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Auto, 6 Paesi appoggiano Italia su anticipo revisione regole Ue

Auto, 6 Paesi appoggiano Italia su anticipo revisione regole UeRoma, 27 nov. (askanews) – Mentre ogni giorno è un susseguirsi di notizie negative per l’auto e tutti i settori ad essa correlati in Europa – ieri il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, parlava di “bollettino di guerra”, e oggi è arrivato l’annuncio di Stellantis di nuova sospensione dal 2 dicembre all’8 gennaio delle attività delle carrozzerie agli impianti di Mirafiori – sono saliti a 6 i paesi dell’Unione europea che appoggiano la richiesta di Roma di anticipare la revisione delle norme Ue sulle riduzioni delle emissioni.


Nel mirino c’è soprattutto la messa al bando dei propulsori endotermici dal 2035. L’Italia, assieme alla Repubblica Ceca, ha elaborato un documento (non Paper) su cui spera di richiamare ulteriori consensi al Consiglio competitività che si svolgerà domani. Hanno già aderito al non paper Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. E secondo fonti del Mimit, altri Paesi membri potrebbero unirsi al gruppo nel corso delle prossime ore, o manifestare il proprio sostegno durante la discussione a Bruxelles, segno di una crescente attenzione verso le proposte avanzate.


Le proposte italiane hanno anche ottenuto l’appoggio di Confindustria e delle associazioni degli industriali di Germania e Francia, Bdi e Medef: hanno sottoscritto un documento nel sesto forum trilaterale che si è svolto a Parigi venerdì scorso. Anche Confapi, insieme alle maggiori Associazioni europee delle Pmi industriali (Germania, Francia, Austria, Repubblica Ceca) che fanno parte di European Entrepreneurs Cea-Pme, la Confederazione europea della Piccola e media industria, ha sottoscritto un documento di supporto per la proposta italiana. Il non paper, spiegano del fonti del Mimit, si pone l’obiettivo di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. Termine e target che non vengono messi in discussione, ma che si ritengono sostenibili e realisticamente raggiungibili solo attraverso una revisione tempestiva del regolamento. I Paesi chiedono inoltre di anticipare anche la revisione degli standard di emissione dei veicoli pesanti, attualmente fissata al 2027.


Il documento pone l’accento anche sull’importanza di adottare il principio di neutralità tecnologica, così come auspicato dal rapporto di Mario Draghi, aprendo così la strada a una gamma più ampia di soluzioni per l’alimentazione a basse emissioni dei veicoli, compresi i motori a combustione interna alimentati in modo sostenibile, che dovrebbero essere presi in considerazione attraverso il corretto utilizzo di propulsori alternativi. Un approccio di calcolo delle emissioni “alternativo”, che permetterebbe di sostenere la competitività dell’industria europea, salvaguardando al contempo i posti di lavoro e promuovendo un approccio tecnologico diversificato. Un altro tema cruciale affrontato dal non paper riguarda la necessità di risorse comuni per sostenere il settore, con l’obiettivo di recuperare competitività sul piano globale, promuovendo un piano di incentivi per i consumatori europei, che siano stabili, continuativi e duraturi nel tempo.


In primo piano anche il nodo dell’approvvigionamento di materie prime critiche, indispensabili per la produzione di batterie elettriche e per il consolidamento della filiera industriale del continente. Inoltre, il documento sottoscritto dai 7 Paesi evidenzia come il rallentamento nella diffusione dei veicoli elettrici renda complesso rispettare i primi target intermedi previsti dal regolamento, come quello del 15% di riduzione delle emissioni di Co2 entro il 2025. Una clausola, dicono ancora le fonti del ministero italiano coinvolto, che porterebbe a pesanti sanzioni previste per le aziende non conformi, che potrebbero tradursi in una cifra complessiva tra i 15 e i 17 miliardi di euro nel 2025. Di fatto altra pioggia sul bagnato: Sempre ieri Urso ricordava come si stiano moltiplicando gli annunci di chiusure di impianti sull’automotive in Europa. Roma, Praga e le altre Capitali chiedono, infine, l’istituzione di un forum di partenariato tra il settore automobilistico, la Commissione europea e gli Stati membri per discutere la strategia industriale del continente. Al di là delle ambizioni del governo italiano, la manovra per raggiungere questi risultati passa comunque da procedure articolate. Il consiglio Ue non può decidere da solo. La strategia potrebbe allora essere quella di raggiungere una massa critica di Paesi tale da convincere la Commissione a formulare una proposta per rimettere mano a queste normative in maniera anticipata. (fonte immagine: European Council).

Auto, Fidanza (Fdi): urgente anticipare revisione norme Ue emissioni

Auto, Fidanza (Fdi): urgente anticipare revisione norme Ue emissioniStrasburgo, 27 nov. (askanews) – Uno dei temi più importanti su cui il nuovo Parlamento europeo dovrà esprimersi nei prossimi mesi è quello dell’attuale crisi del settore automotive e della revisione del regolamento che ha fissato l’obiettivo delle auto nuove a zero emissioni di CO2 entro il 2035. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi, durante il dibattito in plenaria a Strasburgo prima di ottenere la fiducia per il secondo secondo mandato del suo Esecutivo, che organizzerà uno “dialogo strategico” con i portatori d’interesse del settore, per ascoltarne le esigenze.


Ma per il capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, c’è il rischio che questo prenda troppo tempo. “Il rischio che noi vediamo, dopo l’analogo dialogo strategico sull’agricoltura che abbiamo seguito nei mesi scorsi e che è durato molti mesi, è che noi non abbiamo molti mesi per dare una risposta alla crisi del settore dell’automotive. Noi abbiamo un’urgenza massima. E la prima urgenza, intanto, è l’entrata in vigore delle multe nei confronti dei produttori” delle auto che non rispettano i nuovi limiti alle emissioni che erano da rispettare entro il 2025. Le sanzioni – ha continuato Fidanza – verranno applicate “dal primo gennaio, e questo ci porta a dovere intervenire da subito per fare in modo che questo multe non partano. E poi – ha aggiunto Fidanza – c’è l’urgenza di riaprire l’intero dossier, in particolar modo Come sta facendo il governo italiano attraverso il suo ‘non paper’, che verrà presentato al Consiglio Competitività dell’Ue di giovedì (domani, con il ministro Adolfo Urso, ndr) per riaprire la partita della neutralità tecnologica”.


Il ‘non paper’, che chiede àlla Commissione europea di anticipare all’inizio del 2025, invece che del 2026, la revisione del regolamento Ue sulle auto, è stato presentato dall’Italia e dalla Repubblica Ceca, hanno già aderito al non paper Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. “Noi abbiamo bisogno – ha sottolineato capo delegazione di Fdi -di rilanciare il settore automotive nel segno della competitività e nel segno della libertà di utilizzare tutte le tecnologie che possano contribuire alla riduzione delle emissioni. Diciamo ‘no’ alla dittatura dell’elettrico tutto e subito, e ‘sì’ all’apertura a tutte le tecnologie disponibili. Questa è la nostra linea ed è anche la linea del governo italiano, che sta mitendo nuovi consensi”.


“Ed è quello su cui lavoreremo qui: ci auguriamo peraltro che già la plenaria di dicembre” del Parlamenrto europeo “possa essere l’occasione per discutere le mozioni dei gruppi politici sull’automotive, che furono rimandate in occasione del dibattito che svolgemmo in una sessione precedente, e che invece sono urgenti proprio alla luce – ha concluso Fidanza – della scadenza del primo gennaio”.

Ue, fiducia a von der Leyen, Fdi: maggioranza Ursula non esiste

Ue, fiducia a von der Leyen, Fdi: maggioranza Ursula non esisteStrasburgo, 27 nov. (askanews) – La maggioranza teoricamente molto ampia, dal gruppo di destra Ecr fino ai Verdi, che ha votato la fiducia alla nuova Commissione di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, con 370 voti a favore contro 282, in realtà ‘non esiste’. Nel senso che non configura affatto una nuova ‘maggioranza Ursula’ per condurre stabilmente l’attuale legislatura, come vorrebbero i gruppi del centro sinistra, Socialisti e Liberali, e anche i Verdi, o come aveva prospettato ieri lo stesso capogruppo del Ppe, Manfred Weber.


Lo hanno sottolineato oggi a Strasburgo, parlando alla stampa dopo il voto, il capogruppo dei Conservatori europei (Ecr), Nicola Procaccini, e il capo delegazione di Fdi ne gruppo, Carlo Fidanza. Sono affermazioni di senso opposto dall’immagine, che avevano dato in queste ore Weber e von der Leyen, di una sorta di ‘grande centro’ politico nel Parlamento europeo, basato sulla ‘piattaforma di cooperazione’ firmato il 20 novembre tra Ppe, S&D e Renew, verso cui confluirebbero da destra l’Ecr e da sinistra i Verdi. E rendono patetiche, come ‘uno psicodramma’, le assicurazioni chieste e gli avvertimenti lanciati dai socialisti, dai Liberali e dagli stessi Verdi, durante il dibattito in aula prima del voto di fiducia, riguardo alla ‘vigilanza’ contro eventuali possibili accordi del Ppe con l’estrema destra, in particolare, ma non solo, per fare marcia indietro sulle misure del Green Deal. La ‘maggioranza Ursula’, in realtà è ‘un feticcio’, ‘non esiste’, o comunque non esiste più dopo le ultime elezioni, perché non è più possibile né politicamente né numericamente. E le maggioranze che modificheranno e approveranno la futura legislazione europea, sulla base delle proposte della Commissione, saranno diverse di volta in volta, ‘a seconda dei temi’, e potranno benissimo essere, dunque, delle maggioranze di destra, hanno detto in sostanza i due eurodeputati di Fdi.


Fidanza ha rivendicato innanzitutto il voto compatto a favore della fiducia da parte dei 24 eurodeputati di Fdi, insieme ad altri Conservatori dell’Ecr, affermando che senza quei voti, ‘non sarebbe stata superata la soglia psicologica della maggioranza’. Nel senso, va precisato, della maggioranza assoluta di 360 voti, e non della semplice maggioranza relativa che è richiesta per la fiducia alla Commissione. In altre parole, oggi da sola la ‘presunta ‘maggioranza Ursula’ non sarebbe in grado di assicurare a Ursula una maggioranza di votanti all’interno di quest’aula’. ‘Oggi – ha continuato Fidanza – si chiude una prima fase della nuova legislatura, parte il lavoro della Commissione, e domani si apre una nuova fase, quella della elaborazione dei provvedimenti; e i provvedimenti dovranno poi passare da quest’aula; e in quest’aula si è già dimostrato che ci potranno essere degli equilibri e dei numeri diversi rispetto a quelli della scorsa legislatura. Il compito e il ruolo di Fratelli d’Italia, e credo più in generale della famiglia dei Conservatori europei, sarà quello di cercare di spostare più a destra davvero, e non a parole come è stato spesso evocato, quasi come se si trattasse uno spettro, l’asse di questa nuova legislatura europea’.


Per il capo delegazione di Fdi ‘questo è l’obiettivo. E oggi devo dire che siamo stati eretti al ruolo di protagonisti anche dallo psicodramma delle sinistre’ che paventano nuove maggioranze della destra con il Ppe. ‘Io mi auguro che che sia davvero così, che questo che alcuni vivono come un incubo sia in realtà quello che vivremo nei prossimi mesi: con un’Italia protagonista come un centrodestra e un gruppo conservatore protagonisti, con un grande commissario (Raffaele Fitto, ndr) che ci renderà onore come italiani e che farà un grande lavoro per l’Europa’. A un giornalista che chiedeva se Fdi ora si senta parte della maggioranza, Procaccini ha risposto ribadendo quanto aveva già detto durante il dibattio in plenaria: che al Parlamento europeo ‘non esistono i vincoli di maggioranza, e quindi non esisteva la ‘maggioranza Ursula’ ieri e non esiste oggi. Ogni voto ha una maggioranza diversa; fortunatamente – ha rilevato – qui si usa votare sui contenuti, e noi siamo convinti che potremo farci valere sui contenuti, perché abbiamo i contenuti migliori e siamo convinti di poter trovare di volta in volta una maggioranza su questi temi’.


‘Il costante richiamo alla ‘maggioranza Ursula’ di questi giorni, come nel documento di qualche giorno fa (la ‘Piattaforma di cooperazione’ firmato da Ppe, S&D e Renew, ndr), e anche gli appelli di queste ultime ore – ha insistito Fidanza -, costituiscono in realtà la difesa di un feticcio. La cosiddetta ‘maggioranza Ursula’, o la ‘nuova maggioranza Ursula’ non esiste politicamente, come non esiste numericamente. Non esiste politicamente perché’ le sue componenti ‘non possono andare d’accordo su nulla. Lo abbiamo visto plasticamente oggi, la dimostrazione è chiara; lo abbiamo visto nelle prime fasi della legislatura, dove si sono già create delle maggioranze alternative; e lo vedremo sempre di più nei prossimi mesi. Quindi noi lasciamo che si contenta lì difendere i feticci alla difesa dei feticci; noi ci occupiamo delle cose concrete che interessano i cittadini italiani ed europei, che sono le politiche che l’Unione europea dovrà attuare’. ‘Io penso – ha sottolineato il capo delegazione di Fdi – che il nostro ruolo, a maggior ragione dopo il voto di oggi, dovrà pesare; e noi lo rivendicheremo con forza. Questo voto di oggi è un voto politicamente significativo e decisivo, che dimostra che si possono dare le consulenze che si vuole a ex presidenti di gruppo per cercare di ingraziarsi in qualche modo i voti della sinistra iper ambientalista, ma poi alla fine, numeri alla mano, bisogna fare delle politiche di centro-destra. E questo è il ruolo che noi vorremmo svolgere in questa legislatura’. Il riferimento alle ‘consulenze’ è alla nomina di von der Leyen dell’ex capogruppo dei Verdi, Philippe Lamberts, a suo consigliere per le Politiche climatiche, annunciata formalmente lunedì sera, poche ore prima della decisione presa della maggioranza dei Verdi di votare la fiducia alla Commissione. Rispondendo a una domanda sul cambiamento di posizione di Fdi, che a luglio aveva votato contro la riconferma di von der Leyen per il suo secondo mandato, Procaccini ha spiegato che ‘sono due voti diversi: il primo voto si esercita sul contenuto su un programma politico. Ed è un programma che noi abbiamo ritenuto troppo in continuità con l’esperienza precedente; il secondo vuoto, che si svolge in forma palese e non in forma segreta, si esprime sulla composizione del collegio dei commissari, ed è chiaro che la composizione del collegio è determinante poi anche nella realizzazione di un programma. Ma ognuno ci arriva col proprio bagaglio di valori. Ed è chiaro che Raffaele Fitto metterà a disposizione della Commissione le sue idee, e certo non avremmo potuto votare contro un vicepresidente conservatore, peraltro italiano, con il quale condividiamo lo stesso patrimonio di valori’. ‘Fitto quindi – ha continuato Procaccini – naturalmente porterà con sé nell’esercizio del proprio ruolo anche i propri valori e questo riguarda Raffaele Fitto come tutti e 27 i commissari europei. Ognuno è lì con il proprio bagaglio di esperienze e valori che naturalmente mette poi al servizio dell’intera Comunità europea. E i valori di Raffaele Fitto dono naturalmente i valori di un conservatore. Ma di sicuro non è quel fascista di cui si è parlato per due ore qui oggi. Credo – ha osservato ironicamente – che in due ore sia stato dato a Raffaele Fitto del fascista in due ore più che non a me e a Carlo Fidanza messi insieme per una vita intera’. ‘Fitto – ha precisato Fidanza – fa il commissario europeo, e lo farà ottimamente rappresentando come lui ha ben spiegato durante la sua audizione quello che sarà il suo ruolo, cioè sviluppare delle politiche della coesione, forte della sua grande esperienza maturata non solo in queste aule, ma anche nelle sue esperienze da ministro, e prima da presidente di Regione. Lo farà negli interessi degli europei, portando in dote un modello italiano, perché se oggi Fitto è la persona scelta da Ursula von der Leyen per ricoprire quel ruolo e avere quel portafoglio, è proprio in virtù delle politiche virtuose da lui messe in campo da nell’ambito del governo italiano guidato da Giorgia Meloni. Questo è il patrimonio che noi portiamo dentro a questa Commissione europea, grazie alla figura di Raffaele Fitto che naturalmente lavorerà per tutti gli europei forte della sua esperienza italiana’. ‘Riguardo poi alle politiche – ha aggiunto il capo delegazione di Fdi -, bisognerà fare i conti con i numeri, perché si possono avere tutti i programmi che si vuole, ma qui le maggioranze variano, e alla fine la Commissione europea appena insediata dovrà varare dei provvedimenti che dovranno trovare una maggioranza nel Consiglio Ue, dove la maggior parte dei governi è di centro-destra di varia estrazione, e poi una maggioranza all’interno di quest’aula (il Parlamento europeo, ndr), dove á- ha ribadito – si è già manifestata la possibilità di creare maggioranza alternative a seconda dei temi. Quindi la vera sfida politica che ci accompagnerà per tutta questa legislatura sarà questa: capire come la Commissione europea si tarerà rispetto a dei numeri che sono diversi da quelli della scorsa legislatura, che tipo di provvedimenti varerà su ogni materia, che numeri avrà qui dentro’. ‘E qui – ha sottolineato Fidanza – state sicuri che noi giocheremo la nostra partita su ogni singolo dossier, faremo sentire la voce di Fratelli d’Italia, la voce dei conservatori europei, su ogni partita perché sappiamo che qui dentro i numeri sono cambiati. Quindi il programma approvato a luglio, le lettere di incarico dei commissari, tutto quello che è stato fatto fino a oggi, non dico che è come se non esistesse più, ma rimane un punto di riferimento per una realtà che poi dovrà calarsi nella realtà democratica di un’aula che ha dei numeri diversi. E questo è quello che dovrà affrontare la prossima Commissione’. ‘Non volete accettarlo, ma dovrete accettarlo prima o poi, che non esistono – ha ripetuto Procaccini – i vincoli di maggioranza al Parlamento europeo; che si vota sui singoli provvedimenti, senza vincoli di maggioranza e questo si traduce per ogni voto in una maggioranza diversa’. ‘Oggi in qualche modo si chiudono sei sei mesi costitutivi della nuova stagione europea. Cinque anni fa – ha ricordato il capogruppo dell’Ecr -, quando Fratelli d’Italia per la prima volta entrava al Parlamento europeo, aveva cinque eurodeputati, e l’Ecr non aveva certamente un ruolo da protagonista. Oggi non soltanto noi sappiamo che la delegazione di Fratelli d’Italia è diventata di ventiquattro eurodeputati, che è una delle più grandi del Parlamento, non soltanto sappiamo che c’è stata una crescita dei Conservatori europei, ma la pesiamo. La pesiamo non soltanto con il vicepresidente della Commissione europea, ma anche con due vicepresidenti del Parlamento europeo, di cui una italiana, tre presidenze e diverse vice presidenze commissioni europarlamentari’ e altre cariche importanti’. ‘Questo per dire – ha concluso Procaccini – che ci eravamo ripromessi che l’Italia avrebbe in qualche modo cambiato l’Europa, e piano piano stiamo facendo esattamente quello che avevamo promesso’.

F1, Galliani (FI): accordo per Monza fino al 2031, Italia protagonista

F1, Galliani (FI): accordo per Monza fino al 2031, Italia protagonistaRoma, 27 nov. (askanews) – “Esprimo grande soddisfazione per l’accordo siglato con l’organizzatore del Mondiale di Formula 1, che garantirà all’Autodromo di Monza di ospitare il Gran Premio d’Italia fino al 2031. Questo straordinario risultato celebra l’eccellenza del nostro Paese nel panorama sportivo e organizzativo internazionale. Il Gp di Monza si conferma un simbolo di passione, tradizione e innovazione, e continuerà a emozionare milioni di tifosi in tutto il mondo. Grazie al lavoro straordinario svolto dal presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, e da tutti i soggetti coinvolti che hanno reso possibile questo risultato storico, dimostrando ancora una volta che l’Italia sa essere protagonista”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia, eletto nel collegio di Monza e Brianza, Adriano Galliani.

Su canone Rai e sanità guerriglia Fi-Lega, e Meloni si infuria

Su canone Rai e sanità guerriglia Fi-Lega, e Meloni si infuriaRoma, 27 nov. (askanews) – Giorgia Meloni è furiosa e non fa niente per nasconderlo. Il pasticcio sul canone Rai proprio è una cosa che non tollera perchè – spiega chi ci ha parlato – dà un messaggio di litigiosità nella maggioranza che il governo non può permettersi.


Per questo stamane, dopo la bocciatura in commissione dell’emendamento della Lega per il taglio del canone (con il parere favorevole del governo) a causa del voto contrario di Forza Italia, decide di intervenire subito, facendo trapelare alle agenzie che “l’inciampo” della maggioranza “non giova a nessuno”, in un momento in cui “il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà”. Se inciampo è stato, però, è la cronaca di un inciampo annunciato che né il vertice di domenica sera a casa della premier né i tentativi di mediazione di ieri sono riusciti a evitare. E infatti, spiega a stretto giro il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani dal convegno Med Dialogues, “non c’è per quanto mi riguarda nessuno inciampo” perchè “lo abbiamo sempre detto fin dall’inizio che eravamo contrari a questo emendamento e siamo stati coerenti”. La questione, per il ministro degli Esteri, è che il taglio del canone è “sbagliato e non utile ad abbassare la pressione fiscale” e “non era un emendamento del governo” ma solo della Lega.


Parole che certo non contribuiscono a restituire serenità alla premier, che poco dopo mezzogiorno si infila in macchina per andare proprio ai Med Dialogues, dove è previsto il suo intervento. Al suo arrivo all’hotel Rome Cavalieri ad attenderla c’è proprio Tajani: Meloni stringe freddamente la mano al suo ministro e tira dritto di fronte ai giornalisti, tenuti a distanza. Poi però, prima dell’ingresso in sala, viene di nuovo intercettata e si lascia sfuggire una battuta: “Sono schermaglie, non ci vedo nulla di particolarmente serio. Se abbiamo trovato l’accordo sul cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai…”. La premier cerca dunque di minimizzare; dal palco parla di Mediterraneo, di Piano Mattei, di Europa, ma proprio durante l’intervento arriva la nuova brutta notizia per la maggioranza: questa volta è la Lega che si astiene su un emendamento (con governo che si era rimesso all’Aula) presentato da Claudio Lotito (Fi) e relativo alla sanità in Calabria, che quindi viene bocciato. “Non è una vendetta”, assicura a caldo – poco convinto – Tajani, che poi annulla il punto stampa previsto. Il titolare della Farnesina riappare nel primo pomeriggio alla Camera dove è atteso per il question time e di nuovo sollecitato dai giornalisti ribadisce che “ho sempre detto che non l’avremmo votato. L’ho detto prima, durante e dopo” il vertice di domenica scorsa. Intanto da Fdi si fa circolare la ricostruzione secondo cui il parere favorevole del governo sarebbe stato dato “per errore” dalla sottosegretaria al Mef (sempre di Fratelli d’Italia) Lucia Albano. Un’ipotesi che però non trova conferme da parte degli azzurri.


In serata Matteo Salvini ammette di non aver sentito Tajani (perchè “ha da fare, abbiamo da fare tutti e due”) ma di sentire tutti i giorni Meloni e cerca di minimizzare: “Non c’è nessun problema in maggioranza, abbiamo avuto 25 mesi produttivi, abbiamo davanti altri tre anni altrettanto produttivi, abbiamo smentito i gufi”. Però il ministro delle Infrastrutture e vicepremier non risparmia una ‘stoccata’ agli alleati azzurri: “Anche l’amico Berlusconi riteneva che il canone Rai fosse una tassa, una gabella da limare…”. Qui finisce la cronaca di una giornata ad alta tensione. Le voci di un vertice d’urgenza per un ‘chiarimento’ – che si sono rincorse dalla mattina – al momento non si sono concretizzate, ma tutto lascia pensare che nelle prossime ore un incontro possa essere necessario. Magari prima del Consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato venerdì per esaminare il decreto giustizia, rinviato lunedì scorso per l’assenza simultanea dei ministri di Forza Italia. Assenza che avrebbe celato, o meglio palesato, un disaccordo nell’esecutivo.

Ue, Mattarella: agisca con coraggio su dimensione sociale e competitività

Ue, Mattarella: agisca con coraggio su dimensione sociale e competitivitàRoma, 27 nov. (askanews) – “Se non agisce rapidamente e con coraggio per far fronte alle sfide attuali, interne ed esterne, l’Unione Europea rischia di perdere quello slancio all’innovazione e alla crescita che, oltre agli aspetti valoriali, ne costituisce un tratto essenziale. È responsabilità dei Ventisette, ma soprattutto dei Paesi fondatori, impegnarsi affinché le Istituzioni comuni assicurino un orizzonte di prosperità ai cittadini dell’Unione Europea. Per questo sono indispensabili un mercato unico connotato da una forte dimensione sociale e una politica industriale che consenta alle nostre aziende di guadagnare margini di competitività sui mercati globali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione del terzo anniversario della firma del Trattato del Quirinale, per una riflessione su “temi di grande rilevanza dai quali dipende il futuro delle economie di Francia e Italia, oltre che dell’Europa tutta”.


Un evento, secondo il capo dello Stato, che contribuisce a “rafforzare la rete di dialogo e interconnessione tra i nostri cittadini e a forgiare, passo dopo passo, una coscienza europea comune. È questo il grande valore che Francia e Italia annettono ai ‘Dialoghi italo-francesi per l’Europa’, quale contesto di condivisione di idee sulla congiuntura presente e le prospettive del nostro Continente”.

Salvini: no problemi maggioranza, Tajani non l’ho sentito

Salvini: no problemi maggioranza, Tajani non l’ho sentitoRoma, 27 nov. (askanews) – “Non ho sentito Tajani, ha da fare, abbiamo da fare. Sento Giorgia Meloni tutti i giorni. Non c’è nessun problema in maggioranza, abbiamo avuto 25 mesi produttivi, abbiamo davanti altri tre anni altrettanto produttivi, abbiamo smentito i gufi”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini al convegno “Energia ed Europa”, a proposito della bocciatura dell’emendamento leghista per il taglio del canone.


Nella maggioranza, ha aggiunto, non succede “nulla è più che altro dibattito giornalistico, noi ministri ci occupiamo di temi molto concreti”.

Fiera Milano porta Host in Arabia Saudita: debutto a Riad nel 2026

Fiera Milano porta Host in Arabia Saudita: debutto a Riad nel 2026Milano, 27 nov. (askanews) – Fiera Milano e Semark, società saudita specializzata di eventi nel settore food service, annunciano la nascita di Host Arabia. La nuova manifestazione fieristica, presentata durante Saudi Horeca, la più grande fiera dedicata a food, beverage e ospitalità professionale alla presenza dell’Ambasciatore italiano nel regno, Carlo Baldocci, avrà luogo a Riad a partire dal 2026 e porterà in Arabia Saudita il format di HostMilano, la manifestazione per l’ospitalità professionale, il fuoricasa e il retail, organizzata da Fiera Milano nel quartiere fieristico italiano.


L’Arabia Saudita rappresenta un mercato in forte espansione per il settore dell’ospitalità. Il Paese è al centro di una trasformazione epocale guidata dalla Vision 2030, con massicci investimenti infrastrutturali e un potenziamento del settore turistico che mira a creare oltre 300.000 nuove camere d’albergo entro il 2030, molte delle quali destinate a strutture di lusso. L’Arabia Saudita prevede di accogliere 150 milioni di turisti entro la stessa data, ponendosi come mercato strategico per l’ospitalità professionale. “Questo progetto segna l’avvio di una nuova fase di crescita per il gruppo, orientata all’espansione globale e alla valorizzazione del nostro portafoglio fieristico in mercati ad alto potenziale, come abbiamo previsto anche nel Piano Strategico 2024-2027 – ha commentato Francesco Conci, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano – Vogliamo sempre più affermarci come incubatore di innovazione e hub per la crescita delle imprese, ampliando la portata delle nostre manifestazioni verso i principali scenari economici mondiali. Il mercato dell’ospitalità professionale saudita offre opportunità uniche, con un valore delle importazioni che, per i settori di HostMilano, è cresciuto fino a 456 milioni di euro nel 2023 e si prevede raggiungerà circa 600 milioni di euro entro il 2027. Host Arabia si pone l’obiettivo di sfruttare questo potenziale e conferma la nostra capacità di anticipare le tendenze e di valorizzare il made in Italy in un contesto internazionale altamente competitivo, ampliando la portata delle nostre manifestazioni verso mercati chiave”.


“Siamo entusiasti di collaborare con Fiera Milano per Host Arabia. Negli ultimi 15 anni, la nostra fiera ‘Saudi Horeca” è stata leader nella regione nel settore food, beverage e ospitalità. Questa partnership con Fiera Milano è destinata a innalzare gli standard delle fiere di ospitalità in Arabia Saudita, creando il più grande evento di settore in Arabia Saudita riunendo i protagonisti più influenti da tutto il mondo per esplorare opportunità e presentare le ultime tendenze del settore”. Host Arabia valorizzerà il potenziale di crescita previsto per i prossimi anni nel mercato dell’ospitalità professionale in Arabia Saudita e i Paesi GCC. In termini di interscambio UE-GCC, i settori di HostMilano hanno generato 1,31 miliardi di euro nel 2023, un valore che salirà a 1,6 miliardi di euro nel 2027 grazie a un cagr del 6,2%. Con 455,9 milioni di euro (598,9 milioni nel 2027, CAGR +7,1%), l’Arabia Saudita è il secondo mercato, preceduta solo dagli Emirati Arabi Uniti con 612,2 milioni di euro (791 milioni nel 2027, CAGR +6,6%).


Riguardo in particolare all’Italia, l’Arabia Saudita vanta il più rilevante interscambio commerciale di prodotti rappresentati a HostMilano, per un valore di 167,9 milioni di euro nel 2023 e destinato a crescere fino a 190,7 milioni di euro nel 2027. Relativamente alle abitudini di consumo nella regione, le anticipazioni di un’indagine in corso promossa da Fiera Milano e HostMilano, e condotta da CSA Research, hanno rivelato che in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti i consumatori sono sempre più interessati a esperienze fuoricasa personalizzate e cliente-centriche. Il servizio è il motivatore più importante per il 22% in Arabia Saudita e per il 18,8% negli Emirati Arabi Uniti, seguito dall’ambiente (15,7% in Arabia Saudita, 12% negli Emirati Arabi Uniti) e dalle ricette e dai processi di cottura (15,3% in Arabia Saudita, 16,6% negli Emirati Arabi Uniti). Dati che evidenziano l’importanza per gli operatori di aggiornare costantemente le loro attività investendo in tecnologia e innovazione.

Al Teatro Pergolesi di Jesi in scena I Quadri parlanti di Spontini

Al Teatro Pergolesi di Jesi in scena I Quadri parlanti di SpontiniRoma, 27 nov. (askanews) – Nel 250esimo anniversario della nascita di Gaspare Spontini, al Teatro Pergolesi di Jesi vanno in scena I Quadri parlanti dopo un “oblio” di 224 anni.


In prima esecuzione in epoca moderna, per la 57esima Stagione Lirica di Tradizione, appuntamento venerdì 29 novembre ore 20,30 e domenica 1° dicembre ore 16 con il dramma giocoso in due atti composto nel 1800, il cui manoscritto musicale autografo è stato ritrovato in anni recenti nella biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio). La direzione è di Giulio Prandi, regia di Gianni Marras, scene e costumi delle vincitrici del Concorso dedicato a Josef Svoboda, con un cast di giovani interpreti. Revisione critica di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini.


“I Quadri Parlanti” di Gaspare Spontini è un dramma giocoso in due atti su libretto di Gaetano Bongiardino, la cui prima rappresentazione fu nella primavera del 1800 al Teatro di Santa Cecilia a Palermo. Dopo oltre due secoli, l’opera torna in scena nella revisione critica a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa. Questa vera e propria gemma ritrovata è parte della della 57esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini, ed è il terzo titolo di un cartellone inaugurato con successo da La Vestale, tra i titoli più celebri del compositore marchigiano di cui si celebrano i 250 anni della nascita nel paese di Maiolati Spontini.


Nel giugno del 2016 nella Biblioteca del Castello d’Ursel ad Hingene nelle Fiandre, oltre al manoscritto autografo della partitura de “I quadri parlanti” – unica fonte musicale dell’opera a tutt’oggi conosciuta – furono ritrovati altri manoscritti autografi di Spontini, relativi alle partiture – ritenute scomparse – di tre opere e una cantata: il melodramma buffo “I quadri parlanti” del 1800, il dramma giocoso “Il Geloso e l’audace” del 1801 (Palermo), la farsa giocosa “Le metamorfosi di Pasquale” del 1802 (Roma) e la cantata “L’Eccelsa gara” del 1806 (Parigi). All’eccezionale ritrovamento ha fatto seguito l’accordo (pluriennale dal 2016 al 2020) tra il Centro Studi per la Musica Fiamminga e della Provincia di Anversa e la Fondazione Pergolesi Spontini, per la revisione critica e la valorizzazione dei manoscritti. L’opera, in due atti, appartiene a quell’insieme di opere giovanili che l’autore ha scritto seguendo lo stile napoletano su cui si era formato e che aveva fatto grande la scuola dell’opera italiana in tutto il mondo. Sono lavori che dimostrano già la maestria nella scrittura del giovane Spontini e che, seppur non abbiano in sé i tratti dell’innovazione linguistica che il musicista porterà nel suo periodo francese, hanno un altissimo valore storico/estetico. La vicenda, ambientata a Napoli, è contesta di intrighi, burle, tradimenti e lieto fine: al centro, il classico gioco delle parti dove varie coppie si intrecciano in amori nascosti e osteggiati.


Direttore della nuova produzione è Giulio Prandi sul podio del Time Machine Ensemble, la regia è di Gianni Marras, le luci sono di Marco Chiavetti. L’allestimento è all’insegna della creatività giovanile con scene e costumi firmate da Alessandra Bianchettin e Asya Fusani, vincitori della IV edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera. Giovani anche gli interpreti della compagnia di canto, con Martina Tragni (Chiarella), Davide Chiodo (Menicuccio), Alfonso Michele Ciulla (Don Bertoldo), Giuseppe Di Giacinto (Capitan Belfiore), Michela Antenucci (Rosina), Giada Borrelli (Bettina), Francesco Tuppo (Abbate/Falloppa). L’opera è affiancata da un percorso inclusivi e di opera accessibile dedicato agli spettatori con disabilità uditiva e visiva nella recita domenicale. Per gli studenti, c’è il percorso formativo “Musicadentro”, che dopo gli incontri nelle scuole, porta a teatro i ragazzi in occasione dell’anteprima giovani. Tra gli eventi collaterali, torna inoltre l’Operadinner al Circolo Cittadino di Jesi, performance teatrale con cena per conoscere trama e personaggi dell’opera: l’appuntamento è venerdì 22 novembre ore 20. Le guide all’opera condotte dal direttore artistico Cristian Carrara sono due: una in streaming dal sito della Fondazione, disponibile da domenica 24 novembre ore 11, l’altra dal vivo alle Sale Pergolesiane prima dello spettacolo, alle ore 19 venerdì 29 novembre, e alle ore 15 domenica 1 dicembre. La musica dell’opera risuonerà nell’aria in filodiffusione per le vie del centro storico, dal mercoledì al sabato nella settimana del debutto dell’opera.

Roma, sport e solidarietà con il ‘Patto per Montespaccato’

Roma, sport e solidarietà con il ‘Patto per Montespaccato’Roma, 27 nov. (askanews) – Firmato oggi dal Ministro per lo sport e i giovani Abodi, dal Presidente della Regione Rocca, dal Sindaco di Roma Gualtieri, dal Presidente di Sport e Salute Mezzaroma, dal Commissario dell’Agenzia italiana per la Gioventù Celestini Campanari l’accordo triennale con l’ASP Asilo Savoia che assicura la prosecuzione e lo sviluppo del programma “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità” nel popolare quartiere di Montespaccato.


È stato sottoscritto oggi presso la sede del Ministero per lo Sport e i Giovani il “Patto di quartiere per Montespaccato”, promosso dall’azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia” per assicurare la continuità e lo sviluppo dell’esperienza di “Talento & Tenacia” nel Quartiere di Montespaccato all’indomani dell’atto intimidatorio verificatosi ad agosto scorso nell’impianto sportivo confiscato alla criminalità ed intitolato a Don Pino Puglisi. Ad accogliere l’invito lanciato dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Presidente della Regione Francesco Rocca, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma e il Commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù Federica Celestini Campanari, oltre ovviamente al Presidente di ASP Asilo Savoia Massimiliano Monnanni. L’accordo, di durata triennale, prevede un approccio organico e condiviso da parte di tutti i firmatari sulla base dell’analisi puntuale e dettagliata delle azioni promosse a livello territoriale dai decisori istituzionali e del lavoro di rete già svolto dal 2018 ad oggi dall’Asilo Savoia ed è finalizzato a definire un modello di sviluppo sociale a rete in grado di corrispondere ad esigenze concrete della comunità locale di Montespaccato. “L’obiettivo di questo accordo di cooperazione è quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita a Montespaccato, rilanciando la sfida di recuperare spazi occupati dalla criminalità per affidarli alla socialità e alla legalità – ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Possiamo e dobbiamo alimentare la fiducia e la speranza della cittadinanza per una società a misura di persona, a dimensione umana, che rispetti le regole e promuova il benessere sociale, anche attraverso lo sport, ispirati dagli indirizzi del settimo comma dell’articolo 33 della nostra Costituzione. E questo accordo è una straordinaria occasione che il Governo vuole valorizzare e promuovere, una buona causa da servire insieme ad altre Istituzioni. Da parte nostra non mancherà il supporto necessario per la riqualificazione dei luoghi perché possano essere gestiti a beneficio del bene comune. Il frutto di questo lavoro di squadra, ognuno nel proprio ruolo, sono certo porterà alla sconfitta della marginalità sociale e della criminalità che la sfrutta, in un territorio che ha voglia di liberazione”.


“La presenza, oggi, di tutte le Istituzioni rimarca la profonda volontà di sottolineare l’importanza di ciò che andremo a realizzare insieme all’Asp Asilo Savoia della Regione Lazio – ha affermato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Non esistono differenze politiche davanti a sfide enormi come quelle del recupero della legalità in zone importanti della Capitale e della Regione. L’accesso allo sport rappresenta una priorità e una sfida che abbiamo condiviso, per garantirne il diritto a chi ha difficoltà di praticarlo, consegnando cittadini presidi – anche valoriali – fondamentali per la nostra comunità. Questo è il significato profondo delle Asp. Asilo Savoia sta producendo, infatti, risultati dall’impatto sociale enorme ed è compito della Regione e delle Istituzioni tutte sostenere progetti come questo, soprattutto in zone difficili della città di Roma e della Regione. Montespaccato diventerà un presidio importante di legalità”. “La firma del patto di comunità per Montespaccato è un segnale di grande forza morale, politica e istituzionale. Con questo accordo assicuriamo lo sviluppo del programma dell’Asp Asilo Savoia “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità” a Montespaccato e mostriamo alla città le potenzialità di un’ampia collaborazione tra soggetti e istituzioni diverse, che insieme possono produrre risultati incredibili: dalla riqualificazione delle strutture sportive fino alla promozione di iniziative imprenditoriali e di inserimento nel mondo lavorativo. Roma Capitale è pronta a fare la sua parte insieme a tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti, che ringrazio, perché quando si è uniti si è più forti”, così il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.


“Quella dell’Asilo Savoia a Montespaccato è un’opera che attesta come, attraverso lo sport, si possa essere presidi di inclusione e legalità sul territorio – ha detto il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma -. Siamo felici di aderire a questo patto di quartiere e di poter portare le nostre competenze a supporto di un’azione corale che ci vede collaborare con istituzioni, quali Regione Lazio e Roma Capitale, con cui abbiamo già avviato e realizzato azioni importanti di riqualificazione e di sviluppo sociale attraverso lo sport”. “All’appello lanciato dal Ministro Abodi, abbiamo risposto positivamente fin da subito, poiché riteniamo fondamentale che le Istituzioni pongano una attenzione particolare al recupero delle periferie e delle aree che soffrono maggior disagio socioeconomico, per offrire ai nostri giovani pari opportunità di crescita e formazione, a prescindere dal luogo nel quale si è nati. È nostro obiettivo costruire delle comunità nelle quali ciascuno possa sentirsi al sicuro e libero di esprimere le proprie potenzialità. Ogni luogo animato da questo spirito rappresenta un presidio di legalità, e lancia un messaggio chiaro: lo Stato c’è e non indietreggia davanti ad atti di violenza e intimidazioni”. Così ha sottolineato il Commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, Federica Celestini Campanari.


“Oggi è un bellissimo giorno e non solo per il nostro quartiere- ha detto il presidente di Asilo Savoia, Massimiliano Monnanni – La credibilità delle istituzioni si misura sulle azioni concrete e sulla tempestività nel dare risposte a comunità e territori. Esattamente quello che è avvenuto con la firma del ‘Patto per Montespaccato’, che vede unite Autorità centrali, Regione e Comune nel promuovere attivamente, partendo dalla speranza innescata da ‘Talento & Tenacia’, il cambiamento richiesto dai cittadini all’insegna della partecipazione, della legalità, dell’inclusione sociale e della rigenerazione del territorio. Sono certo – conclude – che molti altri stakeholder pubblici e privati si uniranno a noi, aderendo al Patto e sostenendone le diverse attività. Grazie infinite al ministro Abodi che è stato sempre presente e vicino al percorso di riscatto del Montespaccato Calcio fin dall’inizio, grazie al Presidente Francesco Rocca e al Sindaco Roberto Gualtieri per aver rinnovato l’impegno al nostro fianco delle rispettive Amministrazioni e grazie al Presidente Mezzaroma e alla Commissaria Celestini Campanari, partner indispensabili nella messa a terra del “Patto”.