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Screenings 2025: serie Rai e Umbria conquistano i buyers internazionali

Screenings 2025: serie Rai e Umbria conquistano i buyers internazionaliRoma, 11 apr. (askanews) – I personaggi e le storie della grande fiction Rai, gli scenari meravigliosi di una regione che fa del suo territorio unico, dell’arte e dell’enogastronomia i propri punti di forza. Gli Screenings di Rai Com e l’Umbria hanno conquistato il cuore degli oltre novanta buyers che hanno raggiunto Spoleto da ogni angolo del mondo per conoscere da vicino il catalogo estero della Rai (dalle serie ai film Tv, dai documentari alle performing arts ai programmi per ragazzi).


Una full immersion di quattro giorni che ha visto i buyers di televisioni e piattaforme digitali internazionali assistere a proiezioni in anteprima, come “I casi dell’Avvocato Guerrieri” o “Prima di noi”, incontrare le star delle serie più amate (Luisa Ranieri “Le indagini di Lolita Lobosco”, Alessandro Gassmann “I Bastardi di Pizzofalcone”, Massimiliano Gallo “Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso”, Giuseppe Battiston “Stucky” e altri ancora), e al tempo stesso visitare luoghi magici dell’Umbria come la Rocca Albornoziana di Spoleto. Rai Com e Regione Umbria, insieme, per consegnare agli ospiti degli Screenings un’esperienza di bellezza made in Italy.

Calcio, Tudor: “Pensiamo al campo, non alla corsa Champions”

Calcio, Tudor: “Pensiamo al campo, non alla corsa Champions”Roma, 11 apr. (askanews) – Vigilia di Juventus-Lecce per Igor Tudor con la formazione bianconera chiamata a dare seguito al buon momento dopo il cambio di allenatore. “Il gruppo sta bene e la squadra sta bene – le parole di Tudor – È stata una settimana più corta, ma abbiamo lavorato bene dopo una partita seria, giusta e buona, si nota più confidenza, gusto di fare e confermare le cose fatte bene, e lavorare su quanto possiamo crescere ancora. Si lavora su tutti dal punto di vista tattico, ma anche sulla testa. Qua ogni gara si deve approcciare come una finale. Ogni partita e ogni allenamento deve farsi al 100%. Domani sarà una gara super difficile e giochi sempre contro te stesso. Ognuno deve dare il massimo poi si crea gruppo, mentalità, vittorie, le vittorie ti creano più vittorie, ma la gara è sempre te contro te”. Thuram “Ha fatto allenamento con la squadra, ma dobbiamo ancora valutare. Ci sono varie soluzioni, perché abbiamo giocatori forti. Vediamo domani chi giocherà”. Sulla corsa Champions “Per me non cambia nulla. Per chi fa calcoli, si diverte, è affascinante, ma non cambia niente. Domani è una guerra, si fa una battaglia, le cose giuste tatticamente, si finisce e poi c’è il prossimo allenamento. Non c’è altro modo di fare. Sono tutti calcoli inutili, ti toglie soltanto. Focus sull’allenamento, oggi sulla gara, altro ci deve interessare zero. Siamo noi lì e ci concentriamo su di noi”. Si aspettava che la squadra capisse così velocemente le sue idee: “Non mi sono chiesto niente, non guardo al passato. Il passato e il futuro contano poco. Sono felice perchè ho trovato ragazzi belli e puliti che hanno voglia di fare. La loro risposta mi ha sorpreso positivamente. Sono sempre loro che fanno la differenza, sono protagonisti, siamo importanti, non è che non conti l’allenatore, ma la risposta che ha”. Su Koopmeiners: “Può giocare avanti e dietro. L’ho visto più pimpante e più positivo, energetico. Abbiamo toccato qualcosa dal punto di vista del fisico, ma ha lavorato come gli altri”. Come si spiega le difficoltà di Vlahovic e Kolo Muani: “Ho visto tutti bene, anzi mi danno fiducia. Io sono molto fiducioso per il contributo che potranno dare Vlahovic e Kolo Muani”. Conceicao: “Giocatore che mi piace tanto, giocatore forte, che ti può risolvere, dribbla, salta l’uomo. Mi dispiace tanto che non giochi, so come si sentono, ma una partita a settimana, le possibilità diminuiscono. Se vi vedo, vi faccio giocare. Sono più contento se cambio opinione, gli ho detto proprio questa roba qua. Vale per lui e per gli altri. Sono importanti tutti, soprattutto quelli che non giocano. E’ importante. Con 5 cambi, calcio diverso. Sono tutti e due forti. Spero di trovare maggiore equilibrio e mi piacerebbe vederli giocare insieme, si può fare, serve tempo ma si può fare”. Questa squadra stava bene dal punto di visto atletico? “Prima la squadra faceva tante partite ed è normale allenarsi di meno. Poi dopo alcuni risultati la squadra aveva poca fiducia. E’ tutto collegato. Ho commentato giorni fa, era una cosa collegata, cervello, testa e gambe. Prima cosa degli psicologi, sulla depressione? Andare in palestra, correre. E’ tutto connesso, è una guarigione, toccando tutti i punti di vista, anche questo qui. La squadra l’ha percepita in maniera chiara e sta crescendo”.

Al Colosseo testa di gladiatore “Gallus”, un prestito Museo di Verona

Al Colosseo testa di gladiatore “Gallus”, un prestito Museo di VeronaRoma, 11 apr. (askanews) – Fino al 15 ottobre è ospitato negli Ipogei del Colosseo, nel nuovo allestimento permanente dedicato agli Spettacoli nell’Arena, un nuovo protagonista: grazie al prestito garantito dal Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona, la straordinaria testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C. proveniente dall’Anfiteatro di Verona della prima metà del I secolo d. C. (la cosiddetta Arena) entra a far parte del percorso di visita curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro, contribuendo ad ampliare la conoscenza sul mondo dei gladiatori e sulla loro complessa organizzazione. La testa lapidea appartiene con ogni probabilità alla tipologia del “gallo” (Gallus), ovvero a quella categoria di gladiatori che, come il sannita e il trace, prende origine dalla provenienza geografica dei popoli nemici di Roma.


La presenza di questo reperto contribuisce ad arricchire il percorso di visita, soprattutto per quanto riguarda le diverse tipologie di gladiatori, le loro armature, così come la loro origine e le loro evoluzioni nel tempo, specie dopo la riforma introdotta da Augusto. In particolare, la testa lapidea veronese si aggiunge all’allestimento esistente che già prevede la suggestiva proiezione olografica con i gladiatori che avanzano dal buio del criptoportico orientale (realizzata da Katatexilux su idea e curatela di Federica Rinaldi), il mosaico bianco e nero di II sec. d.C. con scena di caccia, i gradini della cavea con i graffiti riproducenti i combattimenti tra gladiatori e gli inseguimenti tra animali, le lucerne, i modelli di montacarichi e i sistemi di sollevamento di uomini e animali, veri apparati tecnologici ante litteram.


Tutti questi reperti sono posti in dialogo con le riproduzioni al vero delle armature dei gladiatori nelle diverse tipologie del reziario, del secutor, del trace, del mirmillone, del provocator e dell’oplomachus, facenti parte della collezione del PArCo. Con l’arrivo del reperto rinvenuto all’Arena di Verona, il Parco archeologico del Colosseo conferma la volontà di ospitare ogni anno a rotazione un reperto proveniente da quei musei e luoghi della cultura del sistema museale nazionale, in grado di offrire un contributo alla storia dei gladiatori nel mondo antico.


Ora è la volta della testa di gladiatore “Gallus” dall’Arena di Verona. Contestualmete, per rendere ancora più forte il legame tra i due anfiteatri, il Parco archeologico del Colosseo ha accolto la richiesta di prestare al Museo veronese una lastra marmorea con graffita la testa di un gladiatore sprovvisto di elmo e quindi probabilmente riconoscibile con un reziario, identificato anche dal nome Delicatus, che verrà esposta nella sezione dedicata all’Arena nel Museo Archeologico al Teatro Romano, con un progetto espositivo a cura di Francesca Morandini. “La creazione di relazioni culturali tra istituzioni è fondamentale per promuovere le collezioni museali ma anche per costruire ponti che abbiano lo scopo di arricchire le comunità e di favorire la crescita collettiva – ha dichiarato Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo – In questo senso aver previsto che l’esposizione permanente negli ipogei del Colosseo accolga a rotazione ogni anno un reperto proveniente da un altro contesto o luogo della cultura del Sistema Museale Italiano, non solo aiuta ad arricchire e innovare l’allestimento stesso, ma diventa lo strumento per costruire nuove collaborazioni, nuovi momenti di confronto e condivisione”.


“Collaborare tra aree archeologiche significa unire saperi e beni culturali per trasformare il patrimonio in un racconto vivo e condiviso – ha commentato Marta Ugolini, assessora alla Cultura del Comune di Verona – Siamo grati di questa opportunità di prestito, che porta una parte di Verona a Roma, nel sito archeologico più visitato in Italia, il Colosseo, uno dei simboli storici e culturali più iconici del paese. La sinergia tra il Parco archeologico del Colosseo e i Musei civici di Verona fa emergere storie che parlano al presente, dove ogni reperto diventa testimonianza di un’eredità comune, da custodire e valorizzare. “Abbiamo accolto con vero piacere la richiesta di collaborazione del Parco archeologico del Colosseo a partecipare all’allestimento permanente degli ipogei del Colosseo con il prestito della testa di gladiatore rinvenuta presso l’anfiteatro di Verona – ha dichiarato Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona – Si tratta di un frammento della decorazione statuaria dell’Arena, di cui si conservano pochi pezzi, alcuni anche in bronzo; la reciprocità dello scambio, con la lastra graffita dal Colosseo, ci permette di stringere i contatti tra le nostre istituzioni e di poterci confrontare in merito ai complessi aspetti museali e gestionali di edifici così iconici quali sono gli anfiteatri di età romana, che tuttavia rivestono un ruolo molto importante anche all’interno della città contemporanea”.

Formula1, Norris guida le prime libere in Bahrain

Formula1, Norris guida le prime libere in BahrainRoma, 11 apr. (askanews) – Il nuovo fondo della SF-25 dà le prime, convincenti, risposte alla Ferrari. Al termine della prima sessione di prove libere del Gran Premio del Bahrain, Lewis Hamilton ha chiuso infatti al 3° posto seppur a quasi sei decimi di ritardo dal leader provvisorio, Lando Norris. L’alfiere di casa McLaren si è messo tutti alle spalle, firmando il suo miglior giro col tempo di 1’33”204 e confermando la totale bontà della MCL39. Tra il vincitore del GP d’Australia e il sette volte campione del mondo ecco a sorpresa Pierre Gasly, col pilota francese capace di spingere l’Alpine fino a un ritardo di soli 0”238 da Norris. FP1 caratterizzata da ben sei rookie sul tracciato di Sakhir, con tutti i team che hanno sfruttato la sessione per rispettare gli obblighi regolamentari. Inclusa la Ferrari, visto che Charles Leclerc ha “lasciato il volante” al debuttante Dino Beganovic, talento svedese classe 2004 che ha chiuso al 14° posto provvisorio della classifica col miglior tempo di 1’35”055. Sessione invece molto complessa per la Mercedes e per Kimi Antonelli. Il pilota italiano è rimasto vittima di un problema alla sua W16 E – pare una perdita d’acqua – e non ha potuto evitare l’ultima piazza, non riuscendo praticamente a girare.

Gruppo Servier in Italia: Fabrizio Colajanni Finance & Administration Director

Gruppo Servier in Italia: Fabrizio Colajanni Finance & Administration Director

Roma, 11 apr. (askanews) – Il Gruppo Servier in Italia annuncia la nomina di Fabrizio Colajanni come nuovo Finance & Administration Director.


Nel suo nuovo ruolo, Colajanni, attraverso un’attenta pianificazione e supervisione delle risorse, garantirà l’implementazione di strategie mirate alla crescita e alla sostenibilità economica dell’azienda oltre che l’ottimizzazione dei processi operativi, contribuendo a rafforzare la solidità delle strategie aziendali e la leadership di Servier in Italia. La filiale italiana di Servier, che da ottobre 2023 gestisce anche Malta, si conferma una tra le più importanti del Gruppo. Attualmente è 4a per fatturato a livello globale e 1a in Europa, registrando nell’ultimo anno ricavi complessivi pari a 182 milioni di euro. “Questo nuovo incarico rappresenta una grande sfida professionale che accolgo con entusiasmo e sono grato a Servier per l’opportunità che mi viene offerta” – dichiara Fabrizio Colajanni, Finance & Administration Director del Gruppo Servier in Italia. “Sono certo sarà un’esperienza stimolante sia per la tipologia del settore farmaceutico in cui Servier opera, per me nuovo, sia per il momento di significative trasformazioni che ha messo in essere l’azienda con la necessità di definire nuovi paradigmi di crescita e sviluppo a cui potrò dare il mio contributo e il mio punto di vista maturato in altri ambiti industriali”.


Il Gruppo Servier, da sempre orientato all’innovazione terapeutica, ha una leadership storica nelle malattie cardio-metaboliche e negli ultimi anni ha rafforzato significativamente la presenza in ambito oncologico ed onco-ematologico, concentrando il suo impegno R&D su tumori difficili da trattare e rari con forti unmet medical need, con l’obiettivo di offrire soluzioni terapeutiche mirate, efficaci e rispettose della qualità di vita in ogni fase della malattia. Nel suo percorso professionale Fabrizio Colajanni ha maturato una pluriennale esperienza in aziende multinazionali di primo piano afferenti al settore delle energie rinnovabili e delle telecomunicazioni. Dopo la laurea in Economics & Management presso l’Università La Sapienza di Roma e un Master in Finance & Controlling conseguito presso l’Università di Pisa, intraprende la sua carriera nel settore finanziario ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nel settore Finance & Management in diverse realtà industriali internazionali come Vestas e Gruppo Ericsson, dove ha potuto operare su diversi mercati e Paesi. Fabrizio Colajanni succede a Fabrizio Rinaldi, che ha ricoperto il ruolo di Finance & Administration Director negli ultimi 5 anni.

Usa, come si è arrivati al 145% di dazi sui beni cinesi

Usa, come si è arrivati al 145% di dazi sui beni cinesiNew York, 11 apr. (askanews) – Un’escalation progressiva di dazi ha portato gli Usa a colpire le importazioni dalla Cina con una tariffa complessiva del 145%. Tutto è iniziato tra febbraio e marzo, quando l’amministrazione Trump ha imposto un primo 20% sui beni cinesi, legando la misura al ruolo di Pechino nella diffusione del fentanyl.


Il 2 aprile è arrivato un nuovo aumento del 34%, giustificato dal presidente con lo squilibrio commerciale tra i due Paesi. Due giorni dopo la Cina ha risposto con una misura identica sui beni Usa. Lunedì scorso, Trump ha minacciato un ulteriore rincaro del 50% se Pechino non avesse fatto un passo indietro. Una minaccia che due giorni dopo, mercoledì, è diventata realtà: le tariffe Usa sono salite al 104%, poi al 125% con un nuovo incremento deciso dalla Casa Bianca.


Ieri l’annuncio decisivo: il 125% non comprendeva i primi 20 punti percentuali legati al fentanyl. Il totale effettivo, quindi, raggiunge quota 145%. Oggi la Cina ha risposto portando le proprie tariffe sui beni americani al 125%, ma ha anche dichiarato che non andrà oltre: “Dato che, con l’attuale livello di dazi, le esportazioni Usa verso la Cina non sono più commercialmente sostenibili, non risponderemo a ulteriori aumenti”.


Secondo economisti ed esperti, i livelli raggiunti rendono ormai impraticabili i flussi commerciali tra le due maggiori economie mondiali.

Tv, arriva la seconda stagione della serie “The Last Of Us”

Tv, arriva la seconda stagione della serie “The Last Of Us”Roma, 11 apr. (askanews) – Un’avventura che continua implacabile e impetuosa, un gioco crudele, una storia apocalittica, potente. La seconda stagione di “The Last Of Us”, la serie drammatica Sky Exclusive targata HBO, vincitrice di un Emmy, già ufficialmente rinnovata per un terzo capitolo, arriva in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW lunedì 14 aprile.


Ispirata al celebre videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation, dopo un primo ciclo di episodi da record la serie riprende cinque anni dopo gli eventi della prima stagione. Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle. La seconda stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.


Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells.

Sei arresti per l’omicidio del capo ultrà dell’Inter Boiocchi

Sei arresti per l’omicidio del capo ultrà dell’Inter BoiocchiMilano, 11 apr. (askanews) – Sei persone sono state arrestate oggi dalla Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano, Direzione Distrettuale Antimafia, ritenuti gravemente indiziati di essere i mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo ultras dell’Inter ucciso a Milano a colpi d’arma da fuoco il 29 ottobre 2022.


Con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, si legge in una nota firmata dal procuratore capo Marcello Viola, viene contestata agli indagati anche l’aggravante della modalità mafiosa. Nell’ultima fase le attività investigative, condotte dalla Squadra Mobile e dalla S.l.SCO di Milano, si sono avvalse dell’acquisizione di riscontri alle dichiarazioni di Andrea Beretta, successore di Boiocchi al vertice della tifoseria organizzata nerazzurra e oggi collaboratore di giustizia dopo l’arresto per l’omicidio del boss della ‘ndrangheta Antonio Bellocco.

Bankitalia: imprese Italia esposte ma possono attenuare effetti dazi

Bankitalia: imprese Italia esposte ma possono attenuare effetti daziRoma, 11 apr. (askanews) – L’esposizione delle imprese italiane al mercato statunitense è significativa, ma alcune caratteristiche strutturali, quali la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità degli esportatori, potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ripercussioni delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari. E’ la fotografia scattata dalla Banca d’Italia, in un riquadro di analisi inserito nell’ultimo Bollettino economico.


Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di sbocco per le esportazioni di beni delle imprese italiane, rileva l’analisi, con un valore complessivo di 60 miliardi di euro nel 2024 (pari al 10,4 per cento del totale). Tuttavia, dato il ruolo pervasivo delle catene produttive globali nel commercio internazionale, si rende necessario considerare non solo l’esposizione diretta, connessa con le vendite delle imprese italiane a controparti statunitensi, ma anche quella indiretta, che tiene conto del fatto che i prodotti che gli altri paesi esportano verso gli Stati Uniti possono utilizzare come input beni intermedi prodotti nel nostro paese. Inoltre, prosegue Bankitalia, è importante identificare il valore aggiunto creato in Italia, al netto di quello dei beni intermedi importati. Le tavole input-output globali consentono di isolare il valore aggiunto domestico delle esportazioni italiane destinate, direttamente o indirettamente, al mercato statunitense. In base alle nostre analisi, l’8,1 per cento del valore aggiunto della manifattura italiana – circa l’1,2 per cento del Pil – giunge negli Stati Uniti (il 6,4 per cento per via diretta). I comparti più esposti sono quello della farmaceutica e quello degli altri mezzi di trasporto (che includono la cantieristica e l’industria aerospaziale; figura A). La componente indiretta ha generalmente un peso limitato, tranne che nella farmaceutica.


Nonostante la significativa esposizione del nostro sistema produttivo al mercato statunitense, alcuni aspetti strutturali possono attenuare nel breve periodo l’impatto diretto dei dazi. Innanzitutto, si legge, anche se gli Stati Uniti costituiscono un mercato diretto di destinazione per quasi un terzo delle aziende esportatrici italiane1, poco più della metà delle vendite verso questo paese è realizzata da imprese di grande dimensione (con almeno 250 addetti), caratterizzate da una più alta diversificazione produttiva (cfr. il riquadro: Incertezza sulle politiche commerciali ed esposizione delle imprese italiane al mercato statunitense, in Bollettino economico, 1, 2025). Inoltre l’impatto diretto dei dazi sulle vendite delle imprese italiane dipenderà principalmente da due fattori: (a) la misura in cui consumatori e imprese statunitensi sostituiranno beni finali e intermedi italiani con prodotti domestici o di altri paesi; (b) la capacità delle imprese italiane di contenere l’aumento dei prezzi dei beni venduti mediante una riduzione dei margini di profitto.


Riguardo al primo fattore, secondo Bankitalia la natura multilaterale dei dazi imposti dall’amministrazione degli Stati Uniti limita sensibilmente le possibilità di sostituzione dei prodotti italiani con quelli di paesi nostri concorrenti, in quanto questi ultimi sono in larga parte soggetti a dazi uguali o superiori. Si stima inoltre che le esportazioni di beni verso gli Stati Uniti siano costituite da prodotti di qualità alta per il 43 per cento e media per il 49 per cento (figura B)2. Nel confronto con i principali paesi della UE, la composizione per qualità delle esportazioni italiane è lievemente inferiore solo a quella di Francia e Germania; altri paesi dell’OCSE, come Giappone, Corea del Sud e Messico, e alcune economie emergenti come Cina e Vietnam presentano invece una maggiore incidenza di prodotti di fascia media e bassa. L’elevata qualità delle esportazioni italiane – verosimilmente orientate verso acquirenti ad alto reddito e imprese leader nei loro rispettivi settori – ne rende la domanda meno reattiva al prezzo. Con riferimento al secondo fattore, le imprese italiane potrebbero limitare il potenziale calo della domanda statunitense assorbendo parte dell’aumento dei prezzi causato dai dazi attraverso una riduzione dei propri margini di profitto.


Per le imprese manifatturiere italiane che esportano negli Stati Uniti l’incidenza delle vendite su questo mercato è in media pari al 5,5 per cento del fatturato totale, mentre il margine operativo lordo è in media pari al 10 per cento del fatturato3. Anche considerando l’intera distribuzione dei margini di tali imprese, si osserva che essi sono relativamente elevati: per tre quarti delle aziende sono superiori al 5 per cento. Secondo nostre simulazioni, rilevano ancora dall’istituzione di Via Nazionale, la flessione delle vendite sul mercato statunitense che deriverebbe da un rialzo dei prezzi coerente con i dazi4, comporterebbe in media un calo del fatturato totale di circa un punto percentuale5. Il margine operativo lordo, valutato in rapporto ai ricavi, si ridurrebbe al massimo di mezzo punto percentuale per tre quarti delle imprese. Il numero di aziende che passerebbe da margini positivi a negativi è esiguo e la quota di esportatori con perdite elevate aumenterebbe di 4 punti percentuali6. Il deterioramento riguarderebbe prevalentemente quelli di piccola dimensione. Nel complesso, l’esposizione degli esportatori italiani al mercato statunitense è significativa, ma la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità delle imprese potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Tuttavia alcune imprese con una maggiore dipendenza dal mercato statunitense e con margini di profitto più ridotti potrebbero subire effetti rilevanti. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ricadute dell’inasprimento delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari.

Bankitalia: retribuzioni reali restano 8% sotto i livelli 2021

Bankitalia: retribuzioni reali restano 8% sotto i livelli 2021Roma, 11 apr. (askanews) – In Italia nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali è stata sostenuta, tuttavia i salari restano ancora inferiori di circa l’8 per cento in termini reali rispetto ai livelli del 2021. Lo rileva la banca d’Italia in una analisi contenuta nel suo Bollettino economico.


Secondo un indicatore elaborato dall’istituzione di Via Nazionale e basato sui soli contratti collettivi in vigore, la dinamica salariale sarà ancora elevata nel primo trimestre del 2025 ma si attenuerà nei mesi successivi.