Tabacco, Masaf: importante accordo con Philip Morris Italia
Tabacco, Masaf: importante accordo con Philip Morris Italia
500 mln in 5 anni. Sottosegr. La Pietra: tuteliamo lavoratori
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Cronaca.
Tabacco, Masaf: importante accordo con Philip Morris Italia
500 mln in 5 anni. Sottosegr. La Pietra: tuteliamo lavoratori
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Politica.
Galleria degli Uffizi tra i 20 musei top a livello globaleRoma, 20 mar. (askanews) – La Galleria degli Uffizi tra i venti musei top del pianeta e “miglior museo italiano al mondo” nel 2023. L’importante doppio riconoscimento per le Gallerie dirette da Eike Schmidt arriva dal sito internazionale American Art Awards, che ogni anno stila la classifica World Art Awards, selezionando 20 tra i più affascinanti spazi tra gallerie e musei di tutto il globo.
Tra i criteri chiave della scelta, la reputazione nel settore, l’importanza delle mostre organizzate, i programmi socio-educativi messi in campo, gli artisti rappresentati, il numero dei visitatori ed altri ancora.
“Il nostro ‘Best in Italy’ è la Galleria degli Uffizi, il venerato museo d’arte situato adiacente a Piazza della Signoria nel centro storico di Firenze, nella regione Toscana – si legge nelle motivazioni di World Art Awards -. Per noi è il più importante museo italiano, il più visitato, il più grande e il più conosciuto al mondo. Vi sono esposte una collezione di opere inestimabili, in particolare del periodo del Rinascimento italiano. Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, nonché capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga”.
Tra i Paesi premiati nel 2023, oltre all’Italia con gli Uffizi, vi sono, tra gli altri, il Canada (Vancouver Art Gallery), il Ghana (Savannah Center for Contemporary Art), il Portogallo (Balcony Contemporary Art Gallery).
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Economia.
Casa, Istat: in 2022 boom dei prezzi, +3,8% rialzo più alto da 2010Roma, 20 mar. (askanews) – Prosegue, nel 2022, la fase di accelerazione dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, cresciuti in media d’anno del +3,8%. Questo aumento, che segue quelli registrati nei due anni precedenti, è il più ampio da quando è disponibile la serie storica dell’indice Ipab (2010). Lo ha reso noto l’Istat spiegando che i prezzi delle abitazioni nuove fanno registrare un +6,1% e quelli delle abitazioni esistenti che crescono del 3,4%.
La crescita dei prezzi è particolarmente sostenuta nelle ripartizioni del Nord e più contenuta nel Centro e nel Sud e Isole, dove tuttavia si registra, per le abitazioni nuove, la variazione tendenziale più alta del paese (+7,8%). Si consolida l’accelerazione su base tendenziale dei prezzi delle abitazioni di Torino, Roma e Milano (in cui si registra un incremento del +7,5% dei prezzi delle abitazioni esistenti).
Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell’Ipab, nel 2022 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 9,5% (+14,2% per le abitazioni nuove e -17,1% per le esistenti).
Il tasso di variazione acquisito, o trascinamento, dell’Ipab per il 2023 risulta essere nullo (+0,9% per le abitazioni nuove e -0,2% per le abitazioni esistenti) .
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Economia.
Microsoft, Vincenzo Esposito nuovo ad divisione ItaliaRoma, 20 mar. (askanews) – Vincenzo Esposito è stato nominato nuovo amministratore delegato di Microsoft Italia. Succede a Silvia Candiani, alla guida della filiale dal settembre 2017, che assume per Microsoft un ruolo globale e diventa vice president del settore Telecomunicazioni. Entrambe le nomine saranno effettive a partire da lunedì 3 aprile 2023.
“Sono molto felice di tornare in Italia ed entusiasta dell’opportunità che mi aspetta. Negli ultimi tre anni ho osservato il team italiano e l’impatto che sta avendo sul mercato. È motivo di orgoglio vedere le aziende italiane scegliere Microsoft come partner per il proprio percorso di trasformazione digitale, grazie anche al supporto della nostra rete di partner specializzati sul territorio. Guardando avanti, vedo un futuro molto stimolante davanti a noi. L’innovazione sul fronte dell’Intelligenza Artificiale unita al lancio della prima della Region Data Center italiana consentiranno di accelerare la diffusione e utilizzo di servizi cloud e soluzioni digitali per far crescere le organizzazioni del Paese. Inoltre i fondi PNRR, offrono all’Italia una grande opportunità per innovare e, come Microsoft possiamo fare la differenza, aiutando le imprese pubbliche e private a orientarsi nello scenario digitale e ad affrontare le sfide attuali, compresa quella della sostenibilità”, ha Esposito.
“In questi cinque anni e mezzo alla guida di Microsoft Italia, ho avuto il piacere di guidare un team di grandi professionisti. Insieme abbiamo portato il valore del digitale per la crescita e la competitività dell’Italia in un periodo storico senza precedenti. Sono orgogliosa di avere guidato la filiale italiana che sta dando un impulso alla digitalizzazione e crescita del Paese: dai grandi progetti di trasformazione digitale delle imprese alla formazione del capitale umano sulle nuove tecnologie utili al mondo del lavoro, fino alle iniziative a supporto di una società più inclusiva e di una crescita sostenibile. C’è una grande opportunità legata all’innovazione del nostro Paese e sono certa che Vincenzo insieme ai colleghi e partner di Microsoft Italia saprà accelerare il percorso di crescita sostenibile e inclusiva del Paese”, ha aggiunto Candiani.
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Esteri.
Acqua, Unicef: a rischio vita di 190 milioni di bambini in AfricaRoma, 20 mar. (askanews) – Mentre i leader mondiali si preparano a partecipare alla storica Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua, che si terrà a New York dal 22 al 24 marzo, l’UNICEF chiede investimenti urgenti in servizi idrici e igienici resilienti al clima per proteggere i bambini.
Secondo una nuova analisi dell’UNICEF, 190 milioni di bambini in 10 Paesi africani sono i più esposti al rischio di una convergenza di tre minacce legate all’acqua: acqua e servizi igienici inadeguati, malattie correlate e rischi climatici.
Secondo l’analisi UNICEF, la triplice minaccia è più grave in Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Niger, Nigeria e Somalia, rendendo l’Africa occidentale e centrale una delle regioni con la maggiore insicurezza idrica e impatto climatico al mondo. Molti dei Paesi più colpiti, in particolare nel Sahel, sono anche alle prese con instabilità e conflitti armati, che aggravano ulteriormente l’accesso dei bambini all’acqua potabile e ai servizi igienici.
“L’Africa sta affrontando una catastrofe idrica. Mentre gli shock legati al clima e all’acqua si stanno intensificando a livello globale, in nessun’altra parte del mondo i rischi si aggravano così velocemente per i bambini”, ha dichiarato il Direttore dei Programmi dell’UNICEF, Sanjay Wijesekera. “Tempeste devastanti, inondazioni e storiche siccità stanno già distruggendo strutture e abitazioni, contaminando le risorse idriche, creando crisi dovute alla fame e diffondendo malattie. Ma per quanto le condizioni attuali siano difficili, senza un’azione urgente il futuro potrebbe essere molto più cupo”.
L’analisi globale – che ha esaminato l’accesso delle famiglie ai servizi idrici e igienici, il carico di decessi dovuti ai servizi idrici e igienici tra i bambini al di sotto dei cinque anni e l’esposizione ai rischi climatici e ambientali – rivela dove i bambini sono maggiormente minacciati e dove è disperatamente necessario investire in soluzioni per evitare morti prevenibili.
Nei 10 paesi più colpiti, quasi un terzo dei bambini non ha accesso almeno a servizi di base per l’acqua a casa e due terzi non dispongono di impianti igienici (bagni) di base. Un quarto dei bambini non ha altra scelta che praticare la defecazione all’ aperto. Anche l’igiene delle mani è limitata: tre quarti dei bambini non possono lavarsi le mani per mancanza di acqua e sapone a casa.
Di conseguenza, questi paesi sono anche quelli con il maggior carico di decessi tra i bambini a causa di malattie causate da servizi idrici e igienici inadeguati, come le malattie diarroiche. Ad esempio, 6 dei 10 paesi hanno dovuto affrontare epidemie di colera nell’ultimo anno. A livello globale, più di 1.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno a causa di malattie legate ai servizi idrici e igienici, e circa 2 su 5 vivono in questi 10 Paesi più a rischio.
Questi paesi si trovano anche nel primo 25% dei 163 Paesi a livello globale con il più alto rischio di esposizione alle minacce climatiche e ambientali. Le temperature più elevate – che accelerano la riproduzione dei patogeni – stanno aumentando 1,5 volte più velocemente della media globale in alcune parti dell’Africa occidentale e centrale. Anche i livelli delle acque di falda si stanno abbassando, tanto da costringere alcune comunità a scavare pozzi profondi il doppio rispetto ad appena un decennio fa. Allo stesso tempo, le precipitazioni sono diventate più irregolari e intense, portando a inondazioni che contaminano le scarse riserve idriche.
Tutti i 10 paesi individuati sono classificati dall’OCSE come fragili o estremamente fragili, e le tensioni dei conflitti armati in alcuni paesi minacciano di annullare i progressi verso la sicurezza idrica e dei servizi igienici. In Burkina Faso, ad esempio, si sono moltiplicati gli attacchi alle strutture idriche come tattica per sfollare le comunità. Nel 2022 sono stati attaccati 58 punti di approvvigionamento idrico, rispetto ai 21 del 2021 e ai 3 del 2020. Di conseguenza, più di 830.000 persone – di cui oltre la metà bambini – hanno perso l’accesso all’acqua potabile nell’ultimo anno.
La nuova analisi viene presentata in vista della Conferenza dell’ONU 2023 sull’acqua che si terrà a New York dal 22 al 24 marzo. I leader mondiali, le organizzazioni interessate e altri partecipanti si riuniranno per la prima volta in 46 anni per esaminare i progressi compiuti nel garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per tutti. Alla conferenza, l’UNICEF chiede:
· Un rapido aumento degli investimenti nel settore, anche attraverso i finanziamenti globali per il clima.
· Rafforzare la resilienza al clima del settore idrico e igienico e delle comunità.
· Dare priorità alle comunità più vulnerabili nei programmi e nelle politiche dei servizi idrici e igienici.
· Aumentare i sistemi, il coordinamento e le capacità efficaci e verificabili per fornire servizi idrici e igienici.
· Attuare il Quadro di accelerazione globale SDG6 di UN-Water e investire negli acceleratori chiave.
“La perdita della vita di un bambino è sconvolgente per le famiglie. Ma il dolore si acuisce quando la morte è evitabile e causata dalla mancanza di beni di prima necessità che molti danno per scontati, come l’acqua potabile, i bagni e il sapone”, ha dichiarato Wijesekera. “Investire in servizi idrici e igienici resilienti al clima non significa solo proteggere la salute dei bambini oggi, ma anche garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire”.
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Economia.
Borsa, salvataggio Credit Suisse non convince mercati,Milano in coda
Il Ftse Mib cede il 2,18%. Il settore bancario in sofferenza
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Economia Estera.
Ubs,azioni a picco (-8,8%)in apertura dopo annuncio su Credit SuisseRoma, 20 mar. (askanews) – Le azioni bancarie in tutta Europa sono scese bruscamente lunedì a seguito dell’accordo di salvataggio di UBS per Credit Suisse. Tra i maggiori cali nei primi scambi figurano UBS, Deutsche Bank, Barclays e BNP Paribas. In particolare le azioni UBS sono crollate dell’8,8% all’apertura del mercato lunedì dopo l’accordo di salvataggio da 3,25 miliardi di dollari per Credit Suisse.
Le azioni dello stesso Credit Suisse sono scese del 62% dopo che l’operazione, che è stata negoziata durante il fine settimana, ha valutato il titolo azionario ben al di sotto del prezzo di chiusura di venerdì.
Anche i mercati più in generale sono scesi, con l’indice Stoxx Euro 600 e il FTSE 100 di Londra entrambi in calo dell’1% nei primi scambi. I titoli bancari sono stati particolarmente colpiti. L’indice delle banche Stoxx 600 Europe ha aperto in ribasso del 3,9%.
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Esteri.
Per la prima volta un ex presidente taiwanese visiterà la CinaRoma, 20 mar. (askanews) – Per la prima volta un ex presidente taiwanese si recherà nella Cina popolare negli oltre 70 anni di storia dalla divisione dell’isola da Pechino, iniziata con la fuga dei nazionalisti di Chiang Kai-shek di fronte all’avanzata delle forze comuniste di Mao Zedong nel 1949. La settimana prossima Ma Ying-jeou si recherà nella Cina continentale, ma non avrà incontri con alti esponenti dell’amministrazione cinese e non andrà nella capitale, Pechino.
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa France Presse, Ma si recherà, tra le altre località, a Xiangtan, nella provincia di Hunan (sud-est), che è il luogo di origine dei suoi genitori, ha precisato il suo ufficio, aggiungendo che la sua visita avrà per oggetto, oltre a gli omaggi ai suoi antenati, la promozione degli scambi culturali tra i giovani.
Ma Ying-jeou è stato presidente taiwanese tra il 2008 e il 2016 e, sotto la sua guida, le relazioni con Pechino sono fortemente migliorate. L’allora presidente arrivò a tenere un vertice con il leader cinese Xi Jinping a Singapore nel 2015.
L’ex presidente è membro del Kuomintang (KMT), il partito nazionalista che negli ultimi anni ha assunto un approccio molto più morbido verso Pechino rispetto al Partito democratico progressista (PDP) dell’attuale presidente Tsai Ing-wen.
Le relazioni tra Cina e Taiwan si sono fortemente deteriorate dopo l’elezione di Tsai, che è molto più vicina a posizione indipendentiste rispetto alla Cina continentale.
La visita viene in un momento di forti tensioni tra le due sponde dello Stretto di Taiwan. Pechino ha moltiplicato le pressioni militari, mentre Taipei ha stretto ulteriormente le corde del rapporto con gli Stati uniti e sta effettuando importanti acquisizioni di armi in vista di un possibile attacco militare cinese, opzione quest’ultima che non è mai stata esclusa da Xi.
L’invasione russa dell’Ucraina dello scorso anno, poi, ha accresciuto l’apprensione a Taipei che anche Pechino possa essere incoraggiata ad agire.
La visita di Ma – secondo il suo portavoce – si terrà tra il 27 marzo e il 7 aprile. L’ex presidente si agura di poter contribuire ad allentare le tensioni tra Taipei e Pechino.
La partenza, però, viene anche in un momento in cui si cominciano a scaldare i motori a Taiwan per le prossime elezioni presidenziali, previste a gennaio del 2024.
Il Pdp di Tsai ha condannato la visita. “Il popolo taiwanese – ha affermato in un comunicato – non può accettare che un capo di stato a riposo diventi un pedone del Partito comunista cinese nella sua propaganda per l’unificazione”.
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Politica.
Figli coppie Lgbt, Nardella: mettiamo alla stretta il ParlamentoFirenze, 20 mar. (askanews) – “I figli delle coppie omogenitoriali non possono essere abbandonati a se stessi”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a Rtl 102. Il numero uno di Palazzo Vecchio ha ricordato come anche il Comune di Firenze avesse istituito un registro ad hoc, “fino a che non siamo stati fermati dalla Prefettura”.
“La Corte Costituzionale – ha aggiunto Nardella – giustamente sottolinea che è un vuoto legislativo che il Parlamento deve colmare”. Quanto all’ipotesi di una disobbedienza civile da parte dei sindaci, Nardella è contrario, perché “i rappresentanti delle istituzioni non possono venire meno al principio di legalità. Però come sindaci uniti e con la parte piu coraggiosa del Paese dobbiamo portare avanti questa battaglia e mettere alla stretta il Parlamento. Così non possiamo rimanere, dobbiamo introdurre la pratica del registro di riconoscimento”.
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Esteri.
Taiwan, governo prepara emendamenti legge mobilitazione di guerraRoma, 20 mar. (askanews) – Il governo di Taiwan ha messo a punto una serie di emendamenti legislativi alla Legge sulla mobilitazione generale, che regolerebbe la vita del paese durante un’eventuale guerra in caso di invasione della Cina. Lo riferisce oggi il Nikkei Asia.
L’amministrazione della presidente Tsai Ing-wen ha definito il mese scorso una serie di cambiamenti alla norma, dettagliando tutte le misure da prendere per rendere efficiente la catena di comando e la sicurezza nel flusso delle informazioni in caso di conflitto.
La precedente normativa era stata promulgata nel 2011 e non aveva subito particolari modifiche da allora.
La mossa di Taipei viene in un momento in cui Pechino sta stringendo la morsa su Taiwan, che considera parte integrante del suo territorio, e si susseguono pressioni da un punto di vista militare.
Lo stesso presidente cinese Xi Jinping non ha mai escluso l’uso della forza per riconquistare Taiwan e la recente invasione russa dell’Ucraina ha accresciuto le preoccupazioni nella leadership taiwanese di un possibile passo aggressivo da parte di Pechino.
Tra le riforme inserite nella nuova versione della legge, anche norme per impedire che media pro-Cina influenzino l’opinione pubblica e diffondano disinformazione e fake news, anche alla luce del fatto che Taiwan si avvia a elezioni presidenziali a gennaio 2024.
Le nuove norme autorizzano il governo, durante il periodo di guerra, di stringere il controllo sui network d’informazione, comprese le piattaforme digitali e le televisioni. I reati di diffusione di disinformazione subirano pene fino a tre anni di prigione.
Questa è certamente la parte più delicata della normativa, che pone domande in termini di libertà di parola e d’informazione. Il principale partito d’opposizione, il Kuomintang (KMT), che ha una posizione più morbida con Pechino, ha già sollevato le questioni.
Il leader del KMT Eric Chu ha segnalato come le riforme proposte dal governo confliggerebbero con diverse normative sulla libertà di parola nell’isola. Inoltre l’opposizione si è anche detta contraria alla parte della revisione che prevede che gruppi studenteschi vengano mobilitati per produrre forniture militari, affermando che la cosa corrisponderebbe all’utilizzo di bambini soldato.