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UniCredit perfeziona acquisizione di Aion Bank e Vodeno per 376 mln

UniCredit perfeziona acquisizione di Aion Bank e Vodeno per 376 mlnMilano, 7 mar. (askanews) – UniCredit, ottenute le approvazioni da parte di tutte le autorità competenti, ha acquisito l’intero capitale sociale della belga Aion Bank e della polacca Vodeno per un corrispettivo complessivo pari a 376 milioni di euro.


L’operazione, sottolinea UniCredit, segna un’accelerazione dell’attività della banca nel digital banking, rappresentando una delle prime mosse da parte di una banca nell’acquisizione della piena proprietà di una nuova tecnologia (senza alcuna dipendenza da fornitori terzi): questo garantisce una forte differenziazione rispetto ai puri fornitori di tecnologia, alle neobanche e agli operatori tradizionali in fase di trasformazione digitale. UniCredit ha ora accesso a una piattaforma cloud-based innovativa, scalabile e flessibile, basata su connettività API e con tecnologia smart contract incorporata, il tutto integrabile con i processi e le procedure della banca. I progetti iniziali consistono, tra l’altro, nel rientrare nel mercato polacco, nell’espansione nei paesi adiacenti dell’Europa occidentale e nell’offerta di soluzioni di Embedded Finance.


UniCredit prevede di investire progressivamente fino a 200 milioni di euro, con un payback inferiore ai due anni, con l’ambizione di aggiungere 2,5 milioni di clienti, raggiungendo un ROAC superiore al 25% e un rapporto costi/ricavi del 34% entro tre anni, il tutto con un impatto significativo sull’utile netto del Gruppo – come presentato con i risultati di fine anno 2024. “Il nostro impegno a fornire costantemente i migliori rendimenti sul mercato e distribuzioni sostenibili nel tempo è perfettamente bilanciato con l’impegno a investire nel futuro”, ha commentato Andrea Orcel, Ceo di UniCredit. “In questo contesto, Aion Bank/Vodeno rappresenta un investimento sia per migliorare la nostra capacità tecnologica – attraverso l’acquisizione di un team collaudato, che ha sviluppato uno dei sistemi bancari più moderni e flessibili in circolazione – sia per il nostro business, consentendoci di crescere in modo significativo attraverso l’ingresso in nuovi mercati, settori e segmenti di clientela. Questa è la dimostrazione dei risultati resi possibili dal nostro piano strategico e di tutti i successi che potremo raggiungere in futuro, a partire dal grande valore già generato da questo investimento”.


La chiusura di questa operazione – annunciata lo scorso 24 luglio – è perfettamente in linea con la nuova fase di accelerazione della strategia UniCredit Unlocked, che consente a UniCredit di imprimere maggiore velocità alla propria crescita organica entrando in nuovi mercati, business e segmenti di clientela, spiega la banca. Dimostra inoltre la disciplina in materia di M&A, che vede UniCredit concentrata sul valore incrementale derivante dagli investimenti che permetteranno al gruppo di migliorare il supporto ai clienti e alle comunità in tutta Europa.

Wang Yi: Usa non s’illudano di contenerci e avere relazioni

Wang Yi: Usa non s’illudano di contenerci e avere relazioniRoma, 7 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha lanciato oggi un messaggio al presidente Usa Donald Trump, usando la conferenza stampa in occasione delle annuali “Due Sessioni” a Pechino: nessun Paese si deve illudere di poter contenere l’ascesa cinese e, nello stesso tempo, poter sviluppare con la Repubblica popolare delle relazioni.


“Il rispetto reciproco è il principio fondamentale delle relazioni internazionali, oltre a essere una condizione importante per i rapporti tra Cina e Stati uniti. Nessun Paese dovrebbe avere l’illusione di poter reprimere la Cina da un lato e sviluppare buone relazioni con essa dall’altro”, ha affermato Wang. “Le relazioni tra Cina e Stati uniti sono interconnesse e paritetiche. Se si sceglie di collaborare, si ottengono benefici reciproci. Ma se continua la pressione, la Cina adotterà certamente misure di ritorsione decise”, ha sottolineato il ministro, puntando il dito contro la politica dei dazi punitivi imposta da Trump.

Giappone: convinti che Usa continueranno a proteggerci

Giappone: convinti che Usa continueranno a proteggerciRoma, 7 mar. (askanews) – Il Giappone è convinto che gli Stati uniti “continueranno ad adempiere ai loro obblighi di protezione” stabilità in base al Trattato di sicurezza, compreso l’ombrello nucleare. Lo ha affermato oggi in una conferenza stampa il capo di gabinetto e principale portavoce del governo di Tokyo Yoshimasa Hayashi in una conferenza stampa.


Recentemente il presidente Usa Donald Trump ha denunciato una sproporzione nel rapporto con il Giappone, affermando che il trattato in essere impone agli Usa di proteggere il Giappone, ma non il contrario. “Siamo al corrente delle recenti dichiarazioni del presidente Trump (…). L’alleanza nippo-statunitense è il pilastro fondamentale della politica estera e di difesa del nostro Paese. Gli Stati uniti hanno ribadito il proprio impegno nei confronti del Giappone in base al Trattato di sicurezza nippo-statunitense in varie occasioni, tra cui il recente vertice tra i leader di Giappone e Stati uniti. Il governo è assolutamente convinto che gli Stati uniti adempiranno a tutti i loro obblighi ai sensi del Trattato di sicurezza nippo-statunitense con ogni mezzo, incluse le armi nucleari”, ha dichiarato Hayashi


Il funzionario ha ricordato che il trattato prevede una clausola di risposta congiunta Usa-Giappone in caso di aggressione contro il territorio nipponico e la possibilità per gli Stati uniti di usare le basi in Giappone. “Il governo continuerà a compiere investimenti ordinati per rafforzare in modo significativo le nostre capacità di difesa e collaborerà da vicino con gli Stati uniti per potenziare ulteriormente le capacità di deterrenza e risposta nel quadro dell’alleanza nippo-statunitense”, ha aggiunto Hayashi.


Il portavoce non ha fornito una stima su come potrebbe cambiare la spesa del Giappone per le basi militari statunitensi al termine dell’attuale periodo di accordi. Durante il suo primo mandato, Trump aveva sostenuto l’idea che il Giappone dovesse quadruplicare la spesa destinata alle basi militari statunitensi.

Wang Yi: la Cina sostiene ogni sforzo per la pace in Ucraina

Wang Yi: la Cina sostiene ogni sforzo per la pace in UcrainaRoma, 7 mar. (askanews) – La Cina sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere la pace in Ucraina. L’ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso della conferenza stampa annuale collegata allo svolgimento a Pechino delle “Due Sessioni”.


“La Cina accoglie e sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere la pace”, ha affermato Wang parlando della guerra in Ucraina, dopo il cambiamento impresso dal presidente Usa Donald Trump che ha avviato un dialogo con la Russia. Wang ha sottolineato che la crisi ucraina si sarebbe potuta evitare. “La crisi ucraina dura da oltre tre anni. Guardando indietro, possiamo dire che questa tragedia avrebbe potuto essere evitat, tutte le parti dovrebbero trarne le dovute lezioni” ha detto il capo della diplomazia cinese.


Il ministro cinese ha rivendicato il fatto che Pechino ha cercato una soluzione politica del conflitto dal suo primo giorno.

Vertice Ue, von der Leyen: entro 20 marzo proposte ReArm Europe

Vertice Ue, von der Leyen: entro 20 marzo proposte ReArm EuropeBruxelles, 7 mar. (askanews) – La Commissione europea presenterà entro il prossimo Consiglio europeo, del 20 e 21 marzo, le sue proposte dettagliate già preannunciate con il piano “ReArm Europe” per il finanziamento degli investimenti e facilitare gli acquisti congiunti e la cooperazione tra gli Stati membri allo scopo di rafforzare il settore della difesa europea. Lo ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles dedicato alla Difesa Ue e all’Ucraina.


Von der Leyen ha annunciato anche che la Commissione presenterà più tardi un “Omnibus” (una proposta con modifiche di più atti legislativi comunitari) per la semplificazione degli oneri amministrativi e burocratici nel settore della Difesa, e ha confermato che il 19 marzo verrà presentato l’atteso “Libro bianco”, sempre sul settore della Difesa.

Sardegna, Todde: la Sanità sarda cambia rotta

Sardegna, Todde: la Sanità sarda cambia rottaRoma, 6 mar. (askanews) – “La Sanità sarda cambia rotta. Con l’approvazione della legge di riordino in Consiglio regionale, mettiamo un punto fermo e apriamo una nuova fase, restituendo certezze ai cittadini, potenziando i servizi di cura e assistenza, rafforzando il legame tra ospedali e territorio e valorizzando le vocazioni naturali dei presidi sanitari. Il tutto con una gestione più efficiente delle risorse e delle competenze”. Lo scrive la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, sui social.


“Abbiamo mantenuto l’impegno preso in campagna elettorale con i sardi: nessuna nuova riforma che avrebbe paralizzato ulteriormente il sistema sanitario, già fortemente in difficoltà, ma interventi mirati e concreti sulla legge esistente. Un’azione necessaria per correggere le criticità organizzative e gestionali che per troppo tempo hanno penalizzato i sardi. Grazie a questa legge, introduciamo importanti novità, tra queste: Istituzione di tre centri di riferimento regionale per prevenzione, riabilitazione e salute mentale; Istituzione dell”Ospedale dei bambini’ a Cagliari; Avvio del percorso per il riconoscimento di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in Sardegna”, aggiunge. “Ringrazio la maggioranza per il grande lavoro di squadra che ha permesso di raggiungere questo importante risultato. L’approvazione della legge di riordino della Sanità sarda è la dimostrazione di coesione solida e di una visione condivisa, che ha messo al centro il bene dei cittadini e il miglioramento del sistema sanitario. Primo passo per dare risposte efficaci e rapide alle esigenze di cura dei sardi”, conclude.

Vertice Ue, conclusioni su difesa, dichiarazione a 26 su Ucraina

Vertice Ue, conclusioni su difesa, dichiarazione a 26 su UcrainaBruxelles, 6 mar. (askanews) – Il Consiglio europeo “sottolinea che l’Europa deve diventare più sovrana, più responsabile della propria difesa e meglio equipaggiata per agire e affrontare autonomamente le sfide e le minacce immediate e future, con un approccio a 360°. La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e le sue ripercussioni sulla sicurezza europea e globale in un ambiente in evoluzione costituiscono una sfida esistenziale per l’Unione europea”. Inizia così il lungo testo ufficiale, dedicato alla Difesa, delle conclusioni del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, che è stato approvato all’unanimità.


Nelle conclusioni sono accolte con favore le proposte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (“ReArm Europe”) sul finanziamento degli investimenti e sulla facilitazione degli acquisti congiunti e della cooperazione tra gli Stati membri allo scopo di rafforzare il settore della difesa europea. La Commissione viene invitata anche “a proporre fonti di finanziamento aggiuntive per la difesa a livello dell’Ue, anche mediante ulteriori possibilità e incentivi offerti a tutti gli Stati membri”. Sull’Ucraina, l’altro tema in agenda, il Consiglio europeo non è riuscito invece a superare il veto del premier ungherese Viktor Orban, e ha perciò pubblicato un testo “fortemente sostenuto da 26 capi di Stato e di governo”, invece delle conclusioni formali, che richiedono l’unanimità. Nel testo a 26, dopo aver ricordato lo scambio di opinioni avuto oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si ricorda innanzitutto come l’Ue abbia “sostenuto fin dall’inizio l’Ucraina nell’esercizio del suo intrinseco diritto all’autodifesa contro la guerra di aggressione su vasta scala della Russia, e continuerà – si assicura – a sostenere l’Ucraina e il suo popolo”.


“Il Consiglio europeo – continua il testo, nonostante il disaccordo di Orban – ribadisce il suo continuo e incrollabile sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”. “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha implicazioni più ampie per la sicurezza europea e internazionale. Fin dall’inizio della guerra, l’Unione europea e i suoi Stati membri, insieme ai loro partner e alleati, hanno sottolineato la necessità di porvi fine attraverso una pace complessiva, giusta e duratura basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Il Consiglio europeo accoglie con favore tutti gli sforzi volti a raggiungere tale pace”, si legge ancora nel testo approvato a 26.


In vista del “nuovo slancio per i negoziati” che dovrebbero portare a questa pace, continua il testo, “il Consiglio europeo sottolinea l’importanza dei seguenti principi: a) non possono esserci negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina; b) non possono esserci negoziati che incidano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell’Europa. La sicurezza dell’Ucraina, dell’Europa, transatlantica e globale sono interconnesse; c) qualsiasi tregua o cessate il fuoco può aver luogo solo come parte del processo che porta a un accordo di pace complessivo; d) qualsiasi accordo di questo tipo deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe; e) la pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Inoltre, la dichiarazione a 26 afferma che “il Consiglio europeo sottolinea il diritto intrinseco dell’Ucraina di scegliere il proprio destino, sulla base della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, e assicura che “l’Unione europea intensificherà il sostegno agli sforzi di riforma dell’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione all’Ue”.


L’altro paese che inizialmente si opponeva alle conclusioni sull’Ucraina, la Slovacchia del premier Robert Fico, è stato convinto ad appoggiare il testo a 26 con l’inserimento di un paragrafo che affronta specificamente la sua esigenza di assicurarsi gli approvvigionamenti di gas, messi a rischio dalle sanzioni contro la Russia. E’ il paragrafo 12 del testo, in cui si legge che “il Consiglio europeo invita la Commissione, la Slovacchia e l’Ucraina a intensificare gli sforzi per trovare soluzioni praticabili alla questione del transito del gas, tenendo conto delle preoccupazioni sollevate dalla Slovacchia”.

Difesa Ue, Meloni: proporrò a Parlamento di non usare fondi coesione

Difesa Ue, Meloni: proporrò a Parlamento di non usare fondi coesioneBruxelles, 6 mar. (askanews) – “Abbiamo condotto una battaglia per escludere la possibilità che venissero forzatamente dirottate risorse dai fondi di coesione alle spese per la difesa. E’ rimasta una clausola per cui alcuni nazioni volontariamente possono fare questa spesa ma io proporrò al Parlamento di chiarire che l’Italia non intende dirottare i fondi di coesione, importantissimi, all’acquisto di armi. E’ la proposta che porterò avanti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Bruxelles.

Papa, “quadro clinico stabile. Continua con beneficio le terapie”

Papa, “quadro clinico stabile. Continua con beneficio le terapie”Città del Vaticano, 6 mar. (askanews) – “Le condizioni cliniche del Santo Padre sono rimaste stabili rispetto ai giorni precedenti. Anche oggi non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria. Il Santo Padre ha continuato con beneficio la fisioterapia respiratoria e quella motoria. I parametri emodinamici e gli esami del sangue sono rimasti stabili”. Lo riferisce il bollettino della Sala stampa Vaticana.


“Non ha presentato febbre. I medici mantengono ancora la prognosi riservata. In considerazione della stabilità del quadro clinico il prossimo bollettino medico verrà diffuso nella giornata di sabato”, aggiunge. “Quest’oggi il Santo Padre si è dedicato ad alcune attività lavorative nel corso della mattina e del pomeriggio, alternando il riposo e la preghiera. Prima di pranzo ha ricevuto l’Eucarestia”, conclude il bollettino.

Tim, Videndi: vogliamo vendere nostra quota, nelle migliori condizioni

Tim, Videndi: vogliamo vendere nostra quota, nelle migliori condizioniRoma, 6 mar. (askanews) – “Abbiamo chiarito che la nostra intenzione è di vendere la nostra quota in Telecom Italia e questo è il piano. Abbiamo visto molte speculazioni su questo ma quando saremo nella poszione di uscire dalla compagnia nelle migliori condizioni lo faremo. Siamo pragmatici e azionisti attivi e vogliamo dedicarci a fondo a trovare una soluzione per quanto riguarda l’attuale situazione”. Lo ha detto il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine in una call con gli analisti sui risultati del gruppo francese, primo azionista di Tim con una quota del 23,75%.