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Consorzio e Ass. Grandi Cru insieme per il vino Costa Toscana Igt

Consorzio e Ass. Grandi Cru insieme per il vino Costa Toscana IgtMilano, 27 feb. (askanews) – Il passaggio di consegne del faldone del Costa Toscana Igt è avvenuto tra Guido Folonari presidente di Confagricoltura Livorno, e Cesare Cecchi, presidente del Consorzio Vino Toscana, la sera del 19 febbraio scorso a Palazzo Corsini, alla presenza del padrone di casa, Duccio Corsini, da due anni presidente dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, incubatrice della Igt. Un atto tanto simbolico quanto importante, che guarda al futuro.


“L’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana è privata e senza alcuna valenza istituzionale e l’Igt Costa Toscana, che esiste da anni, non ha un Consorzio di riferimento che possa tutelarla e promuoverla. E’ dunque venuto naturale pensare di confluire nel Consorzio Toscana Igt: noi cambieremo lo statuto inserendo anche il Costa Toscana e cercheremo di raggiungere il quorum per il riconoscimento governativo” spiega Cecchi ad askanews, precisando che “il Disciplinare di Costa Toscana, che è praticamente un copia e incolla del nostro, nacque all’interno dell’Ente tutela vini Toscana e all’epoca, in maniera un po’ casuale, Confagricoltura divenne titolare del faldone che è rimasto fermo 15 anni”. “Per noi è fondamentale il fatto che sia concentrato l’utilizzo del nome Toscana che, come Consorzio Igt, abbiamo il dovere di tutelare, perché Toscana è un nome comune, quindi non si può permettere che se ne faccia un uso distorto” continua Cecchi, ricordando che “alcune Doc sono in procinto di inserire il nome Toscana che, se da una parte è un segno di grande debolezza perché vuol dire che questi Consorzi non sono riusciti a creare una propria identità, dall’altra è un forte riconoscimento al brand”. “Noi non vogliamo certo fare i padroni, però un coordinamento, un punto di riferimento certo, ci vuole sia per i produttori che per le istituzioni, per la Regione come per il ministero, e noi copriamo tutto il territorio” sottolinea, osservando che “quando ad esempio c’era da registrare il nome Toscana a Singapore non si poteva presentare nessuno perché nessuno ne aveva la titolarità, e fino a due mesi fa il nome Toscana non era registrato negli Stati Uniti che sono il nostro mercato di sbocco: il nome era libero, una situazione davvero imbarazzante”.


“Per quanto riguarda il Costa Toscana, nelle denunce 2024 si parla di circa 150 produttori e più o meno diecimila ettolitri. Per avere il riconoscimento serve il 35% delle teste e il 51% della produzione. Una buona parte di nostri soci, mi pare il 16-17%, sono già nella Costa Toscana e rivendicano sia il Toscana Igt che il Costa Toscana e quindi dobbiamo trovare circa un altro 17-18%, cosa che almeno in teoria dovrebbe essere abbastanza facile” commenta il presidente che, alla domanda su che tempi bisogna aspettarsi, replica “mi piacerebbe tornare l’anno prossimo e annunciare di esserci riusciti ma è oggettivamente difficile soprattutto per la quantità di pratiche burocratiche di cui si perde traccia quando arrivano a Roma”. “Nel giugno del 2019 ci fu una riunione ‘carbonara’ tra cinque, importanti, aziende che esportavano grosse quote e sentivano realmente il bisogno di dare un punto di riferimento certo al Toscana, che era in balia dell’Ente tutela vini Toscana che era ‘dormiente’ e ingessato da pesanti conflittualità interne, con un presidente (il conte Andrea Dzieduszycki) e un direttore (Piero Tesi, nel 2011 ‘Benemerito della viticoltura italiana’) già molto anziani. L’Ente fu così trasformato nel Consorzio Vino Toscana e la presidenza fu affidata a me e la direzione a Stefano Campatelli” ricorda Cecchi, aggiungendo che “dopo la pausa dovuta al Covid, siamo riusciti a far confluire tutte le Cantine sociali: è stato molto complicato perché tra alcuni produttori c’erano diatribe che risalivano a trent’anni prima. La svolta c’è stata a Vinitaly 2023 quando si è avuto la consapevolezza che qualcosa doveva esser fatto. D’altre parte si sta parlando di una IG che con la vendemmia 2024 coinvolge 4.139 rivendicazioni, ed è un’operazione che ha costi bassissimi per i produttori che pagano appena cinquanta centesimi per ettolitro, quindi poco più di tre millesimi a bottiglia”.


“Adesso il primo obiettivo è far approvare il nuovo Disciplinare che è già partito qualche mese fa: si parla di tempi pubblici e quindi dipende non da noi ma dalle istituzioni” continua Cecchi, evidenziando che “è un Disciplinare che dà la massima libertà: abbiamo inserito altri prodotti che non potevano essere fatti, e altri vitigni che sono riconosciuti dalla Regione ma che non facevamo parte di questo documento. Il secondo obiettivo – prosegue – è raggiungere l”erga omnes’ per cui abbiamo bisogno di numeri più stringenti: con la vendemmia 2024 praticamente già ci siamo, ma siccome dobbiamo fare la media tra gli ultimi due anni e la 2023 è stata quella che sappiamo, sono abbastanza fiducioso che l’anno prossimo o al massimo tra due anni ci riusciremo. Questo ci consentirebbe di raggiungere tutti quei piccolissimi produttori che ad oggi sono difficilmente raggiungibili, sapendo che il 42 o il 46%, non mi ricordo esattamente, di coloro che fanno Toscana Igt producono meno di 50 quintali d’uva, quindi solo 30 hl di vino. Il terzo obiettivo – chiosa il presidente – è di creare una struttura al Consorzio perché al momento siamo io, il direttore e una ragazza che è appena entrata. I tempi per fare tutto non sono brevi ma la strada mi pare sia quella giusta”. “Siamo tutti qui insieme per iniziare un percorso unitario, frutto di un percorso in cui tanti hanno remato nella stessa direzione – chiosa soddisfatto Corsini – non serve dare vita ad un altro Consorzio per promuovere e tutelare l’indicazione”. “Questo progetto nasce per dare valore ai vini IGT della Toscana e l’unione degli intenti tra il Consorzio Vino Toscana e l’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana non può che essere salutata positivamente” gli fa eco la vicepresidente e assessora regionale all’Agricoltura, Stefania Saccardi, presente al passaggio di consegne, mettendo in luce che “in un momento in cui il settore presenta complessità è un segno di condivisione tra gli attori della filiera e di fiducia verso il futuro”. (Alessandro Pestalozza)

Tavola rotonda di Confagri Toscana su aree protette

Tavola rotonda di Confagri Toscana su aree protetteRoma, 27 feb. (askanews) – “A carte scoperte – Aree protette: indispensabile la gestione ambientale”: è la tavola rotonda organizzata da Confagricoltura Toscana per domani 28 febbraio alle 14.30. “La gestione delle aree protette si è trasformata, nel giro di qualche lustro, da un’opportunità a una criticità. Leggi, norme, regolamenti emanati non hanno infatti portato ai risultati sperati, anzi si assiste a marcate insufficienze gestionali, dovute spesso a ritardi amministrativi e scelte inefficaci”, spiega in una nota Confagricoltura Toscana.


“Preservare non significa e non può significare rinunciare alla gestione, sia essa faunistica, idraulica o forestale. La tutela della biodiversità deve andare di pari passo con una gestione sostenibile e proattiva. Ma le aziende agricole che operano da sempre in questi territori – prosegue Confagricoltura Toscana – si trovano oggi a convivere con vincoli e prescrizioni che, in alcuni casi, mettono a rischio la loro libertà d’impresa. Lo stallo però non è previsto né in natura né dalla legge. La burocrazia e le limitazioni territoriali non fermano né la fauna né il corso delle acque”. Per la Confederazione agricola ora è davvero necessario un cambio di passo. “Auspichiamo che le aziende agricole siano finalmente riconosciute come alleate nella tutela dell’ambiente, anche attraverso percorsi normativi più inclusivi e premianti”.

Papa, Vaticano: proseguono le analisi e le adeguate terapie

Papa, Vaticano: proseguono le analisi e le adeguate terapieCittà del Vaticano, 27 feb. (askanews) – Le condizioni di salute di Papa Francesco “restano stabili e permangono quelle illustate ieri sera” nel bollettinno medico, che mostrava alcuni parametri incoraggianti come quelli della “conta delle diverse sostanze nel sangue che appaiono migliori”. Lo riferiscono fonti Vaticane che rimandano alle valutazioni dei sanitari, su possibili date sulla durata della degenza al Policlinico Gemelli di Roma e sulle tempistiche di uscita dalla “fase critica”, emersa dopo il ricovero del pontefice il 14 febbraio scorso. Le stesse fonti aggiungo inoltre, che “l’umore del Papa resta buono”. Papa Francesco, giunto al quattordicesimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, “si è svegliato, ha fatto colazione e sta proseguendo nelle terapie, facendo altre analisi cliniche”. Lo affermano fonti vaticane, spiegano che il periodo di riposo assoluto prescritto ha comportato che il pontefice non abbia ricevuto visite nella sua stanza d’ospedale al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato dal 14 febbraio scorso.


Papa Francesco è, comunue, “informato di ciò che avviene – proseguono le stesse fonti – ringraziando delle preghiere organizzate per lui e per i malati”, “viene ancora aiutato con l’ossigeno e si sposta dal suo letto alla poltrona”.

Via libera Mimit a piano transizione 5.0 per macchinari agricoli

Via libera Mimit a piano transizione 5.0 per macchinari agricoliRoma, 27 feb. (askanews) – Le imprese agricole potranno beneficiare del credito minimo d’imposta al 35%, previsto dal Piano Transizione 5.0, semplicemente dismettendo un veicolo o macchinario catalogato come Stage I o precedenti per acquistare uno di categoria Stage V. Lo ha confermato Raffaele Spallone, dirigente della Divisione Politiche per la digitalizzazione delle imprese del ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso del webinar per illustrare la misura alla filiera agricola organizzato da Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio.


Grazie alle norme di semplificazione introdotte nell’ultima Legge di Bilancio, che si aggiungono alle possibilità di cumulo con altre misure comunitarie e nazionali incluse le ZES (Zone Economiche Speciali), il Piano Transizione 5.0 operativo dallo scorso luglio diviene quindi applicabile anche per il settore primario. Sarà presto emanata una circolare operativa mentre sono state già pubblicate le FAQ sul sito del Mimit per illustrarne l’applicazione per venire incontro alle esigenze e peculiarità del mondo agricolo. Saranno, dunque, esentate dal calcolo del risparmio energetico conseguito, con applicazione dei parametri previsti per il primo scaglione pari al 35% di credito d’imposta, le progettualità con sostituzione ed eventuale dismissione dei macchinari che hanno terminato da oltre 24 mesi il periodo di ammortamento a patto che il nuovo bene sia caratterizzato da un miglioramento dell’efficienza energetica verificabile sulla base di quanto previsto da norme di settore ovvero di prassi e che possegga caratteristiche tecnologiche analoghe al bene che si sostituisce. Chi vorrà, ovviamente, potrà effettuare un’analisi per dimostrare un maggiore risparmio energetico e ottenere così un credito d’imposta sino al 45%.


“La conferma del Mimit dà il via libera definitivo alla misura che attendiamo da tempo – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – Il nostro comparto ha subito nel 2024 una crisi severissima, con una flessione delle immatricolazioni senza precedenti. Tornare ad avere a disposizione una misura agevole e pratica come il credito d’imposta potrà sicuramente permettere nuovi maggiori investimenti in innovazione da parte delle aziende agricole nazionali”.

Sondaggio eDreams: gli italiani cercano le mete meno battute

Sondaggio eDreams: gli italiani cercano le mete meno battuteMilano, 27 feb. (askanews) – Gli italiani sono a livello internazionale sul podio dei viaggiatori che, secondo un sondaggio condotto da eDreams, tra le principali agenzie di viaggi online in Europa, preferirebbero visitare destinazioni secondarie, ma tranquille rispetto a quelle più popolari (29% dei rispondenti). Più convinti di loro nel cimentarsi nell’arte di schivare le folle, solo gli spagnoli (33%), mentre si proclamano die-hard fan delle mete più popolari i viaggiatori tedeschi (30% delle preferenze). Non solo: 4 italiani su 10 eviterebbero di fare tappa in zone in cui sono già stati, classificandosi a livello internazionali tra i meno ripetitivi, secondi solo ai viaggiatori francesi (44%). A fare da contraltare, in questo caso, gli americani: quasi la metà (47%) torna volentieri dove è già stato, perché trova sempre qualcosa di nuovo da scoprire.


Se gli italiani sono ormai pronti a valutare di rinunciare alle destinazioni più patinate pur di ritrovare atmosfere meno snaturate, a seconda dell’età sono diverse le ragioni che li spingono a considerare strade meno battute. La possibilità di esplorare luoghi meno affollati e unici è apprezzata soprattutto dai più maturi (44% delle risposte per gli over 65), dai 25 ai 34 anni a guidare è il prezzo più contenuto delle mete meno glam (37%), mentre i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni prediligono nella scelta la facilità nel raggiungere una meta (27%). Le preferenze di genere, invece, sottolineano che al momento a prediligere luoghi più tranquilli sono soprattutto i viaggiatori uomini: il 35% ha dichiarato che privilegerebbe una meta meno battuta rispetto a una località popolare, rispetto al 23% delle viaggiatrici. Gli uomini apprezzano maggiormente la sensazione di unicità nel visitare una destinazione meno affollata, 38% delle risposte rispetto al 33% delle donne, che sono invece più pratiche nel coglierne le tariffe più abbordabili se comparate con le mete più cool (31% delle risposte contro il 27% degli intervistati).


In questa prospettiva, eDreams ha selezionato cinque possibili destinazioni “lontane dalla pazza folla” in Europa. Immerso nel verde della Valnerina, nell’Umbria più selvaggia e incontaminata, si nasconde il borgo di Scheggino, gioiello che con le sue strade acciottolate, le antiche case in pietra e i ristoranti accoglienti è in grado di conquistare i cuori – e il palato – dei viaggiatori alla ricerca di un soggiorno all’insegna della tranquillità. Ma non solo, Scheggino è anche meta per i più avventurosi: attraversato dal fiume Nera, il borgo permette di fare rafting, escursioni e passeggiate nella natura umbra.


Oltre alle celebri Porto e Lisbona, il Portogallo custodisce paesaggi mozzafiato e borghi di carattere dove il tempo sembra essersi fermato. Primo fra tutti Sortelha, un piccolo villaggio medievale incastonato su un promontorio roccioso, che ha conservato nel corso dei secoli la sua autenticità: tra case in granito e una maestosa fortezza del XIII secolo, visitare Sortelha significa fare un viaggio indietro nel tempo alla scoperta di un’atmosfera suggestiva – con un po’ di fortuna, si può assistere ad affascinanti rievocazioni storiche. Tra le meraviglie naturali che nasconde la Germania, il lago di Schaalsee è una delle gemme ancora fuori dai circuiti del turismo internazionale. Riserva della Biosfera UNESCO dal 2000, Schaalsee è la meta ideale per gli appassionati di escursionismo e cicloturismo grazie ai suoi caratteristici percorsi nella natura lacustre. E proprio sulle sponde del lago sorge Zarrentin am Schaalsee, una pittoresca cittadina che promette un’esperienza di viaggio lenta, seguendo i ritmi della natura.


Per i più romantici, che sognano a occhi aperti storie di passioni impossibili, Teruel saprà rispondere ai loro desideri più profondi. Situata nel cuore dell’Aragona, questa caratteristica città fa da sfondo alla leggenda di Juan de Marcilla e Isabel de Segura, conosciuti come i Romeo e Giulietta spagnoli. E se un leggendario amore non bastasse per giustificare un viaggio qui, Teruel custodisce anche esempi grandiosi dell’architettura mudéjar e vanta una tradizione gastronomica impeccabile – imperdibile il Jamón de Teruél DOP, uno dei prosciutti più gustosi della Spagna. Fra boschi incantati e lunghe distese di erica, le foreste del North Yorkshire sono una delle aree naturali più particolari del Regno Unito. Un paradiso per escursionisti e ciclisti, ma anche per chi sogna una fuga silenziosa dove ritrovare la propria pace interiore, le foreste del North Yorkshire sanno affascinare tutto l’anno. In estate si prestano a lunghe escursioni e campeggi sotto le stelle, in autunno e primavera la magia del foliage e delle fioriture regala sfumature variopinte, mentre in inverno si trasformano nello scenario perfetto per praticare sci di fondo tra i sentieri innevati. Se è vero che non si finisce mai di scoprire anche ciò che si pensa di conoscere, la Francia, tra i Paesi più visitati al mondo, può custodire gioielli ancora poco battuti. Conques, complice la sua posizione a ridosso di una montagna, è uno di quei luoghi dove il tempo si dilata: questo borgo medievale perfettamente conservato ha infatti mantenuto la sua autenticità, offrendo a chi sceglie di trascorrerci qualche giorno una vera e propria immersione nella storia e nella cultura tra capolavori architettonici, affascinanti case in pietra e panorami mozzafiato.

Italiani in viaggio: il trend 2025 è il safari hopping

Italiani in viaggio: il trend 2025 è il safari hoppingRoma, 27 feb. (askanews) – Per affrontare al meglio i mesi più freddi ed impegnativi dell’anno, può essere d’aiuto guardare al futuro e focalizzarsi sui piani del 2025, a partire dai viaggi. Questo periodo, infatti, rappresenta il momento ideale per sognare nuove mete e pianificare con cura le prossime avventure, approfittando delle tariffe più vantaggiose e delle migliori offerte disponibili. Ma come stanno affrontando gli italiani l’organizzazione delle vacanze del 2025?


CamperDays – la piattaforma di noleggio camper leader in Europa – ha commissionato una ricerca a Censuswide per svelare i travel predicts per i prossimi mesi. I dati rivelano un equilibrio sorprendente: emerge una dicotomia tra pianificazione e istinto, con un occhio sempre più attento alle esperienze autentiche. Proprio in questa direzione si inserisce il safari hopping, la tendenza di viaggio del 2025 che unisce esplorazione e libertà, offrendo una perfetta armonia tra organizzazione e avventura. Abitudini di prenotazione: vincono gli early bird soprattutto in vista dell’estate. Gli italiani mostrano una netta preferenza per la prenotazione anticipata delle vacanze, tanto che quest’opzione ha ottenuto oltre il 52% delle preferenze del campione. Più nel dettaglio, il 32% organizza i propri viaggi con 2-3 mesi di anticipo, un 19% prenota ben 4-6 mesi prima della partenza (la coorte generazionale dei più giovani vince il premio di generazione “early bird”, con il 22% delle preferenze). Il 20% prenota un mese prima, mentre solo il 7% opta per i last minute, prenotando la settimana precedente al viaggio.


Le ferie estive sono quelle che più frequentemente vengono programmate in anticipo (59%), con un picco al 65% per i rispondenti tra i 45 e i 50 anni; in seconda posizione (18%) si posiziona chi prenota la maggior parte dei suoi viaggi in anticipo, che siano lunghi o brevi, a prescindere dal periodo dell’anno, ed in terza posizione vi sono i ponti in occasione di festività (10%), pianificati con particolare anticipo dalla Generazione Z (19%). Solo una piccola minoranza dichiara invece di organizzare con largo anticipo le vacanze invernali (4%), di Pasqua (3%) o di Capodanno (2%). Meno spese e più libertà organizzativa: le motivazioni dietro alle prenotazioni anticipate. Secondo la ricerca, le ragioni principali che spingono gli italiani a prenotare con largo anticipo le proprie vacanze riguardano soprattutto il risparmio economico, complice anche l’inflazione e il caro vita. Nello specifico: il 35% lo fa per ottenere offerte migliori su voli e alloggi, mentre il 33% teme rincari sotto data. Un ulteriore 23% vuole beneficiare di sconti o promozioni sulle prenotazioni anticipate, mentre il 20% vede nella programmazione un’opportunità per avere più tempo per pianificare meglio le attività che svolgerà in vacanza. Altri motivi rilevanti includono la sicurezza di trovare disponibilità anche in destinazioni popolari e gettonate (17%) e la volontà di evitare lo stress dell’ultimo minuto (16%).


“Serendipity traveller” o pianificatori incalliti? La vacanza ideale è un mix di entrambi. I risultati dello studio evidenziano poi una divisione quasi equa tra chi ama l’organizzazione nei minimi dettagli e chi preferisce la spontaneità. Più specificatamente, un 19% si definisce un “serendipity traveller” a tutto tondo in quanto amante della libertà e della flessibilità, mentre un 15% si considera un “serendipity traveller” per riuscire a scoprire gemme nascoste e vivere come le persone del posto. Un 16% segue un itinerario strutturato per non perdersi nulla della meta prescelta, mentre un 11% dichiara di pianificare per ridurre il proprio stress. Infine, la pianificazione meticolosa è apprezzata da chi ama vacanze basate su interessi specifici (8%) Nel mezzo si posizionano coloro (11%) che pianificano per la maggior parte dei giorni, ma si tengono un giorno all’insegna della spontaneità o chi pianifica l’essenziale, ma lascia poi spazio all’avventura (16%). Interessanti in questo senso anche le differenze generazionali: la Generazione Z si dichiara in prevalenza un mix tra pianificatori e amanti delle avventure spontanee (19%), mentre tra i Millennial (23%) e la Generazione X (20%) la flessibilità è la priorità. I Baby Boomer, invece, si avvicinano ai più giovani, con il 18% che cerca un equilibrio tra programmazione e avventura.


Il safari, un sogno per giovani avventurosi. Passata “l’aurora-mania”, anche per questioni di tempistica, è il safari che emerge come un’opzione particolarmente affascinante per i viaggiatori più giovani che sognano questa modalità di viaggio in quanto immersiva e fuori dagli schemi. Il 15% dei rispondenti Zoomer lo indica come esperienza di viaggio del cuore per quest’anno, mentre la percentuale scende al 12% per i Millennial e la Generazione X. Tra i Baby Boomer, solo il 6% considera il safari come la vacanza perfetta del 2025. “I risultati della ricerca confermano quanto la pianificazione delle vacanze sia un elemento fondamentale per i viaggiatori italiani appartenenti a tutte le generazioni. Sono però numerose anche le persone che cercano flessibilità e avventura nei propri viaggi, dimostrando come il concetto di vacanza si stia evolvendo. Il crescente interesse per esperienze immersive come il safari tra i più giovani evidenzia poi una propensione verso viaggi non convenzionali, in cui il camper rappresenta un’opzione ottimale per esplorare in totale libertà. La nostra piattaforma digitale di noleggio risponde perfettamente a queste esigenze, offrendo sia soluzione per chi pianifica nei minimi dettagli, sia per chi ama lasciarsi ispirare dall’ultimo minuto” commenta Maximilian Schmidt, Managing Director di CamperDays.

Giustizia, Parodi(Anm): non siamo eroi né difendiamo privilegi

Giustizia, Parodi(Anm): non siamo eroi né difendiamo privilegiMilano, 27 feb. (askanews) – “Non difendiamo alcun privilegio, nessuna situazione di particolare vantaggio, mi spiace che” alcune persone “lo pensino, lo capisco, perché si è formata una narrativa che non corrisponde alla realtà”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a Radio24, nel giorno dello sciopero proclamato dallo stesso ente di rappresentanza sindacale dei magistrati per protestare contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della giustizia. “Non siamo eroi, ma cittadini che lavorano seriamente e credono nella giustizia” ha proseguito.

Giustizia, Parodi(Anm): non siamo eroi né difendiamo privilegi

Giustizia, Parodi(Anm): non siamo eroi né difendiamo privilegiMilano, 27 feb. (askanews) – “Non difendiamo alcun privilegio, nessuna situazione di particolare vantaggio, mi spiace che” alcune persone “lo pensino, lo capisco, perché si è formata una narrativa che non corrisponde alla realtà”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a Radio24, nel giorno dello sciopero proclamato dallo stesso ente di rappresentanza sindacale dei magistrati per protestare contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della giustizia. “Non siamo eroi, ma cittadini che lavorano seriamente e credono nella giustizia” ha proseguito.

Prosegue processo riconoscimento per la nocciola di Sicilia Igp

Prosegue processo riconoscimento per la nocciola di Sicilia IgpRoma, 27 feb. (askanews) – Proseguono le attività sul territorio per l’attuazione del Progetto Operativo del GAL Nebrodi Plus sul processo di riconoscimento della nocciola di Sicilia Igp. Dopo la tappa di Polizzi Generosa, Comune corilicolo in provincia di Palermo, la nuova tappa sarà oggi, 27 febbraio, a Raccuja, cittadina situata al centro di una delle più importanti zone corilicole siciliane, dove si terrà il nuovo incontro specifico, organizzato d’intesa con l’Amministrazione comunale.


Quella di Raccuja non è certo una scelta a caso: il suo territorio si trova al centro di uno dei più importanti comprensori corilicoli dei Nebrodi, in cui ricadono i territori dei Comuni di Ucria, Sinagra, Sant’Angelo di Brolo, San Piero Patti, Floresta, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria, Montalbano Elicona, Librizzi, tutti connotati dalla importante e diffusa presenza storica di coltivazioni di nocciolo. Gli incontri puntano a cercare il giusto coinvolgimento e rappresentatività a tutti i territori ed agli operatori agricoli per il raggiungimento del riconoscimento IGP.

L’Istat: a febbraio aumenta la fiducia dei consumatori ma cala per le imprese

L’Istat: a febbraio aumenta la fiducia dei consumatori ma cala per le impreseRoma, 27 feb. (askanews) – A febbraio si stima un aumento del clima di fiducia dei consumatori (da 98,2 a 98,8) mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 95,7 a 94,8. Lo ha reso noto l’Istat. Tra i consumatori, si evidenzia un miglioramento delle opinioni sulla situazione personale, corrente e futura mentre peggiorano le valutazioni sulla situazione economica generale: il clima personale aumenta da 97,1 a 98,3, quello corrente sale da 99,8 a 100,5 e il clima futuro passa da 96,1 a 96,6; invece il clima economico diminuisce da 101,3 a 100,2.


Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia aumenta lievemente solo nella manifattura (da 86,8 a 87,0) mentre diminuisce negli altri tre comparti indagati (nelle costruzioni l’indice scende da 104,2 a 103,4, nei servizi di mercato cala da 99,0 a 97,5 e nel commercio al dettaglio si riduce da 106,3 a 104,0). Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordinativi, le scorte sono giudicate stabili e le aspettative sulla produzione sono in calo; nelle costruzioni e nei servizi di mercato tutte le componenti registrano una dinamica negativa. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, i giudizi e le attese sulle vendite sono improntati al pessimismo mentre il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce.


“A febbraio 2025 – è il commento dell’Istat – l’indice di fiducia delle imprese diminuisce di quasi un punto percentuale segnalando un peggioramento in tutti i comparti indagati ad eccezione della manifattura dove aumenta lievemente. L’aumento del clima di fiducia dei consumatori è trainato da valutazioni in miglioramento soprattutto sulla situazione economica personale; dinamica decisamente positiva anche per il saldo dei giudizi sull’opportunità di effettuare acquisti di beni durevoli nella fase attuale”.