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Milano Pride, il precedente del 2022 e il patrocinio del 2015

Milano Pride, il precedente del 2022 e il patrocinio del 2015Milano, 6 giu. (askanews) – La bocciatura da parte del Consiglio regionale della Lombardia di una mozione delle opposizioni che chiedeva la partecipazione ufficiale della Regione al Milano Pride 2023 rappresenta un passo indietro rispetto all’edizione del 2022. Lo scorso anno l’assemblea del Pirellone, con una maggioranza sempre di centrodestra ma dominata dalla Lega, aveva infatti approvato a scrutinio segreto una mozione analoga. Quest’anno, con la nuova maggioranza a trazione Fdi, il provvedimento non è invece passato.

A scendere in piazza il 2 luglio con la fascia verde in rappresentando per la prima e unica volta la Regione, su delega del presidente Attilio Fontana, fu nel 2022 il consigliere regionale bergamasco del M5s Dario Violi. Il giorno successivo il Pirellone venne illuminato con i colori del Pride. Nel 2015, quando il presidente della Regione era il leghista Roberto Maroni e presidente del Consiglio regionale il compagno di partito Fabrizio Cecchetti, venne concesso il patrocinio gratuito anche se Maroni aveva preso le distanze.

Vino, l’11 giugno “Merano WineFestival Georgia” a Chateau Mukhrani

Vino, l’11 giugno “Merano WineFestival Georgia” a Chateau MukhraniMilano, 6 giu. (askanews) – Oltre 350 vini in degustazione, seminari, masterclass e showcooking: “Merano WineFestival” approda a Tbilisi in Georgia, terra che custodisce ottomila anni di cultura vitivinicola. In collaborazione con la Georgian Wine Association, la rassegna meranese ideata da The WineHunter Helmuth Köcher varca per la seconda volta i confini italiani con un evento, domenica 11 giugno, che celebra le eccellenze georgiane e italiane wine & food nel suggestivo contesto di Chateau Mukhrani, storica Cantina che sorge a qualche chilometro dalla capitale georgiana.

Alla manifestazione saranno presenti oltre 350 etichette provenienti da 60 aziende produttrici georgiane: occasione in cui avranno luogo le degustazioni per l’assegnazione dei The WineHunter Qvevri Award. Presenti anche una selezione dei migliori 30 prodotti gastronomici georgiani, e cinque Consorzi di Tutela della Campania, insieme ai vini del Consorzio Barbera D’Asti e Monferrato. Un format simile alla rassegna meranese che include, oltre alla parte espositiva di prodotti wine & food, anche un ricco programma di talk, seminari, masterclass e showcooking. Al Palace Winter Garden, è prevista, tra l’altro, la “Masterclass vini d’Italia” diretta da Helmuth Köcher dedicata ai vini campani e piemontesi, mentre Seyit Karagözoglu, proprietario Pasaeli Wines, cura la degustazione di rare varietà turche, e Giorgi Samanishvili, presidente della National Wine Agency of Georgia guida il tasting di vini rossi di differenti regioni della Georgia.

La Iuc presenta la stagione 2023-24, fra star e innovazione

La Iuc presenta la stagione 2023-24, fra star e innovazioneRoma, 6 giu. (askanews) – Un ricco e originale programma di 36 concerti, affidati ad alcuni fra i più grandi interpreti della scena internazionale, con un repertorio che abbraccia sette secoli di storia della musica: è la stagione 2023-24 che la Iuc – Istituzione Universitaria dei Concerti – proporrà dal 13 ottobre 2023 al 18 maggio 2024, presentata oggi a Roma.

‘La stagione che ci attende offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali – ha affermato il Direttore artistico Giovanni D’Alò – Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore’. L’inaugurazione di stagione sarà venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 con replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 e riporterà in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano: artisti che già da due stagioni sono in residenza presso la Iuc, a conferma dell’attenzione e della valorizzazione del talento dei giovani da sempre perseguita dall’istituzione universitaria. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista. Alla Canova e al giovanissimo Enrico Pagano, reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste, sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un personalissimo ordito novecentesco che intreccia musiche di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.

Dopo la doppia serata dell’inaugurazione, i concerti saranno come da tradizione il martedì sera e il sabato pomeriggio all’Aula Magna della Sapienza. Enrico Saverio Pagano dirigerà anche l’Onci-Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem ‘Stringeranno nei pugni una cometa’ di Silvia Colasanti, in prima esecuzione a Roma. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Scritto su commissione del Festival di Spoleto, allora diretto da Giorgio Ferrara, come momento di riflessione sul terremoto che colpì il Centro Italia nel 2016, il Requiem della compositrice romana si propone come un ‘atto vivificante che si avvicina senza retorica a un enorme dolore collettivo’. Concepita per Soli, Coro e Orchestra la composizione accosta testi latini della liturgia a nuovi versi scritti dalla poetessa Mariangela Gualtieri che sarà anche voce recitante, in scena con il mezzosoprano Monica Bacelli e Massimiliano Pitocco al bandoneon. Star internazionali Aprirà la kermesse dei grandi ospiti internazionali il tenore inglese Ian Bostridge, artista che non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake, torna in Aula Magna con uno dei suoi cavalli di battaglia, il ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, autentico manifesto della letteratura musicale romantica.

Grande ritorno a Roma dopo oltre vent’anni di assenza per Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij. Altro pianista russo di straordinaria profondità e versatilità, Nikolai Lugansky si propone per la prima volta alla Iuc con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov e la mirabile trascrizione lisztiana della Morte di Isotta di Wagner. Pianista riverito internazionalmente per la sua ineguagliata capacità di fondere musicalità e virtuosismo, Marc-André Hamelin presenterà un caposaldo del Novecento storico come la Sonata ‘Concord’ di Charles Ives, le Waldszenen di Schumann e il famosissimo Gaspard de la Nuit di Ravel.

Graditissimo ritorno quello di Angela Hewitt, pianista che in 35 anni di carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la qualifica di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Artista molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, alternerà musiche di Mozart e Schumann. La parata pianistica continua con il francese Pierre-Laurent Aimard, uno dei maggiori specialisti di musica del’900, che dedica un concerto a György Ligeti nel centenario della nascita. ‘Ligeti ha cambiato radicalmente il suono del pianoforte… la sua grande immaginazione ha creato un nuovo universo e un nuovo modo di scrivere per lo strumento’, ha detto Aimard che ha a lungo collaborato con il compositore ungherese. Il programma delinea suggestive simmetrie tra Musica Ricercata di Ligeti e una selezione di Bagatelle di Beethoven, tra gli Studi di Ligeti, Debussy e Chopin. Ormai un habitué della Iuc il fuoriclasse francese Lucas Debargue può considerarsi ufficialmente ‘artista in residenza’ essendo allo studio con lui progetti che lo legheranno all’Istituzione anche nei prossimi anni. Esemplare della sua originalità l’accostamento di autori dalle sensibilità apparentemente lontane come Beethoven e Chopin e anche l’omaggio a Gabriel Fauré, uno dei grandi musicisti francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita. Spicca poi la presenza del pluripremiato violoncellista francese Gautier Capuçon. Acclamato per la sua musicalità espressiva, l’esuberante virtuosismo e la profonda sonorità del suo strumento (un Matteo Goffriller del 1701 ‘L’Ambassadeur’), il talentuoso violoncellista affronterà in una sola serata l’integrale delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven accompagnato dal suo partner abituale Frank Braley. Tra i violinisti più apprezzati della nuova generazione, il 36enne anglo-norvegese Charlie Siem annovera tra i suoi fans anche Lady Gaga e Katy Perry. Interprete di grande eleganza, Siem sarà in scena con il pianista Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo (Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski) con un momento di riflessione in occasione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di Baal Shem – Tre quadri di vita Cassidica del compositore svizzero Ernest Bloch, ispirati alla liturgia e al folclore ebraico. Musica antica e musica su strumenti originali Jordi Savall è sicuramente uno dei principali attori della rivalutazione della musica storica, per oltre cinquant’anni ha riscoperto e portato nelle sale musicali di tutto il mondo meraviglie musicali altrimenti lasciate nell’oscurità. Legatissimo alla Iuc, il maestro catalano torna alla testa del suo ensemble Hespèrion XXI con uno dei suoi programmi più acclamati, Folías e Canarios, itinerario affascinante tra antiche danze della Spagna, che per vie misteriose si sono diffuse in mezza Europa, dall’Italia meridionale alla Scozia, all’America del Nord. In pieno barocco ci porta anche Samuel Mariño, sopranista venezuelano unanimemente apprezzato per la naturale brillantezza e l’agilità della sua voce che gli hanno consentito in breve tempo di affermarsi come uno dei giovani cantanti più interessanti nel panorama internazionale. Con il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa, Samuel Mariño propone arie tra le più belle e rappresentative della vocalità barocca, tra Vivaldi, Händel e Alessandro Scarlatti. Sempre nello stesso ambito temporale si colloca il concerto dell’Ensemble Barocco di Napoli con Laura Pontecorvo al flauto traversiere e Tommaso Rossi al flauto dolce e flauto traversiere. Nato dal desiderio del compositore Pasquale Corrado di cimentarsi con la scrittura per un ensemble di strumenti barocchi, questo progetto include in prima romana il suo Black Telemann ispirato al famoso concerto per flauto dolce, flauto traversiere, orchestra d’archi e basso continuo scritto da Georg Philipp Telemann, intorno al quale è strutturato tutto il programma, tra stile francese, stile italiano, ispirazione polacca e altre culture europee. Come il titolo Absolute Boccherini lascia intendere, il concerto del violinista Fabio Biondi con Europa Galante esplora composizioni per vari organici del geniale compositore lucchese, tra cui il Quintetto ‘Fandango’ per chitarra, archi e nacchere, e le celebri variazioni su La Ritirata di Madrid. No Limits Questa sezione della programmazione prende spunto dal titolo del concerto del violinista ‘rocker’ Alessandro Quarta che, con il suo quintetto, sarà protagonista di un incredibile viaggio tra vari mondi musicali, dal rock alla classica, dal jazz al pop, da Morricone a Piazzolla, con arrangiamenti originali scritti dallo stesso Quarta, eclettico anche come compositore. Altra avventura musicale è quella di Cristina Zavalloni nel mondo di Nino Rota attraverso canzoni che raccontano la storia del cinema e della società italiana: da Gelsomina alla Dolce vita, dalla Canzone arrabbiata fino a una travolgente Pappa col pomodoro. Compagni di viaggio: Gabriele Mirabassi al clarinetto, Manuel Magrini al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso. Per i 100 anni della nascita di Luigi Nono è nato il progetto L’Ascolto e lo Spazio del Ready Made Ensemble diretto da Gianluca Ruggeri con Gianni Trovalusci al flauto basso e Alvise Vidolin alla regia del suono: una serata che accosta la Messe de Notre-Dame di Guillaume de Machaut in un’esecuzione secondo le caratteristiche acustiche della cattedrale di Reims, un mottetto di Guillaume Dufay e Das Atmende klarsein di Luigi Nono su testi di Massimo Cacciari, la cui prima romana avvenne nel 1982 proprio all’Aula Magna della Sapienza alla presenza del compositore. Un altro apporto al centenario di György Ligeti (dopo quello di Aimard) è il concerto del violoncellista Enrico Bronzi con l’Ensemble Muzsikás che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara. Ancora un viaggio pieno di sorprese, stavolta nella musica italiana, è il progetto Da Monteverdi a Mina con il gruppo barocco Soqquadro Italiano e la carismatica voce di Vincenzo Capezzuto. Fondato da Claudio Borgianni l’ensemble è considerato tra i più originali ed innovativi dell’odierno panorama europeo, con un repertorio che spazia dalla musica antica al jazz, al pop e all’elettronica, in una ricerca continua tra passato e presente. In questa sezione non poteva mancare uno sperimentatore come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima che, con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo violino concertatore, propone un programma d’ispirazione mediorientale dal titolo Al bubduqyyia – Il Concerto Perduto che accosta composizioni dello stesso Sollima e di Vivaldi a musiche tradizionali albanesi e cipriote. Una première assoluta alla Iuc quella di Romanza Criminale con l’Ensemble La Terza Prattica, Susanne Bungaard voce e percussioni, Massimiliano Toni al clavicembalo, tastiere, arrangiamenti e direzione musicale, i live electronics del sound engineer Oscar Mapelli e la mise en espace di Deda Cristina Colonna. Una passionale ‘crime story’ che dalla Roma barocca arriva ai tempi moderni, unendo stili e mondi sonori apparentemente lontani, Giulio Caccini e Armando Trovajoli, Girolamo Frescobaldi e Romolo Balzani, Giacomo Carissimi e Francesco De Gregori. Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è ‘7’ – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto martedì 27 febbraio nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Giovani ‘un certain regard’ Da sempre mission centrale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti è quella di promuovere giovani musicisti di talento, come nel caso del 23enne violinista spagnolo Javier Comesaña (Premio Heifetz 2021) al suo debutto romano. Con Matteo Giuliani Diez al pianoforte proporrà un programma che unisce lo stile tipicamente spagnolo di Enrique Granados (la sua Sonata per violino e pianoforte di rarissima esecuzione), quello francese di Debussy, Stravinskij e Messiaen e un omaggio all’Italia con la Sonata di Ottorino Respighi. Debutta a Roma in recital solistico il pianista russo Lukas Geniušas, 32 anni, musicista dalla carriera internazionale già ben avviata la cui innata curiosità spinge ad ampliare continuamente i suoi interessi musicali, dal barocco al contemporaneo. In quest’ottica s’iscrive il programma di questo concerto che vede la prima esecuzione a Roma della prima versione (1907) della Sonata n. 1 di Rachmaninov ma anche l’inconsueto Rubinstein in Berlin, un brano del 2008 per ‘pianista parlante’ dello statunitense Frederic Rzewski, con il testo tratto dai diari di Arthur Rubinstein. Prima volta a Roma anche per la violinista britannica Leia Zhu, classe 2006, enfant prodige dotata di un talento naturale che le ha consentito a soli 14 anni lo straordinario debutto con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Simon Rattle: con la rinomata orchestra Festival Strings Lucerne diretta da Daniel Dodds, Leia eseguirà il Concerto in re minore per violino e archi di Mendelssohn e il Rondò ‘La campanella’ di Paganini. Fiore all’occhiello dell’Accademia Chigiana (dove ha ottenuto il Diploma d’Onore di Antonio Meneses), fresco vincitore del Concorso Kachaturian e già lanciato verso una brillante carriera, il violoncellista Ettore Pagano è un talento tutto italiano. Sarà per la prima volta alla Iuc in un progetto con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella de Angelis, che presenta musiche di Haydn, Part, Sollima ma riporta anche alla meritata attenzione del pubblico i lavori di due compositrici, Marianna Martines, viennese di origine spagnola del periodo classico, e Grazyna Bacewicz prima compositrice polacca a raggiungere fama internazionale nel secolo scorso (in collaborazione con il CIDIM- Progetto Circolazione Musicale in Italia). Confermata anche per questa stagione la rodata collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica, una delle realtà più attive e meritorie nel campo della specializzazione musicale, in una serata che vede sullo stesso palco i giovani musicisti di Avos Project insieme ai loro prestigiosi insegnanti Mario Montore, Massimo Spada, Andrea Obiso, David Romano, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano (musiche di Richard Strauss e Ernest Chausson). Quartetti d’archi Punto di forza e d’onore delle programmazioni sapientine, non manca naturalmente un focus sui quartetti d’archi. A cominciare dal Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, è la volta di Late Quartets, ciclo in due concerti in cui si esplorano opere della maturità di Shostakovich, Dvorák, Borodin, Beethoven, Janácek e Mendelssohn. Quest’anno inoltre ricorre il cinquantenario dalla fondazione del Quartetto Arditti, formazione di assoluto riferimento per moltissimi compositori novecenteschi e contemporanei che spesso hanno dedicato loro lavori ai quattro musicisti capitanati da Irvine Arditti. Percorso artistico che si riflette perfettamente nella scelta di eseguire brani ‘storici’ di Maestri del secondo Novecento (Penderecki, Berio e Xenakis) insieme a pezzi di autori viventi come la slovena Nina Senk e l’inglese James Clarke. Formato da tre strumentisti danesi e uno norvegese, il Danish String Quartet, pluripremiato per le sue registrazioni per la ECM, è giunto al suo ventesimo anno di attività e la Iuc gli fornisce l’occasione di debuttare finalmente a Roma. Acclamato per l’impeccabile livello tecnico-esecutivo e per l’originalità dei programmi, proporrà musiche di Purcell, Haydn, Shostakovich e Schumann. Al debutto romano anche i giovani del Quartetto Leonkoro doppiamente insigniti lo scorso anno del Primo Premio all’International String Quartet Competition della Wigmore Hall di Londra e del Concours Quatuors à Bordeaux: in programma il Quartetto op. 59 n. 1 ‘Razumovsky’ di Beethoven ma anche musiche di due autori di spicco del Novecento come Webern e Shostakovich.

Autonomia, Emiliano: preoccupati, difficile prevedere impatti

Autonomia, Emiliano: preoccupati, difficile prevedere impattiRoma, 6 giu. (askanews) – “L’autonomia differenziata ci preoccupa perché non ci consente di prevedere con chiarezza gli impatti della riforma: è questo il problema politico che il legislatore dovrebbe porsi. E al legislatore io chiedo di non varare una riforma di questa portata se i suoi impatti sulla capacità di governo del paese non sono chiari”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato nell’ambito dell’esame dei disegni di legge in materia di autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.

“Se, come sostiene il ministro Calderoli, la riforma serve a dare un’occasione di progresso alle regioni meno progredite d’Italia, il parere di queste regioni va tenuto quantomeno in considerazione. Noi non abbiamo nulla contro l’aumento dei poteri regionali; siamo convinti, anzi, che un modello di governo di prossimità possa funzionare meglio di un modello accentrato, e proprio su questo stiamo anche discutendo con il ministro Fitto che invece, nel quadro della coesione, sta facendo esattamente il contrario, pur essendo nello stesso governo di Calderoli”, ha aggiunto il governatore. “Il presidente del Consiglio sicuramente farà una sintesi. Questo modello, però, deve realizzare innanzitutto un meccanismo di maggiore eguaglianza, altrimenti diventa rischioso per la tenuta del paese. Dobbiamo avere la certezza che le regioni meno progredite possano trarne profitto. In questo senso, crediamo che la definizione e l’effettivo finanziamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) sia un elemento di grande importanza politica e costituzionale. In questi giorni, autorevoli costituzionalisti hanno ribadito che nell’ipotesi in cui i LEP non realizzassero un’effettiva parità di condizioni, tutto il sistema di autonomia differenziata non reggerebbe”, ha sottolineato Emiliano.

Ibr Grant Thornton: tre le minacce 2023 per le imprese del mid-market

Ibr Grant Thornton: tre le minacce 2023 per le imprese del mid-marketMilano, 6 giu. (askanews) – Inflazione, attacchi informatici e rallentamento dell’economia sono tre delle minacce più importanti nelle menti dei leader aziendali nel mid-market nel 2023. Secondo i dati dell’International Business Report (IBR), l’indagine globale di Grant Thornton con dirigenti di aziende del mid-market, più della metà (51%) dei manager vede l’inflazione come una minaccia continua, mentre il 47% ha citato gli attacchi informatici e il 50% ha fatto riferimento al rallentamento dell’economia.

In questi ultimi mesi si sono aggiunti, come quarta minaccia, i rischi connessi all’andamento del settore bancario che hanno contribuito a creare un clima di maggiore incertezza per molte aziende. Sebbene l’economia globale abbia mostrato resilienza nelle recenti sfide, le imprese e i consumatori continuano a risentire del costo della vita, dell’aumento delle bollette energetiche e dell’aumento dei tassi di interesse. Le aziende stanno agendo per ridurre i costi derivanti dall’aumento dell’inflazione.

Secondo l’IBR, più della metà delle aziende del mid-market a livello globale (51%) considera l’inflazione una vera preoccupazione. Nonostante l’aumento dei costi, il 55% delle imprese prevede di aumentare la redditività nel corso del prossimo anno (48% i dirigenti di aziende italiane, rispetto a 37% nel 2021) attraverso la ricerca di maggiore efficienza operativa e l’identificazione di nuovi mercati. Nuove sfide che non frenano le preoccupazioni per il 47% dei leader aziendali del mid-market, come emerge dai dati dell’IBR, che identificano l’attacco informatico come una minaccia per la propria attività nel 2023. Il costo dei crimini informatici per le aziende dovrebbe raggiungere gli 8 trilioni di dollari quest’anno e entro il 2025 le frodi e le truffe online costeranno 10,5 trilioni di dollari.

“Il settore dell’Information Technology e in particolar modo della Cybersecurity, hanno visto dopo la pandemia una crescita esponenziale che non accenna a fermarsi, dovuta alle numerose sfide che le aziende si sono trovate ad affrontare. L’evoluzione del business in nuove direzioni ha richiesto l’introduzione di una cultura informatica più avanzata e un approccio più innovativo, in termini di infrastruttura e sicurezza”, ha sottolieneato Paolo Azzalin, Partner Ria Grant Thornton.

Passa la fiducia sul decreto Pubblica amministrazione: c’è lo stop al controllo della Corte Conti sul Pnrr

Passa la fiducia sul decreto Pubblica amministrazione: c’è lo stop al controllo della Corte Conti sul PnrrRoma, 6 giu. (askanews) – Eliminazione del controllo cosiddetto ‘concomitante’ della Corte dei Conti sui progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Complementare; proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, dello ‘scudo erariale’ che esclude il danno erariale per i pubblici funzionari o per chi gestisce denaro pubblico che agiscono con colpa grave. Queste le contestate novità inserite nel corso dell’esame della Camera nel decreto legge per il potenziamento delle Pubbliche amministrazioni, su cui oggi il governo ha ottenuto la fiducia con 203 voti favorevoli, 134 voti contrari e 3 astensioni. Norme che sono state criticate anche dall’associazione dei magistrati contabili che ha espresso “netta contrarietà”.

La stretta ai controlli della Corte dei Conti è stata motivata dal governo, che ha proposto l’emendamento, e dalla maggioranza, che l’ha approvato, come un intervento necessario per semplificare procedure, evitare sovrapposizioni e accelerare l’attuazione degli interventi del Pnrr che devono essere completati entro giugno 2026. Per le opposizioni si tratta di una misura accentratrice e sbagliata, che sottrae al controllo della Corte l’utilizzo di importanti risorse pubbliche. Il controllo concomitante, che per il Pnrr non è più previsto, è quello che viene praticato in corso d’opera, mentre è in atto la realizzazione del progetto, ed ha anche valore ‘correttivo’ perché permette di individuare subito eventuali anomalie e di porvi rimedio. Rimane, come sottolinea il governo, il controllo successivo sulla gestione, in base al quale la Corte dei Conti verifica la legittimità e la regolarità delle gestioni, il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione, la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti.

Questa modalità di controllo era già stata prevista nel primo provvedimento della governance del Pnrr approvato dal governo Draghi, in cui si stabilisce anche il coordinamento con la Corte dei Conti europea. L’altra misura oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione è la proroga di un anno dello ‘scudo erariale’ che limita la responsabilità erariale di amministratori, dipendenti pubblici e privati cui è affidata la gestione di pubbliche risorse ai danni causati dalle condotte poste in essere con dolo, escludendo quindi ogni responsabilità per colpa grave. La misura, già in vigore fino al 30 giugno 2023, è stata introdotta durante la pandemia dal governo Conte 2 e prorogata dal governo Draghi con l’obiettivo di ridurre il fenomeno della ‘paura di firma’. Con questo decreto la misura viene prorogata fino al 30 giugno 2024.

Le misure del decreto sulla Pubblica amministrazione comprendono, tra l’altro, il rafforzamento degli organici della P.A. nelle sue diverse articolazioni centrali e territoriali, con particolare riguardo alle strutture e agli uffici preposti all’attuazione del Pnrr, la possibilità per le amministrazioni che sono qualificate come ‘soggetti attuatori’ del Pnrr di conferire a personale esterno incarichi dirigenziali oltre i limiti previsti, disposizioni in materia di concorsi per il reclutamento di personale, facoltà alle regioni, senza aggravio di spesa, di applicare la disciplina statale in materia di uffici di diretta collaborazione. Ma anche misure urgenti per l’attuazione del grande progetto Pompei e una riserva di posti pari al 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziali ai volontari che hanno concluso il servizio civile universale.

L’11 e 12 giugno i vini campani a Napoli per “Campania.Wine”

L’11 e 12 giugno i vini campani a Napoli per “Campania.Wine”Milano, 6 giu. (askanews) – L’11 e il 12 giugno le bellezze architettoniche e monumentali di Napoli accoglieranno “Campania.Wine”, rassegna promossa e organizzata in cooperazione dai cinque Consorzi di Tutela Vini della Campania: i Consorzi del Sannio, del Vesuvio, dei Vini d’Irpinia, Viticaserta e Consorzio Vita Salernum Vites, oltre che da quello del Pomodorino del Piennolo Vesuvio Dop.

L’obiettivo della manifestazione è quello di valorizzare e promuovere i vini a Indicazione Geografica della Campania e i loro produttori-attori, attraverso un suggestivo itinerario di conoscenza esperienziale rivolto ad esperti, giornalisti di settore, addetti ai lavori e appassionati del mondo del vino. Un intenso programma della durata di due giorni con degustazioni, masterclass, seminari, wine tour, wine talk e wine forum in due luoghi di assoluto pregio: Galleria Umberto I, monumentale opera del XIX secolo, e Museo artistico politecnico di Napoli (Musap) a Palazzo Zapata, monumentale palazzo di origine seicentesca affacciato sulla elegante piazza Trieste e Trento. Il taglio del nastro è in programma domenica 11 giugno alle ore 11 presso la Galleria Umberto I, che ospiterà il walk-around tasting con i banchi d’assaggio delle cantine (aperto sia l’11 che il 12 giugno dalle 11 alle 19.30), alla presenza di rappresentanti istituzionali e operatori del mondo vinicolo campano. Il Musap sarà invece la sede delle masterclass e dei laboratori di approfondimento sulle denominazioni. Per gli appassionati, oltre al percorso degustazione in Galleria, è previsto il programma di masterclass “La Campania in 10 vini” condotte da Chiara Giorleo in collaborazione con Ais Campania.

Lunedì 12 giugno alle 11.30 al Musap si terrà il “Campania.Wine Sustainability Forum: la bellezza dei paesaggi della Campania e il ruolo dell’enoturismo”, focus sulle potenzialità turistiche del settore vitivinicolo in un territorio di grande attrattività come quello campano. Alle 17, è prevista invece l’iniziativa speciale “La Campania che ama la Campania 2023”, assegnazione dei riconoscimenti alle migliori carte dei vini con referenze regionali condotta dai giornalista Luciano Pignataro. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania ed è realizzata con il cofinanziamento dell’Unione Europea, Campagna Medways EU “European Sustainability. From Mediterranean to the East: new ways to advance Food”.

Autonomia, Calderoli: ascoltato tutti, riforma prosegue percorso

Autonomia, Calderoli: ascoltato tutti, riforma prosegue percorsoRoma, 6 giu. (askanews) – “Si è ufficialmente concluso oggi il ciclo di oltre 60 audizioni sul disegno di legge di attuazione dell’autonomia, la riforma compie un ulteriore passo avanti. Abbiamo ascoltato ogni sorta di posizione e raccolto elementi più che sufficienti. E’ stato scelto il ddl del Governo come testo base per l’esame del Parlamento, che continua ad essere pienamente coinvolto in questo percorso. La scadenza per la presentazione degli emendamenti è fissata al 22 giugno, con l’inizio della discussione generale a partire da mercoledì prossimo. Insomma, tutto procede come da programma. L’autonomia è una sfida di responsabilità e trasparenza nell’interesse dei cittadini, per garantire un’Italia efficiente e senza più sperequazioni. Questo è l’obiettivo mio e del Governo, che contiamo di portare a casa quanto prima”. Lo ha dichiarato il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine dell’ultima seduta della commissione Affari Costituzionali.

Enogastronomia, mete migliori sono Sicilia, Emilia-Romagna, Campania

Enogastronomia, mete migliori sono Sicilia, Emilia-Romagna, CampaniaMilano, 6 giu. (askanews) – Sicilia (46%), Emilia-Romagna (44%) e Campania (40%): è questo il podio della classifica delle migliori mete italiane dal punto di vista enogastronomico. Le stesse tre Regioni, ma in ordine diverso (Emilia-Romagna, Campania e Sicilia), sono anche quelle i cui prodotti e specialità culinarie sono le più note ai turisti italiani. Per le città., la top tre è composta da Napoli, Bologna e Roma. E’ uno dei dati che emergono dalla sesta edizione del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano” curato da Roberta Garibaldi, che è stata presentata oggi alla stampa al Palazzo del Touring Club Italiano a Milano.

“Ci sono destinazioni che hanno grandi opportunità di sviluppo, gli stessi italiani conoscono poco i prodotti di determinate regioni, ma queste destinazioni devono diventare più competitive, accrescendo le competenze professionali, attraendo giovani talenti e individuando soluzioni alle difficoltà attuali nel reperimento di lavoratori per il settore” evidenzia l’Associazione italiana turismo enogastronomico, aggiungendo che “a livello politico, manca consapevolezza sul valore dell’enogastronomia per il turismo italiano. Inoltre, il recepimento delle normative sull’enoturismo e l’oleoturismo è in divenire, e non tutte le Regioni hanno emanato i decreti attuativi” continua, sottolineando che “tra gli aspetti positivi compare la previsione, nel nuovo disegno di legge sull’enoturismo, della realizzazione di un portale nazionale dedicato”. “Il turismo sta andando benissimo e ci sono delle previsioni di crescita estremamente importanti, e in questo momento, a livello europeo, le esperienze enogastronomiche sono considerate le più gradite superando tutte quelle di altro tipo. Se a questo aggiungiamo che l’Italia è la meta più desiderata, abbiamo un tris d’assi che dobbiamo giocarci nei migliori dei modi nel prossimo futuro” afferma ad askanews Roberta Garibaldi a margine della presentazione del rapporto, evidenziando che “da questo lavoro emerge un turista curioso, innovativo, che vuole sperimentare e mettersi in gioco, ‘bleisure’ e che cerca offerte diversificate. Risalta però a – prosegue – anche un grande gap tra l’interesse alle esperienze e l’effettiva fruizione: il turista vuole un accesso facile alle esperienze che oggi non c’è, così come quando prenota un volo o un albergo”.

“Ci vuole inoltre un approccio sostenbile che oggi è una ‘condicio sine qua non’, e un grande intervento da parte del pubblico che deve riuscire a sciogliere tutti i nodi che ci sono” continua Garibaldi, secondo cui il tema più importante e delicato “è sicuramente quello di mappare le esperienze e di renderle facilmente disponibili al turista, questo per iniziare, poi dovremo svilupparle e mapparle”.

La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride, e la Lombardia non sarà rappresentata al Milano Pride

La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride, e la Lombardia non sarà rappresentata al Milano PrideRoma, 6 giu. (askanews) – Dopo la revoca da parte della Regione Lazio del proprio patrocinio al Roma Pride, anche il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione di Luca Paladini (Patto Civico) che chiedeva, come avvenuto l’anno scorso, che un rappresentante della Regione Lombardia partecipasse al Milano Pride del 24 giugno in rappresentanza dell’assemblea lombarda indossando la fascia verde. Un passo indietro deciso dalla maggioranza di centrodestra dell’assemblea lombarda con 43 no, 23 sì e zero astenuti. Il presidente della giunta, Attilio Fontana, aveva lasciato, come nel 2022, la decisione al Consiglio sottolineando che l’assemblea del Pirellone “è sovrana”.

Una scelta che arriva dopo quella della Regione Lazio, che ha tracciato il solco con le opposizioni. “Non posso accostare il nome della Regione Lazio ad una manifestazione in cui si rivendica la pratica del gpa, l’utero in affitto, che le sezioni unite della Cassazione hanno definito una pratica degradante”, ha ribadito sui social il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, tornando a parlare della revoca del patrocinio della regione Lazio al Roma Pride.