Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Aeroporti, traffico passeggeri aprile supera i livelli pre-Covid

Aeroporti, traffico passeggeri aprile supera i livelli pre-CovidRoma, 31 mag. (askanews) – Traffico aereo da record per il sistema aeroportuale italiano, che lo scorso mese di aprile, con 16,5 milioni di passeggeri transitati, ha superato del 2,5% i volumi del 2019. A trainare il risultato, secondo i dati diffusi da Assaeroporti, il segmento internazionale che, con 10,7 milioni di passeggeri, oltre due terzi del totale, è cresciuto del 30% rispetto al 2022 e ha sostanzialmente raggiunto i livelli pre-pandemia (-1,6%). Degno di nota è anche il dato del traffico nazionale che, con 5,8 milioni di viaggiatori, ha superato dell’11% i volumi del 2019.

Vicino ai risultati pre-Covid anche il traffico registrato nel primo quadrimestre dell’anno: complessivamente i passeggeri hanno toccato quota 52,3 milioni, ovvero il 97,6% dei livelli del 2019. “Il risultato raggiunto dagli aeroporti italiani nel mese di aprile è un’ottima notizia e conferma la resilienza del settore – ha commentato Carlo Borgomeo presidente di Assaeroporti -. Ci auguriamo che gli anni terribili del Covid siano ormai alle spalle e che il comparto sia sempre più centrale nelle politiche di sviluppo del nostro Paese”.

La Casa Bianca: noi non sosteniamo gli attacchi all’interno della Russia

La Casa Bianca: noi non sosteniamo gli attacchi all’interno della RussiaRoma, 31 mag. (askanews) – La Casa Bianca ha affermato che sta ancora raccogliendo informazioni sull’attacco con droni di ieri a Mosca, ma ha ribadito di non poter giustificare gli attacchi all’interno della Russia. “Non sosteniamo gli attacchi all’interno della Russia. Questo è tutto. Punto”, ha detto l’addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, durante un briefing.

Washington è un importante fornitore di armi all’Ucraina, a condizione che il paese le usi per difendersi e per riconquistare il territorio ucraino occupato dalle forze russe. I funzionari statunitensi hanno ripetutamente affermato che l’Ucraina ha accettato di non utilizzare armi fornite dagli americani per attacchi sul suolo russo. Ieri, funzionari americani hanno dichiarato all’agenzia di stampa Ap che un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina dovrebbe essere annunciato questa settimana e includerà munizioni aggiuntive per i droni.

Macron: serve un “risveglio strategico” per la sicurezza dell’Europa

Macron: serve un “risveglio strategico” per la sicurezza dell’EuropaRoma, 31 mag. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron intende rassicurare i paesi dell’Europa centrale e orientale sul fatto che la Francia comprende che l’ambiente di sicurezza del continente è stato modificato in modo permanente dall’invasione russa dell’Ucraina.

In un discorso a un forum sulla sicurezza nella capitale slovacca, Bratislava, Macron chiederà oggi un “risveglio strategico” e sottolineerà il lavoro svolto dalla Francia per proteggere il fianco orientale della Nato, incluso il distacco di 1.250 truppe francesi in Romania e di altri 300 militari in Estonia. Il presidente sottolineerà anche il ruolo francese nello sbloccare la fornitura di carri armati all’Ucraina. Durante il forum, secondo le anticipazioni del suo discorso, Macron sottolineerà anche l’impegno della Francia per la vittoria dell’Ucraina e dirà che non sarà tollerato in alcun modo un conflitto congelato. Un funzionario dell’Eliseo ha sottolineato che Macron ha già concordato un aumento di oltre un terzo della spesa per la difesa prevista dalla Francia per il 2024-30 rispetto al 2019-25. D’altra parte, il presidente sosterrà che l’Europa deve fare di più per sostenere la propria capacità di produzione di armamenti e necessita di esplorare partenariati nell’ambito della difesa tra gli Stati membri.

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazione

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazioneTorino, 31 mag. (askanews) – Studenti delle scuole medie arrivati da tutta Italia per festeggiare un progetto che li ha messi in relazione con studenti universitari che li hanno aiutati nello studio, ma anche accompagnati più in generale nel processo di crescita. Nel Campus Einaudi dell’Università di Torino si è tenuto l’atto conclusivo dell’edizione 2023 del progetto Compiti@Casa, nato dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini e l’ateneo e sostenuto anche da IGT e Fondazione Alberto e Franca Riva. “Oggi – ha detto ad askanews Marina Marchisio, docente e referente del progetto – è un momento di festa per tutti noi, perché rappresenta la conclusione della terza edizione di Compiti@Casa che ha visto coinvolti 300 studenti della scuola secondaria di primo grado di tutta Italia, oltre 105 tutor dell’Università di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale e del Politecnico di Torino, 31 docenti referenti e molte altre persone che hanno collaborato”.

Le attività di sostegno all’apprendimento delle materie umanistiche, della matematica e delle discipline scientifiche si sono svolte a distanza utilizzando un ambiente digitale di apprendimento che consente attività formative in sincrono e la condivisione di contenuti interattivi. Ma l’esperienza è andata oltre il semplice livello didattico. “I tutor – ha aggiunto Marcella Drago, segretario generale della Fondazione De Agostini – sono diventati, nell’arco delle 12 settimane del progetto, un po’ come dei fratelli e delle sorelle maggiori per questi ragazzi. E Compiti@Casa non è soltanto un momento nel quale si fanno i compiti, ma anche, come hanno raccontato i ragazzi, si chiacchiera, si condivide, ci si ascolta, ci si racconta. Ecco: Compiti@Casa è questo, è apprendimento, ma anche e soprattutto relazione e condivisione”. Alla terza edizione hanno preso parte scuole di Novara, Torino, Milano, ma anche di Roma, Napoli e Palermo. “La parte principale di questo progetto – ci ha detto Andrea Polesel, uno dei tutor che hanno affiancato gli studenti – riguarda proprio la relazione che si vene a creare con i ragazzi, il fatto che in tanti momenti ci sia l’occasione per confrontarsi, per raccontarsi. Hanno avuto modo di raccontare i problemi che affrontano a scuola e nella vita privata, e questo crea un clima positivo per loro a livello relazionale, che poi ha tutta una serie di ripercussioni sia sul rendimento scolastico, ma soprattutto sulla persona”.

“Lavorare con loro significa investire sul futuro – ha concluso la professoressa Marchisio – a maggior ragione perché saranno loro le generazioni del futuro. E prima si parte, meglio è”. E in una società che tende purtroppo a favorire l’isolamento delle persone, soprattutto dei più giovani, un progetto di condivisione anche umana come questo, oltre che combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica, sembra rispondere a bisogni sociali nel senso più largo del termine.

Nordcorea ammette fallimento lancio satellite-spia

Nordcorea ammette fallimento lancio satellite-spiaRoma, 31 mag. (askanews) – La Corea del Nord ha confermato, in una rara ammissione, che il lancio del suo “satellite-spia” avvenuto nelle scorse ore è fallito. L’agenzia di stampa di stato KCNA ha spiegato che il nuovo razzo “Chollima-1”, che trasportava un satellite da ricognizione militare, “Malligyong-1”, è caduto in mare a causa “dell’avviamento anomalo del motore del secondo stadio”. Pyongyang prevede di effettuare un secondo lancio il prima possibile.

Lo Stato maggiore congiunto della Corea del Sud, dal canto suo, ha dichiarato di aver rilevato il lancio da Tongchang-ri, sulla costa occidentale del nord, alle 6:29 (23.29 in Italia) e che il missile è caduto nelle acque a circa 200 chilometri a ovest dell’isola sud-occidentale di Eocheong dopo il suo volo sopra le acque. all’estremo ovest dell’isola di confine di Baengnyeong. L’esercito sudcoreano ha identificato quella che appare essere una paerte del missile del Nord e l’ha recuperata, ha aggiunto lo Stato maggiore. Questi frammenti potrebbero far luce sulla composizione del razzo e sul progresso tecnologico del Nord, hanno detto gli osservatori.

Il Nord ha notificato all’inizio di questa settimana al Giappone e all’Organizzazione marittima internazionale il suo piano per lanciare un satellite tra il 31 maggio e l’11 giugno, nonostante le critiche secondo cui violerebbe le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che vietano qualsiasi lancio utilizzando la tecnologia dei missili balistici. Il regime aveva lanciato per l’ultima volta un razzo che trasportava quello che ha definito un satellite “Kwangmyongsong-4” nel febbraio 2016.

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversi

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversiMilano, 31 mag. (askanews) – Cateno De Luca, già sindaco di Messina, Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva e leader del movimento politico Sud chiama Nord, guida il comune di Taormina. “Lo dico volutamente: perché sintetizzo usando un luogo comune, ma parlo del modello di buon governo che rappresento. Io sono il simbolo positivo della Sicilia amministrata bene” ha detto in un’intervista a La Repubblica.

“Mi paragonano a un Masaniello siciliano? Era un personaggio che andava al galoppo verso il suicidio. Ora, io capisco che il mio folklore possa indurre a un confronto, però sinceramente i miei risultati e la mia storia dicono altro. Io sono uno statista di frontiera” ha proseguito. Quanto alla passata candidatura alla presidenza della Regione contro Schifani De Luca annette di sognare ancora quella carica. “Ovvio. Avrei potuto fare il senatore, il deputato nazionale: è stato eletto un mio ex assessore comunale. Ho scelto di restare in trincea, solo che con Schifani alla Regione mi annoio. E quindi mi sono organizzato per governare una realtà complessa e prestigiosa come Taormina, che è una Sicilia in piccolo. Ma soltanto nell’attesa di governare la Regione”.

La prossima sfida, ha continuato, è quella delle elezioni Europee. “Entro fine giugno sarà sottoscritto il patto di Taormina, con la definizione della piattaforma su cui stiamo lavorando da mesi. L’ultimo incontro è stato lunedì scorso a Milano, organizzato da Letizia Moratti” con la presenza di Matteo Renzi, Mariastella Gelmini e Giuseppe Fioroni.

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo Schlein

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo SchleinMilano, 31 mag. (askanews) – “La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”. Così Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito delle elezioni comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa” ha aggiunto.

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla” ha proseguito riferendosi alla segretaria del Pd. “Chi vuole ingabbiarla? Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.

“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione” ha continuato. “Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli” ha aggiunto.

“Le reazioni ora saranno di certo negative ma il tempo aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Ho lavorato con entrambi, come con Calenda, che ha ragione quando dice che non si può costruire un’alleanza sulla paura della destra. Servono contenuti e apertura reciproca. Poi penso anche ai sindaci e a personalità non strettamente inquadrabili nei partiti, come Giuseppe Sala e Gaetano Manfredi” ha proseguito sulla possibilità che Conte si convinca a stare con Renzi e viceversa.

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo Schlein

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo SchleinMilano, 31 mag. (askanews) – “La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”. Così Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito delle elezioni comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa” ha aggiunto.

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla” ha proseguito riferendosi alla segretaria del Pd. “Chi vuole ingabbiarla? Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.

“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione” ha continuato. “Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli” ha aggiunto.

“Le reazioni ora saranno di certo negative ma il tempo aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Ho lavorato con entrambi, come con Calenda, che ha ragione quando dice che non si può costruire un’alleanza sulla paura della destra. Servono contenuti e apertura reciproca. Poi penso anche ai sindaci e a personalità non strettamente inquadrabili nei partiti, come Giuseppe Sala e Gaetano Manfredi” ha proseguito sulla possibilità che Conte si convinca a stare con Renzi e viceversa.

Renzi: politici e giornalisti spiati dagli 007? Il governo faccia chiarezza

Renzi: politici e giornalisti spiati dagli 007? Il governo faccia chiarezzaMilano, 31 mag. (askanews) – “In gioco c’è la tenuta democratica di un Paese, il nostro”. A dirlo è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a La Repubblica a proposito dei politici e dei giornalisti che, secondo il libro “I potenti al tempo di Giorgia” di Paolo Madron e da Luigi Bisignani(Chiarelettere), sarebbero stati spiati dai servizi segreti italiani. “In quel libro c’è scritta una cosa molto chiara che mette il Governo e l’Autorità delegata, Alfredo Mantovano, davanti a due sole strade possibili: dire che è stata scritta una bugia, smentendo ufficialmente. Oppure venendo immediatamente a spiegare al Copasir cosa è accaduto, da quanto tempo e cosa sta accadendo ora” ha aggiunto l’ex premier.

“Parlano di intercettazioni preventive. Quel lavoro, cioè, che l’intelligence può fare in assenza di un’inchiesta giudiziaria, ma quando si ritiene che sia in qualche modo in pericolo la sicurezza nazionale”, afferma Renzi. È uno strumento previsto dal nostro Codice che però le consente soltanto in presenza di un’autorizzazione preventiva da parte del procuratore generale della Corte di Appello. “Io parlo di qualcosa che conosco, essendo stato a Palazzo Chigi. Non posso evidentemente svelare particolari coperti da segreto, di ufficio e di Stato, ma posso dire qual era stata sempre la mia linea: ero stato irremovibile nel dire che esiste un confine di etica della democrazia che impedisce ai Servizi di intercettare giornalisti e parlamentari in questo sistema di intercettazioni preventive a strascico. Di più: non ho mai visto una sola riga che riportava intercettazioni preventive. Di quelle si occupava l’Autorità delegata. Ora chiedo: la premier Meloni e il sottosegretario Mantovano la pensano come me o diversamente” si è chiesto. “Sia chiaro: il mio problema non è il governo Meloni perché se questa abitudine esiste, sono certo che bisogna andare indietro nel tempo. Io non voglio fare polemica con loro, non è un problema di gestione dell’intelligence. Stimo Mantovano e sono certo che faccia bene il suo lavoro. E non metto in discussione il diritto del governo di fare le nomine che preferisce scegliendo persone degnissime come Vittorio Pisani e Andrea de Gennaro, dal curriculum impeccabile. Ripeto: se però davvero sono stati intercettati preventivamente giornalisti e politici, sono state minate le basi della democrazia. Il Governo ha il dovere della verità. Non vedo l’ora che arrivi una smentita ufficiale” ha concluso.

Prodi: il governo ora punta a prendersi tutto, questo è autoritarismo

Prodi: il governo ora punta a prendersi tutto, questo è autoritarismoMilano, 31 mag. (askanews) – “In questi giorni sono emersi due segnali nuovi che non si debbono sottovalutare. Nessuno ha ragionato su un sistema informativo che dopo decenni di duopolio si sta trasformando in un monopolio della destra. E al tempo stesso sta emergendo la tentazione di escludere il presidente Stefano Bonaccini dalla ricostruzione in Emilia-Romagna. Ma così siamo davanti ad un governo che punta a prendersi tutto. C’è una parola semplice che riassume tutto questo: autoritarismo. Così si sta cambiando la natura del Paese”. Lo ha detto il fondatore dell’Ulivo e ex premier Romano Prodi in un’intervista a La Stampa.

Quanto al quadro economico dell’Italia per il professore “certo che se la cava, ma stiamo attenti a non esagerare. Abbiamo un rimbalzo un po’ più forte da una caduta molto più violenta e la palla è rimbalzata un po’ più in alto. Tuttavia gli ultimissimi dati, riferiti all’export, non sono consolanti. Nei riguardi dell’analisi della nostra economia c’è infatti una certa fragilità da parte dei commentatori italiani, professori e politici compresi, che esaltano sempre il presente senza guardare al lungo periodo”. “Il governo ha impostato le cose in modo da minimizzare il rischio, affidando gli Esteri al più americano della coalizione e l’Economia al più bruxellese. Su questo non aveva alternative. Su tutto il resto i partiti della coalizione si stanno dividendo il bottino, litigando tra loro. Questo contrasto emerge anche riguardo al Mes. D’altra parte quando non si vuole un provvedimento, che nel peggiore dei casi è a danno zero, significa che lo si vuol tenere come un’arma contrattuale. In questo caso non mi sembra un’arma efficace, ma un corpo urticante, capace solo di irritare. Quanto al Pnrr era nato per aumentare la pigra produttività del Paese, grazie a un mix di grandi riforme e grandi investimenti. Le riforme non ci sono e gli investimenti, bene che vada, si stanno spargendo in rivoli inadatti ad aumentare la produttività” ha continuato.

Per l’ex premier la vicenda del commissario alla ricostru- zione in Emilia è una “vicenda incomprensibile che rischia di concludersi con un enorme autogol per il centrodestra. In una tragedia come questa, chi altro può fare il Commissario se non un presidente di Regione che gode di una incontestata fiducia? Che ha rapporti diretti con i sindaci, con i prefetti, che conosce tutti i tecnici e a cui risponde la catena burocratica regionale. Bonaccini ha inoltre già dato prova di saper gestire la ricostruzione dopo il terremoto: uno dei pochi casi nei quali nessuno ha avuto nulla da ridire”. Quanto alla lottizzazione della tv pubblica per Prodi “oggi, sommando Rai e Mediaset, stiamo marciando verso un’assoluta omogeneità dell’informazione televisiva”. A proposito della vittoria della destra alle Comunali secondo il professore bolognese “c’è un sentimento che sta guidando le opinioni pubbliche in tutto il mondo. La paura. Per la guerra. Per i migranti. La destra ha sempre saputo governare bene e meglio di altri, questi sentimenti. Una paura che finisce per coinvolgere anche temi più condivisi, come l’ambiente”. Per Prodi “il cattivo risultato” del Pd, “in queste pur limitate elezioni, è un segnale allarmante che oltre tutto spingerà la destra ad au- mentare la ‘presa’ sul Paese”.

A proposito delle contestazioni al Salone del libro contro la ministra Roccella per Prodi la mancata presa di distanza da parte di Elly Schlein “è stato un autogol. Istintivamente si può pensare che quelli erano dei ‘ragazzotti’, ma questo non giustifica nulla. Si doveva dire che una contestazione di quel tipo è inammissibile. Poi, semmai, ti occupi dei ragazzi” ha conluso.