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La prima notte di Papa Francesco all’ospedale Gemelli “è trascorsa bene”

La prima notte di Papa Francesco all’ospedale Gemelli “è trascorsa bene”Città del Vaticano, 8 giu. (askanews) – La prima notte di degenza per Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene”. Lo si apprende dal Vaticano che fa sapere che ulteriori informazioni sul decorso post operatorio del pontefice saranno fornite in tarda mattinata.

Ieri pomeriggio Papa Francesco è stato sottoposto ad un intervento di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Un “intervento programmato” e che si è svolto “senza complicazioni”, ha detto dopo l’intervento il chirurgo del Policlinico Gemelli di Roma, Sergio Alfieri che, con la sua equipe, ha operato il Papa. La patologia per la quale Papa Francesco è stato operato – ha spiegato – è una “patologia benigna, non c’è nessuna traccia come quella di due anni fa, non ha altre malattie”. La degenza per questo tipo di interventi è di cinque, sette giorni. L’intervento chirurgico al quale si è sottoposto Papa Francesco nel primo pomeriggio al Policlinico Gemelli di Roma era “programmato per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati” ha detto Alfieri. Un laparocele, ha spiegato Alfieri, che “causava al Santo Padre, da alcuni mesi, una sindrome subocclusiva intestinale dolorosa”. Durante l’intervento sono state quindi liberate le aderenze (cicatrici interne) per poi procedere ad una plastica della parete addominale con una rete protesica. L’intervento chirurgico e l’anestesia generale – ha concluso il chirurgo – si sono svolte senza complicazioni. Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento chirurgico”.

Vivere le dimore storiche grazie ad Airbnb: Villa Tiepolo Passi

Vivere le dimore storiche grazie ad Airbnb: Villa Tiepolo PassiTreviso, 8 giu. (askanews) – Un milione di euro per sostenere 25 dimore storiche in 12 regioni: sono i vincitori del bando promosso dall’Associazione delle dimore storiche italiane grazie alla donazione di Airbnb che ha reso possibili questi finanziamenti. Tra le strutture selezionate c’è anche Villa Tiepolo Passi di Carbonera, a pochi chilometri da Treviso, un complesso seicentesco con parco storico fondato a inizio Cinquecento da una delle più importanti famiglie veneziane, che oggi offre visite guidate e ospitalità. Attualmente la villa è di proprietà della famiglia Passi di Preposulo.

“Abbiamo una piccola foresteria, che non è un albergo – ha detto ad askanews il conte Alberto Passi, uno dei proprietari della villa – è un luogo dove si viene a stare per vivere la vita di villa di fatto. Il complesso lo stiamo ristrutturando ormai da più di 20 anni, il progetto avanza anno dopo anno: abbiamo recuperato molte parti architettoniche, ma anche ripristinato l’attività agricola che è quella originaria, ma abbiamo anche mantenuto le vocazioni di questo luogo, che è aperto, non è un castello chiuso dalle mura, è transitabile e legato all’ospitalità, di fatto”. Il bando è dedicato a interventi di recupero di immobili storici già convertiti o da convertire all’ospitalità o per il miglioramento dei servizi ricettivi presenti. La domanda di questo tipo di turismo è infatti in crescita e Airbnb ha introdotto nel 2022 la categoria “Dimore storiche”. “Queste grandi piattaforme – ha aggiunto Passi – operano in maniera intelligente e valida su tutti i territori dove c’è qualcosa da dire e guai se non ci fossero oggi come oggi . Il turismo non ha una rendita così importante, ma è fondamentale per la casa, perché la mantiene viva. E quindi noi nello sviluppo dell’ospitalità ci teniamo che i nostri ospiti se ne vadano felici per avere visto e magari imparato cose, ma anche per avere vissuto un’esperienza a tutto tondo di un luogo che il mondo normalmente non frequenta”.

Un luogo che è legato alla storia del territorio, all’idea di villa romana in un certo senso, ma anche a una rinascente consapevolezza del valore culturale e turistico degli itinerari meno consueti, che in Italia sono numerosissimi e hanno pure grande importanza a livello economico. “Le dimore storiche italiane aperte al pubblico – ha concluso Alberto Passi – sono circa 9mila e fanno un fatturato complessivo che è di poco inferiore a quello dei musei civici, con la differenza che queste dimore non stanno nei centri urbani, ma nelle aree periferiche. E la loro attività porta un grande indotto sul territorio”. Secondo uno studio del Politecnico di Torino ospitare in casa in un piccolo borgo genera effetti positivi tra i quali il rilancio delle piccole imprese, il contrasto allo spopolamento, una distribuzione più equa del benessere e l’aumento dell’occupazione in loco. In quest’ottica Airbnb con ASDI ha promosso anche l’Heritage Academy, un servizio che consente a singoli proprietari e associazioni locali di accedere un supporto per lanciarsi nell’ospitalità sulla piattaforma e diventare in un certo senso ambasciatori del patrimonio culturale italiano.

Ucraina, il diplomatico Usa: la distruzione della diga serve ai russi, sapevamo che l’avevano minata

Ucraina, il diplomatico Usa: la distruzione della diga serve ai russi, sapevamo che l’avevano minataRoma, 8 giu. (askanews) – “Sapevamo da tempo che i russi avevano minato la diga di Kakhovka, per essere pronti a farla esplodere, se lo avessero ritenuto utile. Hanno aspettato finora, perché speravano di riconquistare i territori persi nella zona di Kherson. Il fatto che abbiano deciso di farla saltare dimostra che hanno rinunciato all’idea di poter riprendere quelle regioni”. A rivelarlo, in un’intervista a Repubblica, è Kurt Volker, già inviato per l’Ucraina dell’amministrazione Usa.

La distruzione della diga conviene a Mosca per “due motivi”, secondo Volker. “Il primo è creare una distrazione, costringendo Kiev a rispondere all’emergenza umanitaria provocata dall’inondazione. Il secondo è militare, ossia ostruire la controffensiva”. Quelle regioni servono a Zelensky per attaccare la Crimea. “Darebbero agli ucraini la possibilità di avvicinarsi, e quindi colpire con i loro missili Sebastopoli. Però sono stato a Kiev due settimane fa, e parlando con alcune persone, mi hanno detto che il loro piano non era attaccare là, perché il fiume Dnepr è troppo largo e attraversarlo renderebbe le truppe troppo vulnerabili”, commenta l’ex inviato Usa a Kiev. Dopo l’inondazione è comunque ancora possibile colpire la Crimea. “Sì, arrivando da est”, conferma Volker, ma “prima di farlo, però, gli ucraini devono spezzare il ponte di terra che collega la penisola alla Russia”.

Migranti, Scholz: non possiamo lasciare l’Italia da sola

Migranti, Scholz: non possiamo lasciare l’Italia da solaRoma, 8 giu. (askanews) – “Italia, Grecia e gli altri Paesi mediterranei affrontano una sfida enorme, poiché il numero dei rifugiati che arrivano ai loro confini è in aumento. Non possiamo lasciare l’Italia e gli altri Paesi da soli, ma dobbiamo adottare un approccio di solidarietà e responsabilità”. E’ quanto ha spiegato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista al Corriere della Sera.

“La Germania da parte sua è particolarmente colpita dall’immigrazione secondaria: lo scorso anno non solo più di un milione di donne e uomini provenienti dall’Ucraina sono fuggiti nella Repubblica Federale, ma anche 230 mila rifugiati provenienti da altri Paesi sono venuti da noi, nonostante non abbiamo un confine esterno dell’Ue”, ha sottolineato il cancelliere tedesco. “Pertanto”, ha aggiunto Scholz, “abbiamo bisogno di una distribuzione solidale di responsabilità e competenza fra gli Stati membri dell’Ue nonché del rispetto degli standard per chi richiede protezione nelle procedure di asilo e di integrazione negli Stati dell’Ue”. Il governo tedesco, ha insistito Scholz, “è fortemente impegnato in una riforma del Sistema europeo comune d’asilo”: “a nostro avviso ciò richiede ulteriori sforzi a livello comunitario per rendere più efficaci il controllo e la protezione delle frontiere esterne, in modo umano e nel rispetto delle regole vigenti. Sulla forma esatta delle proposte, intense discussioni sono in corso a Bruxelles e anche la Germania vi contribuisce”, ha detto.

“Inoltre”, ha insistito Scholz, “proponiamo di lavorare con i Paesi d’origine e quelli di transito per ridurre in modo sostenibile gli arrivi irregolari e consentire invece vie d’accesso legali. Questo non è in contraddizione con la posizione dell’Italia”.

Calcio, Fiorentina battuta 2-1 al 90′, la Conference al West Ham

Calcio, Fiorentina battuta 2-1 al 90′, la Conference al West HamRoma, 7 giu. (askanews) – Beffa al 90′ per la Fiorentina sconfitta 2-1 nella finale di Conference League dal West Ham. Sotto 1-0 su rigore di Benrahma la squadra viola ha trovato subito il pareggio con Bonaventura ma quando tutti pensavano ai supplementari è arrivato il gol di Bowen scattato sul filo del fuorigioco. Partita non bella, agonisticamente intensa ma con pochi spunti con la Fiorentina che sicuramente avrebbe meritato di più. Poche chance nel primo tempo: pericolosi Rice dal limite: pallone fuori di poco, e Milenkovic più tardi. Biraghi è colpito da un oggetto, forse una sigaretta elettronica, consegnata dall’assistente a Del Cerro Grande. Chiude il match con una vistosa fasciatura. Nel finale di primo tempo Fiorentina in gol: cross dalla destra di Gonzalez che trova la testa di Kouamé: Areola si salva con l’aiuto del palo, poi Jovic insacca di testa da pochi passi. Posizione al limite, il check del Var conferma il fuorigioco di Jovic. Nella ripresa non cambia il leit motiv della partita fino al 60′ quando al West Ham viene assegnato un calcio di rigore per un fallo di mano di Biraghi che sporca il controllo di Bowen. L’arbitro va al Var e concede il penalty. Perfetta l’esecuzione di Benrahma, uno specialista anche in Premier, che apre il destro e spiazza Terracciano per il vantaggio degli Hammers. Passano sette minuti ed arriva il pari della Fiorentina. Impressionante lo stacco aereo di Gonzalez, che fa sponda su una apertura lunghissima di Amrabat, tiene vivo un pallone e la scondella in area per Bonaventura: controllo col sinistro e destro incrociato nell’angolino. Gran gol di Jack, nulla da fare per Areola: il pareggio della Fiorentina. Terracciano salva di Antonio, ma era fuorigioco. Poi gran lavoro di sponda di Cabral spalle alla porta per il compagno, che piazza il piattone sinistro fuori di poco. La Fiorentina ci prova: Biraghi col destro da lontano, facile Areola, un minuto dopo Soucek prolunga di testa verso Bowen, interviene Terracciano. La beffa per la Fiorentina arriva al 90′ Bowen scatta sul filo del fuorigioco su assist di Paquetà: Igor non lo recupera, battuto Terracciano col sinistro. 2-1 West Ham e conference che va in Inghilterra

Ue, domani accordo sul Patto su immigrazione probabile al 50%

Ue, domani accordo sul Patto su immigrazione probabile al 50%Bruxelles, 7 giu. (askanews) – Le probabilità che i ministri dell’Interno dei Ventisette trovino un accordo in Consiglio Ue, giovedì a Lussemburgo, sul nuovo Patto comunitario sull’immigrazione e l’asilo, sono “il 50%” rispetto alla prospettiva di un ennesimo nulla di fatto. Lo hanno affermato oggi a Bruxelles fonti qualificate dell’Ue, ridimensionando in parte la visione più ottimistica che aveva espresso ieri la commissaria europea responsabile per gli Affati interni, Ylva Johansson.

“Ci sono grandi possibilità – aveva detto la commissaria – che possa esserci una svolta al Consiglio di Lussemburgo. Dobbiamo ricordare che su questo c’è una situazione per cui il Consiglio per sei o sette anni non è stato in grado di trovare un accordo. Questo è il momento: gli Stati membri sono in una atmosfera costruttiva, penso, per trovare una soluzione. Spero che sarà possibile, in effetti penso che giovedì ce la faranno, perché adesso gli Stati membri sono così vicini nel negoziato. Insomma, se c’è la volontà, ci sarà un accordo”. In ogni caso, è chiaro che non vi sarà un sostegno unanime al testo di compromesso che ha proposto la presidenza di turno svedese del Consiglio Ue. “Se ci sarà l’accordo, non potrà essere approvato che a maggioranza qualificata”, hanno affermato oggi le fonti dell’Ue. Contro le proposte della presidenza ci sono sicuramente almeno due Stati membri, la Polonia e l’Ungheria, mentre delle riserve sono state espresse anche da Repubblica ceca, Slovacchia e Austria.

E non è ancora chiaro quale sia la posizione del governo italiano, che è politicamente vicino alle maggioranze al potere in Ungheria, Polonia e Repubblica ceca. D’altra parte, tuttavia, è evidente l’interesse nazionale dell’Italia, come di tutto il gruppo del “Med 5”, a favore di un sistema che prevede la “solidarietà obbligatoria” degli altri Stati membri nei confronti dei paesi “di prima linea” lungo le rotte migratorie. “Solidarietà obbligatoria” significa che viene lasciata agli Stati membri la scelta tra accettare di ricollocare sul proprio territorio una parte dei migranti irregolari giunti nei paesi di primo ingresso, o fornire, in alternativa, un sostegno operativo e finanziario a quei paesi.

I ministri cercheranno di trovare un accordo sulla traduzione in cifre del sostegno finanziario alternativo ai ricollocamenti, ovvero su quanto dovrà pagare uno Stato membro per ogni migrante che rifiuterà di accogliere. La presidenza di turno svedese del Consiglio non ha voluto fornire ufficialmente indicazioni, ma diverse fonti convergono sulla cifra di 20.000 euro per migrante. In sostanza, ci sarebbe un dispositivo per redistribuire negli altri Stati membri gli arrivi nei paesi di primo approdo, che assegnerebbe delle quote di migranti a ciascun paese, in base a criteri oggettivi e proporzionati (popolazione, Pil, numero di migranti già accolti etc.). Nel caso in cui un paese rifiuti di procedere ai ricollocamenti, dovrà pagare una cifra fissa moltiplicata per il numero di migranti indicato nella quota assegnata.

Secondo la Ylva Johansson “la questione principale nel pacchetto non è quella di avere una distribuzione più equa”, dei migranti irregolari tra tutti gli Stati membri, “ma di avere una politica Ue dell’immigrazione, un sistema unitario per gestire la migrazione insieme, in modo ordinato. Penso che abbiamo imparato la lezione appresa durante gli ultimi anni: che quando agiamo insieme, come ‘Team Europa’, quando ci aiutiamo a vicenda, siamo tutti vincenti”. Anche perché è ormai chiara a tutti la necessità di una politica europea di gestione ordinata dell’immigrazione e dell’asilo, perché nessun paese può farlo da solo. Per la precisione, il Consiglio cercherà di trovare l’accordo sui due capitoli più cruciali e controversi del Patto per l’Immigrazione e l’Asilo, che l’attuale Commissione europa aveva proposto il 23 settembre del 2020, dopo che si era arenata per mancanza di accordo tra gli Stati membri un’altra proposta analoga della precedente Commissione Juncker: il regolamento sulle procedure d’asilo (Apr) e il regolamento sulla gestione dell’asilo e dell’immigrazione (Ammr). Che cosa è cambiato rispetto ai mesi e agli anni scorsi? Sostanzialmente, una buona parte degli Stati membri, a partire da Germania, Francia e Spagna, sembra ora disposta ad accettare che le decisioni in Consiglio siano prese a maggioranza qualificata, come prevede il Trattato Ue. La presidenza di turno svedese appare determinata a mettere la propria proposta ai voti, e andare poi alla conta (serve almeno il 55% degli Stati membri, che rappresentino il 65% della popolazione dell’Ue). Ciò che non era più stato fatto in quest’area negli ultimi sei-sette anni, dopo la grande controversia scatenata dalla proposta dei ricollocamenti temporanei obbligatori dall’Italia e dalla Grecia, che fu accettata, appunto, a maggioranza qualificata, e poi mai applicata dai paesi che avevano votato contro.

Pd, riunione dell’area Bonaccini: nessuno lavori per escluderci

Pd, riunione dell’area Bonaccini: nessuno lavori per escluderciRoma, 7 giu. (askanews) – Chi c’era racconta di grande “preoccupazione”, di irritazione per una Elly Schlein che “sembra la leader di un movimento studentesco piuttosto che la segretaria del Pd”. La riunione di oggi della minoranza dem con Stefano Bonaccini è stata uno sfogatoio, e più che la sconfitta alle comunali pesa proprio la linea della segretaria, ritenuta troppo “assente” sui temi cruciali, a cominciare dall’economia e dal lavoro e, appunto, troppo “movimentista” quando si parla di Ucraina, per esempio. Così come non è piaciuta la defenestrazione di Piero De Luca, sostituito da quel Paolo Ciani che oggi ha scatenato un putiferio proprio sulle armi a Kiev. Grande scoramento, ma frenato da una consapevolezza condivisa: “Attenzione, se fallisce adesso Schlein finisce il Pd”, avrebbe ammonito per esempio Enzo Amendola, pure descritto molto critico verso la segreteria nel suo intervento. Per questo, alla fine, la parola d’ordine imposta da Bonaccini è: “Dobbiamo aiutare il Pd, dunque dobbiamo aiutare Elly. Dobbiamo aiutarlo rappresentando le nostre idee, le nostre proposte riformiste”. E per farlo l’area che ha sostenuto il presidente Pd alle primarie terrà una “due giorni” a luglio, un appuntamento per far sentire la voce dell’altro Pd, quello che teme di essere via via messo alla porta dalla nuova gestione.

Il malumore è forte e generalizzato. Raccontano appunto di interventi molto “preoccupati” di tanti dirigenti, oltre ad Amendola. Si sono fatti sentire – tra gli altri – Lorenzo Guerini (che già diverse volte in questi giorni ha invitato a non chiudere il Pd in un recinto), Graziano Delrio, appunto Amendola, Piero Fassino, Valeria Valente. Più prudente, secondo quanto viene riferito, Matteo Orfini. “Una valutazione su quello che è successo negli ultimi tre mesi”, spiega uno dei partecipanti. E la “valutazione” è negativa, si parla di “confusione”, di “assenza di linea”. Soprattutto, non piace l’atteggiamento verso la minoranza, additata per esempio come responsabile del voto a Bruxelles a favore del piano Asap che autorizza l’uso del Pnrr per l’approvvigionamento di munizioni. Lascia parecchi strascichi anche l’atteggiamento verso De Luca jr, un deputato che tutti – nell’area Bonaccini – definiscono “serio, lavoratore” e che è stato colpito per “dare un segnale” allo “sceriffo” Vincenzo, che vuole il terzo mandato in Campania.

L’Ucraina preoccupa, Pina Picierno ha fatto un tweet duro per commentare le frasi di Ciani: “Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea su Ucraina. Grande confusione sotto il cielo. Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambierà”. La linea ricorrente della segretaria – che non riconosce le scelte del termovalorizzatore a Roma, che dice di avere una “sua” posizione sulla gestazione per altri, che appunto fa sapere di non avere dato indicazioni di voto al gruppo Pd di Bruxelles – fa sentire quasi ospiti indesiderati i parlamentari della minoranza. Come dice uno di loro: “Elly sembra più preoccupata di preservare la ‘purezza della sua immagine, della linea con la quale ha vinto le primarie, che di fare una sintesi come deve fare chi guida un partito”. Tanto che Debora Serracchiani, raccontano, a un certo punto avrebbe detto: “Nessuno deve lavorare per mettere in difficoltà la segretaria. Ma nessuno deve pensare di lavorare per escludere qualcuno. Tutti dobbiamo lavorare per sentirci una comunità. Non c’è una parte buona e una cattiva”.

Bonaccini ha tenuto una linea simile a quella espressa anche in tv: “La segretaria è qui da tre mesi, lo sport preferito del Pd di criticare il nuovo arrivato andrebbe messo da parte. Certamente è bene evitare una deriva minoritaria che ci metterebbe in un angolo”. Perché appunto, come sottolineato da Amendola e da molti altri, bisogna valutare bene ogni iniziativa, sia per evitare il solito film della minoranza che logora il segretario di turno, sia perché stavolta è in gioco la tenuta stessa del Pd. Si cercherà di trovare un complicato equilibrio: ribadire che l’anima “riformista” ha pieno diritto di cittadinanza nel Pd, senza cannoneggiare una segretaria al lavoro solo da tre mesi. Un compito non semplice che, appunto, si proverà a declinare intanto con la kermesse di luglio.

Exclusive Padel Cup, parte terza edizione con formula a 4 tappe

Exclusive Padel Cup, parte terza edizione con formula a 4 tappeRoma, 7 giu. (askanews) – Nuova edizione, nuova formula per la Exclusive Padel Cup. Torna il circuito organizzato da MSP Italia, Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, leader in Italia nei tornei di padel amatoriali, e firmato da Exclusive, la prestigiosa carta di credito che il Gruppo Intesa Sanpaolo.

Dopo il grande successo delle prime due stagioni, entrambe disputate con un calendario autunnale sviluppato su Roma e Milano, quest’anno ecco le novità con l’inserimento di Napoli e Torino. Si parte a giugno con Roma e Napoli, poi Torino e Milano a ottobre. Nelle tappe dell’edizione 2022, sono stati oltre 800 gli atleti impegnati, con diverse presenze eccellenti e un sold out garantito in ogni weekend. Dagli ex calciatori Bergomi, Brocchi, Coco, Dida, Legrottaglie, Serginho all’ex nazionale di rugby Griffen, fino a numerosi volti noti dello spettacolo: la passione per il padel non ha risparmiato nessuno.

Per le coppie delle tre categorie (maschili, femminili e miste) che si aggiudicheranno ogni singola tappa, in palio una clinic per due persone in Spagna all’interno del Ba Padel Barcelona Golf & Resort, con lo staff e il metodo dell’accademia firmata dalla selezionatrice della nazionale italiana, la spagnola Marcela Ferrari. Il pacchetto comprenderà un corso di quattro ore con istruttori spagnoli in lingua italiana, una prenotazione per un campo della durata di un’ora, due pernottamenti e i transfer da e per l’aeroporto. Quattro le tappe in programma, tutte in strutture di alto livello. Si parte il 10 e 11 giugno dal Winner Center di Roma, mentre nel weekend successivo ci si sposterà al Padel Club Napoli. La Exclusive Padel Cup tornerà poi in campo tra il 14 e il 15 ottobre al Pala Village di Torino, per chiudersi poi il 28 e il 29 ottobre al Milano Urban Padel.

“Dopo lo straordinario risultato, in termini di presenze e visibilità, delle prime due edizioni, siamo davvero felici di ripartire con la Exclusive Padel Cup, che quest’anno si allarga ad altre due città come Napoli e Torino – le parole di Claudio Briganti, responsabile nazionale padel di MSP Italia -. Quello del padel è un fenomeno che non conosce latitudini, e in tutta Italia continuano a crescere le strutture e i praticanti. Da ormai nove anni organizziamo tornei di padel amatoriale su scala nazionale, coinvolgendo oltre 10mila giocatori, e la Exclusive Padel Cup in questo senso rappresenta un’eccellenza del nostro calendario”.

Violenza sulle donne, arriva il giro di vite del Governo

Violenza sulle donne, arriva il giro di vite del GovernoRoma, 7 giu. (askanews) – ‘Velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne o in ambito domestico; rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza’. Sono questi le principali intenzioni del Governo che ha varato oggi un disegno di legge per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Il provvedimento – si spiega in una nota – è stato deciso su proposta del ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del ministro della giustizia Carlo Nordio.

Il disegno di legge recepisce – si aggiunge – ‘le istanze più urgenti emerse nell’ambito dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; le osservazioni contenute nella relazione finale della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere’; gli orientamenti della procura generale della Corte di Cassazione in materia’. Con il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri in merito all aviolenza sulle donne si rafforza l”ammonimento’ da parte del questore, una misura di prevenzione oggi prevista per tutelare le vittime di atti di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (stalking). ‘Lo scopo è di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali. Quando le forze di polizia ricevono una segnalazione, si attivano delle rapide procedure di verifica che possono portare al provvedimento di ammonimento. La persona ‘ammonita’ deve astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche se possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d’ufficio’. Con il ddl approvato oggi, si estendono i casi in cui si può applicare l’ammonimento. Si includono adesso i cosiddetti ‘reati-spia’, che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive (attuali e passate): percosse; lesione personale; violenza sessuale; violenza privata; minaccia grave; atti persecutori; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; violazione di domicilio; danneggiamento. Si prevede l’aggravamento di pena quando i reati di violenza domestica o contro le donne sono commessi da un soggetto ammonito, anche se la vittima è diversa da quella che ha effettuato la segnalazione per cui è stato adottato l’ammonimento. Per la richiesta di revoca dei provvedimenti, i soggetti ammoniti dovranno aspettare almeno tre anni e dovranno avere ottenuto valutazioni positive in appositi percorsi di recupero. Inoltre, si amplia la definizione dei reati di ‘violenza domestica’, comprendendo quelli avvenuti in presenza di minorenni. Potenziamento delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, previste dal Codice antimafia, potranno essere applicate anche agli indiziati di reati legati alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (tentato omicidio; lesioni personali gravi e gravissime; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violenza sessuale). Queste misure si applicano indipendentemente dalla commissione di un precedente reato.

La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza sarà applicata agli indiziati di questi gravi reati con modalità di controllo elettroniche che ne richiedono il consenso. Nel caso in cui tale consenso sia negato, la durata della misura di prevenzione non potrà esser inferiore a due anni e il soggetto dovrà presentarsi periodicamente all’autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, sarà obbligatorio per il Tribunale (attualmente si tratta di una facoltà) imporre agli indiziati di questi reati il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle vittime, e l’obbligo di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e dalle vittime, prevedendo particolari modalità nel caso in cui la frequentazione di tali luoghi sia necessaria per motivi di lavoro o altre esigenze. Si prevede poi che in attesa dell’emissione della sorveglianza speciale, il Tribunale, se sussistono motivi di particolare gravità, possa disporre d’urgenza, in via temporanea, il divieto d’avvicinamento. Le violazioni saranno punite con la reclusione da 1 a 5 anni e sarà consentito l’arresto anche fuori dei casi di flagranza. Processi più veloci per i reati di violenza contro le donne, anche nella fase cautelare. ‘Si assicura il rapido svolgimento dei processi in materia di violenza contro le donne, ampliando le fattispecie per le quali è assicurata priorità, includendo: costrizione o induzione al matrimonio; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; stato di incapacità procurato mediante violenza; lesione personale, in alcune ipotesi aggravate )per esempio quando il fatto è commesso contro i genitori, i figli o i coniugi/partner). Sarà assicurata priorità anche alla richiesta e trattazione delle richieste di misura cautelare personale’.

Si prevede l’obbligo (e non più la mera facoltà), per il Procuratore della Repubblica, di individuare uno o più procuratori aggiunti o uno o più magistrati addetti all’ufficio per la cura degli affari in materia di violenza contro le donne e domestica. Termini per la valutazione delle esigenze cautelari Si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo (Misure urgenti di protezione della persona offesa), con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari. Ulteriori 30 giorni al massimo saranno a disposizione del giudice per la decisione sull’istanza. Anche qualora il pubblico ministero non ravvisi i presupposti per la richiesta delle misure cautelari, dovrà proseguire le indagini preliminari. Con il disegno di legge varato oggi dal Consiglio dei ministri in merito alla violenza sulle donne si prevede l’applicazione delle sanzioni penali previste per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni, con l’arresto obbligatorio in flagranza.

Si prevede quindi l’arresto in ‘flagranza differita’ per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di una condotta (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; maltrattamenti in famiglia; atti persecutori), sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche (chat, condivisione di una posizione geograficaà). L’arresto deve essere compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto. Rafforzamento delle misure cautelari e dell’uso del braccialetto elettronico. Questo uno degli elementi su cui poggia il ddl varato dal Governo in relazione alla violenza contro le donne. ‘Si prevede l’applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Si ampliano al tentato omicidio e alla deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (qualora commessi in danno dei prossimi congiunti o del convivente), le fattispecie per le quali è consentita l’applicazione della misura dell’allontanamento anche al di fuori dei limiti di pena previsti e si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a 500 metri, dalla casa familiare o da altri luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa’. Si prevede la possibilità di stabilire la custodia cautelare in carcere anche nei procedimenti per il delitto di lesioni personali, in alcune ipotesi aggravate, e per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Informazioni alla persona offesa dal reato e obblighi di comunicazione. Con il ddl sulla violenza contro le donne si estende la previsione dell’immediata comunicazione alle vittime di violenza domestica o contro le donne, di tutte le notizie inerenti alle misure cautelari disposte nei confronti dell’autore del reato, sia esso imputato in stato di custodia cautelare, comprese l’evasione, la scarcerazione o la volontaria sottrazione dell’internato all’esecuzione della misura di sicurezza detentiva. Al fine di potenziare la ‘circolarità informativa’ e la ‘multi-attorialità’ nel delicato campo della violenza domestica o contro le donne, si prevede anche che l’autorità giudiziaria debba effettuare una comunicazione al questore, in caso di estinzione, inefficacia pronunciata per qualsiasi ragione, revoca o sostituzione in melius di misure cautelari coercitive personali, ai fini delle valutazioni di competenza in materia di misure di prevenzione. Quindi si modificano gli obblighi ai quali il condannato deve soggiacere per accedere alla sospensione condizionale della pena. Si integra la previsione per cui, nei casi di condanna per alcuni specifici delitti, la sospensione condizionale della pena è subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero, stabilendo che non è sufficiente la mera ‘partecipazione’ ma è necessario anche il superamento dei percorsi con esito favorevole, accertato dal giudice. Si introduce una provvisionale a titolo di ristoro ½anticipato», in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto che, in conseguenza dei delitti di omicidio, violenza sessuale o lesione personale gravissima, e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, vengano a trovarsi in stato di bisogno. Si supera quindi l’attuale limite della necessità dell’acquisizione della sentenza di condanna.

Rifiuti, Gualtieri: termovalorizzatore sarà meno inquinante d’Europa

Rifiuti, Gualtieri: termovalorizzatore sarà meno inquinante d’EuropaRoma, 7 giu. (askanews) – “La relazione tecnica sull’impianto certifica che sull’abbattimento dei filtri noi siamo ben al di sopra degli standard: sarà il termovalorizzatore probabilmente meno inquinante d’Europa”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenuti alla conferenza ‘Idee per Roma Capitale Europea´ nello Spazio David Sassoli.

“Noi non facciamo il termovalorizzatore perché diciamo che, dato che Roma ha il gap impiantistico, allora viene prima della lotta alle emissioni e della differenziata – ha sostenuto Gualtieri-. Noi facciamo il termovalorizzatore perché è una delle componenti necessarie e non sostituibile per l’abbattimento delle emissioni. Noi dobbiamo aumentare la differenziata al massimo, anche se funziona di più nelle città più piccole, sappiano che esiste la quota indifferenziata. Questa quota si tratta nelle discariche o nei termovalorizzatore. Noi non vogliamo che il termovalorizzatore si mangi la differenziata. L’abbiamo dimensionato sul massimo obiettivo possibile a discariche zero comprese le ceneri del t rmocalorizzatore. A Roma faremo il caso più avanzato d’Europa”. “Se si vuole ridurre le emissioni, meglio la valorizzazione energetica della discarica – ha aggiunto Gualtieri- e meglio la valorizzazione energetica vicina che lontana, perché se io la termovalorizzazione la faccio ad Amsterdam la Co2 è la stessa, e in più ci sono le emissioni del trasporto – ha ironizzato il sindaco -. Queste sono cose elementari, sono state capite da tutti, ed è per questo che l’impianto riscuote un largo consenso. Noi inoltre con la tecnologia di cattura della Co2 che abbiamo voluto andiamo alla neutralità. Anche le ceneri saranno riciclate per fare materiale da costruzione, quindi sarà la circolarità totale del riciclo”, ha concluso.