Pnrr, Rampelli (Fdi): chiesto incontro a Fitto su Tor Bella MonacaRoma, 3 ago. (askanews) – “Abbiamo chiesto un appuntamento al ministro Fitto con il presidente Franco per il progetto Pnrr di Tor Bella Monaca a Roma. Siamo ottimisti perché il lavoro del Governo sul Pnrr non soltanto è enorme, ma il rapporto con Bruxelles è solido. Si è dimostrata una necessità di flessibilità che è stata accolta. Tutto quello che è stato messo in campo proviene dai Governi precedenti e il Governo sta cercando di non buttare il lavoro fatto dei Governi precedenti alle ortiche”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli a margine della presentazione del progetto per il Parco solare in VI Municipio.
“Nel 2026 per la rigenerazione urbana vanno consegnate le opere – ha ricordato Rampelli – e questo può essere un terreno scivoloso perché nella rigenerazione c’è bisogno dei collaudi che portano via qualche mese sulla scadenza del 2026. Crediamo sia importante salvare i fondi quindi ce ne sia la possibilità e recuperare i progetti anche in altre maniere. C’è un’interlocuzione diretta del Governo con il sindaco di Roma – ha concluso- di cui non posso fare il portavoce. Quando ci saranno novità le ufficializzeremo”.
Pnrr, Gualtieri a Fitto: finanzi piani urbani, noi andiamo avantiRoma, 3 ago. (askanews) – “La mia richiesta a Fitto è ‘lascia tra i progetti finanziati i Piani urbani integrati”. È la richiesta del sindaco di Roma Roberto Gualtieri interrogato a margine della presentazione del Parco solare di Tor Bella Monaca.
Il piano urbano integrato di Tor Bella Monaca, ha detto Gualtieri “è importante e ha avuto un aumento del 20% dal Governo in riconoscimento dell’aumento delle spese per l’inflazione. Stiamo nella fase di stipula dei contratti che possono far partire delle opere. È integrato con il PinQua per fare spazio, al piano terra delle Torri, a una riqualificazione di quella principale che oggi è la principale piazza di spaccio di Europa”. A oggi, ha sottolineato Gualtieri, quella del Governo “è una proposta, non è stato definanziato nulla a Roma. Ho dato istruzioni, con una circolare, perché non si fermi nulla: da un punto di vista tecnico credo che progetti così avanzati è bene che proseguano perché la scadenza per tutti è sempre Giugno 2026 e credo sia più sicuro continuare su questi”.
Turismo, Fedriga: bene masterplan per sviluppo Lignano SabbiadoroUdine, 3 ago. (askanews) – “È particolarmente interessante l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Lignano Sabbiadoro perché offre una visione prospettica rispetto alla trasformazione urbanistica della città. Uno sviluppo in chiave sostenibile, comprensivo dei nuovi impianti sportivi e servizi per la città. Un progetto molto ambizioso che guarda ai prossimi anni, creando quella regia necessaria per programmare gli interventi che potranno essere messi in cantiere. Questo non significa certamente realizzare tutto nel breve periodo, ma avere una strada tracciata per il futuro senza deviazioni che rischiano di far sprecare risorse pubbliche”. Lo ha sostenuto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che oggi ha preso parte alla presentazione del masterplan del Comune di Lignano Sabbiadoro che disegna la rigenerazione dell’area nord della località turistica.
“Si tratta di un progetto convincente anche perché va nella direzione della destagionalizzazione di Lignano. Oggi è fondamentale ampliare l’offerta turistica, potenziando la capacità ricettiva e offrendo servizi, attività ed eventi per 365 giorni”, ha sottolineato Fedriga. “La Regione è pronta a mettere a disposizione i propri tecnici per tutti gli approfondimenti necessari per lo sviluppo di questa iniziativa destinata a interessare istituzioni di livello nazionale e investitori privati, fondamentali per far funzionare al meglio i servizi che saranno ospitati nella nuova area che nascerà a Lignano”, ha detto.
Punti di forza del masterplan, intitolato “120 anni verso il futuro”, la creazione nella zona di ingresso a Lignano di una vera e propria città dello sport, dotata di impianti sportivi per numerose discipline e una struttura polifunzionale da 8mila posti in grado di ospitare eventi sportivi, convention e, soprattutto, grandi concerti. Un intervento che ridisegnerà anche la viabilità, dando particolare risalto alla mobilità sostenibile.
Presunto dossieraggio ai politici, indaga la procura di PerugiaMilano, 3 ago. (askanews) – La procura di Perugia “è titolare di un’indagine originata da una denuncia presentata nell’ottobre 2022 a Roma dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, a seguito della pubblicazione su alcuni giornali di notizie relative alla sua precedente attività professional”. Lo si legge in una nota firmata dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che precisa che l’inchiesta era inizialmente condotta dalla procura di Roma e coinvolgeva un appartente della Guardia di Finanza distaccato in un gruppo di lavoro che si occupava di “Segnalazioni di operazioni sospette” in quanto presunto “autore di alcuni accessi a banche dati pubbliche da ritenersi presumibilmente non leviti”.
Il fascicolo, precisa Cantone, è poi stato trasmesso dalla procura capitolina a quella di Perugia per “le valutazioni di competenze ai sensi dell’art. 11 bis c.p.p”, che riguarda i procedimenti che coinvolgono – come indagato o persona offesa – i magistrati della Direzione Nazionale Antimafia. Le indagini sono così passate “da aprile scorso” sotto la competenza della procura di Perugia “e si sono ovviamente estese rispetto all’ipotesi originaria di violazione di notizie riservate in danno del Ministro Crosetto e sono state già sentite numerose persone ed esaminata una rilevante quantità di documenti”, si legge ancora nel comunicato della procura guidata da Cantone.
Il Niger celebra l’indipendenza. Tajani: Italia non è nel mirinoRoma, 3 ago. (askanews) – Il governo italiano non intende modificare la sua presenza in Niger, dopo il golpe militare che ha portato alla destituzione del presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, ed ha intenzione di mantenere una presenza nel Sahel, “area strategica per la sicurezza dell’Europa” che sta vivendo un profondo “cambiamento degli assetti politici”. “L’Italia non è nel mirino”, ha confermato il ministro Antonio Tajani in un’intervista a Repubblica, ricordando che il Paese africano – che ieri ha aperto i suoi confini terrestri con cinque Stati – rappresenta un importante snodo anche per il controllo dei flussi migratori. “Uno dei corridoi più importanti dell’immigrazione verso Nord, ovvero verso la Libia, passa proprio dalla regione di Agadez. È una regione attraversata da trafficanti di droga, trafficanti di esseri umani e di armi. Anche per questo vogliamo essere presenti”, ha commentato il titolare della Farnesina.
La tensione in Niger resta alta. Oggi si prospetta una giornata “incandescente”. Si celebra il Giorno dell’indipendenza dalla Francia ed è “previsto un corteo verso l’ambasciata francese” a Niamey. Centinaia di sostenitori dei golpisti si sono radunati nel centro della capitale con cartelli antifrancesi e bandiere russe, secondo quanto riportano i media francesi, che pubblicano immagini delle proteste. I manifestanti hanno cominciato a radunarsi su invito di M62, una coalizione di organizzazioni della società civile che rivendica la sovranità del Niger contro ogni ingerenza esterna. “La Francia via dall’Africa”, “La Francia deve andarsene, viva il Niger”, “Viva la Russia, viva il Niger, viva il popolo del Niger”, c’è scritto sui cartelli visibili tra i manifestanti.Parigi ha espresso preoccupazione ed ha chiesto alla giunta al potere di “garantire pienamente” la sicurezza della sua sede diplomatca, già attaccata nei giorni scorsi, sulla base degli “obblighi previsti dal diritto internazionale, e in particolare dalle Convenzioni di Vienna”. Non così il nostro Paese. “L’Italia non è uno Stato verso il quale possono esserci atteggiamenti negativi” e “al momento non è accaduto nulla”, ha confermato Tajani a Rai Isoradio, ricordando comunque che in occasione della festività l’ambasciata italiana a Niamey oggi resterà “chiusa”. “Non ci sono state fino a ieri manifestazioni contro l’Italia”, ha insistito Tajani. “Non riconosciamo il governo attuale. Ma gli stessi militari che hanno fatto il colpo di Stato hanno garantito la sicurezza del convoglio italiano che ha trasportato i nostri connazionali e molti cittadini stranieri, fra cui 21 americani, in aeroporto”, ha ricordato, facendo riferimento al rientro a Roma di un gruppo di italiani e di stranieri, avvenuto ieri notte con un volo speciale messo a disposizione dal governo. Gli italiani rimasti in Niger sono ora “una cinquantina”, ha confermato il ministro. Si tratta per la maggior parte di operatori esperti di organizzazioni non governative, tutta gente che “conosce bene il territorio”, aveva detto già ieri. “I più giovani, invece, sono già rientrati”, mentre nel Paese restano anche “poco meno di 400 militari” che dovevano addestrare le forze armate nigerine e che sono “rimasti estranei ad ogni attività legata al golpe”. Tutti i connazionali “sono seguiti minuto per minuto dalla nostra ambasciata e dalla nostra unità di crisi”, che hanno messo a punto “tutti i piani possibili per aiutarli” in caso di emergenze.
La situazione, comunque, è in evoluzione. L’Italia resta “favorevole a qualsiasi tentativo diplomatico per trovare un accordo” e per questa ragione la nostra ambasciatrice a Niamey, Emilia Gatto, è rientrata in sede, nella capitale nigerina. “Continuiamo a tessere le fila per una soluzione diplomatica. Deve essere ripristinata la democrazia. Ma vogliamo che siano individuate soluzioni pacifiche. Siamo sempre stati contrari anche all’ipotesi di qualsiasi intervento militare europeo”, ha ribadito Tajani, confermando la posizione del governo Meloni. “Non siamo favorevoli all’uso delle armi, speriamo che la diplomazia sia vincitrice in questo paese”, ha detto il ministro, ricordando che la sua “priorità”, “il problema numero uno” è “l’incolumità dei nostri cittadini”.D’altra parte, secondo il titolare della Farnesina, “molti, forse tutti in Europa”, sono stati “colti di sorpresa” da questa evoluzione all’interno del sistema di potere del Niger. È stata un’azione maturata all’interno del palazzo presidenziale mentre “il primo ministro nigerino si trovava a Roma”, ha ricordato. “E se avesse temuto un colpo di Stato non sarebbe arrivato in Italia”, ha precisato Tajani, lasciando intendere che neppure il capo del governo di Niamey aveva avuto sentore di una posisbile svolta manu militari. “È stata la guardia del presidente ad agire autonomamente. Nessuno lo sapeva, né gli Stati Uniti né la Francia”. Quanto alla Russia, invece, “non abbiamo nessuna notizia di un coinvolgimento nelle vicende nigerine, nella fase di gestazione del golpe”, ha detto il ministro. Che poi il gruppo Wagner “cerchi di mettere un cappello sopra e di infilarsi anche in Niger è un altro conto”. Ma “le manifestazioni con le fotografie di Putin sono state più in chiave anti-francese che altro”, ha aggiunto Tajani, concludendo: “certo, in tutta quella regione la Russia da anni si è infiltrata con abilità”.
Vino, Imt: vitigni in etichetta atto di trasparenza verso consumatoriMilano, 3 ago. (askanews) – “Il Testo unico del vino prevede l’inserimento in etichetta, con la dovuta regolamentazione, del nome del vitigno utilizzato. Riteniamo perciò, al pari delle principali organizzazioni del vino sia in ambito nazionale che comunitario, che le corrette informazioni in etichetta rappresentino una garanzia a tutela dei consumatori, e quanto stabilito dal Testo unico per i vini Dop e Igp vada in questa direzione”. E’ quanto sostiene in una nota l’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), in relazione alla querelle sull’utilizzo del nome dei vitigni in etichetta (articolo 44, comma 6) e relativo decreto attuativo del ministero dell’Agricoltura.
Secondo l’Istituto, la norma orizzontale riguarda tutti i vitigni che compongono i blend dei vini a denominazione, compresi molti marchigiani a partire dal Verdicchio. “Non c’è perciò ragione di fare eccezioni, violando peraltro il principio di eguaglianza, come ipotizzato da un nuovo comma (nr. 16, articolo 5) del decreto attuativo già criticato dalla maggioranza delle organizzazioni di filiera” prosegue Imt, sottolineando che “il mondo del vino, come previsto dal Testo unico, deve ambire alla massima trasparenza nei confronti dei consumatori, anche e soprattutto per un vitigno, il Montepulciano, coltivato in quasi tutte le regioni italiane per un totale di 35mila ettari, due Docg, 36 Doc e 88 Igt”. Imt confida che lo schema di decreto, al momento in stallo per queste ragioni, possa confermare, pur con alcuni contenimenti eventualmente concordati, gli obiettivi di tutela e informazione prefissati in merito alle varietà di uva utilizzate per la produzione dei prodotti senza incorrere in sanzioni comminate fino ad oggi”.
Italo-Ntv, Uilt: da iscritti ok nuovo sciopero a settembreRoma, 3 ago. (askanews) – “La totalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Italo-Ntv inscritti alla Uiltrasporti, che ieri hanno aderito alla nostra consultazione, si è dichiarata favorevole allo sciopero”. Ad annunciarlo il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni della Uiltrasporti che aggiungono: “avvieremo quindi le procedure per la programmazione di uno sciopero a settembre perché l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi dall’azienda con le altre organizzazioni sindacali circa il rinnovo del contratto aziendale è nettamente insufficiente non solo secondo noi, ma anche secondo i lavoratori di Italo-Ntv, di cui la Uiltrasporti rappresenta circa il 20%, che ogni giorno si trovano ad affrontare il lavoro in condizioni difficili e salari inadeguati”.
“Continueremo a batterci per un livello salariale giusto e in linea con l’inflazione attuale e per i diritti dei lavoratori, come ad esempio quello alla consumazione del pasto. Non possiamo accettare – concludono Tarlazzi e Napoleoni – il disagio lavorativo manifestatoci e per questo non esiteremo a mettere in campo tutte le azioni necessarie per rivendicare un buon lavoro, adeguatamente retribuito per tutti i lavoratori di questa azienda”.
AXA acquisisce Laya e accelera su sviluppo strategia Salute in EuropaMilano, 3 ago. (askanews) – AXA ha annunciato oggi di aver stipulato un accordo per l’acquisizione di Laya Healthcare da Corebridge Financial, una consociata di AIG. Secondo quanto si legge in una nota, AXA acquisirà Laya per un corrispettivo di 650 milioni di euro, pari a un multiplo atteso del rapporto prezzo/utile di 11 volte, tenendo conto del previsto riacquisto del margine di sottoscrizione attualmente percepito da terzi. Il completamento della transazione dovrebbe avere un impatto di -3 punti sul coefficiente Solvency II del Gruppo AXA.
Laya detiene una posizione di leadership nel mercato sanitario irlandese con una quota di mercato del 28% circa, servendo circa 700mila assicurati e genera circa 800 milioni di euro di premi all’anno. Nella nota, si precisa inoltre che Laya opera come Agente generale gestore con una piattaforma altamente digitalizzata e una forte rete di distribuzione diretta, che fa della società l’unico punto di contatto per i clienti nel loro percorso sanitario. “Siamo molto lieti di unire le forze con Laya Healthcare, un’azienda riconosciuta in Irlanda per il suo incrollabile servizio clienti, il suo forte brand e la sua expertise tecnica” ha dichiarato Patrick Cohen, Chief executive officer di AXA Europe and Health, sottolineando che “questa transazione offre un’opportunità unica per rafforzare la nostra presenza in uno dei nostri principali mercati europei attraverso l’acquisizione di un attore leader che si adatta perfettamente alla cultura di AXA. Attraverso la sua incessante attenzione all’innovazione e all’esperienza cliente – ha concluso Cohen – Laya apporterà risorse inestimabili al nostro più ampio business Salute, soprattutto in termini di digitalizzazione del percorso sanitario e di fornitura di servizi salute correlati”.
“Questa transazione diversifica ulteriormente la nostra azienda e sono fiducioso che vedremo il nostro business prosperare con l’aggiunta di Laya” ha spiegato Marguerite Brosnan, Chief Executive Officer di AXA Irlanda, aggiungendo che “Non vediamo l’ora di lavorare insieme per sviluppare prodotti innovativi, far crescere ulteriormente le nostre capacità tecnologiche e di dati e creare valore a beneficio dei nostri clienti e di tutti i nostri stakeholder”. Il completamento della transazione è prevista entro la fine del 2023.
Ci attendono tre giorni di maltempo con il Ciclone CirceRoma, 3 ago. (askanews) – La perturbazione arriva quando meno te l’aspetti. Siamo nel periodo del Solleone, la fase più calda dell’anno, quella dedicata alle vacanze, alla tranquillità, al riposo, ma qualcosa sta per cambiare. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma, purtroppo, che quest’anno il Solleone sarà disturbato dal Ciclone Circe, violento, freddo, ma veloce. Il Ciclone Circe colpirà l’Italia da Nord a Sud tra oggi e sabato, poi lascerà rapidamente il Paese, non prima di aver trasformato il Solleone in Dioniso o Bacco, in qualche figura che ricorderà più l’Autunno che l’Estate. Avremo un tracollo delle temperature di almeno 10 gradi, si temono nubifragi violenti a macchia di leopardo, cioè qua e là. Sorprende il periodo in cui arriva questa perturbazione atlantica: un ciclone all’inizio di agosto è una novità che coglie all’improvviso e disorienta anche la climatologia italiana. Molto raramente si sono registrate perturbazioni così sviluppate e profonde alla fine di luglio o ad inizio agosto: questo fronte atlantico sfiorerà addirittura la Tunisia, portandosi molto a Sud, coinvolgendo quindi tutto lo Stivale. Nel dettaglio, oggi avremo i primi rovesci a tratti intensi su Liguria di Levante, Alta Toscana e Triveneto; in particolare, in serata potrebbero essere anche violenti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ma la giornata peggiore sarà quella di venerdì 4 agosto quando il minimo di bassa pressione, l’occhio del Ciclone Circe, si sarà portato sulle regioni centrali: da questa posizione favorirà fenomeni intensi su tutto il Centro-Nord. Dalla sera, poi, con lo spostamento del ciclone verso i Balcani avremo ancora forti temporali su tutta la fascia adriatica ed al Sud, con una graduale attenuazione al Nord: per quanto riguarda il meridione, massima attenzione, dunque, tra la tarda serata di venerdì e la notte di sabato, specie sul Basso Tirreno, quando non sono esclusi violenti nubifragi, da confermare. La causa dei fenomeni intensi è da ricercare in tre ingredienti fondamentali: il ciclone dal cuore freddo arriva in un periodo molto caldo e pienamente estivo, il mare Mediterraneo italiano bolle con 30-32°C (5-6°C oltre la norma) e il calore fornisce energia anche ai temporali della terraferma, la traiettoria di Circe è molto a Sud ed investe tutta l’Italia fino a sfiorare la Tunisia. E la domanda sorge spontanea: è ancora molto vivo il ricordo delle supercelle del Nord, della grandine (nuovo record europeo) di 19 cm a Pordenone e di tutti gli altri eventi estremi registrati tra il 18 ed il 26 luglio; Circe porterà gli stessi fenomeni estremi? La risposta è difficile, ma al momento sembra una situazione diversa. Si avranno più temporali, più diffusi ma probabilmente meno veementi. Un nuovo ed importante rischio riguarda invece il Centro-Sud, un settore dove ancora il tempo è stato clemente: questa prima perturbazione atlantica, dopo settimane di caldo afoso, potrebbe risultare particolarmente violenta ed anomala; il monitoraggio e gli aggiornamenti meteo saranno dunque indispensabili, almeno fino a sabato sera, poi torneremo a vivere l’estate del riposo, della tranquillità e delle vacanze. Prudenza adesso.
La Nasa ha perso i contatti con la sonda Voyager 2 che è nello spazio da 46 anniRoma, 3 ago. (askanews) – La Nasa ha perso i contatti con la sonda Voyager 2, che è nello spazio da 46 anni. Voyager 2, la cui missione è iniziata nel 1977, si trova attualmente a 19,9 miliardi di chilometri dalla Terra. Nonostante l’interruzione, l’Agenzia spaziale americana ha spiegato che gode di “buona salute”.
I contatti con la sonda sono stati persi per errore. I comandi inviati il 21 luglio “hanno inavvertitamente fatto puntare l’antenna a due gradi dalla Terra”, ha dichiarato la Nasa in una nota. Questo ha determinato un’interruzione della comuniczione dei dati che, secondo le aspettative dell’Agenzia spaziale, dovrebbe essere ripristinata attraverso una manovra di reindirizzamento automatico nel mese di ottobre. Nel frattempo gli esperti americani sono riusciti ad avere indicazioni sul fatto che la sonda gode ancora di “buona salute”. Il “polso” di Voyager 2 è stato rilevato grazie all’utilizzo del “deep space network”, una rete internazionale di antenne, ha precisato all’AFP Suzanne Dodd, responsabile della missione alla Nasa, secondo quanto si legge su Le Figaro. “Quindi sappiamo che la nave è viva e operativa. Ci ha reso felici”, ha commentato l’esperta.