederci”. Aprirsi, raccontare non è semplice ma Jasmine, in un rapporto quasi ancestrale, ha deciso di fidarsi dell’autrice e di raccontare il suo vissuto: “All’inizio – svela la Bocconi – è stato difficile l’ascolto perché il suo dolore, i suoi singhiozzi e la sua voglia di rinascere in ogni sua caduta era comunque sempre tanta. Una donna apparentemente fragile, ma allo stesso tempo paragonabile a una pianta giapponese: il bambù. Quando il vento è forte, si piega ma non si spezza e finito il vento lei guarda sempre il cielo azzurro. Esperienze altrui che diventarono in parte le mie. Una donna, fatta di incertezze e profonde paure dettate dal suo triste vissuto. La voglia di rinascita e l’amore per la vita, fecero sì che questa piccola anima crebbe da sola. Non dimenticare che ogni gelsomino ha un suo racconto. Jasmine, ti ringrazio conclude la Bocconi- perché hai creduto in me”.

Marcello Vandelli a Bologna in Spazio 212: apre il critico Daniele Radini Tedeschi

Marcello Vandelli a Bologna in Spazio 212: apre il critico Daniele Radini TedeschiRoma, 3 feb. (askanews) – Marcello Vandelli torna a Bologna con una mostra dal titolo “Nuovo Immaginario” e presenta quaranta nuove opere che ripercorrono il suo percorso artistico, in un sintesi cromatica che si preannuncia non solo impegnativa ma anche molto emozionante. La mostra, informa una nota, sarà inserita nell’ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA dal 27 gennaio al 18 febbraio. Annoverato dalla critica come uno dei maggiori esponenti della Pop Art Italiana, Marcello Vandelli da tempo sta lavorando per far conoscere i suoi lavori oltre confine. A Bologna, città che lui ama, Vandelli regala dipinti legati ad una visione della vita molto singolare ma che, tra gioie e delusioni, lo ha visto sempre assoluto protagonista. Il 3 febbraio sarà il critico e storico d’arte Daniele Radini Tedeschi ad intervenire presso lo Spazio 212 di via Galliera.


“E’ stato per me un sincero piacere accettare l’invito di Marcello Vandelli a presenziare l’inaugurazione della sua mostra bolognese. Sono tempi particolari per l’arte contemporanea italiana e credo sia giusto ripartire dal capoluogo felsineo per gettare le basi alla creazione di un nuovo fermento, come lo fu nel dopoguerra quando a Bologna transitavano personalità del calibro di Morandi, Arcangeli, Volpe, Emiliani, Mahon e molti altri ingegni tutti raccolti attorno alla riscoperta della grande pittura Emiliana. Guido Reni, i Carracci sino a Guercino erano simboli di un’epoca riscoperta. E ora sarebbe importante, con l’esposizione di Vandelli – pittore figlio del suo tempo – recuperare quel vibrante clima culturale, vivaio di talenti e ricerche originali” commenta Daniele Radini Tedeschi.