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Arte, riprende a Roma ciclo di incontro dedicati al collezionista

Arte, riprende a Roma ciclo di incontro dedicati al collezionistaRoma, 23 feb. (askanews) – Riprende il ciclo di incontri dedicati al collezionista iniziato nel 2019 e curato dalla Galleria Russo in collaborazione con lo Studio Legale Montani Tesei di Roma, specializzato in Diritto dell’Arte. Gli appuntamenti vertono intorno al mercato dell’arte, alla salvaguardia e protezione del valore nel processo di acquisto di un’opera.
La serie di incontri, iniziati a gennaio e che si terranno ancora tra febbraio e maggio 2023, vedrà specialisti del settore affrontare temi chiave per collezionisti, esperti e amanti del mondo dell’arte. Un’occasione per far chiarezza ed esaminare i passi, le procedure e le raccomandazioni utili al collezionista: dall’acquisto di un’opera d’arte, alla sua possibile alienazione sino casi più particolari come i prestiti per le mostre, la libera circolazione dei beni d’arte, nonché la gestione ordinaria e straordinaria della collezione.
Il prossimo incontro, che si terrà venerdì 24 febbraio 2023 alle ore 17.30, si intitola: “Le collezioni di famiglia: un patrimonio da tutelare e tramandare”. Interverranno: Avvocato Virginia Montani Tesei, Studio Montani Tesei, Roma, esperta in Diritto dell’Arte; Dottor Franco Dante, Studio Dante Associati, Torino, Dottore Commercialista, revisore contabile, esperto in Fiscalità dell’Arte; Notaio Giovanni Floridi, Studio Notarile Floridi, Roma, collezionista ed esperto d’arte.
Il 31 marzo 2023, alle ore 17.30, l’incontro sarà incentrato sulla “Gestione ordinaria e straordinaria della collezione. Assicurazione, trasporto, prestiti e restauro” Interverranno: Dottor Cesare d’Ippolito, AXA ART, Roma; Dottor Alessandro Pavia, Studio Pavia Il 5 maggio 2023, alle ore 17.30 si terrà un appuntamento su “Arte in impresa – Corporate Art Collection”. Interverranno: Avvocato Virginia Montani Tesei, Studio Montani Tesei, Roma, esperta in Diritto dell’Arte; Fabrizio Russo, Galleria Russo, Roma; Federico Russo, Dottore Commercialista, Omnia Consulting Italia, Roma; Katia da Ros, Vicepresidente di Confindustria con delega alla cultura, ambiente e sostenibilità. Tutti gli incontri si svolgeranno presso il centro Roma Eventi-Piazza di Spagna, via Alibert, 5a.Disponibilità fino ad esaurimento posti.

Dl Milleproroghe, non escluso un “monito” scritto di Mattarella

Dl Milleproroghe, non escluso un “monito” scritto di MattarellaRoma, 23 feb. (askanews) – Il decreto Milleproroghe approvato oggi in via definitiva dalla Camera, potrebbe diventare legge con la “macchia” di un monito scritto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al Senato erano state fonti parlamentari di maggioranza a riferire di perplessità del Quirinale sul tema delle concessioni balneari, la cui proroga espone l’Italia a possibili sanzioni da parte dell’Unione europea che sul tema ha già aperto una procedura di infrazione a carico dell’Italia. La voce di un possibile intervento del Colle con una lettera “di accompagnamento” è tornata a circolare in Parlamento anche se fonti di maggioranza raccontano di non aver avuto segnali di un possibile intervento del Colle.
Il Quirinale non conferma né smentisce le voci parlamentari, non comunica nessun orientamento sul tema, l’unica certezza è che, come sempre accade alla fine di ogni iter parlamentare di leggi e decreti da promulgare, gli uffici sono al lavoro e nessuna decisione è stata presa. Il decreto tuttavia scade il 27 febbraio, era blindato a Montecitorio, non ha subito modifiche. Sarebbe arduo immaginare di concludere praticamente ad horas un nuovo esame delle due Camere in caso di ipotesi estrema, cioè di un ricorso al dettato dell’articolo 74, primo comma, della Costituzione, che recita: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione”. Uno strumento al quale il capo dello Stato finora ha fatto ricorso solo in occasione del varo della legge sulle mine anti-uomo.
L’attenzione del Quirinale alle corrette relazioni con l’Europa è da sempre un pallino di Mattarella quindi non è escluso che il dl Milleproroghe possa rappresentare l’occasione per una lettera ai presidenti delle Camere (come in occasione del varo della commissione d’inchiesta sul sistema bancario) o ai medesimi interlocutori con l’aggiunta del presidente del Consiglio come è accaduto per il decreto sostegni bis varato dal governo Draghi.

Ucraina, un anno di guerra: il punto del Gen. Leonardo Tricarico

Ucraina, un anno di guerra: il punto del Gen. Leonardo TricaricoRoma, 23 feb. (askanews) – “Putin è in una condizione in cui non può conquistare neanche poche decine di metri, ecco, siamo in una sorta di stallo prolungato”.
Supercaccia da combattimento di 5^ generazione Sukhoi Su-57, droni, navi, moderni carri armati T-14, missili a lungo raggio. Quello messo in campo dalla Russia nella guerra contro l’Ucraina è un arsenale di prim’ordine, abbastanza per annientare una piccola nazione come l’Ucraina in pochi giorni. Eppure, a un anno esatto dall’invasione e dopo migliaia di morti – dall’una e dall’altra parte – la guerra è tutt’altro che vicina alla fine.
Per capire cosa stia realmente accadendo, askanews ha fatto il punto con il Generale Leonardo Tricarico, già Capo di stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e presidente della fondazione ICSA (Intelligence, Culture and Strategic Analysis).
“Una delle conclusioni, a consuntivo di un anno di guerra è quella che la capacità militare di Putin era stata largamente sovrastimata, anche dagli esperti – ha spiegato – e non solo quella di Putin ma anche quella dello strumento militare uscito dall’Unione Sovietica. Quindi, in questo contesto, si colloca la sua capacità odierna. Basti pensare che spendono per la Difesa poco più di quello che spende l’Italia; non possono essere arsenali né molto vasti né, soprattutto, molto avanzati cronologicamente. Quindi erano gonfiate sia le dichiarazioni di Putin sia la stima che ne avevamo fatto. Gli arsenali sono molto logori, sono logori soprattutto dimensionalmente. Però c’è una differenza, la Russia consuma molto di più di quanto non possa generare o reperire sul mercato ed evidentemente questo porta a uno spegnimento graduale di tutte le sue capacità di colpire. Mentre l’Ucraina, pur essendo nelle stesse condizioni, gode del supporto di una comunità internazionale molto ben attrezzata che la può sostenere fino alla fine abbiamo sentito dire”.
L’approvviggianamento di armi è un tema di forte attualità, soprattutto per la componente aerea che Putin non sembra aver saputo sfruttare al meglio, mentre Zelensky – dal canto suo – continua a chiedere nuovi caccia all’occidente, gli F-16 certo ma qualcuno ha ventilato anche l’ipotesi degli AMX italiani.
“I russi – ha continuato Tricarico – sì possiedono armamento di precisione ossia il kit per poter usare l’armamento in maniera precisa però, evidentemente, non ne hanno in quantità sufficiente perché abbiamo visto la componente aerea impiegata come noi facevamo… cinquant’anni fa forse. Proporre o dare addirittura gli AMX a Zelensky significherebbe buttare sabbia negli ingranaggi della sua macchina bellica. Perché ce li hanno solo gli italiani e, forse, dei brasiliani ne è rimasto qualcuno. Sono in quantità piuttosto limitata e quindi Zelensky dovrebbe fare questo sforzo di preparazione, di addestramento e di logistica comunque molto grande per avere un risultato molto piccolo in termini dimensionali e anche qualitativi”.
Resta un ultimo interrogativo: come e quando finirà questa guerra?
“Probabilmente, per sfinimento, ci sarà un cessate il fuoco costretto dai fatti e uno scorrere carsico di questa guerra che poi potrà riemergere in un altro momento, com’è successo praticamente dal 2014 ad oggi con Minsk – ha concluso il Generale – è necessario che si prenda atto di questo e che s’individui un punto mediano al quale far finire la guerra. In questo la Comunità internazionale non ha fatto molto anzi non h fatto niente. In questo senso si dovrà attivare una concertazione vera per capire se riusciamo, tutti insieme, a immaginare uno status finale dell’Ucraina e dei suoi territori”.

Il nuovo singolo di Dente, “Cambiare idea” esce venerdì 24 febbraio

Il nuovo singolo di Dente, “Cambiare idea” esce venerdì 24 febbraio

Assaggio del nuovo dico. Le prime date del tour

Roma, 23 feb. (askanews) – Cambiare idea è il nuovo singolo di Dente in uscita venerdì 24 febbraio per INRI/Virgin Music Las. Dopo il tuffo insieme ai Post Nebbia in una nostalgia dal sapore Fifties con La vita fino a qui, il cantautore torna con un secondo assaggio del nuovo disco, in uscita in primavera e presentato sul palco da maggio. Cinque le prime date del tour annunciate: Il 4 maggio al Locomotiv di Bologna, l’11 maggio al Monk di Roma, il 12 maggio al Viper di Firenze, il XX maggio a Milano per il Mi Ami e l’8 giugno all’Hiroshima Mon Amour di Torino. Cambiare idea ha quella dolcezza un po’ disillusa e quell’eleganza malinconica che rendono da sempre inconfondibile la poetica di Dente e lo hanno reso uno dei cantautori più significativi della sua generazione, capace di parlare a tutte e tutti. Una canzone dal respiro orchestrale che nasce cullata da un pianoforte e venata di archi, per poi esplodere in un ritornello che abbraccia le sofferenze di un cuore infranto. Il dolore cede il passo all’accettazione per la fine dell’amore – o meglio l’inizio della fine del mondo – e le cicatrici che inevitabilmente rimarranno. Un brano che guarda negli occhi il passato con maturità e consapevolezza, senza rancori. Accarezza e somatizza il ricordo, proiettandosi verso il futuro. Non c’è rabbia o pentimento per quanto si è vissuto: non importa se dovrò piangere tanto, se sarà tutto un altro mondo e se dovrò cambiare idea. Cambiare idea è un inno alla capacità di rialzarsi e guardare avanti, di accettare i cambi di rotta e le deviazioni della vita, anche quando fanno male. Amare, soffrire, accudirsi, ricominciare: questa in fondo è l’unica cosa da fare.
Chi è Dente Dente, al secolo Giuseppe Peveri, è un cantautore italiano, originario di Fidenza e residente a Milano. Dopo la militanza come chitarrista in formazioni rock/new wave, nel 2006 inizia la sua esperienza solista con “Anice in bocca” (Jestrai), un disco che contribuisce a definire la via italiana al pop lo-fi, la cui poetica viene portata a compimento nei dischi successivi, riconosciuti cult della nuova canzone italiana anni 2000: “Non c’è due senza te” (2007 Jestrai), “L’amore non è bello” (2009 Ghost/Venus) e “Io tra di noi” (2011 Ghost/Venus), che comincia l’esplorazione di Dente verso dimensioni sonore sempre meno connotate dall’estetica lo-fi e sempre più improntate a un cantautorato classico e consapevole. Anche la scrittura, inizialmente destrutturata, evolve progressivamente verso ricercatezza ed essenzialità, senza mai perdere la riconoscibile giocosità del linguaggio che ha consacrato lo stile di Dente. È il percorso dei dischi “Almanacco del giorno prima” (2014 RCA/Sony), “Canzoni per metà” (2016 Pastiglie/Sony) e “Dente” (2020 INRI/Artist First). Del 2015, invece, è l’esordio letterario di Dente: “Favole per bambini molto stanchi”, edito da Bompiani. Nel 2023, Dente torna sulle scene con un disco prodotto da Federico Nardelli: il 27 gennaio esce il primo singolo estratto, “La vita fino qui” feat Post Nebbia.

Ucraina,Polonia: aumentate misure sicurezza al confine con Russia

Ucraina,Polonia: aumentate misure sicurezza al confine con Russia

E Bielorussia. “Prime fortificazioni al confine con Kaliningrad”

Milano, 23 feb. (askanews) – La Polonia ha iniziato a dispiegare fortificazioni al confine con l’oblast di Kaliningrad e sta ampliando le sue misure di sicurezza preventive e difensive al confine con la Bielorussia e la Russia. L’annuncio all’indomani della visita del presidente Usa Joe Biden a Varsavia e alla vigilia del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina.
Il ministro della Difesa della Polonia Mariusz Blaszczak ha annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza ai confini con Bielorussia e Russia. “Abbiamo avviato un’espansione preventiva delle misure di sicurezza al confine con Russia e Bielorussia. Questo fa parte della nostra strategia di difesa e deterrenza”, ha affermato il ministro della Difesa polacco. “Le prime fortificazioni sono già state collocate al confine con l’oblast di Kaliningrad”, ha aggiunto il capo del ministero della Difesa polacco in un tweet.
“Militarmente, la Russia non ha ottenuto alcun successo. L’Ucraina oppone una resistenza effettiva, ma è una conseguenza del sostegno dell’Occidente”, ha detto il generale Miroslaw Rózanski nella conversazione pomeridiana su RMF FM alla vigilia dell’anniversario della Russia aggressione contro l’Ucraina.

Premi “Ballerino Dalla 2023”, le nomination della prima edizione

Premi “Ballerino Dalla 2023”, le nomination della prima edizioneRoma, 23 feb. (askanews) – È stato presentato giovedì 23 febbraio a Bologna il “Ballerino Dalla”, riconoscimento assegnato agli artisti premiati da “Ciao – Rassegna Lucio Dalla”, per le forme innovative di musica e creatività”, prima edizione della rassegna dedicata a Lucio Dalla e ispirata alla sua straordinaria capacità di visione.
Sono state annunciate le nomination del “Ballerino Dalla” per le categorie “Artista” (Ariete, Gianmaria, Giuse The Lizia, Mara Sattei, Nu Genea), “Canzone” (“Andrea” di Bresh, “Brucherò Nei Pascoli” di Bar Adriana, “Le Pietre Non Volano” di Luchè, “Respiro” di Emma Nolde, “Tienatè” di Nu Genea) “Producer/Talent Scout”, (Bias, Okgiorgio, MACE, Marcello Balestra, Thasup), “Colonna Sonora” (“America Latina” dei Verdena, “Cose Da Pazzi” di Colapesce Dimartino, “La Vita Bugiarda Degli Adulti” di Enzo Avitabile, “L’ombra Del Giorno” di Andrea Laszlo De Simone, “Siccità” di Franco Piersanti) e “Progetto” (“Flop Tour” di Salmo, Post Nebbia, “Stella di mare” nuova versione (con duetto virtuale di Lucio Dalla) di Cesare Cremonini, “Tango” concept video-brano di Tananai, Zois per Roberto Roversi, Ep e libro “Etilene Per Tutti”).
Usciti anche i finalisti del contest dedicato agli emergenti (21 selezionati per la categoria “Canzone” e 10 selezionati per la categoria “Producer”): per la categoria “canzone” sono 2UE, Dada, Daemia, Dalila Spagnolo, Edgar Allan Pop, FURIA, Gobbi, Jacopo Planet, Joelle, Kid Gamma, Lumen, Marcio, Martina Beltrami, MIGLIO, MIRA, Neno, NERVI, Rame, SETE, SWEWA, Te quiero Euridice; per la categoria “producer” nominati Alessandro Di Dio Masa, Davide Alberto De Blasio, Francesco Faggi, FranzK, Giuseppe Scrima, Kilian, Le Canzoni Giuste, Limbrunire, MOLLA, OBI.
I premi, che saranno assegnati annualmente, verranno conferiti il 2 marzo al Teatro Celebrazioni di Bologna, serata presentata da Dario Ballantini insieme a Mille e organizzata in occasione dell’80esimo compleanno di Lucio Dalla. Gli artisti premiati si esibiranno live o presenteranno il proprio progetto al pubblico del Teatro Celebrazioni.
Il riconoscimento del “Ballerino Dalla” verrà conferito ad artisti e opere che stanno contribuendo a innovare il panorama musicale italiano incarnando e interpretando l’approccio visionario, sperimentale ma anche pop che ha guidato la lunga carriera di Lucio Dalla.
Disegnato dall’artista Mauro Balletti e ispirato al testo del brano “Balla balla ballerino”, il Ballerino Dalla rappresenta una figura in una posizione di danza, poggiata “su una tavola fra due montagne”. Simboleggia le sfide, le insidie e le difficoltà che ogni nuovo artista si trova ad affrontare all’inizio del suo percorso nel complicato tentativo di affrancare la sua unicità presso il pubblico.
Le nomination sono state fatte da una giuria qualificata, composta da Massimo Bonelli (Presidente di giuria e Direttore Artistico della rassegna), Antonio Filippelli (Music Producer e Direttore Artistico), Carlo Pastore (direttore artistico e conduttore radiofonico), Giovanni Truppi (cantautore), Giulia Cavaliere (giornalista e critica musicale), Marco Missiroli (scrittore), Maria Vittoria Baravelli (curatrice d’arte e art sharer), Nina Selvini (Amministratore Delegato di Astarte), Sara Potente (direttrice Artistica di Numero Uno), Silvia Danielli (condirettrice Billboard Italia) e Valerio Baroncini (Vice Direttore QN il Resto del Carlino).
Nel corso della serata, sarà assegnato anche il Premio QN il Resto del Carlino, dedicato al talento locale/bolognese.
I biglietti della prima edizione di “Ciao – Rassegna Lucio Dalla” sono disponibili in prevendita su Vivaticket.it e presso la biglietteria del Teatro Celebrazioni.
L’evento, ideato da Pressing Line e iCompany e da quest’ultima realizzato con la direzione artistica di Massimo Bonelli, è promosso da Fondazione Lucio Dalla, in collaborazione con il Comune di Bologna e sostenuto da Banca di Bologna. Media Partner di “Ciao – Rassegna Lucio Dalla”: QN Quotidiano Nazionale (il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Luce!)

Dl Ong, maggioranza compatta impone stretta sul soccorso in mare

Dl Ong, maggioranza compatta impone stretta sul soccorso in mareRoma, 23 feb. (askanews) – La svolta sulle navi delle Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni, a novembre, nel mese dello scontro con la Francia sul caso della Ocean Viking. Il decreto era stato poi varato dal Consiglio dei ministri tra Natale e Capodanno, e con una volata finale in Senato è diventato legge con 84 voti a favore e 61 contrari.
A chiarire la ratio della stretta, era stata la premier Meloni in uno dei suoi video degli ‘appunti di Giorgia’ sui social: “ha come obiettivo il rispetto del diritto internazionale, perchè il diritto internazionale sul salvataggio in mare non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in un altro mare e fare la spola con gli scafisti per trasferire la gente da una nazione all’altra”. La presidente del Consiglio aveva stigmatizzato i “salvataggi multipli fino a quando la nave non è piena, perchè quello non vuol dire mettere la gente al sicuro e non vuol dire fare salvataggio fortuito di naufraghi”.
L’iter parlamentare, cominciato nei primi giorni di gennaio, ha visto la maggioranza compatta. Con un solo inciampo, alla Camera, quando la Lega ha tentato di estendere l’ambito del decreto con un pacchetto di proposte che puntava a modificare il testo unico sull’immigrazione cancellandone punti qualificanti su diritto d’asilo, ricongiungimenti, protezione speciale, respingimenti. Emendamenti tutti dichiarati inammissibili dai presidenti della commissione Affari costituzionali e Trasporti della Camera, Nazario Pagano (Fi) e Salvatore Deidda (Fdi). Con i capigruppo di Fratelli d’Italia nelle due commissioni che tenevano a sottolineare che non c’era alcuna “spaccatura nella maggioranza” ma solo “estraneità di materia”.
Dopo la battuta d’arresto, l’esame è proseguito senza ulteriori incidenti per la tenuta dell’esecutivo. Poche le proposte di modifica presentate dai gruppi di maggioranza peraltro rapidamente ritirate. Approvate solo alcune modifiche dei relatori per rendere più cogente la stretta sui requisiti per le navi.
In commissione e poi in Aula, prima alla Camera e quindi al Senato, ci sono stati invece momenti di tensione tra esponenti di maggioranza e opposizione. I primi, per bocca del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni che ha ribadito la volontà di impedire che le navi delle Ong possano avere il ruolo di “pull-factor” per i trafficanti e anzi rimarcando che il centrodestra si è “limitato” a tradurre in legge le “intuizioni” dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti (Pd).
I secondi hanno parlato di provvedimento “spietato”, contrario alla Costituzione, al diritto comunitario e internazionale, e riportato nella discussione parlamentare la richiesta di bloccare il decreto avanazta dalla commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic e dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk. Posizioni che il sottosegretario Molteni ha liquidato come “sgrammaticature”.
Alla Camera il testo è stato licenziato con il voto di fiducia. In Senato l’iter è volato, tra le proteste di Pd, M5S, Az-Iv e Avs. Il decreto è stato esaminato dalla commissione Affari costituzionali per poche ore ed è arrivato in Aula senza mandato al relatore ma poi approvato senza fiducia (bocciati circa 150 emendamenti al decreto di soli tre articoli).
Dopo i “taxi del mare” (copyright 2017 di Luigi di Maio), a scatenare l’ennesima polemica è stata la frase pronunciata dalla senatrice Marta Farolfi (Fdi), durante il dibattito a Palazzo Madama: “Naufrago ha un significato ben preciso: è il superstite di un naufragio, quindi da trarre in salvo e non da portare a fare una minicrociera nel Mediterraneo”. “Ma la destra – ha ribattuto Graziano Delrio (Pd) – li vede i migranti quando scendono dalle navi delle Ong? Hanno le facce di chi fa crociere? No, hanno le facce di chi scappa da guerre” e “noi, purtroppo, siamo qui a discutere di un provvedimento che è solo una bandierina nelle mani della destra”.
Sul tema dei migranti, intanto, in commissione Affari costituzionali della Camera, si aprirà presto un nuovo capitolo. “Nella settimana del 6 marzo – ha annunciato il deputato del Carroccio Igor Iezzi – torneremo a lavorare sui permessi di soggiorno per motivi umanitari, sulla disciplina dei casi speciali di permessi di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario e sui divieti di espulsione e respingimento”.

Ballata di Capossela contro la guerra: “La Crociata dei bambini”

Ballata di Capossela contro la guerra: “La Crociata dei bambini”Roma, 23 feb. (askanews) – Esce il 24 febbraio, a un anno dall’invasione russa in Ucraina, “La crociata dei bambini”, il nuovo brano di Vinicio Capossela che riparte dal poema di Bertolt Brecht “La crociata dei ragazzi” (1942, in Italia edito da Einaudi nel 1959), per affrontare “la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo ‘culturale’”.
A un anno di distanza dallo scoppio della guerra in Ucraina, la prima di tredici canzoni urgenti che arriveranno presto a farsi sentire.
Nel poema “La crociata dei ragazzi” lo scrittore e drammaturgo tedesco rievocava un evento storico di epoca medievale – un gruppo di bambini e adolescenti che, attraversando macerie, morte e distruzione, cerca la via per una terra di pace – ambientandolo però fra le nevi della Polonia agli inizi della Seconda Guerra Mondiale.
Una ballata contro tutte le guerre che riafferma oggi, “epoca di costante crisi”, lo spirito brechtiano: “l’antimilitarismo, la denuncia della guerra come suprema e più disumana affermazione del Capitale” che ha come vittima principale “l’essenza stessa dell’innocenza, l’infanzia”.
Il brano è accompagnato da un poetico lyric video, disponbile dal 24 febbraio sul canale YouTube di Vinicio Capossela, realizzato dal noto disegnatore Stefano Ricci, con la collaborazione di Ahmed Ben Nessib, utilizzando la tecnica del gesso bianco su carta nera. Un lavoro minuzioso costituito da 4705 immagini, fotografate una per una, senza alcun ausilio di tecniche di animazione digitale.
Questo il testo:
Partirono all’alba in crociata i bambini Le facce gelate, chi li troverà? Partirono in fila, Sepolti di neve I soli scampati alle bombe ed ai soldati
Volevan fuggire dagli occhi la guerra, volevan fuggirla per cielo e per terra un piccolo capo, la pena nel cuore, provava a guidarli e la strada non sapeva trovare.
Una bambina di undici, ad una di quattro, come una mamma portava per mano ed un piccolo musico, col suo tamburo, batteva sordo, al timore di farsi trovare
E poi c’era un cane, ma morto di fame che per compassione nessuno ammazzò, e si faceva scuola tutti alla pari sillabavan maestri e scolari P. A. C. E
C’era Fede e Speranza ma né pane, né carne non chiamate ladro chi deve rubare, per dare alle bocche, di cosa mangiare farina ci vuole e non solo bontà
Si persero in tondo, nel freddo di neve nessuno più vivi li poté trovare, soltanto il cielo, li vede vagare nel cerchio dei senza meta dei senza patria
E cercano insieme una terra di pace non come quella che hanno lasciato, senza fuoco e rovina di Colosseo ed immenso dietro di loro… diventa il corteo
Il cane nel bosco fu trovato una sera al collo portava un cartello con scritto: qualcuno ci aiuti, abbiam perso la strada seguite il cane, e vi prego, non gli sparate
La scritta infantile, trovò un contadino ma non la mano che la tracciò un anno è passato, e nessuno è venuto il cane soltanto è restato a morire di fame
Il cane soltanto è restato e si muore di fame
“La crociata dei bambini”, una produzione La Cùpa, uscirà su etichetta Parlophone per Warner Music Italy.

Credito, associazioni agricole italiane: cambiare accordi di Basilea

Credito, associazioni agricole italiane: cambiare accordi di BasileaMilano, 23 feb. (askanews) – Le regole per l’accesso al credito bancario previste dagli accordi di Basilea penalizzano gli agricoltori e devono essere modificate alla luce della specificità dell’attività agricola. E’ questo in sostanza l’appello emerso durante la prima edizione del Forum sul credito in Agricoltura “Gli accordi di Basilea: l’urgenza di cambiare”, organizzato a Roma dal Consorzio Vino Chianti in collaborazione con Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Cia, Coldiretti e Confagricoltura. L’evento, che si è svolto oggi nella Sala del Cenacolo della Camera ed è stato moderato dal giornalista Gianluca Semprini, è servito a fare il punto sull’applicazione degli accordi di Basilea con numerosi esponenti del mondo politico e del settore agricolo.
Secondo gli accordi di Basilea, le aziende agricole possono accedere al credito bancario secondo le stesse regole che valgono per tutti gli altri settori. Questo però le penalizza notevolmente perché il sistema agricolo deve sottostare ai ritmi della natura, quindi i cicli produttivi e di vendita sono molto più lenti di qualsiasi altra attività. Oltre che per l’agricoltore, questa situazione, è stato spiegato durante il Forum, è lesiva anche del sistema creditizio.
“Se una banca mi presta 10mila euro per fare un vigneto chiedendo il rimborso dopo tre anni, io agricoltore sono in difficoltà perché la mia prima bottiglia di vino prodotta da quel vigneto la venderò tra almeno cinque anni” hanno spiegato gli organizzatori, sottolineando che “questa situazione penalizza non solo l’agricoltore che non sa come rimborsare il credito, ma anche il sistema bancario che non avrà indietro i soldi nei tempi richiesti”. “I nostri cicli produttivi sono molto lunghi e quindi le regole, che dobbiamo e vogliamo rispettare, devono essere adeguate a questo contesto” – hanno aggiunto, concludendo “o cambiamo le regole per gli agricoltori o teniamo il settore al di fuori degli accordi di Basilea, ma una soluzione al problema è necessaria e non rinviabile”.

Rinnovato accordo Masaf-Alibaba contro frodi su prodotti agroalimentari

Rinnovato accordo Masaf-Alibaba contro frodi su prodotti agroalimentariMilano, 23 feb. (askanews) – Rinnovato l’accordo tra il ministero dell’Agricoltura e Alibaba, il colosso cinese dell’ecommerce, per tutelare le proprietà intellettuali delle denominazioni di origine riconosciute e delle indicazioni geografiche italiane e rafforzare il controllo del made in Italy sul mercato asiatico. Si tratta del terzo rinnovo, dopo la sigla iniziale dell’accordo nel 2016, che è avvenuta attraverso l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del vice-presidente e head of global IP enforcement del gruppo Alibaba, Matthew Bassiur.
Per individuare i falsi il ministero dell’Agricoltura ha inoltre rafforzato, con una misura dedicata in Legge di Bilancio, la task force operativa dell’Ispettorato repressione frodi che quotidianamente monitora e individua i prodotti contraffatti sui siti e-commerce.
L’accordo con Alibaba per contrastare la contraffazione negli ultimi sette anni ha permesso la segnalazione di oltre il 98% delle inserzioni di prodotti in violazione e la rimozione dai marketplace di Alibaba, anche nell’ambito dalla piattaforma business to business Alibaba.com, che serve oltre 40 milioni di buyer professionali nel mondo. Complessivamente, le misure attuate hanno contribuito a rimuovere il 96% delle inserzioni illecite prima ancora che una singola vendita fosse effettuata. Le indicazioni geografiche italiane riconosciute e protette da Alibaba sulle proprie piattaforme di e-commerce sono attualmente 43.
“Il governo Meloni è in prima linea per difendere i prodotti di eccellenza in Italia, in Europa e nel resto del mondo da ogni tipo di contraffazione e sofisticazione – ha detto Lollobrigida – Proprio per questo in Legge di Bilancio abbiamo rafforzato il personale dell’Ispettorato Icqrf impiegato in prima linea per la tutela del made in Italy. Dobbiamo garantire le persone che acquistano i prodotti ma anche difendere le imprese dalla concorrenza sleale di chi copia e immette sul mercato illegalmente, con richiami ai nostri simboli e al nostro tricolore, le migliori eccellenze dell’agroalimentare italiano”. “La nostra collaborazione – ha sottolineato Matthew Bassiur, vice-presidente e head of global IP enforcement di Alibaba Group – ha portato protezione strategica per alcuni dei prodotti italiani più iconici nel mondo, come il Chianti, il Prosciutto di Parma e il Gorgonzola, solo per citarne alcuni. Facciamo in modo che i consumatori di tutto il mondo ricevano prodotti italiani genuini. Aiutiamo i produttori agroalimentari italiani, per lo più piccole e medie imprese, a proporre i sapori unici dell’Italia ai mercati internazionali”.