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Vino, Bindocci (Brunello): facciamo largo ai giovani di Montalcino

Vino, Bindocci (Brunello): facciamo largo ai giovani di MontalcinoMontalcino (Siena), 22 nov. (askanews) – ‘Credo sia dal 1997 che abbiamo chiuso l’albo del Brunello e non l’abbiamo più aperto. Negli ultimi quindici anni siamo stati bravi a calare ogni anno la produzione da Disciplinare da ottomila a settemila kg, che poi, se guardiamo bene, non arriviamo neanche a seimila chili per ettaro di produzione. Abbiamo visto che i diradamenti, le vendemmie verdi, le raccolte come nell’annata 2024, tre raccolte differenziate proprio per puntare e mirare alla qualità, ci permettono di fare bene. E basta assaggiarlo il vino per capire che la qualità dentro le bottiglie di Brunello c’è. Dobbiamo però continuare su questa strada e gestire noi il mercato, producendo sempre di meno e alzando sempre di più la qualità. Se puntiamo sempre sull’altissima qualità sono convinto che i mercati continueranno ad acquistare i nostri vini. Ve detto che eravamo abituati male, perché vendevamo troppo bene e in maniera eccessivamente facile’. A dirlo ad askanews è il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, a margine della presentazione dell’annata 2020 del Brunello e degli altri vini della Denominazione nell’ambito di ‘Benvenuto Brunello’ nel borgo senese.


Ha ragione Bindocci, la qualità nel calice si continua a sentire e quella passata tristemente alla storia come l”annata del Covid’ regala un’eleganza e una finezza ancora maggiore rispetto a quella certamente bella ma in tutti i sensi più opulenta che l’aveva preceduta. Merito forse degli sbalzi di temperatura che hanno sferzato il Sangiovese in vigna e di un lavoro di pulizia in cantina alla ricerca di leggerezza ed equilibrio mai a scapito della complessità e del valore. Insomma, in generale, un Brunello godibile e intelligente, che promette di invecchiare in salute, cui fa da contraltare una Riserva (la 2019) molto spesso troppo concentrata e carica, dunque concettualmente meno interessante e di prospettiva. Pur nelle ovvie differenze tra le diverse zone di produzione e tra le personali interpretazioni dei produttori, per il Brunello si è raggiunto uno stile comune piuttosto chiaro, cosa che invece si fatica a trovare nel Rosso di Montalcino che in teoria, almeno sotto il profilo commerciale, dovrebbe rappresentare l’esatto rovescio della medaglia del Brunello: un vino immediato, giovane, da bere a pasto e ribere all’aperitivo e alla cena, un prodotto ideale per ridare slancio al generale in calo del consumo di rossi. ‘E’ un prodotto che sta andando bene, tanto è vero che abbiamo approvato un ampliamento della superficie vitata da 500 a 860 ettari, consci del fatto che i mercati prediligono il Brunello ma apprezzano molto anche il Rosso, un vino 100% Sangiovese spesso più facile, che ha una sua identità e che porta nel nome Montalcino, una parola magica che fa la differenza con altri buonissimi vini toscani’ afferma Bindocci parlando con askanews, aggiungendo che ‘il mercato lo sta apprezzando, tanto è vero che in buona parte delle aziende non era mai sufficiente: il mercato chiedeva dieci e noi avevamo da offrire cinque’. ‘La volontà di ‘alleggerire’ il vino va incontro ad una precisa tendenza del mercato, è una filosofia che si sta vedendo anche nel Brunello ma non è stata immediata, ci stiamo arrivando per step: non puoi cambiare un’annata però puoi lavorare nella vigna e anche in cantina per fare vini con macerazioni più corte, con un colore non troppo carico, gestire i tannini in modo tale da ottenere un vino da lunga conservazione, però anche di primo impatto più facilmente bevibile’ prosegue il presidente, spiegando che per il Rosso ‘ci sono stili molto diversi: c’è chi fa affinamento in legno piccolo e chi in legno grande, chi esce dopo diciotto mesi e chi dopo due anni: sono stili e tendenze che ogni azienda sceglie e sono convinto che va bene così perché ognuno ha il suo mercato e i suoi estimatori, e questo caleidoscopio di stili riesce ad accontentare tutti’.


A Montalcino gli ettari vitati sono 4.400, di cui più di 3.400 iscritti a Doc e Docg (tra cui più di 2.000 a Brunello, contingentati dal 1997, quasi 900 a Rosso di Montalcino, 50 a Moscadello e 500 Sant’Antimo) e la restante parte riservata ai vini Igt, su un comprensorio di 31mila ettari complessivi. Un vigneto che oggi sfiora il milione di euro a ettaro, per un totale di oltre due miliardi di euro: il 4.500% in più rispetto a più di cinquant’anni fa. ‘La fortuna di questa terra sono i giovani che stanno entrando nelle aziende, subentrando ai nonni e ai genitori. Rispetto alla mia generazione sono più fortunati, sono andati all’università, hanno un bagaglio culturale e scientifico che noi abbiamo sudato per avere, girano il mondo, si confrontano con il mercato, con altri giovani produttori e con il settore del vino e questo aiuta a capire le diverse sfaccettature e i possibili cambiamenti’ continua Bindocci, sottolineando che ‘che sarebbe certamente una follia stravolgere la tipicità del Brunello, che ci fatto vincere e continua a farci vincere le battaglie, ma questi giovani sono bravi, sono attenti al vigneto come alla cantina e i risultati si vedono nel bicchiere’. Insomma il futuro è dei giovani, tutti consci però che snaturare il Brunello, cambiargli identità, sarebbe certamente un grave errore, e lo dimostra proprio l”annata del Covid’ appena assaggiata, dove la bravura dei vignaioli a dosarne la struttura e il legno sono la garanzia più evidente della strada intrapresa. Va anche messo in luce che il Brunello si iscrive nella fascia premium e extra premium, quella che storicamente risente meno della crisi globale dei consumi. ‘E’ vero ma bisogna tener conto che il mercato statunitense assorbe il 30% della produzione, cioè 2,5-3 mln di bottiglie, un numero oltremodo importante’ replica il presidente, ricordando che ‘il Brunello negli Stati Uniti è super apprezzato e cresce: oggi ci può essere l’incognita dei dazi di Trump ma vedo che c’è un feeling tra il nuovo governo Usa e quello italiano, e dunque spero non ci siano problemi. Guardando agli altri mercati, Germania e Inghilterra stanno rallentando – continua – ma non c’è una contrazione significativa e le bottiglie di Brunello continuano ad uscire dalle nostre Cantine. Poi c’è il mercato dell’East-Asia che cresce, con Corea e Vietnam’. Se per gli Usa il canale di vendita per eccellenza è quello della ristorazione, in Italia il mercato è più variegato: non solo ristorazione ed enoteche ma anche Gdo, ‘un canale che sta tenendo e questo è importante’.


All’inizio del prossimo anno Fabrizio Bindocci compirà 70 anni. ‘Sono nato nel freddo gennaio del 1955 e Montalcino l’ho visto e vissuto: i miei genitori sono stati contadini e poi operai. Lavoravano per la famiglia Franceschi e quando io ho finito le medie, il Franceschi disse al mio babbo: ‘Non fargli fare il geometra o il ragioniere, il mondo agricolo sta cambiando, fagli fare agricoltura perché il mondo del vino a Montalcino sta andando avanti’. Aveva ragione, ho assistito a questo grande cambiamento ma ho anche visto che le aziende non si sono montate la testa, hanno lavorato bene e sono cresciute con i piedi per terra. Ed è cambiata una generazione ai nonni e ai genitori sono subentrati figli e nipoti e chi non aveva a chi lasciare purtroppo ha venduto l’azienda’ dice ad askanews, spiegando di non avere paura dell’arrivo di realtà estranee a questo territorio come il fondo sovrano del Qatar che ha recentemente acquisito la proprietà di Castiglion del Bosco. ‘Non dobbiamo preoccuparci, ben venga se arriva, per esempio il gruppo francese del lusso, è un bel biglietto da visita’ dice, rimarcando che ‘hanno le idee chiare e i loro canali di distribuzione e di vendita che ci aiuteranno a crescere e sarà un bel confronto. Un Montalcino aperto e disponibile purché quando vengono qui rispettino le regole’. Alle vigilia delle sue prime 50 vendemmie, Bindocci a maggio 2025, dopo sei anni, lascerà la carica di presidente dell’ente consortile nato nel 1967 all’indomani del riconoscimento della Doc e che oggi riunisce 219 soci che rappresentano il 98,2% della produzione di Brunello. L’attuale direttore è Andrea Machetti e il Cda è composto da 15 membri in rappresentanza di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, tra cui spicca la presenza di un’unica donna, Elisa Fanti. ‘Ho fatto quattro di mandati e alla mia età uno deve giustamente mettere il cappello al chiodo e dare spazio ai giovani. Sono convinto che oggi ci sia maturità, e ora dipende da noi trovare delle figure giovani che hanno voglia di fare, e ci sono, l’abbiamo visto in questi anni’ afferma, svelando che ‘io mi ricandiderò ma solo per fare il consigliere: visto che i momenti potrebbero essere non facili, voglio esserci, non voglio essere invadente ma se un domani c’è un problema voglio aver la possibilità di dire la mia e, se posso, di dare anche il mio aiuto’.


In questi anni il problema più grosso per le aziende di Montalcino, una comunità agricola che nei periodi di punta raggiunge i 4.000 addetti, ‘è il reperimento della manodopera: tutti ti chiedono un trattorista, un cantiniere, un potatore provetto. Otto anni fa siamo riusciti con il sindaco, la politica, il Consorzio e una serie di imprenditori a costituire un istituto professionale agrario: una scommessa vincente perché ogni anno escono una ventina di ragazzi e quelli che non vanno all’università già sei mesi prima di finire hanno già trovato un lavoro’. (Alessandro Pestalozza)

Mps, Salvini: ulteriore vendita quote? credo ora equilibrio giusto

Mps, Salvini: ulteriore vendita quote? credo ora equilibrio giustoMilano, 22 nov. (askanews) – “Penso che attualmente l’equilibrio sia giusto”. Il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, ha risposto così a chi gli chiedeva se a suo parere il Mef debba scendere ulteriormente nel capitale di Mps.


“Sono felicissimo che la Lega sia stata protagonista del salvataggio di Mps”, ha detto al suo arrivo agli Stati Generali della Sanità organizzati dalla Lega. “Ricordo che solo pochi anni fa si parlava di chiusura, di smantellamento e di spezzatino. Adesso Mps è tornata appetibile, produce utili, corre in borsa e l’unione con Bpm la porta ad essere il terzo polo italiano. Dal salvataggio al rilancio e all’aggregazione: penso che la Lega abbia fatto un grande lavoro per gli italiani”.

Tajani: turismo delle radici, coinvolti 6.000 piccoli Comuni

Tajani: turismo delle radici, coinvolti 6.000 piccoli ComuniTorino, 22 nov. (askanews) – “Abbiamo coinvolto circa 6.000 piccoli Comuni” nel progetto per il turismo delle radici, cioè “per le iniziative che favoriscono il ritorno di italiani che vivono all’estero, un modello Papa Francesco qui in Piemonte, un modello Nancy Pelosi in Abruzzo e Molise, e abbiamo finanziato circa 600 iniziative. Non è un caso che abbiamo deciso anche di organizzare il prossimo G7 degli Esteri che inizierà lunedì in due Comuni dell’Italia centrale, Anagni e Fiuggi”. Lo ha detto il ministro degli esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci in corso al Lingotto.


Anche il Ministero degli esteri, ha ricordato, proprio sulla questione turismo delle radici ha firmato poche settimane fa in occasione del G7 della cooperazione internazionale a Pescara un accordo con l’Anci “proprio per valorizzare, per puntare sempre di più, sulla presenza turistica di italiani che vengono dall’estero e che sono di origini italiane, soprattutto nei Comuni più piccoli” ha concluso.

Donne e Motori è il nuovo album del cantautore Mediterraneo

Donne e Motori è il nuovo album del cantautore MediterraneoMilano, 22 nov. (askanews) – Esce oggi Donne e Motori, il nuovo album del cantautore Mediterraneo, fuori per Zefiro con Island Records / Universal Music Italia e disponibile su tutte le piattaforme.


Con il suo nuovo progetto, Mediterraneo celebra la nostalgia per una vita dal sapore autentico e rurale, lontana dal ritmo frenetico delle grandi città: questo il cuore della ricerca musicale del cantautore, che immerge chi lo ascolta in un’Italia che profuma di vite artigianali sospese tra suoni analogici e gesti genuini, con arrangiamenti che spaziano dall’indie rock al jazz, dal funk alle sonorità tradizionali italiane. È un’Italia di motori, di mani sporche di olio, di viaggi in sella a una Vespa in cerca di un tramonto sul mare: in Donne e Motori, il cantautore esplora le emozioni di un ragazzo nato negli anni ’90, un tuffo indietro nel tempo in una dimensione in cui le emozioni si vivono sulla pelle, le persone si parlano, si sfidano e si innamorano guardandosi negli occhi.


“È questo il mondo che cerco di dipingere nelle mie canzoni: un mondo a misura d’uomo, musica tutta suonata e con passione, vestiti dei nostri nonni e genitori disegnati per la vita di tutti i giorni, resistenti, fatti a mano di materiali veri, i miei testi parlano di pensieri spontanei, luoghi reali e relazioni vissute faccia a faccia, con tutti i pro ed i contro che ciò comporta.” spiega Mediterraneo, al secolo Alessandro Casali, è un cantautore classe 1992 nato a Cremona. Donne e motori è un viaggio musicale che accompagna l’ascoltatore in un Italia che abbraccia il fascino degli anni ’60 fino agli ultimi anni ’90, prima dell’era digitale, prima della vita dietro uno schermo e delle relazioni filtrate dai social. Il viaggio inizia con Ancora, il racconto di un’amore che resiste senza badare a tutto ciò che succede intorno, e prosegue con la forza istintiva di Donna che fonde la canzone italiana degli anni ’70 con l’hard rock, per celebrare la potenza delle figure femminili. In San Lorenzo la delicatezza prende il sopravvento in una ballad romantica dal sapore Motown, sospesa tra il passato e il presente di una storia importante. Cremona riflette il dolore di un tradimento, con un crescendo orchestrale che dà voce alla sofferenza, mentre Cinque Terre racconta un amore fugace, dolcemente immerso nelle atmosfere di un quartetto jazz in chiave pop. In Te l’ho detto, Mediterraneo esplora la fine di una storia con una leggerezza ironica e graffiante, e racchiude in Promesse da marinaio la dolcezza di un addio, con un arrangiamento minimale di chitarra, voce e fisarmonica. Il ritmo accelera in Marenero, un brano dalle vibrazioni funky-pop che racconta la libertà ritrovata dopo una tempesta interiore. Italia è una dedica appassionata alla propria terra, dove dolcezza e malinconia si fondono nel suono di chitarre, mandolino e violino, e C’Aggia Fa segna un cambio di prospettiva, un omaggio alla lingua napoletana e alla vivacità partenopea dal groove r&b. L’album si chiude con Cisa, il ritratto di una fuga in auto, un viaggio che traduce in musica il desiderio di evadere e di lasciare alle spalle il peso delle emozioni.


Prodotto e composto dallo stesso Mediterraneo, con la collaborazione e co-produzione di Michelangelo, che ha contribuito alla scrittura di alcuni brani, Donne e Motori è disponibile da oggi su tutte le piattaforme.

Made in Italy, a Londra lo stato dell’arte del marchio più global

Made in Italy, a Londra lo stato dell’arte del marchio più globalRoma, 22 nov. (askanews) – Stile, artigianalità eccezionale, estetica, tradizione familiare e impegno per l’innovazione e la tecnologia sono i pilastri sui cui si fonda il successo globale del marchio Made in Italy. Pilastri che vanno salvaguardati a tutti i costi perchè quanto viene prodotto in Italia mantenga sempre quella peculiarità che lo rende unico, ambito ed inconfondibile. E’ il messaggio emerso in una conversazione tra Nigel Coates, architetto e designer visionario, e Rodi Basso, CEO di E1 Series, il primo campionato mondiale di motonautica elettrica, all’Istituto italiano di Cultura di Londra diretto da Francesco Bongarrà. Un incontro, curato e moderato da Daniel Gava, nel corso del quale si è fatto lo “stato dell’arte” e si è provato a immaginare il futuro del “Made in Italy”, uno dei marchi più iconici al mondo, che caratterizza prodotti e servizi di alta qualità in settori diversificati come alimentare, moda, arredamento, automotive, ingegneria, ricerca e turismo.


“Bisogna essere attenti al fatto che il marchio ‘Made in Italy’ sia effettivamente attribuito a quanto viene realizzato in Italia, dal concept alla produzione: purtroppo ultimamente spesso capita che non sia così, e ciò determina un danno”, ha avvisato Nigel Coates, l’archistar inglese innamorato dell’Italia, celebre per i suoi design biomorfici nell’illuminazione e nell’arredo. Un concetto condiviso da Rodi Basso. “Ad essere veramente essenziale è il fatto che l’idea, il concept sia italiano. Poi la produzione segue. Il valore più grande è legato alla nostra creatività ed alla nostra inventiva”, ha precisato l’ingegnere aerospaziale napoletano che ha iniziato la sua carriera alla NASA per passare poi in Scuderia Ferrari, Red Bull Racing, Magneti Marelli e nel Gruppo McLaren.

Al via la Milan Games Week & Cartoomics 2024

Al via la Milan Games Week & Cartoomics 2024

Milano, 22 nov. (askanews) – A Milano apre le porte da oggi fino al 24 novembre la Milan Games Week & Cartoomics 2024, l’evento che ogni anno porta negli spazi di Fiera Milano (Rho), il meglio del mondo dei videogame, dei fumetti, dei giochi, dei collezionabili, ma anche del cinema, delle serie tv e della musica.


La cultura pop declinata in ogni sua forma è protagonista di eventi, talk, panel e incontri con ospiti nazionali e internazionali che prenderanno vita tra gli stand e sui palchi dei padiglioni 9, 11, 13, 15 e l’Auditorium. Gli appassionati possono scegliere fra Esportshow, il distretto dedicato agli sport elettronici nei padiglioni 13 e 15 e il mondo dei comics e dei manga nei padiglioni 9 e 11, con tutti i grandi nomi fra cui Panini Comics, Edizioni BD, Saldapress, Gigaciao, Star Comics, Bao publishing, Tunuè, Astorina, J-POP Manga, Saldapress, Star Comics.


Ospiti nazionali e internazionali si alternano in appuntamenti, panel e talk show sui vari palchi. Fra i grandi nomi internazionali più attesi Jason Aaron, Hiroyuki Eto, Takahiro Yoshimatsu, Auri Hirao, Bruce Heard, J.P. Ahonen, Bartosz Stzybor. Il Padiglione 11 ospita Electric Town, dove spicca il Nintendo Stage che porterà sul palco i suoi titoli più celebri, giocati assieme celebrità del settore fra cui Mario Kart, con Jeopard17; The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, con RoundTwo e molti altri.


Grande spazio ai videogiochi nella Gaming Zone (padiglioni 13 e 15). Tante sfide sui titoli del momento e le grandi finali tra i migliori team e pro-player che si alternano sul palco. Non solo: una Freeplay Area realizzata con il supporto di isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo, è attrezzata con circa 200 postazioni che le attribuiscono il titolo di più grande area mai realizzata in MGWCMX, per giocare gratuitamente ai giochi più recenti. Il quartiere Indie Dungeon è il palcoscenico della creatività Made in Italy, con particolare cura per le realtà indipendenti: con oltre 30 studi presenti, si tratta dell’area indie di MGWCMX più grande di sempre, allestita da sempre in collaborazione con l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, IIDEA.


Nell’Auditorium va in scena il “Fantasticon Film Fest”, la seconda edizione del festival dedicato al genere anime, fantasy e horror con una sezione competitiva dedicata ai corti di genere e un evento speciale giovedì 21 novembre con la prima di “The Beast”, in uscita al cinema lo stesso giorno con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, la nuova attesa opera del maestro Bertrand Bonello con protagonisti Léa Seydoux e George MacKay. Il Central Stage è il palcoscenico su cui si terranno alcuni fra gli appuntamenti più attesi, con panel e ospiti del panorama eSport e del videogioco, fra cui anche Shinji Mikami, inventore del capolavoro Resident Evil.

Giorgetti: con prudenza e credibilità spread dimezzato e alzati outlook

Giorgetti: con prudenza e credibilità spread dimezzato e alzati outlookMilano, 22 nov. (askanews) – “La credibilità del governo e la prudenza nella gestione delle finanze pubbliche hanno contribuito anche alla recente revisione a rialzo degli outlook per il nostro Paese da parte di due agenzie di rating nonché al dimezzamento dello spread rispetto ai livelli di due anni fa”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo da remoto all’Assemblea dell’Anci in corso a Torino.


“Ulteriori progressi in tale ambito ovviamente avrebbero effetti favorevoli sugli andamenti di finanza pubblica e traducendosi in un più rapido miglioramento del deficit, del debito pubblico e ovviamente dando spazio a altri tipi di interventi – ha aggiunto Giorgetti – E questo è un aspetto di cui dobbiamo assolutamente tenere conto, anche alla luce del rispetto del profilo di crescita annuo della spesa primaria netta su cui siamo impegnati nell’ambito del piano strutturale di bilancio dei medio termini”. Il ministro ha ribadito che “solo una politica di bilancio prudente può contribuire a migliorare le prospettive di crescita e al contempo garantire la sostenibilità del debito pubblico e a stabilizzare le aspettative dei mercati. E questo è però ancora più vero alla luce delle nuove regole europee che richiedono di ripensare i meccanismi di determinazione degli spazi utili alla definizione delle politiche pubbliche”. “E per assicurare ex ante la coerenza con il nuovo vincolo declinato in termini di spesa primaria netta e al contempo individuare parte delle risorse destinate al finanziamento della manovra – ha concluso – è stato necessario richiedere sacrifici sia nel settore pubblico sia a quello privato”.

Giorgetti: promuovere domanda cruciale per la crescita prevista nel 2025

Giorgetti: promuovere domanda cruciale per la crescita prevista nel 2025Milano, 22 nov. (askanews) – “Promuovere la domanda in un contesto di grande incertezza è una delle chiavi cruciali per realizzare la crescita prevista nel 2025”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo da remoto all’Assemblea dell’Anci in corso a Torino.


“La conferma degli effetti economici delle misure” inserite nella manovra “può contribuire ad attenuare i timori legati all’incertezza delle prospettive economiche – ha detto – e a favorire una piena ripresa dei consumi, ancora in frenata come dimostrano i dati dell’Istat e che non abbiamo ancora osservato nei dati congiunturali”.

Manovra, Tajani: accordo non sarà difficile, visione è comune

Manovra, Tajani: accordo non sarà difficile, visione è comuneTorino, 22 nov. (askanews) – “Ci incontreremo per risolvere nel modo migliore possibile i problemi. Ognuno metterà sul tavolo le proprie idee e siccome siamo leader di tre partiti differenti ognuno punterà su alcune questioni. Credo che non sarà difficile trovare un accordo anche perché la visione e l’impostazione comune è condivisa da tutti i partiti”. Lo ha detto il ministro degli esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci in corso al Lingotto, negando “assolutamente” che l’incontro sia frutto di una mancanza di sintonia all’interno della maggioranza.

Cpi, Salvini: mandato arresto Netanyahu? Meloni troverà sintesi

Cpi, Salvini: mandato arresto Netanyahu? Meloni troverà sintesiMilano, 22 nov. (askanews) – SUll’eventuale applicazione da parte dell’Italia del mandato di arresto nei confronti di Benjamin Netanyahu “troveremo una sintesi, il problema è a livello internazionale”. Lo ha detto il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini, ai cronisti che gli cheidevano conto della divergenza di posizioni tra lui (“È il benvenuto in Italia”) e il ministro della Difesa Guido Crosetto per il quale il mandato va comunque applicato.


“Io ringrazio Giorgia Meloni e il governo italiano che sta cercando di riportare pace ed equilibrio, conto che la vittoria di Trump sia salvifica per l’Occidente da questo punto di vista, e credo che alcune uscite non avvicinano nè la pace nè l’equilibrio. Però sicuramente su questo troveremo sintesi al governo come l’abbiamo sempre trovata”. A chi chiedeva se dunque per lui Netanyahu restasse il benvenuto in Italia ha risposto: “Da imputato ho i miei problemi e mi occupo del mio processo. Ritengo che Israele vada difeso e abbia il diritto di difendersi.”. Infine, alla domanda sulle precisazioni del ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani ribadisce: “Sono convinto che Meloni troverà una sintesi”.