Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Lombardia, martedì 13 giugno seduta di Consiglio regionale

Lombardia, martedì 13 giugno seduta di Consiglio regionaleMilano, 9 giu. (askanews) – La seduta di Consiglio regionale della Lombardia convocata dal presidente Federico Romani per martedì 13 giugno alle ore 10 avrà come argomento centrale il tema della prevenzione, mitigazione e gestione del rischio idrogeologico in Lombardia e delle politiche di adattamento al cambiamento climatico, sul quale l’Aula sarà chiamata a dibattere e confrontarsi.

All’ordine del giorno anche la proposta di deliberazione consiliare sulla convalida dell’elezione dei consiglieri regionali subentrati nel corso della XII° legislatura e della consigliera Anna Dotti, già Sindaco del Comune comasco di Argegno (relatore il presidente della Giunta delle elezioni Luca Ferrazzi). È previsto infine l’esame di due mozioni, la prima sulle criticità relative alla proposta della direttiva Eu sulla qualità dell’aria (primo firmatario Riccardo Pase, Lega), la seconda sul ripristino dei fondi nazionali per il sostegno al caro affitti (primo firmatario Paolo Romano, Pd).

Alluvione, Bonaccini: stop a polemiche politiche su commissario

Alluvione, Bonaccini: stop a polemiche politiche su commissarioBologna, 9 giu. (askanews) – “Io penso e voglio credere che il ministro Musumeci sia stato interpretato male e si riferisse in generale alle ricostruzioni che possono essere lunghe anche 9 o 10 anni”. Per l’alluvione in Romagna “noi abbiamo bisogno di fare molto presto”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine del convegno per i 45 anni di Ant a Bologna, dove è tornato sulla nomina del commissario straordinario per l’alluvione per il quale il ministro della Protezione civile avrebbe posto un veto in un’intervista sul governatore emiliano-romagnolo: “stop alle polemiche politiche, abbiamo bisogno di stare vicino alle persone che hanno perso tutto” e “abbiamo bisogno di lavorare insieme”.

(segue) 

Che cosa ha detto Meloni in masseria da Vespa

Che cosa ha detto Meloni in masseria da VespaManduria (Taranto), 9 giu. (askanews) – Tra ginestre e fichi d’india, che giganteggiano lungo il sentiero della masseria Li Reni, presidiatissima da due giorni dalle forze dell’ordine, va “in onda” l’intervista di Bruno Vespa alla premier Giorgia Meloni, saltata ieri per impegni della presidente del Consiglio, che l’hanno trattenuta a Roma più a lungo del previsto, e proposta oggi in apertura della quarta edizione del “Forum in masseria”.

Accompagnata dal compagno Andrea Giambruno e dalla figlia Ginevra, la premier, giunta ieri in serata e accolta dai coniugi Vespa per una cena pugliese a chilometro zero – con la possibilità, la mattina, di un bagno nella piscina etrusca di cui sono dotate le camere della masseria -, affronta vari dossier internazionali – dall’Ucraina alla gestione dei migranti, al viaggio di domenica in Tunisia con von der Leyen e Rutte – ma sta molto anche sui temi italiani. Compreso il confronto con le opposizioni – “disponibile”, dice, a fare un lavoro insieme sulle norme contro la violenza alle donne dopo la tragedia di Giulia Tramontano alla cui madre “da madre” ha telefonato – ma ribadisce un concetto: il suo governo dura cinque anni. “Eh questo passa la casa”, ironizza con una battuta nella quale l’accento romano funziona come rafforzativo del concetto. Con un orizzonte così ampio davanti è una “responsabilità”, spiega, rendere l’Italia più stabile e quindi avanti con le riforme istituzionali nella convinzione che sia finita l’era dei “governi fatti nel Palazzo”. Se l’intenzione delle opposizioni è dire no a tutto, non troveranno terreno fertile. Al Pd, in particolare, Meloni si rivolge tornando sul caso della mancata presentazione del libro della ministra della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino. “Gli italiani giudicheranno le nostre norme, le nostre misure e anche il pulpito” da cui vengono le accuse di autoritarismo, “da quelli che difendono chi impedisce a un ministro della Repubblica di presentare il proprio libro al salone del libro” attacca la premier. Poi l’affondo alla segretaria del Pd. “Ancora di più di chi vuole impedire di presentare il libro a Roccella, mi colpisce che la segretaria del Pd dia lezioni sulla lotta all’autoritarismo e dica che siamo allergici al dissenso. Se la segretaria del Pd non distingue il dissenso dalla censura abbiamo un problema di autoritarismo”. Invece, rilancia, “il centrodestra da sempre difende la libertà dei cittadini e delle imprese”, peraltro, sottolinea con un sorriso, “se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada della strategia che li ha portati alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dire: cambiate strategia”. Insomma ci si aspettava “una destra incapace, impresentabile, isolata, che avrebbe fatto molti passi falsi, e non è accaduto”.

Le amicizie considerate ‘scomode’ da sinistra con i paesi di Visegrad? Polonia e Ungheria, puntualizza la premier, “sono democrazie”, certo vanno “rafforzate” ma “l’Europa non è un club” e bisogna lavorare per “avvicinare” e non per allontanare, difendendo l’interesse nazionale ma anche cercando “soluzioni condivise”. Una postura che Meloni mantiene anche sulla questione Mes sulla quale, ribadisce, non ha “cambiato idea”. Nessuna ratifica ad occhi chiusi perché “ratificare la riforma così secondo me è stupido”, bisogna prima “capire il quadro”, come saranno le norme del Patto di stabilità. “Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme” conclude dicendosi invece sicura che “riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione europea”.

Meloni apre incontri 2023 in masseria Vespa: “duriamo 5 anni”.

Meloni apre incontri 2023 in masseria Vespa: “duriamo 5 anni”.Manduria (Taranto), 9 giu. (askanews) – Tra ginestre e fichi d’india, che giganteggiano lungo il sentiero della masseria Li Reni, presidiatissima da due giorni dalle forze dell’ordine, va “in onda” l’intervista di Bruno Vespa alla premier Giorgia Meloni, saltata ieri per impegni della presidente del Consiglio, che l’hanno trattenuta a Roma più a lungo del previsto, e proposta oggi in apertura della quarta edizione del “Forum in masseria”.

Accompagnata dal compagno Andrea Giambruno e dalla figlia Ginevra, la premier, giunta ieri in serata e accolta dai coniugi Vespa per una cena pugliese a chilometro zero – con la possibilità, la mattina, di un bagno nella piscina etrusca di cui sono dotate le camere della masseria -, affronta vari dossier internazionali – dall’Ucraina alla gestione dei migranti, al viaggio di domenica in Tunisia con von der Leyen e Rutte – ma sta molto anche sui temi italiani. Compreso il confronto con le opposizioni – “disponibile”, dice, a fare un lavoro insieme sulle norme contro la violenza alle donne dopo la tragedia di Giulia Tramontano alla cui madre “da madre” ha telefonato – ma ribadisce un concetto: il suo governo dura cinque anni. “Eh questo passa la casa”, ironizza con una battuta nella quale l’accento romano funziona come rafforzativo del concetto. Con un orizzonte così ampio davanti è una “responsabilità”, spiega, rendere l’Italia più stabile e quindi avanti con le riforme istituzionali nella convinzione che sia finita l’era dei “governi fatti nel Palazzo”. Se l’intenzione delle opposizioni è dire no a tutto, non troveranno terreno fertile. Al Pd, in particolare, Meloni si rivolge tornando sul caso della mancata presentazione del libro della ministra della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino. “Gli italiani giudicheranno le nostre norme, le nostre misure e anche il pulpito” da cui vengono le accuse di autoritarismo, “da quelli che difendono chi impedisce a un ministro della Repubblica di presentare il proprio libro al salone del libro” attacca la premier. Poi l’affondo alla segretaria del Pd. “Ancora di più di chi vuole impedire di presentare il libro a Roccella, mi colpisce che la segretaria del Pd dia lezioni sulla lotta all’autoritarismo e dica che siamo allergici al dissenso. Se la segretaria del Pd non distingue il dissenso dalla censura abbiamo un problema di autoritarismo”. Invece, rilancia, “il centrodestra da sempre difende la libertà dei cittadini e delle imprese”, peraltro, sottolinea con un sorriso, “se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada della strategia che li ha portati alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dire: cambiate strategia”. Insomma ci si aspettava “una destra incapace, impresentabile, isolata, che avrebbe fatto molti passi falsi, e non è accaduto”.

Le amicizie considerate ‘scomode’ da sinistra con i paesi di Visegrad? Polonia e Ungheria, puntualizza la premier, “sono democrazie”, certo vanno “rafforzate” ma “l’Europa non è un club” e bisogna lavorare per “avvicinare” e non per allontanare, difendendo l’interesse nazionale ma anche cercando “soluzioni condivise”. Una postura che Meloni mantiene anche sulla questione Mes sulla quale, ribadisce, non ha “cambiato idea”. Nessuna ratifica ad occhi chiusi perché “ratificare la riforma così secondo me è stupido”, bisogna prima “capire il quadro”, come saranno le norme del Patto di stabilità. “Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme” conclude dicendosi invece sicura che “riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione europea”.

Schlein a segreteria: riannodare fili,Pd plurale sì ma non cacofonico

Schlein a segreteria: riannodare fili,Pd plurale sì ma non cacofonicoRoma, 9 giu. (askanews) – “Riannodare i fili del partito”, a partire da una “mobilitazione” sui grandi temi di carattere sociale: dal lavoro alla scuola, dalla sanità al Pnrr. Con questo obiettivo Elly Schlein ha riunito la segreteria al Nazareno. Durante l’incontro, ancora in corso, tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dell’unità per rilanciare l’azione politica del partito. Poiché occorre saper “stare sui temi ed essere un partito plurale ma non cacofonico”, è stata la linea.

Sono state discusse anche le modalità attraverso cui mettere in campo la mobilitazione e su questo, hanno spiegato fonti del Nazareno, la segretaria Schlein entrerà nel dettaglio alla direzione di lunedì.

Esa, prossimamente patatine fritte su Marte. E non è fantascienza

Esa, prossimamente patatine fritte su Marte. E non è fantascienzaRoma, 9 giu. (askanews) – Il cibo influenza anche l’umore e mangiare patatine fritte su Marte potrebbe migliorare quello degli astronauti che si troveranno in futuro a sperimentare la vita sul Pianeta rosso. Le premesse perché questo avvenga ci sono, come dimostra uno studio sostenuto dall’Agenzia spaziale europea, condotto da un team di ricercatori dell’Università di Salonicco, in Grecia, e pubblicato su “Food Research International”.

Friggere le patate è un’azione solo apparentemente semplice, coinvolge invece fisica e chimica complesse, e nello spazio tutto diventa più complicato. Non era sicuro che la frittura avrebbe funzionato senza gravità. Senza galleggiamento verso l’alto, le bolle potrebbero attaccarsi alla superficie di una patata, proteggendo la patata in uno strato di vapore che i ricercatori pensavano potesse lasciarla poco cotta e indesiderabile. Per studiare come la microgravità influenza le tecniche di cottura come la frittura, è stato progettato un nuovo apparato sperimentato in due campagne di volo parabolico dell’Esa, in cui un aereo vola in archi ripetuti per ricreare brevi momenti di assenza di peso.

L’esperimento ha filmato il processo di frittura con una fotocamera ad alta velocità e ad alta risoluzione per catturare le dinamiche delle bolle come il tasso di crescita, le dimensioni e la distribuzione, nonché la velocità di fuga dalla patata, la velocità delle bolle e la direzione di viaggio nell’olio. L’esperimento ha misurato la temperatura dell’olio bollente e le temperature all’interno della patata. I ricercatori dell’Università di Salonicco hanno scoperto che poco dopo che la patata è stata aggiunta all’olio in condizioni di bassa gravità, le bolle di vapore si staccano facilmente dalla superficie della patata in modo simile alla Terra.

Certamente saranno necessarie ulteriori ricerche per mettere a punto alcuni parametri, ma le premesse sono incoraggianti. “Oltre alla nutrizione e al comfort, studiare il processo di frittura nello spazio potrebbe anche portare a progressi in vari campi, dall’ebollizione tradizionale alla produzione di idrogeno dall’energia solare in microgravità”, conclude John Lioumbas del team.

Papa Francesco sta meglio, ha ripreso a lavorare

Papa Francesco sta meglio, ha ripreso a lavorareCittà del Vaticano, 9 giu. (askanews) – Dopo aver “riposato durante la notte”, papa Francesco stamane ha fatto colazione, “ha iniziato a mobilizzarsi trascorrendo gran parte della mattina in poltrona” e “ciò gli ha consentito la lettura dei quotidiani e la ripresa iniziale del lavoro”. Lo ha comunicato il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. “L’equipe medica informa – ha poi aggiunto – che il quadro clinico è in progressivo miglioramento e il decorso post operatorio è regolare”.

Biennale Danza 2023, 1975 Venezia Danza, pomeriggio di studio

Biennale Danza 2023, 1975 Venezia Danza, pomeriggio di studioVenezia, 9 giu. (askanews) – 1975: Venezia danza è il titolo del pomeriggio di studio che si terrà mercoledì 14 giugno, alle ore 15, alla Biblioteca dei Giardini della Biennale (Calle Paludo S. Antonio). L’evento, a cura dell’Archivio Storico della Biennale, verterà su Danza 75, una serie di incontri e spettacoli internazionali che si tennero a Venezia nell’estate del 1975, rappresentando un fenomeno memorabile nella storia della danza in Italia. Elisa Guzzo Vaccarino modererà interventi di esperti e studiosi quali Davide Bombana, Iride Sauri, Alfio Agostini e Paola Cantalupo.

Danza 75 irruppe in Laguna facendo di Venezia, a sorpresa, un focus dell’arte del corpo in performance a tutto campo. Una ricerca di Elisa Guzzo Vaccarino con l’ASAC riporta alla luce la vicenda unica di quelle settimane piene di fervore. Gli Incontri-spettacoli e l’Accademia-scuola a dimensione internazionale, riunendo universo classico, moderno ed etnico, movimentarono l’estate, in un’Italia in cui balletto e danza soffrivano di noncuranza ed elitarismo. Unesco, Théâtre de la Monnaie sotto la guida di Maurice Huisman, Sovrintendente, e di Maurice Béjart, nume della danza mondiale, portarono in Laguna alla Biennale compagnie e Maestri da ogni dove, riempiendo di vita la città, nei teatri e all’aperto. Mario Porcile coordinò la formazione, le mostre, i film. Danza 75 a Venezia fu un momento di crescita e di svolta per le loro carriere di interpreti, coreografi, direttori di compagnia, didatti, operatori culturali. Il pomeriggio di studio alla Biblioteca della Biennale sarà così articolato: – Alle ore 15.00: saluti di Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, e di Debora Rossi, Responsabile dell’Archivio Storico della Biennale di Venezia e introduzione di Elisa Guzzo Vaccarino (studiosa di danza), Danza 75 a Venezia, un sasso gettato in Laguna: Incontri e Accademia. A seguire interventi di: Davide Bombana, Béjart, un maestro, un mito, un modello, Iride Sauri, Dalla sala da ballo della Fenice alla sbarra nei Giardini, Alfio Agostini, Un giovane iniziato a Danza 75 e Paola Cantalupo, Sotto l’ala di Rosella. Modera Elisa Guzzo Vaccarino.

Audible: nel 2022 investiti in Italia 1,9 mln per podcast originali

Audible: nel 2022 investiti in Italia 1,9 mln per podcast originaliMilano, 9 giu. (askanews) – Nel 2022 Audible, società Amazon per la produzione e distribuzione di audio entertainment, ha investito 1,9 milioni di euro nella produzione di podcast Audible original in italiano. Un investimento che cavalca il trend crescente degli ascoltatori di storie in cuffia nel nostro Paese e contribuisce, al tempo stesso, allo sviluppo della industry.

La società di Amazon è arrivata in in Italia sette anni fa, nel 2016, quando i podcast erano un’abitudine già consolidata in alcuni Paesi, soprattutto anglosassoni, ma non ancora molto diffusi nel nostro Paese. In questi sette anni, l’azienda ha totalizzato oltre 12.000 ore di lavoro di produzione coinvolgendo molteplici professionalità, non solo speaker e autori, ma anche fonici, tecnici cantanti, orchestre, rumoristi e compositori. Le produzioni di podcast infatti possono variare da una semplice accoppiata voce e microfono, fino ad arrivare a grandi e complesse produzioni come l’adattamento di The Sandman, che ha visto il coinvolgimento di 92 attori che hanno dato voce a oltre 300 personaggi: una maratona da 812 ore di produzione in studio. “L’Italia è un mercato importante per Audible e sul quale continuiamo a investire, 1,9 milioni di euro solo nel 2022 per i podcast – ha commentato Matthew Gain, senior vice president and head of Europe – con l’obiettivo di offrire contenuti sempre nuovi ai fruitori dell’audio e catturare l’attenzione di nuove fette di pubblico. La possibilità di accedere facilmente a contenuti di generi diversi ed esclusivi, come i nostri Original, creati da autori importanti o con voci narranti incredibili e molto apprezzate, è uno dei motivi del successo dell’audio entertainment, insieme alla possibilità di ritagliarsi del tempo per ascoltare mentre si fanno altre attività”.

Meloni: Mes? Ratifica stupida senza sapere il quadro del Patto di stabilità

Meloni: Mes? Ratifica stupida senza sapere il quadro del Patto di stabilitàManduria (Taranto), 9 giu. (askanews) – “Quello del Mes è un tema che sarebbe stupido aprire adesso, non ho cambiato idea sul Mes, è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso, non ha senso ratificare la riforma quando non sai cosa prevedono le nuove norme sul Patto di stabilità e crescita, non sono molto d’accordo sulla proposta della Commissione Ue”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata da Bruno Vespa al Forum in masseria a Manduria.

“Mi si deve dire qual è il quadro, poi parlo del Fondo salva-Stati… Se anche l’Italia ratificasse la riforma del Mes siamo sicuri che non verrebbe richiesto da nessuno?… Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme” ha aggiunto. “Spero che si possa essere pragmatici nell’affrontare questa materia che in Italia viene affrontata in modo ideologico… Ratificare la riforma così secondo me è stupido”.