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Fondi Pnrr, Zaia: sono occasione per rilancio dei territori

Fondi Pnrr, Zaia: sono occasione per rilancio dei territori


Fondi Pnrr, Zaia: sono occasione per rilancio dei territori – askanews.it



Fondi Pnrr, Zaia: sono occasione per rilancio dei territori – askanews.it


















Venezia, 21 mar. (askanews) – “Questa è una ottima notizia che dimostra come i fondi del Pnrr siano davvero occasione unica per il rilancio dei territori, se derivano da scelte ponderate e progetti strategici. Lo sviluppo di fonti rinnovabili e sostenibili è una delle priorità della Regione del Veneto e vogliamo declinare questa priorità anche con lo sviluppo di una importante filiera dell’idrogeno, coinvolgendo tutti i protagonisti: mondo della ricerca, aziende, istituzioni ed anche la Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità, con la quale abbiamo lanciato un progetto sinergico, con la Regione, proprio sull’idrogeno”. Così Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, commenta la notizia che 8 progetti da 25,25 milioni di euro sono stati finanziati nella nostra regione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (MIT) nell’ambito dei fondi PNRR per la realizzazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile.

“Ringrazio il ministero delle Infrastrutture per questa iniziativa – conclude Zaia -. Un finanziamento che ben si colloca a sostegno delle nostre progettualità e ci aiuta a definire meglio gli ultimi dettagli del piano energetico regionale che presto sarà pronto. Sono certo che queste risorse permetteranno di dare slancio alle iniziative esistenti e di lavorare sempre più in ottica di autonomia energetica, obiettivo che vogliamo raggiungere presto”.

Terremoto di magnitudo 6.5 in Afghanistan, al confine con Pakistan e Tagikistan

Terremoto di magnitudo 6.5 in Afghanistan, al confine con Pakistan e Tagikistan


Terremoto di magnitudo 6.5 in Afghanistan, al confine con Pakistan e Tagikistan – askanews.it



Terremoto di magnitudo 6.5 in Afghanistan, al confine con Pakistan e Tagikistan – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Un terremoto di magnitudo 6.5 è stato registrato nel nord-est dell’Afghanistan, vicino alla città di Jorm, alla frontiera con il Pakistan e il Tagikistan, a una profondità di 187 km secondo l’istituto geofisico Usa USGS. “E’ stato terrificante, non avevo mai sentito una scossa del genere in vita mia”, ha detto all’Afp una residente di Kabul.

Le scosse telluriche sono state sentite con forza in varie zone dell’Asia centrale e sono durate almeno 30 secondi.

Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue

Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue


Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



















Bruxelles, 21 mar. (askanews) – Si profila un compromesso tra il governo tedesco e la Commissione europea che potrebbe finalmente sbloccare il regolamento Ue per le nuove auto a zero emissioni di CO2 dal 2035. Con l’astensione della Germania e della Bulgaria, e il voto contrario annunciato dall’Italia e dalla Polonia, il regolamento non aveva potuto essere adottato all’inizio di marzo per la mancanza della maggioranza qualificata necessaria in Consiglio Ue. Una situazione del tutto inusuale, visto che il voto finale del Consiglio doveva essere solo un atto formale, dopo che i governi avevano concordato con il Parlamento europeo un testo di compromesso, con una serie di emendamenti, approvato dalla plenaria di Strasburgo il 14 febbraio scorso.

Il compromesso risolutivo ora potrebbe essere una dichiarazione interpretativa da parte della Commissione, secondo cui l’Esecutivo comunitario si impegnerebbe a presentare una proposta legislativa complementare consentire e regolare la fabbricazione di veicoli con motori a combustione interna (o endotermici) nell’Ue anche dopo il 2035. Questo, però, a condizione che questi motori endotermici del futuro siano alimentati con carburanti a zero emissioni nette, come i cosiddetti E-fuels, i carburanti sintetici derivati dall’idrogeno. Tutto questo era già noto, così come la contrarietà della Commissione a una soluzione giudicata insoddisfacente. La novità di oggi, secondo quanto ha riferito l’agenzia Reuters, è l’aggiunta di un accorgimento tecnico: le auto a combustione interna che dovranno usare carburanti sintetici potranno usare solo carburanti sintetici, e conterranno un dispositivo che le bloccherà se verranno alimentate invece con benzina o gasolio. In pratica sarebbe come mettere nafta in un motore a benzina. Inoltre, non ci sarebbe bisogno di cambiare una virgola nel testo dell’accordo fra l’Europarlamento e il Consiglio. La soluzione, insomma, sembra ora vicina. Il problema, a questo punto, è che una tale soluzione non corrisponderebbe a quanto ha chiesto l’Italia, che vuole poter utilizzare in futuro non solo i carburanti sintetici, come chiedono i tedeschi, ma anche i biocarburanti. La differenza sta nel fatto che non è sicuro e non è stato provato in modo conclusivo, nonostante molti studi, che i biocarburanti siano effettivamente a “zero emissioni nette”: cioè che l’assorbimento del carbonio durante la coltivazione delle piante da cui derivano l’etanolo e il biodiesel compensi pienamente la CO2 emessa durante la produzione industriale e poi la combustione di questi biocarburanti.

In una lettera inviata oggi al vicepresidente esecutivo della Commissione per il Green Deal, Frans Timmermans, i tre ministri italiani responsabili dei Trasporti, dell’Industria dell’ambiente (Matteo Salvini, Adolfo Urso e Gilberto Pichetto) ricordano che “l’Italia ha sponsorizzato (insieme alla Germania) l’utilizzo di carburanti CO2 neutral per consentire immatricolazioni anche dopo il 2035”, ma avvertono poi, significativamente, che l’Italia non accetterebbe “una interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di carburanti neutri”, con l’esclusione dei biocarburanti”. E questa non è la posizione della Germania. L’Italia, insomma, potrebbe trovarsi presto davanti al dilemma se accettare una sconfitta per pura testimonianza, votando contro un accordo che, se sostenuto anche dalla Germania, avrebbe i numeri per passare alla maggioranza qualificata, o se fare buon viso a cattivo gioco, votare a favore rivendicando di aver salvato, insieme alla Germania, il futuro del motore endotermico, ma senza poterlo alimentare con i biocarburanti.

Tra l’altro, a Bruxelles si scommette davvero molto poco sui biocarburanti per il futuro. “In generale, la Commissione considera che il contributo dei biocarburanti prodotti da colture di alimenti e mangimi alla decarbonizzazione è limitato, e che perciò il loro uso dovrebbe essere minimizzato” ha detto oggi ad Askanews una fonte qualificata dell’Esecutivo comunitario. “La direttiva sulle energie rinnovabili – ha ricordato – include un tetto per la produzione di biocarburanti basati su colture alimentari, per garantire che vi sia una pressione limitata sui terreni agricoli. La direttiva include dei limiti per poter contabilizzare questi carburanti riguardo agli obiettivi da raggiungere per le rinnovabili. In particolare, per i carburanti convenzionali che hanno un alto impatto indiretto sull’uso dei terreni, è previsto un obbligo di eliminazione progressiva entro il 2030”. La fonte della Commissione ha aggiunto un dettaglio che la dice lunga su quanto sia presa in considerazione a Bruxelles la posizione italiana, al di là della parte in cui coincide con quella tedesca: “Non ho sentito – ha detto – di alcuna conversazione correlata al dibattito sul motore a combustione che riguardi i biocarburanti”.

Il portavoce della Commissione responsabile per Clima ed Energia, Tim McPie, descrivendo i colloqui in corso con il governo tedesco, ha ricordato che “Timmermans ha detto giovedì scorso che dobbiamo assicurare che vi sia una interpretazione dell’accordo sulla legislazione per i veicoli a zero emissioni entro il 2035 che possiamo condividere. C’è una discussione in corso con le autorità tedesche” e Timmermans si è detto “fiducioso che potremmo accordarci su una interpretazione dell’accordo concluso tra i co-legislatori che possa chiarire la questione del ruolo dei carburanti sintetici in futuro. Una questione che è stata posta in una parte dell’accordo stesso”. Il riferimento è al considerando 11 del testo del regolamento concordato tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, secondo cui “previa consultazione dei portatori di interessi, la Commissione presenterà una proposta relativa all’immatricolazione posteriore al 2035 di veicoli che funzionano esclusivamente con combustibili neutri in termini di emissioni di CO2”. “Le discussioni – ha continuato McPie – sono in corso per assicurare che questo accordo sia poi convertito in un voto positivo nel Consiglio Ue il più presto possibile, ma non facciamo commenti sugli scambi che abbiamo avuto e sui loro dettagli quando le discussioni sono in corso. Quando saremo pronti a comunicare lo faremo”. Rispondo a una domanda sul ruolo dell’Italia in questo negoziato, il portavoce ha poi osservato: “Non sono sicuro che negoziare sia la parola giusta in questo caso. I negoziati hanno avuto luogo tra i co-legislatori e hanno condotto a un accordo che è stato già votato dal Parlamento europeo. Quello che stiamo cercando di fare ora e fornire le necessarie assicurazioni, in particolare alle autorità tedesche sull’interpretazione dell’accordo esistente”. “Speriamo e siamo fiduciosi di raggiungere un’intesa che permetterà agli Stati membri, dando loro le assicurazioni necessarie, di andare avanti in Consiglio Ue e votare l’accordo” ha concluso McPie.

Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa

Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa


Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa – askanews.it



Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa – askanews.it


















Napoli, 21 mar. (askanews) – Un giovane è stato sottoposto a fermo nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola al petto la notte tra domenica e lunedì scorsi sul lungomare a Mergellina. Il fermo è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Napoli, che hanno svolto le indagini coordinati dai magistrati della locale procura, dopo ore di interrogatori. Secondo quanto si è appreso Maimone, incensurato, era estraneo alla rissa scoppiata nei pressi dello chalet Sasà e culminata con l’esplosione di alcuni colpi di pistola, uno dei quali ha ferito mortalmente il 18enne. Il ragazzo era stato trasportato presso il Vecchio Pellegrini, ma era deceduto subito dopo.

Il reato contestato al giovane sottoposto a fermo per l’uccisione di Francesco Pio Maimone è omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Il fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile, coordinata dalla Dda. Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che, nei pressi dello chalet Sasà si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi. L’indagato, che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il diciottenne Frascesco Pio Maimone, totalmente estraneo alla vicenda. L’indagato ieri si era reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Giovanni in un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.

Gruppo Gambero Rosso: ricavi 2022 a 17,33 mln (+36%), utile a 1,6 mln

Gruppo Gambero Rosso: ricavi 2022 a 17,33 mln (+36%), utile a 1,6 mln


Gruppo Gambero Rosso: ricavi 2022 a 17,33 mln (+36%), utile a 1,6 mln – askanews.it



Gruppo Gambero Rosso: ricavi 2022 a 17,33 mln (+36%), utile a 1,6 mln – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – Il gruppo Gambero Rosso ha chiuso il 2022 con ricavi netti di vendita a 17,33 milioni di euro con un incremento di 4,56 milioni rispetto al 2021 (+36%) e un Ebitda di 5,29 milioni di euro, in miglioramento di 1,66 milioni rispetto al 2021 (+46%). Questi dati risultano al di sopra dei livelli raggiunti nel 2019, rispettivamente del +10% (ricavi netti) e del +10% (Ebitda). L’utile di gruppo è stato pari a circa 1,6 milioni di euro dai 6 mila del 2021. E’ quanto riporta in una nota il gruppo che opera nel settore del wine, travel, food italiani.

La crescita dei ricavi è stata trainata principalmente dal settore della promozione internazionale e organizzazione di eventi in cui i ricavi sono cresciuti del 135%, grazie alla ripresa delle manifestazioni in presenza; dal settore delle partnership dove i ricavi sono cresciuti del 30%; dal settore Tvv& Digital che ha visto una crescita dei ricavi del 3%. Il settore dei contenuti e della formazione invece ha chiuso sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente. L’Ebit consolidato ammonta a 2,649 milioni di euro (751 mila euro nel 2021) e recepisce l’effetto degli ammortamenti degli investimenti sostenuti nel periodo. La capogruppo ha chiuso l’esercizio con un risultato netto pari a 1,158 millioni euro rispetto ad una perdita del 2021 di 381 mila euro.

Per il 2023, nonostante il contesto di mercato ancora sfidante, grazie ai risultati positivi raggiunti nel 2022, il gruppo si attende un prosieguo del trend positivo trainato principalmente dalle attività internazionali e dal continuo sviluppo delle iniziative commerciali.

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega


Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La risoluzione unitaria c’è. Le voci, però, non intonano tutte lo stesso coro. Giorgia Meloni parla in Senato alla vigilia del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo e, come sempre indica una linea di netto sostegno all’Ucraina. Ne ha fatto un punto di forza della sua credibilità internazionale, anche perchè non ha mai cambiato idea, sempre la stessa anche quando era all’opposizione. Ma nell’aula di palazzo Madama, ancora una volta, deve fare i conti con i distinguo di Forza Italia e, soprattutto, della Lega. Gli azzurri continuano a chiedere una “soluzione politica”, ma è il Carroccio – con il capogruppo Massimiliano Romeo – ad alzare i toni mettendo in dubbio una strategia che rischia di portare, dice, a un’escalation.

Il nodo è sempre quello dell’invio di armi. La presidente del Consiglio replica a chi, dall’opposizione (leggi M5s), l’accusa di far spendere al Paese soldi che potrebbe utilizzare diversamente. Ma, di fatto, risponde anche alle perplessità che come sa bene serpeggiano nella sua maggioranza. L’Italia – spiega – sta inviando a Kiev “materiali e componenti già in suo possesso, che, per fortuna, noi non abbiamo necessità di utilizzare” e lo fa “anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra”. “Dunque, raccontare agli italiani che se non fornissimo le armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o si potrebbero tagliare le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”, aggiunge. Ne fa una questione di coerenza, ma non solo. Spiega che su queste cose si deve “mettere la faccia e non abbiamo paura di dire che rispettare gli impegni assunti è vitale per la nostra credibilità internazionale e per la nostra stessa sovranità nazionale, perché banalmente la libertà ha un prezzo e, se non sei in grado di difenderti, qualcun altro lo farà per te, ma non lo farà gratuitamente”. La premier sa che nel gradimento degli italiani la linea di sostegno all’Ucraina perde sempre più quota e in Fratelli d’Italia la convinzione è che la Lega parli così per non lasciare alle opposizioni quell’elettorato.

Non è la prima volta che il capogruppo del Senato prende una posizione di questo tipo. Era già accaduto a gennaio, in occasione del voto proprio sul decreto Ucraina. Oggi, come allora – e come già accaduto per le intemerate anti Zelensky di Silvio Berlusconi – la posizione ufficiale di palazzo Chigi è che “a parlare sono i fatti”. Dunque, gli atti parlamentari e governativi che vanno tutti nella stessa direzione. Ma dal carroccio spiegano che l’intenzione è cominciare a frenare sin da ora proprio sull’ipotesi di nuovi decreti Tuttavia in Fratelli d’Italia – e, dicono anche nella stessa presidente del Consiglio – a colpire sarebbero stati i toni scelti da Romeo. “Ma a parlare è un esponente della Lega o del M5s”, la battuta sfuggita a un senatore. “Il problema – afferma infatti il capogruppo del Carroccio – non è il sostegno militare all’Ucraina. Il problema è una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro Paese?”. Romeo sostiene anche che le “iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate”, un chiaro riferimento – seppur non esplicito – alla visita del leader cinese a Mosca e all’opinione degli Stati Uniti. Poi, l’appello diretto a Meloni.

“L’Italia conta su di lei. Sento dire dalla gente che lei è una tosta, non solo perché ha avuto il coraggio di andare all’assemblea della Cigl, ma per tutta una serie di motivazioni”, “se è vero che stiamo combattendo la battaglia per difendere la libertà dell’Occidente, dobbiamo essere anche pronti a difenderla all’occorrenza in casa nostra. Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti, anche di un millimetro, dal pensiero dominante? Mi faccia dire che assomiglia più ad una dolce tirannia”.

Pnrr, Toti incontra Fitto: confronto molto costruttivo

Pnrr, Toti incontra Fitto: confronto molto costruttivo


Pnrr, Toti incontra Fitto: confronto molto costruttivo – askanews.it



Pnrr, Toti incontra Fitto: confronto molto costruttivo – askanews.it



















Genova, 21 mar. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone hanno incontrato oggi a Roma il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. “Ringraziamo il ministro Fitto – affermaToti in una nota – per il confronto molto costruttivo. Durante l’incontro di oggi si è discusso di Pnrr e delle novità contenute nel piano Repower Ue, per poterne sfruttare al meglio le possibilità per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti e per la realizzazione di filiere di energia pulita, utili in particolare per una regione come la Liguria con il suo sistema portuale sia industriale sia da diporto”.

“Oltre a questo – aggiunge il governatore – si è parlato delle nuove opere da finanziare con la nuova programmazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. Regione Liguria – conclude Toti – è una regione che si è confermata capace di utilizzare in fretta e bene tutti fondi a disposizione: ci rivedremo con il ministro Fitto nelle prossime settimane, non appena saranno definite con l’Europa le modifiche relative al Pnrr e, dunque, le modalità di utilizzo degli altri fondi di sviluppo”.

Italia-Inghilterra, a Napoli divieto di vendita di alcolici

Italia-Inghilterra, a Napoli divieto di vendita di alcolici


Italia-Inghilterra, a Napoli divieto di vendita di alcolici – askanews.it



Italia-Inghilterra, a Napoli divieto di vendita di alcolici – askanews.it



















Napoli, 21 mar. (askanews) – A Napoli divieto di vendita di alcolici e superalcolici in occasione della partita Italia-Inghilterra valevole per le qualificazioni a Euro 2024, in programma giovedì 23 alle ore 20.45 allo stadio Diego Armando Maradona. A stabilirlo un’ordinanza firmata dal sindaco Gaetano Manfredi. Il provvedimento vieta la vendita, dalle 7 alle 24 di giovedì 23 marzo, di bevande in bottiglie, lattine, contenitori di vetro, plastica rigida, tetrapak, o qualsiasi altro materiale, consentendone la commercializzazione solo in bicchieri di plastica leggera o carta nonché il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, a titolo oneroso, presso tutti gli esercizi pubblici e commerciali ubicati nelle aree del centro, adiacenti la Stazione Marittima di Napoli, l’aeroporto di Napoli Capodichino e la stazione Fs di Napoli Centrale, dalle 12 di giovedì 23 marzo sino a cessate esigenze di venerdì 24 marzo.

Napoli, 18enne ucciso a Mergellina: c’è un fermo per omicidio

Napoli, 18enne ucciso a Mergellina: c’è un fermo per omicidio


Napoli, 18enne ucciso a Mergellina: c’è un fermo per omicidio – askanews.it



Napoli, 18enne ucciso a Mergellina: c’è un fermo per omicidio – askanews.it


















Napoli, 21 mar. (askanews) – Un giovane è stato sottoposto a fermo nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola al petto la notte tra domenica e lunedì scorsi sul lungomare a Mergellina. Il fermo è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Napoli, che hanno svolto le indagini coordinati dai magistrati della locale procura, dopo ore di interrogatori. Secondo quanto si è appreso Maimone, incensurato, era estraneo alla rissa scoppiata nei pressi dello chalet Sasà e culminata con l’esplosione di alcuni colpi di pistola, uno dei quali ha ferito mortalmente il 18enne. Il ragazzo era stato trasportato presso il Vecchio Pellegrini, ma era deceduto subito dopo.

Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi

Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi


Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi – askanews.it



Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca. Lo ha comunicato il consulente della difesa al legale dell’anarchico, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. “Poco prima del mio arrivo Alfredo ha avvertito dolore al petto e tremore ad una mano. Ha allertato la guardia e dopo dieci minuti è arrivato il medico urlando dicendo che stava morendo. Dal monitoraggio del cuore hanno visto che c’era un problema. Gli hanno immediatamente somministrato del potassio in vena. Lui ha visto il tracciato del cuore con un grosso sbalzo, poi la situazione si è stabilizzata”, ha detto.

Sempre secondo quanto spiegato, Cospito, che è in sciopero della fame da quasi 5 mesi, ieri ha fatto un esame strumentale (una elettromiografia) e “i medici hanno detto che rischia la paralisi per tutta la vita. E danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti”.