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8 marzo, indagine: 88% donne ha difficoltà a gestire proprie finanze

8 marzo, indagine: 88% donne ha difficoltà a gestire proprie finanzeRoma, 7 mar. (askanews) – La relazione tra donne e soldi non è sempre forte: la conferma arriva dall’Osservatorio Flowe sull’educazione finanziaria delle donne in Italia, realizzato in occasione della Giornata internazionale della donna con la consulenza di AstraRicerche e la collaborazione del laboratorio di psicologia Life dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Al 42% delle donne non interessa particolarmente il mondo finanziario, conoscerne gli strumenti, acquisire competenze e rimanere aggiornate sul tema, fatta eccezione per una buona parte (64%) di giovani tra i 25 e i 34 anni che si proclama piuttosto interessata. Quando si informano, lo fanno principalmente se mosse da esigenze specifiche, rivolgendosi quindi ad esperti come banche e agenzie specializzate. Durante l’indagine, è stata “testata” anche la conoscenza in materia finanziaria: sugli strumenti esistenti, le donne hanno consapevolezza basilare, ma quando si va più in profondità, ecco che si sentono le prime lacune: poche conoscono gli strumenti più evoluti, come azioni (30,7%), titoli di stato (28%) e microcredito (25,7%). Una “verifica” ulteriore sulla comprensione di tassi di interesse, inflazione, potere di acquisto e diversificazione del rischio e del rapporto rischio-rendimento ha evidenziato risultati discreti: nonostante la metà delle donne sappia mediamente come rispondere, una fetta non indifferente, più precisamente il 27%, ha ancora una conoscenza bassa o nulla. Manca fiducia: in generale, il 60% delle donne non ne ha molta nelle proprie abilità di gestione delle finanze, seppur la sicurezza aumenti nelle più adulte (il 55% delle 35-44enni) e con figli (56%). Tutti questi fattori portano a vivere diversi ostacoli: la quasi totalità delle donne (87%) percepisce difficoltà da lievi a pesanti nella gestione dei soldi, con un aumento della gravità e profondità della preoccupazione nelle più giovani e, probabilmente, inesperte. Ad esempio, molte trovano difficoltoso fare progressi verso obiettivi finanziari (77%) e ritengono complesso rispettare un piano spese (66,3%).
Tutto questo alimenta un circolo vizioso in cui la donna non riesce ancora ad essere assoluta protagonista delle proprie finanze. Tale approccio al denaro e i comportamenti adottati che ne conseguono sembrano infatti essere piuttosto ansiosi e conservativi: le donne usano più spesso i contanti – anche se in molte riconoscono si intensificherà il trend dei pagamenti tramite app (52%) e carta di credito (47%) – hanno un solo conto corrente (67%) a testimonianza di una minore dimestichezza e sicurezza nel differenziare e controllano spesso le proprie spese (il 64% lo fa settimanalmente). Inoltre, stilare un budget è un’abitudine per la maggior parte delle donne (83%), che lo aggiornano con un orizzonte temporale mensile o settimanale, quindi principalmente per controllare entrate e uscite (e non per una pianificazione evoluta e a lungo termine); un’abitudine testimoniata dallo strumento scelto da oltre la metà, ovvero carta e penna, seguito da app (23%), file Excel (24%) e conto corrente smart (17%).
Un freno si nota anche sull’assunzione di rischi: le donne si indebitano in piccola misura (vivendo eventuali debiti con maggiore ansia) e investono poco. Infatti, la metà delle donne non ha mai fatto un investimento e ben il 42% non si sente sicura della propria capacità e competenza per la gestione degli investimenti, oltre a non sconfinare nei territori più moderni: gli investimenti più nuovi o meno tradizionali, come le cripto e ETF, non sono la loro materia preferita (affrontati rispettivamente dal 7% e 12% delle donne).
“Crediamo che l’autonomia finanziaria delle donne sia essenziale per la loro libertà e felicità” – spiega Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe – “Soprattutto come padre di Beatrice, 14 anni, trovo cruciale che le donne abbiano tutti gli strumenti necessari per ottenere il diritto all’indipendenza finanziaria, fin da una giovane età, per essere protagoniste delle loro risorse finanziarie ed esercitare a pieno le proprie potenzialità per tutto il corso della loro vita, raggiungendo così obiettivi personali e professionali”.
Questa attitudine all’ attenzione e allo stare sempre in guardia si riscontra soprattutto con l’avanzare dell’età e nelle donne che hanno figli, a testimonianza della tendenza ad avere tutto sotto controllo, anche nella sfera famigliare. A tal proposito, infine, la gestione della famiglia da un punto di vista finanziario sembra essere ancora oggi una prerogativa più comune ai papà, almeno per quanto riguarda le spese più alte: infatti, tra i genitori che danno la paghetta, alle mamme toccano le cifre più esigue (tra i 20 e i 50 euro), mentre i papà si occupano dei costi maggiori (dai 50€ a salire).
“Il basso livello di conoscenza e di interesse verso le tematiche finanziarie, uniti a una scarsa fiducia nelle proprie competenze finanziarie possono essere alla base della tendenza delle donne a fare affidamento principalmente ad altri nel prendere le proprie decisioni finanziarie. Se è vero che non sempre si può parlare di un atteggiamento di totale delega al proprio partner, per lo più ciò che accade è che la donna sia parzialmente coinvolta nel processo decisionale, processo in cui tuttavia la decisione finale viene presa dal partner stesso. Si instaura così una sorta di circolo vizioso in cui, non sentendosi investita della responsabilità finale delle proprie decisioni finanziarie, la donna difficilmente è portata a sviluppare interesse verso le questioni finanziarie, piuttosto tende a disinteressarsene, a prendere le distanze da un ambito che sente lontano dalla propria sfera di competenza. Questi dati ci dicono che, purtroppo, la società in cui viviamo è ancora pregna di stereotipi che rendono difficile il connubio tra donne e denaro. Fin quando continuerà a passare il concetto che la gestione delle finanze sia un compito prettamente maschile, le donne avranno meno possibilità di imparare competenze essenziali e continueranno a svolgere ruoli marginali quando si parla di denaro”, commenta Paola Iabichino dell’Università Cattolica.

Riforme, Cassese: Costituzione stabilisca durata premier

Riforme, Cassese: Costituzione stabilisca durata premierRoma, 7 mar. (askanews) – “Si pensa che il problema del presidente del Consiglio italiano sia un problema di poteri, questo è sbagliato: è un problema di durata, perché il presidente del Consiglio italiano, se ha una maggioranza parlamentare sicura, e un governo che non ha fratture al proprio interno, è più potente del presidente Usa”. Lo ha sostenuto il costituzionalista Sabino Cassese nel corso di un confronto sulle riforme istituzionali insieme al ministro delle riforme Elisabetta Casellati presso la Fondazione Luigi Einaudi.
“Non bisogna pensare – ha aggiunto Cassese – che il presidente il consiglio abbia meno poteri, è la” sua scarsa “durata che finisce per invalidare la forza dei suoi poteri”.
“Il problema – ha concluso Cassese – è stabilire in Costituzione che il presidente del consiglio deve durare per un certo tempo, così come scritto per il parlamento e come scritto per il presidente la Repubblica, e che non si può sostituire il presidente del Consiglio se non con una procedura rafforzata come la sfiducia costruttiva”.

Incontro Urso-Schifani al Mimit su futuro Almaviva, ex Fiat e Priolo

Incontro Urso-Schifani al Mimit su futuro Almaviva, ex Fiat e PrioloRoma, 7 mar. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, si sono incontrati oggi presso la sede del Mimit . All’incontro ha preso parte anche l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo.
Nel corso della proficua riunione, il ministro Urso ha assicurato al presidente Schifani che il ministero sta avviando a soluzione il tema della continuità produttiva per i lavoratori Almaviva. Inoltre, sono state fornite rassicurazioni sulle procedure per garantire la continuità del Polo industriale di Priolo.
Sul rilancio dello stabilimento di Termini Imerese e le relative procedure per il contratto di sviluppo, Urso ha dichiarato che a breve sarà convocato l’apposito tavolo con tutte le forze sociali e con gli enti locali. Il ministro e il presidente hanno infine espresso la convinzione che anche le Terme di Sciacca e di Acireale possano tornare a essere Poli di sviluppo per il territorio.

Migranti, Occhiuto: Italia può essere orgogliosa della Calabria

Migranti, Occhiuto: Italia può essere orgogliosa della CalabriaRoma, 7 mar. (askanews) – “La Calabria nel 2022 ha accolto 18mila migranti, lo abbiamo fatto senza far polemiche e senza parlare alla pancia dei calabresi. Lo hanno fatto i sindaci rimboccandosi le maniche, lo abbiamo fatto senza il necessario supporto da parte dei governi nazionali”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, durante la registrazione di “Porta a Porta”, in onda questa sera su Rai 1.
“Questa solidarietà la Calabria la sta dimostrando ampiamente anche in questi giorni, l’Italia può essere orgogliosa della nostra Regione. Quella tra la Turchia e la Calabria è una rotta che si è consolidata negli ultimi due anni nell’indifferenza generale, nell’indifferenza delle istituzioni europee, e anche in quella delle Ong, che non hanno mai presidiato questo tratto di mare. L’Ue ha investito molte risorse in Turchia per arginare i flussi nella rotta balcanica, questi flussi si sono semplicemente spostati, e adesso dalla Turchia arrivano in Calabria”, ha sottolineato Occhiuto.

“Energia di pace”, convegno alla Pontificia Università Antonianum

“Energia di pace”, convegno alla Pontificia Università AntonianumRoma, 7 mar. (askanews) – “Energia di pace. Fare energia per la pace” è il tema del convegno che si terrà lunedì 13 marzo, decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, alla Pontificia Università Antonianum, all’Auditorium Antonianum in viale Manzoni 1 a Roma. Dopo i saluti istituzionali del Rettore Magnifico prof. Augustin Hernandez Vidales verrà proiettato il video “Cos’è una comunità energetica?”. Spiega il professor Giuseppe Buffon, decano della Facoltà di Teologia dell’Antonianum, autore dell’intervento introduttivo del Convegno: “Il discorso sulle comunità energetiche, come quasi ogni discorso sull’ambiente, necessita di superare il solo aspetto tecnico-scientifico e logistico-normativo. Per diventare un tema di ecologia integrale esso richiede uno spessore culturale che lo elevi a progetto sociale, politico e anche antropologico. Occorrerebbe allora investire in una narrativa esito di scrittori, poeti, filosofi, cineasti, artisti che generi un cambio di paradigma, una trasformazione della mentalità, della visione, dei gusti, prima ancora che dei comportamenti. È il bello, prima che il buono e il vero a esercitare una attrazione integrale che coinvolge le emozioni prima che il pensiero, il desiderio prima che la volontà. Agganciare la questione energetica con quella della pace offre una possibilità concreta per costruire una narrazione efficace intorno alle comunità energetiche. Lo stesso tema comunitario, anzitutto, impegna a una riflessione sul rapporto sociale, sulla solidarietà fino alla stessa opzione per i poveri, i più penalizzati dalla disuguaglianza prodotta dal mercato dell’energia. Se poi si combatte una guerra anche per l’accaparramento dell’energia, l’avvio di una comunità energetica non produce solo un tornaconto economico degli attori, ma diventa strumento per una civiltà della pace. Se le comunità energetiche sono opportunità di trasformazione sociale fino alla stessa politica internazionale, allora vale anche la pena di mettersi sulle tracce di una nuova architettura, che includa gli apparati tecnologici per una nuova idea di città, una nuova urbanistica. Nelle antiche cattedrali spesso l’utile si dimostra pari al bello. Le stesse cattedrali sono pensate come un microcosmo. La comunità energetica può essere quindi ritenuta la giusta modalità per abitare il mondo”.
Seguiranno gli interventi della professoressa Giuseppina Montanari su “Le comunità energetiche in una nuova governance delle città e dei territori”, dell’ingegnere Giuseppe Onufrio su “Guerra per l’energia e risorse del mondo: lo sguardo dell’ecologista”, del dottor Angelo Moretti su “Guerre per energia e risorse nel mondo: lo sguardo del pacifista”, del prof. Walter Ganapini e del dott. Giuseppe Lanzi su “Comunità energetiche rinnovabili e solidali”: obiettivo da condividere nell’azione delle religioni per la transizione all’ecologia integrale. Al termine della mattinata verrà firmato il patto per una comunità energetica promosso dalla Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma con interventi di fr. John Puodziunas, Economo Generale dell’Ordine dei Frati Minori, dell’Imam Nader Akkad, Grande Moschea di Roma, del dott. Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma, della dott.ssa Sara Capuzzo, Presidente della Cooperativa energetica “ènostra”, dell’ingegner Mauro Gaggiotti, Referente “Comunità Energetiche Rinnovabili” della Cooperativa energetica “ènostra”, di fr. Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori.
Nel pomeriggio il prof. Massimo De Maio dell’Antonianum modererà il “Confronto e dibattito fra i mondi ambientalista e pacifista: proposte per un cammino comune”. L’Antonianum vanta una lunga tradizione di studi in materia ambientale a partire dalla lettera apostolica Inter sanctos del 29 novembre 1979, che nominava san Francesco d’Assisi quale celeste patrono dei cultori di ecologia. La nomina di san Francesco come patrono dei cultori dell’ecologia ha favorito l’individuazione di corsi, conferenze, incontri, giornate di studio, portando così alla definizione di percorsi formativi sempre più strutturati. Da qui la nascita del corso di licenza in filosofia con specializzazione in ecologia integrale il cui primo titolo di laurea honoris causa è stato conferito al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I  nell’ottobre di due anni fa presente tra gli altri il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Commenta il prof. Buffon: “Da parte mia mi pare essenziale il fatto che si tratta di un percorso di studi nato dal basso dalla prassi cioè nel coso di seminari con imprenditori a Taranto sulla possibilità che l’impresa diventi ambiente educativo, proprio laddove l’impresa ha distrutto l’ambiente. I tre focus della licenza infatti sono Terra – scienze della terra e visione delle religioni – Impresa – nuova economia e filosofia della complessità, nuovi paradigmi – Polis – diritto e politica per e dell’amanite, prassi amministrative per la costruzione del bene comune.  Si tratta della prima licenza in ecologia integrale approvata dall’allora Congregazione per l’educazione cattolica oggi Dicastero per la cultura e l’educazione”.

Pnrr, Toti: semplificare ulteriormente le pratiche burocratiche

Pnrr, Toti: semplificare ulteriormente le pratiche burocraticheGenova, 7 mar. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha partecipato oggi pomeriggio alla cabina di regia sul Pnrr convocata dal governo con i ministri per gli Affari Europei e le Politiche di coesione Raffaele Fitto e per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli.
“È stato un incontro – afferma Toti – positivo. Abbiamo condiviso con i ministri Fitto e Calderoli una serie di obiettivi comuni del sistema degli enti locali così come del governo del Paese. In particolare la necessità di semplificare ulteriormente tutte le pratiche burocratiche per realizzare non solamente il Pnrr in questa fase di revisione ma anche il piano energetico europeo e nazionale”.
“Dall’altro lato – spiega il governatore ligure – abbiamo sottolineato le esigenze del sistema delle Regioni: avere una maggiore possibilità di assistenza amministrativa per la realizzazione dei progetti, attraverso l’assunzione di quadri specializzati, in termini sia di norme sia di copertura di bilancio, arrivare rapidamente ad una suddivisione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, che sono il motore anche per altri fondi europei in modo tale che le Regioni, compresa la Liguria, possano iniziare a programmare tutti quei progetti del prossimo quinquennio relativi al dissesto idrogeologico, alla difesa del suolo, alla messa in sicurezza degli edifici come scuole e ospedali. È un momento complesso del Paese ma le risorse da spendere sono molte e dobbiamo lavorare per farlo in fretta”.

Migranti, Occhiuto: sciacalli strumentalizzano morti per attacco governo

Migranti, Occhiuto: sciacalli strumentalizzano morti per attacco governoRoma, 7 mar. (askanews) – “Come molti calabresi, ho sotto agli occhi il dramma di ciò che è accaduto a Cutro. Ho visto bambini deceduti che sono stati riconosciuti dopo qualche giorno, e che nella bara al posto del nome avevano un codice. Non voglio fare polemiche, ma credo sia sciacallaggio strumentalizzare i morti per addossare responsabilità al governo”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, durante la registrazione di “Porta a Porta”, in onda questa sera su Rai 1.
“Di certo, però, qualcosa non ha funzionato nei soccorsi. È il sistema che non funziona. Frontex è più calibrato a operazioni di polizia che a quelle di soccorso. Quando qualche anno fa ci fu una tragedia immane a Lampedusa, si fece Mare Nostrum. Il limite di Mare Nostrum è stato che era un programma nazionale, ma troppo poco spesso in Europa si parla di accoglienza, e troppo poco spesso si parla di potenziare i sistemi per soccorrere i migranti. L’Europa si deve occupare dei soccorsi e quindi, successivamente, anche del ricollocamento. Va approfondito il ruolo di Frontex, che ad oggi non svolge un’azione specifica per soccorrere donne e bambini che muoiono in mare”, ha sottolineato Occhiuto.

Vino, idea per prolungare vita a bottiglie vince Impresa Campus Unifi 2022

Vino, idea per prolungare vita a bottiglie vince Impresa Campus Unifi 2022

Si chiama “RI-Vetro”. La finale oggi all’Università di Firenze

Milano, 7 mar. (askanews) – Fornire alle aziende del settore vitivinicolo una soluzione che permetta di prolungare la vita dei contenitori integri di vetro, attraverso un sistema di raccolta, sanificazione e immissione sul mercato efficace che si traduce in un risparmio economico e ambientale. Si colloca nel solco dell’economia circolare l’idea di “RI-Vetro” (team composto da Simone Marilli, Silvia Montorsi, Giulia Mussato e Chiara Stornaiuolo Pratesi) che si è aggiudicata il primo posto di “Unifi Startup Campus: startup e progetti d’impresa 2022”.
La finale si è svolta oggi nel rettorato dell’Università degli Studi di Firenze, e si tratta dell’evento conclusivo di “Impresa Campus Unifi 2022” (seconda call), il percorso di formazione Unifi realizzato in collaborazione con Fondazione per la ricerca e l’innovazione e con il contributo con Fondazione CR Firenze.
Sette i team di giovani universitari che hanno preso parte all’iniziativa. Secondo piazzamento per il progetto ERLIS (Giovanni Lavacchini, Francesca Matteini, Alessandro Mei e Maurizio Orlando) che punta a offrire alle imprese del comparto edile delle soluzioni innovative e sicure per ottimizzare tempi e costi per la realizzazione di prefabbricati. Al terzo posto il progetto CICERO (Alessandra Bettiol e Irene Mattioli), che offre un servizio di consulenza rivolto a team di ricercatori in abito biomedico per il reperimento di bandi di finanziamento e di supporto per superare aspetti burocratici e tecnici.

Palazzo Chigi apprezza Piantedosi: nessuna carenza in soccorsi

Palazzo Chigi apprezza Piantedosi: nessuna carenza in soccorsi

“Cordoglio per tragedia. Naufragio causato da scafisti”

Roma, 7 mar. (askanews) – “Palazzo Chigi si unisce al cordoglio espresso in Parlamento dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per la tragedia del naufragio di Cutro, ed esprime il suo plauso per l’esposizione puntuale dei fatti”. E’ quanto si legge in una nota della Presidenza del Consiglio.
“In attesa dell’esito delle indagini della magistratura – prosegue la nota – da tale esposizione è emerso con chiarezza che, al momento della segnalazione di Frontex, l’imbarcazione non presentava problemi di navigazione. Il naufragio non può quindi essere responsabilità della Guardia Costiera né della Guardia di Finanza che hanno operato con correttezza. Come ha sottolineato il ministro Piantedosi, non ci sono state carenze nelle operazioni di soccorso, la tragedia è stata pertanto causata dal comportamento criminale degli scafisti”.

Vino, una newsletter di Francesca Seralvo per raccontare Tenuta Mazzolino

Vino, una newsletter di Francesca Seralvo per raccontare Tenuta MazzolinoMilano, 7 mar. (askanews) – Una newsletter che parla di vino e della passione e dell’amore nel produrlo. E’ quella che cura Francesca Seralvo, terza generazione alla guida di Tenuta Mazzolino, cantina gioiello dell’Oltrepò Pavese, che spiega: “Ho scelto questa formula diretta perché mi piace il dialogo, il confronto, il vino è emozione, è racconto, non può esprimersi solo attraverso una scheda tecnica, e se non potesse essere degustato, allora vorrei che venisse capito attraverso quello che sono io, il mio modo di vedere il mondo, quello del vino in particolare”.
La newsletter si intitola “Una finestra su Mazzolino”: “Attraverso questa finestra io vedo il mio mondo, unico e particolarissimo, la mia quotidianità in cantina, in vigna e anche nella vita di tutti i giorni” racconta la produttrice di Corvino San Quirico (Pavia), aggiungendo che “con questa newsletter vorrei che gli altri potessero guardare dentro e scoprire un particolare della mia vita per comprendere il tutto: i mie vini e le mie fonti di ispirazioni”. Francesca parla dunque in prima persona, rimettendo in primo piano l’emozione, facendo emergere la sua personalità e raccontandoci tanto del suo modo di essere una vignaiola, a partire dall’autenticità e passione nel condividere la sua esperienza.
Un’attitudine che ritroviamo anche nel sito di Tenuta Mazzolino, recentemente oggetto di restyling. “È un vero e proprio viaggio nel nostro mondo e in quello dei nostri vini: le nostre etichette non vengono semplicemente descritte dal punto di vista organolettico, ma vengono presentate attraverso ciò che rappresentano per chi li produce” prosegue la vignaiola pavese, sottolineando che “ogni bottiglia ha una storia da raccontare e ogni sorso rappresenta un momento di felicità”. “C’è spazio anche per le persone che stanno dietro ai vini” aggiunge, ricordando che “valorizzando la loro esperienza, la loro dedizione e il loro amore per la natura e per il territorio ogni bottiglia diventa una testimonianza di un’attitudine positiva nei confronti della vita e dell’ambiente che ci circonda”.