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Open d’Italia: dominio francese, Guerrier leader

Open d’Italia: dominio francese, Guerrier leaderRoma, 6 mag. (askanews) – Parla francese il DS Automobiles 80° Open d’Italia. Nel moving day, sul percorso molto impegnativo del Marco Simone Golf & Country Club (par 71), a Guidonia Montecelio (Roma), teatro della Ryder Cup 2023 (29 settembre – 1 ottobre), infatti, sono stati protagonisti Julien Guerrier, leader con 201 (66 69 66, -12), e il connazionale Romain Langasque, secondo con 202 (-11) alla pari con il polacco Adrian Meronk, che sta dando sempre più corpo alla sua candidatura per far parte del Team Europe nella sfida contro il Team USA.

È stata una giornata complicata per i tre azzurri in gara che sono in bassa classifica: Guido Migliozzi (69 74 74) e Aron Zemmer (71 71 75), 62.i con 217 (+4), e Renato Paratore, 70° con 220 (72 69 79, +7). Julien Guerrier, 37enne di Evreux, alla 191ª presenza sul DP World Tour senza titoli, ma con due successi sul Challenge Tour, due sull’Alps Tour e uno sul French Tour, ha girato in 66 (-5) colpi sorpassando Langasque, già in club house, con l’ottavo e ultimo birdie (contro tre bogey) realizzato alla buca 18.

Romain Langasque, 27enne di Grasse, una vittoria sul DP World Tour (Wales Open, 2020), una sul Challenge Tour e una sul French Tour, alla 150ª presenza, ha rimontato dalla 19ª posizione con un 62 (-9), frutto di un eagle e sette birdie, nuovo record del campo in versione Ryder Cup a partire dal 2021. Ha battuto il precedente 63 (-8) firmato nel primo giro da Matthieu Pavon. Alla volata finale per il titolo parteciperanno anche lo stesso Pavon, in vetta per due round, il tedesco Marcel Siem, il finlandese Tapio Pulkkanen e il sudafricano Daniel Van Tonder, quarti con 205 (-8). Ha possibilità di recuperare i sei colpi di distacco il quartetto all’ottavo posto con 207 (-6) che comprende i tedeschi Yannik Paul e Maximilian Kieffer, il transalpino Clèment Sordet e l’inglese Eddie Pepperell, mentre appare difficile un ritorno dell’iberico Jorge Campillo scivolato dall’ottavo al 12° posto con 208 (-5), affiancato dallo svedese Alexander Bjork, dall’inglese Marcus Armitage, dal canadese Aaron Cockerill e dal finlandese Kalle Samooja, risalito dal 32°. Fuori gioco il francese Victor Perez, 24° con 211 (-2), e il danese Nicolai Hojgaard, vincitore nel 2021, 32° con 212 (-1).

Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.950.000 euro), di cui 552.500 dollari (500.495 euro) andranno al vincitore. Nelle prime tre giornate di gara 10.000 spettatori – Il terzo round di un DS Automobiles 80° Open d’Italia sempre più avvincente è stato seguito da 5.000 spettatori. Sono così salite a 10.000 le presenze nelle tre giornate di gara dopo le 2.000 della prima e le 3.000 della seconda.

Calcio, per Napoli-Fiorentina mini zona rossa vicino allo stadio

Calcio, per Napoli-Fiorentina mini zona rossa vicino allo stadioNapoli, 6 mag. (askanews) – A Napoli nessuna limitazione al traffico veicolare, rafforzamento del dispositivo di sicurezza nella zona dello stadio Maradona e allungamento degli orari della circolazione dei mezzi di trasporto. E’ quanto deciso dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi ieri presso la Prefettura e della riunione tecnica di questa mattina presso la Questura, in relazione alla partita Napoli-Fiorentina che si terrà domani, alle 18. In previsione della possibilità di ulteriori festeggiamenti per la vittoria dello scudetto, si è convenuto di concentrare il dispositivo di sicurezza nel quartiere di Fuorigrotta e di allestire presidi mobili nelle altre zone cittadine in cui si presume maggiore affollamento, come piazza del Plebiscito, piazza Trieste e Trento, piazza Garibaldi.

Il Comune di Napoli non limiterà il traffico veicolare nel centro cittadino. Le aziende di trasporto pubblico locale assicureranno il servizio con le funicolari di Montesanto, Centrale e Mergellina, le linee 1 e 2 della Metropolitana e 16 linee di autobus, tra cui la navetta Alibus, fino alle 2 dell’8 maggio; le linee flegree e metropolitana Piscinola/Aversa garantiranno il servizio nel giorno festivo fino alla mezzanotte. Il rafforzamento del dispositivo di mobilità risponde all’esigenza di limitare al massimo l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati, come avvenuto nei giorni scorsi, in modo da far godere ai cittadini la possibilità di circolare liberamente per le strade. La Asl Napoli 1, inoltre, assicurerà il presidio sanitario con postazioni attive dalle 14 di domenica, secondo il piano di emergenza sanitario e di primo soccorso già sperimentato nei giorni scorsi. La situazione sarà costantemente monitorata dal Centro Coordinamento Soccorsi che si riunirà in Prefettura a partire dalle 17:30.

Terremoti, Ciriani: ricordiamo vittime sisma Friuli di 47anni fa

Terremoti, Ciriani: ricordiamo vittime sisma Friuli di 47anni faRoma, 6 mag. (askanews) – “Il 6 maggio continua ad essere una data tristemente scolpita nella memoria di noi friulani. Sono passati 47 anni ma ricordiamo ancora la devastazione, la paura, la tragedia, gli sfollati e tutte le persone che persero la vita”. Lo ha affermato Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, a margine dell’incontro di commemorazione del terremoto che colpì il Friuli il 6 maggio 1976.

“La ricostruzione del Friuli – ha proseguito Ciriani – è stata e rimane un esempio di forza, dignità, lungimiranza ed efficienza. Da quella tragedia è rinata una comunità ancora più forte e consapevole”.

Giro d’Italia, prima tappa e maglia rosa al belga Evenepoel

Giro d’Italia, prima tappa e maglia rosa al belga EvenepoelRoma, 6 mag. (askanews) – E’ del belga campione del mondo Remco Evenepoel la prima maglia rosa del Giro d’Italia. Il ventitreenne Campione del mondo in carica ha infatti la cronometro inaugurale della Ciclovia dei Trabocchi, completando i 19,6 chilometri da Fossacesia a Ortona in 21 minuti e 18 secondi. Il leader della Soudal Quick-Step) ha preceduto di 22″ Filippo Ganna (Ineos-Grenadiers), il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) +2, poi Hart a 40″, Kung e Roglic a 43″, Vine a 46″ “E’ un modo perfetto per tornare al Giro – le prime parole di Evenepoel – Sono felice per il mio primo grande risultato in Italia. Mi sono preparato per questa crono come se fosse un mondiale perché volevo anche prendere la maglia rosa. Ero concentrato per andare più veloce possibile. Ci ho lavorato tanto. Per essere tra i migliori bisogna essere al livello massimo”. Giaà 29″ su Ganna, 40″ su Hart, 43″ su Roglic. “Pensavo ad andare il più veloce possibile e guadagnare una quindicina di secondi che già sarebbero stati tanti. Quaranta è moltissimo e mi permette di affrontare la tappa con più tranquillità. Al giro dietro ogni angolo c’è un pericolo. Ora voglio godermi questa vittoria”.

Domani seconda tappa, da Teramo a San Salvo di 202 km. Prima chance per i velocisti con il traguardo posto a San Salvo, che esordisce come sede d’arrivo al Giro dopo esser stata per due volte città di partenza. Si alternano tratti costieri a brevi incursioni dell’entroterra abruzzese. Due i GPM di giornata, entrambi di 4 categoria: Silvi Paese e Ripa Teatina, paese natale della famiglia del pugile Rocky Marciano. Una statua in città ricorda “il Bombardiere di Brockton”.

Chiude a Roma Ecofuturo Festival, le idee della quarta giornata

Chiude a Roma Ecofuturo Festival, le idee della quarta giornataMilano, 6 mag. (askanews) – Città più vivibili e sostenibili, dall’iniziativa “Spolveriamoci” alle città a 30 km/h per disinquinarci e salvarci dal traffico. Dal trekking urbano con l’Associazione Testeinsù alle pratiche dello Shiatsu e delle discipline bionaturali. Ultima giornata dell’Ecofuturo festival, il festival delle eco tecnologie e Roma presso Città dell’Altra Economia. Dedicata alla salute e a quella del nostro pianeta.

“In questi giorni si è chiusa la consultazione sulla tassonomia europea. Cosa dobbiamo incentivare con i nostri soldi? La finanza sostenibile e privata su cosa deve investire? Qui ad Ecofuturo festival ci sono tecnologie innovative per fare veramente questa transizione ecologica e per abbattere i costi per i cittadini”, ha dichiarato ai microfoni di TeleAmbiente Patty L’Abbate, vicepresidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati. Nel suo intervento L’Abbate ha parlato di gas fluorurati. “Si tratta di gas 24mila volte più forti come impatto serra della CO2 che tutti conosciamo. L’Europa in questi giorni ha emanato una direttiva per eliminarli. In Italia dobbiamo farlo e sostituirli con un gas che non è impattante”. Nel corso della diretta Fabio Roggiolani, cofondatore Ecofuturo Festival, ha chiesto a Lorenzo Fioramonti, Direttore “Institute for Sustainability” University of Surrey, di diventare presidente onorario del Comitato scientifico di Ecofuturo Festival. Fioramonti è intervenuto nel corso del primo panel della giornata incentrato sui temi della lotta all’inquinamento. “Gran parte della popolazione mondiale vive nelle città, sempre più inquinate e invivibili. Noi abbiamo bisogno di città più lente. Non abbiamo bisogno solo di auto più efficienti e green, ma di meno auto, ripensare a come ci muoviamo. Siamo d’accordo che andremo verso un futuro in cui le città, se modulate come andrebbe fatto, richiederanno meno mobilità, o anche di non avere più auto di proprietà ma auto elettriche magari condivise”.

“Il nucleare sta diventando di moda – spiega a TeleAmbiente Marco Bella, già deputato, ricercatore in chimica organica – Serve tanta energia elettrica allora usiamo il nucleare che ha basse emissioni. Questo è parzialmente vero, ma il nucleare, soprattutto in Italia, ha dei tempi incompatibili con la transizione ecologica. L’IPCC ci dice che entro il 2030 dobbiamo ridurre della metà le emissioni di gas climalteranti. Entro quella data è impossibile che noi abbiamo una qualsiasi produzione di energia elettrica dal nucleare. In Italia prima di 20 anni non si accende neppure una lampadina dal nucleare, figuriamoci una produzione significativa. Quindi serve puntare sulle rinnovabili se vogliamo salvare il pianeta. Negli spazi esterni della Città dell’Altra Economia, Niccolò Tacconi, insegnante di permacoltura, ha spiegato come funziona l’ortobioattivo. “Andrea Battiata, fondatore di Ortobiattivo, promuove questa tecnica: si crea un letto rialzato in cui si crea un substrato dove una parte è minerale e una parte organica. Questo substrato è l’accelerazione di un suolo che diventa maturo, come il suolo di una foresta, e anche fertile come una foresta. Diventa bioattivo perché viene inoculata una madre di microrganismi che accelera tutte le decomposizioni e rende gli elementi disponibili per le piante”.

Il re Carlo III e la regina Camilla incoronati oggi a Londra

Il re Carlo III e la regina Camilla incoronati oggi a LondraRoma, 6 mag. (askanews) – Il Re Carlo III e la Regina Camilla sono stati incoronati in una solenne e sfarzosa cerimonia nell’Abbazia di Westminster durata poco più di un’ora e mezza, la metà della precedente incoronazione di Elisabetta II. La funzione religiosa, nel corso della quale Re Carlo III è diventato il 40esimo sovrano britannico a essere incoronato dal 1066, è iniziata oggi alle 11 locali, davanti a circa 2.300 invitati. Dopo una processione in carrozza sotto la pioggia da Buckingham Palace, il sovrano e la moglie, vestiti da cerimonia color avorio e strascichi rossi, hanno varcato in pompa magna le porte dell’Abbazia per essere incoronati dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.

Dopo il “riconoscimento”, in cui il re è stato riconosciuto e presentato al popolo in una tradizione che ha origini anglossassoni, il sovrano ha giurato su una Bibbia di sostenere le leggi dei suoi regni, dispensare la giustizia e sostenere la religione protestante. Il re ha poi baciato la Bibbia prima di firmare il suo giuramento. Successivamente la veste cerimoniale del re è stata rimossa e Carlo ha preso posto sulla sedia del re Edoardo per essere unto, sottolineando lo status spirituale del sovrano che è anche il capo della Chiesa d’Inghilterra. L’arcivescovo ha versato dell’olio speciale dall’ampolla sul cucchiaio dell’incoronazione. Il re ha ricevuto prima uno scintillante mantello d’oro, chiamato Supertunica, quindi gli sono stati presentati i paramenti regali come il globo del sovrano, l’anello e gli scettri. L’unzione vera e propria è stata sottratta alla visione degli astanti, come è consuetudine, ed è avvenuta dietro a tre paraventi a sottolineare l’unicità del rapporto fra il sovrano e Dio. L’arcivescovo ha posto quindi la corona di Sant’Edoardo sul capo del re, sancendo l’incoronazione vera e propria. Carlo III ha indossato la corona di Sant’Edoardo per l’unica volta nella sua vita. La corona che pesa 2 chili prende il nome da una versione molto più antica realizzata per il re e santo anglosassone, Edoardo il Confessore, e si dice che sia stata usata durante le incoronazioni dopo il 1220 fino a quando Cromwell non la fece fondere.

Re Carlo III è solo il settimo monarca ad averla indossata dopo Carlo II, Giacomo II, Guglielmo III, Giorgio V, Giorgio VI ed Elisabetta II che la indossò per l’ultima volta alla sua incoronazione nel 1953. Dopo l’incoronazione, una salve di 62 colpi di cannoni è stata sparata dalla Torre di Londra e sei dalla Horse Guards Parade. Ventuno colpi di cannoni sono stati sparati in altre undici località nel Regno Unito, tra cui Edimburgo, Cardiff e Belfast, nonché da navi della Royal Navy. La parte finale della cerimonia ha visto il re salire al trono e l’omaggio dei pari, ma questa volta il principe William è stato l’unico duca reale a inginocchiarsi e rendere omaggio al sovrano. L’arcivescovo ha invitato i presenti in Abbazia, ma anche coloro che guardano e ascoltano da casa, a prestare giuramento di fedeltà a quello che gli organizzatori definiscono un “momento nuovo e significativo nella tradizione dell’incoronazione”. Al termine dell’intronizzazione la regina Camilla è stata a sua volta unta, incoronata e intronizzata, con una cerimonia più semplice nella quale non ha dovuto prestare giuramento. Sul capo della regina è stata posta la corona della regina Mary, realizzata per la prima volta per l’incoronazione della regina Mary insieme a Giorgio V, nel 1911, ma modificata con i diamanti Cullinan III, IV e V. Ora pesa 590 grammi. Il Re e la Regina consorte sono infine scesi dai loro troni e sono entrati nella Cappella di Sant’Edoardo, dietro l’altare maggiore. È qui che Carlo si è tolto la corona di Sant’Edoardo che non può lasciare l’Abbazia e ha indossato la corona di stato imperiale prima di unirsi al corteo che ha lasciato l’Abbazia al suono di God save the King. L’augusta coppia ha preso posto sulla Gold State Coach per la seconda processione della giornata, scortata da una imponente parata militare, che li ha riportati a Buckingham Palace applauditi dalle migliaia di sudditi assiepati lungo il percorso, nonostante la pioggia battente, prima di un’apparizione con membri selezionati la famiglia reale, tranne Harry, sul balcone del palazzo, da dove hanno assistito ad una esibizone delle frecce rosse.

La congregazione all’interno dell’Abbazia, era composta da membri della famiglia reale. Fra i primi a entrare anche il principe Harry, insieme alle cugine le principesse Beatrice e Eugenia, accompagnate dai mariti, Jack Brooksbank, ed Edoardo Mapelli Mozzi, il duca e la duchessa di Edimburgo. Il principe Harry, arrivato a Londra senza la moglie Meghan, è stato relegato in terza fila tra il marito della principessa Eugenia, Jack Brooksbank, e la principessa Alexandra, cugina della defunta regina. Solo i reali senior che lavorano per la monarchia hanno avuto diritto ad un posto in prima fila alla storica cerimonia, fra cui i principi del Galles, William e Catherine, il duca e la duchessa di Edimburgo – Edward e Sophie – e i loro figli Lady Louise e James the Earl of Wessex, così come la sempre popolare principessa Anna e suo marito Sir Tim Laurence. Presenti anche i nipoti di re Carlo, i principi George, Charlotte e Louis. George ha fatto da paggio al nonno, aiutandolo con lo strascico della veste. Idem i tre nipoti della regina Camilla, della quale era presenti anche i figli Tom e Laura Parker-Bowles oltre all’ex marito. Fra i capi di Stato presenti i presidenti italiano Sergio Mattarella e la figlia Laura, francese Emmanuel Macron e la moglie Brigitte, tedesco Franck-Walter Steinmeier, il primo ministro australiano Anthony Albanese, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Per tradizione, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha attraversato l’Atlantico ed è stato rappresentato dalla moglie Jill Biden. All’Abbazia hanno preso posto anche diverse altre teste coronate fra cui i reali di Spagna, di Danimarca, d’Olanda, del Belgio, di Monaco, del Giappone, di Giordania e di Thailandia. Fra i banchi dell’antica cattedrale dove da oltre 1000 anni vengono unti e incoronati i sovrani britannici, sono state avvistate anche diverse celebrità del mondo dello spettacolo, come i cantanti Lionel Richie e Katy Perry e il pianista Lang Lang. Sono stati invitati anche numerosi rappresentanti delle associazioni di beneficenza più care al re e alla regina. E come segno di inclusività, presenti i rappresentanti delle altre fedi religiose, fra cui il cardinale Parolin, in rappresentanza del Papa.

Guasto rete ferroviaria nodo Roma, forti rallentamenti da stamane

Guasto rete ferroviaria nodo Roma, forti rallentamenti da stamaneMilano, 6 mag. (askanews) – La circolazione sulla rete ferroviaria dei treni che intersecano il nodo di Roma rimane fortemente rallentata da stamattina alle 9.30, dopo un guasto alla linea elettrica tra Roma Tiburtina e Settebagni. Ancora in corso l’intervento dei tecnici. Sono oltre cinquanta i Treni Alta Velocità e InterCity direttamente coinvolti con un maggior tempo di percorrenza superiore a 60 minuti.

Trenitalia cominica che nelle stazioni di Firenze Santa Maria Novella, Roma Tiburtina, Roma Termini e Napoli Centrale è prevista la distribuzione di kit con generi di conforto a cura del personale di Assistenza clienti. I treni Alta Velocità, InterCity e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 200 minuti, essere instradati sulla linea convenzionale tra Roma e Orte, e subire limitazioni di percorso o cancellazioni, si legge in un avviso pubblicato sul sito di Trenitalia.

Il treno IC 583 Milano Centrale (6:05) – Napoli Centrale (15:29) oggi termina la corsa a Campoleone. Il treno IC 596 Napoli Centrale (14:20) – Firenze Campo Marte (19:32) oggi ha origine da Campoleone alle ore 16:07. Il treno IC 540 Roma Termini (15:22) – Ancona (19:05) oggi è cancellato. I passeggeri possono utilizzare i primi treni utili a cura del personale di Assistenza clienti di Trenitalia. Il treno IC 541 Ancona (15:55) – Roma Termini (19:50) oggi è cancellato. Trenitalia comunica che “i passeggeri possono utilizzare i primi treni utili a cura del personale di Assistenza clienti di Trenitalia”. E’ possibile conoscere l’andamento del proprio treno e le soluzioni di viaggio dalla stazione di interesse con Cerca Treno, sul sito www.viaggiatreno.it

Da Lamberto Giannini a Pierfrancesco Favino, i vincitori del Premio Carli

Da Lamberto Giannini a Pierfrancesco Favino, i vincitori del Premio CarliRoma, 6 mag. (askanews) – “Carli è stato un economista brillante e acuto, un illuminato servitore dello Stato e un uomo di grandissima cultura. Per me, anche un nonno amorevole”. Così Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione Guido Carli, ha introdotto la XIV edizione del Premio Guido Carli. L’evento si è tenuto ieri, 5 maggio 2023, al Teatro dell’Opera di Roma nel trentennale della scomparsa dello statista, che ricoprì, fra gli altri, l’incarico di Ministro del Tesoro e di Governatore della Banca d’Italia.

“Lungimiranza, pragmatismo, equilibrio furono la ‘cifra’ di questo grande italiano e grande europeo – ha sottolineato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il saluto istituzionale – uno statista e un servitore dello Stato dotato di fermezza, coscienza e ‘visione’”. Commovente il ricordo di Guido Carli affidato al Presidente onorario della Fondazione, Gianni Letta, che si è affidato alle parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per sottolineare le capacità uniche dello statista a cui La Repubblica deve molto: “La lezione di Guido Carli rappresenta una bussola fondamentale per orientare il nostro Paese nella vicenda economica globale. Una eredità preziosa, di tutela dell’interesse del bene collettivo”.

Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR ha inviato un video saluto in cui ha sottolineato che questo prestigioso Premio “rappresenta una grande occasione per ricordare una figura di spessore, e per far sì che l’attualità del suo pensiero politico possa essere un punto di riferimento per le nuove generazioni”. “Di Carli – ha evidenziato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un messaggio inviato a Romana Liuzzo – possiamo annoverare tantissimi aspetti e qualità, ma la sintesi da ricordare risiede nel metodo con cui quest’uomo si è fatto servitore Dello Stato, anche con spirito di sacrificio. Siamo tutti chiamati ad agire come lui, coniugando rigore e indipendenza di giudizio, ma ascoltando il richiamo verso i temi della giustizia sociale affinché nessuno sia lasciato indietro”.

La manifestazione si è aperta con la canzone “Supereroi” cantata da Mr Rain proprio per sottolineare l’esempio di valori da affidare ai giovani che costruiranno l’Italia di domani. Si sono tenute poi le premiazioni: Barbara Palombelli, giornalista e conduttrice televisiva ha premiato il Direttore del Tg5, Clemente Mimun (Il premio è stato ritirato dal giornalista Giuseppe De Filippi); Ornella Barra, COO International Walgreens Boots Alliance ha premiato Lucia Aleotti, membro del CDA del gruppo Menarini; Giampiero Massolo, Presidente di ISPI e Mundys ha premiato Claudia Parzani, Presidente di Borsa Italiana; Stefano Lucchini, Direttore Relazioni Esterne Gruppo Intesa Sanpaolo ha premiato Mariella Enoc, Manager della Sanità; Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss Guido Carli ha premiato Mario Moretti Polegato, Presidente del Gruppo Geox; Giovanni Malagò, Presidente del Coni ha premiato la campionessa Sofia Goggia; Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset ha premiato Antonio Ricci, padre di Striscia la Notizia; Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI ha premiato Matteo Lunelli, CEO Lunelli Group; Francesco Starace, AD e Direttore generale di Enel ha premiato Alessandra Ricci, AD di SACE; Lavinia Biagiotti, Consigliere della Camera Nazionale della Moda Italiana ha premiato Francesca Bellettini, CEO della maison francese Yves Saint Laurent ; Luigi Ferraris, AD Ferrovie dello Stato Italiane ha premiato Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Stefano Sala, AD Publitalia ’80 ha premiato l’artista Roby Facchinetti; Urbano Cairo, Presidente di Cairo Communication e Rcs ha consegnato il Premio Cinema all’attore Pierfrancesco Favino; Claudio Descalzi, AD Eni ha premiato il Capo della Polizia, Lamberto Giannini. L’immagine di Guido Carli è stata impressa sulle medaglie prodotte appositamente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L’evento, è stato condotto dalla giornalista Veronica Gentili e si è concluso sulle note della splendida canzone dei Pooh, “Pensiero”, cantata da Roby Facchinetti.

Dati Cgia, Fedriga: il Friuli Venezia Giulia è locomotiva d’Italia

Dati Cgia, Fedriga: il Friuli Venezia Giulia è locomotiva d’ItaliaTrieste, 6 mag. (askanews) – “Il Friuli Venezia Giulia è diventata una locomotiva dell’economia nazionale: le proiezioni della Cgia di Mestre che indicano la nostra regione al primo posto nella classifica della crescita del Pil in Italia per il 2023 sono la conferma di un ruolo trainante”. Lo ha affermato il governatore Massimiliano Fedriga.

“Il percorso avviato in questi anni – ha rilevato Fedriga – non solo colloca il Friuli Venezia Giulia al vertice di una graduatoria di redditività e quindi di lavoro e di occupazione, ma comprova la solidità di un’economia testata da fasi di difficoltà internazionali senza precedenti, legate prima alla pandemia poi alla guerra. Lavoriamo in questo secondo mandato di legislatura regionale sul solco tracciato nel quinquennio precedente perché questa centralità del Friuli Venezia Giulia si rafforzi e diventi sempre più non solo di numeri assoluti ma di filiera entro il contesto industriale e finanziario nazionale, sfruttando le leve strategiche che abbiamo individuato nella logistica, nella ricerca e nell attrazione di investimenti”, ha concluso il governatore della Regione.

Michela Murgia e la malattia che lascia attonita l’Italia

Michela Murgia e la malattia che lascia attonita l’ItaliaRoma, 6 mag. (askanews) – Michela Murgia lo dice fin dall’inizio dell’intervista al Corriere della Sera con cui racconta ad Aldo Cazzullo di avere un tumore, “un carcinoma renale al quarto stadio; dal quarto stadio non si torna indietro”. Dice, dunque, di rifiutare “il registro bellico; parole come lotta, guerra, trincea… Il cancro è una malattia molto gentile. Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa”. La retorica del ‘guerriero’, della ‘battaglia’, porta a pensare che chi muore non abbia lottato abbastanza, cosa tristemente falsa.

In ogni caso, la scrittrice spiega che una cura aggressiva “non avrebbe senso. Le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello”. E quindi segue una immunoterapia, per guadagnare quanti più mesi possibile. Ma c’è molto di più in questa intervista lucida e senza sconti, che ha lasciato attonita l’Italia e campeggia su tutti i social media. C’è una persona religiosa che dichiara la sua fede cristiana, ma insiste nel lottare per i diritti civili di tutti: quando racconta di aver comprato una casa “con dieci posti letto, dove stare tutti insieme, per la mia famiglia queer”; quando parla del suo ultimo romanzo, “Tre ciotole”, in cui racconta dall’esterno anche questa esperienza (“mi sono resa conto che la letteratura mi permette di dire cose meno assertive di un saggio; anche cose contrarie a quelle che penso”); e quando proclama il suo diritto di decidere fino in fondo della sua vita: “Posso sopportare molto dolore, ma non di non essere presente a me stessa. Chi mi vuole bene sa cosa deve fare. Sono sempre stata vicina ai radicali, a Marco Cappato”.

“Accabadora”, con cui vinse il Campiello, è la storia di una tradiziona antica della sua terra, la Sardegna, una storia di eutanasia. Murgia – che di Sardegna nell’intervista parla molto – ha risolto diversamente: “Ora mi sposo. Lo Stato alla fine vorrà un nome legale che prenda le decisioni”. Risplende la sua tagliente intelligenza anticonvenzionale: “Non ho mai creduto nella coppia, l’ho sempre considerata una relazione insufficiente. Lasciai un uomo dopo che mi disse che sognava di invecchiare con me in Svizzera in una villa sul lago. Una prospettiva tremenda”. Non avrebbe voluto morire all’improvviso, dice: “Il dolore non si può cancellare, il trauma sì. Si può gestire. Hai bisogno di tempo per abituare te stessa e le persone a te vicine al transito”. Non ha paura: “Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera”. Inclusi lavori difficili e sottopagati, dai call center al portierato notturno; vite di incontri multiculturali e di apertura alla diversità.

Murgia aveva già avuto un cancro, a un polmone, da cui pensava di essere guarita. Questa volta se ne è accorta tardi. Impossibile non pensare anche alla vita difficile che l’odio sui social ha riservato a questa intellettuale centrale nel dibattito italiano; troppo femminista, troppo caustica, troppo paradossale ed eccentrica per essere accettata. “Prima dell’arrivo di Elly Schlein mi sono trovata, con pochi altri scrittori come Roberto Saviano, a supplire all’assenza della sinistra, a difendere i diritti e le libertà nel dibattito pubblico. Il vomito l’ho vissuto, ma legato alla mia ostensione pubblica, all’essere diventata un bersaglio. Era la reazione per l’odio che ho avvertito nei miei confronti”. E adesso avrebbe un desiderio: “spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più presidente del Consiglio. Perché il suo è un governo fascista. Mi ritengo molto fortunata. Ho incontrato un sacco di persone meravigliose. Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai. Quando avevo vent’anni ci chiedevamo se saremmo morti democristiani. Non importa se non avrò più molto tempo: l’importante per me ora è non morire fascista”. Meloni da parte sua ha reagito seccamente: “Non l’ho mai conosciuta e non ho mai condiviso le sue idee ma voglio mandarle un abbraccioà spero davvero che riesca a vedere il giorno in cui non sarò più Presidente del Consiglio perché punto a rimanere a fare il mio lavoro ancora per molto tempo”. Mentre sui social, dove tanto è stata attaccata, Murgia oggi è circondata di elogi al suo coraggio; chissà quanto durerà. (di Alessandra Quattrocchi)