Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Cdm non modifica Def, solo relazione sullo scostamento di bilancio

Cdm non modifica Def, solo relazione sullo scostamento di bilancioRoma, 27 apr. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova Relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il primo maggio.

Un italiano su due ha subito un furto in casa. L’80% sceglie di aumentare le misure di sicurezza

Un italiano su due ha subito un furto in casa. L’80% sceglie di aumentare le misure di sicurezzaRoma, 27 apr. (askanews) – Un italiano su due ha subito un furto in casa: in vista delle vacanze l’80% delle persone sceglie di proteggere la propria abitazione aumentando le misure di sicurezza. E’ quanto emerge dalla nuova ricerca condotta da Verisure in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Sondea per indagare lo stato d’animo degli italiani in vista delle prossime vacanze, le loro preoccupazioni e i rimedi che adotteranno per sentirsi più sicuri. Dallo studio, effettuato su campione di oltre 1000 italiani è emerso chiaramente che, anche quest’anno, la paura più grande durante le partenze è la possibilità di subire un furto nella propria abitazione (56,11% degli intervistati).

A fronte di una percentuale del 64% degli italiani che hanno deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi, oltre il 56% dichiara di non essere tranquillo a lasciare la propria abitazione per timore di subire un furto o una rapina, un evento che il 24% degli intervistati (il doppio rispetto al 2022) ha vissuto in prima persona o indirettamente (53%) attraverso amici, parenti o conoscenti in casa, oltre chi ha subito un furto nella propria attività lavorativa (per il 41% direttamente e il 12% indirettamente). Solo 3 italiani su 10, infatti, dichiarano di non essere mai stati vittime di eventi di questo tipo. Numeri in continuo aumento, che mostrano una crescita di questi episodi e una maggiore percezione di pericolo delle persone. Alla luce di una più grande preoccupazione, il 40% circa degli intervistati ha, infatti, già aumentato le misure di sicurezza in casa (a fronte del 35% dello scorso anno) e un ulteriore 40% ha intenzione di farlo in vista delle prossime vacanze.

Tra le misure prese in considerazione dagli intervistati, il 44% pensa di installare un allarme nella prima casa, il 28% nella seconda casa e il 30% nella propria attività commerciale. Le caratteristiche principali che un sistema di allarme dovrebbe avere per gli intervistati sono: la connessione a una Centrale Operativa in grado di verificare le intrusioni reali, filtrare i falsi allarmi e intervenire in caso di pericolo (il 41,21%), i sensori esterni o perimetrali (32%), un’applicazione per il controllo da remoto (31%) e l’installazione di Telecamere HD (31%). Rispetto agli anni precedenti, 2 italiani su 3 intervistati si sentono generalmente meno sicuri (66,24%) in casa, percentuale che sale all’83,42% degli intervistati che dichiarano di sentirsi ancora meno sicuri in strada. Al contrario, il 33,76% e il 16,58% degli intervistati dichiara di sentirsi più sicuro a casa e per strada rispetto a qualche anno fa.

Roma, Radicali a Gualtieri: autorizzi campagna pro cannabis

Roma, Radicali a Gualtieri: autorizzi campagna pro cannabisRoma, 27 apr. (askanews) – Appello dei Radicali italiani al sindaco di Roma Roberto Gualtieri “perché si pronunci contro il divieto degli uffici alla campagna di affissioni di ‘Meglio legale’ e perché realizzi quanto previsto dalle linee programmatiche approvate in assemblea capitolina riguardo le politiche della notte”. Il diniego del Comune di Roma alle affissioni di ‘Meglio Legale’, associazione che si batte per la legalizzazione della cannabis, “non ci sorprende, perché la nostra città ha ormai profondamente introiettato il dogma del proibizionismo”: così in una nota Francesco Tucci e Leone Barilli, rispettivamente tesoriere e membro di direzione di Radicali Roma.

“Due anni fa, come Radicali Roma, provammo già a scardinare questo paradigma durante le primarie del centrosinistra e la campagna per le comunali, proponendo un approccio diverso al tema delle sostanze, in particolare della cannabis, e al governo delle politiche della notte, attraverso la nostra campagna Roma Antipro – ricordano i Radicali -. Ci dispiace constatare come in questo primo anno e mezzo di giunta Gualtieri non si siano fatti passi in avanti, anzi, si continui ad affrontare questi temi attraverso ordinanze e maggiore repressione, senza peraltro ottenere risultati significativi”. Tra l’altro, continuano i Radicali, “la figura del delegato alle politiche della notte si ritrova nelle linee programmatiche approvate a inizio consiliatura, ma ad oggi non ve n’è traccia. Ora addirittura le affissioni di un’associazione che si batte per la legalizzazione della cannabis vengono ritenute inadatte alla vista della cittadinanza, mentre nei mesi scorsi non si è ritenuto problematico che i romani si imbattessero per strada nei manifesti della propaganda becera dei movimenti ProVita”, sottolineano i radicali, che si appellano a Gualtieri perché intervenga.

Ligabue S.p.A. torna al 100% di proprietà della famiglia Ligabue

Ligabue S.p.A. torna al 100% di proprietà della famiglia LigabueMilano, 27 apr. (askanews) – Ligabue S.p.A., gruppo leader a livello internazionale nei servizi di catering e forniture per piattaforme on-shore e off-shore, navi da crociera, traghetti e navi mercantili, nonché armatore e primario operatore di Travel Trade marittimo, dopo quasi 40 anni torna al 100% di proprietà della famiglia Ligabue, oggi rappresentata da Inti Ligabue, CEO dal 2012 e dal 2016 anche presidente del Gruppo Ligabue.

Dalla fine degli anni ’80 la Ligabue – la più antica società di appalto e provveditoria navale in attività al mondo, cui si deve l’invenzione del contratto di appalto navale e del servizio di catering – aveva visto l’avvicendarsi di diversi Fondi d’investimento al fianco della famiglia, pur sempre rimasta in maggioranza. “È un momento storico per la nostra azienda, estremamente significativo – ha dichiarato Inti Ligabue – una scelta che garantisce strategia di lungo periodo a tutti gli stakeholder del Gruppo. La volontà di mantenere l’azionariato nelle mani della famiglia fondatrice, come unico azionista, conferma la solidità dell’azienda e la visione di prospettiva per il futuro”.

Def, Schlein: siamo al dilettantismo, purtroppo lo paga l’Italia

Def, Schlein: siamo al dilettantismo, purtroppo lo paga l’ItaliaRoma, 27 apr. (askanews) – “Delle due l’una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza. In entrambi i casi si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando la bocciatura alla Camera della relazione sullo scostamento di bilancio.

Aggiunge Schlein: “Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese. Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l’Italia e la sua credibilità”.

Musica elettronica,la tecnologia aiuta le etichette indipendenti

Musica elettronica,la tecnologia aiuta le etichette indipendentiRoma, 27 apr. (askanews) – Gli artisti emergenti del panorama musicale difficilmente arrivano alle grandi etichette discografiche. Spesso i più intraprendenti, ambiziosi e volenterosi, per farsi notare ricorrono a delle autoproduzioni. Tuttavia la strada è complessa. “Solitamente è con i finanziamenti e i budget di un’etichetta discografica che un artista può raggiungere la fama globale ma esistono delle alternative” afferma Andrea Centrone, artista e fondatore di BigC Records, un’etichetta indipendente italiana.

“Oggi le grandi case discografiche controllano e influenzano la crescita dell’industria musicale, concentrandosi per ovvi motivi sul fatturato. Niente di sbagliato, per carità. Secondo la Recording Industry Association of America, il contributo dell’industria musicale al PIL degli Stati Uniti è stato di 170 miliardi di dollari, circa lo 0,75% del Pil totale. È innegabile che questa quota settoriale sia dovuta all’interazione delle etichette discografiche con altre aziende dell’economia, senza le quali la musica sarebbe solo un’attività artistica anziché un’entità economica. Non bisognerebbe tuttavia penalizzare gli artisti (e sono tanti) che non godono degli appoggi delle grandi etichette perché propongono dei generi musicali di nicchia, non facilmente orecchiabili. Fatta questa premessa, le nuove leve possono trovare nelle produzioni indipendenti un utile trampolino di lancio, un modo per agganciare le Majors e non solo”, spiega Centrone. Come è cambiato il panorama della musica, in termini commerciali? “In passato gli imprenditori della musica si muovevano con una certa libertà, puntando sull’innovazione, anche azzardando. Basti pensare al trionfo dell’elettronica” sostiene Centrone, tra le cui tante produzioni annoveriamo, Synchronized; Tropical; Dorayaki; Come Back ed Electrosync la produzione di artisti del calibro di Just on George la cui ultima produzione, Frankie Dettori, è stata pubblicata sulla BigC Records.

“A partire dagli anni ’70 si iniziarono a utilizzare i primi sintetizzatori. Basta ascoltare ‘On The Run’ dei Pink Floyd, dove un sintetizzatore la fa da padrona. Negli anni ’80 ci fu il consolidamento delle tastiere e i sintetizzatori analogici. La svolta si ebbe negli anni ’90 quando quegli strumenti caddero nelle mani dei dj. Le majors, fiutando il business, decisero di aprire delle sublabel di musica elettronica. Il metodo compositivo tradizionale lasciò spazio a creatività e sperimentazione. Nacque la musica House, la Electro, la Techno e tanti generi che divennero colonne portanti di quel movimento. Nacque, per i dj, una nuova figura professionale: il dj producer che diventò la nuova star del 2000”. Poi nel corso degli anni lo spirito pionieristico dei colossi della musica si è dovuto adattare alle esigenze di mercato. Ma questo non ha impedito la fioritura di nuovi talenti. Occorre percorrere anche sentieri alternativi, almeno nelle fasi iniziali. “Quanto ai dj producer, infatti, ci sono artisti seguiti da migliaia di fan ma c’è anche un movimento con tanti produttori indipendenti che seppur poco conosciuti, contribuiscono in maniera significativa a tutto il settore”, aggiunge il produttore di BigC Records.

Fortunatamente “con l’avvento della tecnologia, dei software di produzione e con gli emulatori di strumenti, la produzione è più semplice e fruibile. Tutti fattori che giocano a favore dei producers”. Anche le piattaforme di distribuzione aiutano i produttori indipendenti a proporre i loro lavori in maniera più snella. Centrone ne è assolutamente convinto “anche se la cosa più complicata non è la produzione, non è pubblicare e distribuire la propria musica, ma farla arrivare alla gente, utilizzando piattaforme di streaming poiché a decidere quale musica far ascoltare è spesso una cerchia di persone. Di conseguenza, come ho già accennato, il percorso consigliabile è l’autoproduzione. Si va dal creare un’etichetta a produrre e distribuire le proprie produzioni. Del resto molti artisti contemporanei sono nati su YouTube, per poi entrare nel mainstream. Grazie ai distributori musicali si può far arrivare la musica in tutti i digital store e i siti di streaming come YouTube, TikTok o Spotify. Si può produrre e distribuire musica per un pubblico più ampio, anche da un home studio. Questo mette l’artista in una posizione di successo, aiutandolo a sfruttare e negoziare un successivo accordo con le major”. Insomma, si tratta di percorso complesso ma “bellissimo perché se qualcuno si accorgerà di noi vorrà dire che ce l’abbiamo fatta da soli. Sono felice di far parte della scena indipendente anche se è impegnativo” continua il produttore, per poi concludere con un appello “vorrei esortare tutti a seguire e sostenere il movimento indipendente. Chiedo di non fermarsi ad ascoltare solo la musica degli artisti più conosciuti, ma andare alla ricerca dei tantissimi artisti e produttori più ‘piccoli’, esplorando tutto il panorama della musica elettronica, così vasto e affascinante”.

Assemblea Capitolina approva rendiconto in attivo, debito ridotto

Assemblea Capitolina approva rendiconto in attivo, debito ridottoRoma, 27 apr. (askanews) – L’Assemblea Capitolina ha approvato il Rendiconto di gestione 2022 di Roma Capitale, che si chiude con un miglioramento del risultato di amministrazione per circa 300mila euro rispetto al 2021, pari a oltre 7,1 miliardi di euro complessivi.

La presidente della commissione Commissione capitolina Bilancio Giulia Tempesta saluta l’approvazione spiegando che, con la maggioranza, “teniamo fede agli impegni che abbiamo preso su Roma, mantenendo l’obiettivo centrale del pareggio di bilancio e consolidando il risultato positivo nel saldo tra entrate e uscite. Roma ha il suo rendiconto di gestione e i romani possono star tranquilli, la nostra gestione è salda ed efficiente” Questo, spiega Tempesta “significa che non solo abbiamo coperto tutti i vincoli e accantonato il dovuto per legge, ma che oggi registriamo un sensibile miglioramento nelle riscossioni, cioè nelle entrate delle casse dell’Amministrazione, riducendo allo stesso tempo il debito di circa il 12,5% rispetto al 2021 e il periodo di ritardo nei pagamenti”. Non essendo l’ente in deficit, continua Tempesta, “siamo in grado di affrontare qualsiasi imprevisto e mettere in cantiere progetti da realizzare, quanto prima, attraverso risorse ‘liberate’. Un risultato oggettivamente positivo quindi non solo per chi si occupa di bilancio, in Assemblea Capitolina come in Giunta, ma per le persone che vivono Roma e che ci chiedono una gestione responsabile ed efficiente”, conclude la presidente della commissione Bilancio.

Milano, Terzi(R.Lombardia): serve un secondo ‘nodo’ ferroviario

Milano, Terzi(R.Lombardia): serve un secondo ‘nodo’ ferroviarioMilano, 27 apr. (askanews) – “La riqualificazione degli ex scali ferroviari di Milano deve essere l’occasione per realizzare un secondo nodo ferroviario milanese, potenziando l’attuale infrastruttura che risulta deficitaria per le necessità della Lombardia”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, intervenendo al roadshow ‘Dagli Scali, la nuova città. Sei anni dopo’ che si è tenuto questa mattina a Milano, allo scalo Farini.

“Occorre uno scatto in avanti – ha proseguito Terzi – e pensare a un’evoluzione del nodo di Milano. Il sistema ferroviario regionale è arrivato alla saturazione. Abbiamo condiviso con il ministero la necessità di intervenire quanto prima, iniziando a pensare alle varie soluzioni, che sia l’introduzione di un nuovo passante o interventi infrastrutturali. Con Rfi abbiamo condiviso l’urgenza di questa tematica: stabiliremo cosa fare, capiremo quanti soldi ci vogliono e poi ci metteremo al lavoro”.

Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Dell’Utri e gli ex del Ros Mori, Subranni, De Donno

Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Dell’Utri e gli ex del Ros Mori, Subranni, De DonnoRoma, 27 apr. (askanews) – Assoluzione definitiva per l’ex senatore Marcello Dell’Utri nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia. I giudici della Cassazione hanno in particolare annullato senza rinvio il giudizio d’appello. Nei confronti di Dell’Utri anche la procura generale in sede di requisitoria aveva chiesto la conferma dell’assoluzione. È definitiva l’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti del generale dei carabinieri Mario Mori, per il generale Antonio Subranni e dell’ufficiale dell’Arma Giuseppe De Donno, tutti ex Ros. Questa la sentenza della Cassazione nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. I supremi giudici della VI sezione hanno annullato senza rinvio la sentenza di appello.

Nell’ambito del giudizio sulla trattativa Stato-mafia i giudici della Cassazione hanno anche riqualificato la contestazione di violenza e minaccia a un corpo politico dello Stato nella forma del tentativo. Così facendo il reato è andato prescrizione per i boss Leoluca Bagarella ed Antonino Cinà.

Caffè e Giro d’Italia: una passione comune a 4 italiani su 10

Caffè e Giro d’Italia: una passione comune a 4 italiani su 10Milano, 27 apr. (askanews) – Cosa hanno in comune il Giro d’Italia e il caffè? Entrambi, con differenze percentuali minime, sono una passione per circa quattro italiani su cinque. Ma non è solo questo l’unico elemento in comune come racconta la ricerca “Caffè & Giro d’Italia, due passioni dal sapore tutto italiano” commissionata da Faema (brand gruppo Cimbali) ad AstraRicerche in occasione del secondo anno di sponsorizzazione ufficiale del Giro d’Italia.

Il caffè condivide molti aspetti con il Giro d’Italia: è prima di tutto un piacere (64,9%) e poi un momento di relax (52,3%) e uno dei migliori modi per fare pausa nella giornata (40,6%); ma è anche un prodotto legato alla condivisione: una scusa per fare due chiacchiere con altre persone (27,2%), una vera esperienza da condividere (22,8%). E se per i ciclisti serve energia, potenza, carica, il caffè è per gli italiani l’alleato perfetto per concentrarsi o per svegliarsi meglio (34,2%). L’idea di socialità e di condivisione si ritrova anche nella corsa a tappe per tre italiani su 10, tratto comune all’esperienza di consumo al bar: per il 54% è il posto in cui incontrare gli amici, per il 31,9% rappresenta “il social network degli italiani prima di Facebook”. È al bar che conosciamo persone nuove (22,5%), si ascoltano i discorsi degli sconosciuti, si discute di attualità ma anche di sport: è qui che ci si riunisce per i grandi eventi sportivi, così come il calcio, anche per le grandi tappe del Giro d’Italia.

Gli italiani seguono il Giro d’Italia guardando una o più dirette (in televisione, in streaming on line o via radio: 46,7%), o grazie agli aggiornamenti nei notiziari e nei programmi sportivi in TV o sul Web o alla radio; quasi uno su sei ne legge sui giornali. Ma il Giro d’Italia è anche contatto diretto e condivisione delle emozioni là dove passa la corsa rosa: al 17,8% degli italiani è capitato di seguirlo dal vivo, di persona. Può capitare di seguirlo a casa da soli (48,5%), ma è più comune guardarlo tra le mura domestiche con altre persone (53,3% – vero per tutte le generazioni) o al bar/pub (per ben il 19,5% – soprattutto per la Gen Z: 30%). Il caffè (o le bevande che lo contengono, come il cappuccino), invece, è bevuto dall’83,1% degli italiani più volte a settimana e ben il 68,6% lo fa tutti i giorni. A casa o fuori casa? Per moltissimi è un “sia…sia” e complessivamente siamo quasi alla pari: l’80% beve caffè tra le mura domestiche, il 74,4% fuori casa. Uno degli aspetti meno noti del Giro d’Italia è il suo ruolo di “guida turistica” per gli italiani: per il 43,5% la corsa a tappe è occasione per conoscere paesi, luoghi d’Italia non ancora visitati o in cui si vuole tornare. Ma anche il bar unisce le persone e racconta l’Italia: un italiano su quattro (25,4%) concorda con l’affermazione secondo cui il bar “è un luogo in cui scoprire le differenze locali in Italia: entri in un caffè e capisci lo ‘spirito’ di quella città”; d’altra parte, più di metà degli intervistati afferma che “il bar è un simbolo dell’italianità, di un certo modo di intendere la colazione, la pausa, l’incontro con altre persone”.

E sul caffè c’è molto da raccontare, ‘tappa per tappa’, Paese per Paese: solo il 9,4% degli italiani è convinto che il caffè sia uguale in tutta Italia; il 52,6% afferma che, invece, ci sono riti e abitudini locali che rendono l’esperienza del caffè diversa in ogni regione, mentre il 38,1% sa che ci sono regioni con specialità di caffè che si bevono solo lì (per esempio il Bicerin in Piemonte, caffè padovano, eccetera).