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Dl superbonus: ok Camera alla fiducia. Stop a cessione crediti

Dl superbonus: ok Camera alla fiducia. Stop a cessione crediti


Dl superbonus: ok Camera alla fiducia. Stop a cessione crediti – askanews.it



Dl superbonus: ok Camera alla fiducia. Stop a cessione crediti – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – Proroga al 30 settembre 2023 per il superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari, possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione, per l’aliminazione delle barriere architettoniche, per gli interventi su immobili Iacp e delle Onlus. Per le banche, possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni.

Sono queste le principali novità introdotte alla Camera nel decreto legge sui crediti fiscali derivanti dal superbonus e dagli altri bonus edilizi, su cui oggi a Montecitorio il governo ha incassato la fiducia con 185 voti a favore, 121 contrari e 4 astensioni. Dopo il voto finale previsto martedì 4 aprile, il provvedimento passa all’esame del Senato per la seconda lettura. Il termine per la conversione in legge scade il 17 aprile.

Per porre un freno all’aumento dei crediti legati ai bonus edilizi, ormai di difficile smaltimento, il decreto, approvato a metà febbraio dal Cdm, ha vietato la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per i nuovi interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, superbonus, facciate. Resta comunque la possibilità per il proprietario dell’immobile di usufruire direttamente della detrazione fiscale. Sono state previsite tuttavia alcune deroghe al divieto, come nel caso di lavori con il superbonus per i quali sia stata già presentata la Cila o, nel caso dei condomini, sia stata anche adottata la delibera assembleare. Nel corso dell’esame alla Camera sono state poi inserite ulteriori deroghe.

Ancora da definire, invece, l’annunciato strumento finanziario, di natura privatistica, per sbloccare lo stock dei crediti incagliati (per un ammontare stimato tra 15 e 19 miliardi), fermo nei cassetti fiscali delle imprese esecutrici dei lavori e dei cittadini proprietari di immobili oggetto di interventi. A questa ‘piattaforma’ dovrebbero partecipare banche, istituti finanziari e grandi aziende pubbliche. Intanto, dopo la moral suasion esercitata dal Ministero dell’economia e delle finanze, diverse banche avrebbero ripreso ad acquistare i crediti, anche rassicurate dalle norme introdotte nello stesso decreto che, delineando il perimetro della responsabilità solidale in caso di truffe, escludono dalla responsabilità i cessionari che dimostrino di aver acquisito il credito e sono in possesso della documentazione idonea sulle opere da cui il credito origina.

Energia, cosa prevede la nuova direttiva Ue sulle rinnovabili

Energia, cosa prevede la nuova direttiva Ue sulle rinnovabili


Energia, cosa prevede la nuova direttiva Ue sulle rinnovabili – askanews.it



Energia, cosa prevede la nuova direttiva Ue sulle rinnovabili – askanews.it




















Bruxelles, 30 mar. (askanews) – La presidenza di turno svedese del Consiglio Ue e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto questa mattina a Bruxelles, dopo una notte di negoziati, un accordo politico provvisorio sulla nuova versione della direttiva sulle energie rinnovabili (Red).

La direttiva include obiettivi e misure per sostenere e incentivare l’adozione delle energie rinnovabili in vari settori dell’economia. L’accordo prevede che la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dell’Ue salga al 42,5% entro il 2030, auspicando anche un ulteriore aumento indicativo del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Ciascuno Stato membro contribuirà con un proprio obiettivo nazionale a questo obiettivo comune. Questo accordo politico provvisorio, salutato positivamente dalla Commissione europea, dovrà ora essere approvato dalla plenaria del Parlamento e, con voto formale finale, dal Consiglio Ue.

L’accordo quasi raddoppierà la quota esistente di energia rinnovabile nell’Ue, aumentando considerevolmente l’obiettivo previsto dalla legislazione vigente per il 2030 (32%). La direttiva rivista rafforza gli obiettivi annuali in materia di energie rinnovabili per il settore del riscaldamento e raffreddamento e per l’energia rinnovabile utilizzata nei sistemi di teleriscaldamento. Introduce un parametro di riferimento specifico per l’energia rinnovabile del 49% per il consumo di energia negli edifici entro il 2030, per integrare la legislazione dell’UE in materia di edilizia e orientare gli sforzi degli Stati membri.

Per la prima volta l’industria, settore chiave per il consumo di energia, è inclusa nella direttiva sulle energie rinnovabili. L’accordo stabilisce obiettivi indicativi (1,6% di aumento annuo dell’uso di energia rinnovabile) e un obiettivo vincolante specifico per l’industria: che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria provenga da “combustibili rinnovabili di origine non biologica”, ovvero sostanzialmente da idrogeno “verde”, entro il 2030 e il 60% entro il 2035. L’idrogeno rinnovabile, o “verde”, continuerà a essere definito esclusivamente come quello prodotto per elettrolisi con l’uso di elettricità da fonti di energia rinnovabile. Le pressioni della Francia e di una decina di altri paesi per ammettere nella definizione anche l’idrogeno prodotto con l’uso di elettrità di fonte nucleare si sono scontrate contro l’oppozione dei paesi anti nuclearisti e della maggioranza del Parlamento europeo.

Ma un risultato, ancorché minore, la Francia l’ha ottenuto. L’accordo introduce infatti la possibilità, per gli Stati membri con una forte presenza di nucleare nel proprio mix energetico, di scontare del 20% (la Francia chiedeva il 30%) l’obiettivo obbligatorio dell’idrogeno verde per l’uso industriale. Ma questo sarà possibile a due condizioni: 1) che lo Stato membro interessato abbia già raggiunto il proprio contributo nazionale all’obiettivo generale vincolante dell’Ue per la quota di energia rinnovabile nel consumo di energia; e 2) che nel consumo dello Stato membro interessato la quota di idrogeno prodotto da combustibili fossili (con l’esclusione, quindi, di quello da fonti rinnovabili e nucleare) sia inferiore a una soglia del 23% nel 2030 e del 20% nel 2035. In altre parole, l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili e dal nucleare, insieme, dovrà superare il 77% del consumo nazionale nel 2030 e l’80% nel 2035. Nel settore dei trasporti l’accordo provvisorio dà la possibilità agli Stati membri di scegliere tra due diversi un obiettivi vincolanti, da conseguire entrambi entro il 2030: una riduzione del 14,5% dell’intensità di gas a effetto serra, grazie all’uso di fonti rinnovabili; oppure una quota di rinnovabili utilizzate nel settore pari ad almeno il 29% del consumo finale di energia. L’accordo provvisorio fissa anche un sotto-obiettivo vincolante del 5,5%, combinato, come quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti, che dovrà essere raggiunta con i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e con i carburanti rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno). Questi ultimi dovranno comunque arrivare almeno all’1%. Le procedure di autorizzazione, infine, saranno più facili e veloci con la nuova legge. L’energia rinnovabile sarà riconosciuta come un “interesse pubblico preminente”, pur mantenendo a un elevato livello le norme per la tutela ambientale. Nelle zone con un elevato potenziale per le energie rinnovabili e bassi rischi ambientali gli Stati membri potranno istituire delle aree dedicate di accelerazione per l’installazione degli impianti, con processi di autorizzazione particolarmente brevi e semplici.

Appalti, Schlein: colpita dall’attacco sfrenato all’Anac

Appalti, Schlein: colpita dall’attacco sfrenato all’Anac


Appalti, Schlein: colpita dall’attacco sfrenato all’Anac – askanews.it



Appalti, Schlein: colpita dall’attacco sfrenato all’Anac – askanews.it




















Trieste, 30 mar. (askanews) – “Sono rimasta molto colpita dall’attacco sfrenato al presidente dell’Anac che dice cose che ha il dovere di dire e che dice da tempo, non solo da questi cinque mesi, cioè che bisogna fare molta attenzione ad alzare in questo modo smodato le soglie”. Così a Trieste Elly Schlein, segretaria del Pd, ha risposto ai giornalisti a proposito delle polemiche della Lega per l’intervento del numero uno dell’Autorità anticorruzione sul Codice degli appalti.

Si rischiano, secondo Schlein, le tutele e i presidi di legalità. “Noi pensiamo invece che, proprio oggi che arrivano le risorse significative per il Paese, dobbiamo continuare a insistere sulla massima trasparenza. Siamo peraltro nell’epoca della massima digitalizzazione e trasformazione digitale, quindi si può trovare un equilibrio corretto tra la semplificazione delle procedure per avvicinare pubbliche amministrazioni imprese e cittadini”. “L’attacco che questo Governo sta facendo al Codice degli appalti ci preoccupa molto in prospettiva per il Paese”, ha sottolineato Schlein.

Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra

Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra


Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra – askanews.it



Distribuzione farmaceutica, Assoram entra in Confetra – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Assoram entra in Confetra. L’associazione degli operatori commerciali e logistici della distribuzione farmaceutica entra ufficialmente a far parte della compagine confederale di Confetra, la confederazione italiana dei trasporti e della logistica.

Assoram, costituita nel 1965, rappresenta oltre 100 aziende su tutto il territorio nazionale specializzate nella distribuzione dei prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e dell’indotto correlato. L’associazione dà voce a un comparto dai cui magazzini transita la quasi totalità dei flussi di rifornimento di ospedali, farmacie, parafarmacie e grande distribuzione. Per il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, “l’ingresso di Assoram arricchirà la nostra squadra non solo dal punto di vista della rappresentanza, ma anche da quello qualitativo, portando in ambito confederale la voce di imprese fortemente specializzate il cui ruolo anche sociale è stato particolarmente apprezzato durante l’emergenza Covid e continua ad essere indispensabile nella quotidianità del Paese”.

Giù le bollette della luce, Arera: dal primo aprile -55,3 per cento

Giù le bollette della luce, Arera: dal primo aprile -55,3 per cento


Giù le bollette della luce, Arera: dal primo aprile -55,3 per cento – askanews.it



Giù le bollette della luce, Arera: dal primo aprile -55,3 per cento – askanews.it



















Roma, 30 mar. (askanews) – Con il forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela nel II trimestre del 2023 si riduce del -55,3%.

La crescita dei prezzi all’ingrosso nell’ultimo anno e il loro mantenersi comunque su livelli elevati (pur se in riduzione), spiega l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente “si riflette ancora sulla spesa complessiva per la bolletta elettrica. In termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo (ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) nell’anno scorrevole (compreso tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023) sarà di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2021- 30 giugno 2022)”. Rimane quindi ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. “Attuando quanto previsto dal Governo nel decreto approvato lo scorso 28 marzo, l’Arera è intervenuta sugli oneri generali di sistema azzerandoli anche per il prossimo trimestre per la generalità dei clienti gas e confermando il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (con il livello Isee per le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico, che sale a 30.000 euro). Gli oneri generali di sistema vengono invece riattivati per tutti i clienti elettrici, comprese le utenze domestiche”.

Anicav: sostegno per la Igp a pomodoro pelato Napoli, varebbe 1,5 mld

Anicav: sostegno per la Igp a pomodoro pelato Napoli, varebbe 1,5 mld


Anicav: sostegno per la Igp a pomodoro pelato Napoli, varebbe 1,5 mld – askanews.it



Anicav: sostegno per la Igp a pomodoro pelato Napoli, varebbe 1,5 mld – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Sostegno per il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta del pomodoro pelato di Napoli, il cui iter di approvazione, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è in attesa dell’ultimo step: la registrazione comunitaria. Un percorso che, una volta completato, garantirebbe tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all’estero, oltre che un significativo aumento del valore economico per l’intera filiera. Di questo si è discusso durante un dibattito organizzato a Cibus Connecting Italy a Parma, a cui hanno partecipato Anicav, Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.

In termini numerici, sono destinate alla produzione di pomodoro pelato circa 950 mila tonnellate di prodotto trasformato nelle cinque regioni dell’area Igp con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo deriva dall’export. La nuova Indicazione geografica andrebbe certamente a collocare il pomodoro pelato di Napoli tra i prodotti DOP/IGP più conosciuti e venduti insieme a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Mozzarella di bufala e Aceto balsamico. “Accogliamo con favore l’entusiasmo e il completo sostegno espressi oggi dal mondo agricolo – dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav – La sinergia di tutta la filiera è fondamentale per arrivare a questo importante obiettivo e superare inutili campanilismi. Ribadiamo il nostro pieno sostegno al Comitato promotore guidato dal presidente Lino Cutolo e aspettiamo con grande fiducia di vedere completato un percorso che potrà dare nuova spinta ai consumi, purtroppo in calo rispetto ad altre tipologie di conserve di pomodoro, di una vera e propria eccellenza dell’agroalimentare italiano”. “Siamo certi – conclude De Angelis – che l’Igp porterà grandi vantaggi non solo al mondo industriale, ma anche a tutti i produttori agricoli delle aree vocate alla coltivazione del pomodoro allungato. Oggi, tutti insieme, abbiamo ribadito l’importanza di andare uniti nella stessa direzione, nell’interesse dell’intera filiera, a sostegno di un prodotto emblema del made In Italy nel mondo”.

Pnrr, Schlein: governo scarica ritardi, Fitto riferisca a Camere

Pnrr, Schlein: governo scarica ritardi, Fitto riferisca a Camere


Pnrr, Schlein: governo scarica ritardi, Fitto riferisca a Camere – askanews.it



Pnrr, Schlein: governo scarica ritardi, Fitto riferisca a Camere – askanews.it




















Trieste, 30 mar. (askanews) – “Hanno detto che erano pronti, ma tanto pronti ci sembra che non sono”. Lo ha detto da Trieste la segretaria del Pd, Elly Schlein, soffermandosi sui ritardi per i fondi del Pnrr. “Non bisogna perdere questa opportunità su cui si segnalano già dei ritardi che il overno cerca di scaricare sui precedenti governi oppure addirittura sull’Unione europea. Abbiamo chiesto al ministro Fitto di venire a riferire – ha concluso – E’ una questione di interesse nazionale, noi tifiamo per l’Italia”.

Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato obiettivi nuova Sanità 4.0

Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato obiettivi nuova Sanità 4.0


Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato obiettivi nuova Sanità 4.0 – askanews.it



Digitalizzazione e alleanza pubblico-privato obiettivi nuova Sanità 4.0 – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – Il Piano Transizione 4.0 ha permesso una netta digitalizzazione di centri, studi medici e poliambulatori, dando vita ad un nuovo modello di Sanità 4.0, fondato sulle potenzialità delle nuove tecnologie digitali, dei big data e dell’intelligenza artificiale. Infatti, un sistema sanitario efficace ed universale può essere garantito a tutti i cittadini, sfruttando la digitalizzazione dell’healthcare e la partnership pubblico-privato.

Su questi temi si è sviluppato un dibattito tra rappresentanti istituzionali, esperti del settore ed esponenti di realtà pubbliche e private, nel corso del convegno dal titolo “Il ruolo della Sanità privata 4.0: possibili strategie e partnership per un obiettivo comune: la Salute della Persona”, organizzato da Dreamcom presso la sede della Regione Lazio. Obiettivo del convegno è stato quello di porre l’attenzione sull’importanza dell’innovazione come strumento per migliorare l’efficienza del sistema e l’accesso alle cure, sulla base di una collaborazione tra i diversi attori del settore sanitario. L’evento, che ha visto la moderazione di Tonino Cantelmi, è stato introdotto dal saluto istituzionale della Vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli.

Ad aprire i lavori l’intervento di Fabio Miraglia, Presidente Giomi Next e Membro ACOP, che ha sottolineato la necessità di un modello di assistenza domiciliare integrata, che comprenda l’erogazione dei servizi in forma sia privata che convenzionata, assistenza infermieristica, indagini strumentali, visite specialistiche e riabilitazione: “Quello che sta facendo il nostro gruppo è quello di portare quanta più cura, da quello che nasce come sistema ospedalicentrico, a casa”. Per Fabio De Santis, Responsabile di Struttura S. Maria della Pace – Fondazione Don Gnocchi di Roma, “una delle difficoltà più grandi è quella di immaginare dei percorsi riabilitativi uniformi, declinandoli allo stesso tempo secondo le diverse direttive regionali. È infatti necessaria una connessione tra i diversi setting di cura per garantire il continuum of care in ogni fase della vita”.

A sottolineare il contributo della robotica è Irene Aprile, Direttrice del Dipartimento Riabilitazione Neuromotoria della Fondazione Don Gnocchi: “Siamo dotati di una serie di tecnologie in tutti i centri, abbiamo 57 dispositivi robotici in 8 regioni.

Rifiuti, Gualtieri: pieno sostegno da commissario Ue a Piano Roma

Rifiuti, Gualtieri: pieno sostegno da commissario Ue a Piano Roma


Rifiuti, Gualtieri: pieno sostegno da commissario Ue a Piano Roma – askanews.it



Rifiuti, Gualtieri: pieno sostegno da commissario Ue a Piano Roma – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – “Insieme al Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca Virginijus Sinkevicius questa mattina abbiamo visitato il sito di Malagrotta, la più grande discarica d’Europa, chiusa dal 2013, che richiederà per anni un lavoro enorme di bonifica e messa in sicurezza. Un esempio concreto di cosa non bisogna più fare”. Lo racconta su Fb il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Grazie a 250 milioni stanziati dal Governo, le opere necessarie per la messa in sicurezza potranno finalmente essere realizzate – spiega Gualtieri -: i lavori partiranno all’inizio del 2024 per concludersi entro il 2027. Ho illustrato al Commissario l’articolato Piano Rifiuti di Roma che ne prevede la riduzione, l’aumento del riuso e del riciclo dei rifiuti e, per la quota indifferenziata, il recupero energetico con il nuovo termovalorizzatore, con l’obiettivo ‘discarica zero’ a Roma. Mi ha fatto piacere ricevere il suo pieno sostegno pubblico”, conclude Gualtieri.

Su portale Regione Emilia-Romagna un focus sui vigneti storici e eroici

Su portale Regione Emilia-Romagna un focus sui vigneti storici e eroici



Su portale Regione Emilia-Romagna un focus sui vigneti storici e eroici – askanews.it



Su portale Regione Emilia-Romagna un focus sui vigneti storici e eroici – askanews.it



















Milano, 30 mar. (askanews) – E’ online sul portale della Regione Emilia-Romagna uno speciale sulla viticoltura dedicato ai vigneti storici ed eroici del territorio. “Il loro nome, evocativo e quasi poetico, lo si deve all’età, nel caso di quelli antichi, o al luogo in cui crescono: aree impervie, per piante e persone, dove la coltivazione è prevalentemente manuale e tradizionale” spiegano gli autori, sottolineando che coltivare queste pendenze significa anche curare il paesaggio, disegnarlo e tutelarlo: è la cura dell’uomo che riduce il rischio di smottamenti ed erosioni, ma anche di spopolamento come accade purtroppo in tante aree montane.

Nell’approfondimento curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale, si trovano le interviste ad Alan Caselli dell’azienda Ca’ Vecia, la cui famiglia conduce il vigneto da quattro generazioni, e ad Enrico Loschi dell’omonima cantina e vigna sulle colline piacentine.