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Draghi: l’economia Ue si è indebolita, serve una roadmap con le priorità

Draghi: l’economia Ue si è indebolita, serve una roadmap con le prioritàMilano, 12 gen. (askanews) – L’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri Paesi come Stati Uniti e Cina. La guerra in Ucraina non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico. Ne consegue la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori. E’ questo il ragionamento fatto dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso dell’incontro con il collegio dei Commissari Ue, stando a quanto riferiscono i collaboratori dello stesso Draghi.

G7, a Kiev al via il coordinamento italiano del Gruppo Ambasciatori

G7, a Kiev al via il coordinamento italiano del Gruppo AmbasciatoriRoma, 12 gen. (askanews) – A Kiev si è svolta la prima riunione di coordinamento a guida italiana del gruppo degli Ambasciatori dei Paesi del G7 e del Capo Delegazione dell’Unione Europea. Organizzato presso la Sede diplomatica dell’Italia e presieduto dall’Ambasciatore Pier Francesco Zazo, l’incontro ha visto la partecipazione dei Rappresentanti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea.

In apertura, l’Ambasciatore Zazo ha presentato ai Colleghi le priorità della Presidenza italiana, dove l’Ucraina ha un ruolo centrale. “L’Italia conferma il sostegno forte e compatto del G7 all’Ucraina, che potrà continuare a contare su di noi e sul nostro impegno per una pace giusta e duratura, anche in vista della futura ricostruzione del Paese “, ha dichiarato l’Ambasciatore, sottolineando come l’ulivo – simbolo della Presidenza – rappresenti un segno universale di pace. “Nel 2024, il Gruppo di Supporto G7 rinnoverà il suo pieno sostegno al Governo e al popolo ucraino nel proprio percorso di riforme interne, con particolare riferimento al rafforzamento dello Stato di diritto, al contrasto alla corruzione, alla riforma giudiziaria, alla decentralizzazione, alla promozione della democrazia ed alla transizione verso un’economia verde”, ha proseguito l’Ambasciatore. “Risultati assai apprezzabili sono già stati conseguiti, come dimostrato dalla decisione positiva presa dal Consiglio Europeo in merito all’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE. Tuttavia molta strada rimane ancora da percorrere: lungo questo cammino, l’Ucraina non sarà sola ma avrà al suo fianco il Gruppo di Supporto G7, le democrazie liberali e le economie più avanzate”.

Il Gruppo di Supporto degli Ambasciatori G7 a Kiev è stato istituito per decisione dei Leader al Summit di Elmau del 2015. Dalla sua nascita, il gruppo ha appoggiato il processo di riforme interne in Ucraina, lavorando con le istituzioni ucraine, in primo luogo il Governo e il Parlamento, con la società civile, le imprese e gli esperti. Per il 2024 spetta all’Ambasciata d’Italia il coordinamento e l’impulso dell’azione del Gruppo.

Manovra, Porta (Pd): aumenta tassa sugli immobili all’estero

Manovra, Porta (Pd): aumenta tassa sugli immobili all’esteroRoma, 12 gen. (askanews) – “Con la Legge di Bilancio per il 2024 è arrivata, tra i tanti provvedimenti, una brutta notizia per gli italiani residenti in Italia i quali posseggono un immobile situato all’estero. Infatti il comma 91 dell’articolo 1 della Manovra finanziaria aumenta l’imposta sul valore degli immobili situati all’estero dallo 0,76 all’1,06 per cento (oltre che l’aliquota dell’IVAFE dal 2 al 4 per mille annuo per i prodotti finanziari detenuti in Stati o territori a regime fiscale privilegiato). Ciò significa che le persone fisiche residenti in Italia proprietarie di immobili all’estero, a qualunque uso destinati, hanno ora l’obbligo di versare al fisco italiano la nuova e più elevata Ivie (imposta sul valore degli immobili situati all’estero) che, ricordiamo, fu istituita e disciplinata nel 2011”. Lo afferma il senatore del Pd Fabio Porta, eletto nella circoscrizione dell’America meridionale.

“Giova ricordare quindi – prosegue – che la legge stabilisce che tale imposta è dovuta in particolare dai proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali per natura o per destinazione destinati ad attività di impresa o di lavoro autonomo; dai titolari dei diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi; dai concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali; ed infine dai locatari, per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria”. “Dal 1° gennaio 2016 – spiega – l’imposta non si applica al possesso degli immobili adibiti ad abitazione principale (e per le relative pertinenze), e alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, che in Italia non risulterebbero classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Inoltre è fondamentale sapere che dall’Ivie è possibile dedurre l’eventuale imposta patrimoniale versata nello Stato in cui è situato l’immobile”.

“Le istruzioni dettagliate sul valore degli immobili da prendere come riferimento per il pagamento dell’imposta – ricorda ancora Porta – sono contenute nella circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 28/E del 2 luglio 2012. Questa circolare stabilisce, in sintesi, che tale valore cambia a seconda dello Stato in cui è situato l’immobile: per i Paesi appartenenti alla Unione europea o in Paesi aderenti allo Spazio economico europeo (Norvegia e Islanda) che garantiscono un adeguato scambio di informazioni, il valore da utilizzare è prioritariamente quello catastale, così come è determinato e rivalutato nel Paese in cui l’immobile è situato, per l’assolvimento di imposte di natura reddituale o patrimoniale. In mancanza del valore catastale, si fa riferimento al costo che risulta dall’atto di acquisto e, in assenza, al valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile; per gli altri Stati, il valore dell’immobile è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, dal valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile. L’aliquota scende allo 0,4% per gli immobili adibiti ad abitazione principale che in Italia risulterebbero classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, per i quali è possibile, inoltre, detrarre dall’imposta (fino a concorrenza del suo ammontare) un importo pari a 200 euro, rapportati al periodo dell’anno durante il quale l’immobile è destinato ad abitazione principale. Tuttavia il versamento non è dovuto se l’importo complessivo (calcolato a prescindere da quote e periodo di possesso e senza tenere conto delle detrazioni previste per lo scomputo dei crediti di imposta) non supera i 200 euro”. “L’ aumento dell’Ivie sarebbe stato motivato col fatto che così verrebbe equiparata la tassazione degli immobili posseduti all’estero a quella applicata agli immobili tenuti a disposizione in Italia (aliquota IMU). Ovviamente la mancata dichiarazione di beni immobili situati all’estero sottoposti all’obbligo del monitorggio fiscale, comporta l’applicazione di sanzioni amministrative”, conclude.

Mes, il Giurì d’onore giovedì 18 ascolta Conte e venerdì 19 Meloni

Mes, il Giurì d’onore giovedì 18 ascolta Conte e venerdì 19 MeloniRoma, 12 gen. (askanews) – Giuseppe Conte verrà ascoltato giovedì prossimo dal Giurì d’onore chiesto alla Camera sulle dichiarazioni della premier a proposito del Mes. Il giorno seguente, venerdì, alle 12, sarà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a riferire davanti all’organismo parlamentare presieduto dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè.

Giorgia Meloni ha accusato il governo Conte di aver ratificato il Meccanismo europeo di stabilità senza il consenso del Parlamento; su questo il leader M5s ha chiesto e ottenuto che si aprisse una indagine interna della Camera per accertare la verità dei fatti.

Accordi tra Italia e Giordania per promuovere il turismo religioso

Accordi tra Italia e Giordania per promuovere il turismo religiosoRoma, 12 gen. (askanews) – Il Ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania Makram Qaisi e il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin hanno discusso delle forme di collaborazione per promuovere il pellegrinaggio cristiano in Giordania. Il ministro giordano, accompagnato dal capo della Commissione parlamentare per il turismo, il deputato Majdi Yaqoub, e dal segretario generale del ministero, Imad Hijazin, Qaisi ha, inoltre, partecipato all’udienza settimanale di Papa Francesco nell’Aula Paolo VI.

Nella stessa giornata la delegazione giordana ha incontrato il Ministro del turismo italiano Daniela Santanché per sensibilizzare il pubblico italiano sulla sicurezza della Giordania e sulla sua distanza geografica dalle zone di conflitto. Qaisi e la sua controparte italiana hanno anche discusso di come sviluppare la cooperazione tra i settori privati di entrambi i paesi e promuovere le offerte turistiche della Giordania in Italia, poiché i cittadini italiani rappresentano il secondo più grande gruppo di visitatori europei in Giordania. Durante gli incontri con i leader religiosi a margine della visita in Vaticano, le discussioni si sono concentrate sull’incoraggiamento del pellegrinaggio cristiano, in particolare con l’annuncio del 2030 come anno di Giovanni Battista “Profeta Yahya Bin Zakaria”, e sull’invito ai cattolici di tutto il mondo, attraverso un messaggio di Papa Francesco, a visitare i luoghi di pellegrinaggio cristiani in Giordania, in particolare il sito del Battesimo e quello di Macheronte. Il Vaticano riconosce cinque luoghi di pellegrinaggio in Giordania: Betania oltre il Giordano, il sito del Battesimo di Gesù Cristo, il Monte Nebo, la Chiesa di Nostra Signora della Montagna ad Anjara, Tell Mar Elias e Macheronte, dove Giovanni Battista fu decapitato. Qaisi ha informato il Segretario di Stato vaticano sui lavori in corso presso il sito della fortezza di Macheronte per rinnovare il sito per renderlo pronto ad accogliere i pellegrini.

Per celebrare la dichiarazione vaticana del Giubileo 2025 e il 30° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Giordania e il Vaticano, Qaisi ha proposto di organizzare un’iniziativa culturale e di sensibilizzazione al Vaticano verso la fine del 2023 per evidenziare l’importanza e la santità del pellegrinaggio cristiano ai cinque siti approvati dal Vaticano. Parolin ha sottolineato l’importanza di questi punti e lo status della Giordania per il Vaticano, osservando che “la Giordania è l’unico paese ad essere stato visitato da quattro papi, a partire da Papa Paolo VI nel 1964, seguito dalle visite di Papa Giovanni Paolo II nel 2000, Papa Benedetto XVI nel 2009 e Papa Francesco nel 2014”. Durante l’incontro con l’arcivescovo Salvatore Rino Fisichella, che supervisiona il pellegrinaggio cristiano in Vaticano, Qaisi ha presentato l’offerta di turismo religioso della Giordania e il percorso di pellegrinaggio cristiano che collega il sito del battesimo con il Monte Nebo, Macheronte e altri importanti siti religiosi, sottolineando il ruolo vitale di questo collegamento per i pellegrini. Fisichella ha espresso l’apprezzamento del Vaticano per gli sforzi della Giordania per preservare questi luoghi santi, affermando che la Giordania ha stabilito un modello di armonia e coesistenza tra le sue comunità cristiane e musulmane.

Influenza, Iss: superato picco, incidenza cala ma resterà alta

Influenza, Iss: superato picco, incidenza cala ma resterà altaRoma, 12 gen. (askanews) – In netto calo, ma sempre nella fascia di intensità alta, il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella prima settimana del 2024, infatti, l’incidenza è scesa a 16,5 casi per mille assistiti, mentre nella settimana precedente si era raggiunto il picco con 18,3 (dato aggiornato rispetto a quello diffuso la scorsa settimana a seguito dei ritardi di notifica). Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (34% vs 46%). Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi. “Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco, anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. Continuiamo a raccomandare pertanto le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti. Resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”. Ecco i dati principali. Sorveglianza epidemiologica: Raggiunto il picco di incidenza di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia nell’ultima settimana del 2023 con un valore di 18,3 casi per mille assistiti. Nella prima settimana del 2024 si osserva, infatti, un netto calo dell’incidenza che è pari a 16,5 casi per mille assistiti (18,3 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori sebbene predominino quelli dell’influenza (maggiori dettagli nel Rapporto Virologico 2024-01). L’incidenza è in netta diminuzione nelle fasce di età pediatriche e maggiormente nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 33,6 casi per mille assistiti (47,2 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani. Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale. Scendono a due le Regioni/PPAA in cui è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza (Abruzzo, Sardegna). “Anche se è sempre difficile fare previsioni sull’andamento della stagione, un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto – afferma Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet e curatore del bollettino epidemiologico -. Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”. Sorveglianza virologica. Durante la settimana 01/2024, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 34% Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. Tra i campioni risultati positivi dall’inizio della stagione, il 19% è positivo per SARS-CoV-2, il 12% per RSV, il 44% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori. “I dati virologici confermano che i virus influenzali prevalgono tra quelli respiratori circolanti – afferma Simona Puzelli, responsabile della sorveglianza virologica RespiVirNet e curatrice del report virologico -. In particolare, tra i virus influenzali di tipo A il sottotipo prevalente è H1N1pdm09, che rappresenta il 77,7% di tutti i virus influenzali identificati finora nella stagione 2023-2024”.

Liguria, Vaccarezza: io poco coinvolto nei processi decisionali

Liguria, Vaccarezza: io poco coinvolto nei processi decisionaliGenova, 12 gen. (askanews) – “Auguro al mio successore Alessandro Bozzano di riuscire a farsi coinvolgere un po’ di più nei processi decisionali di quanto sono riuscito a fare io. Tantissimi processi decisionali me li sono trovati già fatti ma, da soldato quale sono, li ho difesi anche pagando di mio. E’ anche uno dei motivi per cui ho deciso di non mettere più le mani sul volante”. Lo ha detto in un videomessaggio su Facebook Angelo Vaccarezza, che nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni da capogruppo della Lista Toti in Regione Liguria.

Liguria, Vaccarezza: centrodestra non ha più la spinta di prima

Liguria, Vaccarezza: centrodestra non ha più la spinta di primaGenova, 12 gen. (askanews) – “Io sono un uomo di centrodestra ma vorrei rivedere quel centrodestra del 2015, quando rappresentavamo il cambiamento e la gente ci applaudiva. Oggi non abbiamo più quella spinta lì, siamo percepiti come coloro che decidono a Genova e portano le decisioni sul territorio. Io purtroppo non sono capace a fare quel tipo di politica. Mi auguro che Toti faccia per la terza volta il presidente della Regione Liguria se si riapproprierà di quello spirito”. Lo ha detto in un videomessaggio su Facebook Angelo Vaccarezza, che nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni da capogruppo della Lista Toti in Regione Liguria.

Grandi manifestazioni in Yemen contro gli attacchi Usa-Gb

Grandi manifestazioni in Yemen contro gli attacchi Usa-GbRoma, 12 gen. (askanews) – Decine di migliaia di persone sono scese in piazza Sab’een, una delle piazze più grandi di San’a, per manifestare contro gli attacchi messi a segno la scorsa notte da Stati Uniti e Regno Unito contro postazioni del gruppo Houthi, che controlla la capitale yemenita dal 2015.

Stando a quanto riportato da al Jazeera, i manifestanti scesi in piazza a San’a hanno anche espresso sostegno agli attacchi lanciati nel Mar Rosso dagli Houthi per chiedere la fine della guerra nella Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa yemenita Saba, grandi manifestazioni di piazza si stanno tenendo anche in altre zone del Paese controllate dagli Houthi, tra cui il governatorato di Saada, nel nord-ovest, al confine con l’Arabia saudita, e in quello di Hajjah, che si affaccia sul Mar Rosso.

Nella dichiarazione diffusa dopo gli attacchi Usa e britannici, il portavoce delle forze armate Houthi, Yahya Saree, ha denunciato “73 attacchi aerei contro la capitale San’a e le province di Hodeidah, Taiz, Hajjah e Saada”, riferendo di cinque morti e sei feriti. Quindi ha ammonito: “I nemici americani e britannici sono responsabili di un’aggressione criminale contro il popolo yemenita che non rimarrà senza risposta e impunita. Le forze armate yemenite non esiteranno a prendere di mira le fonti di minaccia e tutti gli obiettivi ostili su terra e mare, difendendo lo Yemen, la sua sovranità e indipendenza”. Saree ha quindi ribadito che gli Houthi continueranno ad agire per impedire a navi legate a Israele di navigare nel Mar Arabico e nel Mar Rosso.

Tesla sospende la produzione in una fabbrica tedesca per la crisi nel Mar Rosso

Tesla sospende la produzione in una fabbrica tedesca per la crisi nel Mar RossoNew York, 12 gen. (askanews) – La casa automobilistica Tesla ha annunciato venerdì che chiuderà quasi tutta la produzione nella sua Gigafactory di Berlino-Brandeburgo dal 29 gennaio al 12 febbraio a causa della mancanza di componenti.

Il conflitto nel Mar Rosso con gli Houthi che prendono d’assalto le navi da trasporto di tutte le compagnie di navigazione per obbligare Israele a fermare i bombardamenti su Gaza, sta sollevando lo spettro di una nuova crisi della catena di approvvigionamento per i produttori europei dipendenti da componenti provenienti dalla Cina e da altri paesi asiatici. “I tempi di trasporto notevolmente più lunghi creano un divario nelle catene di approvvigionamento”, ha scritto Tesla nel comunicato che annunciava la chiusura di due settimane, spiegando che “a causa della mancanza di componenti siamo quindi costretti a sospendere la produzione di veicoli nella Gigafactory”.