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Giornata Malattie Rare, il 27 evento finale campagna #UNIAMOleforze

Giornata Malattie Rare, il 27 evento finale campagna #UNIAMOleforzeRoma, 20 feb. (askanews) – Il 27 febbraio la campagna #UNIAMOleforze, dopo aver girato l’Italia con oltre 60 eventi che hanno acceso i riflettori sulle malattie rare e le necessità di chi convive con queste patologie, arriva a Roma per il convegno finale. Appuntamento alle ore 10.00 presso l’Istituto Luigi Sturzo in Via delle Coppelle 35. In continuità con le precedenti edizioni, l’obiettivo della campagna di UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare è sensibilizzare Istituzioni e cittadinanza sul lungo e spesso faticoso “viaggio” che affrontano i pazienti e le loro famiglie dal momento in cui impattano con la malattia.


Dopo diagnosi precoce e presa in carico, UNIAMO ha scelto come tema del 2025 la ricerca, la speranza per tutte le persone con malattia rara: lo sviluppo di una cura, di un trattamento trasformativo, di ausili, di un miglioramento della qualità di vita. “Solo per il 5% delle malattie rare – il commento di Annalisa Scopinaro, Presidente UNIAMO – esiste una cura, circa 450 patologie sulle oltre 8.000 oggi conosciute. Per qualcuna non ci saranno mai trattamenti specifici, ma possiamo migliorare la qualità di vita delle persone. Dobbiamo quindi pensare a tutti i tipi di ricerca, non solo quella finalizzata alla produzione di farmaci: comportamentale, sulla storia naturale, sull’efficacia delle riabilitazioni, sulla robotica per lo sviluppo di ausili etc. sono tutte ugualmente importanti. In questo mese abbiamo approfondito questi concetti dando la nostra prospettiva di comunità; nel convegno finale di Roma ripercorreremo la nostra campagna, metteremo a confronto tutti gli attori in gioco del sistema “rare”, e avanzeremo le nostre richieste al Governo per ottimizzare e incentivare la ricerca sulle malattie rare e rispondere ai bisogni reali dei pazienti”.


Ad aprire i lavori moderati da Michela La Pietra, Dirigente Responsabile di Rai Pubblica Utilità, Media Partner dell’evento: Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità, Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute con delega alle Malattie Rare, Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca, e Anna Moles, Direttrice dell’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del CNR. Il convegno procederà con i focus a tema ricerca sulle malattie rare: Barbara D’Alessio, Fondazione Lega Italiana Ricerca Huntington (LIRH), Segretario UNIAMO, Fabrizio Farnetani, Insieme per lo studio e la cura delle malattie mitocondriali, Consigliere UNIAMO, e Marco Sessa, A.I.S.A.C. – Associazione per l’Informazione e lo Studio dell’Acondroplasia, Vicepresidente UNIAMO porteranno il punto di vista, la voce e le istanze della comunità delle persone con malattia rara.


A raccogliere le istanze raccolte da UNIAMO numerosi rappresentanti Istituzionali. Parteciperanno all’evento i membri dell’Intergruppo Malattie Rare e Oncoematologiche: On. Maria Elena Boschi, On. Elisabetta Gardini, On. Simona Loizzo, On. Ilenia Malavasi e Sen. Orfeo Mazzella. Interverranno anche: Sen. Francesco Zaffini, Intergruppo Parlamentare Innovazione Sanitaria e Tutela del paziente; Sen. Ylenia Zambito, Intergruppo Parlamentare Fratture da Fragilità; Sen. Elena Murelli, Intergruppo Parlamentare sulla Malattia Celiaca, Intolleranze Alimentari e AFMS; Sen. Elisa Pirro, 5ª Commissione permanente Senato della Repubblica. In seguito Francesco De Lorenzo, FAVO Federazione Italiana Associazioni di Volontariato In Oncologia e la Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro presenteranno gli ultimi sviluppi dell’agenda comune dei rappresentanti oncologici: e di quelli dei pazienti con malattia rara. Il convegno procederà con una Tavola Rotonda dedicata a “Il Piano Nazionale Malattie Rare: le direttive del CoNaMr”: si confronteranno Enrico Costa, Agenzia Italiana del Farmaco AIFA, Paola Facchin, Tavolo Tecnico Permanente Interregionale per le Malattie Rare, Rosanna Mariniello, Ministero della Salute, Ex Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, Riccardo Orioli, Ministero della Salute, Ex Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Enrico Piccinini, Farmindustria, Maria Grazia Privitera, Ministero della Salute, Ex Direzione generale della Prevenzione sanitaria, Marco Silano, Centro Nazionale Malattie Rare, Istituto Superiore di Sanità, Marina Urpis, Ministero della Salute, Ex Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico.


La sessione mattutina terminerà con “La prospettiva Europea” presentata da Simona Bellagambi, Vice Presidente Eurordis – Delegato estero UNIAMO, e Donata Meroni, Head of Unit B3, Directorate-General for Health and Food Safety, Commissione Europea Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con la tavola rotonda – moderatori e discussant i Barbara D’Alessio e Marco Sessa di UNIAMO – dedicata a Ricerca e Sperimentazioni cliniche: interverranno Armando Magrelli, Agenzia Italiana del Farmaco AIFA, Elena Mancini, CID Ethics Consiglio Nazionale delle Ricerche, Arcangelo Moro, Stabilimento Farmaceutico Militare Firenze, Stefano Benvenuti, Fondazione Telethon, Marta Mosca, Coordinatore europeo ERN ReCONNET, Luca Sangiorgi, Coordinatore europeo ERN BOND, Maurizio Scarpa, Coordinatore europeo ERN METABERN. Si passerà quindi alla sessione “Le progettualità regionali di impiego del finanziamento del PNMR”, moderata da Simona Bellagambi, in cui interverranno i rappresentanti dei pazienti e quelli dei Centri di Coordinamento Regionali per le Malattie Rare. Conclusioni affidate alla Presidente Scopinaro. La campagna #UNIAMOleforze può contare sul patrocinio di Senato della Repubblica, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministro per le Disabilità, Istituto Superiore di Sanità, Forum Nazionale Terzo Settore, e il contributo incondizionato di Alexion, Chiesi Global Rare Diseases, Ipsen, Lundbeck, Roche, Sanofi Genzyme, UCB pharma. Gli oltre 60 eventi in calendario e tutte le informazioni sulla campagna per la Giornata delle Malattie Rare 2025 sul sito: uniamo.org.

A Mercato Centrale Torino una nuova bottega di cucina marocchina

A Mercato Centrale Torino una nuova bottega di cucina marocchinaRoma, 20 feb. (askanews) – Una nuova bottega al Mercato Centrale Torino, dove arriva un ristorante al femminile che racconta una storia di integrazione reale e di radicamento su un territorio, quello di Porta Palazzo, in cui Mercato Centrale vive.


La nuova bottega è firmata da Sanaa Salmi, 38 anni, nata nel deserto del Marocco e in Italia da quando aveva appena dieci anni. Prima di arrivare a Mercato Centrale Torino Sanaa, nel settembre 2023, ha aperto LellaMama, un piccolo ristorante di cucina marocchina a Milano. Poi il trasferimento a Torino con un nuovo progetto di ristorazione, che trova sede in una piazza che è da sempre il cuore della comunità Nordafricana. Si tratta di un bistrot che porta a Mercato Centrale Torino i sapori del Marocco, interpretati dalle mani di una chef innamorata delle materie prime, della sua terra, e delle tradizioni.


Cous cous, the alla menta, tajine di pollo e di vitello e zuppe. Tante verdure, spezie, profumi e zuppe. Nel nuovo bistrot di Sanaa Salmi la proposta è incentrata sui grandi classici della cucina marocchina, compreso il “Lam-sammen”, il pane protagonista della tipica colazione.

Fps: nel 2024 italiani hanno speso 138 mld su salute e assistenza

Fps: nel 2024 italiani hanno speso 138 mld su salute e assistenzaRoma, 20 feb. (askanews) – La spesa privata degli italiani per il “welfare familiare” (salute e assistenza ad anziani e disabili) nel 2024 è stata di circa 138 miliardi di euro, ovvero quasi 5.400 euro per ciascun nucleo. Un impegno consistente, che colma il vuoto lasciato in molti settori dall’intervento pubblico, nonostante il fatto che la Penisola sia al secondo posto in Europa per la spesa sociale, con circa 620 miliardi di euro, pari al 30% del prodotto interno lordo.


Lo rileva il rapporto annuale della Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), “Sussidiarietà e… welfare territoriale”, presentato oggi a Roma al Centro Convegni Carlo Azeglio Ciampi della Banca d’Italia. All’incontro, aperto dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, intervengono Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Lilia Cavallari, presidente Ufficio Parlamentare di Bilancio, Francesco Maria Chelli, presidente Istat, Pierciro Galeone, Direttore Ifel, Daria Perrotta, Ragioniere Generale dello Stato, e Lorenza Violini, professoressa di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano. “Investire sullo stato sociale, sulla sua universalità e inclusività, non è solo un dovere di solidarietà verso i più fragili, ma significa anche costruire società più coese, sistemi più resilienti e una crescita economica più stabile”, sostiene Giorgio Vittadini, Presidente di FpS, “È venuto il momento di rinnovare il patto sociale che ci unisce, con la cultura della sussidiarietà, che è ricerca del bene comune attraverso la messa a sistema del contributo di tutti. Più società e più Stato insieme”.


Il Rapporto analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, ovvero l’insieme dei servizi sociali di competenza dei Comuni che comprendono l’assistenza verso anziani, famiglie e soggetti minori in stato di bisogno, disabili, soggetti affetti da dipendenza, indigenti, persone emarginate dal lavoro. Povertà e disuguaglianza, che i servizi di welfare sono chiamati a limitare, stanno peggiorando: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza, mentre quasi il 10% della popolazione è in difficoltà. Particolarmente grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale. La ricerca segnala che negli ultimi tre anni una quota significativa (oltre il 67%) di chi ha richiesto assistenza ha incontrato difficoltà o impossibilità di accesso ai servizi del welfare territoriale.


La ricerca segnala la disomogeneità della spesa, con una crescente disparità territoriale tra Nord e Sud, tra aree urbane e periferiche, e tra zone interne e non. L’attuale sistema di welfare non è ben visto dagli italiani. Solo il 38% dei cittadini promuove le politiche per la lotta alla povertà e al disagio sociale. Nel nostro Paese, dice ancora lo studio, le prestazioni pensionistiche (vecchiaia, invalidità e reversibilità) assorbono quasi la metà delle risorse del welfare, mentre alle politiche sociali (famiglie e minori, disabilità e disoccupazione) è destinato meno del 20%. La sostenibilità nel lungo periodo appare critica.

Philip Morris Italia: Pasquale Frega sarà il nuovo presidente e Ad

Philip Morris Italia: Pasquale Frega sarà il nuovo presidente e AdRoma, 20 feb. (askanews) – Philip Morris Italia ha annunciato oggi che Pasquale Frega sarà il nuovo Presidente e Amministratore Delegato dell’affiliata italiana.


Frega – si legge in una nota – vanta una lunga esperienza internazionale, maturata in aziende leader del settore farmaceutico come Novartis, Celgene Corporation, InterMune e Ipsen in Europa (Francia, Londra, Paesi nordici) e nelle Americhe. Nel suo ultimo ruolo, Frega ha ricoperto il ruolo di Presidente per il Canada e l’America Latina di Novartis, guidando la Regione verso significativi risultati di business sia sotto il profilo della crescita economica sia dell’eccellenza operativa. In precedenza, è stato Country President di Novartis Italia, distinguendosi per aver portato l’azienda ad essere leader nel settore farmaceutico del Paese. Pasquale Frega assume questo incarico in un momento storico per Philip Morris International, impegnata nel costruire un futuro senza fumo eliminando le sigarette nel più breve tempo possibile, grazie a prodotti innovativi senza combustione basati su scienza e tecnologia, sviluppati per i fumatori adulti che non smettono di fumare. L’obiettivo di medio termine dell’azienda è che entro il 2030 oltre due terzi dei propri ricavi netti a livello globale provengano dai prodotti senza combustione. Per raggiungere questo obiettivo, dal 2008 l’azienda ha investito oltre 14 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di questi prodotti, oggi disponibili in 95 Paesi nel mondo. A livello nazionale, sono oltre due milioni i fumatori adulti che sono passati ai prodotti senza combustione dell’azienda e hanno abbandonato le sigarette.


“Sono entusiasta di questa nuova avventura e sono fermamente convinto del ruolo che, grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico, come azienda possiamo svolgere per avere un impatto positivo sulla società”, ha dichiarato Frega, che ha aggiunto: “La visione del gruppo Philip Morris è chiara: rendere le sigarette un ricordo del passato nel più breve tempo possibile, accelerando la transizione dei fumatori adulti verso prodotti potenzialmente meno dannosi. Una visione che in Italia perseguiremo a fianco di una filiera integrata che conta 41mila persone e 8mila aziende, e che rappresenta un’eccellenza mondiale”. Marco Hannappel – prosegue il comunicato – manterrà il ruolo di Vicepresidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, coordinando le attività del Gruppo in Italia, Spagna, Portogallo e Andorra. A capo dell’affiliata italiana dal 2019, Hannappel ha dato un impulso decisivo allo sviluppo della filiera di Philip Morris nel Paese, guidando la realizzazione di investimenti industriali, agricoli, e nell’area dei servizi al consumatore.

Malattia di Huntington, evento LIRH-Fondazione Prada per maggiore conoscenza

Malattia di Huntington, evento LIRH-Fondazione Prada per maggiore conoscenzaRoma, 20 feb. (askanews) – “La malattia di Huntington è una malattia misteriosa, si presenta in una maniera subdola, non si riesce sempre ad identificare quello che accade all’interno delle famiglie perché le condizioni sono estremamente diverse da persona a persona. Rispetto però a tante altre malattie neurologiche note ha una particolarità: è sempre prevedibile con un test genetico. La ricerca ha fatto dei passi avanti incredibili, quindi oggi riusciamo a conoscere quali sono i cambiamenti che si verificano prima che la malattia insorga e si manifesti con un’espressione clinica e questo ci aiuterà nelle terapie sperimentali ad agire in anticipo. In questo senso la malattia di Huntington è un modello di prevenzione per le malattie neurodegenerative”. Lo ha detto Ferdinando Squitieri, neurologo Direttore Scientifico della Fondazione Lega Italiana Ricerca Huntington (LIRH), Resp. dell’Unità Huntington e Malattie Rare – Nodo Hub Malattie Rare Regione Puglia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, intervenendo nel corso dell’evento organizzato da LIRH in collaborazione con la Fondazione Prada. L’appuntamento è parte del ciclo di incontri legati al progetto di Fondazione Prada “Preserving the Brain: A Call to Action”, un appello alla prevenzione delle malattie neurodegenerative.


“Preserving the Brain – ha spiegato Cornelia Mattiacci, Exhibition curator di Fondazione Prada – significa proteggere il cervello dal suo decadimento naturale o patologico, in quanto strumento della nostra identità ed espressione creativa. Quindi parlare di patologie neurodegenerative nel contesto di un’istituzione culturale significa ridefinire il significato stesso di cultura e la responsabilità delle istituzioni in questa prospettiva. L’intento è quello di parlare e far capire cosa si può fare e cosa accade all’interno del cervello e perché è importante agire subito, in modo tale da rendere queste patologie più note a tutti e, forse, ha aggiunto, in questo modo anche in futuro potranno fare meno paura, come diceva il professor Comi”. La sala ha applaudito commossa al ricordo del neurologo Giancarlo Comi, Direttore Scientifico del progetto Human Brains, scomparso prematuramente pochi mesi fa. “Preserving the Brain: A Call to Action” è costituito da un convegno scientifico (tenutosi ad ottobre 2024), una mostra scientifica e un ciclo di incontri – fino ad Aprile 2025. Il processo espositivo ha voluto indagare i temi principali del convegno attraverso dati scientifici e materiali visivi.


“L’incontro in Fondazione Prada – ha affermato Barbara D’Alessio, Presidente di LIRH – è stata un’occasione importante di dialogo tra persone coinvolte da questa malattia rara, persone che la curano e persone che la studiano con l’intenzione comune e condivisa di farla conoscere meglio, per esorcizzare lo stigma e il senso di paura che la accompagnano”. Proprio con l’obiettivo di far conoscere la malattia l’incontro è stato volutamente strutturato dando alle persone con esperienza diretta della patologia e poi agli specialisti la possibilità di intervenire. “La malattia di Huntington – ha detto in conclusione Barbara D’Alessio – non è incurabile. E’ inguaribile, ma non incurabile: se trattata, farmacologicamente e non, in maniera personalizzata, è possibile preservare più a lungo la qualità di vita”. All’evento sono intervenuti inoltre Alberto Salmoiraghi, Medical Director MHLD BCUHB/Visiting Professor Wrexham Glyndwr University, Galles; Sabrina Maffi, Unità Huntington e Malattie Rare IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza; Selene Capodarca, Global Study Director Enroll-HD, European Huntington Disease Network; Lorenzo Cottini, CEO Evidenze Health srl, Responsabile Gruppo di Lavoro sulla Sperimentazione Clinica, AFI- Associazione Farmaceutici dell’Industria. L’incontro è stato moderato da Laura Berti, Giornalista Rai.

Caso Cospito, il pm chiede l’assoluzione per il sottosegretario Delmastro

Caso Cospito, il pm chiede l’assoluzione per il sottosegretario DelmastroRoma, 20 feb. (askanews) – Chiesta l’assoluzione per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro imputato, con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, in relazione alle informazioni diffuse dal parlamentare Donzelli sull’anarchico Alfredo Cospito. Delmastro, difeso dall’avvocato Giuseppe Valentino, è presente in aula, a Roma. Nel procedimento sono parti civili i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l’anarchico, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.


“Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione” per Delmastro e noi “non ci spostiamo di un millimetro da qui”, ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo. “Vale lo stesso principio per tutti” i cittadini, ha detto motivando la “richiesta di assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo”.

Dipartimento Stato Usa cambia scheda su Cina, Pechino irritata

Dipartimento Stato Usa cambia scheda su Cina, Pechino irritataRoma, 20 feb. (askanews) – Il Dipartimento di Stato degli Stati uniti ha eliminato dalla sua scheda informativa sui paesi, disponibile sul sito web, il nome ufficiale Repubblica popolare cinese per la Cina, in una ridefinizione delle note esplicative che suggerisce il cambiamento d’approccio dell’Amministrazione Trump rispetto alla precedente Amministrazione Biden. La prima reazione di Pechino a questi cambiamenti è apparsa piuttosto irritata.


Nel “fact-sheet” del Dipartimento di Stato ci si riferisce a Pechino non più come Repubblica popolare cinese, ma semplicemente come Cina. Questa correzione viene dopo che, la scorsa settimana, è stata eliminata la frase: “Non sosteniamo l’indipendenza di Taiwan”, che ha provocato una netta reazione cinese e un commento positivo taiwanese. La scheda informativa recita: “La competizione strategica è l’inquadramento attraverso il quale gli Stati Uniti vedono il loro rapporto con la Cina”. La differenza rispetto allo stesso documento sotto la precedente amministrazione è evidente: “La competizione strategica è l’inquadramento attraverso il quale gli Stati Uniti vedono il loro rapporto con la Repubblica Popolare Cinese (RPC)”.


Nikkei Asia fa notare che i tre comunicati che costituiscono la base delle relazioni diplomatiche tra Washington e Pechino — emessi nel 1972, 1979 e 1982 — facevano tutti riferimento alla Cina con il suo nome ufficiale, “Repubblica popolare cinese”. E anche nei precedenti comunicati prodotti dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa bianca, la denominazione Rpc era la prassi. “Il Dipartimento di Stato aggiorna regolarmente il proprio sito web e le schede informative. La scheda informativa sulla Cina è stata aggiornata per riflettere le politiche e le priorità dell’attuale amministrazione in relazione alla Cina e al rapporto USA-Cina”, ha dichiarato un portavoce del Dipartimento di Stato a Nikkei Asia.


La scheda, in effetti,segnala anche un netto cambio di priorità. Mentre la versione dell’amministrazione Biden parlava di lavorare a stretto contatto con alleati e partner per affrontare la RPC “da una posizione di forza”, la nuova scheda afferma che gli USA gestiranno il loro rapporto con la Cina “sotto i principi della reciprocità e della correttezza”. Ma, più che la parte politica, è quella economica che diventa preponderante. La Cina – recita – ha “uno dei più restrittivi contesti d’investimento al mondo”. Inoltre, “è impegnata in pratiche ingiuste, come il lavoro forzato e massicci sussidi statali, che mettono le imprese americane in svantaggio e le rendono complici negli abusi dei diritti umani in Cina”. Inoltre, Washington si impegna a “contrastare l’attività informatica dannosa del Partito comunista cinese (PCC) contro il governo degli Usa”. Il ministero degli Esteri cinese ha risposto in maniera molto irritata ai cambiamenti prodotti. “La modifica da parte del Dipartimento di Stato Usa della pagina dedicata alle relazioni Usa-Cina e della relativa lista dei fatti distorce la verità, calunnia la politica diplomatica cinese e alimenta la cosiddetta competizione strategica tra Cina e Stati uniti. La Cina esprime il proprio forte malcontento e si oppone fermamente”, ha affermato il portavoce Guo Jiakun nell’odierna conferenza stampa a Pechino.


“Invitiamo gli Stati Uniti – ha continuato – a tradurre in azioni concrete gli importanti accordi raggiunti durante il dialogo tra i capi di Stato dei due paesi, a cessare di fuorviare il popolo americano e la comunità internazionale, a smettere di screditare e fare pressioni sulla Cina, e ad adottare un approccio obiettivo e razionale nella gestione delle relazioni sino-americane, al fine di promuoverne uno sviluppo stabile, sano e sostenibile”.

Panetta: spesa socio-assistenziale Centro-Nord quasi doppia del Sud

Panetta: spesa socio-assistenziale Centro-Nord quasi doppia del SudRoma, 20 feb. (askanews) – In Italia a causa delle differenze nella capacità fiscale e amministrativa, “l’intervento dei comuni risulta minore proprio nelle aree che ne avrebbero maggiormente bisogno. In media, la spesa socio-assistenziale pro capite nelle regioni del Centro-Nord è quasi il doppio rispetto a quella del Sud (170 contro 90 euro, rispettivamente)”. Lo ha rilevato il governatore della Banca d’Italia, in apertura della presentazione del Rapporto sulla sussidiarietà 2023/2024, della Fondazione Sussidiarietà.


“Tali disparità di spesa si traducono in diseguaglianze nell’accesso ai servizi. Nelle regioni meridionali i posti negli asili nido coprono appena il 7 per cento dei bambini sotto i tre anni, contro il 19 nelle altre regioni; l’assistenza domiciliare agli anziani raggiunge solo 8 ultrasessantacinquenni su 1.000 – ha rimarcato – rispetto a 19 nelle altre regioni”.

Il 24 febbraio Agrifish su attuazione principio verifica rurale

Il 24 febbraio Agrifish su attuazione principio verifica ruraleRoma, 20 feb. (askanews) – Nuova riunione il prossimo 24 febbraio dell’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea che, a pochi giorni dalla presentazione della nuova ‘visione’ della Commissione Ue per l’agricoltura, discuterà della “verifica rurale”, ossia la prassi di rivedere le politiche da una prospettiva rurale per garantire che siano aderenti ai bisogni delle persone che vivono e lavorano nelle zone rurali.


I ministri discuteranno anche di come integrare più efficacemente lo sviluppo rurale nelle strategie e nei fondi dell’UE e di come tener conto delle esigenze e delle sfide delle zone rurali che, anche in base alla nuova strategia della Commissione, diventano fondamentali per una agricoltura resiliente, attrattiva e sostenibile. All’odg anche, come sempre, la situazione dei mercati agricoli e delle materie prime, in particolare a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

Sanità, Meloni: Ssn è eccellenza, al lavoro per modernizzarlo

Sanità, Meloni: Ssn è eccellenza, al lavoro per modernizzarloRoma, 20 feb. (askanews) – “Questa Giornata è l’occasione per rinnovare ai tantissimi professionisti al servizio della salute il ringraziamento per l’impegno, la competenza e la professionalità che dimostrano ogni giorno, anche nelle situazioni più critiche, per costruire una sanità più attenta ai bisogni dei cittadini. Impegno che, troppo spesso, viene dato per scontato ma che costituisce uno dei presupposti per garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. L’Italia può vantare un’infrastruttura di eccellenza come il Servizio Sanitario Nazionale e le professioni sanitarie rappresentano la colonna portante di questo sistema, che è nostro dovere proteggere, valorizzare e rafforzare. È il motivo per il quale, fin dal nostro insediamento, siamo al lavoro per rendere il SSN più moderno ed efficiente, per dare risposte sempre più adeguate e tempestive ai nostri cittadini e riconoscere ai professionisti della salute ciò che meritano”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio all’evento per la Giornata nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie, socioassistenziali e del volontariato.


Prosegue Meloni: “Abbiamo scelto, per questo, di destinare alla sanità stanziamenti record, portando nel 2025 il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi di euro e ad una spesa pro-capite di 2317 euro. Con gli Accordi di Coesione stipulati in questi anni con le Regioni abbiamo messo a disposizione, inoltre, un miliardo e 300 milioni di euro per investimenti negli ospedali e con la revisione del PNRR abbiamo liberato ulteriori 750 milioni da investire sempre sulla sanità. Abbiamo concentrato le risorse a disposizione sul rinnovo dei contratti dei dirigenti medici e del personale del comparto e per valorizzare il personale, a partire dalla detassazione delle retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa. Dopo decenni di attesa, poi, abbiamo voluto compiere una piccola ma grande rivoluzione, sostenendo un emendamento parlamentare che chiedeva di stanziare 30 milioni di euro per riconoscere un compenso agli specializzandi di area non medica. Mi riferisco a professionisti come farmacisti, psicologi, biologi, odontoiatri, chimici, fisici e veterinari che finora non avevano beneficiato né di un percorso formativo ben delineato, né di un adeguato riconoscimento economico”.