Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Bresh, dopo il raddoppio a Milano, nuove date a Jesolo e Bologna

Bresh, dopo il raddoppio a Milano, nuove date a Jesolo e BolognaRoma, 5 mar. (askanews) – Dopo l’annuncio del sold out e del successivo raddoppio della data di Milano di Bresh, si aggiungono ora altri due nuovi live al suo primo tour nei palasport: a Jesolo (25 ottobre – Palazzo del Turismo – data zero) e a Bologna (9 novembre, Unipol Arena). I biglietti per le nuove date sono disponibili in prevendita dalle ore 11:00 di domani, giovedì 6 marzo.


Bresh sarà inoltre a Roma il 1 novembre (Palazzo dello Sport) e il 6 (già sold out) e 7 novembre all’Unipol Forum di Milano. Circola intanto in radio “La tana del granchio”, il singolo con cui Bresh è stato per la prima volta in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo. Il brano (testo di Bresh, musica di Luca Di Blasi, Giorgio De Lauri, Luca Ghiazzi e prodotto da Dibla, JIZ, SHUNE), disponibile anche uno speciale vinile 45 giri (https://epic.lnk.to/latanadelgranchio), è stabile da tre settimane in TOP 10 delle classifiche Top 50 Italia di Spotify, italiana di Shazam e FIMI/GfK dei singoli più venduti.


Dopo l’emozionante performance che Bresh e Cristiano De André hanno regalato sul palco del Teatro Ariston nel corso dell’ultimo Sanremo, è disponibile in digitale “Crêuza de ma – live version”, cover del brano di Fabrizio De André (scritto da Fabrizio De André e Mauro Pagani). Pensata inizialmente per la sola esibizione durante la serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo 2025, a grande richiesta la versione live di “Crêuza de ma” di Bresh e Cristiano De André è arrivata sulle piattaforme digitali grazie all’affetto e al sostegno che il pubblico ha dimostrato nei confronti di questa speciale reinterpretazione del capolavoro di Faber

Per le mPMI il viaggio verso l’innovazione inizia da Mama Industry

Per le mPMI il viaggio verso l’innovazione inizia da Mama IndustryRoma, 5 mar. (askanews) – Mama Industry ha scelto di occupare un vero e proprio “spazio vuoto”: la società guidata da Marco Travaglini e Fabrizio Mecozzi è infatti specializzata nell’accompagnare nella parte iniziale di un percorso di approccio all’innovazione quelle mPMI ancorate a un modello novecentesco, per affrancarsi da modalità di lavoro superate e improduttive. Mama Industry rappresenta quindi un vero e proprio “qualificatore di domanda” di innovazione, grazie a una visione unica che ha scelto di interpretare ponendosi non tanto come partner, ma come autentica parte integrante delle aziende con cui lavora. Una sorta di “business unit in outsourcing”, che sceglie di portare alle piccole imprese quei servizi ad alto valore aggiunto solitamente riservati ai “grandi”, nel segno di una autentica democratizzazione della consulenza e dei servizi VAS.


Per Mama Industry, il proprio core business rispecchia anche una precisa missione socio-economica, come spiega il fondatore Marco Travaglini: “In Italia, il 95% del tessuto economico è costituito da microimprese, molte delle quali operano in settori a basso valore aggiunto del mercato “OFF”, rimanendo ancorate a una visione novecentesca del lavoro, focalizzata sul prodotto e caratterizzata da bassa produttività. Queste imprese sono spesso la semplice “manovalanza” dei grandi gruppi o di realtà smart, che costituiscono il mercato “ON”. Uno scenario che incide sull’economia nazionale e che continua ad essere stagnante. Uno dei motivi? Non c’è nessuno che dialoghi con queste aziende in una fase iniziale – quella più difficile e che richiede maggiore pazienza – per mostrare loro che, in realtà, metodi e strumenti per innovare ci sarebbero eccome. Ma affinché le cose cambino, alle piccole imprese non dobbiamo portare commesse e denaro. Dobbiamo invece renderle indipendenti portando loro la cultura e la conoscenza necessarie per individuare in autonomia opportunità e risorse”. Dalla consapevolezza all’innovazione: ecco il “viaggio” delle mPMI Mama Industry (e la startup collegata Mama Innovation) segue oggi un portfolio di circa 300 clienti, che sono accompagnati in questo viaggio grazie a un team di 40 dipendenti (cresciuto nel 2024 con l’assunzione di 16 nuove risorse), distribuiti in 5 sedi sul territorio italiano (Roma, Rieti, L’Aquila, Modena e Monza) e organizzato in business unit che lavorano in modo integrato e sinergico per coprire ogni aspetto e ogni fase del percorso dei clienti: dalla consulenza alla progettazione del cambiamento, dalla partecipazione ai bandi pubblici per il finanziamento dei progetti, fino al loro sviluppo, passando per la consulenza per il recruiting delle risorse umane fino agli aspetti di marketing e comunicazione e di primo test sul mercato.


Mama Industry ha sviluppato il proprio approccio grazie al dialogo e alla collaborazione con prestigiose università ed enti di ricerca, tra cui l’Università di Verona, l’Università di Bologna e il Gran Sasso Science Institute, che hanno contribuito alla definizione e alla validazione di questo innovativo modello. Per le mPMI accompagnate da Mama Industry, l’approccio all’innovazione inizia con il “Percorso di Consapevolezza”, 3 ore in cui viene per la prima volta mostrato all’azienda un nuovo possibile approccio partendo dall’analisi della situazione reale. La consulenza viene erogata da un Consulente Paziente, un professionista membro dell’innovativa community ideata da Marco Travaglini (e validata in collaborazione con Invitalia e il Gran Sasso Science Institute) che conta più di 200 professionisti, con i quali sono stati sviluppati circa 200 progetti in due anni, per un totale di oltre 250.000 euro erogati per i servizi svolti.


“Parlando di mPMI – afferma Fabrizio Mecozzi, co-fondatore di Mama Industry – un percorso di innovazione deve necessariamente partire da una maggiore consapevolezza e cultura prima di qualsiasi aspetto tecnico o tecnologico. Solo in questo modo possiamo mettere queste aziende nella condizione di affrontare il cambiamento con la fiducia e la motivazione necessarie”. Superato questo primo delicato momento, il viaggio continua con una prima fase di affiancamento più esteso alla quale possono seguire, in base alle specificità e gli obiettivi, le più strutturate attività di business modelling, business planning e business funding. Nel corso del 2024 Mama Industry ha realizzato 37 nuovi progetti per i propri clienti. Mama Industry affianca poi le mPMI in un primo test di mercato, in cui le idee vengono messe a terra e perfezionate – dati alla mano – in base alla reazione dei target di riferimento. Questo approccio ha fatto registrare a oltre il 70% delle aziende clienti di Mama Industry una crescita del proprio business. In modo integrato e trasversale rispetto alle fasi fin qui descritte, Mama Industry mette a disposizione dei propri clienti una rilevante competenza per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti pubblici: l’Ufficio Bandi della società può infatti operare sia in anticipo rispetto alla progettazione – orientandola in funzione delle opportunità disponibili – sia in parallelo o a valle. Nel corso del 2024 Mama Industry ha fatto vincere 72 bandi su 80 presentati, per un valore complessivo di oltre 2,9 milioni di euro di contributi e 2,5 milioni di euro di investimenti finalizzati, con i quali sono stati finanziati i progetti dei suoi clienti nei settori di ricerca e sviluppo, innovazione e trasformazione digitale e marketing/comunicazione. Un impegno e una passione riconosciuti dal mercato e dai media Mama Industry ha scelto quindi un approccio “generoso” e paziente, affiancando i clienti in una fase iniziale e attendendo la loro maturità culturale, imprenditoriale ed economica. Mama Industry agisce quindi come autentica parte integrante dei propri clienti, che continuano a dare fiducia e a premiare questo impegno: nel corso del 2024 Mama Industry e la startup Mama Innovation hanno infatti registrato un fatturato globale pari a circa 2,5 milioni di euro, siglando 54 nuovi contratti e registrando l’acquisizione nel portfolio di 22 nuovi clienti.


Il 2024 è stato inoltre un anno di grande visibilità mediatica per Mama Industry e i suoi progetti, con oltre 630 uscite sui media nazionali e locali. Un dato che rispecchia anche la crescente attenzione dell’opinione pubblica per tematiche strategiche come l’accesso all’innovazione e la collaborazione imprenditoriale nell’ambito della piccola imprenditoria. “Siamo ancora un’azienda giovane, desiderosa di crescere – commenta Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry – E siamo consapevoli che i numeri di Mama Industry, se analizzati singolarmente, non possiedono quella rilevanza che probabilmente sarebbe raggiungibile offrendo un singolo servizio. Ma questi stessi numeri ci raccontano una storia completamente diversa se li andiamo ad analizzare nel loro insieme, nell’ambito cioè di un modello di business nel quale il piccolo imprenditore viene preso per mano e accompagnato in un viaggio verso l’innovazione del quale curiamo ogni fase, facendo lavorare sinergicamente le diverse unità necessarie al percorso di innovazione. Si tratta di un’offerta integrata e innovativa che al momento siamo i soli a proporre in Italia. Se ci limitassimo a offrire una singola soluzione o a curare soltanto una singola fase di questo percorso, forse i numeri sarebbero più alti, ma non sarebbe la risposta di cui le mPMI hanno bisogno”.

Domani a Bruxelles Hansen e la Dg Agri incontrano Agriregions

Domani a Bruxelles Hansen e la Dg Agri incontrano AgriregionsRoma, 5 mar. (askanews) – Domani a Bruxelles si svolgerà una riunione politica di ‘Agriregions’, la coalizione che riunisce 19 tra le Regioni più importanti d’Europa in termini di agricoltura e produzione agroalimentare: i rappresentanti di AgriRegions incontreranno il commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen, e i membri della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.


La mattinata prevede una sessione di lavoro sulla tabella di marcia 2025-27, in cui i rappresentanti regionali condivideranno proposte e visioni sulle proposte di Agriregions e sul potenziale allargamento della Coalizione a nuovi membri. Quindi seguirà l’incontro con Hansen e a seguire quello con i membri della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. Agriregions riunisce 19 Regioni tra le più importanti del settore in Europa e si propone come piattaforma per lo scambio di riflessioni sul futuro dell’agricoltura europea, al servizio della crescita della UE. Tra le priorità, la transizione ecologica e la sostenibilità economica. Per questo, la Coalizione ritiene essenziale che vengano dedicati fondi ad hoc nel budget della prossima Pac.


Alla riunione parteciperà anche l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi, che spiega: “in un periodo storico drammatico come quello che stiamo vivendo, occorre rafforzare ancora di più il progetto europeo e per farlo, non possiamo pensare di togliere risorse alle politiche comuni che fino a oggi hanno costruito l’Unione. A partire dalla Pac e dalle politiche di coesione. Per questo ribadiamo la richiesta che nella programmazione dei fondi si mantenga il principio di sussidiarietà, che è il modo migliore per usare quelle risorse e rispondere ai fabbisogni dei territori”. “Se vogliamo continuare a tutelare le nostre democrazie e i diritti conquistati in questi anni non possiamo prescindere dalle politiche comuni che hanno costruito l’Europa, come la Pac e la politica di coesione – aggiunge l’assessore – le Regioni devono restare protagoniste nella gestione di quei fondi, perché nessuna programmazione potrà essere efficace marginalizzando il ruolo delle Regioni, che sono le prime ambasciatrici del progetto europeo nei territori e in particolare nei territori rurali”.

Calibro 35, il singolo “Reptile Strut” dedicato a ramarro che rinasce

Calibro 35, il singolo “Reptile Strut” dedicato a ramarro che rinasceRoma, 5 mar. (askanews) – Un simbolo di rigenerazione e rinascita, di versatilità e introspezione. È il ramarro, l’animale evocato da uno dei progetti musicali più preziosi della scena nazionale e ormai punto di riferimento anche per quella internazionale. Esce il 5 marzo su tutte le piattaforme digitali “Reptile Strut”, il nuovo singolo dei Calibro 35, la band composta da Tommaso Colliva, Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini e che in 18 anni di carriera si è imposta per la maestria tecnica e un amore smodato per il groove, annullando ogni possibile contraddizione fra coerenza ed eclettismo, fra rigore esecutivo e libertà creativa.


Il brano anticipa il prossimo album in studio dal titolo “Exploration”, la cui uscita è prevista il prossimo 6 giugno, già disponibile in pre-order. Il nono nella discografia della band, un lavoro che segna il ritorno alla label indipendente Record Kicks e che vede la partecipazione di Roberto Dragonetti al basso. “Il ramarro è un sauro dal colore verde acceso, rapidissimo nei movimenti, ha un incedere scattante e cambia spesso il passo. Per questo è difficile catturarlo. Reptile Strut parte da queste premesse. Ha una DNA preciso, ossia la passione per il groove ma anche la voglia di sperimentare che determina un continuo cambio di passo, di stili, di mondi musicali da esplorare in continuo mutamento”, commentano i Calibro 35, presentando una traccia strumentale granitica e cangiante al tempo stesso – per usare un termine d’altri tempi si potrebbe definire un brano jazz/rock – che gioca sulla straordinaria interazione fra i musicisti, sulla compattezza di basso e batteria, sulla chitarra funky, sulle evoluzioni dei fiati e sulla dimensione quasi onirica delle tastiere.


“Negli ultimi tempi abbiamo ingerito una grande quantità di musica. Grazie alla produzione di colonne sonore abbiamo messo i nostri strumenti in funzione di storie da raccontare e immagini da vedere. Grazie – anche – all’invito a diversi festival italiani ed europei, ci si è confrontati con un mondo ampio, ampissimo come quello del jazz. Abbiamo tenuto le orecchie aperte, assaggiato tutto quello che potevamo, cercando di capire cosa avremmo potuto inserire nel nostro linguaggio”, aggiungono. “Reptile Strut” è dunque la perfetta introduzione al nuovo album Exploration che rappresenta un ideale sviluppo del precedente EP Jazzploitation. Come dire, dallo “sfruttamento”, dalla “fulminea rapina” compiuta nella banca del jazz alla tensione verso l’esplorazione di ulteriori orizzonti, mantenendo un’attitudine e un’ispirazione jazzistica ma volgendo lo sguardo verso una molteplicità di possibili approdi.

Valfrutta entra nel registro dei marchi storici del Mimit

Valfrutta entra nel registro dei marchi storici del MimitRoma, 5 mar. (askanews) – Valfrutta entra a fare parte del Registro speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un riconoscimento arrivato nei giorni scorsi, dopo oltre 50 anni di presenza sul mercato.


Con l’iscrizione di Valfrutta nell’apposito registro, Conserve Italia vede ora riconosciuti come marchi storici tutti e cinque i suoi principali brand italiani: Cirio, Yoga, Derby Blue, Jolly Colombani e, appunto, Valfrutta. “Valfrutta è molto più di un marchio: è l’essenza stessa di Conserve Italia, l’emblema della nostra filiera agricola cooperativa e della qualità della migliore agricoltura italiana – dichiara Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia – Non è un caso se nel logo di Valfrutta, realizzato nella sua versione originaria nel 1972, a partire dagli anni ’90 si è deciso di inserire la definizione ‘cooperative agricole’ per evidenziare l’importanza di un patrimonio di proprietà collettiva”. Le radici di Valfrutta affondano nel 1966, quando tre cooperative ortofrutticole dell’Emilia-Romagna fondarono il consorzio CALPO (Cooperative Associate Lavorazione Prodotti Ortofrutticoli) con l’obiettivo di creare una filiera corta tra agricoltori e consumatori. Nel 1972 nasce il logo Valfrutta, segnando l’inizio della trasformazione diretta della frutta conferita dalle cooperative socie negli stabilimenti di Cotignola e Barbiano, in provincia di Ravenna.


Il 1976 è un anno cruciale con la nascita di Conserve Italia, un polo commerciale nazionale che unisce CALPO e altre 14 cooperative italiane di trasformazione operanti nei settori della frutta, dei vegetali e del pomodoro. Nel 1987, Valfrutta adotta il celebre slogan “La natura di prima mano”, enfatizzando i valori di naturalità e genuinità che da sempre caratterizzano il brand. Nel 1994 il logo cambia nome diventando “Valfrutta – Cooperative agricole” per valorizzare la filiera cooperativa 100% italiana.

Vino, è “Vernatsch Doc 2023” il settimo “kunst.stuck” di Cantina Kaltern

Vino, è “Vernatsch Doc 2023” il settimo “kunst.stuck” di Cantina KalternMilano, 5 mar. (askanews) – Il progetto “kunst.stuck” (che significa “opera d’arte”) è nato con la vendemmia 2014 e da allora ogni anno l’uva che per la sua qualità più convince il Kellermeister viene destinata ad un vino realizzato in una tiratura limitata e con un’etichetta artistica. A vestirlo, interpretando il tema dell’anno, vengono chiamati, attraverso un concorso, artisti e designer e l’etichetta vincitrice viene decretata da una giuria e dal voto popolare. Per il 2023, il vitigno che si è espresso al meglio è stato proprio il Vernatsch (la Schiava), una varietà autoctona dell’Alto Adige che ha svolto un ruolo importante a Caldaro fin dall’inizio della viticoltura.


In particolare, questo “Vernatsch Doc 2023” ha avuto origine in un giovane vigneto di 17 anni e in uno allevato a pergola che ne ha più di 100. Questa combinazione tra innovazione e tradizione riflette l’identità della Schiava ed ha ispirato il tema di quest’anno: “Un carattere attraverso le generazioni”. Il vino è disponibile da aprile, in soli 250 magnum e 2.000 bottiglie da 0,75. A firmare l’etichetta di questa edizione di “kunst.stuck” è l’artista siciliano Gaetano Vella che ha voluto raccontare l’importanza del passaggio di conoscenze e tradizioni. “Al centro, ho disegnato due figure umane che simboleggiano gli avi, con una clessidra tra di loro che rappresenta il tempo e la trasmissione delle conoscenze. Dalle figure partono delle ramificazioni che ricordano un albero genealogico: le radici simboleggiano il legame tra le generazioni e la continuità del lavoro che evolve” ha spiegato Vella, aggiungendo che “con questa etichetta ho voluto sottolineare quanto sia importante il passaggio di segreti e competenze nel tempo, per fare in modo che il vino di Kaltern mantenga il suo carattere unico, migliorando sempre di più attraverso le generazioni”.


Il “Vernatsch Doc 2023” è frutto di un’annata variabile: poca neve in inverno e un marzo caldo hanno accelerato l’inizio della stagione vegetativa. L’estate è iniziata calda e asciutta ma a luglio è stato segnato da qualche pioggia. Le notevoli escursioni termiche di agosto hanno preceduto un autunno splendido che ha portato ad una vendemmia “molto interessante”. Le varietà selezionate nelle edizioni passate di questo progetto sono state il Pinot Bianco nel 2014 interpretato da Claudio Paternoster; il Cabernet Sauvignon nel 2015 con l’etichetta di Margit Pittschieler; il Kalterersee Classico Superiore del 2016 rappresentato da Stefano Mandato; il Merlot dalla vendemmia 2018 con il vestito di Anita Ladurner, il Pinot Grigio 2019 illustrato da Federico Petrolito e il Lagrein Riserva DOC 2020 con l’etichetta di Giuseppe Rametta.

We World: crisi umanitarie colpiscono soprattutto donne e ragazze

We World: crisi umanitarie colpiscono soprattutto donne e ragazzeRoma, 5 mar. (askanews) – Le crisi umanitarie globali colpiscono in modo sproporzionato donne e ragazze, aumentando povertà, violenza di genere e discriminazione. È quanto emerge dal rapporto ‘Her Future at Risk. The Cost of Humanitarian Crises on Women and Girls’ di WeWorld – organizzazione umanitaria che da oltre 50 anni lavora in 26 Paesi, inclusa l’Italia, per portare al centro chi è ai margini, geografici e sociali – che fornisce un’analisi approfondita di otto Paesi fortemente colpiti da crisi umanitarie prolungate: Afghanistan, Burkina Faso, Etiopia, Mali, Mozambico, Niger, Palestina e Ucraina.


Dal rapporto emerge chiaramente come crisi umanitarie e conflitti aggravano in modo preoccupante le disuguaglianze di genere e generazionali, in particolare in caso di crisi prolungate. Nonostante sia dimostrato come le iniziative guidate dalle donne rafforzino il recupero dalle crisi e la stabilità delle comunità, dal report emerge come le donne siano ancora sottorappresentate nella leadership umanitaria. Si registrano anche gravi lacune nel finanziamento alle iniziative dedicate ai diritti delle donne e al contrasto alle disuguaglianze di genere. “Donne, bambine e bambini – commenta così Stefania Piccinelli, Responsabile Dipartimento Programmi Internazionali per WeWorld – affrontano rischi maggiori nelle crisi umanitarie, perché l’interruzione dei servizi essenziali e delle infrastrutture aggrava le disuguaglianze di genere e generazionali già esistenti. Il nostro rapporto non solo mette in luce come i diritti delle donne e delle bambine siano maggiormente a rischio nelle crisi umanitarie, ma propone anche soluzioni a lungo termine per una risposta umanitaria più costruita sulle loro necessità. Per fermare il ciclo di violenza e disuguaglianza, è necessario portare al centro le donne e le ragazze nella risposta alle crisi umanitarie, promuovendo la loro leadership, sviluppando politiche sensibili al genere e alle generazioni, ed eliminando le barriere legali e strutturali che ostacolano i loro diritti e la loro partecipazione.”


Il rapporto mette in luce un quadro allarmante, supportato anche da dati raccolti attraverso il ChildFund Alliance World Index 2024, in precedenza noto come WeWorld Index, e testimonianze dirette dai territori: Una bambina nata oggi in Afghanistan dovrà aspettare 210 anni affinché i suoi diritti umani siano pienamente attuati. (ChildFund Alliance World Index, 2024).


In Burkina Faso, ogni tre giorni e mezzo una ragazza sotto i 19 anni rimane incinta (ChildFund Alliance World Index, 2024). Nel 2023, 10 bambine e bambini palestinesi su 100 non andavano a scuola (ChildFund Alliance World Index, 2024).


In Mozambico, quasi 1 donna su 5 ha detto di aver subito violenza da partner del partner. (ChildFund Alliance World Index, 2024). (ChildFund Alliance World Index, 2024). La violenza di genere è una crisi nella crisi: il 70% delle donne nelle zone di crisi ha subito violenza di genere, inclusa violenza domestica, conflict-related sexual violence e sfruttamento sessuale (UN Women, 2024). Oltre 85 milioni di bambine e bambini nelle aree di emergenza sono esclusi dalla scuola, e le ragazze sono tra le più penalizzate (ECW, 2024). Le discriminazioni intersezionali – ovvero quelle che colpiscono una persona in modo combinato, sulla base di fattori come genere, etnia, religione o disabilità – amplificano le disuguaglianze e rendono le donne ancora più vulnerabili. In particolare, le donne appartenenti a minoranze etniche, rifugiate, con disabilità o sfollate interne si trovano ad affrontare ostacoli e rischi ancora maggiori, subendo discriminazioni multiple che limitano le loro opportunità e diritti. Nei contesti di crisi, donne e bambine affrontano difficoltà economiche significative, accentuate dal loro alto coinvolgimento in lavori precari, mal retribuiti e informali. L’accesso limitato all’educazione, il crescente carico di responsabilità di cura e l’aumento delle situazioni di vulnerabilità le espongono a forme di sfruttamento come i matrimoni precoci, il lavoro minorile e lo sfruttamento sessuale. La doppia crisi dell’Afghanistan: rispondere ai bisogni umanitari e tutelare i diritti delle donne Il rapporto contiene un focus sull’Afghanistan, dove WeWorld ha ripreso il suo intervento nel 2021 – in seguito agli eventi che hanno visto il ritorno dei Talebani al potere – supportando le comunità rurali e in particolare le donne capo-famiglia e i loro figli e figlie, garantendo accesso ai servizi di base. L’Afghanistan sta affrontando una doppia crisi senza precedenti: da un lato una crisi umanitaria che continua ad aggravarsi, dall’altro la continua violazione dei diritti umani, soprattutto di donne e bambine che oggi sono private di libertà fondamentali: non possono andare a scuola, non possono studiare o uscire di casa se non accompagnate. Secondo il ChildFund Alliance World Index 2024, una bambina nata oggi in Afghanistan dovrà aspettare 210 anni affinché i suoi diritti umani siano pienamente attuati. La limitazione della libertà di donne e bambine in Afghanistan aggrava l’emergenza umanitaria, intrappolandole in cicli di vulnerabilità. La sezione analizza questa crisi interconnessa, utilizzando i dati del ChildFund Alliance World Index 2024 e testimonianze raccolte sul campo. Priorità identificate da WeWorld Le interviste con lo staff femminile di WeWorld che lavora in Siria, Afghanistan, Ucraina, Palestina e Mali hanno messo in evidenza l’urgenza di politiche inclusive di genere sottolineando alcune priorità: È essenziale adottare approcci mirati e innovativi per rispondere ai bisogni specifici di donne e ragazze. La protezione dalla violenza di genere deve essere una priorità, con misure più efficaci per prevenire e contrastare gli abusi, soprattutto nelle situazioni di crisi. Garantire l’accesso a cure sanitarie e supporto psicologico è fondamentale, in particolare per donne, bambine e bambini colpiti da conflitti e migrazioni forzate. L’empowerment economico è un elemento chiave per favorire l’indipendenza finanziaria e la resilienza delle donne. È necessario promuovere una maggiore presenza femminile nelle posizioni di leadership all’interno della risposta umanitaria. Bisogna sfidare le norme patriarcali e abbattere le barriere culturali che ostacolano la partecipazione delle donne nelle decisioni e limitano il loro accesso ai diritti e alle opportunità. Il rapporto fornisce raccomandazioni per tre attori principali: Donatori, Partner Umanitari e Policy Maker. I donatori sono invitati a finanziare programmi attenti al genere, includendo la prevenzione della violenza di genere, la salute riproduttiva e l’empowerment economico delle donne, oltre a sostenere le organizzazioni femminili locali. I Partner Umanitari dovrebbero adottare approcci trasformativi rispetto al genere, promuovendo la leadership femminile e il coinvolgimento degli uomini e dei ragazzi nella promozione dell’uguaglianza di genere. Sono anche chiamati a risponderei ai bisogni legati alla salute mentale delle persone e alla prevenzione della violenza di genere. Infine, i policy maker sono chiamati a garantire l’uguaglianza di genere nella finanza pubblica, creare politiche che rispettino il genere, eliminare leggi discriminatorie e promuovere la cooperazione internazionale per sostenere la prevenzione della violenza di genere, la salute e l’emancipazione economica delle donne e delle ragazze. WeWorld WeWorld è un’organizzazione italiana indipendente impegnata da oltre 50 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario per garantire i diritti a tutte le persone a partire dalle comunità più vulnerabili. I progetti di WeWorld – 165 progetti in 26 Paesi inclusa l’Italia – mettono al centro chiunque sia ai margini, geografici e/o sociali, promuovendone lo sviluppo umano ed economico, affinché possa autodeterminarsi e diventare protagonista del proprio cambiamento. Con oltre 10 milioni di beneficiari diretti e 54 milioni di beneficiari indiretti WeWorld si occupa di diritti umani, aiuti umanitari, sicurezza alimentare, acqua, igiene e salute, istruzione ed educazione, sviluppo socio-economico e protezione ambientale, educazione alla cittadinanza globale e volontariato internazionale.

Torna la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili

Torna la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibiliMilano, 5 mar. (askanews) – Nuova location e ingresso gratuito, graditi ritorni e nuovi protagonisti, il tutto all’insegna del filo rosso “Il gusto della fiducia”: è la 21esima edizione di “Fa’ la cosa giusta!”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili in programma dal 14 al 16 marzo a Fiera Milano Rho, organizzata da Terre di mezzo Editore. Sono 400 gli stand nelle 4 nuove aree dedicate alla Cura e Benessere, Sapori e Saperi, Cultura e Partecipazione, Viaggio e Fiera dei Grandi Cammini dove il pubblico ha la possibilità di scoprire (e in alcuni alcuni casi degustare) i prodotti e le buone pratiche sostenibili proposti da aziende, associazioni, enti e gruppi di cittadini. E sono quasi 300 gli incontri, laboratori, presentazioni per tutte le età, all’interno del ricco programma culturale, a cura di esperti, associazioni, cittadini e università per una società più giusta e coesa. Tra gli appuntamenti più significativi, quelli all’interno della Fiera dei Grandi Cammini: 14 le Regioni presenti, 80 i Cammini italiani, tantissimi gli incontri e le presentazioni per il pubblico e gli appassionati.


Venerdì 14 marzo alle ore 11 si svolge l’incontro “Italia, Paese di Cammini” a cura di Terre di mezzo Editore, con la presentazione dell’analisi di quasi 4.500 questionari: età, destinazioni, giorni in cammino, spesa giornaliera, un focus sui giovani e molti altri dati (si tratta dell’ottava rilevazione statistica, ma mai sono state raccolte così tante risposte ai questionari). Alle ore 12.30 la consegna dei premi “Percorsi Awards 2025” a coloro che hanno contribuito allo sviluppo dei percorsi a piedi in Italia. Il 2025 è l’anno del Giubileo, tutti si aspettano che aumentino i numeri di coloro che si mettono in viaggio a piedi o in bici per Roma. Anticipiamo qui alcuni dati: 14.594 Credenziali consegnate sulla via Francigena lo scorso anno; aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre sono i mesi più gettonati; il 34% dei camminatori proviene dalla Lombardia; il 46% dichiara di aver percorso la via Francigena anche per motivi spirituali. Il Giubileo e la spiritualità dei cammini sono al centro di alcuni altri incontri come quello di venerdì 14 (ore 16) con don Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca, e fra Sergio Lorenzini, ministro della Provincia Picena dei Frati Minori Cappuccini e fondatore del Cammino dei Cappuccini. A Roma a piedi nell’anno del Giubileo lungo i due principali cammini romei: la Francigena lancerà anche la rimappatura del percorso ciclabile in collaborazione con Fiab; la Romea Strata promuove una rete di volontari dedicati all’accoglienza dei pellegrini a San Pietro. “Cammini della Fede” è promosso dalla CEI e presenta l’omonima app per sostenere i pellegrini con spunti di riflessione e informazioni utili sui luoghi per dormire, mangiare e pregare. Sabato 15 (ore 12), dopo il grande successo dell’edizione del 2024, presentazione alla stampa e al pubblico della nuova edizione speciale di “Cammini aperti”, in occasione del Giubileo e degli 800 anni del Cantico delle creature: tutti i dettagli e le informazioni per partecipare ai 27 cammini del week end del 10-11 maggio tra Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscana e Umbria (capofila dell’iniziativa). Si camminerà sulle Vie e Cammini di San Francesco, Vie e Cammini Lauretani e Cammino di San Benedetto.


Una nuova e solida collaborazione è nata dall’incontro dello scorso anno con Giovanni Storti: quest’anno a Fa’ la cosa giusta! il nuovo spazio L’Albero custode – realizzato in collaborazione con Immedia, piattaforma ideata da Storti con Corax e diretta dalla divulgatrice scientifica Arianna Izzi – propone incontri a ciclo continuo per esplorare le meraviglie del pianeta e generare consapevolezza attraverso il racconto e le testimonianze, per diffondere modi più responsabili per stare al mondo.

Coldiretti: liquidità per migliaia imprese con pagamenti Agea

Coldiretti: liquidità per migliaia imprese con pagamenti AgeaRoma, 5 mar. (askanews) – Il via ai pagamenti per la gestione del rischio per 55 milioni, che seguono la prima tranche di 41 milioni erogata a febbraio, rappresenta “una misura importante per le imprese agricole italiane e risponde alle richieste avanzate con la nostra mobilitazione del gennaio scorso” e il prossimo obiettivo è lavorare a una profonda riforma delle agevolazioni del sistema assicurativo per l’agricoltura. Ad affermarlo è la Coldiretti in occasione dell’annuncio del secondo decreto di pagamento da parte di Agea.


Il mancato pagamento dei fondi per le assicurazioni, ricorda Coldiretti, gravava su migliaia di aziende agricole ma anche sui Consorzi di Difesa, “trovatisi a dover fronteggiare gravi perdite economiche a causa di eventi atmosferici sempre più estremi e imprevedibili, che solo lo scorso anno sono costati ben 9 miliardi nelle campagne italiane”. Da qui la mobilitazione di Coldiretti che aveva portato alla costituzione di una task force promossa dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, e dal direttore generale di Agea, Fabio Vitale, che ha consentito di sbloccare una situazione annosa.


L’arrivo dei fondi “rappresenta una importante iniezione di liquidità per le imprese agricole reduci da tre annate segnate da maltempo e siccità ma costrette anche a dover fronteggiare l’aumento dei costi di produzione a causa della difficile situazione internazionale”, conclude la confederazione agricola.

Lollobrigida: 100 mln in un mese per gestione rischio agricoltura

Lollobrigida: 100 mln in un mese per gestione rischio agricolturaRoma, 5 mar. (askanews) – “Con ulteriori 55 milioni di euro autorizzati da Agea per la Gestione del rischio, arriviamo a garantire ben 100 milioni di euro in un solo mese alle aziende agricole assicurate. Un segnale forte e chiaro di attenzione e sostegno del Governo Meloni verso chi, ogni giorno, lavora per difendere il Made in Italy e la nostra Sovranità Alimentare”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commenta il secondo decreto da 55 milioni di euro per il pagamento della gestione del rischio in agricoltura inerente alla campagna assicurativa 2024 da parte di Agea.


“Grazie a un lavoro puntuale, coordinato ed efficace, che vede riunite in un’unica task force Agea, Masaf, ISMEA, i Consorzi di Difesa, i Centri di Assistenza Agricola, le Compagnie Assicurative e Agricat, pronto a erogare ulteriori 37,9 milioni di euro a partire dalla fine del mese di marzo, stiamo risolvendo criticità – spiega il ministro – che si trascinavano da anni per dare reddito sicuro e certezze agli agricoltori”. Lollobrigida ringrazia quindi il direttore di Agea, Fabio Vitale, e tutta la task force “per l’importante lavoro che stanno portando avanti” e conclude sottolineando che “con l’implementazione di una strategia unitaria a livello nazionale, insieme a un rafforzamento del coordinamento, stiamo finalmente arrivando a garantire un sistema di pagamenti funzionale”.