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Tennis&Friends, Salute e Sport: al Foro Italico la prevenzione è giovane

Tennis&Friends, Salute e Sport: al Foro Italico la prevenzione è giovane

Roma, 11 ott. (askanews) – Torna al Foro Italico, dal 13 al 15 ottobre, Tennis & Friends – Salute e Sport con l’obiettivo di veicolare la cultura della prevenzione attraverso lo sport e i corretti stili di vita. La manifestazione, che in 12 anni ha favorito 200mila screening gratuiti, quest’anno ha per titolo La prevenzione è Giovane, un invito a ragazzi e famiglie a prendersi cura della propria salute. L’evento prenderà avvio venerdì 13 alle ore 10. La mattinata sarà dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie della Capitale e della Regione Lazio che verranno accompagnati attraverso dei percorsi educativi sui temi della salute e dello sport.   Sabato 14 e domenica 15 aprirà al pubblico con ingresso gratuito, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, il Villaggio della Salute, in collaborazione con Salute Lazio che ha invitato, attraverso il coordinamento della Asl Roma 1, tutte le strutture sanitarie della Regione. Le Asl che hanno subito aderito costituiscono un percorso di screening completo, mettendo a disposizione oltre 500 professionisti, impegnati in 34 aree sanitarie con circa 190 postazioni, per offrire visite gratuite suddivise in 65 diverse specialistiche. Al Villaggio della Salute saranno presenti inoltre le autoemoteche per la donazione del sangue e le postazioni sanitarie adibite alla somministrazione delle vaccinazioni. I percorsi di prevenzione saranno garantiti anche da medici militari della Difesa all’interno del Villaggio Interforze.

Sabato e domenica il Villaggio dello Sport accoglierà la Federazione Italiana Tennis e Padel insieme ad altre importanti Federazioni Sportive Nazionali che allestiranno spazi per avvicinare la popolazione alla pratica sportiva. Presenti i campioni di numerose discipline: tennis, padel, atletica leggera, ciclismo, danza sportiva, judo, lotta, karate, arti marziali, pesca sportiva e attività subacquee, pugilato, rugby, scherma, taekwondo, tiro con l’arco e volley. In questo ambito, inoltre, la Difesa propone un percorso di “Military Fitness”. Restando in tema di sport, sabato prenderanno il via sui campi numerosi tornei di padel e tennis. Sabato e domenica in particolare scenderanno in campo gli Ambassador di Tennis & Friends – Salute e Sport impegnati nei tornei Celebrities. “Abbiamo voluto intitolare l’edizione 2023 ‘La prevenzione è Giovane’ perché i ragazzi sono il presente e il futuro, nonché i primi destinatari del nostro messaggio. È importante imparare fin da subito i corretti stili di vita, ovvero, seguire una alimentazione equilibrata e svolgere una regolare attività sportiva. I dati rivelano che il 30% dei bambini italiani fra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso o obeso. Per loro il rischio è di incorrere in una serie di problemi secondari, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo II, ipertensione e dislipidemia. Lo stesso problema riguarda anche il 33% della popolazione adulta, per questo è importante ribadire come il moto sia necessario, così come eseguire esami periodici per tenere sotto controllo colesterolo e pressione arteriosa. Fare prevenzione, inoltre, non è solo doveroso per prendersi cura della propria salute, è anche un bene per tutta la società. Spendere infatti in prevenzione da parte del Servizio sanitario nazionale conviene in termini di riduzione dei costi destinati a ricoveri, trattamenti farmacologici e chirurgici. Solo per le malattie cardiovascolari in Italia i costi ammontano a oltre 41 miliardi di euro all’anno, un dato sopra la media europea. Una spesa che potremmo ridurre se facessimo più attenzione a prevenzione primaria e secondaria”, afferma Giorgio Meneschincheri, medico specialista in medicina preventiva, presidente della onlus Friends for health e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Quest’anno il Comitato tecnico scientifico della manifestazione, presieduto da Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, è composto da Giorgio Meneschincheri, medico specialista in medicina preventiva, Giuseppe Quintavalle, commissario straordinario Asl Roma 1, Alberto Siracusano, direttore UOC Psichiatria e Psicologia clinica del Policlinico Tor Vergata di Roma, Federico Vigevano, direttore Area scientifica Neuroscienze dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Egidio Fracasso, capo del 1° reparto-politica e organizzazione sanitaria dell’Ispettorato generale di Sanità militare, Fabrizio Ciprani, direttore centrale di sanità della Polizia di Stato, Marco Tardelli, Ambassador Onu, Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, Paolo Sormani, amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico di Roma, e Nicola Pietrangeli, ambasciatore del tennis italiano nel mondo e presidente onorario di Tennis & Friends – Salute e Sport. La cerimonia di apertura avrà luogo sabato 14 alle ore 11.30 alla presenza delle Istituzioni e delle Autorità sanitarie e militari. Veronica Maya, madrina storica della manifestazione, introdurrà sul palco la conduttrice Mara Venier per il taglio del nastro.

Per Bitto 2023 positivo: stimate 16mila forme, Casera in linea con 2022

Per Bitto 2023 positivo: stimate 16mila forme, Casera in linea con 2022Milano, 11 ott. (askanews) – Il 2023 si annuncia come un’annata positiva per il Bitto, com 16mila forme pronte per essere marchiate. Per l’altra Dop valtellinese, quella del casera, la produzione di quest’anno invece sarà in linea con il 2022. A tracciare il quadro della produzione casearia 2023 è il presidente del Consorzio di tutela del Bitto e del Casera Dop, Marco Deghi, in occasione della 116esima edizione della mostra del Bitto in programma a Morbegno, sabato 14 e domenica 15 ottobre prossimi.

“Una stagione alquanto positiva, quella 2023 – afferma Deghi – che ha coinvolto nel carico degli alpeggi quasi 50 produttori di Bitto, circa 3.000 bovine da latte, oltre 300 capre e 10 stagionatori. Quest’anno ci sarà un’ottima qualità del formaggio: merito delle temperature più miti rispetto allo scorso anno, che hanno permesso di mantenere nei formaggi i tipici sentori dei prati dell’alpeggio, ma anche del piano di valorizzazione del Bitto, grazie alla presenza di supporto tecnico a disposizione dei nostri soci direttamente in alpeggio e al monitoraggio di Aral. Attualmente stimiamo una produzione di circa 16mila forme, che dovranno passare i controlli di qualità previsti da disciplinare prima di essere marchiate. Si tratta chiaramente di dati provvisori, anche in considerazione del fatto che lo scarico definitivo degli alpeggi per alcuni è avvenuto meno di due settimane fa”. Sostanzialmente stabile, invece, la produzione del Valtellina Casera. “Nel primo semestre 2023 le forme marchiate si attestano a 102.560, in lieve flessione, nell’ordine dell’1%, sullo stesso periodo 2022” spiega Deghi che non si dice preoccupato: “Considerando che nel periodo autunnale le vendite sono sempre più sostenute, si conta di chiudere l’anno con risultati positivi sia per la produzione che per le vendite”.

In occasione della mostra del Bitto il Consorzio di tutela formaggi Valtellina Casera e Bitto Dop organizza anche un concorso che in questa edizione vedrà la partecipazione di circa cento produzioni, selezionate da una commissione di 25 giurati. Una occasione anche per scoprire tutto ciò che ruota attorno al mondo del Bitto e degli alpeggi, in compagnia di produttori, assaggiatori ed esperti. Due le masterclass organizzate dal consorzio il 14 ottobre per provare i formaggi vincitori del concorso e numerose le degustazioni e le attività che vedono protagoniste le produzioni casearie simbolo della Valtellina.

Il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea, a 40 anni dal primo Ep

Il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea, a 40 anni dal primo EpMilano, 11 ott. (askanews) – Al via i festeggiamenti per i 40 anni dall’uscita del primo EP “Ortodossia” dei CCCP – Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur).

La prima tappa di questo percorso, che racconta di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk, è l’attesa mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia e curata dagli stessi CCCP, che proprio da domani, 12 ottobre, fino all’11 febbraio 2024, ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, accompagnerà il visitatore in un percorso cronologico e antologico per scoprire i dischi pubblicati, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che circondava i CCCP e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Altra pietra miliare sarà l’album “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, disponibile in versione vinile, cd e box deluxe in edizione numerata e limitata da venerdì 13 ottobre per Universal Music (ma già da domani nello shop dei Chiostri di San Pietro), che contiene 18 brani storici dei CCCP e si congiunge alla mostra, ripercorrendone le sale e divenendone la traccia sonora e permanente.

A ciò si aggiungono anche le ristampe degli album in studio, in CD e vinile, in una nuova versione rivisitata (via Universal Music), il libro-catalogo di 460 pagine edito da Interno4, il nuovo apparato iconografico per il merchandising, e poi le due date (21 e 22 ottobre) del “Gran Gala Punkettone di parole e immagini” in cui i CCCP – Fedeli alla Linea saranno al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia. Molto più di un appassionato e rigoroso racconto della loro carriera, dunque, questo circuito multidisciplinare fatto di musica, letteratura, immagini, video, performance e installazioni si configura, nelle sue tante sfaccettature, come una nuova opera d’arte dei CCCP, un progetto a cui la band lavorato senza sosta per oltre sei mesi, recuperando testi, ricordi, immagini ed esperienze e che è reso unico dalla straordinaria capacità di trasmettere l’essenza del gruppo che ha trasceso il fenomeno musicale per scavare nell’immaginario collettivo sociale e culturale.

La mostra ai Chiostri di San Pietro, curata dagli stessi CCCP, è una riflessione sulla rilevanza delle loro idee e della loro musica nel contesto attuale. 1800 mq, 28 spazi espositivi, un percorso che comincia con le sagome metalliche dei tre VoPos di Berlino al fianco della via Emilia, in contrasto con la scritta “Felicitazioni!”, che si addentra nel Chiostro Piccolo, passa per il Chiostro Grande e si snoda su due piani con installazioni, opere d’arte inedite, fotografie d’archivio mai pubblicate, supporti audiovisivi, costumi di scena. Il piano terra è diviso in 7 sale ognuna dedicata a un disco dei CCCP: ogni sala ne riporta il nome e le atmosfere che lo contraddistinguono. Al primo piano cambia l’atmosfera, dalla linearità del piano terra si passa al caos rigoroso dei 17 spazi espositivi. Qui i titoli sono più evocativi, dedicati a spettacoli, canzoni luoghi d’affezione e approfondimenti storici.

Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietta il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale. «Celebrare i 40 anni di storia dei CCCP significa omaggiare una delle realtà musicali più all’avanguardia, nazionalmente riconosciute e capaci di interpretare lo spirito del tempo, sia dei giovani che dei giovanissimi, che la scena reggiana abbia saputo produrre – afferma il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – I CCCP diedero parole e musica a una generazione, la loro esperienza andò al di là del gruppo stesso, gemmando un’esperienza artistica feconda in cui una moltitudine di band, moltissime delle quali reggiane o che crebbero nella nostra città e nella nostra provincia, portò sul palcoscenico italiano un modo nuovo, diverso, di fare musica e cultura». Gli allestimenti della mostra sono a cura di Stefania Vasques, scenografie di Stefania Vasques e CCCP, light designer Pasquale Mari con Gianni Bertoli. Contributi artistici di Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini. La mostra è realizzata grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna.

Calcio, Lukaku: “Se dicessi come è andata scioccherei tutti”

Calcio, Lukaku: “Se dicessi come è andata scioccherei tutti”Roma, 11 ott. (askanews) – “Non parlo tanto fuori dal campo, non è nel mio stile”, le sue parole. “Preferisco parlare sul campo. Ma a volte è anche bello che si dica alla gente cosa è successo e cosa non è successo. Credo che un giorno lo farò. Perché non adesso? Voglio mantenere la mia attenzione sul calcio, ora che sono in forma. Spesso quando dico le cose vengono tolte dal contesto, e non voglio farlo”. Parola di Romelo Lukaku che, dal ritiro del Belgio con la sua nazionale in vista delle gare di qualificazione per i prossimi Europei (contro Austria e Svezia), torna a parlare dell’ultima estate di mercato diviso tra Chelsea, Inter, Juventus, Milan, per approdare alla fine alla Roma.

“La maggior parte delle persone qui presenti mi conosce”, ha detto in conferenza stampa. “Sapete che non mi piace girare intorno alle cose. Parlerò a suo tempo, ma se davvero dicessi come sono andate le cose la scorsa estate, tutti rimarrebbero scioccati. Ci sono stati momenti in cui potevo davvero esplodere, cinque anni fa probabilmente lo avrei fatto. Invece mi sono concentrato su quello che posso fare meglio: giocare a calcio. E ho lavorato duramente per tutta l’estate. Devo anche ringraziare Radja Nainggolan per aver dato il mio contatto alla Roma”. “Sono state dette tante cose non vere sul mio conto. Sapete che il 90% di quello che dicono i media non è vero – dice in risposta ai giornalisti presenti, ridendo – ed è difficile restare calmi e stare zitti. Ho preso esempio da LeBron James… anche se non sono LeBron. Mi riferisco alla sua mentalità, a come riesce ogni volta a dire “eccomi, sono qui”. Quindi durante l’estate vedevo un po’ quello che scrivevano, ma io mi sono allenato e mi sono detto: ‘Quando avrò l’occasione di dimostrare sul campo, lo farò’. Le critiche per le occasioni mancate nella finale di Champions League con l’Inter? I primi giorni ero un po’ a nervoso. Ma poi, quando racconterò come è stato l’avvicinamento alla finale, capirete perché non fossi presente con la testa”. Infine, sul possibile approdo nel campionato saudita, che in estate l’ha tentato dopo aver portato in Arabia tanti altri campioni dall’Europa: “Sono stato onorato dell’interesse dell’Al Hilal, ma dopo averci parlato non ero completamente convinto. Sono il più grande club del Medio Oriente e il campionato saudita diventerà uno dei più grandi al mondo, ma non volevo ancora lasciare l’Europa”.

”Crociera Wine Experience”: vini del Sannio salpano su MSC World Europa

”Crociera Wine Experience”: vini del Sannio salpano su MSC World EuropaMilano, 11 ott. (askanews) – I vini del Sannio salpano a bordo della nuova ammiraglia “World Europa” di MSC . Il progetto “Crociera Wine Experience”, nato dalla collaborazione con MSC Crociere, Associazione Nazionale Città del Vino e Sannio Consorzio Tutela Vini, nasce con l’obiettivo di far conoscere il vino del Sannio tramite l’esperienza del viaggio sulle navi da crociera e si propone di raggiungere anche i consumatori appassionati di vino che, durante la loro vacanza, potranno assaggiare esclusive referenze ascoltandone storia e caratteristiche.

A bordo della nave che prenderà il largo tra Napoli, Palma de Mallorca, Marsiglia, Barcellona, Genova e La Spezia, saranno organizzati momenti di approfondimento sul territorio e sulle Denominazioni della provincia di Benevento, al primo posto nel comparto vitivinicolo della Campania con circa il 50% della superficie viticola e della produzione vinicola regionale. Previsti anche incontri sulle singole Denominazioni, proposte in abbinamento ad alcuni prodotti tradizionali del Sannio come il pecorino di Laticauda, il caciocavallo di Castelfranco in Miscano, i taralli intrecciati di San Lorenzello, il prosciutto di Pietraroja, la ‘nfrennula di Sant’Agata dei Goti, il pomodorino verneteco, la salsiccia rossa di Castelpoto e l’olio extravergine di oliva Ortolana del Sannio. Oltre che di eccellenze enogastronomiche, nel corso della crociera si parlerà anche di Sannio come terra ricca di storia millenaria, cultura, paesaggi e bellezze da visitare. La “Crociera Wine Experience” sarà presentata ufficialmente il il 16 ottobre a Napoli a bordo della nave.

Romaeuropa Festival, l’11 e 12 ottobre omaggio a Battistelli

Romaeuropa Festival, l’11 e 12 ottobre omaggio a BattistelliRoma, 11 ott. (askanews) – Mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre Romaeuropa Festival insieme al Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretto da Tonino Battista, omaggia i 70 anni del compositore Giorgio Battistelli con una esclusiva esecuzione del suo celebre L’imbalsamatore – Monodramma giocoso da camera, all’Auditorium Parco della Musica (ore 21) in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma.

Un monologo feroce per l’occasione diretto e interpretato da Massimo Popolizio – in cui il protagonista Miscin, addetto al periodico restyling della salma di Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa, cerca di restituire al suo capo un aspetto umano grazie a un nuovo farmaco che dovrebbe conferire alla salma elasticità e morbidezza. La compagine cameristica che accompagna l’uomo commenta con sarcasmo il suo muoversi tra tavolino, lavamani, salma, bottiglie di vodka e alambicchi fumanti. Tra i compositori contemporanei più rilevanti in Italia e nel mondo, Battistelli ha fondato nel 1972 il gruppo di improvvisazione Edgar Varèse e il gruppo Strumentale Beat 72. È stato direttore artistico di alcune delle più importanti istituzioni nazionali, tra cui dell’Orchestra di Toscana, dell’Accademia Filarmonica di Roma, della Biennale Musica di Venezia, della Fondazione Arena di Verona, del Teatro dell’Opera di Roma e dal 2021 dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

BIO PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista è una formazione ad assetto variabile, composta da musicisti della scena europea contemporanea in grado di interpretare e trasmettere la molteplice ricchezza della musica di oggi. Il progetto, sviluppatosi nel corso delle diverse stagioni di musica contemporanea della Fondazione Musica per Roma presso l’Auditorium Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, affianca giovani musicisti ai migliori solisti del panorama internazionale. L’ensemble ha natura modulare e può dar vita a performance solistiche, di musica da camera o per Large Ensemble, dedicate all’esecuzione di composizioni di musica colta contemporanea. La formazione e la pratica contestuale della direzione d’orchestra e della composizione conferiscono a Tonino Battista una particolare profondità di comprensione e interpretazione di partiture di tutte le epoche e la capacità di misurarsi alla pari con i nuovi linguaggi, inclusa l’esperienza elettroacustica e quella dell’improvvisazione. Queste qualità lo definiscono tra i più versatili direttori della scena internazionale e gli consentono di dominare un repertorio vastissimo, dal barocco al contemporaneo, passando per il teatro musicale, il musical e la musica applicata. Karlheinz Stockhausen lo ha annoverato tra i suoi interpreti preferiti.

Studia Pianoforte con Eugenio De Rosa e Composizione con Guido Baggiani. Prosegue con la formazione in Direzione d’Orchestra con Daniele Gatti e si perfeziona nella Direzione del repertorio moderno e contemporaneo sotto la guida di Peter Eötvös in Ungheria e in Olanda. Completa la sua formazione di compositore e direttore con Nono, Stockhausen e Bernstein. Nel 1996, a Darmstadt, vince il concorso per direttore d’orchestra e dirige Mixtur di Stockhausen con l’Ensemble Modern di Frankfurt. Nel 1998 gli viene riconosciuto il premio annuale di Composer in Residence presso la Herrenhaus di Edenkoben, in Germania. Nel 2000 è Composer in Residence presso l’Istituto GRAME di Lyon, in Francia. Dal 2000 al 2004 è direttore principale della Kyoto Philharmonic Chamber Orchestra con cui svolge un’intensa attività concertistica in Giappone e all’estero.

Nel 2016 è stato nominato direttore residente per la musica contemporanea dell’OSA Orchestra Sinfonica Abruzzese con cui ha inciso per la WERGO, inserito nella collana dedicata all’opera omnia di Hans Werner Henze, un CD contenente la prima registrazione integrale del Concerto per contrabbasso e orchestra con solista Daniele Roccato. Nel 2018, per la serata inaugurale del 62. esimo Festival della Biennale Musica di Venezia ha diretto la prima italiana integrale di The Yellow Shark di Frank Zappa e nella serata seguente un concerto interamente dedicato alla musica di Elliott Carter. Dal 2009 è direttore principale e coordinatore artistico del PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, la formazione residente all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

Ufficio israeliano turismo: no notizie certe su turisti italiani

Ufficio israeliano turismo: no notizie certe su turisti italianiRimini, 11 ott. (askanews) – “Non abbiamo notizie certe” sulla presenza di turisti italiani presenti nelle zone in cui è scoppiato il conflitto sabato mattina dopo l’attacco di Hamas a Israele. Ma “sappiamo che stanno rientrando e il nostro ministero sta facendo ogni sforzo per facilitare tutto questo”. Lo ha detto Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano, interpellata in occasione del Ttg Expo in corso a Rimini.

“Io mi trovo nel sud del Paese, nella zona di Arad, nel deserto – ha riferito Goren -. Questa è una zona lontana dall’area delle tensioni. E’ una zona tranquilla adattissima ai bimbi, ancora sconosciuta in pate agli italiani. Ma davvero splendida”. Riflettendo sulle conseguenze degli scontri nella struscia di Gaza sul turismo, la direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano ha ricordato che “il ministero del Turismo di Israele si è subito messo in contatto l’Incoming Tourism Association per monitorare in tempo reale la situazione e fornire assistenza ed aggiornamenti: la sicurezza dei turisti è la nostra assoluta priorità e siamo costantemente impegnati per garantirla. Per questo abbiamo attivato una linea WhatsApp dedicata e l’indirizzo e-mail: virtual@goisrael.gov.il”. In questi giorni “siamo stati e siamo in costante contatto con gli operatori e gli agenti di viaggio italiani ed abbiamo fornito loro in tempo reale tutte le informazioni in nostro possesso”.

“Alcune compagnie aree nelle giornate di sabato e domenica avevano ridotto le rotazioni verso Israele – ha aggiunto Goren -: per questo motivo i rientri sono stati riprogrammati in stretta collaborazione con l’associazione incoming dei Tour Operator israeliani e la Israel hotel Association che hanno fatto ogni sforzo per fornire supporto ai turisti presenti in Israele e ancora una volta la nostra filiera turistica ha messo in campo tutta la sua capacità organizzativa, in accordo ed in stretta collaborazione con il nostro ufficio di Milano”.

Fond. Barilla: ognuno “beve” 5.800 litri acqua al giorno, molta è nei cibi

Fond. Barilla: ognuno “beve” 5.800 litri acqua al giorno, molta è nei cibiMilano, 11 ott. (askanews) – Su 100 litri di acqua disponibili al mondo, poco più di una bottiglia di quelle che portiamo in tavola ogni giorno (2,5 litri) sono di acqua dolce, potabile e adatta all’uso domestico, all’agricoltura o altre attività industriali. Di quest’acqua, la maggior parte è utilizzata per produrre il cibo che mangiamo. In Italia, infatti, è stato stimato che l’”impronta idrica” ovvero il consumo complessivo di acqua, non solo quella che usiamo in cucina ma anche e soprattutto quella “contenuta” nei cibi che mangiamo, ammonta a circa 5.800 litri a persona al giorno, ovvero più della stessa quantità di acqua che utilizzeremmo se quotidianamente facessimo più di 100 lavatrici a pieno carico. Tutti noi, quindi, abbiamo l’opportunità di contribuire a ridurne l’uso scegliendo con consapevolezza il cibo che portiamo a tavola e mettendo in pratica piccole azioni quotidiane partendo proprio dalla nostra cucina.

Possiamo adottare la dieta mediterranea, che con la sua ricca base quotidiana di verdura, frutta e cereali, è la nostra principale alleata per abbassare gli impatti sull’ambiente, a beneficio della nostra salute. Inoltre, possiamo intervenire sui metodi di cottura: ad esempio, quella a vapore richiede molta meno acqua rispetto alla bollitura e aiuta a preservare più sostanze nutritive nel cibo. E perché non riutilizzare l’acqua per più preparazioni – per esempio per fare brodi o cuocere le verdure? Oppure ancora, possiamo contenere gli sprechi usando, quando possibile, tutte le parti di un alimento, come le bucce. Tutte azioni e consigli, questi, che sono presenti nel volume 100 Food Facts – Piccola guida per grandi cambiamenti, e che sono stati estrapolati dalla Fondazione Barilla, in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione (16 ottobre) dedicata proprio al tema dell’acqua. Con l’occasione, la Fondazione lancia anche una call to action per chef, cuochi e organizzazioni no profit d’Europa invitandoli a partecipare al Climate smart chefs award, il premio che riconosce l’impegno di chi agisce a favore di un’alimentazione sana rispettosa del Pianeta, che combatte il cambiamento climatico e riduce l’impronta idrica.

Quando si parla di cibo e di risparmio idrico, infatti, bisogna guardare non solo alle nostre scelte in casa, ma anche ai consumi fuori casa e, considerato che nel 2022 in Italia le visite a bar e ristoranti sono state pari a 6,3 miliardi, diventa chiaro che il ruolo degli chef sarà sempre più centrale per aiutare i clienti ad acquisire maggiore consapevolezza sulle questioni climatiche e ambientali attraverso la progettazione dei menù e con una comunicazione più mirata ed efficace. Con l’obiettivo di coinvolgere quanti più addetti ai lavori nell’essere parte di questo processo di educazione, è nato il progetto Life climate smart chef, che prevede un corso di alta formazione per i professionisti del settore ristorativo (con l’obiettivo di formarne 160 in tre anni) e il Climate smart chef award, il premio rivolto a chef professionisti, cuochi in formazione o esordienti, e a iniziative locali promosse da organizzazioni no profit che lavorano per un’alimentazione più attenta all’ambiente. “La gestione responsabile dell’acqua è una sfida cruciale che tutti noi siamo chiamati ad affrontare in casa, al ristorante, ma anche a livello economico e sociale. Attraverso la dieta mediterranea e chiedendo ai nostri ristoranti di fiducia piatti attenti alla salute del Pianeta, possiamo contribuire a ridurre l’uso d’acqua – ha dichiarato Marta Antonelli, coordinatrice del progetto Life climate smart chefs e direttrice della ricerca di Fondazione Barilla – Come Fondazione Barilla abbiamo voluto dare il nostro contributo per fornire agli chef del futuro gli strumenti per affiancare alla gioia del cibo, anche l’attenzione all’ambiente per diventare dei veri promotori del cambiamento. E in questo senso, la nascita del Climate smart chef award nasce proprio per riconoscere il merito a chi già oggi sta facendo tanto per attivarsi in questa direzione”.

Il premio si rivolge a chi ha cominciato a muovere i primi passi in cucina, agli chef più affermati e alle organizzazioni no profit che potranno candidarsi fino al 10 giugno 2024. Dopo aver concluso il percorso di formazione attraverso il percorso tradizionale (online + in presenza) o tramite Mooc (versione interamente fruibile online dal sito del progetto), gli chef potranno candidarsi scegliendo tra due diverse categorie, “Il ristorante sostenibile dell’anno”, rivolto a chi è più esperto, già a capo di una cucina professionale, e “La ricetta sostenibile dell’annoW, a cui potranno partecipare i cuochi più giovani in formazione o impiegati in una cucina. In palio per il vincitore di ciascuna categoria un corso specialistico presso Alma, la possibilità di diventare ambasciatori del progetto in tutta Europa e la licenza gratuita per un anno di FoodPrint, il software per la progettazione di menu sostenibili che analizza l’impatto ambientale di ciascun piatto sviluppato da Nutritics nell’ambito del progetto Life climate smart chefs. Il premio per le “iniziative locali” è, invece, rivolto a quelle organizzazioni no profit che, coinvolgendo attivamente uno o più chef, realizzano progetti e iniziative che trattano questioni relative a cibo, clima, acqua, nutrizione e spreco.

Italiani, salute e prevenzione: il 42% non si sottopone a controlli

Italiani, salute e prevenzione: il 42% non si sottopone a controlliMilano, 11 ott. (askanews) – La prevenzione riveste un ruolo fondamentale per la nostra salute, consentendo di giocare d’anticipo nella gestione di molte malattie, oltre a rappresentare un importante fattore di sostenibilità economica per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma non per tutti gli italiani “prevenire è meglio che curare”: oltre 4 connazionali su 10 non si sottopongono ad alcun controllo preventivo o screening. Tra le principali motivazioni, la mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema e le disponibilità economiche limitate. Questo il quadro – poco confortante – che emerge dall’ultima edizione dello “Stada Health Report”, un’ampia indagine online condotta tra marzo e aprile 2023 da Human8, per conto del Gruppo Stada, su un campione rappresentativo di 32 mila persone in 16 Paesi – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Uzbekistan. I risultati italiani sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza stampa a Milano.

Nel dettaglio, il 42% degli italiani – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – non effettua nessun check up, mentre circa metà del campione intervistato (49%) aderisce solo ad alcune attività di prevenzione: tra i controlli medici più diffusi, le visite odontoiatriche (59%) e gli esami del sangue (51%): percentuali più basse di adesione per quanto riguarda gli screening per il tumore all’intestino (30%) e per il tumore della pelle (26%) e la gastroscopia (11%). Si registrano, inoltre, alcune differenze di genere: le donne risultano essere più propense a sottoporsi a visite ginecologiche (69%) o a programmi di screening per il tumore alla mammella (66%), mentre poco più di 4 italiani su 10 di età superiore ai 55 anni (42%) partecipa a screening della prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli. Ma quali sono gli ostacoli che impediscono una più ampia adesione ai controlli sanitari? Per il 29% degli intervistati la causa principale è la mancanza di conoscenza di quali controlli effettuare o la scarsa disponibilità economica, mentre il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% sostiene di non aver bisogno di sottoporsi ad alcune attività di prevenzione. “Mentre il Report dello scorso anno ha mostrato come il Covid-19 abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli italiani, quest’anno il focus dello Stada Health Report è sulla prevenzione. Abbiamo intervistato 2 mila italiani e i risultati evidenziano una significativa distanza tra l’importanza di adottare misure preventive e il numero di italiani che si sottopone effettivamente a controlli preventivi adeguati – afferma Luca Vitaloni, Senior Research Manager Human8 -. In particolare, abbiamo osservato che oltre il 40% degli italiani non si presenta ad alcun controllo medico e che quasi 1 italiano su 3 non è nemmeno consapevole che potrebbe sottoporsi a dei controlli o non se li può permettere”.

Non ci sono, però, solo dati scoraggianti: il Report evidenzia anche alcuni risultati positivi. Inaspettatamente, nonostante l’attuale contesto storico, il benessere mentale degli italiani è migliorato. Il 70% degli intervistati – principalmente uomini e over 55 – dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un + 10% rispetto al 2022: un trend in crescita che si riscontra anche negli altri Paesi coinvolti nella survey. Anche la qualità del sonno è migliorata: 2 italiani su 3 (67%) – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – sostengono di riposare bene durante la notte (di contro il 59% nel 2022). Non mancano, comunque, le preoccupazioni – in primis la paura di perdere un familiare (63%), le problematiche legate alla salute (61%) o di carattere economico (50%) – che solitamente sono discusse in privato, in famiglia o nella propria cerchia di amici (44%), anche se 1 italiano su 4 (24%) preferisce non confidarsi con nessuno. Un altro topic analizzato dallo Stada Health Report è il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del sistema sanitario. Come negli altri Stati, anche nel nostro Paese si registra un calo della fiducia dei cittadini, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto, seguita solo dalla Serbia e dalla Polonia. A preoccupare 1 nostro connazionale su 3 – soprattutto donne e over 55 – è la difficoltà di approvvigionamento dei farmaci. Di contro, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia (73%) e 2 su 5 sono favorevoli alla vaccinazione presso questo presidio sanitario, con una percentuale (40%) di gran lunga superiore alla media europea (24%). Infine, l’Italia è nella “top 3” per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica (76% di contro una media europea del 45%).

“Ancora una volta lo Stada Health Report ci consente di avere a disposizione dati utili per fare un’attenta riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. In particolare, ciò che emerge in maniera molto chiara nell’edizione di quest’anno è quanto ancora si debba fare in termini di prevenzione: uno sforzo che deve coinvolgere tutti, Istituzioni, operatori sanitari e aziende – commenta Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di Eg Stada Group -. Da anni noi di Eg Stada ci impegniamo per sensibilizzare la collettività sull’importanza di una corretta attività di prevenzione sostenendo giornate di screening in farmacia e supportando il ‘Tour della Salute’, l’evento itinerante che offre la possibilità di sottoporsi gratuitamente a consulti medici. È anche grazie a questi progetti di sostenibilità sociale che riusciamo a dare concretezza alla nostra purpose, ‘Caring for People’s Health as a Trusted Partner’”.

”Skillz”, il nuovo programma Rai sul lavoro nell’era digitale

”Skillz”, il nuovo programma Rai sul lavoro nell’era digitaleRoma, 11 ott. (askanews) – Al via la collaborazione tra Rai – Radiotelevisione Italiana e il Fondo per la Repubblica Digitale per “Skillz”. Il programma, alla sua prima edizione, prodotto dalla Direzione Contenuti Digitali e Transmediali, è condotto da Martina Socrate e racconterà le competenze digitali necessarie per il lavoro del futuro. Sarà rilasciato inizialmente su Rai Play dal gennaio 2024.

“La transizione digitale è un fenomeno complesso che deve essere “governato”. Da un lato, per limitarne gli impatti negativi, in termini di posti lavoro che scompaiono, nuove competenze da acquisire, divari territoriali che rischiano di acuirsi; dall’altro facendo in modo che tutti possano godere dei suoi effetti positivi, quale occasione straordinaria per aprire nuove opportunità per i giovani, le imprese e il Terzo settore. Il Fondo per la Repubblica Digitale, promosso dalle Fondazioni di origine bancaria, va proprio in questa duplice direzione e in meno di un anno ha già iniziato a sperimentare percorsi di formazione selezionati e gratuiti per chi li frequenta, che forniscono le competenze digitali indispensabili, per favorire l’accesso a nuove opportunità lavorative a Neet, donne, disoccupati e inoccupati. Abbiamo deciso di mettere a disposizione del pubblico di Rai il nostro know how, per agevolare ragazze e ragazzi e aiutarli a capire quali sono e saranno le competenze digitali necessarie per i lavori del futuro” così Francesco Profumo, Vice Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale e Presidente di Acri. In 12 mesi la squadra di lavoro – under 35 e a maggioranza femminile – guidata dal Direttore Giorgio Righetti e dal Presidente Giovanni Fosti – ha pubblicato quattro bandi (Futura, Onlife, Prospettive e In progresso) per un totale di 43 milioni di euro, ha curato la nuova collaborazione con Google.org per il nuovo bando “crescerAI” e sostenuto i progetti con Rai.

IL FONDO PER LA REPUBBLICA DIGITALE. Per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale, ispirandosi all’innovativa e positiva esperienza di partnership tra pubblico e privato sociale del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale, istituito con il decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 29 dicembre 2021. Si tratta di una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare). In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.