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Calcio, Decibel Bellini, voce del Maradona, festa scudetto al Gold Tower

Calcio, Decibel Bellini, voce del Maradona, festa scudetto al Gold TowerRoma, 27 mag. (askanews) – Dalla voce del Maradona alla festa per lo scudetto del Napoli. E’ “Napoli&Friends”, Daniele Decibel Bellini show, l’omaggio che il cantore delle gesta del terzo scudetto partenopeo ha voluto riservare agli amici nell’esclusiva Terrazza Ramè del Gold Tower Lifestyle Hotel. La location unica della struttura partenopea ha vissuto una serata alla quale hanno partecipato personaggi del mondo calcistico napoletano come Stefano Ceci, Fabiano Santacroce, gli attori di Gomorra Arturo Muselli e Roberto Olivieri, il rapper Livio Cori, l’attrice Mirea Flavia Stellato, il musicista Francesco Da Vinci, il regista-attore Gennaro Scarpato e ancora Ciro Sorbino, Salvatore Cirillo, Enock Barwuah, Marco Marella, conosciuto sui social come “Ilmenestrelloh”, Barbara Petrillo, Carlo Guitto, Vincenzo Durevole e la Fondazione Cannavaro Ferrara con Vincenzo Ferrara, General director e Stefania Avallone, marketing director. Una festa nella quale allo show cooking dell’executive chef Giancarlo Lo Giudice, il quale ha proposto una panoramica del meglio che la cucina dell’esclusiva Terrazza Ramè può offrire, spaziando dalla montanarina con pesto di pistacchi di Bronte alla ventresca di tonno sifonata di bernese e cipolline caramellate in agrodolce; dalla caponata di melanzane alla siciliana alla millefoglie di patate, friarielli e maionese alla paprika, ha fatto seguito alle 22.30 lo show nel nome di Maradona di DJ Set di Daniele Decibel Bellini, con musica napoletana, show biz e le dediche di Stefano Ceci, amico ed ex manager del grande pibe de oro. Per l’evento, organizzato nei minimi dettagli dallo staff del Gold Tower Lifestyle Hotel e che ha visto la presenza dei padroni di casa Carlo Pugliese, Anna Pugliese e Roberta Pugliese e del direttore Marco Zuppetta, La Terrazza panoramica si è tutta colorata d’azzurro con giochi di luce che hanno offerto agli ospiti un’ inedita quanto affascinante esperienza di cucina e lifestyle, per celebrare il Napoli scudettato e godere a pieno della vista del tutto inedita sulla città con la maestosità del Vesuvio sia il suggestivo skyline partenopeo.

Auto, Salvini: “Penso che riusciremo a bloccare l’euro 7″

Auto, Salvini: “Penso che riusciremo a bloccare l’euro 7″Roma, 27 mag. (askanews) – L’imposizione del passaggio all’euro 7 “è un non senso totale e penso che riusciremo a bloccarlo in questa legislatura Ue”, mentre su tutte le altre regole impostate da “green ideologico” bisognerà intervenire al “tagliando del 2026” con il nuovo Parlamento Ue e le nuova Commissione europea. Lo ha affermato il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini intervenendo al 60esimo anniversario della Federazione autotrasportatori italiani.

“Nel 2026 sul green ideologico ci sarà il tagliando. Tra tre anni, quindi, lo farà il nuovo Parlamento la nuova Commissione europea: quindi è chiaro e evidente che in base agli equilibri se prevarrà una logica di un certo tipo si andrà avanti. Noi siamo riusciti a creare in Italia una alleanza sul tema dell’euro 7, dove siamo assolutamente alla follia e al non senso se dici che fra pochi anni sarà fuori norma produrre, vendere e commercializzare auto con motore a combustione interna nel frattempo mi imponi alle aziende di passare da euro 6 all’euro 7: un non senso assolutamente totale”. “Io penso che l’euro 7 riusciremo a bloccarlo già in questa legislatura europea. Poi sarà importante avere i numeri nel 2026 per ridiscutere tutte le normative green”, ha concluso Salvini.

L’Ad della Rai Sergio: il dibattito politico sia rappresentato correttamente

L’Ad della Rai Sergio: il dibattito politico sia rappresentato correttamenteMilano, 27 mag. (askanews) – In merito alle polemiche sulla diretta del comizio del centrodestra a Catania, “la Rai comunica che l’Amministratore Delegato della Rai, Roberto Sergio, è stato prontamente informato e ha preso contatto con il direttore di Rai News 24 per ribadire l’importanza di una corretta rappresentazione del dibattito politico”. LO riferisce una nota dell’azienda, in cui si aggiunge: “Il direttore di Rai News 24 ha precisato che la testata nell’arco della giornata ha dato ampio spazio a tutte le forze politiche”.

Il 2 giugno a Kiev messaggio del Festival della Canzone Cristiana

Il 2 giugno a Kiev messaggio del Festival della Canzone CristianaMilano, 27 mag. (askanews) – A Kiev, il 2 giugno, il messaggio di Pace del Festival della Canzone Cristiana. Al presidente Zelensky porteremo le armi della Fede e dell’Amore di Dio” Il 2 Giugno, a Kiev, alle ore 17, nel rifugio dell’Hotel Intercontinental, in occasione della Festa della Repubblica italiana, il messaggio di pace del Festival della Canzone Cristiana.

“La Speranza, come è rimarcato dal titolo del Festival, guida la visione cristiana della vita ed è la Speranza che costituisce la forza che ci guida nell’intraprendere la nostra missione a favore della Pace. Non vi è Speranza che sia tradita per noi cristiani e, certamente, non sarà tradita la Speranza di veicolare un messaggio che possa essere concretamente realizzato. Saranno presenti artisti italiani e artisti ucraini, i quali inneggeranno alla Pace, con voce alta e fede profonda, a tal punto da catturare, con il loro messaggio di amore, il cuore di Putin. Al Presidente Zelensky porteremo le armi della Fede e dell’Amore di Dio, le uniche armi in nostro possesso. Sotto le bombe porteremo la lode a Dio e il desiderio della Pace si diffonderà non solo in Ucraina, ma anche nel cuore dei suoi avversari”. “È un’ iniziativa di Pace che, nel contempo, commemora la nascita della Repubblica Italiana, che ha reso l’Italia una nazione democratica, foriera di Pace e di Democrazia.

Sarà l’occasione per creare un ponte tra due nazioni amiche, legate dal desiderio di far vivere un mondo libero dall’oppressione e dalla crudeltà della guerra, in cui regni il dialogo” ha dichiarato Biagio Maimone, direttore della comunicazione del Sanremo Cristian Music Festival.

La Turchia al ballottaggio: Erdogan favorito contro Kilicdaroglu

La Turchia al ballottaggio: Erdogan favorito contro KilicdarogluRoma, 27 mag. (askanews) – Sono oltre 64 milioni gli elettori turchi che domani sceglieranno il nuovo presidente del Paese. Secondo gli ultimi sondaggi e dopo l’endorsement da parte del terzo candidato, il kingmaker Ogan, la strada per la rielezione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sembra spianata, ma il candidato dell’opposizione turca Kemal Kilicdaroglu non intende arrendersi e, in vista del ballottaggio, ha alzato i toni per conquistare indecisi, giovani e nazionalisti.

Kilicdaroglu ha ulteriormente spinto su una delle sue promesse elettorali, il rimpatrio dei rifugiati siriani: nella campagna per il primo turno il leader dell’opposizione aveva parlato di un’operazione graduale, in due anni e su base volontaria, con l’aiuto di finanziamenti dell’Unione europea per costruire case, scuole, ospedali e altri servizi in Siria. Ma dopo il voto del 15 maggio, Kilicdaroglu ha accusato il governo di aver permesso a 10 milioni di migranti “irregolari” di entrare nel Paese e ha accusato direttamente Erdogan “di non aver protetto i confini e l’onore” della Turchia, promettendo di rimandare a casa tutti i rifugiati. Dichiarazioni che cozzano con l’immagine mite del candidato dei sei partiti d’opposizione, portata avanti nella prima fase della campagna nel corso della quale Kilicdaroglu ha più volte trasmesso video dalla sua cucina o dallo studio di Ankara con le maniche della camicia tirate su. Ma questa immagine ha lasciato il posto a quella di “leader duro” in particolare sulla questione migranti.

L’attacco al presidente uscente si è basato anche sull’accusa di collusione con i “terroristi” dopo che Erdogan ha ricevuto il sostegno del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Inoltre, per poter battere il capo di stato uscente, secondo i locali Kilicdaroglu si sarebbe affidato all’influente sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, per guidare la campagna elettorale. “Questo è un referendum. Salveremo il nostro bel Paese, che soffre la rovina economica, all’ultimo momento o cadremo dal precipizio? Chi ama la propria patria venga alle urne!”. E’stato l’ appello lanciato dal leader della coalizione di opposizione turca in un video e un post su Twitter.

Dal canto suo Erdogan, forte di un 52,4% in uno degli ultimi sondaggi pubblicati, invece di attaccare Kilicdaroglu, punta il dito contro l’Occidente che a suo dire ha cercato di influenzare l’opinione pubblica con titoli fuorvianti sulle elezioni turche. Un Occidente che sarebbe preoccupato dalla crescita e dai progressi turchi anche nel settore dell’industria della difesa: “Ovviamente non gli piacciamo. Non gli piacciamo perché non compriamo più armi o munizioni da loro … La mia nazione ha dato questa risposta a loro il 14 maggio. Spero che il 28 maggio lo facciano di nuovo”, ha detto Erdogan. Sul fronte dei rifugiati il presidente uscente ha ribattuto: “Abbiamo già sostenuto il ritorno volontario e sicuro dei rifugiati sin dall’inizio. Finora, quasi 560.000 rifugiati sono tornati in aree sgomberate dal terrorismo. Questo numero aumenterà man mano che le organizzazioni terroristiche saranno spazzate via in Siria” e ha aggiunto che “i confini della Turchia sono più sicuri che mai”.

Erdogan ha chiuso il primo turno con il 49,52% dei voti, mentre Kilicdaroglu è arrivato secondo con il 44,88%, Sinan Ogan, che ieri ha annunciato l’appoggio a Erdogan nel ballottaggio, ha ottenuto il 5,17%. “Crediamo che la nostra decisione sia la decisione giusta per il nostro Paese e la nostra nazione”, ha detto Ogan, anche se alcuni analisti ritengono che non tutti i suoi sostenitori appoggeranno Erdogan, optando per Kilicdaroglu. Altra tattica del leader del principale partito d’opposizione, il Partito Repubblicano del popolo (Chp), oltre a lanciare l’allarme su possibili brogli, è stata quella di fare appello agli “otto milioni di cittadini e a tutti i giovani che non hanno votato” al primo turno, parlando di un vero e proprio “referendum” tra chi vuole “vendere” il Paese e chi lo vuole salvare “da terrorismo e rifugiati”. Secondo i sondaggi c’è ancora un’8% di indecisi tra gli elettori.

Nonostante il cambiamento delle tattiche di battaglia, le possibilità di vincere per Kilicdaroglu restano scarse e a poco servirebbe aver abbandonato il tipico gesto a forma di cuore con le mani per un più deciso sbattere di pugni sul tavolo. Il leader del Chp, fondato dal padre della Repubblica turca Mustafa Kemal Ataturk, guida una coalizione di sei partiti e gode del sostegno del principale partito filo-curdo HDP, ma gli analisti ritengono che lo spettro dei suoi sostenitori sia fin troppo ampio ed eterogeneo per scalfire il granitico fronte che appoggia Erdogan. Oltre alla questione dei rifugiati siriani, altri temi sono in ballo al secondo turno delle presidenziali turche: il voto di domenica deciderà non solo chi guida la Turchia, un paese membro della Nato e che conta 85 milioni di abitanti, ma anche che direzione prenderà l’economia che attraversa una profonda crisi e come potrebbe cambiare la politica estera di Ankara.

Per quanto riguarda l’economia turca, Erdogan è stato fortemente criticato per la politica non ortodossa di bassi tassi di interesse, nonostante l’aumento dei prezzi, che ha spinto l’inflazione all’85% e il deprezzamento della lira turca. Kilicdaroglu si è impegnato a tornare a una politica economica più ortodossa e a ripristinare l’indipendenza della banca centrale turca.

Per la politica estera, nulla fa pensare che l’arrivo eventuale di Kicdaroglu possa modificare l’obiettivo di potenza regionale e militare nell’area, come anche i rapporti con la Russia.

Gli aventi diritto sono oltre 64 milioni in quasi 192.000 seggi elettorali, 3,4 milioni sono gli elettori all’estero, che voteranno tra il 20 e il 24 maggio.

Domenica 28 maggio i seggi apriranno alle 8:00 (le 7:00 in Italia) e chiuderanno alle 17:00. (le 16:00 in Italia). In base alle norme elettorali, notizie, exit poll e commenti sul voto sono vietati fino alle 18:00 (le 17:00 in Italia) e i media sono liberi di riferire i isultati solo dalle 21:00 (le 20:00 in Italia). Tuttavia, l’Alto consiglio elettorale, come già accaduto al primo turno, può rimuovere l’embargo prima. (di Daniela Mogavero)

Alluvione, Bonaccini: non mi interessano ragioni di appartenenza

Alluvione, Bonaccini: non mi interessano ragioni di appartenenzaRimini, 27 mag. (askanews) – “Con la premier Meloni e la presidente della Commissione europea von der Leyen due giorni fa abbiamo dato l’immagine contraria a quella di un paese che spesso vede la politica e le istituzioni litigare per ragioni di appartenenza. A me quelle ragioni non interessano per nulla, io mi metto a disposizione per dare una mano. Pretendo che riusciamo insieme a risollevare la Romagna come facemmo molto bene con l’Emilia”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Rimini a margine della presentazione della campagna di promozione dell’Emilia-Romagna affinché la grave alluvione che ha colpito la regione non provochi ulteriori danni economici e sociali alla comunità.

“Servirà una struttura commissariale e come fu per il terremoto noi abbiamo il dovere di pretendere dallo Stato per difendere i cittadini e le imprese colpite del 100% di ristoro dei danni – ha aggiunto Bonaccini -. Partiremo presto con la raccolta dei danni. Siamo al lavoro per stare vicini a chiunque. E finché l’ultima persone, l’ultima famiglia e l’ultima impresa non potrà rialzarsi noi saremo al loro fianco perché ne ha bisogno l’Emilia-Romagna e il paese”. “Da parte mia il governo può stare tranquillo che c’è il massimo e la totale collaborazione per fare il meglio possibile” ha concluso Bonaccini.

Brennero, Salvini: chiedermo l’infrazione Ue contro l’Austria

Brennero, Salvini: chiedermo l’infrazione Ue contro l’AustriaRoma, 27 mag. (askanews) – “Non si capisce perché l’Austria debba infrangere la regola europea sulla libera circolazione degli uomini e dei mezzi e quindi noi chiederemo l’infrazione. Andremo fino in fondo, chiedendo l’apertura dell’infrazione. E poi con l’infrazione sul tavolo vedremo se la ragione torna prevalere”. Lo ha affermato il vice premier e ministro di infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini intervenendo al 60esimo anniversario della Federazione autotrasportatori italiani i merito gli attriti co l’Austria sul valico del Brennero.

“Io torno in settimana prossima a Lussemburgo, per la riunione dei ministri dei trasporti, ho già fatto tre incontri. Quando sono arrivato al ministero mi hanno fatto vedere decine di lettere. Ma alla quinta lettera che scrivi forse ti devi far venire il dubbio che la lettera forse non è uno strumento sufficiente. Ho parlato col commissario Ue, con il collega tedesco. Le regole per noi valgono, ci sono le infrazioni sui balneari, sui tassisti: non si capisce perché l’Austria debba infrangere la regola”. “Ho incontrato la ministra austriaca che però mi ha detto: ‘voi impegnatevi ad aumentare i pedaggi e poi ragioniamo’. No: ribaltiamo il tavolo: voi tornate nell’ambito della normativa europea, e eliminate tutti i divieti e vincoli che illegalmente avete imposto nei confronti degli autotrasportatori italiani e europei, e poi parliamo di tutto il resto. E vi garantisco – ha concluso Salvini – che non escludo nulla. Sono convinto che con le buone maniere arriveremo dove vogliamo arrivare. Ma se c’è bisogno di controllare ogni singolo camion che entra in Italia controlleremo ogni singolo camion. E vediamo chi la capisce prima”.

Meloni: dopo la strage di via dei Georgofili il popolo seppe reagire alla scia di terrore

Meloni: dopo la strage di via dei Georgofili il popolo seppe reagire alla scia di terroreMilano, 27 mag. (askanews) – Alla “lunga scia di terrore” della stagione delle stragi mafiose, “il popolo seppe reagire dimostrando la forza della legalità e la solidità delle Istituzioni”. È quanto dichiara la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dei trent’anni dalla strage di via dei Georgofili a Firenze.

“Un feroce attacco allo Stato, una guerra dichiarata alla Repubblica per vendicarsi del carcere duro, una ferita gravissima inferta all’Italia e al suo patrimonio artistico e culturale. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio di trent’anni fa – ricorda Meloni – la mafia decise di colpire con tutta la sua forza Firenze, facendo saltare in aria un’autobomba carica di 250 chilogrammi di esplosivo sotto l’Accademia dei Georgofili. Il crollo della Torre delle Pulci uccise Fabrizio e Angela Nencioni, le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di appena 50 giorni. A perdere la vita anche Dario Capolicchio, 22 anni, morto nell’incendio dell’edificio di fronte alla Torre. Decine di feriti e incalcolabili i danni al patrimonio: l’onda d’urto della bomba investì il centro storico della città, Palazzo Vecchio, la Chiesa di Santo Stefano e Cecilia e la Galleria degli Uffizi, distruggendo per sempre alcuni capolavori e causando danni ingenti a molte opere”. “Nessun fiorentino, nessun italiano – sottolinea la presidente del Consiglio – potrà mai dimenticare la strage dei Georgofili. Così come nessuno potrà mai cancellare dalla memoria quegli anni così difficili per la nostra Nazione, segnati da altri sanguinosi attentati e stragi. Una lunga scia di terrore di fronte alla quale il nostro popolo seppe reagire, dimostrando la forza della legalità e la solidità delle Istituzioni”.

Il Governo, conclude Meloni, “rivolge il suo pensiero commosso a tutti i famigliari delle vittime e rinnova il suo ringraziamento ai servitori dello Stato che, spesso nell’ombra e tra mille difficoltà, hanno lottato e lottano contro la mafia. E che con il loro instancabile lavoro avvicinano sempre di più il definitivo tramonto della criminalità organizzata”.

”Frammenti” in mostra a Varese a Rassegna di diritto pubblico dell’economia

”Frammenti” in mostra a Varese a Rassegna di diritto pubblico dell’economiaRoma, 27 mag. (askanews) – Il 25 e 26 maggio si è svolta a Varese la sesta edizione della “Rassegna di diritto pubblico dell’economia”, organizzata da Upel Italia, sotto la direzione organizzativa del suo direttore Claudio Biondi. Il congresso ha assunto ormai rilevanza a livello nazionale e, nel corso delle due giornate, si sono avvicendati sul parterre lombardo importanti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, e l’ex Procuratore Nazionale Antimafia, onorevole Federico Cafiero de Raho, il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, insieme con prestigiosi relatori provenienti dalle magistrature superiori di Corte dei conti e Consiglio di Stato nonché dal mondo accademico.

Nella splendida cornice di Villa Panza, sede del congresso, è stato presentato il libro “Frammenti” di Stefano Glinianski, consigliere della Corte dei Conti. Il libro, accompagnato da una mostra fotografica, dopo essere stato presentato all’Universita Orientale di Napoli, all’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e nella capitale al Campidoglio, approda così a Varese mostrando suggestive immagini del cosiddetto sud del mondo, in particolare Africa e Medioriente ed il cui ricavato sarà devoluto integralmente alla Comunità di Sant’Egidio. “Il libro del consigliere Glinianski – ha dichiarato il Sindaco di Varese, Davide Galimberti – testimonia le sue eccellenti qualità umane. Conoscevamo Stefano quale fine giurista, non ancora come interprete sensibile di una parte di umanità sfortunata e fragile”.

Il programma congressuale ha visto protagonisti due importanti giornalisti: Giancarla Rondinelli, del Tg1 – Porta a porta, e Peter Gomez, direttore della edizione on line del “Fatto Quotidiano”. Tema centrale dell’evento: la nuova disciplina codicistica degli appalti, con tutti i suoi risvolti, anche patologici quali l’inefficienza degli apparati burocratici e la corruzione. “Occorre concedere maggior fiducia alle stazioni appaltanti e aiutare i funzionari a superare i propri timori”, ha detto il Presidente Anac, avv. Giuseppe Busia.

Calderone: nelle zone colpite dalle inondazioni proteggeremo le imprese e il lavoro

Calderone: nelle zone colpite dalle inondazioni proteggeremo le imprese e il lavoroRoma, 27 mag. (askanews) – In Emilia Romagna e nelle zone colpite dalle inondazioni il governo intende “mettere in protezione il lavoro, perché non ci possiamo permettere come Paese di perdere neanche un’azienda. Le domande di cassa integrazione realisticamente potranno essere presentate entro la fine del mese successivo a quello della sospensione, però non metteremo vincoli di tempistica”. Lo ha spiegato il ministro del Lavoro, Elvira Calderone durante una conferenza stampa a Bologna.

“Confido di riuscire a chiudere il processo di definizione della circolare dell’Inps pochissimi giorni dopo della pubblicazione del decreto, che interverrà la prossima settimana”, ha aggiunto. “I lavoratori e le aziende non verranno abbandonate perché siamo consapevoli che sono comparti strategici, non solo per l’Emilia-Romagna ma per l’economia italiana. Stiamo lavorando in quest’ottica per vedere in che modo dal primo intervento emergenziale innestare poi interventi su un più ampio concetto che è quello della ripartenza”.

Per l’immediato si interviene usando “un ammortizzatore unico emergenziale, che consentirà alle imprese di poter fare una domanda di ammortizzatore sociale secondo un’unica modalità. Avrà come destinatario le imprese di tutti settori. Per ogni settore che noi mettiamo in protezione – ha detto Calderone – ci sarà una sola modalità di fare richiesta, tanto più veloce e snella possibile perché conterremo al massimo tutte quelle che sono le produzioni documentali”.