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Esselunga apre a Genova un superstore da 3.200 metri quadrati

Esselunga apre a Genova un superstore da 3.200 metri quadratiMilano, 24 mag. (askanews) – Come da tradizione di mercoledì, Esselunga apre il suo 186esimo negozio a Genova, a San Benigno in via di Francia, il secondo nella città ligure dopo quello di via Piave aperto nel 2020 e quarto in Liguria, dove Esselunga è già presente con altri due negozi a La Spezia e ad Albenga.

Il superstore sorge lungo la strada sopraelevata dove un tempo si ergeva il “colle” di San Benigno, dal quale prende il nome. Proprio come nel passato quando dal promontorio di San Benigno si guardava verso il mare, dalla nuova costruzione con un “cannocchiale visivo”, una suggestiva finestra ubicata al secondo piano, si potrà ammirare la Lanterna, antico faro e simbolo di Genova. Nel nuovo negozio lavorano 153 dipendenti, di cui 117 neoassunti sul territorio di Genova e provincia, tutti formati alla scuola dei mestieri Esselunga. Il supermercato, ideato dagli studi di Architettura di Fabio Nonis e Maurizio Canepa, ha una superficie di vendita di 3.200 metri quadri che si sviluppa su due piani, ed è dotato di un parcheggio di oltre 260 posti auto con 34 postazioni per la ricarica delle auto elettriche. L’intervento edilizio ha previsto anche la realizzazione di un ulteriore parcheggio in struttura sul lato opposto di via Albertazzi, in gran parte ad uso pubblico, articolato su quattro piani con circa 270 posti auto di cui 40 posti per ricarica auto a trazione elettrica. Il parcheggio pubblico pluripiano è collegato al negozio tramite una passerella pedonale. L’edificio è dotato di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed è collegato alla rete cittadina di teleriscaldamento.

La facciata del negozio presenta un grande telaio in acciaio, in parte vetrato e in parte tamponato con reti metalliche. Gli altri prospetti sono invece rivestiti da una superficie “sfaccettata” che conferisce all’edificio un aspetto roccioso rievocando le forme del promontorio un tempo esistente. Il progetto ha permesso di realizzare aree verdi sia pubbliche che private per oltre 1.000 metri quadrati, con la piantumazione di alberi e arbusti.

A questi interventi si aggiungono un giardino pensile di altri 1.000 metri quadrati sul tetto dell’edificio composto da piante tappezzanti con fioriture di colori diversi che scandiscono il susseguirsi delle stagioni, e inoltre, 135 fioriere in plastica riciclata a contenere piante arbustive e più di 100 metri quadrati di verde pensile estensivo. L’offerta del Superstore include 18.000 prodotti e le linee a marchio privato. Sui banchi di frutta e verdura più di 500 prodotti selezionati, la linea bio e molti prodotti locali e in un banco assistito la pescheria con pesce fresco non decongelato selezionato e controllato nei mercati ittici della Liguria e pesce allevato proveniente dal Golfo del Tigullio. All’interno del negozio anche l’enoteca, con l’assistenza di un sommelier per guidare i clienti nella scelta dei vini, e una parafarmacia.

Al primo piano, in prossimità dell’ingresso, si trova il Bar Atlantic, 114esimo della catena, dotato di un’area di somministrazione e un dehor esterno, per un totale di circa 110 posti a sedere.

Ponte Stretto, Ciriani: fiducia? Spero di non doverla mettere

Ponte Stretto, Ciriani: fiducia? Spero di non doverla mettereRoma, 24 mag. (askanews) – “Spero di no”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al Tg1 Mattina, alla domanda se il governo porrà la fiducia oggi al Senato sul provvedimento per il Ponte sullo Stretto, già approvato alla Camera.

“Verificheremo proprio in queste ore il numero degli emendamenti e le condizioni. Io credo di no e spero di non doverlo mettere. Spero che in Senato si possa discutere liberamente come abbiamo fatto anche ieri, perché c’è stata una pregiudiziale della sinistra, quello sul decreto Ponte sullo Stretto”, ha spiegato il ministro. “Ognuno ha le sue idee il Parlamento è fatto per poterne discutere, io cerco, nel limite del possibile, regolamenti alla mano, di limitare il numero delle fiducie”, ha aggiunto.

“Secondo me il Ponte sullo Stretto dopo decenni di discussioni è un’opera strategica non solo per la Sicilia e per la Calabria ma per l’Italia intera”, ha detto ancora.

Alluvione, Ciriani: nomina commissario non sia toto-Bonaccini

Alluvione, Ciriani: nomina commissario non sia toto-BonacciniRoma, 24 mag. (askanews) – “Non vorrei che tutta questa vicenda si trasformi in un toto-Bonaccini: quello che è importante è che alla fine le risorse” per l’emergenza in Emilia Romagna “siano state trovate, non senza difficoltà, e vengano spese bene e in fretta. Lo farà Bonacini, lo farò un altro, lo decideremo tra poco, però credo che neanche lo stesso Bonacini abbia interesse che questa vicenda sia personalizzata intorno a lui”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani al Tg1 Mattina.

Alluvione, Ciriani: clima di collaborazione tra governo e Enti locali

Alluvione, Ciriani: clima di collaborazione tra governo e Enti localiRoma, 24 mag. (askanews) – “Tra qualche ora il ministro Musumeci riferirà alla Camera sui provvedimenti del governo molto importanti, dispiegati in tempi molto rapidi, ed efficaci in un clima di collaborazione, come è giusto ci sia tra vari enti dello Stato, tra il Governo e la Regione e gli Enti locali”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al Tg1 Mattina.

“Il problema del dissesto idrogeologico non lo scopriamo oggi, le emergenze continueranno, saranno anche più frequenti. Ma non è il momento delle polemiche, nemmeno di quelli strumentali però poi bisognerà domandarsi perché alcune regioni non hanno fatto il loro dovere fino in fondo”, ha aggiunto Ciriani.

Alluvione, Rocca: la Regione Lazio sostiene l’Emilia Romagna

Alluvione, Rocca: la Regione Lazio sostiene l’Emilia RomagnaRoma, 24 mag. (askanews) – “Esprimo la solidarietà più totale alle popolazioni colpite, al collega Bonaccini, ai sindaci e alla catena straordinaria dei volontari che lottano per rialzarsi da questa tragedia. Abbiamo, come Regione Lazio, portato da subito il nostro aiuto attraverso il servizio alluvionale della Protezione Civile. Sono stati mobilitati circa cento volontari, mezzi e idrovore, un gruppo elettrogeno da 10 kw e un drone. Mi permetta di ringraziare queste straordinarie donne e uomini”. Lo ha affermato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, in un’intervista a Leggo.

Cronache dalla Biennale, Uzbekistan tra arcaico e contemporaneo

Cronache dalla Biennale, Uzbekistan tra arcaico e contemporaneoVenezia, 24 mag. (askanews) – Un labirinto che idealmente unisce il tempo, la storia, i materiali. Il padiglione dell’Uzbekistan alla Biennale Architettura di Venezia è un viaggio che coinvolge diverse dimensioni e che in qualche modo decostruisce l’idea stessa della costruzione fin dal titolo: “Unbuild together”, qualcosa che suona come “smontare insieme”. In realtà è un’operazione al contrario che porta a nuovi ragionamenti e a nuovi modi di pensare.

“La nostra visione – ha detto ad askanews Gayane Umerova, direttore esecutivo della Art and Culture Development Foundation della Repubblica dell’Uzbekistan – è che si debba fare un lavoro collettivo e per questo abbiamo voluto coinvolgere artisti e architetti internazionali, ma insieme a loro anche studenti di architettura uzbeki. La nostra idea è di sostenere i nostri studenti per fare che possano diventare grandi architetti e possano cambiare l’idea delle città, guardando avanti, ma anche recuperando edifici antichi e tradizionali”. Al fianco degli studenti della Ajou University di Tashkent hanno infatti lavorato gli artisti dello Studio KO che dalle sedi di Parigi e Marrakech porta avanti da anni la valorizzazione della natura e delle culture esistenti. Per questo la nuova struttura proposta in Biennale unisce antichi mattoni veneziani a moderne lavorazioni in ceramica dell’Uzbekistan e dialoga con le antiche fortezze del Paese asiatico, rivisitate alla luce del presente.

“Insieme – ha aggiunto Olivier Marty, uno dei membri di Studio KO – abbiamo provato a immaginare la forma di un’architettura che permettesse di riscoprire lo spazio del padiglione attraverso gli occhi di questa struttura. Forse dobbiamo abbandonare delle idee preconcette, per esempio su cosa è moderno e su cosa è antico, cosa sono io e cosa non sono io. Dobbiamo deostruire queste idee e pensare che i legami possono essere diversi, a volte vanno molto indietro nel tempo, pur restando estremamente validi anche oggi”. L’obiettivo, insomma, era quello di dare vita a una architettura radicale e arcaica, dotata di una sensibilità che in ogni mattone vuole rivelare la sua unicità e il suo mistero.

Bimbo da Lamezia a Torino con volo Aeronautica per cure urgenti

Bimbo da Lamezia a Torino con volo Aeronautica per cure urgentiRoma, 24 mag. (askanews) – Si è concluso a notte fonda, il trasporto sanitario urgente effettuato da un Falcon 900 dell’Aeronautica Militare, che ha consentito ad un bambino di appena 5 mesi in imminente pericolo di vita di ricevere le cure salva-vita di cui necessitava. Il velivolo militare da trasporto del 31°Stormo di Ciampino (RM), è decollato da Lamezia Terme, dove si trovava il piccolo paziente, ed è atterrato a Torino intorno alle 2.

A bordo dell’ F900 anche la mamma e un’equipe medica che hanno assistito il bambino durante il volo per raggiungere il capoluogo piemontese. Un’autombulanza ha completato il trasferimento dall’aeroporto di Torino-Caselle fino all’Ospedale “Regina Margherita”. La richiesta di trasporto, come previsto dalle procedure d’urgenza, è pervenuta dalla Prefettura di Catanzaro alla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti quello di disporre e gestire questo tipo di missioni attraverso l’attivazione di uno dei velivoli che la Forza Armata tiene pronti 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità.

Il trasporto d’urgenza effettuato nella notte dall’equipaggio del 31° Stormo di Ciampino, dimostra che gli interventi dei velivoli dell’Aeronautica Militare a favore della collettività sono quotidiani, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, anche in condizioni meteorologiche complesse. Oltre ai trasporti sanitari di urgenza che consentono di trasferire in tempi rapidissimi pazienti in condizioni critiche verso centri specialistici su tutto il territorio nazionale, l’Aeronautica Militare effettua anche trasporti di organi per trapianti, interventi di ricerca e soccorso aereo in caso di persone disperse o traumatizzate e concorre nei soccorsi in caso di pubbliche calamità, come sta avvenendo in questi giorni nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna.

La Commissione antimafia, De Raho (M5s): la lotta alla mafia e all’eversione continuerà

La Commissione antimafia, De Raho (M5s): la lotta alla mafia e all’eversione continueràRoma, 24 mag. (askanews) – “Posso garantire già ora che di fronte a orientamenti che non dovessero essere in linea con il ruolo che l’Antimafia deve svolgere per tradizione, io e i rappresentanti dell’opposizione saremo pronti a uno sforzo straordinario per ricondurre la commissione verso le finalità altissime per cui è stata costituita. E parlo degli obiettivi di legalità e di contrasto alla mafia e all’eversione che gli italiani si aspettano”. Così Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale Antimafia, ora deputato del M5S, dopo l’elezione a presidente della Commissione Antimafia di Chiara Colosimo di FdI, accusata di un presunto legame con l’ex terrorista nero Luigi Ciavardini.

Su eventuali tentativi di ‘agguati’ dalla destra, il neo vice presidente di minoranza della commissione dice: “Non avverto dentro di me la preoccupazione che qualcuno possa frenarci. Non lo ritengo possibile. Certo, bisognerà lavorare ‘da soli’ o con tutti coloro che vogliono raggiungere gli obiettivi di un’Antimafia che non sia solo di facciata. Dovremo lavorare su come la mafia opera nei territori, condizionandoli con la sua stessa presenza, su come infiltra gli appalti pubblici e quelli del Pnrr”. “La Commissione lavorerà per individuare gli strumenti per opporsi a ogni possibile inquinamento. Lavorerà per diradare le nebbie che fino a oggi si sono addensate sulla strategia stragista e sulla sua attuazione”, assicura De Raho.

Ucraina, il Cremlino: non ci sono le condizioni per parlare di pace, l’operazione militare va avanti

Ucraina, il Cremlino: non ci sono le condizioni per parlare di pace, l’operazione militare va avantiRoma, 24 mag. (askanews) – E’ troppo presto per parlare di una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina perché attualmente non ci sono i prerequisiti per questo scenario: lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista alla Tass.

Alla domanda su quale dei vari piani di riconciliazione, proposti da altri paesi, sarebbe preferibile per la Russia, il portavoce della presidenza russa ha risposto che “è troppo presto per parlarne”. “Nessun prerequisito per un processo di pace è ancora al suo posto, evidentemente”, ha spiegato, aggiungendo: “l’operazione militare speciale continua”. Rispondendo invece alla domanda se il Cremlino fosse pronto a negoziare con qualcuno del governo in carica di Kiev, Peskov ha detto che “questo è quasi impossibile, perché qualsiasi negoziato con la Russia è proibito” in Ucraina. Lo scorso ottobre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha emesso un decreto che vieta qualsiasi colloquio con Mosca, affermando di non essere interessato a interagire con il suo omologo russo Vladimir Putin.

Materia (Prisma) di Marco Mengoni tra Inclusione e soddisfazione

Materia (Prisma) di Marco Mengoni tra Inclusione e soddisfazioneMilano, 24 mag. (askanews) – “Sono molto soddisfatto, non mi aspettavo di rivivere tante cose così importanti e nel modo giusto. La parola per descrivere questo album è soddisfatto, perchè sono riuscito a mettere tutto dentro nel prisma magico, è un oggetto che filtra e fa entrare una luce bianca e la scompone in tutti i colori che compongono le mie riflessioni di questi 34 anni di vita. L’uomo è un prisma: ha la capacità di assorbire esperienze, filtrarle e scomporle per analizzarne ogni possibilità e ogni significato… Esiste solo una differenza: l’uomo ha una coscienza, il prisma no” Marco Mengoni ha gli occhi che brillano presentando alla stampa il suo nuovo album Materia (Prisma), disponibile da venerdì 26 maggio per Epic Records Italy / Sony Music Italy e già in pre-order e pre-save. Si tratta del terzo progetto discografico che conclude la trilogia multiplatino Materia, un percorso in tre album che presenta tre anime differenti e complementari, inaugurato a dicembre 2021 con Materia (Terra) e proseguito ad ottobre 2022 con Materia (Pelle).

L’ultimo album di Marco Mengoni Materia (Prisma) arriva a pochi giorni dalla partecipazione del cantautore all’Eurovision Song Contest 2023, l’evento non sportivo più seguito al mondo, che lo ha visto classificarsi alla quarta posizione con Due Vite, aggiudicandosi inoltre il Marcel Bezençon Composer Award, il premio assegnato per la miglior composizione da tutti gli autori dei brani in gara. “Eurovision è un palco che mi ha permesso di arrivare a tante persone. La bandiera arcobaleno con cui ho sfilato nella flag parade è segno di inclusività, che comprende tutte le minoranze, anche se poi sono le cosiddette minoranze a comporre l’umanità. Io ero lì a rappresentare l’Italia e penso che l’Italia debba essere fiera di quello che è. Ultimamente però si stanno portando temi sul tavolo con cui io non sono d’accordo e volevo dire a una platea più vasta possibile che in Italia non la pensano tutti così, in tanti sono preoccupati per quello che sta accadendo nel nostro paese anche oltre oceano” ha raccontato Mengoni che poi ha precisato di non aver voluto cantare in inglese anche se questo magari lo avrebbe potuto aiutare: “L’Eurovision è nato per unire i popoli e far conoscere le culture, se avessi cantato in inglese non avrei rappresento l’Italia, ma penso che il mio messaggio di inclusività e per il rispetto dei diritti e della libertà sia comunque arrivato a tutti, anche se mi spaventa il retro pensiero che c’è dietro a certi messaggi che ci sono in Italia, mi fa paura il fatto che ci siano persone che hanno il potere di fare le leggi che possono andare contro la libertà e i diritti”.

Con questo nuovo ed ultimo capitolo Materia (Prisma), il cantautore esplora nel profondo ogni singola sfaccettatura che caratterizza l’essere umano, traducendo in musica le esperienze e gli insegnamenti che ha fatto propri grazie al suo spirito d’osservazione che da sempre lo accompagna, come lui stesso racconta: “Ho pensato, vissuto e scritto questo album analizzando stati d’animo e comportamenti, da quelli più carnali o poco razionali, ma anche quelli abituali e conosciuti, cercando di mostrare una visione filtrata di quel che la natura umana mi ha mostrato”. Materia (Prisma) suggella un percorso unico di oltre due anni e uscirà questo venerdì insieme al nuovo singolo Pazza musica – e al videoclip ufficiale – che vede Marco Mengoni ed Elodie per la prima volta insieme in un progetto discografico. Il brano, scritto da Paolo Antonacci, Davide Petrella, Davide Simonetta e Stefano Tognini (Zef) e prodotto da E.D.D., Simonetta e Zef, è un inno alla libertà. “Con lei ho un rapporto di amicizia molto intenso, ci sentiamo e ci confrontiamo in continuazione, il brano è un invito e un augurio che faccio a entrambi e a tutti di poter assaporare il piacere di lasciarsi andare abbandonando le preoccupazioni quotidiane”.

Materia (Prisma) si sviluppa in 10 tracce e apre con il brano vincitore della 73esima edizione del Festival di Sanremo e quarto classificato all’Eurovision Song Contest, Due vite. Il brano è già certificato triplo disco di platino, ha totalizzato oltre 135 milioni di stream audio/video, è tornato, post finale all’ESC, nella top 200 della classifica global di Spotify. La tracklist prosegue con Fiori d’orgoglio (feat. Ernia): un ritmo travolgente racconta le difficoltà che si presentano quando si sente il bisogno di tornare sui propri passi dopo gli errori commessi in un rapporto. Si prosegue con Incenso: una ballad classica sporcata con elementi come synth, vocoder, per darle un carattere più spinto. Si passa poi a The damned of the Earth: una canzone con un testo profondo e intenso: il riferimento chiaro è alla piaga del caporalato, alla violenza e alla disumanità che si porta dietro. “Non è un pezzo politico ma un pezzo che riflette sulla storia. Sento di avere la paura per il futuro rispetto ad alcune libertà e diritti dell’uomo, sentivo l’esigenza di scrivere un pezzo su questo, sentivo il bisogno di urlarlo. Le cose non stanno cambiando nel verso giusto e per questo bisogna continuare a lottare per avere un mondo più libero e più inclusivo. So in che mondo voglio vivere e dove stiamo andando non mi piace”. Marco Mengoni quest’estate sarà live negli stadi a Bibione (17 giugno), Padova (20 giugno) Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno – SOLD OUT), Bologna (1 luglio – SOLD OUT), Torino (5 luglio), Milano (8 luglio – SOLD OUT) e il 15 luglio al Circo Massimo per il gran finale. I live in Italia anticipano il primo tour di Marco Mengoni nei grandi spazi europei in programma il prossimo autunno a Barcellona (18 ottobre al Sant Jordi Club), Bruxelles (21 ottobre al Forest National), Amsterdam (23 ottobre all’AFAS Live), Parigi (25 ottobre allo Zénith Paris), Francoforte (27 ottobre presso Jahrhunderthalle), Vienna (29 ottobre al Gasometer), Zurigo (31 ottobre presso Hallenstadion) e Monaco (2 novembre all’Olympiahalle).

Di Alessandra Velluto